Perils of Perception di Ipsos esamina il divario tra la percezione delle persone e la realtà in 38 paesi in tutto il mondo. Quest'anno compie 4 anni e amplia lo sguardo a 38 Paesi, tra cui l’Italia che si colloca al 12° posto per quantità di errori.
"Gli italiani e il risparmio" - 91ª Giornata Mondiale del RisparmioNando Pagnoncelli
Cresce per il terzo anno consecutivo la quota di italiani capaci di risparmiare: nel 2015 sono stati il 37%, in aumento dal 33% del 2014. Si tratta del dato più alto dal 2010. Lo segnala il Rapporto curato da Acri e Ipsos per la 91esima Giornata mondiale del Risparmio, osservando inoltre che si riducono per il terzo anno di fila le famiglie in saldo negativo di risparmio: scendono dal 25 al 22%, ai minimi dal 2005. Torna "la voglia di mattone", è l'investimento ideale per il 29% degli italiani. Si spende per auto e telefonia
L'attenzione, l'interesse e il coinvolgimento per le notizie di politica e cronaca internazionali
Presentazione del dott. Nando PAGNONCELLI, Presidente, IPSOS Italia in occasione della tavola rotonda IAI-Ispi su: Why Think Tanks Matter in the Era of Digital and Political Disruptions
La startup di Palazzo Chigi (Luca Attias, Commissario Straordinario per l'att...Data Driven Innovation
La startup di Palazzo Chigi: Continua la trasformazione digitale della PA.
(May 10th 2019) Data Driven Innovation 2019. Dipartimento di ingegneria, Università degli Studi Roma Tre.
Assirm Forum Workshop | 3 Ricette per la Ricerca di Mercato GourmetEnnio Armato
Tre casi studio di ricerche di mercato quantitative effettuate con il metodo CubeSurvey ovvero intercettando i respondent utilizzando Social Ads e portandoli direttamente all'intervista (CAWI) o intervistandoli face to face (WebCam).
A me gli occhi: Il Prime Time Tv alle prese con cellulari e tabletNextplora
Lo studio intende analizzare la relazione tra Tv e l'impiego contestuale di cellulari e tablet da parte degli ascoltatori in una settimana di prime time.
Siamo giunti alla quindicesima edizione della pubblicazione semestrale redatta da Ipsos sul clima del Paese e le valutazioni degli italiani circa i propri enti locali, quasi 8 anni di monitoraggio continuativo che ci hanno consentito di cogliere l’evoluzione dell’opinione pubblica negli anni della crisi e negli ultimi semestri di ripresa.
Il semestre appena trascorso mostra una progresso dei principali indici rilevati, dopo il rallentamento segnalato ad inizio 2017. I timori riguardo il prossimo futuro tendono a ridimensionarsi significativamente, mentre cresce l’ottimismo. Le valutazioni circa la qualità della vita nella propria zona di residenza migliorano invece più lentamente, come le valutazioni degli intervistati sull’operato delle proprie amministrazioni regionali. Arretrano invece, sia pure di poco, i giudizi positivi circa l’azione delle amministrazioni comunali.
Se il miglioramento del quadro economico del Paese, dopo i ripetuti segnali positivi provenienti dalle principali istituzioni nazionali ed internazionali, è stato colto da gran parte dell’opinione pubblica, i lunghi anni di crisi non possono essere velocemente dimenticati e la sensazione di un arretramento della propria qualità di vita non è per niente facile da invertire.
L’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento, un voto che a detta di molti difficilmente garantirà una maggioranza e dunque una stabilità istituzionale nel prossimo futuro, contribuisce a disegnare un clima d’incertezza in un Paese che ha quanto mai bisogno di normalità.
Italy@Risk presentata al lancio di Sicurezza 2017Ipsos
Presentati i risultati della ricerca Italy@Risk di Ipsos Italia, commissionata da SICUREZZA, la manifestazione dedicata a security e fire, che si terrà dal 15 al 17 novembre prossimi a Fiera Milano. L’indagine, realizzata su un campione di 1800 individui, approfondisce le preoccupazioni degli Italiani circa i rischi percepiti e offre uno spaccato sul tema della sicurezza e sulla relazione con le tecnologie che proteggono le nostre case e le nostre città.
"Gli italiani e il risparmio" - 91ª Giornata Mondiale del RisparmioNando Pagnoncelli
Cresce per il terzo anno consecutivo la quota di italiani capaci di risparmiare: nel 2015 sono stati il 37%, in aumento dal 33% del 2014. Si tratta del dato più alto dal 2010. Lo segnala il Rapporto curato da Acri e Ipsos per la 91esima Giornata mondiale del Risparmio, osservando inoltre che si riducono per il terzo anno di fila le famiglie in saldo negativo di risparmio: scendono dal 25 al 22%, ai minimi dal 2005. Torna "la voglia di mattone", è l'investimento ideale per il 29% degli italiani. Si spende per auto e telefonia
L'attenzione, l'interesse e il coinvolgimento per le notizie di politica e cronaca internazionali
Presentazione del dott. Nando PAGNONCELLI, Presidente, IPSOS Italia in occasione della tavola rotonda IAI-Ispi su: Why Think Tanks Matter in the Era of Digital and Political Disruptions
La startup di Palazzo Chigi (Luca Attias, Commissario Straordinario per l'att...Data Driven Innovation
La startup di Palazzo Chigi: Continua la trasformazione digitale della PA.
(May 10th 2019) Data Driven Innovation 2019. Dipartimento di ingegneria, Università degli Studi Roma Tre.
Assirm Forum Workshop | 3 Ricette per la Ricerca di Mercato GourmetEnnio Armato
Tre casi studio di ricerche di mercato quantitative effettuate con il metodo CubeSurvey ovvero intercettando i respondent utilizzando Social Ads e portandoli direttamente all'intervista (CAWI) o intervistandoli face to face (WebCam).
A me gli occhi: Il Prime Time Tv alle prese con cellulari e tabletNextplora
Lo studio intende analizzare la relazione tra Tv e l'impiego contestuale di cellulari e tablet da parte degli ascoltatori in una settimana di prime time.
Siamo giunti alla quindicesima edizione della pubblicazione semestrale redatta da Ipsos sul clima del Paese e le valutazioni degli italiani circa i propri enti locali, quasi 8 anni di monitoraggio continuativo che ci hanno consentito di cogliere l’evoluzione dell’opinione pubblica negli anni della crisi e negli ultimi semestri di ripresa.
Il semestre appena trascorso mostra una progresso dei principali indici rilevati, dopo il rallentamento segnalato ad inizio 2017. I timori riguardo il prossimo futuro tendono a ridimensionarsi significativamente, mentre cresce l’ottimismo. Le valutazioni circa la qualità della vita nella propria zona di residenza migliorano invece più lentamente, come le valutazioni degli intervistati sull’operato delle proprie amministrazioni regionali. Arretrano invece, sia pure di poco, i giudizi positivi circa l’azione delle amministrazioni comunali.
Se il miglioramento del quadro economico del Paese, dopo i ripetuti segnali positivi provenienti dalle principali istituzioni nazionali ed internazionali, è stato colto da gran parte dell’opinione pubblica, i lunghi anni di crisi non possono essere velocemente dimenticati e la sensazione di un arretramento della propria qualità di vita non è per niente facile da invertire.
L’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale per il rinnovo del Parlamento, un voto che a detta di molti difficilmente garantirà una maggioranza e dunque una stabilità istituzionale nel prossimo futuro, contribuisce a disegnare un clima d’incertezza in un Paese che ha quanto mai bisogno di normalità.
Italy@Risk presentata al lancio di Sicurezza 2017Ipsos
Presentati i risultati della ricerca Italy@Risk di Ipsos Italia, commissionata da SICUREZZA, la manifestazione dedicata a security e fire, che si terrà dal 15 al 17 novembre prossimi a Fiera Milano. L’indagine, realizzata su un campione di 1800 individui, approfondisce le preoccupazioni degli Italiani circa i rischi percepiti e offre uno spaccato sul tema della sicurezza e sulla relazione con le tecnologie che proteggono le nostre case e le nostre città.
Gli italiani e il risparmio: quali prospettive?Ipsos
Lo scorso 31 ottobre 2017 si è celebrata la 93a Giornata Mondiale del Risparmio, organizzata dall’Acri - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Titolo dell’edizione di quest’anno è “Risparmio: quali prospettive?”.
Come ogni anno, alla vigilia della manifestazione Acri ha presentato i risultati dell’indagine sugli Italiani e il Risparmio, che da diciassette anni realizza insieme a Ipsos per questa occasione. I risultati sono suddivisi in due macroaree: la prima, comune a tutte le rilevazioni (dal 2001 al 2016), che consente di delineare quali siano oggi l’atteggiamento e la propensione degli Italiani verso il risparmio, evidenziando i cambiamenti rispetto al passato; la seconda focalizzata sul tema specifico della Giornata, che quest’anno è “Risparmio: quali prospettive”.
Referendum Autonomia 2017 - Analisi post votoIpsos
Ipsos ha provato a mettere a confronto il dato di domenica scorsa con le quote di consenso raggiunte dagli elettorati delle liste che più attivamente hanno sostenuto i referendum per l’autonomia
Global Views on Immigration and the Refugee CrisisIpsos
A tutti è evidente che il tema dell’immigrazione sarà uno degli elementi centrali della prossima campagna elettorale per le elezioni politiche.
Che sia un tema caldo è confermato dai risultati di un’indagine IPSOS “Global Views on Immigration and the Refugee Crisis” condotto 25 paesi del mondo, tra cui l’Italia. Va ricordato che l’indagine è stata svolta nel mese di luglio, prima cioè che si evidenziassero gli effetti della contrazione dei flussi di immigrazione nel nostro paese a seguito degli interventi del Ministero dell’Interno.
La preoccupazione degli italiani è elevatissima e si avvicina a quella di paesi che hanno una forte presenza di migranti come la Turchia. Non solo abbiamo la netta percezione che gli immigrati siano troppi (66%), ma siamo anche convinti che l’immigrazione abbia cambiato in peggio il nostro paese, rendendolo un posto dove è meno gradevole vivere (63%).
È molto interessante osservare che ci si preoccupa più dell’impatto dei costi sui servizi pubblici (58% pensa che la spesa pubblica per gli immigrati sia eccessiva) che non dell’impatto sul lavoro (per quanto 47% pensi che la presenza di immigrati abbia reso difficile trovare lavoro per gli italiani). Il tema della spesa pubblica sarà quindi molto influente: la percezione è che la presenza di immigrati renderà più difficile agli italiani accedere ai servizi e ai sostegni sociali. Anche per questo, nonostante le affermazioni frequenti del Presidente dell’Inps Boeri, solo il 15% pensa che l’immigrazione sia utile per la nostra economia.
La preoccupazione per l’afflusso di migranti è sostenuta anche dall’idea che tra di essi si possano rifugiare terroristi, come ritengono più di tre quarti degli intervistati.
L’Europa è, come era da aspettarsi, drasticamente criticata per il suo comportamento in questa situazione critica (anche qui ricordiamo che l’indagine è stata condotta prima della sentenza sulla redistribuzione dei rifugiati e della proposta di revisione del trattato di Dublino): solo 9% degli italiani valuta positivamente l’operato UE, stroncato invece dal 59% (la percentuale più altra tra i principali stati europei).
Anche l’operato del governo nazionale è criticato, con solo poco più di un quarto che ne apprezza gli interventi. Da rilevare che solo Ungheria e Serbia evidenziano un apprezzamento maggioritario di quanto fatto dal proprio governo. Si tratterà di verificare se il drastico calo degli sbarchi modificherà o meno le opinioni dei nostri connazionali.
Anche quest’anno Ipsos, a ridosso delle vacanze estive, presenta alcune riflessioni sul clima economico, politico e sociale del nostro paese. Utilizzando la vasta messe di informazioni a nostra disposizione, derivante dalle nostre indagini, abbiamo cercato di descrivere il momento che stiamo attraversando. È la fotografia di un paese in stallo, immerso in una condizione complessa, che ancora non risente dei segnali di ripresa che sempre più si vanno rinforzando. Un paese che non sembra trovare uno sbocco politico e che rischia di votare con una legge che non consentirà maggioranze. Ancora una volta è un’istantanea preoccupata quella che fissa la condizione attuale dell’Italia. È però una foto in divenire: la ripresa, appunto, insieme al complesso riposizionamento politico in corso, possono cambiare le cose. Per questo vi diamo appuntamento a fine anno, con la nostra tradizionale e più corposa edizione di Flair.
The Most Influential Brands: boomers vs millennials Ipsos
A seguito del grande successo ottenuto dall’edizione 2016 dell’evento di presentazione della classifica “The Most Influential Brands”, IPSOS, leader mondiale nel settore delle ricerche di mercato, presenta anche quest’anno nel corso di un incontro dedicato, i risultati dell’indagine condotta a livello globale per comprendere l’impatto delle marche sulla nostra vita quotidiana.
Indagine sulla pirateria audiovisiva in ItaliaIpsos
Un miliardo e 200 milioni di euro: è la stima del danno all'economia italiana secondo la ricerca realizzata da Ipsos per la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (Fapav) presentata il 5 giugno a Roma presso la Casa del Cinema. Dalla ricerca emerge anche che il 39% degli adulti italiani ha commesso almeno un atto di pirateria (film, serie o programmi) nel 2016 ma il fenomeno appare in calo rispetto al 2010, sia in termini di persone coinvolte (da 37% a 33%) sia di atti di pirateria (da circa 384 milioni a circa 373 milioni).
La pirateria si pratica soprattutto per «risparmiare» e per «comodità» e la maggior parte dei pirati non è consapevole del reale danno generato dalla pirateria audiovisiva (non solo sull’industria).
Tra gli adolescenti, target in cui la pirateria appare più diffusa (51%; anche se con meno titoli piratati), la consapevolezza del danno e dell’illegalità è più bassa: l’81% non ritiene di causare gravi danni (vs. 75% degli adulti) e circa un terzo non lo ritiene un reato.
La pirateria di pratica dunque perché vi è un’elevata disinformazione sui danni che questa crea all’industria cinematografica nel suo complesso ed un’assenza di percezione dell’impatto sul tessuto economico-sociale italiano di cui gli stessi pirati sono parte.
Automotive’s Customers Perception: la ricerca presentata a "La Capitale Autom...Ipsos
Venerdì 3 febbraio, in occasione del convegno La Capitale Automobile Service&3.0 organizzato dalla società Fleet&Mobility, Enrico Billi, head of Ipsos Loyalty, ha presentato la ricerca “Automotive’s Customers Perception“.
Agroalimentare, falsi miti e nuove verità: IPSOS e TUTTOFOOD mettono a confro...Ipsos
Questa mattina durante la conferenza stampa Tuttofood 2017 è stata presentata da Jennifer Hubber, Ceo Ipsos Italia, la ricerca "Agroalimentare, falsi miti e nuove verità: IPSOS e TUTTOFOOD mettono a confronto operatori e consumatori".
A poche ora dal risultato del Referendum Costituzionale Ipsos propone le sua analisi post voto. Indubbiamente il fenomeno più rilevante di questa consultazione è stata la larga partecipazione dei cittadini al voto, inusuale per un referendum e paragonabile a consultazioni politiche. Gli italiani quindi hanno perfettamente colto la rilevanza di questo voto. Da un lato per le implicazioni costituzionali, l’approvazione di una legge che avrebbe cambiato profondamente il funzionamento delle Camere, dall’altro per le implicazioni politiche, rese assolutamente evidente dalla personalizzazione sul Presidente del Consiglio.
Questo ultimo aspetto ha indubbiamente favorito un voto contro: dall’analisi dei flussi risulta una strettissima correlazione tra voto politico e voto referendario. Con alcuni «tradimenti»: se infatti gli elettori del PD sono nella larghissima parte confluiti sul sì (80%), non è stato così per gli elettori centristi che hanno fatto vincere di misura il no (51%), mentre dall’altro lato emerge anche una non secondaria propensione al sì tra gli elettori di Forza Italia.
Il sì ha i suoi punti di forza nelle classi di età elevate, tra i pensionati e gli elettori con bassi titoli di studio, ma con un consenso più elevato, anche se non maggioritario, tra i laureati. In sostanza il profilo è quello, classico, dell’elettorato PD dopo la perdita dell’effetto europeo, che a sua volta riproduce il profilo dell’elettorato dell’Ulivo e prima ancora di DS e Margherita. Con tre differenze importanti: la scarsa presenza tra i ceti medi, segno di un distanziarsi di un segmento che si sente impoverito e in difficoltà, una prevalenza tra i cattolici assidui, un bassissimo appeal tra i dipendenti pubblici. Anche qui segnale di un modificarsi, oramai stabilizzato, dell’area di riferimento.
Al contrario il no è un voto giovanile, e popolare: le punte più alte sono tra i disoccupati e tra gli operai. La stessa differenziazione territoriale sottolinea questi aspetti: il voto massiccio al Sud per il no, con una partecipazione per queste zone segnatamente alta, conferma questa lettura.
È la frattura più volte sottolineata fra popolo ed élite, che abbiamo visto recentemente all’opera con la Brexit e nelle elezioni americane. I segmenti sociali più colpiti dalla crisi, le fette di elettorato deluse dalla politica del governo, hanno determinato ampiamente le sorti del voto. Senza nulla togliere agli elementi di merito, gli aspetti di disagio e rabbia sono stati prevalenti. È stato un voto sociale, non solo politico.
Ipsos Shopper-Lab ci permette di simulare quello che accadrebbe in un vero punto vendita, osservando il consumatore durante la spesa, per comprendere le decisioni davanti allo scaffale, quanto tempo viene impiegato per prendere una decisione, le reazioni al prezzo e alle promozioni
Flair - Rimettere ordine: le tendenze di consumi e comunicazioneIpsos
Da oggi è online il secondo aggiornamento di Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011, ogni anno, espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese leggendola con le diverse lenti che i cittadini indossano, da elettori, consumatori.
Mentre il primo aggiornamento era dedicato allo scenario politico-economico, questo indaga il consumo e la comunicazione. Una situazione complessa e, di nuovo, disordinata, che vede una pallida ripresa dei consumi, il prevalere di atteggiamenti di cautela, il tentativo dei consumatori (e dei cittadini) di difendersi da una realtà che non si riesce a dominare e che non promette soluzioni soddisfacenti a breve.
Proprio questo tentativo di ricostruzione della realtà che ci circonda è alla base del titolo che abbiamo voluto dare a questo contributo Rimettere ordine: le tendenze di consumi e comunicazione.
What worries the world? è la nuova ricerca che Ipsos conduce a livello globale per capire quale sono le maggiori preoccupazioni da parte dei cittadini in 25 paesi.
Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze inte...Ipsos
Da quest’anno Ipsos Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011 espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese letta di volta in volta con gli occhiali dell’elettore, del cittadino, del consumatore si fa doppio. Infatti a partire da quest’anno aggiorneremo Flair due volte l’anno, occupandoci della situazione politica ed economica e dei comportamenti dei consumatori e della comunicazione.
Questo è il primo aggiornamento del 2016, dedicato allo scenario politico-economico che vede svilupparsi il disordine che avvolge il nostro paese, come avevamo suggerito nell’edizione annuale di Flair agli inizi di quest’anno.
I flussi migratori, il terrorismo e la Brexit nello scenario internazionale; la contrazione delle attese per la crescita, il calo di fiducia dei consumatori in confronto all’inizio dell’anno, la difficile situazione politica e la divisione che attraversa il paese rispetto al referendum sul piano interno. Tutto spinge verso una situazione difficile, tesa, disordinata.
Proprio per questo abbiamo voluto intitolare la prima edizione intermedia di quest’anno: Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze internazionali.
PneuVUE: una nuova prospettiva sulla polmonite negli adulti anzianiIpsos
Tra novembre 2015 e febbraio 2016, il team
di Ipsos Healthcare di Ipsos MORI ha
condotto uno studio su incarico di Pfizer per
analizzare le percezioni sulla polmonite e
sulla relativa prevenzione fra gli adulti anziani
di nove paesi europei.
Il futuro vien mangiando. Tradizioni e rivoluzioni dalla spesa alla tavolaIpsos
È un vero e proprio identikit del consumatore food & beverage italiano, in termini di gusti, motivazioni d’acquisto e attitudini per il futuro, quello che ha tracciato il convegno La filiera alimentare dopo Expo. Strategie d’Impresa ed esigenze del consumatore, organizzato oggi da TUTTOFOOD, la Milano World Food Exhibition. Un profiling scaturito da un vivace dibattito sui risultati, svelati in anteprima a una nutrita platea di addetti ai lavori, della ricerca Ipsos "Il futuro vien mangiando. Tradizioni e rivoluzioni dalla spesa alla tavola" illustrata dal CEO Jennifer Hubber.
L'immagine degli imprenditori tra la popolazione Ipsos
La ricerca presentata da Nando Pagnoncelli durante il Convegno Biennale del CSC " Gli imprenditori, i geni dello sviluppo", tenutosi a Parma l'8 e 9 aprile 2016.
Anche quest’anno, come ormai da cinque anni a questa parte, proponiamo la nostra lettura del paese.
È una lettura sostenuta dalle migliaia di interviste che Ipsos conduce ogni giorno, che diventano oltre un milione in capo ad un anno. Condotte con le metodologie più diverse dal telefono al web, dai focus ai forum on line, dai colloqui in profondità alle interviste via smartphone.
Che come sempre ci raccontano un paese articolato, sfaccettato, diversificato, qualche volta pulviscolare, raramente unito.
Sono tanti pezzi, piccoli segnali, tante indicazioni che cerchiamo di raggruppare, ricostruire, riunificare, alla paziente ricerca di un filo unitario, di un trait d’union che sappia fornirci la via per spiegare quanto sta avvenendo per cercare di intuire quanto potrebbe succedere.
È la ricostruzione di una complessa interazione attraverso la quale i nostri clienti cercano di capire i propri clienti. Cercando una lettura che non sia solo settoriale, un’interpretazione che non sia solo finalizzata all’oggi.
La nostra struttura, con le sue aree di expertise (Marketing, Pubblicità, Media, Opinione, Loyalty, Observer), ci consente di guardare alle diverse individualità che convivono in ciascuno di noi: consumatore, elettore, spettatore, lavoratore, lettore, venditore …
Alla scoperta di un anno, questa volta, particolarmente complicato che anticipa un futuro a breve altrettanto complicato. Un paese che esce dalla crisi ma lo fa virtuosamente, mantenendo comportamenti oculati ed attenti, che vede i primi segnali di miglioramento ma contemporaneamente trova davanti a sé un percorso accidentato, precario, complesso.
Un paese che non trova un punto di unità, nella politica, nella vita quotidiana, nella vita economica. Che vive una condizione dove diventa difficile individuare chi rappresenta chi. Dove le singolarità non si ricompongono in unità, dove la progressiva individualizzazione prevale. Mentre dal mondo arrivano minacce terrorizzanti e la geopolitica si frastaglia. Facendo rimpiangere a molti l’equilibrio bipolare. Con un’Europa che non riesce ad essere struttura unitaria, sbandando tra tecnocrazia e ripresa delle sovranità nazionali.
Un paese e un mondo che cambiano velocemente, ma senza avere chiara la direzione di questo cambiamento.
È una situazione disordinata che sembra doversi prolungare.
Cercheremo di parlare di questo nei suoi diversi aspetti e sfaccettature. Cercando un quadro di insieme, che stenta a delinearsi.
Gli italiani e il risparmio: quali prospettive?Ipsos
Lo scorso 31 ottobre 2017 si è celebrata la 93a Giornata Mondiale del Risparmio, organizzata dall’Acri - Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Titolo dell’edizione di quest’anno è “Risparmio: quali prospettive?”.
Come ogni anno, alla vigilia della manifestazione Acri ha presentato i risultati dell’indagine sugli Italiani e il Risparmio, che da diciassette anni realizza insieme a Ipsos per questa occasione. I risultati sono suddivisi in due macroaree: la prima, comune a tutte le rilevazioni (dal 2001 al 2016), che consente di delineare quali siano oggi l’atteggiamento e la propensione degli Italiani verso il risparmio, evidenziando i cambiamenti rispetto al passato; la seconda focalizzata sul tema specifico della Giornata, che quest’anno è “Risparmio: quali prospettive”.
Referendum Autonomia 2017 - Analisi post votoIpsos
Ipsos ha provato a mettere a confronto il dato di domenica scorsa con le quote di consenso raggiunte dagli elettorati delle liste che più attivamente hanno sostenuto i referendum per l’autonomia
Global Views on Immigration and the Refugee CrisisIpsos
A tutti è evidente che il tema dell’immigrazione sarà uno degli elementi centrali della prossima campagna elettorale per le elezioni politiche.
Che sia un tema caldo è confermato dai risultati di un’indagine IPSOS “Global Views on Immigration and the Refugee Crisis” condotto 25 paesi del mondo, tra cui l’Italia. Va ricordato che l’indagine è stata svolta nel mese di luglio, prima cioè che si evidenziassero gli effetti della contrazione dei flussi di immigrazione nel nostro paese a seguito degli interventi del Ministero dell’Interno.
La preoccupazione degli italiani è elevatissima e si avvicina a quella di paesi che hanno una forte presenza di migranti come la Turchia. Non solo abbiamo la netta percezione che gli immigrati siano troppi (66%), ma siamo anche convinti che l’immigrazione abbia cambiato in peggio il nostro paese, rendendolo un posto dove è meno gradevole vivere (63%).
È molto interessante osservare che ci si preoccupa più dell’impatto dei costi sui servizi pubblici (58% pensa che la spesa pubblica per gli immigrati sia eccessiva) che non dell’impatto sul lavoro (per quanto 47% pensi che la presenza di immigrati abbia reso difficile trovare lavoro per gli italiani). Il tema della spesa pubblica sarà quindi molto influente: la percezione è che la presenza di immigrati renderà più difficile agli italiani accedere ai servizi e ai sostegni sociali. Anche per questo, nonostante le affermazioni frequenti del Presidente dell’Inps Boeri, solo il 15% pensa che l’immigrazione sia utile per la nostra economia.
La preoccupazione per l’afflusso di migranti è sostenuta anche dall’idea che tra di essi si possano rifugiare terroristi, come ritengono più di tre quarti degli intervistati.
L’Europa è, come era da aspettarsi, drasticamente criticata per il suo comportamento in questa situazione critica (anche qui ricordiamo che l’indagine è stata condotta prima della sentenza sulla redistribuzione dei rifugiati e della proposta di revisione del trattato di Dublino): solo 9% degli italiani valuta positivamente l’operato UE, stroncato invece dal 59% (la percentuale più altra tra i principali stati europei).
Anche l’operato del governo nazionale è criticato, con solo poco più di un quarto che ne apprezza gli interventi. Da rilevare che solo Ungheria e Serbia evidenziano un apprezzamento maggioritario di quanto fatto dal proprio governo. Si tratterà di verificare se il drastico calo degli sbarchi modificherà o meno le opinioni dei nostri connazionali.
Anche quest’anno Ipsos, a ridosso delle vacanze estive, presenta alcune riflessioni sul clima economico, politico e sociale del nostro paese. Utilizzando la vasta messe di informazioni a nostra disposizione, derivante dalle nostre indagini, abbiamo cercato di descrivere il momento che stiamo attraversando. È la fotografia di un paese in stallo, immerso in una condizione complessa, che ancora non risente dei segnali di ripresa che sempre più si vanno rinforzando. Un paese che non sembra trovare uno sbocco politico e che rischia di votare con una legge che non consentirà maggioranze. Ancora una volta è un’istantanea preoccupata quella che fissa la condizione attuale dell’Italia. È però una foto in divenire: la ripresa, appunto, insieme al complesso riposizionamento politico in corso, possono cambiare le cose. Per questo vi diamo appuntamento a fine anno, con la nostra tradizionale e più corposa edizione di Flair.
The Most Influential Brands: boomers vs millennials Ipsos
A seguito del grande successo ottenuto dall’edizione 2016 dell’evento di presentazione della classifica “The Most Influential Brands”, IPSOS, leader mondiale nel settore delle ricerche di mercato, presenta anche quest’anno nel corso di un incontro dedicato, i risultati dell’indagine condotta a livello globale per comprendere l’impatto delle marche sulla nostra vita quotidiana.
Indagine sulla pirateria audiovisiva in ItaliaIpsos
Un miliardo e 200 milioni di euro: è la stima del danno all'economia italiana secondo la ricerca realizzata da Ipsos per la Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali (Fapav) presentata il 5 giugno a Roma presso la Casa del Cinema. Dalla ricerca emerge anche che il 39% degli adulti italiani ha commesso almeno un atto di pirateria (film, serie o programmi) nel 2016 ma il fenomeno appare in calo rispetto al 2010, sia in termini di persone coinvolte (da 37% a 33%) sia di atti di pirateria (da circa 384 milioni a circa 373 milioni).
La pirateria si pratica soprattutto per «risparmiare» e per «comodità» e la maggior parte dei pirati non è consapevole del reale danno generato dalla pirateria audiovisiva (non solo sull’industria).
Tra gli adolescenti, target in cui la pirateria appare più diffusa (51%; anche se con meno titoli piratati), la consapevolezza del danno e dell’illegalità è più bassa: l’81% non ritiene di causare gravi danni (vs. 75% degli adulti) e circa un terzo non lo ritiene un reato.
La pirateria di pratica dunque perché vi è un’elevata disinformazione sui danni che questa crea all’industria cinematografica nel suo complesso ed un’assenza di percezione dell’impatto sul tessuto economico-sociale italiano di cui gli stessi pirati sono parte.
Automotive’s Customers Perception: la ricerca presentata a "La Capitale Autom...Ipsos
Venerdì 3 febbraio, in occasione del convegno La Capitale Automobile Service&3.0 organizzato dalla società Fleet&Mobility, Enrico Billi, head of Ipsos Loyalty, ha presentato la ricerca “Automotive’s Customers Perception“.
Agroalimentare, falsi miti e nuove verità: IPSOS e TUTTOFOOD mettono a confro...Ipsos
Questa mattina durante la conferenza stampa Tuttofood 2017 è stata presentata da Jennifer Hubber, Ceo Ipsos Italia, la ricerca "Agroalimentare, falsi miti e nuove verità: IPSOS e TUTTOFOOD mettono a confronto operatori e consumatori".
A poche ora dal risultato del Referendum Costituzionale Ipsos propone le sua analisi post voto. Indubbiamente il fenomeno più rilevante di questa consultazione è stata la larga partecipazione dei cittadini al voto, inusuale per un referendum e paragonabile a consultazioni politiche. Gli italiani quindi hanno perfettamente colto la rilevanza di questo voto. Da un lato per le implicazioni costituzionali, l’approvazione di una legge che avrebbe cambiato profondamente il funzionamento delle Camere, dall’altro per le implicazioni politiche, rese assolutamente evidente dalla personalizzazione sul Presidente del Consiglio.
Questo ultimo aspetto ha indubbiamente favorito un voto contro: dall’analisi dei flussi risulta una strettissima correlazione tra voto politico e voto referendario. Con alcuni «tradimenti»: se infatti gli elettori del PD sono nella larghissima parte confluiti sul sì (80%), non è stato così per gli elettori centristi che hanno fatto vincere di misura il no (51%), mentre dall’altro lato emerge anche una non secondaria propensione al sì tra gli elettori di Forza Italia.
Il sì ha i suoi punti di forza nelle classi di età elevate, tra i pensionati e gli elettori con bassi titoli di studio, ma con un consenso più elevato, anche se non maggioritario, tra i laureati. In sostanza il profilo è quello, classico, dell’elettorato PD dopo la perdita dell’effetto europeo, che a sua volta riproduce il profilo dell’elettorato dell’Ulivo e prima ancora di DS e Margherita. Con tre differenze importanti: la scarsa presenza tra i ceti medi, segno di un distanziarsi di un segmento che si sente impoverito e in difficoltà, una prevalenza tra i cattolici assidui, un bassissimo appeal tra i dipendenti pubblici. Anche qui segnale di un modificarsi, oramai stabilizzato, dell’area di riferimento.
Al contrario il no è un voto giovanile, e popolare: le punte più alte sono tra i disoccupati e tra gli operai. La stessa differenziazione territoriale sottolinea questi aspetti: il voto massiccio al Sud per il no, con una partecipazione per queste zone segnatamente alta, conferma questa lettura.
È la frattura più volte sottolineata fra popolo ed élite, che abbiamo visto recentemente all’opera con la Brexit e nelle elezioni americane. I segmenti sociali più colpiti dalla crisi, le fette di elettorato deluse dalla politica del governo, hanno determinato ampiamente le sorti del voto. Senza nulla togliere agli elementi di merito, gli aspetti di disagio e rabbia sono stati prevalenti. È stato un voto sociale, non solo politico.
Ipsos Shopper-Lab ci permette di simulare quello che accadrebbe in un vero punto vendita, osservando il consumatore durante la spesa, per comprendere le decisioni davanti allo scaffale, quanto tempo viene impiegato per prendere una decisione, le reazioni al prezzo e alle promozioni
Flair - Rimettere ordine: le tendenze di consumi e comunicazioneIpsos
Da oggi è online il secondo aggiornamento di Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011, ogni anno, espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese leggendola con le diverse lenti che i cittadini indossano, da elettori, consumatori.
Mentre il primo aggiornamento era dedicato allo scenario politico-economico, questo indaga il consumo e la comunicazione. Una situazione complessa e, di nuovo, disordinata, che vede una pallida ripresa dei consumi, il prevalere di atteggiamenti di cautela, il tentativo dei consumatori (e dei cittadini) di difendersi da una realtà che non si riesce a dominare e che non promette soluzioni soddisfacenti a breve.
Proprio questo tentativo di ricostruzione della realtà che ci circonda è alla base del titolo che abbiamo voluto dare a questo contributo Rimettere ordine: le tendenze di consumi e comunicazione.
What worries the world? è la nuova ricerca che Ipsos conduce a livello globale per capire quale sono le maggiori preoccupazioni da parte dei cittadini in 25 paesi.
Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze inte...Ipsos
Da quest’anno Ipsos Flair, la nostra pubblicazione che dal 2011 espone il punto di vista di Ipsos sulla situazione del paese letta di volta in volta con gli occhiali dell’elettore, del cittadino, del consumatore si fa doppio. Infatti a partire da quest’anno aggiorneremo Flair due volte l’anno, occupandoci della situazione politica ed economica e dei comportamenti dei consumatori e della comunicazione.
Questo è il primo aggiornamento del 2016, dedicato allo scenario politico-economico che vede svilupparsi il disordine che avvolge il nostro paese, come avevamo suggerito nell’edizione annuale di Flair agli inizi di quest’anno.
I flussi migratori, il terrorismo e la Brexit nello scenario internazionale; la contrazione delle attese per la crescita, il calo di fiducia dei consumatori in confronto all’inizio dell’anno, la difficile situazione politica e la divisione che attraversa il paese rispetto al referendum sul piano interno. Tutto spinge verso una situazione difficile, tesa, disordinata.
Proprio per questo abbiamo voluto intitolare la prima edizione intermedia di quest’anno: Il disordine crescente: l’Italia tra crisi della leadership e turbolenze internazionali.
PneuVUE: una nuova prospettiva sulla polmonite negli adulti anzianiIpsos
Tra novembre 2015 e febbraio 2016, il team
di Ipsos Healthcare di Ipsos MORI ha
condotto uno studio su incarico di Pfizer per
analizzare le percezioni sulla polmonite e
sulla relativa prevenzione fra gli adulti anziani
di nove paesi europei.
Il futuro vien mangiando. Tradizioni e rivoluzioni dalla spesa alla tavolaIpsos
È un vero e proprio identikit del consumatore food & beverage italiano, in termini di gusti, motivazioni d’acquisto e attitudini per il futuro, quello che ha tracciato il convegno La filiera alimentare dopo Expo. Strategie d’Impresa ed esigenze del consumatore, organizzato oggi da TUTTOFOOD, la Milano World Food Exhibition. Un profiling scaturito da un vivace dibattito sui risultati, svelati in anteprima a una nutrita platea di addetti ai lavori, della ricerca Ipsos "Il futuro vien mangiando. Tradizioni e rivoluzioni dalla spesa alla tavola" illustrata dal CEO Jennifer Hubber.
L'immagine degli imprenditori tra la popolazione Ipsos
La ricerca presentata da Nando Pagnoncelli durante il Convegno Biennale del CSC " Gli imprenditori, i geni dello sviluppo", tenutosi a Parma l'8 e 9 aprile 2016.
Anche quest’anno, come ormai da cinque anni a questa parte, proponiamo la nostra lettura del paese.
È una lettura sostenuta dalle migliaia di interviste che Ipsos conduce ogni giorno, che diventano oltre un milione in capo ad un anno. Condotte con le metodologie più diverse dal telefono al web, dai focus ai forum on line, dai colloqui in profondità alle interviste via smartphone.
Che come sempre ci raccontano un paese articolato, sfaccettato, diversificato, qualche volta pulviscolare, raramente unito.
Sono tanti pezzi, piccoli segnali, tante indicazioni che cerchiamo di raggruppare, ricostruire, riunificare, alla paziente ricerca di un filo unitario, di un trait d’union che sappia fornirci la via per spiegare quanto sta avvenendo per cercare di intuire quanto potrebbe succedere.
È la ricostruzione di una complessa interazione attraverso la quale i nostri clienti cercano di capire i propri clienti. Cercando una lettura che non sia solo settoriale, un’interpretazione che non sia solo finalizzata all’oggi.
La nostra struttura, con le sue aree di expertise (Marketing, Pubblicità, Media, Opinione, Loyalty, Observer), ci consente di guardare alle diverse individualità che convivono in ciascuno di noi: consumatore, elettore, spettatore, lavoratore, lettore, venditore …
Alla scoperta di un anno, questa volta, particolarmente complicato che anticipa un futuro a breve altrettanto complicato. Un paese che esce dalla crisi ma lo fa virtuosamente, mantenendo comportamenti oculati ed attenti, che vede i primi segnali di miglioramento ma contemporaneamente trova davanti a sé un percorso accidentato, precario, complesso.
Un paese che non trova un punto di unità, nella politica, nella vita quotidiana, nella vita economica. Che vive una condizione dove diventa difficile individuare chi rappresenta chi. Dove le singolarità non si ricompongono in unità, dove la progressiva individualizzazione prevale. Mentre dal mondo arrivano minacce terrorizzanti e la geopolitica si frastaglia. Facendo rimpiangere a molti l’equilibrio bipolare. Con un’Europa che non riesce ad essere struttura unitaria, sbandando tra tecnocrazia e ripresa delle sovranità nazionali.
Un paese e un mondo che cambiano velocemente, ma senza avere chiara la direzione di questo cambiamento.
È una situazione disordinata che sembra doversi prolungare.
Cercheremo di parlare di questo nei suoi diversi aspetti e sfaccettature. Cercando un quadro di insieme, che stenta a delinearsi.
2. PERILS OF PERCEPTION | 2016 2
Presentiamo i risultati
dell’edizione 2017 dello
studio Ipsos Perils of
Perception. I nostri dati
raccontano quanti errori
fanno gli abitanti di 38
Paesi quando pensano a
questioni fondamentali
della vita sociale e ad alcuni
fatti che riguardano i loro
concittadini
NON SONO
LE PERCEZIONI
LA REALTÀ…
VANNO COSÌ MALE
…LE COSE NON
COME SEMBRA…
4. 4Perils of Perception | 2017
85%
76%
76%
62%
60%
59%
53%
53%
52%
52%
51%
49%
48%
44%
43%
41%
41%
40%
38%
38%
36%
36%
35%
35%
34%
34%
34%
33%
32%
23%
11%
18%
12%
24%
23%
26%
27%
23%
26%
36%
28%
35%
31%
35%
32%
32%
34%
34%
34%
34%
34%
39%
44%
28%
36%
40%
31%
31%
42%
30%
4%
3%
3%
10%
11%
7%
14%
12%
13%
8%
16%
8%
13%
10%
19%
19%
21%
19%
17%
22%
21%
19%
10%
21%
24%
20%
28%
18%
14%
32%
1%
3%
9%
5%
6%
8%
5%
13%
8%
4%
5%
8%
9%
11%
7%
8%
4%
7%
11%
7%
8%
7%
11%
16%
6%
5%
7%
18%
12%
16%
q -29%
p +57%
u 0%
p +44%
q -29%
q -11%
q -50%
q -42%
q -11%
u 0%
q -60%
q -39%
q -31%
q -11%
q -9%
q -46%
q -54%
q -50%
q -47%
q -50%
p +6%
q -29%
q -10%
q -68%
q -25%
q -46%
q -78%
q -40%
q -33%
q -65%
Sudafrica
Messico
Brasile
Peru
India
Argentina
Indonesia
Israele
USA
Svezia
Colombia
ITALIA
Nuova Zelanda
Francia
Danimarca
Paesi Bassi
Serbia
Spagna
Australia
Hong Kong
Canada
Gran Bretagna
Belgio
Polonia
Ungheria
Norvegia
Singapore
Giappone
Germania
Cina
Pensa che il tasso di
omicidi nel suo Paese
sia più alto, uguale o
più basso rispetto al
2000?
Le persone che pensano che il
tasso di omicidi nel proprio
paese sia calato sono una
sparuta minoranza in gran
parte del globo. Il calo
complessivo medio è pari al
29%, L’Italia sovrastima
ulteriormente , con -39% dal
2000, ma solo l’8% degli
italiani lo percepisce
correttamente.
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
% scarto dal 2000
(-29%)Media 38 Paesi
Non sa
(media = 15)(media = 30)
più bassopiù o meno ugualepiù alto
(media = 7)(media = 46)
6. 6Perils of Perception | 2017
65%
60%
51%
49%
47%
45%
44%
44%
42%
41%
41%
40%
38%
37%
36%
36%
35%
34%
33%
31%
31%
29%
28%
28%
27%
26%
24%
23%
21%
20%
19%
18%
17%
15%
13%
18%
27%
27%
29%
32%
34%
32%
25%
32%
38%
37%
28%
29%
38%
36%
45%
27%
30%
37%
38%
22%
35%
23%
32%
35%
40%
42%
31%
34%
44%
51%
26%
48%
6%
10%
7%
17%
15%
14%
8%
18%
26%
12%
13%
10%
12%
22%
13%
13%
7%
22%
21%
23%
19%
37%
12%
38%
26%
26%
22%
14%
33%
28%
25%
16%
47%
23%
16%
12%
16%
7%
10%
9%
14%
7%
7%
15%
7%
14%
22%
13%
14%
15%
13%
17%
16%
8%
12%
12%
25%
11%
14%
13%
14%
21%
15%
18%
12%
15%
10%
15%
p 123 270
q 4227 2159
p 24 41
q 4322 3468
q 311 62
p 1 77
q 51 36
q 10138 8174
q 554 523
q 7 6
q 6 5
q 7 0
q 137 10
q 236 190
q 348 8
p 7 10
p 2 3
p 438 814
q 31 12
q 10269 1792
q 60 4
q 443 209
q 34 19
p 1218 2803
q 2585 44
q 139 3
q 5 0
q 7 0
q 158 0
p 171 798
q 4 0
u 0 0
q 8222 110
q 3 2
Francia
Turchia
Belgio
Filippine
Gran Bretagna
Norvegia
Germania
India
Indonesia
Australia
Svezia
Corea del Sud
Brasile
USA
Canada
Paesi Bassi
Danimarca
Israele
Malesia
Colombia
ITALIA
Spagna
Giappone
Russia
Sudafrica
Cile
Singapore
Polonia
Argentina
Cina
Hong Kong
Nuova Zelanda
Peru
Ungheria
più basso
(media = 19)(media = 33)
Nel quindicennio (2002-
2016) successivo all’attacco
alle Torri Gemelle, pensa che
ci siano stati più, meno o lo
stesso numero di morti per
terrorismo nel suo Paese,
rispetto ai 15 anni
precedenti le Torri Gemelle
(1985-2000)?
In molti Paesi, come l’Italia, dove
le morti per terrorismo degli
ultimi 15 anni sono di gran
lunga inferiori a quelle dei
quindici anni precedenti le
Twin Towers, si rileva la
tendenza a percepire il
contrario. Fenomeno inverso per
Russi e Cinesi che sottostimano
l’incremento.
non sa
Morti
1985 -
2000
più o meno ugualepiù alto
(media = 14)(media = 34)
Morti
2002 -
2016Media 38 Paesi
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
8. 8Perils of Perception | 2017
+32%
+31%
+28%
+27%
+25%
+25%
+23%
+22%
+21%
+21%
+20%
+19%
+18%
+18%
+18%
+17%
+16%
+16%
+16%
+15%
+14%
+14%
+14%
+13%
+12%
+11%
+11%
+11%
+9%
+8%
+8%
+3%
+2%
+1%
+1%
-14%
-46%
Su 100 detenuti nel suo
Paese, quanti pensa che
siano nati in una
nazione straniera?
La gran parte degli intervistati
a livello globale tende a
sovrastimare molto la presenza
di stranieri tra i detenuti del
proprio Paese. Gli Italiani non
fanno eccezione, pensando
che un ospite su due del
nostro sistema penitenziario
non sia nato in Italia, quando
la realtà registra poco più di
un terzo.
Paesi Bassi
Sudafrica
Francia
USA
Nuova Zelanda
Argentina
Gran Bretagna
Peru
Australia
Singapore
Messico
Danimarca
Russia
Brasile
Cile
Filippine
Norvegia
India
Indonesia
Colombia
ITALIA
Giappone
Germania
Turchia
Spagna
Polonia
Ungheria
Cina
Belgio
Serbia
Corea del Sud
Israele
Malesia
Svezia
Montenegro
Hong Kong
Arabia Saudita
Media
registrata
(28)
Realtà
(15)Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
51 19.1
37 6.3
49 21.7
32 5.2
27 1.9
31 6.2
34 11.8
24 2.1
40 18.7
30 9.9
21 1.2
47 28.0
23 4.3
18 0.4
21 3.4
17 0.4
50 33.8
17 1.5
16 0.6
15 0.8
48 34.4
19 5.6
45 31.3
16 2.1
40 28.2
12 1.0
16 4.9
11 0.4
54 45.0
11 3.5
11 3.5
42 38.9
31 29.1
32 30.9
16 15.1
16 29.9
26 72.0
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
10. 10Perils of Perception | 2017
+41
+40
+39
+39
+34
+34
+31
+30
+27
+26
+25
+24
+23
+22
+19
+18
+18
+17
+17
+17
+16
+16
+15
+15
+15
+14
+14
+13
+11
+11
+11
+10
+10
+10
+8
+8
+7
Media
registrata
(23)
Realtà
(2)
Che percentuale di
donne e ragazze tra 15
e 19 anni pensa che
diventi madre ogni
anno nel suo Paese?
Le gravidanze tra le teenager
vengono enormemente
sovrastimate in praticamente
tutti i Paesi, ma in particolare
nei Paesi dell’America Latina e
in Sudafrica.
In Italia, dove le nascite da
madri giovanissime
riguardano meno di un caso
su 100 (0,6%), la percezione
è che il fenomeno sia di 30
volte più consistente
Brasile
Sudafrica
Colombia
Messico
Peru
Filippine
Argentina
Cile
Giappone
Malesia
Indonesia
India
Turchia
USA
Canada
Russia
Gran Bretagna
Francia
Australia
Nuova Zelanda
ITALIA
Ungheria
Germania
Montenegro
Polonia
Belgio
Spagna
Serbia
Paesi Bassi
Cina
Singapore
Svezia
Israele
Hong Kong
Corea del Sud
Danimarca
Norvegia
48 6.7
44 4.4
44 4.9
45 6.2
39 4.8
40 6.3
37 6.4
35 4.8
27 0.4
27 1.4
30 4.9
26 2.3
26 2.7
24 2.1
20 0.9
20 2.3
19 1.4
18 0.9
18 1.2
19 2.3
17 0.6
18 1.8
16 0.6
16 1.2
16 1.3
15 0.8
15 0.8
15 1.9
12 0.4
12 0.7
11 0.4
11 0.6
11 0.9
10 0.3
8 0.2
8 0.4
8 0.6
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
12. 12Perils of Perception | 2017
44%
44%
31%
30%
30%
29%
28%
27%
25%
24%
23%
22%
22%
20%
20%
19%
19%
19%
18%
17%
17%
17%
16%
16%
16%
14%
14%
14%
14%
14%
12%
12%
11%
10%
10%
10%
9%
8%
30%
36%
47%
35%
35%
35%
33%
40%
24%
51%
32%
50%
36%
48%
35%
29%
50%
52%
23%
38%
48%
39%
32%
31%
31%
44%
38%
28%
47%
27%
63%
36%
40%
35%
28%
42%
51%
39%
26%
20%
22%
34%
34%
36%
39%
34%
52%
25%
45%
28%
42%
32%
45%
52%
31%
30%
59%
45%
35%
45%
52%
53%
53%
42%
48%
58%
39%
59%
25%
52%
49%
54%
62%
48%
40%
53%
% pensano sia vero % pensano sia falso% non sanno
Pensa che la seguente
affermazione sia vera o
falsa?
Alcuni vaccini possono
causare l’autismo in
bambini sani
Il fatto che i vaccini possano
essere causa di autismo non è
opinione particolarmente diffusa
nel mondo, con eccezione di
Montenegro e India.
Interessante notare come in
alcuni Paesi, tra cui l’Italia
(dove metà degli italiani non
crede che ci sia questo nesso),
non meno di 4 cittadini su 10
non si pronuncino in merito.
Montenegro
India
Turchia
Sudafrica
Malesia
Israele
Filippine
Serbia
Svezia
Arabia Saudita
Indonesia
Hong Kong
Danimarca
Singapore
Gran Bretagna
USA
Cina
Corea del Sud
Norvegia
Polonia
Francia
Peru
Canada
Cile
Nuova Zelanda
Colombia
ITALIA
Messico
Russia
Australia
Giappone
Germania
Paesi Bassi
Brasile
Argentina
Ungheria
Belgio
Spagna
(media = 20) (media = 42)(media = 38)
Media 38 Paesi
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
14. 14Perils of Perception | 2017
+38%
+38%
+37%
+35%
+34%
+33%
+33%
+31%
+30%
+30%
+29%
+29%
+27%
+27%
+27%
+26%
+25%
+25%
+25%
+25%
+24%
+24%
+23%
+23%
+23%
+22%
+22%
+22%
+21%
+21%
+21%
+20%
+18%
+16%
+16%
+15%
+15%
+11%
Media
registrata
(34)
Realtà
(8)
Su 100 persone di età
compresa tra 20 e79
anni, quante pensa che
soffrano di diabete?
Anche per quanto riguarda la
prevalenza di diabetici, la
percezione che ce ne siano più
di quanti non ne esistano nella
realtà, è diffusa trasversalmente
ai Paesi.
L’ Italia si posiziona tra i 10
Paesi che più sovrastimano il
fenomeno, con un 30% di
percepito contro un dato
reale del 5%
Filippine
India
Brasile
Peru
Indonesia
Sudafrica
Cile
Messico
Argentina
ITALIA
Malesia
Colombia
Turchia
Australia
Ungheria
Francia
Belgio
Polonia
Corea del Sud
Singapore
Germania
Israele
Spagna
USA
Canada
Gran Bretagna
Arabia Saudita
Serbia
Giappone
Nuova Zelanda
Paesi Bassi
Hong Kong
Montenegro
Cina
Danimarca
Svezia
Russia
Norvegia
45 7
47 9
47 10
42 7
40 7
41 8
43 10
47 16
36 6
35 5
47 18
39 10
40 13
32 5
34 7
31 5
30 5
31 6
29 4
35 11
31 7
31 8
31 8
34 11
30 7
27 5
42 20
32 10
27 6
28 7
26 6
28 8
29 11
26 10
23 7
20 5
24 9
17 6
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
16. 16Perils of Perception | 2017
58%
20%
12%
12%
12%
10%
10%
10%
9%
8%
8%
8%
8%
7%
5%
5%
5%
5%
5%
4%
4%
4%
4%
4%
4%
3%
3%
3%
3%
3%
3%
3%
3%
2%
2%
In quale di questi 3
Paesi pensa che le
persone consumino la
maggiore quantità di
zucchero pro capite? Li
metta in ordine
cominciando dal paese
maggior consumatore
Gli Stati Uniti sono identificati
correttamente da 6 intervistati
su 10 come il paese maggior
consumatore . L’Italia al 18°
posto di una ideale classifica
con meno della metà della
quantità Americana (58 vs
126 gr) è scelta solo dall’8%.
USA
Gran Bretagna
Germania
Francia
Cina
Messico
Canada
Brasile
Australia
ITALIA
India
Turchia
Russia
Spagna
Giappone
Indonesia
Belgio
Arabia Saudita
Argentina
Malesia
Paesi Bassi
Hong Kong
Svezia
Colombia
Sudafrica
Nuova Zelanda
Danimarca
Cile
Corea del Sud
Polonia
Singapore
Peru
Ungheria
Israele
Norvegia
126 1°
93 6°
103 2°
69 16°
51 24°
93 7°
89 8°
48 25°
96 4°
58 18°
5 35°
35 28°
20 32°
70 15°
57 20°
15 33°
95 5°
81 12°
73 14°
33 29°
103 3°
54 22°
86 9°
36 27°
42 26°
83 11°
75 13°
59 17°
31 31°
57 19°
32 30°
56 21°
51 23°
15 34°
83 10°
% di scelta dei Paesi (tutti gli intervistati)
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
Grammi pro
capite al giorno
Classifica
consumi
17. 17Perils of Perception | 2017
69%
65%
62%
60%
56%
56%
54%
54%
52%
51%
49%
48%
47%
45%
42%
42%
40%
40%
37%
37%
36%
35%
35%
34%
34%
33%
25%
22%
22%
18%
15%
15%
4%
In quale di questi 3
Paesi pensa che le
persone consumino la
maggiore quantità di
zucchero pro capite? Li
metta in ordine
cominciando dal paese
maggior consumatore
USA, Canada e Nuova Zelanda
sono i Paesi in cui si indica più
correttamente il primato
americano. Solo metà degli
italiani indicano la risposta
esatta
126 1°
89 8°
93 6°
83 11°
69 16°
15 34°
96 4°
70 15°
36 27°
42 26°
58 18°
86 9°
73 14°
57 20°
20 32°
95 5°
75 13°
56 21°
59 17°
54 22°
32 30°
48 25°
93 7°
31 31°
103 2°
57 19°
51 24°
15 33°
35 28°
5 35°
33 29°
81 12°
51 23°
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
USA
Canada
Gran Bretagna
Nuova Zelanda
Francia
Israele
Australia
Spagna
Colombia
Sudafrica
ITALIA
Svezia
Argentina
Giappone
Russia
Belgio
Danimarca
Peru
Cile
Hong Kong
Singapore
Brasile
Messico
Corea del Sud
Germania
Polonia
Cina
Indonesia
Turchia
India
Malesia
Arabia Saudita
Ungheria
Grammi pro
capite al giorno
Classifica
consumi
% di persone per Paese che hanno indicato
correttamente gli USA
18. 18Perils of Perception | 2017
84%
83%
73%
70%
68%
68%
65%
64%
62%
62%
60%
58%
57%
56%
56%
55%
52%
51%
50%
49%
48%
47%
46%
44%
43%
42%
40%
40%
37%
37%
31%
27%
20%
In quale di questi 3
Paesi pensa che le
persone consumino la
maggiore quantità di
zucchero pro capite? Li
metta in ordine
cominciando dal paese
maggior consumatore
% di intervistati che hanno indicato il proprio Paese
tra i primi 3
Messicani e Americani sono
tra coloro che più spesso
indicano il proprio Paese
come maggior consumatore
di zucchero pro capite. Il 44%
- quasi metà degli italiani
pensa che il consumo per
persona più elevato sia una
caratteristica del nostro
Paese.
Messico
USA
Gran Bretagna
Malesia
Australia
Canada
Brasile
Cile
Sudafrica
India
Germania
Indonesia
Turchia
Nuova Zelanda
Francia
Danimarca
Argentina
Israele
Spagna
Ungheria
Russia
Svezia
Arabia Saudita
ITALIA
Corea del Sud
Peru
Cina
Colombia
Belgio
Polonia
Singapore
Giappone
Hong Kong
93 7°
126 1°
93 6°
33 29°
96 4°
89 8°
48 25°
59 17°
42 26°
5 35°
103 2°
15 33°
35 28°
83 11°
69 16°
75 13°
73 14°
15 34°
70 15°
51 23°
20 32°
86 9°
81 12°
58 18°
31 31°
56 21°
51 24°
36 27°
95 5°
57 19°
32 30°
57 20°
54 22°
Grammi pro
capite al giorno
Classifica
consumi
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
20. 20Perils of Perception | 2017
43%
31%
28%
19%
16%
12%
10%
8%
8%
7%
6%
6%
6%
5%
5%
5%
5%
4%
4%
4%
4%
4%
3%
3%
3%
3%
3%
3%
3%
2%
2%
2%
2%
2%
1%
1%
1%
1%
10.12 7°
8.82 13°
11.03 3°
10.66 6°
11.5 2°
10.71 5°
5.26 28°
7.56 18°
9.25 11°
9.7 8°
7.32 21°
9.09 12°
5.78 26°
8.68 15°
7.3 22°
9.64 9°
8.1 16°
10.88 4°
7.55 19°
9.33 10°
5.97 25°
12.6 1°
7.93 17°
4.38 30°
7.16 23°
8.7 14°
6.56 24°
7.38 20°
1.45 35°
2.86 32°
3.07 31°
5.38 27°
4.52 29°
1.79 34°
2.62 33°
0.09 37°
0.09 37°
0.52 36°
Russia
USA
Germania
Gran Bretagna
Francia
Polonia
Messico
ITALIA
Spagna
Australia
Brasile
Serbia
Cina
Paesi Bassi
Svezia
Danimarca
Canada
Ungheria
Giappone
Corea del Sud
Norvegia
Belgio
Argentina
Colombia
Cile
Nuova Zelanda
Montenegro
Sudafrica
Turchia
Hong Kong
India
Peru
Filippine
Singapore
Israele
Arabia Saudita
Indonesia
Malesia
litri di alcool
puro pro capite
all’anno
Globalmente si ritiene che sia la
Russia il Paese di più forti
bevitori, quando in realtà è
solo 7a su 38 Paesi. L’Italia,
nota nel mondo per l’ottimo
vino, è ottava nelle
percezioni, mentre in realtà
occupa soltanto il
diciottesimo posto.
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
In quale di questi 3
Paesi pensa che le
persone consumino la
maggiore quantità di
alcool pro capite? Li
metta in ordine
cominciando dal paese
maggior consumatore
di alcool
% di scelta dei Paesi
Classifica
consumi
21. 21Perils of Perception | 2017
12.6 1°
7.55 19°
7.32 21°
4.38 30°
8.82 13°
0.52 36°
1.79 34°
11.5 2°
9.7 8°
4.52 29°
11.03 3°
10.66 6°
8.7 14°
5.38 27°
8.1 16°
1.45 35°
10.12 7°
7.93 17°
5.26 28°
7.56 18°
9.25 11°
7.16 23°
7.38 20°
2.86 32°
3.07 31°
2.62 33°
0.09 37°
10.71 5°
5.78 26°
9.64 9°
9.33 10°
10.88 4°
6.56 24°
7.3 22°
5%
3%
2%
2%
2%
2%
2%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
1%
*%
*%
*%
*%
*%
*%
*%
*%
In quale di questi 3
Paesi pensa che le
persone consumino la
maggiore quantità di
alcool pro capite? Li
metta in ordine
cominciando dal paese
maggior consumatore
di alcool
Sul consumo di alcool
l’informazione è decisamente
scarsa e persino gli stessi
belgi selezionano la loro
insospettabile nazione solo
nel 5% dei casi. Gli Italiani
tendono a scartare del tutto
il Belgio come prima
nazione consumatrice
Belgio
Giappone
Brasile
Colombia
USA
Malesia
Singapore
Francia
Australia
Filippine
Germania
Gran Bretagna
Nuova Zelanda
Peru
Canada
Turchia
Russia
Argentina
Messico
ITALIA
Spagna
Cile
Sudafrica
Hong Kong
India
Israele
Indonesia
Polonia
Cina
Danimarca
Corea del Sud
Ungheria
Montenegro
Svezia
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/ - * corrisponde ad un valore compreso tra 0 e 0,5
% di persone per Paese che hanno indicato
correttamente il Belgio
litri di alcool
puro pro capite
all’anno
Classifica
consumi
22. 22Perils of Perception | 2017
62%
60%
59%
59%
58%
54%
53%
53%
50%
49%
49%
49%
47%
41%
36%
35%
35%
34%
32%
29%
28%
26%
25%
25%
23%
21%
16%
13%
13%
10%
6%
6%
5%
4%
4%
In quale di questi 3
Paesi pensa che le
persone consumino la
maggiore quantità di
alcool pro capite? Li
metta in ordine
cominciando dal paese
maggior consumatore
di alcool
Danimarca, Gran Bretagna,
Polonia, Russia e Australia si
percepiscono come nazioni di
forti bevitori, scelte da circa sei
persone su dieci. Gli Italiani,
correttamente, non
considerano, se non in
minima parte il proprio Paese
come parte del terzetto di
testa.
Danimarca
Gran Bretagna
Polonia
Russia
Australia
Corea del Sud
USA
Cile
Messico
Ungheria
Brasile
Sudafrica
Serbia
Francia
Germania
Cina
Colombia
Nuova Zelanda
Spagna
Peru
Montenegro
Canada
Filippine
India
Argentina
Belgio
Svezia
ITALIA
Turchia
Israele
Giappone
Hong Kong
Singapore
Indonesia
Malesia
9.64 9°
10.66 6°
10.71 5°
10.12 7°
9.7 8°
9.33 10°
8.82 13°
7.16 23°
5.26 28°
10.88 4°
7.32 21°
7.38 20°
9.09 12°
11.5 2°
11.03 3°
5.78 26°
4.38 30°
8.7 14°
9.25 11°
5.38 27°
6.56 24°
8.1 16°
4.52 29°
3.07 31°
7.93 17°
12.6 1°
7.3 22°
7.56 18°
1.45 35°
2.62 33°
7.55 19°
2.86 32°
1.79 34°
0.09 37°
0.52 36°
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
% di intervistati che hanno indicato il proprio Paese
tra i primi 3
litri di alcool
puro pro capite
all’anno
Classifica
consumi
24. 24Perils of Perception | 2017
+12%
+1%
0
-1%
-6%
-9%
-10%
-11%
-11%
-12%
-13%
-14%
-14%
-14%
-15%
-15%
-16%
-17%
-17%
-18%
-18%
-19%
-19%
-20%
-22%
-23%
-26%
-28%
-28%
-28%
-29%
-29%
-32%
-35%
-41%
Media
registrata
(53)
Realtà
(70)
Da un’indagine
condotta nel suo Paese,
su 100 persone, quante
pensa che abbiano
detto che godono di
buona o ottima salute?
47 35
58 57
54 54
38 39
56 62
56 65
48 58
65 76
48 59
55 67
56 69
52 66
53 67
57 71
57 72
61 76
54 70
41 58
63 80
57 75
56 74
38 57
55 74
48 68
59 81
35 58
55 81
42 70
61 89
48 76
56 85
59 88
55 87
55 90
39 80
Giappone
Filippine
Peru
Russia
Messico
Germania
Polonia
Norvegia
Cile
Francia
Cina
ITALIA
Sudafrica
Spagna
Danimarca
Paesi Bassi
India
Hong Kong
Israele
Argentina
Belgio
Ungheria
Gran Bretagna
Turchia
Svezia
Serbia
Singapore
Brasile
Canada
Colombia
Australia
USA
Malesia
Nuova Zelanda
Corea del Sud
In quasi tutti i Paesi si ritiene
che le persone abbiano
dichiarato uno stato di salute
peggiore di quello registrato
nella realtà. In particolare, i
più pessimisti sono i coreani.
Gli italiani pensano che un
loro connazionale su due
abbia valutato la propria
salute come positiva,
quando la realtà tocca solo i
due terzi
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
26. 26Perils of Perception | 2017
+26%
+24%
+18%
+17%
+16%
+16%
+11%
+10%
+10%
+9%
+7%
+7%
+5%
+5%
+5%
+4%
+4%
+4%
+3%
+2%
+1%
+1%
0
0
-3%
-7%
-8%
-10%
-11%
-16%
-17%
-30%
-36%
Media
registrata
(20)
Realtà
(17)
Ogni 100 decessi di
donne di età compresa
tra 15 e 24 anni nel suo
Paese, quanti pensa che
siano per suicidio?
Sudafrica
Brasile
Messico
Peru
Colombia
Filippine
ITALIA
Turchia
USA
Francia
Serbia
Cile
Argentina
Canada
Montenegro
Israele
Russia
Danimarca
Ungheria
Gran Bretagna
Germania
Belgio
Spagna
Polonia
Australia
Svezia
Paesi Bassi
Norvegia
Nuova Zelanda
Singapore
Giappone
Corea del Sud
Hong Kong
Le opinioni dividono i Paesi più o
meno in tre Gruppi, il primo con
Sudafrica e il Brasile che
sovrastimano molto il fenomeno,
il secondo con Paesi che si
avvicinano molto al dato reale
come Gran Bretagna, Germania e
Belgio e un terzo invece in cui
l’opinione pubblica tende a
sottostimare molto questo
rischio (Corea e Hong Kong). Per
gli italiani, la percezione è il
doppio della realtà (20% vs.
9,5%)
26 0.6
29 4.3
25 7.3
23 6.2
23 7.2
20 3.5
20 9.5
20 9.6
23 12.9
27 17.7
11 4.1
22 14.9
18 12.7
26 21.2
11 6.3
15 10.8
16 11.8
16 12.1
12 9.0
21 18.5
18 16.8
21 20.0
17 16.3
13 13.1
26 28.9
26 32.8
16 24.3
19 29.3
26 37.3
18 34.1
25 42.4
14 44.1
14 50.0
In gran parte dei Paesi è stato usato come riferimento il dato che indicava il numero reale di morti causate da autolesionismo (ICD-10 codici X60-X84). Per la Gran
Bretagna il dato è riferito morti definite come suicidio e causate da autolesionismo e morti causate da un’intenzione non determinate (ICD-10 codici Y10-Y34), in quanto
questa definizione è quella più spesso usata in UK.
per I dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
27. 27Perils of Perception | 2017
+26%
+25%
+18%
+18%
+17%
+17%
+13%
+7%
+6%
+5%
+4%
+4%
+4%
+3%
+2%
+1%
-1%
-1%
-3%
-4%
-5%
-5%
-5%
-6%
-9%
-12%
-12%
-12%
-13%
-15%
-20%
-21%
-24%
Media
registrata
(20)
Realtà
(20)
Sudafrica
Brasile
Colombia
Peru
Filippine
Messico
Turchia
Francia
ITALIA
USA
Israele
Argentina
Svezia
Montenegro
Cile
Spagna
Canada
Serbia
Russia
Gran Bretagna
Australia
Norvegia
Germania
Belgio
Singapore
Paesi Bassi
Ungheria
Nuova Zelanda
Polonia
Danimarca
Giappone
Corea del Sud
Hong Kong
27 1.1
29 3.3
24 5.5
22 4.3
22 4.3
26 8.5
20 6.6
24 16.9
20 13.6
24 19.3
16 11.1
19 15.3
25 21.7
12 8.8
22 20.7
16 15.9
26 26.5
12 13.0
15 18.8
25 28.4
30 35.3
21 26.0
18 23.1
21 27.3
18 27.0
16 27.6
12 23.7
29 41.5
15 28.2
15 30.1
27 47.1
13 34.1
14 38.4
Anche nel caso dei suicidi tra
giovani uomini si assiste a una
distribuzione simile a quella
osservata per le donne. Gli
italiani immaginano che il
fenomeno sia ripartito in
modo simile tra i generi e
quindi confermano la stima
del 20%, superiore alla
realtà – in questo caso – di 6
punti (13,6%)
per I dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
Ogni 100 decessi di
uomini di età compresa
tra 15 e 24 anni nel suo
Paese, quanti pensa che
siano per suicidio?
In gran parte dei Paesi è stato usato come riferimento il dato che indicava il numero reale di morti causate da autolesionismo (ICD-10 codici X60-X84). Per la Gran
Bretagna il dato è riferito morti definite come suicidio e causate da autolesionismo e morti causate da un’intenzione non determinate (ICD-10 codici Y10-Y34), in quanto
questa definizione è quella più spesso usata in UK.
29. 29Perils of Perception | 2017
+65%
+63%
+52%
+48%
+47%
+45%
+44%
+39%
+38%
+37%
+36%
+35%
+33%
+27%
+25%
+25%
+24%
+22%
+21%
+20%
+20%
+18%
+18%
+17%
+17%
+17%
+16%
+15%
+15%
+13%
+12%
+11%
+9%
+3%
+2%
-2%
Su 100 abitanti nel suo
Paese, quanti secondo
lei possiedono uno
smartphone?
Quasi ovunque la sovrastima
della presenza di smartphone
è elevata. I più accurati nella
stima sono i Paesi nordici e
Singapore. Gli Italiani
pensano che quasi chiunque
possieda un telefono di
ultima generazione nel
nostro Paese, quando in
realtà si tratta soltanto di
due terzi della popolazione.
Indonesia
Filippine
India
Colombia
Brasile
Peru
Sudafrica
Messico
Cina
Argentina
Ungheria
Turchia
Cile
Malesia
ITALIA
Arabia Saudita
Israele
Russia
Spagna
Giappone
Hong Kong
Paesi Bassi
Polonia
Germania
Francia
Australia
Serbia
Corea del Sud
Belgio
Gran Bretagna
USA
Canada
Svezia
Norvegia
Singapore
Danimarca
Media
registrata
(84)
Realtà
(58)
Paese
mentioned
85 21
86 23
74 22
84 35
85 38
81 36
80 36
79 41
89 52
86 48
82 46
85 50
89 56
91 64
91 66
90 65
90 66
77 55
88 67
70 50
92 72
87 69
81 63
86 69
82 65
84 68
67 51
86 72
82 67
81 69
81 69
81 70
81 72
86 83
92 90
87 89
85 21Il dato reale è basato su una stima dal modello di Newzoo. Ipsos ha scelto di utilizzare un approccio basato su un modello in quanto le stime di possesso degli
smartphone variano in modo significativo secondo fonti diverse e inoltre, le indagini online possono fornire stime elevate in virtù dell’associazione tra accesso internet e
possesso di smartphone. Per dettagli consultare http://perils.ipsos.com/
Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
31. 31Perils of Perception | 2017
+56%
+53%
+53%
+49%
+45%
+41%
+41%
+39%
+37%
+37%
+36%
+33%
+33%
+32%
+30%
+29%
+29%
+27%
+25%
+25%
+24%
+23%
+21%
+21%
+20%
+20%
+20%
+19%
+19%
+18%
+17%
+17%
+17%
+17%
+16%
+16%
+16%
Su 100 individui di 13
anni e oltre nel suo
Paese, quanti, secondo
lei, hanno un profilo su
Facebook?
Come nel caso degli
smartphone, la pervasività
della tecnologia induce le
persone a sopravvalutare
anche il fenomeno Facebook.
Anche per gli italiani la
sovrastima è significativa:
76% contro il 46% dei dati
ufficiali.
India
Indonesia
Sudafrica
Filippine
Russia
Polonia
Peru
Colombia
Germania
Arabia Saudita
Brasile
ITALIA
Messico
Corea del Sud
Ungheria
Malesia
Turchia
Israele
Spagna
Cile
Argentina
Montenegro
Paesi Bassi
Francia
Canada
Giappone
Serbia
Belgio
Danimarca
Australia
Nuova Zelanda
USA
Svezia
Hong Kong
Gran Bretagna
Singapore
Norvegia
Media
registrata
(75)
Realtà
(46)Paese
64 8
81 28
73 20
87 38
51 6
73 32
84 44
83 43
72 34
67 30
83 47
76 43
79 46
60 27
78 48
84 55
80 52
80 54
75 50
85 60
84 60
74 52
75 54
68 47
77 56
38 17
72 52
71 52
80 61
77 59
76 59
75 58
72 55
82 65
74 58
83 67
76 60
per I dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
33. 33Perils of Perception | 2017
+53%
+51%
+50%
+46%
+46%
+43%
+39%
+39%
+37%
+36%
+35%
+30%
+28%
+27%
+27%
+27%
+26%
+25%
+21%
+16%
+15%
+15%
+13%
+12%
+12%
+10%
+8%
+7%
+7%
+2%
+2%
0
-1%
-4%
-5%
-6%
-13%
-13%
Ogni 100 abitanti nel
suo Paese, quanti sono
secondo lei i veicoli
registrati?
La gran parte dei Paesi tende
ad esagerare, anche di molto,
nella stima del parco veicoli
registrato nel proprio Paese.
Gli Italiani, in questo caso, si
avvicinano molto alla realtà,
immaginando un 79% che di
poco si scosta dal reale 85
Filippine
Arabia Saudita
India
Cile
Peru
Sudafrica
Israele
Colombia
Montenegro
Indonesia
Singapore
Serbia
Messico
Brasile
Ungheria
Hong Kong
Cina
Turchia
Russia
Paesi Bassi
Gran Bretagna
Danimarca
Belgio
Francia
Argentina
Corea del Sud
Germania
Canada
Spagna
Nuova Zelanda
Svezia
Australia
Malesia
Norvegia
Polonia
ITALIA
USA
Giappone
Media
registrata
(66)
Realtà
(46)Paese
61 8
75 24
62 13
71 24
60 14
62 19
75 35
60 21
69 32
77 41
53 18
60 30
62 34
68 40
64 37
33 7
44 18
49 24
56 35
73 57
71 56
67 52
75 63
77 65
66 54
56 46
73 65
71 64
76 69
76 74
62 60
75 75
80 80
70 73
61 65
79 85
73 85
58 72
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
35. 35Perils of Perception | 2017
+23%
+19%
+18%
+18%
+16%
+16%
+15%
+15%
+14%
+14%
+13%
+8%
+8%
+7%
+7%
+5%
+5%
+5%
+3%
0
0
-4%
-5%
-6%
-6%
-12%
-12%
-13%
-14%
-15%
-17%
Da un’indagine
condotta nel suo Paese,
su 100 persone, quante
pensa che abbiano
detto che credono nel
Paradiso?
Anche in questo caso, due
gruppi di Paesi tendono a sovra-
e sottostimare in modo
significativo le risposte dei loro
concittadini, con Giappone e
Sudafrica ai due opposti poli.
In fatto di credenti nel
Paradiso, gli italiani si rivelano
veri esperti di opinioni altrui,
centrando con esattezza la
percentuale (48%)
Giappone
Belgio
Spagna
Argentina
Francia
Canada
Cina
Danimarca
Corea del Sud
Svezia
Gran Bretagna
Serbia
Israele
Australia
Norvegia
Hong Kong
Messico
Russia
Germania
ITALIA
USA
Turchia
Ungheria
Brasile
Polonia
Filippine
India
Colombia
Indonesia
Peru
Sudafrica
Media
registrata
(53)
Realtà
(50)Paese
42 19
35 16
49 31
57 75
40 24
56 40
29 14
35 20
44 30
32 18
45 32
50 42
58 50
49 42
37 30
45 40
61 56
48 43
31 28
48 48
65 65
84 88
42 47
70 76
56 62
82 94
56 68
67 80
85 99
61 76
67 84
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
36. 36Perils of Perception | 2017
+25%
+24%
+20%
+20%
+18%
+18%
+17%
+16%
+15%
+13%
+11%
+9%
+8%
+8%
+8%
+7%
+7%
+6%
+5%
+5%
+5%
0
-1%
-2%
-5%
-5%
-5%
-7%
-9%
-11%
-17%
Da un’indagine
condotta nel suo Paese,
su 100 persone, quante
pensa che abbiano
detto che credono nell’
Inferno?
Giappone
Spagna
Canada
Cina
Belgio
Danimarca
Gran Bretagna
Francia
Svezia
Corea del Sud
Australia
Israele
Norvegia
Germania
Hong Kong
USA
Colombia
Serbia
Messico
Argentina
Russia
Ungheria
Sudafrica
ITALIA
Brasile
Polonia
Turchia
India
Peru
Filippine
Indonesia
Giappone
Media
registrata
(47)
Realtà
(41)Paese
37 12
43 19
48 28
32 12
27 9
24 6
38 21
35 19
24 9
42 29
42 31
52 43
24 16
20 12
46 38
60 53
62 55
45 39
55 50
52 57
46 41
40 40
59 60
42 44
63 68
51 56
83 88
52 59
56 65
74 85
82 99
Anche in questo caso, due
gruppi di Paesi tendono a
sovra- e sottostimare in modo
significativo le risposte dei loro
concittadini, con Giappone e
Spagna da un lato e Indonesia
all’altro estremo.
Gli italiani sono leggermente
più in difficoltà che con il
paradiso, ma anche in tema di
inferno, non si discostano
troppo dal vero (42% su 44%)
per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
37. 37Perils of Perception | 2017
+15%
+14%
+12%
+8%
+7%
+7%
+7%
+6%
+4%
+4%
+4%
+3%
-5%
-5%
-8%
-8%
-8%
-9%
-10%
-11%
-11%
-12%
-13%
-17%
-17%
-18%
-19%
-20%
-21%
-21%
-22%
-31%
Da un’indagine
condotta nel suo Paese,
su 100 persone, quante
pensa che abbiano
detto che credono in
Dio?
Media
registrata
(59)
Realtà
(65)Paese
37 22
43 29
41 29
46 38
43 36
57 50
43 36
22 16
43 39
59 55
47 43
49 46
60 65
70 75
66 74
51 59
41 49
68 77
69 79
88 99
84 95
88 100
73 86
75 92
80 97
80 98
66 85
56 76
70 91
70 91
23 45
66 97
Svezia
Giappone
Belgio
Corea del Sud
Norvegia
Spagna
Danimarca
Cina
Gran Bretagna
Canada
Francia
Australia
Russia
Israele
USA
Ungheria
Hong Kong
Cile
Serbia
Filippine
Turchia
Indonesia
Messico
Peru
Colombia
Brasile
Polonia
ITALIA
Sudafrica
Argentina
Germania
India
Anche su questo tema, ci sono
errori di varia portata, anche se si
tende più a sottostimare che non
a sopravvalutare il numero di
credenti. Svedesi, giapponesi e
belgi, immaginano una
prevalenza di credenti superiore
alla realtà di circa 10 punti. Gli
Indiani si raffigurano una
società molto meno spirituale
di quanto non sia (66% vs.
97%), così come gli Italiani
(56% contro 76%)
Per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
Troppo altopunti % di differenzaTroppo basso
39. PERILS OF PERCEPTION | 2016 39
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38
INDICE DI IGNORANZA – CHI SBAGLIA DI PIÙ?Sudafrica
Brasile
Filippine
Peru
India
Indonesia
Colombia
Messico
Turchia
ArabiaSaudita
Argentina
ITALIA
Cile
Giappone
Malesia
Francia
CoreadelSud
Ungheria
NuovaZelanda
PaesiBassi
HongKong
Polonia
USA
Russia
Germania
Australia
Cina
Singapore
Israele
GranBretagna
Belgio
Canada
Serbia
Montenegro
Spagna
Danimarca
Norvegia
Svezia
Menoaccurato
Piùaccurato
40. 40Perils of Perception | 2017
38%
35%
33%
33%
31%
31%
30%
29%
28%
28%
25%
25%
24%
22%
22%
21%
21%
21%
21%
15%
14%
14%
14%
13%
12%
11%
11%
10%
10%
9%
9%
9%
8%
7%
7%
5%
4%
2%
India
Serbia
Filippine
Peru
Turchia
Montenegro
Danimarca
Indonesia
Messico
Russia
Argentina
Colombia
Sudafrica
Arabia Saudita
USA
Malesia
Cina
Brasile
Cile
Australia
Francia
Canada
Polonia
Israele
ITALIA
Spagna
Nuova Zelanda
Ungheria
Corea del Sud
Hong Kong
Paesi Bassi
Belgio
Singapore
Gran Bretagna
Svezia
Germania
Giappone
Norvegia
Tra i meno precisi nel fornire dati,
gli intervistati in India, Filippine e
Peru sono tra i più sicuri delle
loro risposte
Per contro, Norvegia, Germania e
Svezia, che emergono tra i Paesi
più precisi dal nostro Indice, sono
tra i più dubbiosi delle proprie
risposte. Gli Italiani si rivelano
giustamente poco sicuri delle
risposte fornite, vista lo loro
posizione nel primo terzo della
classifica dei meno accurati
Sicuri di tutte le risposte
Classifica dell’ignoranza
(livello più alto = più errori)
5°
33°
3°
4°
9°
34°
36°
6°
8°
24°
11°
7°
1°
10°
23°
15°
27°
2°
13°
26°
16°
32°
22°
29°
12°
35°
19°
18°
17°
21°
20°
31°
28°
30°
38°
25°
14°
37°
Pensi ora a tutte le
risposte che ha dato:
quanto si sente sicuro
di ciò che ha
dichiarato?
Per dettagli sulle fonti , consultare http://perils.ipsos.com/
41. PERILS OF PERCEPTION | 2016 41
• Questi sono i risultati dell’indagine IPSOS Perils of Perception
2017. Sono state condotte 29,133 interviste tra il 28
settembre e il 19 ottobre 2017.
• Lo studio è stato condotto in 38 paesi nel mondo attraverso
gli Ipsos Online Panel in Arabia Saudita, Argentina, Australia,
Belgio, Brasile, Canada, Cile, Cina, Colombia, Corea del Sud,
Danimarca, Filippine, Francia, Germania, Giappone, Gran
Bretagna, Hong Kong, India, Indonesia, Israele, Italia, Malesia,
Messico, Nuova Zelanda, Peru, Polonia, Russia, Singapore,
Sudafrica, Spagna, Svezia, Turchia, Ungheria, e USA. Nei
seguenti paesi l’indagine è stata condotta online o face to
face : Montenegro, Paesi Bassi, Norvegia e Serbia.
• Sono stati intervistati circa 1.000 individui tra 16 e 64 anni o
tra 18 e 64 anni in ciascuno dei seguenti paesi: Australia,
Brasile, Canada, Cina, Francia, Gran Bretagna, Hong Kong,
Indonesia, Italia, Giappone, Montenegro, Norvegia, Russia,
Serbia, Spagna, e USA. In Germania l’ampiezza del campione
era pari a 2.000 individui e nei Paesi Bassi circa 900
rispondenti, in entrambi I casi di età compresa tra 16 e 64
anni.
• Negli altri Paesi: Arabia Saudita, Argentina, Belgio, Cile,
Colombia, Corea del Sud, Danimarca, Ungheria, India, Israele,
Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Peru, Filippine, Polonia,
Singapore, Sudafrica, Svezia, Turchia, sono stati intervistati
500 individui tra 16 e 64 anni.
• I dati reali di riferimento per ciascuna domanda sono stati
tratti da differenti fonti ufficiali e/o verificate. La lista
complete delle fonti può essere consultata qui
http://perils.ipsos.com/
• Nei casi in cui i risultati non sommano a 100 oppure nei casi
in cui la differenza è di ±1 del reale, la causa può essere
ricondotta agli arrotondamenti, alla presenza di risposte
multiple oppure alla mancata inclusione delle risposte “non
sa” o delle mancate risposte.
• I dati sono ponderati per ripristinare la corretta profilazione
della popolazione di ciascun Paese.
42. PERILS OF PERCEPTION | 2016 42
Per informazioni e commenti:
Nando Pagnoncelli
nando.pagnoncelli@ipsos.com
@NPagnoncelli
Chiara Ferrari
chiara.ferrari@ipsos.com
@mammakucci
2017
PERILS OF
PERCEPTION