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LEZIONI
INDIVIDUALI
LA VENTUNESIMA
Per tutti, comunque sempre da personalizzare e
adattare alla condizione di ognuno.
COSA SONO
Come esprime il nome, si tratta di lezioni individuali di
metodo Bates che si realizzano fra un Operatore,
Educatore, Insegnante, di metodo Bates e una
persona sola per volta.


Durante le lezioni il trainer insegna il metodo al proprio
allievo, cliente, paziente (a seconda del proprio
inquadramento professionale il termine può essere
diverso) in modo che lo stesso possa comprenderne i
principi di base e si senta sicuro sul come
sperimentarli e svilupparli per se stesso e la propria
condizione.


La ragione della sottolineatura sopra (a qualcuno po_
trebbe apparire come ridondante) sta nel fatto che
nelle lezioni individuali NON si tratta di insegnare le
pratiche del metodo, ma i principi di base dello
stesso.


Sono questi che, una volta compresi, potranno essere
utilizzati dalla persona allo scopo di modi
fi
care la
propria percezione visiva e migliorare la qualità della
stessa e il benessere visivo che l’accompagna.


Insegnare le pratiche pensando che le stesse
possano essere di aiuto è ciò che a volte fanno i
trainer non preparati, o sedicenti trainer, impegnati più
a dimostrare di conoscere che a fornire stimoli corretti
che aiutano la persona che li riceve e la sua vista.


Non ti sarà dif
fi
cile fare mente locale su questo
aspetto. Molte persone conoscono a memoria leggi e
formule, dimostrando una conoscenza a volte
eccezionale dell’argomento trattato… ma ad alcune di
loro se chiedi di insegnare ciò ad altri, falliscono.


Molte volte non sono loro ad ammetterlo, ma la
scarsa competenza del loro allievi ne è la prova più
lampante.


Quando tieni una lezione individuale di metodo Bates,
è l’altra persona che deve arrivare a comprendere
qualcosa di se stessa e della propria vista; quando
riesci ad aiutarla in ciò, hai insegnato il metodo Bates
correttamente (dimostrando a te stesso, in primis, di
averlo compreso… non “memorizzato”).


Premesso tutto ciò, le lezioni individuali potrebbero
sembrare a prima vista come più semplici da
condurre rispetto alla lezioni in formato di gruppo…
ma non è esattamente così.


Nelle lezioni di gruppo devi tener conto di più cose:


• Il controllo su tutti i partecipanti


• La tua posizione in campo


• Il tono della tua voce


• Possedere un campo visivo molto aperto


• La tua comunicazione corporea


• Capacità di gestione delle dif
fi
coltà del gruppo


• ecc. ecc.


In quelle individuali hai invece una sola persona da
seguire di fronte a te a cui dedicare tutta la tua atten_
zione, ma:


• La persona che riceve la tua lezione ha di norma
aspettative maggiori rispetto a quelle che pretende
di ricevere in un gruppo.


• Il rapporto diventa più intimo e coinvolgente rispetto
a quello in gruppo.


• In questo formato DEVI necessariamente
approfondire ogni stimolo di ogni proposta perché la
persona con cui lavori DEVE necessariamente avere
una comprensione di qualcosa in relazione a ciò che
sta facendo e tu…


• DEVI accompagnarla ed assicurarti che lei ce l’abbia
questa comprensione.


Insomma, a livello individuale devi spingere le tue com_
petenze al massimo non per dimostrare qualcosa, ma
per dare qualcosa di concreto a chi te lo sta
chiedendo e che se lo aspetta da te.


Nella condizione di un gruppo Bates questo
imperativo vale in relazione al “gruppo” come entità
unica, non al singolo individuo, che riceverà sempre
un servizio eccellente, ma sarà anche consapevole di
non poter pretendere un servizio in esclusiva…
COME INIZIARE
Ricorda sempre “noi lavoriamo con persone, non con
le loro patologie”.


Il nostro lavoro consiste nell’aiutare e sostenere la
parte sana della persona insegnandole a prendersi
“lei” cura della parte in dif
fi
coltà. Non sei tu a risolvere
la sua dif
fi
coltà; tu le insegni a farlo da sola.


A prescindere dai convenevoli iniziali che si riferiscono
al buon senso ed alla buona educazione, una sana
chiacchierata sincera con la persona che segui è la
giusta partenza nelle lezioni individuali.


Diversamente dal limitarti a prendere nota delle
dif
fi
coltà visive di cui lei soffre (devi farlo, ma non sei un
medico di norma, quindi per noi non è così rilevante)
durante la conversazione dovrai prendere nota nei tuoi
appunti di:


1. ciò che lei ti dice.


2. ciò che tu percepisci oltre alle sua parole.


3. il suo atteggiamento in studio con te.


4. cosa usa per comunicare e cosa per occludere le
cose importanti di cui potrebbe parlarti.


5. ciò che fa con gli occhi.


6. le sue “abitudini visive”.


7. i suoi abbassamenti di voce e di tono emozionale.


8. le sue reazioni di fronte a domande inattese.


9. il suo linguaggio corporeo.


10. le sue reazioni se ti avvicini…


11. … ogni altra cosa nella norma e fuori dalla stessa.
Nella comunicazione, ponile domande relative:


A. alla sua condizione visiva.


B. alla familiarità con dif
fi
coltà visive nella sua
genetica.


C. a dif
fi
coltà visive tipiche di lei (fotofobia?, ecc.).


D. all’andamento della sua vista durante la giornata.


E. a qualcosa di cui dovresti sapere prima di iniziare
la lezione con lei (fobie, avversioni, ecc.).


F. alla ragione per cui lei crede di avere la dif
fi
coltà
visiva di cui soffre.


Fatto ciò, che ti sarai appuntato per tuo conto senza
discuterne con lei, puoi eseguire una serie di test
generali che non devono assolutamente andare ad in_
vadere il settore medico-sanitario deontologicamente
preparato per svolgerli.


• sguardo ad una tabella in binoculare.


• sguardo ad una tabella in monoculare.


(veri
fi
ca con gli occhiali in uso, senza, con i VL)


• inseguimento di un bersaglio visivo.


• convergenza con un bersaglio e senza.


• cover-test.


• movimenti degli occhi in bi e monoculare.


• se esiste un abbozzo di binocularità.


• post immagine (ottagono R/B).


• visione dei micro-caratteri (bi e monoculare).


• test stereogrammi per visione da vicino.


Procedi sempre con calma e prendi nota di tutto.
Evita poi di commentare le tue osservazioni con la
persona; assicurala che stai prendendo nota solo per
farti un’idea più precisa del programma che lei
potrebbe seguire per raggiungere i suoi obiettivi visivi.


In realtà, ciò che deve interessare te per aiutarla è
proprio ciò che noti e osservi di lei… al di la dei dati
medici, ricette e prescrizioni che ti mostrerà.


La maggior parte delle volte, se non sempre, chi vuole
affrontare lezioni individuali di metodo Bates inizia il
percorso per “risolvere i suoi problemi visivi” (questa
l’affermazione più comune). Il nostro compito è invece
quello di accompagnarla lungo tutto il percorso verso
un “miglioramento della qualità della sua percezione
visiva e del benessere visivo”. Il miglioramento visivo,
se c’è, c’è solo come conseguenza di ciò.


La tua realtà e quella della persona che segui
potrebbe quindi non essere la stessa… per lo meno
all’inizio del percorso.


Dovrai quindi fare attenzione tu a:


1. non validare le sue posizioni.


2. non in-validare le sue posizioni.


E’ solo lungo il percorso che la persona dovrà
gradualmente comprendere che il tuo aiuto la sta
sostenendo permettendole di ottenere bene
fi
ci che
solo passano attraverso la funzione visiva e che,
forse, prima non sapeva neppure possibili.


E’ un lavoro impegnativo e coinvolgente per entrambi,
esattamente quanto grati
fi
cante.
Per la verità tutto è importante… quindi impossibile da
proporre come remainder in questo
fi
le.


Ci teniamo però a sottolineare un punto che DEVE
essere posto al vertice di ogni tua possibile modalità
di intervento:


Durante le lezioni individuali, la persona che segui
DEVE sempre terminare con una comprensione di
qualcosa e un successo.


Potresti ora commettere l’errore di fraintendere il
signi
fi
cato delle due parole sottolineate qui sopra…
NOTE IMPORTANTI
quindi chiariamo subito.


Per “comprensione” intendiamo il capire qualcosa,
qualunque cosa.


La persona potrebbe aver compreso che: il percorso
è dif
fi
cile - è richiesto un impegno reale - il metodo
Bates non sono gli esercizi ma ciò che si ricava dai
principi - il suo punto di partenza è inferiore rispetto a
ciò che credeva - imparare una serie di esercizi con
cui allenare la vista e migliorarla era un’illusione - la
sua dif
fi
coltà visiva è in qualche modo collegata a…


E qualunque altra cosa lei stessa possa originare.


Le comprensioni sono comunque sempre da
comprendere e sostenere.
Per “successo” intendiamo il fatto che la persona da
noi seguita abbia preso coscienza di qualcosa in
relazione alla sua vista (per lo meno) oppure più in
generale.


Ad esempio: ora “sente” i suoi occhi (magari stanchi,
ma ora li sta sentendo) - ha avuto un clear
fl
ash - ha
visto una riga in più sulla tabella di prova - al contrario
al termine della lezione vede meno bene (li va
stimolata a comprendere cosa ha fatto o sta facendo
di sbagliato per vedere…) - ha notato un
cambiamento di tono emozionale durante la lezione -
ha un’espressione più rilassata del viso…


Ciò che vedi tu di positivo (successo) va portato a
conoscenza della persona… se non lo vede da sola.
Ogni persona che seguirai ha il diritto di avere le
proprie dif
fi
coltà e di manifestarle per come ritiene o
per come può fare… tu NO.


Intendiamo che anche tu, come persona, puoi avere
dif
fi
coltà, problemi nella vita, stati d’animo altalenanti,
ecc. ma prima di iniziare una lezione di metodo Bates,
assicurati di aver lasciato la tua situazione personale
“fuori dalla porta dello studio”; la ritroverai dopo la
lezione e potrai portartela via per risolvertela a tua
discrezione.


Le persone che segui da te dovranno sempre solo
avere il massimo che tu possiedi.
ULTIMA INDICAZIONE
BUON LAVORO
😇
Rede
fi
ne Vision
www.rede
fi
nevision.com

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  • 1. LEZIONI INDIVIDUALI LA VENTUNESIMA Per tutti, comunque sempre da personalizzare e adattare alla condizione di ognuno.
  • 2.
  • 3. COSA SONO Come esprime il nome, si tratta di lezioni individuali di metodo Bates che si realizzano fra un Operatore, Educatore, Insegnante, di metodo Bates e una persona sola per volta. Durante le lezioni il trainer insegna il metodo al proprio allievo, cliente, paziente (a seconda del proprio inquadramento professionale il termine può essere diverso) in modo che lo stesso possa comprenderne i principi di base e si senta sicuro sul come sperimentarli e svilupparli per se stesso e la propria condizione. La ragione della sottolineatura sopra (a qualcuno po_
  • 4. trebbe apparire come ridondante) sta nel fatto che nelle lezioni individuali NON si tratta di insegnare le pratiche del metodo, ma i principi di base dello stesso. Sono questi che, una volta compresi, potranno essere utilizzati dalla persona allo scopo di modi fi care la propria percezione visiva e migliorare la qualità della stessa e il benessere visivo che l’accompagna. Insegnare le pratiche pensando che le stesse possano essere di aiuto è ciò che a volte fanno i trainer non preparati, o sedicenti trainer, impegnati più a dimostrare di conoscere che a fornire stimoli corretti che aiutano la persona che li riceve e la sua vista. Non ti sarà dif fi cile fare mente locale su questo aspetto. Molte persone conoscono a memoria leggi e
  • 5. formule, dimostrando una conoscenza a volte eccezionale dell’argomento trattato… ma ad alcune di loro se chiedi di insegnare ciò ad altri, falliscono. Molte volte non sono loro ad ammetterlo, ma la scarsa competenza del loro allievi ne è la prova più lampante. Quando tieni una lezione individuale di metodo Bates, è l’altra persona che deve arrivare a comprendere qualcosa di se stessa e della propria vista; quando riesci ad aiutarla in ciò, hai insegnato il metodo Bates correttamente (dimostrando a te stesso, in primis, di averlo compreso… non “memorizzato”). Premesso tutto ciò, le lezioni individuali potrebbero
  • 6. sembrare a prima vista come più semplici da condurre rispetto alla lezioni in formato di gruppo… ma non è esattamente così. Nelle lezioni di gruppo devi tener conto di più cose: • Il controllo su tutti i partecipanti • La tua posizione in campo • Il tono della tua voce • Possedere un campo visivo molto aperto • La tua comunicazione corporea • Capacità di gestione delle dif fi coltà del gruppo • ecc. ecc. In quelle individuali hai invece una sola persona da seguire di fronte a te a cui dedicare tutta la tua atten_
  • 7. zione, ma: • La persona che riceve la tua lezione ha di norma aspettative maggiori rispetto a quelle che pretende di ricevere in un gruppo. • Il rapporto diventa più intimo e coinvolgente rispetto a quello in gruppo. • In questo formato DEVI necessariamente approfondire ogni stimolo di ogni proposta perché la persona con cui lavori DEVE necessariamente avere una comprensione di qualcosa in relazione a ciò che sta facendo e tu… • DEVI accompagnarla ed assicurarti che lei ce l’abbia questa comprensione. Insomma, a livello individuale devi spingere le tue com_
  • 8. petenze al massimo non per dimostrare qualcosa, ma per dare qualcosa di concreto a chi te lo sta chiedendo e che se lo aspetta da te. Nella condizione di un gruppo Bates questo imperativo vale in relazione al “gruppo” come entità unica, non al singolo individuo, che riceverà sempre un servizio eccellente, ma sarà anche consapevole di non poter pretendere un servizio in esclusiva…
  • 9. COME INIZIARE Ricorda sempre “noi lavoriamo con persone, non con le loro patologie”. Il nostro lavoro consiste nell’aiutare e sostenere la parte sana della persona insegnandole a prendersi “lei” cura della parte in dif fi coltà. Non sei tu a risolvere la sua dif fi coltà; tu le insegni a farlo da sola. A prescindere dai convenevoli iniziali che si riferiscono al buon senso ed alla buona educazione, una sana chiacchierata sincera con la persona che segui è la giusta partenza nelle lezioni individuali. Diversamente dal limitarti a prendere nota delle dif fi coltà visive di cui lei soffre (devi farlo, ma non sei un
  • 10. medico di norma, quindi per noi non è così rilevante) durante la conversazione dovrai prendere nota nei tuoi appunti di: 1. ciò che lei ti dice. 2. ciò che tu percepisci oltre alle sua parole. 3. il suo atteggiamento in studio con te. 4. cosa usa per comunicare e cosa per occludere le cose importanti di cui potrebbe parlarti. 5. ciò che fa con gli occhi. 6. le sue “abitudini visive”. 7. i suoi abbassamenti di voce e di tono emozionale. 8. le sue reazioni di fronte a domande inattese. 9. il suo linguaggio corporeo. 10. le sue reazioni se ti avvicini… 11. … ogni altra cosa nella norma e fuori dalla stessa.
  • 11. Nella comunicazione, ponile domande relative: A. alla sua condizione visiva. B. alla familiarità con dif fi coltà visive nella sua genetica. C. a dif fi coltà visive tipiche di lei (fotofobia?, ecc.). D. all’andamento della sua vista durante la giornata. E. a qualcosa di cui dovresti sapere prima di iniziare la lezione con lei (fobie, avversioni, ecc.). F. alla ragione per cui lei crede di avere la dif fi coltà visiva di cui soffre. Fatto ciò, che ti sarai appuntato per tuo conto senza discuterne con lei, puoi eseguire una serie di test generali che non devono assolutamente andare ad in_
  • 12. vadere il settore medico-sanitario deontologicamente preparato per svolgerli. • sguardo ad una tabella in binoculare. • sguardo ad una tabella in monoculare. (veri fi ca con gli occhiali in uso, senza, con i VL) • inseguimento di un bersaglio visivo. • convergenza con un bersaglio e senza. • cover-test. • movimenti degli occhi in bi e monoculare. • se esiste un abbozzo di binocularità. • post immagine (ottagono R/B). • visione dei micro-caratteri (bi e monoculare). • test stereogrammi per visione da vicino. Procedi sempre con calma e prendi nota di tutto.
  • 13. Evita poi di commentare le tue osservazioni con la persona; assicurala che stai prendendo nota solo per farti un’idea più precisa del programma che lei potrebbe seguire per raggiungere i suoi obiettivi visivi. In realtà, ciò che deve interessare te per aiutarla è proprio ciò che noti e osservi di lei… al di la dei dati medici, ricette e prescrizioni che ti mostrerà. La maggior parte delle volte, se non sempre, chi vuole affrontare lezioni individuali di metodo Bates inizia il percorso per “risolvere i suoi problemi visivi” (questa l’affermazione più comune). Il nostro compito è invece quello di accompagnarla lungo tutto il percorso verso un “miglioramento della qualità della sua percezione visiva e del benessere visivo”. Il miglioramento visivo,
  • 14. se c’è, c’è solo come conseguenza di ciò. La tua realtà e quella della persona che segui potrebbe quindi non essere la stessa… per lo meno all’inizio del percorso. Dovrai quindi fare attenzione tu a: 1. non validare le sue posizioni. 2. non in-validare le sue posizioni. E’ solo lungo il percorso che la persona dovrà gradualmente comprendere che il tuo aiuto la sta sostenendo permettendole di ottenere bene fi ci che solo passano attraverso la funzione visiva e che, forse, prima non sapeva neppure possibili. E’ un lavoro impegnativo e coinvolgente per entrambi, esattamente quanto grati fi cante.
  • 15. Per la verità tutto è importante… quindi impossibile da proporre come remainder in questo fi le. Ci teniamo però a sottolineare un punto che DEVE essere posto al vertice di ogni tua possibile modalità di intervento: Durante le lezioni individuali, la persona che segui DEVE sempre terminare con una comprensione di qualcosa e un successo. Potresti ora commettere l’errore di fraintendere il signi fi cato delle due parole sottolineate qui sopra… NOTE IMPORTANTI
  • 16. quindi chiariamo subito. Per “comprensione” intendiamo il capire qualcosa, qualunque cosa. La persona potrebbe aver compreso che: il percorso è dif fi cile - è richiesto un impegno reale - il metodo Bates non sono gli esercizi ma ciò che si ricava dai principi - il suo punto di partenza è inferiore rispetto a ciò che credeva - imparare una serie di esercizi con cui allenare la vista e migliorarla era un’illusione - la sua dif fi coltà visiva è in qualche modo collegata a… E qualunque altra cosa lei stessa possa originare. Le comprensioni sono comunque sempre da comprendere e sostenere.
  • 17. Per “successo” intendiamo il fatto che la persona da noi seguita abbia preso coscienza di qualcosa in relazione alla sua vista (per lo meno) oppure più in generale. Ad esempio: ora “sente” i suoi occhi (magari stanchi, ma ora li sta sentendo) - ha avuto un clear fl ash - ha visto una riga in più sulla tabella di prova - al contrario al termine della lezione vede meno bene (li va stimolata a comprendere cosa ha fatto o sta facendo di sbagliato per vedere…) - ha notato un cambiamento di tono emozionale durante la lezione - ha un’espressione più rilassata del viso… Ciò che vedi tu di positivo (successo) va portato a conoscenza della persona… se non lo vede da sola.
  • 18. Ogni persona che seguirai ha il diritto di avere le proprie dif fi coltà e di manifestarle per come ritiene o per come può fare… tu NO. Intendiamo che anche tu, come persona, puoi avere dif fi coltà, problemi nella vita, stati d’animo altalenanti, ecc. ma prima di iniziare una lezione di metodo Bates, assicurati di aver lasciato la tua situazione personale “fuori dalla porta dello studio”; la ritroverai dopo la lezione e potrai portartela via per risolvertela a tua discrezione. Le persone che segui da te dovranno sempre solo avere il massimo che tu possiedi. ULTIMA INDICAZIONE