Quali alternative esistono al PIL? In questa presentazione offriamo una panoramica sulla ricerca che si sta svolgendo a livello internazionale per migliorare i metodi con cui le società misurano il proprio benessere, con attenzione speciale all’esperienza italiana del Benessere Equo e Sostenibile
A vast data is presented here on the topic "Population, An Asset or A Liability".
The topic clearly explains the population's conditions around the globe by some graphs, animations and statistics.
Rate of Population growth.
Effects by Population growth.
Advantages and Disadvantages.
Conclusion.
Just download it and press the slideshow button!
A Critical Analysis of Development IndicesAin Atiya Azmi
A summary of the report written by Sumayyah Abdul Aziz, Ruzita Mohd Amin, Selamah Abdullah Yusof, Mohamed Aslam Haneef, Mustafa Omar Mohamed & Gapur Oziev (APRIL 2015) presented by our group during ECON 1710 Foundation of Islamic Economics class at IIUM
mark received: 17/20
A vast data is presented here on the topic "Population, An Asset or A Liability".
The topic clearly explains the population's conditions around the globe by some graphs, animations and statistics.
Rate of Population growth.
Effects by Population growth.
Advantages and Disadvantages.
Conclusion.
Just download it and press the slideshow button!
A Critical Analysis of Development IndicesAin Atiya Azmi
A summary of the report written by Sumayyah Abdul Aziz, Ruzita Mohd Amin, Selamah Abdullah Yusof, Mohamed Aslam Haneef, Mustafa Omar Mohamed & Gapur Oziev (APRIL 2015) presented by our group during ECON 1710 Foundation of Islamic Economics class at IIUM
mark received: 17/20
Progetto Barnaba, un esempio di promozione del microcredito della Caritas di ...Eticanonmente Aps
Don Mimmo Francavilla, direttore Caritas Andria - “Progetto Barnaba – dare credito alla speranza”
Convegno di Eticanonmente su Finanza etica e Microcredito, Bari 25 maggio 2012
I Nuovi Finanziamenti per le Start Up del Sud e il Bando Microcredito Puglia ...Studio Dino Salamanna
Il Bando Microcredito Puglia per Imprese non Bancabili e Analisi dei nuovi Aiuti per la nascita di nuove imprese nel Sud. Il Fondo Microcredito d’Impresa è lo strumento che offre alle micro imprese pugliesi un finanziamento per la realizzazione di nuovi investimenti o per spese di gestione. L’obiettivo del Fondo è quello di finanziare imprese “non bancabili” che non hanno cioè i requisiti patrimoniali e finanziari per ottenere un finanziamento dal sistema bancario.
Gli aiuti per la nascita di nuove Imprese nel Sud: fino a 200.000 di contributi per i primi 4 anni di attività. Agevolazioni particolarmente interessanti per start up digitali, sino al 75% di contributi a fondo perduto. Domande dal 4 Settembre.
Presentazione del Dott. Dino Salamanna nel corso dell'incontro informativo "Oltre la Crisi: strumenti e incentivi per giovani e imprese" dell'11 Luglio a Galatone
Oltre il PIL:
l’impatto delle misure di benessere, sviluppo e qualità della vita sulle politiche dei Governi, delle istituzioni, delle imprese
ForumPA - Martedì, 10 maggio 2011
Intervento di Roberto Monducci, Direttore del Dipartimento di Produzione Statistica dell'ISTAT - Istituto Nazionale di Statistica, al "17° Meeting Nazionale ACEF - Evoluzione dei Servizi Professionali della Consulenza", tenutosi a Bologna, presso la sede della Regione Emilia Romagna, nei giorni 30 e 31 ottobre e 9 e 10 novembre 2017.
Seminario "Dati e indicatori statistici per il governo del territorio
Il censimento permanente e l’integrazione degli archivi amministrativi"
Palazzo San Giorgio Sala dei Lampadari
Piazza Italia Reggio Calabria
Fixing Food - Verso un sistema alimentare più sostenibileMassa Critica
Fixing Food è un documento dell’Economist Intelligence Unit (EIU) sulla sostenibilità dei sistemi alimentari mondiali e presenta un’analisi articolata su temi quali l’agricoltura, la nutrizione e il fenomeno delle perdite e degli sprechi alimentari.
Progetto Barnaba, un esempio di promozione del microcredito della Caritas di ...Eticanonmente Aps
Don Mimmo Francavilla, direttore Caritas Andria - “Progetto Barnaba – dare credito alla speranza”
Convegno di Eticanonmente su Finanza etica e Microcredito, Bari 25 maggio 2012
I Nuovi Finanziamenti per le Start Up del Sud e il Bando Microcredito Puglia ...Studio Dino Salamanna
Il Bando Microcredito Puglia per Imprese non Bancabili e Analisi dei nuovi Aiuti per la nascita di nuove imprese nel Sud. Il Fondo Microcredito d’Impresa è lo strumento che offre alle micro imprese pugliesi un finanziamento per la realizzazione di nuovi investimenti o per spese di gestione. L’obiettivo del Fondo è quello di finanziare imprese “non bancabili” che non hanno cioè i requisiti patrimoniali e finanziari per ottenere un finanziamento dal sistema bancario.
Gli aiuti per la nascita di nuove Imprese nel Sud: fino a 200.000 di contributi per i primi 4 anni di attività. Agevolazioni particolarmente interessanti per start up digitali, sino al 75% di contributi a fondo perduto. Domande dal 4 Settembre.
Presentazione del Dott. Dino Salamanna nel corso dell'incontro informativo "Oltre la Crisi: strumenti e incentivi per giovani e imprese" dell'11 Luglio a Galatone
Oltre il PIL:
l’impatto delle misure di benessere, sviluppo e qualità della vita sulle politiche dei Governi, delle istituzioni, delle imprese
ForumPA - Martedì, 10 maggio 2011
Intervento di Roberto Monducci, Direttore del Dipartimento di Produzione Statistica dell'ISTAT - Istituto Nazionale di Statistica, al "17° Meeting Nazionale ACEF - Evoluzione dei Servizi Professionali della Consulenza", tenutosi a Bologna, presso la sede della Regione Emilia Romagna, nei giorni 30 e 31 ottobre e 9 e 10 novembre 2017.
Seminario "Dati e indicatori statistici per il governo del territorio
Il censimento permanente e l’integrazione degli archivi amministrativi"
Palazzo San Giorgio Sala dei Lampadari
Piazza Italia Reggio Calabria
Fixing Food - Verso un sistema alimentare più sostenibileMassa Critica
Fixing Food è un documento dell’Economist Intelligence Unit (EIU) sulla sostenibilità dei sistemi alimentari mondiali e presenta un’analisi articolata su temi quali l’agricoltura, la nutrizione e il fenomeno delle perdite e degli sprechi alimentari.
Seminario di Presentazione dell’Annuario statistico "I numeri del Piemonte" Torino, 7 febbraio 2018
Consiglio regionale del Piemonte - Sala Viglione
Via Vittorio Alfieri, 15
Con la nomina del'italiana Federica Mogherini ad Alto Rappresentante, ultimamente si è parlato molto della Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) dell'Ue. In questa presentazione spieghiamo brevemente cos'è la PESC, qual è la sua storia, e quali le maggiori sfide che essa dovrà affrontare nei prossimi anni.
Come si finanzia l’università in Italia? Chi paga di più e perchè dovremmo spendere soldi pubblici? Il sistema è equo? Ecco un’analisi su quanto, come, perchè e con quali risultati si spende per l’univerisità italiana.
Le politiche pubbliche possono modificare i nostri comportamenti per il megli...Quattrogatti.info
In tempi di austerità e rigore, la politica pubblica può servirsi di un approccio nuovo per migliorare il contesto in cui i cittadini prendono le loro scelte individuali e sociali: il nudge (spinta gentile).
L’euro è la causa della nostra crisi?
Uscire dall’euro ci permetterebbe di svalutare la moneta favorendo esportazioni e crescita?
Quali sono i costi e quali i benefici dello stare nell’Euro?
Nella presentazione rispondiamo a queste e ad altre domande sull’Euro!
La sfida dell'eGovernment nell'Agenda digitale europeaQuattrogatti.info
Alla vigilia delle elezioni del Parlamento europeo e a distanza di ormai quattro anni dall'adozione dell’Agenda digitale, resta ancora tanto da fare sul fronte dello sviluppo delle tecnologie digitali in Europa. Questa presentazione analizza lo stato di attuazione di un obiettivo centrale della strategia europea per lo sviluppo digitale: la realizzazione del governo elettronico. Un traguardo finora solo parzialmente raggiunto, a causa di ritardi istituzionali, culturali e infrastrutturali, in particolare in Italia che resta ancora in posizione di retroguardia.
La Fuga dei Cervelli: quando trovarli e' meglio che perderliQuattrogatti.info
Si sente sempre più spesso parlare di “Fuga dei talenti” o “Fuga dei cervelli”, soprattutto con toni allarmistici e spesso confusi. Eppure, oggi come oggi, con un mercato del lavoro cosi globalizzato e internazionalizzato, passare un periodo all’estero è ormai la normalità. Ciò che rende preoccupante la “fuga” degli italiani all'estero non è tanto il numero dei nostri connazionali che fanno le valigie, quanto piuttosto il fatto che in pochi scelgono l'Italia come meta. Questa presentazione analizza il fenomeno sulla base dei (pochi e confusi) dati che vi sono a disposizione, soffermandosi sulle politiche migliori per attrarre cervelli “in fuga” e stranieri.
Negli ultimi anni, la disoccupazione giovanile è aumentata in modo drammatico nella maggioranza dei paesi europei. Gli interventi, dovranno concentrarsi su una di queste priorità:
• Far si che i giovani posseggano le competenze accademiche, professionali e personali necessarie nel mercato del lavoro di oggigiorno.
• Armare i giovani con gli strumenti per pianificare la loro transizione dalla scuola al lavoro e prendere le decisioni più adatte alle loro capacità e ambizioni. Allo stesso tempo, i
Governi devono intervenire per ridurre la dualità del mercato del lavoro, permettendo ai giovani di ambire ad un lavoro alla pari degli altri.
• Favorire la crescita di tutto il sistema economico, aiutando ad aumentare le opportunità di lavoro anche nelle regioni UE più svantaggiate.
Università = lavoro? In Italia sempre più giovani si iscrivono all’università, anche se con la crisi c’è stata una flessione negativa. Ma studiare conviene? Ci sono state differenze in quanto ad occupazione e redditi per i laureati di facoltà diverse? Che facoltà scelgono gli studenti? E al momento della scelta del lavoro, i laureati sono davvero così “choosy” come ha dichiarato una volta l'ex Ministro Fornero?
Si ringrazia Michele Pellizzari (Università di Ginevra) per i commenti ricevuti.
Italiani si diventa ma come diritto cittadinanza immigratiQuattrogatti.info
Tra gli “8 punti per il cambiamento” proposti dal PD come base per formare il nuovo esecutivo c’è “Norme sull’acquisizione della cittadinanza per chi nasce, cresce, studia in Italia”. Come funziona il diritto di cittadinanza? Le proposte di riforma per riconoscere una nuova generazione di italiani.
Sono passati quasi 20 anni dall'inizio della seconda repubblica.
Dove eravamo e dove siamo?
E cosa hanno fatto i leader dei principali partiti in questi vent'anni?
In questa presentazione ripercorriamo brevemente l'andamento di alcune variabili economiche chiave del nostro paese. Lo scenario che emerge e' sconfortante...
Tasse, manovre correttive e debito pubblico hanno dominato questa campagna elettorale. Guardiamo i dati per capire: Chi è responsabile dell’aumento della pressione fiscale, Monti o Berlusconi? Le manovre sono riuscite a risanare i nostri conti pubblici? O servirà un’ulteriore manovra? Ha senso proporre di tagliare le tasse? Se sì, come farlo per rilanciare la crescita economica?
La ricreazione è finita! Un viaggio (con bussola) nel sistema scolastico ital...Quattrogatti.info
In questa campagna elettorale non si e’ quasi mai sentito parlare di scuola. Peccato, perché, al contrario, proprio dalla scuola bisogna ripartire per costruire il futuro del paese. Che cosa è successo alla spesa in istruzione dal 2001 ad oggi? Perché gli studenti italiani sono così indietro nelle classifiche internazionali d’apprendimento? E’ vero che non investiamo abbastanza nella scuola? Queste alcune delle domande cui proviamo a rispondere in questa prima di due presentazioni sul sistema scolastico italiano.
Non è una novità che l’informazione in Italia sia in mano a pochi gruppi editoriali. Ma quanto pesano questi gruppi nel mercato dell’informazione? E chi controlla la maggior parte delle risorse? Sulla base degli ultimi dati disponibili cerchiamo di dare risposta a queste domande e di capire cosa si potrebbe fare per garantire un effettivo pluralismo in un settore tuttora dominato da pochi colossi.
Quello della presenza di condannati o inquisiti nell’ultimo parlamento è uno dei temi che piú hanno acceso l’indignazione pubblica e la campagna elettorale. Ma quali sono i numeri di questo fenomeno? Come funziona nel resto d’Europa? E quanto pulito sará il prossimo parlamento?
La produttività in Italia dal 1994 ad oggi...di quanto è cresciuta? In quali settori? Come si calcola? Quali sono i fattori che la determinano? Quanto è importante per la crescita economica? Quali sono le conseguenze per lavoratori e imprese? Cos’è il Decreto Produttività? Queste alcune delle domande che affrontiamo sviscerando un concetto tanto importante quanto sfuggevole come la produttività.
Questa presentazione contiene un’analisi della strada impervia verso una regolamentazione delle coppie di fatto, anche omosessuali, e una riflessione sulle difficoltà di un paese sospeso tra iniziative legislative osteggiate e modelli di riferimento ancora poco chiari. Tra le domande affrontate: quale futuro per le unioni civili? Il nostro è un paese per coppie di fatto? A che punto sono gli altri stati europei? Quali sono le proposte dei principali candidati alle elezioni politiche di fine febbraio?
Come si misura il benessere sociale? Le alternative al PIL
1. Seconda Puntata: Le alternative al PIL
Emanuele Campiglio e Luciano Canova
Come si misura il benessere sociale?
2. Di cosa si parla?
Questa è la seconda puntata della nostra serie di presentazioni
sulla misurazione del progresso e del benessere sociale.
In questa puntata invece cercheremo di capire se esistono
indicatori di progresso alternativi al PIL e come questi
vengono utilizzati per formulare politiche pubbliche.
La prima puntata (che trovate a questo link) è dedicata
all’analisi dell’indicatore di progresso per eccellenza:
il Prodotto Interno Lordo (PIL).
2
3. Oggi la misura più utilizzata è il
Prodotto Interno Lordo
che si definisce come il valore dei
beni e servizi finali prodotti in un
certo intervallo di tempo
(generalmente un anno)
all’interno di un’economia.
Dov’eravamo rimasti?
Il modo in cui misuriamo il nostro progresso influenza il
funzionamento delle nostre società.
3
4. Insomma il PIL è una misura utile,
ma insufficiente a capire come stiamo!
Come funziona il PIL?
PRO
• È un buon indicatore di prosperità
economica.
• È sintetico, comprensibile e
facilmente comparabile a livello
internazionale.
• È correlato positivamente con
molte dimensioni del benessere
(aspettativa di vita, democrazia,
assenza di conflitti).
CONTRO
• È una misura di flusso che non tiene conto
dell’accumulazione di variabili stock come
ricchezza, debito o capitale naturale.
• Esclude importanti variabili economiche (lavoro
domestico, cura dei bambini, capitale sociale,
attività di volontariato e beni relazionali)
• Include variabili negativamente associate al
benessere (attività inquinanti, spese per divorzi o
incidenti, spreco di energia, etc.)
4
5. Di questo se ne sono accorti ormai in molti!
Un’esperienza molto presente sui media è quella del Bhutan, piccola nazione sulla catena
dell’Himalaya.
Su iniziativa del suo re, il Bhutan ha iniziato a calcolare la Felicità Interna Lorda (Gross
National Happiness), un indicatore di progresso costruito combinando nove domini:
1. Tenore di vita
2. Salute
3. Istruzione
4. Uso del tempo
5. Buon governo
6. Diversità e resilienza ecologica
7. Benessere psicologico
8. Vitalità della collettività
9. Diversità e resilienza culturale
Per saperne di più: www.grossnationalhappiness.com 5
6. Ma non è più solo il Bhutan.
Numerose organizzazioni, governi e uffici statistici hanno iniziato a
interessarsi dell’argomento, specialmente nei paesi industrializzati.
L’OCSE, l’organizzazione internazionale che raggruppa i paesi industrializzati, è
impegnata da anni nello sforzo di diffondere la ricerca sul tema.
Ha lanciato il Your Better Life Index, che aggrega più
domini con una particolarità: ognuno può scegliere il
peso da attribuire a una dimensione del benessere
piuttosto che a un’altra..
Provatelo!
Un gran numero di paesi ha inoltre attivato
programmi nazionali di misurazione. Per avere
un idea, basta visitare il sito www.wikiprogress.org
6
7. E L’Italia?
L’Istat (il nostro ufficio statistico nazionale) ha presentato l’11 marzo il primo rapporto
sul Benessere Equo e Sostenibile. Si tratta di un’analisi basata su 134 indicatori
raggruppati in 12 dimensioni.
L Italia non è stata con le mani in mano!
Il Presidente dell’ISTAT Enrico Giovannini (oggi ministro del
Lavoro e delle Politiche Sociali) è il promotore di quella che lui
definisce l’inizio di una nuova “Costituzione Statistica”
7
8. Cosa misura il BES?
Il BES non è un indicatore unico. Sfrutta piuttosto un approccio basato sulla
selezione di diverse statistiche. In particolare, si tratta di 12 dimensioni del
benessere e di 134 indicatori tra i più metodologicamente robusti:
Salute
Istruzione
Lavoro e
conciliazione
dei tempi di vita
Benessere
economico
Sicurezza
Relazioni Sociali
Ambiente
Benessere soggettivo
Paesaggio e
patrimonio
culturale
Politica e istituzioni
Qualità
dei servizi
Ricerca e
innovazione
8
9. Qual è la peculiarità del BES?
Il BES è l’esito di un percorso di due anni
di consultazioni con associazioni di
categoria, sindacati, terzo settore, esperti,
consultazioni online, blog, incontri
territoriali e indagini della statistica
ufficiale.
Il metodo partecipato costituisce
un’esperienza all’avanguardia anche a
livello internazionale.
Un sito consente a ogni utente di
elaborare personalmente grafici, mappe,
dati, con la possibilità di indagare ogni
dimensione con la più ampia
disaggregazione territoriale.
La mappa riporta ad esempio i valori di benessere
soggettivo per regione.
Fonte: www.misuredelbenessere.it
9
10. Ma allora come si misura il
progresso?
È impossibile dirlo con esattezza: dipende dalla definizione che viene data al termine. In
generale si possono identificare due modalità distinte a livello di metodo:
Esistono tentativi di costruire indici alternativi, misure sintetiche (come il
PIL) ma con un numero maggiore di sottocomponenti. Non solo il reddito
quindi, ma anche altre variabili, ognuna con un certo peso nella
determinazione dell’indice.
In altri casi si preferisce un set di indicatori, senza comporli tra loro. Si pensi
al cruscotto di un’automobile: non si può mettere in un unico indicatore
velocità serbatoio, olio e acqua. Questo è l’approccio scelto, ad esempio, dal
BES italiano, e consigliato dalla Commissione Stiglitz.
❶
❷
10
11. Entrambe le strade hanno pro e contro
Avere un singolo indicatore è molto comodo: un solo numero, facilmente
comunicabile, che faccia il punto della situazione e indichi la direzione in cui
stiamo muovendo.
Ma allo stesso tempo soffre di un grave difetto: all’interno del singolo
numero si possono nascondere molte cose che scompaiono agli occhi dei
policymakers.
Avere un set di indicatori è quindi più corretto, dà accesso a una quantità
di informazioni molto più ampia e rappresentativa.
Ma chi ha il tempo di leggersi un intero rapporto?
La gente vuole sapere: andiamo su o andiamo giù?
11
12. Esempi del primo tipo ne esistono molti
Uno dei più noti è lo Human Development Index
(HDI), o Indice di Sviluppo Umano, realizzato nel 1990
dall'UNDP (Programma per lo Sviluppo delle Nazioni
Unite).
Ispirato alle idee di Amartya Sen riguardo le molteplici
capacità (capabilities) degli individui, lo HDI è una
misura composta da tre elementi:
1. Reddito pro-capite annuo
2. Aspettativa di vita alla nascita
3. Un indice di istruzione basato sugli anni di scolarizzazione
Ogni indicatore viene espresso in un valore compreso tra 0 ed 1. I tre indicatori
vengono poi aggregati, ognuno con lo stesso peso, in un unico Indice di Sviluppo
Umano.
12
13. Lo Human Development Index
Le nazioni sono classificate in base al loro livello di sviluppo umano:
• Tra 0 e 0,5: basso
• Tra 0,5 e 0,8: medio
• Tra 0,8 e 0,9: alto
• Sopra 0,9: molto alto
L’UNDP pubblica ogni anno un Rapporto che contiene statistiche e classifiche
delle nazioni di tutto il mondo sulle 3 dimensioni del benessere menzionate.
FONTE: http://hdr.undp.org/en/statistics/
La cartina qui a fianco
mostra l’indice di
sviluppo umano nel 2011
13
14. Il Genuine Progress Index (GPI)
Per esempio, vengono inclusi lavoro
domestico e volontario e viene sottratto
il valore monetario dei costi sociali (come
criminalità e disoccupazione) e
ambientali (inquinamento di acqua e
aria, cambiamento climatico e altri)
Fonte: Rapporto sul GPI dello stato dello Utah, disponibile a questo link
Spinoso problema: come assegnare un valore
monetario ai beni sociali e ambientali?
14
…o Indice di Progresso Autentico. Il GPI parte dal PIL e lo corregge,
aggiungendo o sottraendo la stima monetaria di altre variabili considerate
importanti nella misurazione di un progresso “autentico”
Utilizzando una terminologia aziendale, il PIL rappresenta il fatturato
dell’azienda, mentre il GPI rappresenta l’utile netto.
15. Come sono variati PIL e GPI negli USA?
Il GPI è molto citato soprattutto a
causa del grafico a fianco, che
mostra l’andamento del GPI e del
PIL pro-capite degli Stati Uniti a
partire dagli anni ’50, entrambi
misurati in dollari del 2000.
Si può vedere come ad una forte
crescita del PIL si è associata, a
partire dagli anni ‘70, una
sostanziale stagnazione del
progresso misurato dal GPI!
Fonte: Redefining progress, 2004
Perché è successo?
Perché la crescita economica si è accompagnata ad un processo di degrado
dei beni ambientali e delle relazioni sociali, che il PIL non considera.
15
16. Un indicatore che si concentra sulla dimensione ambientale,
esclusa dal PIL, è l’Impronta Ecologica (Ecological
Footprint), che misura l'area di mare e di terra
biologicamente produttiva necessaria per rigenerare le
risorse consumate da una popolazione umana e per
assorbirne i rifiuti.
Fonte: Global Footprint Network (2007) 16
È possibile stimare quanti
"pianeta Terra" servirebbero
per sostenere l'umanità.
Come si vede dalla figura a lato,
l’impronta ecologica della nostra
società globale è fortissima! E
alcuni paesi contribuiscono più di
altri ad appesantirla.
L’Impronta ecologica
17. 17
Lo Happy Planet Index (HPI) della
New Economics Foundation, che è una misura dell’efficienza
con cui le nazioni trasformano le proprie risorse naturali in
benessere sostenibile, inteso come vite lunghe e soddisfacenti.
Lo HPI è quindi calcolato come un rapporto
tra:
• L’aspettativa di vita alla nascita
aggiustata per un indicatore di benessere
soggettivo (che discutiamo più avanti);
• L’Impronta ecologica (che abbiamo
presentato nella slide precedente).
Se un paese è in grado di garantire lunghi
anni di benessere alla propria popolazione
utilizzando poche risorse naturali, risulterà
ben piazzato nella classifica dell’HPI. 17
18. Ma non va dimenticato lo scopo finale:
orientare le politiche pubbliche!
Gli indicatori devono essere utilizzati per formulare le politiche economiche e
sociali di un paese, altrimenti restano esercizi interessanti ma inutili.
Fortunatamente, molti governi sembrano essere interessati a sostenere una
ricerca del genere.
Solo in Italia esistono anche il QUARS di
Sbilanciamoci, il PIQ di Symbola, e altri ancora.
Potenzialmente, esistono infiniti indicatori!
come le combinazioni di variabili e pesi per
crearne uno.
18
Insomma ci sono moltissimi indicatori possibili!
19. La Commissione Stiglitz-Sarkozy
L’ondata d’interesse più recente ha coinciso con la
creazione nel 2008 di una Commissione, voluta
dall’ex-presidente Sarkozy, con lo scopo di studiare
il tema della misurazione del progresso.
La Commissione era composta da numerosi
economisti e ricercatori di fama, e capitanata da
Joseph Stiglitz, Amartya Sen (entrambi premi
Nobel) e il francese Jean-Paul Fitoussi.
:
Nel settembre 2009 è stato pubblicato il
rapporto finale della commissione che contiene
una serie di raccomandazioni dirette a
policymakers e ricercatori.
19
20. 1) Quando si vuole considerare il benessere materiale, è meglio utilizzare reddito
o consumo, più che concentrarsi sulla produzione.
2) La ricchezza si accumula nel tempo. Sarebbe bene considerare non solo i
flussi, ma anche le variabili stock.
3) È necessario dare maggiore peso alla distribuzione di risorse e inserire
dunque anche indicatori di disuguaglianza
4) Bisogna inserire nella contabilità stime del lavoro non retribuito, come
quello derivante dalle attività di volontariato o dal lavoro domestico
Tra le raccomandazioni del rapporto,
alcune sono legate all’utilizzo degli
indicatori monetari (come il PIL):
20
La Commissione Stiglitz-Sarkozy
21. • il benessere materiale, nelle sue dimensioni di consumo,
reddito e ricchezza;
• lo stato di salute delle persone, sia fisico sia mentale;
• il livello di educazione, inteso come grado di conoscenza e
di comprensione del funzionamento del mondo in cui si vive;
• la qualità delle attività personali, di cui il lavoro è una parte
fondamentale;
• il grado di coinvolgimento nella vita politica e sociale;
• la salute delle connessioni e dei rapporti interpersonali;
• la qualità dell’ambiente, sia presente che futura;
• la sicurezza economica e fisica.
Ma il punto principale del rapporto è che per misurare il progresso e il benessere
delle nazioni: il Prodotto Interno Lordo non è sufficiente!
Il benessere è per sua natura multidimensionale e una molteplicità di variabili
deve essere considerata:
21
La Commissione Stiglitz-Sarkozy
22. Altri paesi si sono concentrati su un obiettivo diverso: hanno avviato dei
programmi di misurazione del benessere soggettivo.
Il discorso è molto difficile da affrontare, perché non esiste una definizione di
benessere corretta in modo oggettivo. Ogni essere umano intende la felicità in
modo diverso.
Tuttavia esiste oggi un’ampia letteratura empirica su come possa essere misurato
il benessere soggettivo (soddisfazione personale, felicità). Si tratta solitamente di
questionari esaminati tramite tecniche statistiche, o di veri e propri esperimenti,
“giochi” con risvolti psicologici a cui si chiede di partecipare.
In generale, si può dire che il benessere degli individui dipende da una
molteplicità di fattori.
La teoria economica ha spesso considerato l’uomo come guidato dalla
massimizzazione del consumo personale. Ma non è solo in base al reddito che
un individuo si realizza! 22
Il benessere soggettivo
23. Fonte: Inglehart and Klingemann (2000) - disponibile a questo link
A livello internazionale,
poi, si osserva un risultato
che fu evidenziato per la
prima volta da un
ricercatore americano,
Richard Easterlin, nel 1974.
Il livello di benessere
soggettivo non cresce
linearmente col reddito.
Oltrepassata una certa
soglia, il benessere
tende a stabilizzarsi.
Il reddito non riesce a spiegare completamente il livello
di felicità degli esseri umani!
23
24. Nel 2010 il Regno Unito ha lanciato una grande
campagna volta ad ampliare i propri metodi di
misurazione del progresso e del benessere del
popolo britannico.
Una delle iniziative intraprese è stata inserire
alcune domande relative al benessere
soggettivo all’interno delle indagini statistiche
annuali. Quesiti come:
La misurazione della happiness inglese
1. Quanto sei soddisfatto della tua vita in questo periodo?
2. Quanto ti sei sentito felice ieri?
3. Quanto ti sei sentito ansioso ieri?
4. Quanto reputi soddisfacenti le cose che fai nella vita?
L’idea è di studiare e capire gli effetti delle politiche pubbliche sul benessere
soggettivo della popolazione. Il rischio connesso a indagini simili è che
l’esplicitazione dell’obiettivo (più happiness per tutti) si traduca anche in una
manipolazione dei dati per finalità politiche.
24
25. 25
In conclusione…
Che cosa possiamo dire con certezza su come si misura
il progresso e il benessere sociale?
Abbiamo visto come alcuni preferiscano concentrarsi su
indicatori alternativi al PIL, come l’Indice di Sviluppo
Umano.
Altri invece adottano un approccio multidimensionale,
come nel caso del nostro Benessere Equo e Sostenibile.
Altri ancora sono interessati a misurare il benessere
soggettivo degli individui
Ciò che è comune a tutti gli approcci è il tentativo di
andare oltre a una visione esclusivamente
monetaria del benessere.
Serve un salto di qualità, insomma, che consenta di
cambiare prospettiva!
25
26. Speriamo di avervi convinto dell’importanza di mantenere il dibattito
e la ricerca viva sul tema della misurazione del progresso.
Se la presentazione vi è piaciuta inoltrate il link ai vostri amici e
sostenete il nostro progetto.
Grazie!
Contatti:
quattrogatti@quattrogatti.info | @_quattrogatti | facebook.com/quattrogatti.info
Autori:
@emacampiglio @foscocasantica