Da oggi è online il secondo aggiornamento di Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011, ogni anno, espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese leggendola con le diverse lenti che i cittadini indossano, da elettori, consumatori.
Mentre il primo aggiornamento era dedicato allo scenario politico-economico, questo indaga il consumo e la comunicazione. Una situazione complessa e, di nuovo, disordinata, che vede una pallida ripresa dei consumi, il prevalere di atteggiamenti di cautela, il tentativo dei consumatori (e dei cittadini) di difendersi da una realtà che non si riesce a dominare e che non promette soluzioni soddisfacenti a breve.
Proprio questo tentativo di ricostruzione della realtà che ci circonda è alla base del titolo che abbiamo voluto dare a questo contributo Rimettere ordine: le tendenze di consumi e comunicazione.
Il futuro vien mangiando. Tradizioni e rivoluzioni dalla spesa alla tavolaIpsos
È un vero e proprio identikit del consumatore food & beverage italiano, in termini di gusti, motivazioni d’acquisto e attitudini per il futuro, quello che ha tracciato il convegno La filiera alimentare dopo Expo. Strategie d’Impresa ed esigenze del consumatore, organizzato oggi da TUTTOFOOD, la Milano World Food Exhibition. Un profiling scaturito da un vivace dibattito sui risultati, svelati in anteprima a una nutrita platea di addetti ai lavori, della ricerca Ipsos "Il futuro vien mangiando. Tradizioni e rivoluzioni dalla spesa alla tavola" illustrata dal CEO Jennifer Hubber.
Agroalimentare, falsi miti e nuove verità: IPSOS e TUTTOFOOD mettono a confro...Ipsos
Questa mattina durante la conferenza stampa Tuttofood 2017 è stata presentata da Jennifer Hubber, Ceo Ipsos Italia, la ricerca "Agroalimentare, falsi miti e nuove verità: IPSOS e TUTTOFOOD mettono a confronto operatori e consumatori".
Anche quest’anno, come ormai da cinque anni a questa parte, proponiamo la nostra lettura del paese.
È una lettura sostenuta dalle migliaia di interviste che Ipsos conduce ogni giorno, che diventano oltre un milione in capo ad un anno. Condotte con le metodologie più diverse dal telefono al web, dai focus ai forum on line, dai colloqui in profondità alle interviste via smartphone.
Che come sempre ci raccontano un paese articolato, sfaccettato, diversificato, qualche volta pulviscolare, raramente unito.
Sono tanti pezzi, piccoli segnali, tante indicazioni che cerchiamo di raggruppare, ricostruire, riunificare, alla paziente ricerca di un filo unitario, di un trait d’union che sappia fornirci la via per spiegare quanto sta avvenendo per cercare di intuire quanto potrebbe succedere.
È la ricostruzione di una complessa interazione attraverso la quale i nostri clienti cercano di capire i propri clienti. Cercando una lettura che non sia solo settoriale, un’interpretazione che non sia solo finalizzata all’oggi.
La nostra struttura, con le sue aree di expertise (Marketing, Pubblicità, Media, Opinione, Loyalty, Observer), ci consente di guardare alle diverse individualità che convivono in ciascuno di noi: consumatore, elettore, spettatore, lavoratore, lettore, venditore …
Alla scoperta di un anno, questa volta, particolarmente complicato che anticipa un futuro a breve altrettanto complicato. Un paese che esce dalla crisi ma lo fa virtuosamente, mantenendo comportamenti oculati ed attenti, che vede i primi segnali di miglioramento ma contemporaneamente trova davanti a sé un percorso accidentato, precario, complesso.
Un paese che non trova un punto di unità, nella politica, nella vita quotidiana, nella vita economica. Che vive una condizione dove diventa difficile individuare chi rappresenta chi. Dove le singolarità non si ricompongono in unità, dove la progressiva individualizzazione prevale. Mentre dal mondo arrivano minacce terrorizzanti e la geopolitica si frastaglia. Facendo rimpiangere a molti l’equilibrio bipolare. Con un’Europa che non riesce ad essere struttura unitaria, sbandando tra tecnocrazia e ripresa delle sovranità nazionali.
Un paese e un mondo che cambiano velocemente, ma senza avere chiara la direzione di questo cambiamento.
È una situazione disordinata che sembra doversi prolungare.
Cercheremo di parlare di questo nei suoi diversi aspetti e sfaccettature. Cercando un quadro di insieme, che stenta a delinearsi.
Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze inte...Francesca Petrella
Da quest’anno Ipsos Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011 espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese letta di volta in volta con gli occhiali dell’elettore, del cittadino, del consumatore si fa doppio. Infatti a partire da quest’anno aggiorneremo Flair due volte l’anno, occupandoci della situazione politica ed economica e dei comportamenti dei consumatori e della comunicazione.
Questo è il primo aggiornamento del 2016, dedicato allo scenario politico-economico che vede svilupparsi il disordine che avvolge il nostro paese, come avevamo suggerito nell’edizione annuale di Flair agli inizi di quest’anno.
I flussi migratori, il terrorismo e la Brexit nello scenario internazionale; la contrazione delle attese per la crescita, il calo di fiducia dei consumatori in confronto all’inizio dell’anno, la difficile situazione politica e la divisione che attraversa il paese rispetto al referendum sul piano interno. Tutto spinge verso una situazione difficile, tesa, disordinata.
Proprio per questo abbiamo voluto intitolare la prima edizione intermedia di quest’anno: Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze internazionali.
IRI White Paper - Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confe...IRI, INTL
2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015?
I temi chiave e le discontinuità
Esistono alcuni fenomeni chiave che caratterizzano l’andamento delle categorie di Alimentari e Bevande nel canale moderno.
In particolare a nostro modo di vedere emergono alcune problematiche che sembrano ormai intrinseche ai due comparti e che ne impattano le vendite nel corso degli ultimi anni.
I consumi alimentari in Italia e all’estero. Tendenze evolutive, criticità ed...Fondazione CUOA
Intervento di Paolo Bono, Economista NOMISMA
all'evento Consumi alimentari e relazioni di filiera: il
contributo dei fornitori locali al successo della GDO.
In collaborazione con Largo Consumo.
13 novembre 2014, Villa Valmarana Morosini, Altavilla Vicentina (VI).
Il futuro vien mangiando. Tradizioni e rivoluzioni dalla spesa alla tavolaIpsos
È un vero e proprio identikit del consumatore food & beverage italiano, in termini di gusti, motivazioni d’acquisto e attitudini per il futuro, quello che ha tracciato il convegno La filiera alimentare dopo Expo. Strategie d’Impresa ed esigenze del consumatore, organizzato oggi da TUTTOFOOD, la Milano World Food Exhibition. Un profiling scaturito da un vivace dibattito sui risultati, svelati in anteprima a una nutrita platea di addetti ai lavori, della ricerca Ipsos "Il futuro vien mangiando. Tradizioni e rivoluzioni dalla spesa alla tavola" illustrata dal CEO Jennifer Hubber.
Agroalimentare, falsi miti e nuove verità: IPSOS e TUTTOFOOD mettono a confro...Ipsos
Questa mattina durante la conferenza stampa Tuttofood 2017 è stata presentata da Jennifer Hubber, Ceo Ipsos Italia, la ricerca "Agroalimentare, falsi miti e nuove verità: IPSOS e TUTTOFOOD mettono a confronto operatori e consumatori".
Anche quest’anno, come ormai da cinque anni a questa parte, proponiamo la nostra lettura del paese.
È una lettura sostenuta dalle migliaia di interviste che Ipsos conduce ogni giorno, che diventano oltre un milione in capo ad un anno. Condotte con le metodologie più diverse dal telefono al web, dai focus ai forum on line, dai colloqui in profondità alle interviste via smartphone.
Che come sempre ci raccontano un paese articolato, sfaccettato, diversificato, qualche volta pulviscolare, raramente unito.
Sono tanti pezzi, piccoli segnali, tante indicazioni che cerchiamo di raggruppare, ricostruire, riunificare, alla paziente ricerca di un filo unitario, di un trait d’union che sappia fornirci la via per spiegare quanto sta avvenendo per cercare di intuire quanto potrebbe succedere.
È la ricostruzione di una complessa interazione attraverso la quale i nostri clienti cercano di capire i propri clienti. Cercando una lettura che non sia solo settoriale, un’interpretazione che non sia solo finalizzata all’oggi.
La nostra struttura, con le sue aree di expertise (Marketing, Pubblicità, Media, Opinione, Loyalty, Observer), ci consente di guardare alle diverse individualità che convivono in ciascuno di noi: consumatore, elettore, spettatore, lavoratore, lettore, venditore …
Alla scoperta di un anno, questa volta, particolarmente complicato che anticipa un futuro a breve altrettanto complicato. Un paese che esce dalla crisi ma lo fa virtuosamente, mantenendo comportamenti oculati ed attenti, che vede i primi segnali di miglioramento ma contemporaneamente trova davanti a sé un percorso accidentato, precario, complesso.
Un paese che non trova un punto di unità, nella politica, nella vita quotidiana, nella vita economica. Che vive una condizione dove diventa difficile individuare chi rappresenta chi. Dove le singolarità non si ricompongono in unità, dove la progressiva individualizzazione prevale. Mentre dal mondo arrivano minacce terrorizzanti e la geopolitica si frastaglia. Facendo rimpiangere a molti l’equilibrio bipolare. Con un’Europa che non riesce ad essere struttura unitaria, sbandando tra tecnocrazia e ripresa delle sovranità nazionali.
Un paese e un mondo che cambiano velocemente, ma senza avere chiara la direzione di questo cambiamento.
È una situazione disordinata che sembra doversi prolungare.
Cercheremo di parlare di questo nei suoi diversi aspetti e sfaccettature. Cercando un quadro di insieme, che stenta a delinearsi.
Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze inte...Francesca Petrella
Da quest’anno Ipsos Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011 espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese letta di volta in volta con gli occhiali dell’elettore, del cittadino, del consumatore si fa doppio. Infatti a partire da quest’anno aggiorneremo Flair due volte l’anno, occupandoci della situazione politica ed economica e dei comportamenti dei consumatori e della comunicazione.
Questo è il primo aggiornamento del 2016, dedicato allo scenario politico-economico che vede svilupparsi il disordine che avvolge il nostro paese, come avevamo suggerito nell’edizione annuale di Flair agli inizi di quest’anno.
I flussi migratori, il terrorismo e la Brexit nello scenario internazionale; la contrazione delle attese per la crescita, il calo di fiducia dei consumatori in confronto all’inizio dell’anno, la difficile situazione politica e la divisione che attraversa il paese rispetto al referendum sul piano interno. Tutto spinge verso una situazione difficile, tesa, disordinata.
Proprio per questo abbiamo voluto intitolare la prima edizione intermedia di quest’anno: Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze internazionali.
IRI White Paper - Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confe...IRI, INTL
2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015?
I temi chiave e le discontinuità
Esistono alcuni fenomeni chiave che caratterizzano l’andamento delle categorie di Alimentari e Bevande nel canale moderno.
In particolare a nostro modo di vedere emergono alcune problematiche che sembrano ormai intrinseche ai due comparti e che ne impattano le vendite nel corso degli ultimi anni.
I consumi alimentari in Italia e all’estero. Tendenze evolutive, criticità ed...Fondazione CUOA
Intervento di Paolo Bono, Economista NOMISMA
all'evento Consumi alimentari e relazioni di filiera: il
contributo dei fornitori locali al successo della GDO.
In collaborazione con Largo Consumo.
13 novembre 2014, Villa Valmarana Morosini, Altavilla Vicentina (VI).
Consumi alimentari e relazioni di filiera: il contributo dei fornitori locali...Fondazione CUOA
Introduzione di Corrado Giacomini, Responsabile scientifico Corso Executive in Management aziende agroalimentari
all'evento Consumi alimentari e relazioni di filiera: il
contributo dei fornitori locali al successo della GDO.
In collaborazione con Largo Consumo.
13 novembre 2014, Villa Valmarana Morosini, Altavilla Vicentina (VI).
Ismea ha effettuato, per l’anno 2014, una stima delle vendite retail dei prodotti biologici in Italia, utilizzando i dati Ismea-Nielsen per la Distribuzione moderna ed elaborando valutazioni puntuali per i restanti canali, basate su dati di fatturato, ove disponibili, e su interviste dirette a referenti privilegiati facenti capo a gruppi e insegne del canale specializzato. E’ emerso un valore al consumo superiore a 2,1 miliardi di euro. La stima non include il giro d’affari legato al canale extra-domestico (on-trade), riconducibile alle vendite presso ristorazione, bar, collettività, food service. La Distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, discount, libero servizio) e i negozi specializzati, tra piccole, medie e grandi superfici, muovono complessivamente oltre il 75% del giro d’affari retail. Ai restanti canali le stime Ismea attribuiscono un’incidenza complessiva (residuale) di quasi il 25%, riconducibile per il 10% a mercatini, vendite dirette, gruppi di acquisto solidali (Gas) ed e-commerce, per l’8,9% ai negozi tradizionali e per il 5,1% alle farmacie. Quasi trascurabile, pari allo 0,6%, la quota di erboristerie e parafarmacie.
Laura Salibba - Client Business Partner Nielsen interviene alla Beauty Web Conference 2012, organizzata da Bellezza.it
http://www.beautywebconference.it/index.html
http://www.bellezza.it/
http://www.gepcommunication.it/
Il CONSUMATORE cambia e con esso i MERCATI, che si ridefiniscono in base alle nuove esigenze. Il LARGO CONSUMO CONFEZIONATO riguadagna terreno, con la spinta delle MARCHE INDUSTRIALI. L’AUTOMOTIVE si adegua alla DIGITAL DISRUPTION in atto. Il comparto dei CIBI VEGANI E VEGETARIANI è in pieno boom.
BENESSERE e CONTAMINAZIONE sono le parole chiave nelle TENDENZE globali in atto. La CURA DI SÉ è al centro dei consumi, tanto nel food quanto nel non food, e si affermano nuovi STILI DI VITA orientati alla LENTEZZA e alla dimensione privata. I DRIVER diventano OSMOTICI e in continua transizione.
Le DONNE ritornano al centro della COMUNICAZIONE, con prodotti e CAMPAGNE mirate e PERSONALIZZATE. E mentre il LUSSO guarda ai MILLENNIALS, i BRAND partono alla conquista degli OVER 50.
Il futuro della TECNOLOGIA è SMART e connesso. La REALTÀ VIRTUALE domina i TREND TECH 2016 aprendosi a vari ambiti applicativi e L’INTERNET OF THINGS si unisce alla robotica per nuove ESPERIENZE di consumo. Per aggirare la SATURAZIONE, il mercato MOBILE cerca nuove opportunità.
Ipsos Shopper-Lab ci permette di simulare quello che accadrebbe in un vero punto vendita, osservando il consumatore durante la spesa, per comprendere le decisioni davanti allo scaffale, quanto tempo viene impiegato per prendere una decisione, le reazioni al prezzo e alle promozioni
Un estratto dal nostro report sulle 8 tendenze di consumo per il 2017. Nell'estratto raccontiamo 3 trend e stili di vita: life curator, survival e qualified self.
In occasione di HOMI 2016, il Salone degli Stili di Vita di Milano, Market Revolution ha esplorato le ultime tendenze all’incrocio tra nuovi stili di vita, loro narrazione da parte del retail e allestimento dello spazio fisico dello store. Perché mai come oggi l’esperienza dei prodotti all’interno dello store è influenzata da tutto ciò che accade di nuovo in termini di design, abitudini e lifestyle nello spazio dell’abitazione.
Come si raccontano le persone attraverso il cibo? E come il mercato racconta il cibo? Proviamo a rispondere a queste due domande con un excursus nei target e nelle tendenze del mercato del cibo.
2017 Edelman TRUST BAROMETER™- Global ResultsEdelman
The 2017 Edelman TRUST BAROMETER™ reveals that trust is in crisis around the world. The general population’s trust in the institutions of business, government, NGOs, and media declined broadly, a phenomenon not recorded since Edelman began tracking trust in 2001.
For more information, visit www.edelman.com/trust2017
January 17, 2017 Correction: A previous version of this report incorrectly represented the data associated with “Leave the EU” and “Remain in the EU” on slide 30. The numbers reflected have been updated.
Copyright (c) 2017 Daniel J. Edelman, Inc. All rights reserved.
Ambiente di marketing ? Come definiamo l’ambiente di marketing ? Perchè è importante conoscerlo?
L’ambiente di marketing di un’impresa è composto dagli attori e dalle forze esterne che influenzano la sua capacità di sviluppare e di mantenere con successo nel tempo, transazioni con i propri clienti. L’ambiente di marketing è costituito da un microambiente e da un macroambiente.
L’attività di marketing viene dunque influenzata da una serie di variabili: variabili interne (microambiente) e variabili esterne (macroambiente) all’impresa. Le variabili interne sono facilmente controllabili in quanti riconducibili alle risorse e competenze interne ed all’ambiente organizzativo. Le variabili esterne sono invece più difficili da controllare, in quanto l’azienda può esercitare su di esse solo una azione limitata. È tuttavia fondamentale per il successo delle attività di marketing fare di tutto per tenere sotto controllo l’andamento di tale variabili.
L’attività di marketing viene influenzata da una serie di variabili: variabili interne (microambiente) e variabili esterne (macroambiente) all’impresa. Le variabili interne sono facilmente controllabili in quanti riconducibili alle risorse e competenze interne ed all’ambiente organizzativo. Le variabili esterne sono invece più difficili da controllare, in quanto l’azienda può esercitare su di esse solo una azione limitata. È tuttavia fondamentale per il successo delle attività di marketing fare di tutto per tenere sotto controllo l’andamento di tale variabili.
Anche quest’anno Ipsos, a ridosso delle vacanze estive, presenta alcune riflessioni sul clima economico, politico e sociale del nostro paese. Utilizzando la vasta messe di informazioni a nostra disposizione, derivante dalle nostre indagini, abbiamo cercato di descrivere il momento che stiamo attraversando. È la fotografia di un paese in stallo, immerso in una condizione complessa, che ancora non risente dei segnali di ripresa che sempre più si vanno rinforzando. Un paese che non sembra trovare uno sbocco politico e che rischia di votare con una legge che non consentirà maggioranze. Ancora una volta è un’istantanea preoccupata quella che fissa la condizione attuale dell’Italia. È però una foto in divenire: la ripresa, appunto, insieme al complesso riposizionamento politico in corso, possono cambiare le cose. Per questo vi diamo appuntamento a fine anno, con la nostra tradizionale e più corposa edizione di Flair.
Come si misura il benessere sociale? Le alternative al PILQuattrogatti.info
Quali alternative esistono al PIL? In questa presentazione offriamo una panoramica sulla ricerca che si sta svolgendo a livello internazionale per migliorare i metodi con cui le società misurano il proprio benessere, con attenzione speciale all’esperienza italiana del Benessere Equo e Sostenibile
Principali variabili economiche da monitorare giovanni facco
Perché e a quale scopo individuare e raccogliere i principali indicatori economici del nostro paese?Il motivo è molto semplice e banale: negli ultimi anni , complice il web, sono resi disponibili volumi incredibili di dati prima consultabili solo in forma cartacea e solo dopo mesi e mesi dalla loro pubblicazione o messa a disposizione;Oggi sono disponibili immediatamente siamo inondati e affoghiamo .. nei numeri. Dati e numeri sempre più articolati, sezionati , dettagliati … ma vi è il rischio di non capire più come stanno le cose proprio per un eccesso di informazione quantitativa e numerica.Questo documento quindi vuole rispondere a queste esigenze: avere in un report i principali indicatori a portata di mano e in qualsiasi momento poterli consultare e vederli tutti insieme; i dati sono collocati in un arco temperale (in funzione anche della disponibilità del dato ) consentendo quindi di misurare gli scostamenti e di capire se nel tempo questi valori migliorano o peggiorano;
aggiornare con frequenza i dati utilizzando sempre e solo fonti ufficiali in questo modo ognuno può farsi una idea e tirare le proprie conclusioni.
Consumi alimentari e relazioni di filiera: il contributo dei fornitori locali...Fondazione CUOA
Introduzione di Corrado Giacomini, Responsabile scientifico Corso Executive in Management aziende agroalimentari
all'evento Consumi alimentari e relazioni di filiera: il
contributo dei fornitori locali al successo della GDO.
In collaborazione con Largo Consumo.
13 novembre 2014, Villa Valmarana Morosini, Altavilla Vicentina (VI).
Ismea ha effettuato, per l’anno 2014, una stima delle vendite retail dei prodotti biologici in Italia, utilizzando i dati Ismea-Nielsen per la Distribuzione moderna ed elaborando valutazioni puntuali per i restanti canali, basate su dati di fatturato, ove disponibili, e su interviste dirette a referenti privilegiati facenti capo a gruppi e insegne del canale specializzato. E’ emerso un valore al consumo superiore a 2,1 miliardi di euro. La stima non include il giro d’affari legato al canale extra-domestico (on-trade), riconducibile alle vendite presso ristorazione, bar, collettività, food service. La Distribuzione moderna (ipermercati, supermercati, discount, libero servizio) e i negozi specializzati, tra piccole, medie e grandi superfici, muovono complessivamente oltre il 75% del giro d’affari retail. Ai restanti canali le stime Ismea attribuiscono un’incidenza complessiva (residuale) di quasi il 25%, riconducibile per il 10% a mercatini, vendite dirette, gruppi di acquisto solidali (Gas) ed e-commerce, per l’8,9% ai negozi tradizionali e per il 5,1% alle farmacie. Quasi trascurabile, pari allo 0,6%, la quota di erboristerie e parafarmacie.
Laura Salibba - Client Business Partner Nielsen interviene alla Beauty Web Conference 2012, organizzata da Bellezza.it
http://www.beautywebconference.it/index.html
http://www.bellezza.it/
http://www.gepcommunication.it/
Il CONSUMATORE cambia e con esso i MERCATI, che si ridefiniscono in base alle nuove esigenze. Il LARGO CONSUMO CONFEZIONATO riguadagna terreno, con la spinta delle MARCHE INDUSTRIALI. L’AUTOMOTIVE si adegua alla DIGITAL DISRUPTION in atto. Il comparto dei CIBI VEGANI E VEGETARIANI è in pieno boom.
BENESSERE e CONTAMINAZIONE sono le parole chiave nelle TENDENZE globali in atto. La CURA DI SÉ è al centro dei consumi, tanto nel food quanto nel non food, e si affermano nuovi STILI DI VITA orientati alla LENTEZZA e alla dimensione privata. I DRIVER diventano OSMOTICI e in continua transizione.
Le DONNE ritornano al centro della COMUNICAZIONE, con prodotti e CAMPAGNE mirate e PERSONALIZZATE. E mentre il LUSSO guarda ai MILLENNIALS, i BRAND partono alla conquista degli OVER 50.
Il futuro della TECNOLOGIA è SMART e connesso. La REALTÀ VIRTUALE domina i TREND TECH 2016 aprendosi a vari ambiti applicativi e L’INTERNET OF THINGS si unisce alla robotica per nuove ESPERIENZE di consumo. Per aggirare la SATURAZIONE, il mercato MOBILE cerca nuove opportunità.
Ipsos Shopper-Lab ci permette di simulare quello che accadrebbe in un vero punto vendita, osservando il consumatore durante la spesa, per comprendere le decisioni davanti allo scaffale, quanto tempo viene impiegato per prendere una decisione, le reazioni al prezzo e alle promozioni
Un estratto dal nostro report sulle 8 tendenze di consumo per il 2017. Nell'estratto raccontiamo 3 trend e stili di vita: life curator, survival e qualified self.
In occasione di HOMI 2016, il Salone degli Stili di Vita di Milano, Market Revolution ha esplorato le ultime tendenze all’incrocio tra nuovi stili di vita, loro narrazione da parte del retail e allestimento dello spazio fisico dello store. Perché mai come oggi l’esperienza dei prodotti all’interno dello store è influenzata da tutto ciò che accade di nuovo in termini di design, abitudini e lifestyle nello spazio dell’abitazione.
Come si raccontano le persone attraverso il cibo? E come il mercato racconta il cibo? Proviamo a rispondere a queste due domande con un excursus nei target e nelle tendenze del mercato del cibo.
2017 Edelman TRUST BAROMETER™- Global ResultsEdelman
The 2017 Edelman TRUST BAROMETER™ reveals that trust is in crisis around the world. The general population’s trust in the institutions of business, government, NGOs, and media declined broadly, a phenomenon not recorded since Edelman began tracking trust in 2001.
For more information, visit www.edelman.com/trust2017
January 17, 2017 Correction: A previous version of this report incorrectly represented the data associated with “Leave the EU” and “Remain in the EU” on slide 30. The numbers reflected have been updated.
Copyright (c) 2017 Daniel J. Edelman, Inc. All rights reserved.
Ambiente di marketing ? Come definiamo l’ambiente di marketing ? Perchè è importante conoscerlo?
L’ambiente di marketing di un’impresa è composto dagli attori e dalle forze esterne che influenzano la sua capacità di sviluppare e di mantenere con successo nel tempo, transazioni con i propri clienti. L’ambiente di marketing è costituito da un microambiente e da un macroambiente.
L’attività di marketing viene dunque influenzata da una serie di variabili: variabili interne (microambiente) e variabili esterne (macroambiente) all’impresa. Le variabili interne sono facilmente controllabili in quanti riconducibili alle risorse e competenze interne ed all’ambiente organizzativo. Le variabili esterne sono invece più difficili da controllare, in quanto l’azienda può esercitare su di esse solo una azione limitata. È tuttavia fondamentale per il successo delle attività di marketing fare di tutto per tenere sotto controllo l’andamento di tale variabili.
L’attività di marketing viene influenzata da una serie di variabili: variabili interne (microambiente) e variabili esterne (macroambiente) all’impresa. Le variabili interne sono facilmente controllabili in quanti riconducibili alle risorse e competenze interne ed all’ambiente organizzativo. Le variabili esterne sono invece più difficili da controllare, in quanto l’azienda può esercitare su di esse solo una azione limitata. È tuttavia fondamentale per il successo delle attività di marketing fare di tutto per tenere sotto controllo l’andamento di tale variabili.
Anche quest’anno Ipsos, a ridosso delle vacanze estive, presenta alcune riflessioni sul clima economico, politico e sociale del nostro paese. Utilizzando la vasta messe di informazioni a nostra disposizione, derivante dalle nostre indagini, abbiamo cercato di descrivere il momento che stiamo attraversando. È la fotografia di un paese in stallo, immerso in una condizione complessa, che ancora non risente dei segnali di ripresa che sempre più si vanno rinforzando. Un paese che non sembra trovare uno sbocco politico e che rischia di votare con una legge che non consentirà maggioranze. Ancora una volta è un’istantanea preoccupata quella che fissa la condizione attuale dell’Italia. È però una foto in divenire: la ripresa, appunto, insieme al complesso riposizionamento politico in corso, possono cambiare le cose. Per questo vi diamo appuntamento a fine anno, con la nostra tradizionale e più corposa edizione di Flair.
Come si misura il benessere sociale? Le alternative al PILQuattrogatti.info
Quali alternative esistono al PIL? In questa presentazione offriamo una panoramica sulla ricerca che si sta svolgendo a livello internazionale per migliorare i metodi con cui le società misurano il proprio benessere, con attenzione speciale all’esperienza italiana del Benessere Equo e Sostenibile
Principali variabili economiche da monitorare giovanni facco
Perché e a quale scopo individuare e raccogliere i principali indicatori economici del nostro paese?Il motivo è molto semplice e banale: negli ultimi anni , complice il web, sono resi disponibili volumi incredibili di dati prima consultabili solo in forma cartacea e solo dopo mesi e mesi dalla loro pubblicazione o messa a disposizione;Oggi sono disponibili immediatamente siamo inondati e affoghiamo .. nei numeri. Dati e numeri sempre più articolati, sezionati , dettagliati … ma vi è il rischio di non capire più come stanno le cose proprio per un eccesso di informazione quantitativa e numerica.Questo documento quindi vuole rispondere a queste esigenze: avere in un report i principali indicatori a portata di mano e in qualsiasi momento poterli consultare e vederli tutti insieme; i dati sono collocati in un arco temperale (in funzione anche della disponibilità del dato ) consentendo quindi di misurare gli scostamenti e di capire se nel tempo questi valori migliorano o peggiorano;
aggiornare con frequenza i dati utilizzando sempre e solo fonti ufficiali in questo modo ognuno può farsi una idea e tirare le proprie conclusioni.
ll primo periodico di informazione dedicato completamente al mondo della salute, del welfare e della sanità integrativa.
IN EVIDENZA
Dal Venezuela per combattere il cancro infantile: la storia di Javer. Intervista alla Prof.ssa Franca Fagioli dell’Ospedale infantile Regina Margherita della Città della Scienza di Torino.
Chi Vuole Prendersi Il Mio Facile PulsanteHoro Capital
Tutti oramai sanno che gli Stati Uniti si trovano ad affrontare delle scelte difficili. A seconda di quali ipotesi si utilizzano, le passività non finanziate della Social Security e del Medicare sono tra i $50 e gli $80 trilioni e sono in crescita. E questo non è davvero rilevante, perché non c\'è modo di poter trovare dei soldi, dato l\'attuale sistema, anche nella migliori delle ipotesi. Le cose non solo devono cambiare, ma cambieranno. O faremo delle scelte difficili o questi cambiamenti ci verranno imposti dal mercato. E più a lungo aspettiamo nel fare delle scelte difficili, sempre più dolorose saranno le conseguenze.
IRI White Paper - Il reparto del Cura Persona nel canale moderno.IRI, INTL
E' necessario seguire i trend emergenti
Il mercato italiano del cura persona risente di quei freni che già da tempo incidono sulla propensione al consumo di larghe fasce di consumatori. Nell’ambito del canale moderno monitorato da IRI, il 2014 si chiude con un trend negativo (-1,9%) del fatturato Cura Persona. Si confermano gli andamenti diametralmente opposti dei canali della GDO (Iper+Super+LSP) che chiudono l’anno a -4,0% e i drugstore che registrano ancora una volta una crescita in termini di giro d’affari (+4,9%) anche se a tassi inferiori rispetto al passato.
Siamo giunti alla quindicesima edizione della pubblicazione semestrale redatta da Ipsos sul clima del Paese e le valutazioni degli italiani circa i propri enti locali, quasi 8 anni di monitoraggio continuativo che ci hanno consentito di cogliere l’evoluzione dell’opinione pubblica negli anni della crisi e negli ultimi semestri di ripresa.
Il semestre appena trascorso mostra una progresso dei principali indici rilevati, dopo il rallentamento segnalato ad inizio 2017. I timori riguardo il prossimo futuro tendono a ridimensionarsi significativamente, mentre cresce l’ottimismo. Le valutazioni circa la qualità della vita nella propria zona di residenza migliorano invece più lentamente, come le valutazioni degli intervistati sull’operato delle proprie amministrazioni regionali. Arretrano invece, sia pure di poco, i giudizi positivi circa l’azione delle amministrazioni comunali.
Se il miglioramento del quadro economico del Paese, dopo i ripetuti segnali positivi provenienti dalle principali istituzioni nazionali ed internazionali, è stato colto da gran parte dell’opinione pubblica, i lunghi anni di crisi non possono essere velocemente dimenticati e la sensazione di un arretramento della propria qualità di vita non è per niente facile da invertire.
L’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento, un voto che a detta di molti difficilmente garantirà una maggioranza e dunque una stabilità istituzionale nel prossimo futuro, contribuisce a disegnare un clima d’incertezza in un Paese che ha quanto mai bisogno di normalità.
Perils of perception 2017 - L'indagine Ipsos sul pericolo delle percezioniIpsos
Perils of Perception di Ipsos esamina il divario tra la percezione delle persone e la realtà in 38 paesi in tutto il mondo. Quest'anno compie 4 anni e amplia lo sguardo a 38 Paesi, tra cui l’Italia che si colloca al 12° posto per quantità di errori.
Italy@Risk presentata al lancio di Sicurezza 2017Ipsos
Presentati i risultati della ricerca Italy@Risk di Ipsos Italia, commissionata da SICUREZZA, la manifestazione dedicata a security e fire, che si terrà dal 15 al 17 novembre prossimi a Fiera Milano. L’indagine, realizzata su un campione di 1800 individui, approfondisce le preoccupazioni degli Italiani circa i rischi percepiti e offre uno spaccato sul tema della sicurezza e sulla relazione con le tecnologie che proteggono le nostre case e le nostre città.
Gli italiani e il risparmio: quali prospettive?Ipsos
Lo scorso 31 ottobre 2017 si è celebrata la 93a Giornata Mondiale del Risparmio, organizzata dall’Acri - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Titolo dell’edizione di quest’anno è “Risparmio: quali prospettive?”.
Come ogni anno, alla vigilia della manifestazione Acri ha presentato i risultati dell’indagine sugli Italiani e il Risparmio, che da diciassette anni realizza insieme a Ipsos per questa occasione. I risultati sono suddivisi in due macroaree: la prima, comune a tutte le rilevazioni (dal 2001 al 2016), che consente di delineare quali siano oggi l’atteggiamento e la propensione degli Italiani verso il risparmio, evidenziando i cambiamenti rispetto al passato; la seconda focalizzata sul tema specifico della Giornata, che quest’anno è “Risparmio: quali prospettive”.
Referendum Autonomia 2017 - Analisi post votoIpsos
Ipsos ha provato a mettere a confronto il dato di domenica scorsa con le quote di consenso raggiunte dagli elettorati delle liste che più attivamente hanno sostenuto i referendum per l’autonomia
Global Views on Immigration and the Refugee CrisisIpsos
A tutti è evidente che il tema dell’immigrazione sarà uno degli elementi centrali della prossima campagna elettorale per le elezioni politiche.
Che sia un tema caldo è confermato dai risultati di un’indagine IPSOS “Global Views on Immigration and the Refugee Crisis” condotto 25 paesi del mondo, tra cui l’Italia. Va ricordato che l’indagine è stata svolta nel mese di luglio, prima cioè che si evidenziassero gli effetti della contrazione dei flussi di immigrazione nel nostro paese a seguito degli interventi del Ministero dell’Interno.
La preoccupazione degli italiani è elevatissima e si avvicina a quella di paesi che hanno una forte presenza di migranti come la Turchia. Non solo abbiamo la netta percezione che gli immigrati siano troppi (66%), ma siamo anche convinti che l’immigrazione abbia cambiato in peggio il nostro paese, rendendolo un posto dove è meno gradevole vivere (63%).
È molto interessante osservare che ci si preoccupa più dell’impatto dei costi sui servizi pubblici (58% pensa che la spesa pubblica per gli immigrati sia eccessiva) che non dell’impatto sul lavoro (per quanto 47% pensi che la presenza di immigrati abbia reso difficile trovare lavoro per gli italiani). Il tema della spesa pubblica sarà quindi molto influente: la percezione è che la presenza di immigrati renderà più difficile agli italiani accedere ai servizi e ai sostegni sociali. Anche per questo, nonostante le affermazioni frequenti del Presidente dell’Inps Boeri, solo il 15% pensa che l’immigrazione sia utile per la nostra economia.
La preoccupazione per l’afflusso di migranti è sostenuta anche dall’idea che tra di essi si possano rifugiare terroristi, come ritengono più di tre quarti degli intervistati.
L’Europa è, come era da aspettarsi, drasticamente criticata per il suo comportamento in questa situazione critica (anche qui ricordiamo che l’indagine è stata condotta prima della sentenza sulla redistribuzione dei rifugiati e della proposta di revisione del trattato di Dublino): solo 9% degli italiani valuta positivamente l’operato UE, stroncato invece dal 59% (la percentuale più altra tra i principali stati europei).
Anche l’operato del governo nazionale è criticato, con solo poco più di un quarto che ne apprezza gli interventi. Da rilevare che solo Ungheria e Serbia evidenziano un apprezzamento maggioritario di quanto fatto dal proprio governo. Si tratterà di verificare se il drastico calo degli sbarchi modificherà o meno le opinioni dei nostri connazionali.
The Most Influential Brands: boomers vs millennials Ipsos
A seguito del grande successo ottenuto dall’edizione 2016 dell’evento di presentazione della classifica “The Most Influential Brands”, IPSOS, leader mondiale nel settore delle ricerche di mercato, presenta anche quest’anno nel corso di un incontro dedicato, i risultati dell’indagine condotta a livello globale per comprendere l’impatto delle marche sulla nostra vita quotidiana.
Indagine sulla pirateria audiovisiva in ItaliaIpsos
Un miliardo e 200 milioni di euro: è la stima del danno all'economia italiana secondo la ricerca realizzata da Ipsos per la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (Fapav) presentata il 5 giugno a Roma presso la Casa del Cinema. Dalla ricerca emerge anche che il 39% degli adulti italiani ha commesso almeno un atto di pirateria (film, serie o programmi) nel 2016 ma il fenomeno appare in calo rispetto al 2010, sia in termini di persone coinvolte (da 37% a 33%) sia di atti di pirateria (da circa 384 milioni a circa 373 milioni).
La pirateria si pratica soprattutto per «risparmiare» e per «comodità» e la maggior parte dei pirati non è consapevole del reale danno generato dalla pirateria audiovisiva (non solo sull’industria).
Tra gli adolescenti, target in cui la pirateria appare più diffusa (51%; anche se con meno titoli piratati), la consapevolezza del danno e dell’illegalità è più bassa: l’81% non ritiene di causare gravi danni (vs. 75% degli adulti) e circa un terzo non lo ritiene un reato.
La pirateria di pratica dunque perché vi è un’elevata disinformazione sui danni che questa crea all’industria cinematografica nel suo complesso ed un’assenza di percezione dell’impatto sul tessuto economico-sociale italiano di cui gli stessi pirati sono parte.
Automotive’s Customers Perception: la ricerca presentata a "La Capitale Autom...Ipsos
Venerdì 3 febbraio, in occasione del convegno La Capitale Automobile Service&3.0 organizzato dalla società Fleet&Mobility, Enrico Billi, head of Ipsos Loyalty, ha presentato la ricerca “Automotive’s Customers Perception“.
A poche ora dal risultato del Referendum Costituzionale Ipsos propone le sua analisi post voto. Indubbiamente il fenomeno più rilevante di questa consultazione è stata la larga partecipazione dei cittadini al voto, inusuale per un referendum e paragonabile a consultazioni politiche. Gli italiani quindi hanno perfettamente colto la rilevanza di questo voto. Da un lato per le implicazioni costituzionali, l’approvazione di una legge che avrebbe cambiato profondamente il funzionamento delle Camere, dall’altro per le implicazioni politiche, rese assolutamente evidente dalla personalizzazione sul Presidente del Consiglio.
Questo ultimo aspetto ha indubbiamente favorito un voto contro: dall’analisi dei flussi risulta una strettissima correlazione tra voto politico e voto referendario. Con alcuni «tradimenti»: se infatti gli elettori del PD sono nella larghissima parte confluiti sul sì (80%), non è stato così per gli elettori centristi che hanno fatto vincere di misura il no (51%), mentre dall’altro lato emerge anche una non secondaria propensione al sì tra gli elettori di Forza Italia.
Il sì ha i suoi punti di forza nelle classi di età elevate, tra i pensionati e gli elettori con bassi titoli di studio, ma con un consenso più elevato, anche se non maggioritario, tra i laureati. In sostanza il profilo è quello, classico, dell’elettorato PD dopo la perdita dell’effetto europeo, che a sua volta riproduce il profilo dell’elettorato dell’Ulivo e prima ancora di DS e Margherita. Con tre differenze importanti: la scarsa presenza tra i ceti medi, segno di un distanziarsi di un segmento che si sente impoverito e in difficoltà, una prevalenza tra i cattolici assidui, un bassissimo appeal tra i dipendenti pubblici. Anche qui segnale di un modificarsi, oramai stabilizzato, dell’area di riferimento.
Al contrario il no è un voto giovanile, e popolare: le punte più alte sono tra i disoccupati e tra gli operai. La stessa differenziazione territoriale sottolinea questi aspetti: il voto massiccio al Sud per il no, con una partecipazione per queste zone segnatamente alta, conferma questa lettura.
È la frattura più volte sottolineata fra popolo ed élite, che abbiamo visto recentemente all’opera con la Brexit e nelle elezioni americane. I segmenti sociali più colpiti dalla crisi, le fette di elettorato deluse dalla politica del governo, hanno determinato ampiamente le sorti del voto. Senza nulla togliere agli elementi di merito, gli aspetti di disagio e rabbia sono stati prevalenti. È stato un voto sociale, non solo politico.
What worries the world? è la nuova ricerca che Ipsos conduce a livello globale per capire quale sono le maggiori preoccupazioni da parte dei cittadini in 25 paesi.
Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze inte...Ipsos
Da quest’anno Ipsos Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011 espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese letta di volta in volta con gli occhiali dell’elettore, del cittadino, del consumatore si fa doppio. Infatti a partire da quest’anno aggiorneremo Flair due volte l’anno, occupandoci della situazione politica ed economica e dei comportamenti dei consumatori e della comunicazione.
Questo è il primo aggiornamento del 2016, dedicato allo scenario politico-economico che vede svilupparsi il disordine che avvolge il nostro paese, come avevamo suggerito nell’edizione annuale di Flair agli inizi di quest’anno.
I flussi migratori, il terrorismo e la Brexit nello scenario internazionale; la contrazione delle attese per la crescita, il calo di fiducia dei consumatori in confronto all’inizio dell’anno, la difficile situazione politica e la divisione che attraversa il paese rispetto al referendum sul piano interno. Tutto spinge verso una situazione difficile, tesa, disordinata.
Proprio per questo abbiamo voluto intitolare la prima edizione intermedia di quest’anno: Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze internazionali.
PneuVUE: una nuova prospettiva sulla polmonite negli adulti anzianiIpsos
Tra novembre 2015 e febbraio 2016, il team
di Ipsos Healthcare di Ipsos MORI ha
condotto uno studio su incarico di Pfizer per
analizzare le percezioni sulla polmonite e
sulla relativa prevenzione fra gli adulti anziani
di nove paesi europei.
L'immagine degli imprenditori tra la popolazione Ipsos
La ricerca presentata da Nando Pagnoncelli durante il Convegno Biennale del CSC " Gli imprenditori, i geni dello sviluppo", tenutosi a Parma l'8 e 9 aprile 2016.
L’Italia e la sua politica estera nel mondo: le opinioni dei cittadini dei pr...Ipsos
Risultati di “L’Italia e la sua politica estera nel mondo: le opinioni dei cittadini dei principali paesi mediterranei”, indagine di Ipsos Public Affairs su 1.265 cittadini di Turchia, Libano, Israele, Egitto, Tunisia, Algeria, Marocco e Giordania, per conto di Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
I dati sono stati ripresi e commentati dalla stampa in occasione del Forum Mediterranean Dialogues in corso dal 10 al 12 dicembre 2015 a Roma, che hanno visto avvicendarsi più di 80 speaker in rappresentanza del mondo politico, istituzionale, accademico e aziendale dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, oggi epicentro di grandi tensioni internazionali.
Dal 1999, l'Osservatorio Fedeltà presenta le sue ricerche in occasione del Convegno Annuale "Il Futuro del Micromarketing" che attira a Parma ogni anno oltre 400 marketing manager di molteplici settori, dal Largo Consumo alla Grande Distribuzione, dalla Pubblicità alla Finanza alle Nuove Tecnologie.
Quest'anno anche Ipsos ha partecipato all'evento con la ricerca "Chi è il consumatore fedele?" presentata da Enrico Billi, direttore di Ipsos Loyalty
2. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
4
RIMETTERE
ORDINE:
LE TENDENZE
DI CONSUMI
E COMUNICAZIONE
Dopo un aggiornamento sul clima
politico-sociale, vi proponiamo quello
sui consumi e comunicazione. Scopriamo
insieme in questo secondo volume quali
sono le ultime novità in Italia e come
stanno reagendo le imprese e i cittadini-
consumatori per rimettere un po’ di ordine.
GLI SPECIALISTI
Jennifer Hubber
Luca Comodo
Luisa Vassanelli
Francesca Petrella
A PROPOSITO DI IPSOS:
Ipsos è una società di ricerca di
mercato indipendente, controllata e
gestita da professionisti della ricerca.
Fondata in Francia nel 1975, Ipsos
è cresciuta come gruppo di ricerca
internazionale, con una forte presenza in
tutti i mercati chiave. Nell’ottobre 2011
Ipsos ha completato l’acquisizione di
Synovate. La combinazione ha costituito
la terza più grande società di ricerche
di mercato del mondo. Con uffici in
87 paesi, Ipsos offre expertise in sei
specializzazioni di ricerca: pubblicità
e media, fidelizzazione del cliente,
marketing mix, opinione pubblica e survey
management.
www.ipsos.it
4. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
6
FIDUCIA INDUSTRIA
0
0 0
0 0
Consumatori Imprese
0
Produzione Ordinativi
COMMERCIO ESTERO LAVORO
SERVIZI CONTI NAZIONALI
Importazioni Esportazioni Occupati
COSTRUZIONI SERVIZIProduzioni Vendita al dettaglio
Fatturato dei servizi
2016 (Q1,Q2)
0,4
1,0 Prodotto interno lordo
2016 (Q1,Q2) 0,3
0,0
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago
1,0
-0,6
-2,2
-0,4
0,0
0,4
1,6
0,0 0,2
0,3 0,3
-2,8
-0,4
-3,8 -3,5
-1,8
-3,6
-1,8
UN PANORAMA
CONFUSO
La ripresa del dopo vacanze è
accompagnata da segnali sconfortanti.
La nota mensile di Istat ad agosto è un
elenco di difficoltà, ritardi, aspettative
sfumate. Il paragrafo riassuntivo recita:
“L’economia italiana ha interrotto la fase
di crescita, condizionata dal lato della
domanda dal contributo negativo della
componente interna e dal lato dell’offerta
dalla caduta produttiva del settore
industriale.
L’indicatore anticipatore
dell’economia rimane negativo a luglio,
suggerendo per i prossimi mesi un
proseguimento della fase di debolezza
dell’economia italiana.”
Si tratta di una conferma di tendenze
che si erano annunciate da qualche mese.
E c’è chi dubita che la stagione turistica,
per quanto decisamente positiva a detta
di tutti gli operatori, possa determinare
un cambiamento apprezzabile. Ad agosto
la fiducia dei consumatori subisce
una contrazione sensibile scendendo
dell’1,3 rispetto al mese precedente,
ma soprattutto scende la fiducia delle
imprese. In generale possiamo parlare
di una situazione complessa in cui
prevalgono i segnali negativi e vi sono
piccoli elementi positivi (la lieve crescita
dell’occupazione, le vendite al dettaglio, il
fatturato dei servizi), come è evidente da
questa tavola:
Fonte : http://www.istat.it/it/congiuntura
5. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
7
Rimane il fatto che, nonostante
gli irrituali auspici del ministero
dell’economia, nel secondo trimestre
2016 il PIL rimane fermo rispetto al
trimestre precedente, pur se in aumento
(dello 0,8%) rispetto all’anno precedente.
Questo richiede una revisione delle stime
sul 2016 e incide naturalmente sui conti e
sul peso del debito.
Ci sono alcune buone notizie: con i
dati di metà settembre Istat certifica una
crescita degli occupati di 189 mila unità,
sostenuta però soprattutto dalla crescita
di contratti a termine e di indipendenti.
Comunque con una crescita importante
dell’occupazione giovanile e una riduzione
dei NEET, i giovani che non studiano, non
lavorano, non si formano.
Sono però dati che non bastano a
cambiare le percezioni diffuse.
La cifra di tutta questa situazione
infatti sembra essere l’incertezza e
una pesante percezione di stallo del
paese, che produce comportamenti che
possiamo definire di cautela. È in fondo
una condotta coerente con i segnali che
vengono dall’andamento della fiducia dei
consumatori. Un dato altalenante con
una tendenza al calo. È proprio questo il
clima: una realtà in chiaroscuro con luci
ed ombre.
Infatti, in termini tendenziali,
ovvero anno su anno, ci sono indicazioni
di miglioramento, mentre in termini
congiunturali, ovvero i cambiamenti
rispetto al periodo immediatamente
precedente, i dati sono assai meno
confortanti. E, naturalmente la percezione
dei cittadini è molto congiunturale, come
sappiamo:
Fonte : http://www.istat.it/it/congiuntura
PROSPETTO 1.
CONTO ECONOMICO DELLE RISORSE E DEGLI IMPIEGHI. IL TRIMESTRE 2016.
Valori concatenati in milioni di euro, destagionalizzati e corretti
per gli effetti di calendario (anno di riferimento 2010)
Prodotto interno lordo
Importazione di beni e servizio fob
Consumi finali nazionali
- Spesa delle famiglie residenti e delle ISP
- Spesa delle PA
Investimenti fissi lordi
- Macchinari, attrezzature e prodotti vari
- Mezzi di trasporto
- Costruzioni
Variazione delle scorte e oggetti di valore
Esportazioni di beni e servizi fob
0,0 0,8
1,5 2,1
1,1
0,1 1,2
0,7
-0,3
-0,3
2,1
-0,8 -0,3
1,4 35,7
0,0 1,2
1,9
- -
0,8
I trim. 2016
Aggregati SEC95
II trim. 2016
II trim. 2015
II trim. 2016
0,0
Valori
389.235
109.789
313.280
235.211
78.034
65.680
29.367
4.007
32.355
-
119.171
6. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
8
La debole, debolissima, ripresa dei
consumi, è dominata da un atteggiamento
di cautela. La crescita è infatti
concentrata nel settore dei bei durevoli
e semidurevoli. Si tornano ad acquistare
auto (qui la crescita è più forte),
elettrodomestici, ecc., riflesso anche
della parziale ripresa (o almeno blocco
della caduta) del mercato immobiliare,
oltre che dalla ripresa del credito alle
famiglie. Mentre rimangono al palo i
consumi alimentari, come certifica Istat
ad agosto:
Succede in sostanza quello che
si evidenziava lo scorso anno, una
profonda oculatezza negli acquisti, con
un orientamento a reintegrare quello
che durante la crisi non si era potuto
sostituire (auto, elettrodomestici, etc.),
mantenendo un controllo spesso rigido
sulla spesa quotidiana.
Questo non significa però una
rinuncia alla qualità e soprattutto non è
collegabile a comportamenti rinunciatari
e depressivi. I dati di composizione della
spesa nel settore alimentare dicono
infatti molto di quanto sta succedendo.
Almeno due tendenze sembrano chiare: un
orientamento sempre più marcatamente
salutista, una continua ricerca della
qualità.
Se guardiamo ai dati analitici del
primo trimestre 2016, in attesa di quelli
del secondo semestre, emerge una
contrazione generale, ad eccezione di
frutta pesce e, in piccola parte, derivati
dei cereali (farine, ecc.). Crollo invece
di carni e salumi, che più di tutti gli
altri prodotti evidenziano una netta
contrazione. Confermando una tendenza
che sembra sempre più consolidata, in
particolare per le carni:
DINAMICA DEGLI ACQUISTI
PER L’AGROALIMENTARE
(quota % valore su tot. spesa agroalimentare 2015)
Totale vini e spumanti
Bevande analcoliche e spiritose
Oli grassi e vegetali
Frutta
Ortaggi
Uova fresche
Ittici
Latte e derivati
Salumi
Carni
Derivati dei cereali
-5,8
-5,6
-6,1
10,7
3,8
-3,4
-1,0
-3,4
-0,5
2,1
4,3
-1,1
-0,4
0,0
0,0
0,0
1,1
-1,3
-0,2
-3,4
0,3
2,0
I° semestre 2016/ I° semestre 2015
2015/2014
3,2%
8%
2,2%
8,7%
10,5%
1%
7,2%
14%
6,4%
10,5%
14%
SERVIZI
Totale 0,2 0,8
Alimentari -0,1 0,2
Non alimentari 0,4 1,0
Variazione
congiunturale
Variazione
tendenziale
Fonte : Ismea Nielsen
7. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
9
L’orientamento salutista, sempre più
diffuso, contribuisce anche a far crescere
le nicchie, che oggi nicchie più non sono.
La Coldiretti evidenzia ad esempio una
crescita a due cifre (21%) dell’acquisto di
prodotti biologici. E crescono i consumi
di prodotti senza glutine, un segmento
in crescita netta, tanto che oramai
ogni supermercato ha allestito un’area
dedicata a queste tipologie.
O ancora l’area degli integratori
alimentari (barrette, frullati, bevande…)
che vede una crescita molto consistente,
alla ricerca del benessere.
L’attenzione alla linea cresce sempre
di più, tanto che si stima (rapporto Coop
2016) che oltre un quarto degli italiani sia
impegnato in una dieta o in uno specifico
regime alimentare.
E l’attenzione alla qualità non è
garantita solo dalla marca ma sempre
di più dal passaparola sul web, dalle
recensioni di persone fidate o autorevoli
sulla rete.
Ma non è solo salute, crescono
anche il consumo di alcol, soprattutto tra
i giovani, tornano le sigarette elettroniche
e non si ferma il consumo di droghe.
Insomma una situazione complessa,
o come diciamo spesso, disordinata.
Con una cifra che sembra prevalere:
l’autodecisione. Il consumatore tende
a decidere da solo (magari consultando
Internet spesso senza verificare le fonti)
cosa mangiare, quali integratori usare,
quali diete seguire. È il consumatore
autocentrato che taglia a fette la realtà e
trasceglie quello che appare più coerente
con le sue attese, con le sue voglie.
8. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
10
Il buon cibo e il buon vino, fin dalla
notte dei tempi, è la panacea contro ogni
male: il miglior modo per concedersi un
piacere facile e legittimo. Ma ci si può
ancora davvero fidare? Oggi le persone
sono continuamente circondate da
notizie più o meno discordanti, spesso
allarmistiche su ingredienti presunti amici
o nemici della salute.
La vastità di informazioni e la
multicanalità rendono lo scenario
complesso ed è sempre più arduo per
i consumatori orientarsi nelle scelte di
acquisto e consumo. Ogni anno come
Ipsos conduciamo in diversi paesi del
mondo (Francia, Italia, UK, Svezia,
US, Giappone, Corea) una ricerca sui
consumers trends, l’Italia è uno dei paesi
che osserviamo con molta attenzione
proprio in relazione al food e al beverage.
Per noi italiani la buona tavola da
sempre è un luogo dialettico di incontro e
risoluzione di conflitti pendenti, possiamo
dire che è già un terreno culturale fertile
di scambio fra le persone, non stupisce
quindi che oggi sia oggetto continuo di
attenzione e discussione, spopoli nei blog,
nei programmi televisivi, nei talent show
e sia diventata lo specchio delle tensioni
che gli individui sentono ad un livello più
profondo verso la vita. La complessità ci
circonda: il senso di precarietà indotto
dalla crisi, i drammatici fatti terroristici
che anche recentemente hanno scosso
la sensibilità pubblica, le minacce legate
all’annosa questione ambientale: la
gestione dei rifiuti, l’inquinamento che
da atmosferico ha invaso acqua e terra
e cibo…Tutto ciò fa sentire gli individui
in pericolo e con il fianco scoperto e,
allo stesso tempo, immersi, grazie alla
AUTOREGOLARSI
PER CONTRASTARE
IL DISORDINE
9. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
11
digitalizzazione, in un mondo dalle mille
informazioni e possibilità.
In questa confusione, quello che
abbiamo registrato è un’aspirazione degli
individui ad “amministrare il disordine
dominante” ovvero a crearsi schermi
difensivi per deviare i tanti stimoli e
informazioni che provengono da una
realtà esterna sempre più complessa
e multicanale, sviluppando l’arte di
convivere con le “informazioni anomale”
che irrompono nella propria vita.
Cosa intendiamo con “informazioni
anomale”? Le notizie spesso discordanti
sui nuovi e presunti pericoli della salute
pubblica e sulle condotte più virtuose
per proteggersi. Viviamo in un assetto di
attacco-difesa. È soprattutto il campo
alimentare ad essere nel centro del
mirino. Diverse le filosofe alimentari
che lo attraversano e confondono le
acque: dieta iperproteica, a blocchi, a
zone, dieta olistica, mediterranea, dieta
vegetariana, vegana, iperproteica per non
parlare dell’altro vasto mondo di diete
dimagranti. Un florilegio di credenze
spesso contradditorie su quali siano i cibi
più inquinati e giusti per sé stessi. Gli
individui così scelgono di adottare una
posizione ideologica su cosa sia ‘bene’ e
‘male’, la adattano alle proprie abitudini,
dopodiché tendono, difensivamente, ad
ignorare tutto ciò che la contraddice
o la può rimettere in discussione. Il
tutto sullo sfondo di alcune convinzioni
dominanti, come quella che sembra
esserci una differenza importante tra
l’entità di inquinanti tra prodotti vegetali
e animali. Vi è la convinzione che il livello
di inquinamento della carne sia circa
10/15/20 volte superiore a quello dei
vegetali. Questi sono poi considerati dei
veri e propri ‘angeli del benessere’, per
il loro alto contenuto di acqua e fibra
che agevola una rapida eliminazione di
sostanze nocive.
Ma perché nell’immaginario i
prodotti di derivazione animale sono
così inquinati? Lo stress di allevamenti
spietati, la disperazione dell’animale,
l’adrenalina generata dalla mattazione,
oltre all’insorgere di sostanze
cancerogene in fase di post macellazione
come fenoli, istamina, ammoniaca. Come
difendersi da tutto questo? Diventa
sempre più cruciale sapere distinguere gli
‘amici’ dai ‘nemici’, imparare ad attivare
un sistema di “filtri” sempre più efficace
per alimentare e/o difendere la propria
confort zone da chi la minaccia.
Le marche con la loro reputazione,
storia e processi di certificazioni
possono diventare un alleato potente di
questo bisogno di difesa. Il sogno alla
base è quello di conseguire l’immunità
dal male che imperversa intorno a noi,
ben simbolizzato dall’inquinamento
alimentare. Interessante in tal senso
la pubblicità di Actimel in cui un più
che vitale contadino ci dimostra nei
fatti quanto possa essere rigenerante
dedicarsi a rafforzare le proprie difese
quotidiane (Actimel - Stay Strong https://
youtu.be/LQe--0Lfv0A) (FIG1).
FIGURA 1 Spot Actimel “Stay strong. In campo.”
10. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
12
Da qui anche la grande attenzione
che oggi le persone dedicano per
proteggersi da allergie e intolleranze
alimentari. Queste sono infatti in
crescita soprattutto nella percezione
e, se da un lato, questo può dirsi
frutto dell’inquinamento degli alimenti,
dall’altro, segna un cambio nella
sensibilità collettiva, sempre più attenta,
consapevole e tempestiva nel riscontrare
reazioni avverse.
Il mondo del food reagisce
dando vita ad un’offerta sempre più
diversificata, che comunque fatica a
stare dietro alla domanda, non solo del
consumatore intollerante, ma anche
di tutti gli altri che amano introdurre
ingredienti ‘senza… ‘ nella loro dieta,
con l’intento di disintossicare il corpo -
(Giovanni, uno dei nostri intervistati, ci
dice “io almeno una volta ogni 6 mesi mi
nutro per un intero mese senza glutine
per depurarmi dalle tossine”).
Nascono così linee dedicate dei
produttori alimentari tradizionali, e le
marche private delle principali insegne
della GDO si scatenano per cercare di
rispondere sempre più efficacemente
alle nuove sfide. La filiera generalista è
destinata a trasformarsi e a specializzarsi
sempre più.
Anche perché il target come attesta
il Ministero della Salute è importante:
si stima che in Italia oggi vi siano:
1.800.000 di allergici alimentari.
• 1.100.00 intolleranti al lattosio
• 3.000.000 intolleranti al glutine
• 600.000 allergici al glutine
• 305.000 allergici al lattosio
Questi rappresentano un
grandissimo business: 2014 (mln euro)
della spesa in iper, super, farmacie,
parafarmacie, di cui 545 mln per
intolleranze alimentari, 286 mln per la
dieta, 184 mln per l’intestino, 143 mln
difesa, 8 mln reintegrazione energetica,
65 mln anti colesterolo, 21 mln.
reintegrazione calcio.
In questo contesto, crediamo sia
particolarmente fertile il trend “vegetale”
perché questo si lega al bisogno delle
persone di alimentare la propria comfort
zone di benessere con alimenti sani e
“amici”. Si stima che la dieta Vegetariana
coinvolga 1/10, mentre per i vegani 1/50
– siamo comunque i primi in Europa.
Anche se poi si tratta di un ‘vegetale
a modo mio’, nelle nostre indagini
qualitative (più di 1000 gruppi all’anno,
+ di 100 blog, + di 500 interviste
individuali) abbiamo raccolto notizia di
centinaia di modi diversi di interpretare e
vivere il trend vegetale. In questo senso,
può leggersi il crescente successo del
‘VEG’, della soia, dei cerali, del luppolo e
del malto e di processi di produzione più
11. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
13
lenti e naturali come la “fermentazione”,
dell’introduzione di zuccheri naturali
alternativi come lo stevia.
Accanto a questo, osserviamo un
proliferare di prodotti / brand che hanno
scelto di espellere dei presunti nemici
come “glutine, lattosio, lievito, farina
raffinata… olio di palma” e che cercano
piuttosto di valorizzare i nutrienti amici e
raw: “crusca, alghe marine, concentrati,
funghi shiitake…”.
In mezzo a tutto questo fermento,
gli individui non stanno fermi a guardare:
gli imprevisti, le fatiche proprie dei
compromessi quotidiani che la ‘crisi’
economica richiede sta liberando
nuove energie, risorse sorprendenti e
talenti nello scegliere gli ingredienti
qualitativamente migliori e nel cucinarli. E
così gli individui, eroi della sopravvivenza
alimentare quotidiana, hanno scoperto il
loro lato creativo e la voglia di tornare a
fare con le proprie mani, di creare nuove
soluzioni alimentari ‘amiche’ su misura
dei propri bisogni, per sentirsi davvero in
controllo.
La cucina casalinga è un fenomeno
di moda, divertente e social, che sta
alimentando la domanda di una maggiore
scelta di cibi freschi e di ingredienti per
cucinare da zero.
Secondo recenti stime Coldiretti,
sono oltre 21 milioni gli italiani che
dichiarano di preparare abitualmente
12. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
14
in casa alcuni cibi quali pane, yogurt,
conserve vegetali, dolci.
E le persone sembrano sempre più
orientate ad espandere questi talenti per
trasformarli in ‘super poteri’ e nascono
così innovative soluzioni che favoriscono
creatività e controllo, come la nuova
moda di affittare un ristorante con tanto
di coperti, bar e la cucina professionale in
cui potere preparare le proprie pietanze,
in gruppo o da soli, da servire agli amici
invitati. L’esperimento ha preso il via a
Milano grazie al QKING CORESTAURANT.
Accanto a questi, si sviluppa l’ispirazione
creativa a creare “super cibi” (mix
esplosivi ricchi di benefici funzionali
– Camille, una nostra trend setter ci
racconta “ogni mattina mi preparo un
beverone a base di acqua tiepida, succo di
limone, un intero limone, un cucchiaino di
curcuma in polvere questo è il mio elisir
di benessere quotidiano”). Si inscrivono
in questo scenario anche la propensione
ad usare i fiori eduli, ma soprattutto
le spezie come cumino e zafferano, le
bacche di goji, acai, sambuco, le radici
come il ginger e le erbe officinali per
dare vita a bevande/pozioni cool e ricche
di proprietà benefiche ideali per i nostri
eroi della sopravvivenza. Continua in tal
senso anche il trend del Bio e dell’Etnico
che registra un’importante crescita nel
carrello della spesa: +62% per i prodotti
a base di soia, +50% per i prodotti senza
glutine, +40% per carni bianche (pollo,
coniglio crudi).
Le Aziende hanno l’opportunità di
assecondarli e alimentare la fiducia in
sé stessi e le loro competenze anche
con soluzioni di servizio come kit ad
hoc. Ne è un esempio il successo di
Delifood, una nota azienda che produce e
commercializza tutto ciò che serve per le
preparazioni e le lavorazioni alimentari:
dalle panature, al confezionamento di
aromi, alle verdure disidratate, ai più
diversi tool per cucinare in modo creativo.
Sono inoltre cresciuti i consumi di
materie prime e preparati per alimentari.
Ma soprattutto cresce la voglia di trovare,
attraverso la scelta di esperienze ed
ingredienti amici, di emozioni forti,
per vivere la vita, i suoi momenti clou
al massimo dell’intensità! Il momento
alimentare è certamente uno di questi
BIO: FATTURATO RADDOPPIATO
IN 10 ANNI, ORA VALE IL 2,5 %
DELLE VENDITE ALIMENTARI
(% su totale alimentari)
1,4%
1,5%
2,2%
2,5%
2005
2010
2014
2015
13. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
15
momenti clou: il cibo è emozione! La
spettacolarizzazione e la teatralizzazione
di un piatto permette di trasformare un
cibo qualunque in un veicolo di piacere,
in una esperienza in cui l’effettiva bontà
del prodotto è secondaria rispetto alla
polisensorialità che attiva. C’è voglia
di piccoli ed emozionanti momenti
confortanti, che possano ridare senso al
disordine. Il marketing attraverso anche
la comunicazione è chiamato a dare una
risposta a questo desiderio e bisogno
di esperienze emozionanti. Stimolare
la sensorialità, crediamo, sarà una leva
sempre più importante per l’innovazione
di prodotto e pack, al fine di offrire una
‘experience’ sempre più articolata e ricca
ai propri consumatori, che riconcili con gli
‘amici’ del proprio benessere e rafforzi il
senso di difesa contro i nemici.
Il cibo è divenuto un territorio
simbolico in cui si gioca la battaglia
quotidiana contro l’incertezza, il senso di
precarietà, i nemici della propria serenità
e benessere, i disturbatori della propria
quiete interiore. Ecco quindi che il noto
adagio ‘Noi siamo quello che mangiamo’
non è mai stato così vero: gli individui
hanno sviluppato una filosofia di vita
che punta all’autoregolazione, perché
ognuno è diverso dagli altri, sulla base
di un sistema individuale di selezione e
filtri che permettono di identificare gli
amici del proprio benessere e proteggersi
dai nemici, reali o presunti. Ma attenzione
alle informazioni anomale, che come onde
travolgono le dighe che costruiscono per
difenderci. Le marche dovranno sempre più
prestare attenzione alla propria reputazione
e al ruolo che il web e i social network
esercitano, adeguarsi alla sensibilità
crescente sui temi della sostenibilità e
del rispetto della salute e dell’ambiente,
monitorare attentamente le tendenze
culturali sugli ingredienti ‘amici’ e ‘nemici’
ed i cambiamenti vorticosi che influenzano
le credenze e le scelte nei consumi.
La sensibilità degli individui nel
2017, crediamo vada verso la ricerca di
nuovi collettivi con cui condividere la
propria visione alimentare della vita e fare
rete per riportare l’ordine e amministrare
il frastuono che ci circonda, alla ricerca
di nuovi mentori che possano ispirarci a
fare scelte di consumo sintoniche con
un’ideale olistico di benessere - che parte
dal cibo, e che poi si estende ben oltre –
non trascurando mai il punto d visa dei
sensi, perché questi non mentono mai
nell’orientarci.
Come vedremo nel capitolo
successivo, la convergenza, il ruolo dei
social, il rapporto non subordinato con le
marche sono forme che dominano anche
nel mondo della comunicazione.
I CARRELLI DELLA SPESA: BOOM DELL’ETNICO
(Indici 2007-100)
Fonte: REF Ricerche su dati Nielsen
ETNICO
LUXURY
PRONTO
SALUTE
LCC
BASIC
201520142013201220112010200920082007
193
132
143
124
106
100100
150
Fonte: REF Ricerche su dati Nielsen
14. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
16
I Giochi Olimpici sono un evento
unico, forse il più grande al mondo, sia
per qualità delle competizioni sportive sia
per emozioni che suscitano. Segnano uno
dei momenti più alti in termini valoriali ed
evocativi in virtù dello “spirito olimpico”
e della relazione empatica che si crea
tra gli atleti e il pubblico. Per questo
motivo i grandi brand che istituiscono un
contratto di partnership con le Olimpiadi
attraverso le loro campagne di marketing
cercano di associare il proprio brand con i
valori di globalità, sportività, uguaglianza
e solidarietà. Tuttavia, i giochi Olimpici
non rappresentano solamente un
mezzo di grande efficacia in termini
di marketing ma anche una cartina di
tornasole per confermare tendenze e
analizzare l’evoluzione nel mondo della
comunicazione.
Le olimpiadi di Rio sono state
definite l’evento più social di sempre,
confermando ormai una tendenza in atto
da diversi anni: quello dell’utilizzo del
web e dei social media per informarsi,
comunicare e soprattutto partecipare.
Secondo l’analisi condotta da Blogmeter,
durante le Olimpiadi sono stati generati
in Italia più di un milione di messaggi e
oltre 16 milioni di interazioni sui social.
Circa 245 mila autori hanno condiviso sul
web il proprio entusiasmo in occasione
delle conquiste della nazionale italiana.
In particolare due sono stati i momenti di
massimo coinvolgimento: la medaglia di
bronzo della tuffatrice Tania Cagnotto che
ha suscitato più di 400 mila interazioni,
superando in engagement per la stessa
giornata perfino l’oro di Gregorio
Paltrinieri nei 1500 metri in stile libero,
che si è fermato sotto la soglia delle
200 mila interazioni. Grande entusiasmo
anche per la vittoria della nazionale di
pallavolo maschile nella semifinale contro
gli Stati Uniti. Tra gli atleti della nazionale
spicca senza dubbio Federica Pellegrini,
che vince la medaglia d’oro come regina
dei social grazie a 61 mila messaggi e
più di un milione di engagement proprio
per il post in cui ha espresso la propria
amarezza per la mancata medaglia,
ottenendo quasi 120 mila interazioni.
In termini di audience televisiva, le
Olimpiadi di Rio hanno fatto registrare un
calo di telespettatori rispetto all’edizione
di Londra. Tuttavia, se ci fermassimo
ad analizzare solamente questo dato
sembrerebbe che questa edizione abbia
raccolto un minor interesse rispetto a
quella del 2012. In realtà il pubblico
dei giochi olimpici (e non solo) si sta
muovendo in una nuova direzione:
quando può, segue l’evento in diretta sul
grande schermo e contemporaneamente
sorveglia in tempo reale gli altri risultati
sul telefonino oppure partecipa attivate
postando commenti sulle piattaforme
social. Meno telespettatori dunque
rispetto a Londra 2012 ma impennata
dei social e soprattutto il moltiplicarsi
delle app dedicate alle olimpiadi per
smartphone e tablet. Nel nostro paese,
ad esempio, l’applicazione RaiRio2016
ha ottenuto circa 500 mila download e
25 milioni di visualizzazioni per i video
pubblicati sulle pagine Facebook.
Un altro fenomeno molto
interessante di questi giochi olimpici,
emerso in particolare modo oltre oceano,
GIOCHI OLIMPICI DI RIO 2016:
COME STA CAMBIANDO IL MONDO
DELLA COMUNICAZIONE
15. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
17
è stata l’allocazione di una quantità
maggiore di spazi pubblicitari prima
dell’inizio della cerimonia di apertura
(l’evento più seguito di tutte le Olimpiadi)
al fine di evitare il più possibile le
interruzioni pubblicare nel mezzo delle
programmazioni. Questa - non del tutto
nuova - strategia di pianificazione è
spiegata chiaramente dall’NBC Sports:
“As we did for London, we inserted a few
more commercials earlier in the show so
that we can afford time later in the show
to present as much of the ceremony as
we can…given that the commercial load
was very similar to London, we believe
that consumption habits such as binge-
watching and ‘marathoning’ have changed
perceptions among the viewing audience
regarding commercials.”
Il fenomeno del binge-watching,
ovvero fare una maratona di visione,
è strettamente legato all’avanzata di
Netflix e del suo modello di distribuzione
dei contenuti. Come si legge sul sito:
“Netflix è la più grande rete di Internet
TV del mondo, con oltre 70 milioni di
abbonati in più di 190 paesi, che ogni
giorno guardano più di 125 milioni di ore
di programmi televisivi e film, tra cui serie
originali, documentari e lungometraggi.
Gli abbonati possono guardare tutto
ciò che vogliono in qualsiasi momento,
ovunque e su un’ampia gamma di
dispositivi compatibili dotati di schermo
e connessione a Internet. I programmi
si possono guardare, mettere in pausa
e riprendere a piacimento, senza
interruzioni pubblicitarie e senza
impegno”.
Netflix, arrivato in Italia il 22
ottobre 2015, fin dagli arbori ha
attirato l’attenzione di addetti al
settore e opinione pubblica per il
grande cambiamento che ha apportato
in particolar modo nella serialità per
come la conosciamo. Infatti Netflix
rende immediatamente, interamente e
contemperamento disponibile tutti i gli
episodi di una serie televisiva, liberando
così il pubblico delle griglie del palinsesto
e modificando completamente la viewing
experience che in questo modo si fa
sempre più personalizzata.
FIGURA 2 Spot Coca-Cola #ThatsGold (youtu.be/ThQDkDYcCSg)
16. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
18
Netflix rappresenta il fenomeno
forse più disruptive degli ultimi anni in
quanto non solo ha generato un nuovo
approccio al sistema di distribuzione
di contenuto televisivo ma ha anche
apportato un vero e proprio mutamento di
paradigma culturale e di business, ovvero
il passaggio dal palinsesto televisivo
generalista ad un algoritmo che crea un
proprio palinsesto personalizzato.
Da molto tempo parliamo dell’uso
delle emozioni in pubblicità e nelle
attività di branding, della costruzione di
campagne attorno a sentimenti positivi
che facciano leva sulla parte più emotiva
e inconscia del nostro cervello. Le scelte
creative adottate dai grandi sponsor
olimpici confermano questa tendenza:
“confezionare” comunicazioni basate su
narrazioni dal grande impatto emotivo.
“Gold is a feeling that anyone can
taste” (FIGURA 2): vincere una medaglia
d’oro olimpica è sicuramente una delle
emozioni più forti che la vita può offrirti e
Coca-Cola in occasione delle Olimpiadi di
Rio 2016 esplora queste sensazioni. Con
#ThatsGold Coca-Cola utilizza i concetti
di entusiasmo e sfida nello sport per
esaltare ad un livello ancora più alto il
principale valore di brand: la felicità.
La campagna di P&G per Rio 2016
“Thank you Mom – Strong” (FIGURA 3)
celebra l’amore delle madri come motore
della dedizione che ogni atleta deve avere
per raggiungere l’ambito traguardo di
una partecipazione olimpica. Dietro ad
ogni campione olimpico c’è sempre stato
il sostegno di una madre amorevole,
che l’ha amato, protetto e motivato fin
da bambino. P&G è prima “l’orgoglioso
sponsor delle mamme” e le mamme
sono la sua più grande ispirazione nella
creazione di prodotti.
Nella campagna di Samsung (FIGURA
4), lo smartphone Galaxy S7 Edge è solo
il pretesto per riprendere e far rivivere
quello che è il più grande simbolo di
proclamazione di appartenenza a un
popolo: l’inno nazionale.
Così, combinando gli inni nazionali
in un unico brano (i cui versi, presi
realmente dai diversi inni nazionali,
creano un messaggio preciso), Samsung
ha creato lo spot “The Anthem”,
dichiarandosi così “Proud sponsor of a
world without barriers”. In un momento
storico in cui il mondo sembra essere
un posto spaventoso, fragile, lo spot
invece coglie lo spirito dei giochi olimpici:
l’unione e la connessione tra le persone.
Samsung promuove la dimensione
FIGURA 3 P&G Thank You, Mom - Strong | Rio 2016 Olympic Games (youtu.be/MQ3k6BFX2uw)
17. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
19
di “integrazione in un mondo senza
barriere” con l’hashtag lanciato sui social
#DoWhatYouCant: una sfida ad andare
oltre.
Questa filosofia è ben evidente
nello spot “The Chant” (FIGURA 5) che
ha per protagonista l’atleta Sudanese
Margret Rumat Rumat Hassan, prima
rappresentante in assoluto del proprio
paese ai Giochi di Rio 2016.
Oltre a far leva sulle emozioni, le
nuove strategia di marketing sono sempre
più focalizzate nell’offrire al consumatore
un’esperienza legata al brand che
consolidi il legame personale tra cliente e
azienda. Branded entertainment, content
e brand experiences offrono infatti
l’opportunità di catturare l’attenzione del
pubblico e proprio per questa ragione i
grandi brand sponsor hanno affiancato
a grandi investimenti pubblicitari per la
trasmissione di spot in tv anche attività di
tipo più esperienziale e partecipativo.
FIGURA 5 Samsung Official TVC: “The Chant” - Rio 2016 Olympic Games (youtu.be/KE1myHdqlWM)
FIGURA 4 Samsung Official TVC: ‘The Anthem’ - Rio 2016 Olympic Games
(youtu.be/tBxMpuiBO7Q)
18. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
20
Ecco alcuni esempi.
• Omega ad esempio, l’ufficiale
timekeeper di queste olimpiadi, ha aperto
un Omega House a Panama Beach e ha
postato contenuto e storie online, come
“Timekeepeing at Rio 2016”.
• La campagna “Embody spirit of
Friendship” di McDonald ha portato più
di 100 bambini da 18 paesi a Rio per
partecipare alla cerimonia di apertura.
• Il programma “85 ore di realtà
virtuale” promosso da Samsung negli Stai
Uniti insieme alla NBC.
• La strategia di Coca-cola prevede
anche la sponsorizzazione della fiamma
olimpica 2016 che farà tappa in 320
città in tutto il mondo. Come di consueto
verranno messe sul mercato bottiglie e
lattine commemorative dei giochi con
le immagini degli atleti protagonisti di
#ThatsGold.
Per concludere, possiamo trarre
da queste olimpiadi alcuni importanti
insegnamenti: confermare delle tendenze
ormai acquisite e muovere interessanti
spunti di riflessioni per il futuro della
comunicazione.
I social media sono una realtà
ormai consolidata che nessun brand può
più ignorare, sia da un punto di vista
quantitativo (ad esempio Facebook ha
attualmente più di un miliardo e mezzo di
iscritti) che qualitativo: la comunicazione
si fa dialogo con il consumatore, qualcosa
di indispensabile se si vuole costruire una
relazione di fiducia e di lungo periodo.
Nonostante l’utilizzo dei social media
sia un fenomeno in continua crescita, la
televisione rimane il mezzo più diffuso.
Ma continuare a pensare all’online
e all’offline come due mondi divergenti e
in competizione sarebbe un errore. Multi
screen e social tv, ovvero l’utilizzo di
più mezzi di comunicazione nello stesso
momento, ad esempio quando si guarda
un evento sportivo, sono tendenze ormai
consolidate e di cui il brand dovrebbe
approfittare per realizzare campagne
di comunicazione realmente integrate.
Un’altra tendenza che confermiamo è
il passaggio dal “geocentrismo” della
marca a quello delle storie e dei valori
che ne sono alle base. Tutti noi sin da
piccoli impariamo a conoscere il mondo
attraverso le favole e attraverso la
narrazione. Il nostro sistema cognitivo
è abitato a reperire messaggi in questa
forma ed ecco perché emozioni e
storytelling in comunicazione risultano
essere due leve strategiche dai super
poteri.
19. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
21
GLI ULTIMI DATI FANNO SEGNARE
UN LEGGERO CALO DEI CONSUMI
ALIMENTARI. A SUO AVVISO, QUESTO
POTREBBE RAPPRESENTARE UN NUOVO
COMPORTAMENTO D’ACQUISTO PIUTTOSTO
CHE UNA “PRIVAZIONE” DETTATA DALLA
CRISI ECONOMICA?
La crisi economica ha profondamente
cambiato gli stili di consumo facendo
emergere un atteggiamento più attento
da parte del consumatore, sempre
più sensibile ad evitare agli sprechi
senza però rinunciare alla qualità. In
parallelo stiamo assistendo ad un grande
cambiamento nei trend socio-culturali,
penso in particolare al filone salutistico
che ha profondamento influenzato le
nostre scelte di acquisto quotidiane. Non
a caso si è registrato un calo nel consumo
di carne dopo che l’Organizzazione
Mondiale della Sanità ha inserito le carni
rosse e lavorate fra le sostanze che
possono causare il cancro. Credo dunque
che sia gli effetti della crisi economica
che i cambiamenti socio-culturali in atto
hanno reso il consumatore moderno più
consapevole e più attento alla salute e
alla qualità.
SEMPRE DAI DATI DI CONSUMO
VEDIAMO IL CONSOLIDARSI DI FENOMENI DI
NICCHIA. COME REAGISCONO LE MARCHE DI
FRONTE AD UN CONSUMATORE CHE SEMPRE
DI PIÙ SI “AUTOREGOLA”?
Penso che oramai stiamo assistendo
ad una “democratizzazione” dei
fenomeni di nicchia che si fanno sempre
più mainstream. Mi spiego meglio: se
qualche anno fa bisognava andare nello
specifico negozietto Bio per comprare
prodotti biologici o senza glutine, adesso
i supermercati si stanno attrezzando
per soddisfare i bisogni più disparati dei
consumatori. Che si tratti di intolleranze
alimentari vere o presunte, del gusto per
i prodotti del territorio o del crescente
interesse per i cibi etnici, le marche e la
grande distribuzione stanno lavorando
per ampliare l’offerta di prodotti e offrire
al consumatore, al quale piace sempre
meno sentirsi targettizzato e incasellato
in un profilo ben definito, esattamente
quello che vuole in ogni momento. Tutto
questo comporta una grande sfida per le
marche in quanto non è affatto semplice
relazionarsi ad un mercato sempre più
parcellizzato. Per le marche diventa
cruciale stare all’ascolto dei bisogni
mutevoli del consumatore, facendo
precise scelte di brand architecture
e accelerando la propria capacità di
innovare e rinnovare l’offerta di prodotti.
ALCUNE RIFLESSIONI:
INTERVISTA A JENNIFER
HUBBER
20. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
22
LE PERSONE SI FIDANO IN MANIERA
SEMPRE MAGGIORE DEL PASSAPAROLA
(ONLINE E OFFLINE) PER LE PROPRIE
DECISIONI DI ACQUISTO. ALLO STESSO
TEMPO LE CLASSICHE LEVE DELLA
PUBBLICITÀ SONO LE MENO CAPACI DI
GENERARE COMPORTAMENTI D’ACQUISTO.
IN QUESTO CONTESTO COME FANNO LE
MARCHE A FARSI SENTIRE?
Per rispondere a questa domanda
mi riallaccio a quanto detto prima: per le
marche è molto importante, direi quasi
fondamentale, avere un atteggiamento
dialogico, paritario, se vogliono entrare in
relazione con i consumatori. Si tratta di
ascoltare prima di parlare e di instaurare
una vera e propria comunicazione a due
vie. Gridare il proprio messaggio non
funziona più. E’ sintomatico ad esempio, il
ricorso sempre maggiore all’ad-blocking,
in crescita anche in Italia: un campanello
di allarme che pone un problema di non
poca importanza per le marche che
investono in pubblicità. L’uso dei social
media ha profondamente trasformato i
rapporti di forza, dando al consumatore
la possibilità di scegliere ed informarsi
anche attraverso l’esperienza diretta di
altri consumatori. A maggior ragione, la
pubblicità non piace quando è invasiva,
quando irrompe con la forza. Per farsi
ascoltare, la marca deve instaurare
una relazione di fiducia con le persone,
entrando nelle loro conversazioni con
umiltà e genuinità. Infatti, una relazione
stabile e “onesta” si rileva poi una delle
leve più importanti nel momento della
scelta di un prodotto.
E QUAL È IL RUOLO DEL PUNTO VENDITA
IN QUESTO NUOVO PROCESSO DECISIONALE?
HA ANCORA SENSO IL PUNTO VENDITA
FISICO NEL MOMENTO IN CUI I CONSUMI
ONLINE SONO IN NETTO AUMENTO?
Grazie alle centinaia di ricerche
che svolgiamo ogni anno all’interno
di ShopperLab, il nostro laboratorio
comportamentale, siamo in grado di
dire che nonostante le decisioni davanti
allo scaffale siano prese ormai in pochi
secondi, le marche note continuano a
costituire un punto di riferimento molto
forte per il consumatore. Le marche più
visibili e distintive all’interno del punto
vendita sono ancora quelle che hanno
più probabilità di essere acquistate. Alla
marca però viene chiesto sempre di più:
il consumatore le attribuisce il compito
di innovare costantemente l’offerta per
renderla coerente con l’evoluzione delle
sue esigenze. Le grandi marche hanno il
dovere morale di evolversi e migliorarsi,
perché hanno delle responsabilità verso
i consumatori. Anche la comunicazione
out/in store gioca un ruolo chiave
nell’attestare le marche ma solo se è
realmente distintiva e capace di creare
senso e valore. La comunicazione
sul PdV, in particolare, spesso non è
percepita come differenziante e originale,
non riesce appunto a coinvolgere
il consumatore. Sicuramente il PDV
‘fisico’ continua ad essere un ambiente
privilegiato, in cui con nuovi strumenti
è possibile alimentare il rapporto tra
brand e consumatore. Per questo è
importante per il punto di vendita essere
sempre di più iperconnesso. Last but
not least è molto importate coltivare la
brand reputation, anche nel PdV, poiché
un’esperienza - positiva o deludente -
può essere condivisa immediatamente
attraverso i social, e questo la rende
vulnerabile.
DALLE PAGINE DI QUESTO SECONDO
VOLUME DI FLAIR EMERGE IL PROFILO DI UN
CONSUMATORE FABER CHE HA RISCOPERTO
IL PIACERE DI FARSI LE COSE CON LE
PROPRIE MANI. COME INTERPRETA QUESTA
NUOVA TENDENZA?
Anche in questo caso la crisi
rappresenta il punto di partenza, il
sub-strato della riscoperta del fai-
da-te ma da sola non è sufficiente a
spiegare l’avanzata di questa tendenza.
In una società sempre più liquida e
smaterializzata le persone sentono il
bisogno di sostanza, di materialità, di
prodotti semplici e materie prime da
assemblare secondo le proprie scelte. La
21. RIMETTERE ORDINE: LE TENDENZE DI CONSUMI E COMUNICAZIONE
23
Design The Visual Agency
passione del lavoro fatto con le proprie
mani senza costi di manodopera, dà la
possibilità di accedere a offerte di qualità
ad un prezzo accessibile ma permette
anche di dare sfogo alla propria creatività
sentendosi più soddisfatti dei risultati.
Il ‘do it for me’ è per questo una fonte di
realizzazione per molti. Anche in questo
caso ci sono diversi esempi di marche
che assecondano e accompagnano il
consumatore offrendo kit ad hoc per la
preparazione e lavorazione alimentare.
DA MOLTO TEMPO PARLIAMO
DELL’USO DELLE EMOZIONI IN PUBBLICITÀ
E NELLE ATTIVITÀ DI BRANDING, E LE
COMUNICAZIONI TRASMESSE DURANTE
I GIOCHI OLIMPICI DI RIO NE SONO UN
ESEMPIO. QUAL È LA MOTIVAZIONE ALLA
BASE DI QUESTA SCELTA?
L’emozione è alla base di tutte
le nostre decisioni, anche quelle
apparentemente più razionali come la
scelta di acquistare una marca piuttosto
che un’altra. Da tempo sappiamo che
la leva emozionale è fondamentale
nell’avvicinare le persone alle marche e
oggi, grazie al progresso delle scienza
comportamentali e delle neuroscienze,
sappiamo anche perché. Gli studi del
premio Nobel Daniel Kanheman che
mettono in discussione la teoria della
scelta razionale nella presa di decisioni è
un punto di riferimento per il marketing
moderno. In particolare, Kanheman ha
teorizzato l’esistenza di due meccanismi
diversi di funzionamento del pensiero:
il Sistema 1 più intuitivo, veloce e
inconscio, e il sistema 2 più razionale,
consapevole e riflessivo. Il passaggio
fondamentale di questa teoria è che la
stragrande maggioranza delle decisioni
che prendiamo ogni giorno sono agite in
modo esclusivo dal Sistema 1. Sono per
così dire scelte di pancia…o di cuore.
Per questo motivo le comunicazioni più
emotive, più evocative e meno razionali
sono quelle più efficaci.