Cosa serve per raggiungere una buona performance sportiva?
Sempre più spesso l'esigenza delle organizzazioni sportive (Federazioni, Società, Associazioni) è quella di affinare i metodi di allenamento per raggiungere dei risultati in gara. Ma, a volte, questa necessità si scontra con i bisogni e i diritti degli atleti. Conoscere la motivazione delle persone è di sicuro il primo passo per impostare un programma di Mental Training adeguato e corretto.
Definire gli obiettivi (goal setting), regolare l'attenzione e ristrutturare le cognizioni (self talk) sono alcune delle tecniche dirette a innescare un circolo virtuoso in favore della self efficacy dell'atleta.
Customizzare la preparazione mentale sulla base delle caratteristiche e delle necessità dell'atleta o dell'intera squadra è una delle azioni essenziali che un professionista deve garantire sul campo.
CPS-P | Centro di Psicologia dello Sport di Pescara
Il Mental Training in pillole - Appunti per preparatori mentali (1° parte)
1. IL MENTAL TRAINING
Appunti per preparatori mentali
AUTORE: MARGHERITA SASSI
I N P I L L O L E - 1 ° P A R T E
2. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
1.1 PREMESSA
“TANTI FATTORI INCIDONO NELLA PREPARAZIONE DI UN ATLETA O DI UNA SQUADRA, COSÌ
COME È NECESSARIO CONSIDERARE TANTI ASPETTI PER CAPIRE I FENOMENI CHE LO SPORT
SCATENA.
DI TUTTI PERÒ UNO È PIÙ IMPORTANTE, FONDAMENTALE, DECISIVO: IL FATTORE UMANO.
QUELLO CHE DELL’ESSERE UMANO È ESCLUSIVO: LA SUA PSICHE, […]”
JULIO VELASCO
DALLA PRESENTAZIONE A: “PSICOLOGIA E ATTIVITÀ SPORTIVA”
R. J. BUTLER
3. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
1.2 PREMESSA
Ricercare buone performance sportive:
▸ preparazione fisica
▸ abilità tecnica
▸ preparazione psicologica
Sette elementi fondamentali guidano la ricerca dell’eccellenza personale: concentrazione, impegno,
prontezza mentale, immagini positive, sicurezza, controllo della distrazione e continuo apprendimento.
Terry Orlick, Alla ricerca dell’eccellenza (2012)
4. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
2 INTERDIPENDENZA DELLE ABILITÀ MENTALI
IMMAGINAZIONE
GESTIONE DEL
PENSIERO
GESTIONE EMOZIONI
E STRESS
GESTIONE
DELL’ATTENZIONE
GOAL SETTING
GESTIONE
DELL’AROUSAL
5. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
3. GOAL SETTING (DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI)
“LA FORMULAZIONE DI OBIETTIVI RAPPRESENTA UN MOMENTO FONDAMENTALE DI OGNI
PROGRAMMAZIONE, IN QUALSIASI CONTESTO ESSA VENGA EFFETTUATA.”
LA PREPARAZIONE MENTALE NELLO SPORT
C. ROBAZZA, L. BORTOLI, G. GRAMACCIONI
“La capacità di pianificare le azioni in vista di obiettivi predefiniti è tipica dell’agire umano.”
ALBERT BANDURA, 1925-2021
6. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
3.1 GOAL SETTING (DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI)
La motivazione guida il comportamento umano verso uno scopo, un determinato
obiettivo
▸ Etimologicamente motivare significa “muovere verso”
▸ La motivazione riguarda essenzialmente il perché dei comportamenti
▸ La motivazione nasce dagli interscambi tra individuo e ambiente
7. LA CONSAPEVOLEZZA DI SÉ È LA
COSA PIÙ IMPORTANTE PER CHI
VUOLE DIVENTARE UN CAMPIONE.
Billie Jean King, in Butler R.J., Psicologia e attività sportiva (1998)
8. ‣ La percezione dello sforzo e la programmazione della fatica nell’allenamento
fisico assieme alla responsabilità dell’impegno e alla gestione dell’attenzione
nell’allenamento tecnico-tattico sono dei presupposti fondamentali.
‣ Allenamento costante
‣ Educazione sportiva
3.2 GOAL SETTING (DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI)
IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
“Per mantenere una persona al massimo della concentrazione e delle
motivazioni è necessario coinvolgerla in un progetto che non sia un’utopia,
ma sia, comunque, qualcosa di importante, di ambizioso.”
CARLO ANCELOTTI
9. SUCCEDE SEMPRE QUELLO CHE DEVE SUCCEDE E TU
PUOI SOLO IMPEGNARTI AL MASSIMO PER FAR SÌ CHE I
PIANI DEL DESTINO SI REALIZZINO AL MEGLIO. QUESTO
HO SEMPRE PENSATO, E QUESTO MI HA SEMPRE AIUTATO
A PRENDERE LE DECISIONI, ANCHE LE PIÙ DIFFICILI.
Dino Zoff, Dura solo un attimo, la gloria. (2014)
10. ‣ Le conseguenze positive di questa tecnica sono le seguenti:
‣ si riducono le fonti di distrazione rispetto a ciò che è significativo per
l’atleta;
‣ viene gestito meglio sia lo sforzo che l’impegno;
‣ ostacoli e frustrazioni diventano una spinta a cercare nuove strategie.
3.3 GOAL SETTING (DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI)
IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
11. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
3.4 GOAL SETTING (DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI)
GLI OBIETTIVI PER ESSERE UTILI ALL’ATLETA DEVONO ESSERE:
‣ specifici e misurabili,
‣ difficili, ma realistici,
‣ significativi per l’atleta,
‣ a breve, medio e lungo termine,
‣ di prestazione, di processo e di risultato,
‣ di allenamento e di gara.
La chiave per lavorare sul piano motivazionale è conoscere i bisogni dell’atleta.
12. I DOTTORI MI DISSERO CHE NON AVREI
PIÙ CAMMINATO. MIA MADRE
MI DISSE CHE CE L’AVREI FATTA.
HO CREDUTO A MIA MADRE.
Wilma Rudolph, Storie della buonanotte per bambine ribelli. (2017)
13. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
3.5 GOAL SETTING (DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI)
Piramide di A. Maslow, psicologo statunitense (1954)
‣ Bisogno: stato di tensione
dovuto alla mancanza di
qualcosa che risponde a
esigenze fisiologiche,
psicologiche avvertite
indispensabili per la
realizzazione di sé o sociali
apprese dall’ambiente.
14. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
4. AUTO-EFFICACIA (SELF-EFFICACY)
La motivazione alla competenza:
‣ si inserisce sulla capacità tipica degli esseri umani di perseguire e
raggiungere degli scopi a lungo termine che in parte prescindono dai bisogni
biologici base;
‣ è connessa con lo sviluppo di un senso di efficacia e di controllo su di sé e
sull’ambiente esterno;
‣ si differenzia dalla competenza alla riuscita, connettendosi all’orientamento al
compito e quindi al confronto con se stesso piuttosto che con gli altri.
‣
15. IL BISOGNO DI SUCCESSO È “LA NECESSITÀ
DI SUPERARE GLI OSTACOLI, ESERCITARE
POTERE, FARE QUALCOSA DI DIFFICILE
IL PIÙ VELOCEMENTE E MEGLIO POSSIBILE.”
Gell-Mann Murray (1955), Nobel della Fisica
16. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
4.1 AUTO-EFFICACIA (SELF-EFFICACY)
L’auto-efficacia influenza il modo in cui le persone pensano, si sentono, si
organizzano e agiscono. I fattori implicati nella sua evoluzione sono i seguenti:
‣ aspettative di successo;
‣ prestazioni passate;
‣ esperienza per procura;
‣ persuasione verbale.
‣
17. CIÒ CHE DOBBIAMO
IMPARARE, LO SI
IMPARA FACENDO.
Aristotele (384 a.C. - 322 a. C.)
capacità
abilità
competenza
padronanza
18. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
5. CONTROLLO DEL PENSIERO (DIALOGO INTERNO = SELF TALK)
Quello che l’atleta si dice:
‣ riduce le interferenze mentali (distrazioni);
‣ mantiene e incrementa la concentrazione;
‣ focalizza l’azione nel presente (allenamento o gara).
‣
19. Niccolò Campriani, Ricordati di dimenticare la paura ( 2013)
HO DECISO DI PROVARE A NON USARE L’AGGRESSIVITÀ,
COME MI AVEVANO INSEGNATO DA RAGAZZINO, MA LA
DISCIPLINA. PRIMA REGOLA: DECIDO IO QUALI PENSIERI
LASCIAR ENTRARE NELLA MIA TESTA. SECONDA REGOLA:
NON SPARO SE NON HO LA CERTEZZA CHE IL COLPO SIA
PERFETTO.
20. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
5.1 CONTROLLO DEL PENSIERO (DIALOGO INTERNO = SELF TALK)
Alcuni accorgimenti validi per l’atleta sono:
‣ sostituire quello che “non deve” con quello che “può” e/o “vuole”;
‣ nutrire fiducia nelle possibilità;
‣ definire una tabella di marcia, comprendendo un piano B;
‣ assumere il senso delle proporzioni;
‣ considerare passeggeri i momenti critici e le autosvalutazioni;
‣ tenere conto dell’eventualità degli episodi “no”;
‣ valutare il rovescio della medaglia.
‣
21. Sandro Gamba, Il mio basket (2012)
IL MECCANISMO PSICOLOGICO CHE BLOCCA MOLTI ATLETI È
PROPRIO QUELLO DI NON SAPER REAGIRE CON ESEMPI
POSITIVI AI MOMENTI DI DIFFICOLTÀ. PARECCHI SI
ABBANDONANO A «SELF TALK» DEMOTIVANTI, DEL TIPO
«NON CE LA FARÒ MAI», «NON RIUSCIRÒ A RECUPERARE»,
«ORMAI HO PERSO».
22. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
6. CONTROLLO DELL’ATTENZIONE
L’atleta esercita la sua attenzione quando:
‣ seleziona i segnali in arrivo;
‣ sposta il centro dell’attenzione in base al compito da svolgere;
‣ allarga o restringe la mente sugli elementi necessari a innescare l’azione;
‣ concentra l’attenzione quando è il momento di farsi assorbire totalmente.
L’attenzione deriva dal bisogno di filtrare la quantità imprevedibile di stimoli a cui rispondere.
23. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
6.1 CONTROLLO DELL’ATTENZIONE
Niccolò Campriani (a destra) durante un allenamento
con Mahdi Yovari, atleta afghano a Tokyo 2020.
‣ Per migliorare l’attenzione
dell’atleta, l’allenatore deve
lavorare in maniera molto
precisa sulla qualità degli
stimoli che offre.
24. IL MENTAL TRAINING DI MARGHERITA SASSI
6.2 CONTROLLO DELL’ATTENZIONE
Alcuni accorgimenti validi per l’atleta sono:
‣ allenarsi meticolosamente evitando di improvvisare;
‣ aumentare l’interesse per l’elemento da attenzionare;
‣ utilizzare routine pre-gara;
‣ stabilire dei segnali da usare che richiamino l’attenzione.
‣
25. Andrea Dovizioso, Asfalto (2018)
L’UNICA SOLUZIONE È CERCARE DI CAMBIARE
ME STESSO, CIOÈ ACCETTARE LA SITUAZIONE
E ANDARE A CACCIA DELLE SOLUZIONI CHE
POSSANO PERMETTERMI DI CAMBIARLA.
26. CONTATTACI ORA
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