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WHITE PAPER
2014: un anno di aspettative disattese.
Cosa attenderci nel 2015?
Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo
Confezionato
Febbraio 2015
WHITE PAPER
2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015?
Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato
2
I temi chiave e le
discontinuità
Esistono alcuni fenomeni chiave
che caratterizzano l’andamento
delle categorie di Alimentari e
Bevande nel canale moderno.
In particolare a nostro modo di
vedere emergono alcune
problematiche che sembrano
ormai intrinseche ai due comparti
e che ne impattano le vendite nel
corso degli ultimi anni.
Contrariamente alle previsioni
elaborate da IRI a fine 2013, il
2014 si è chiuso con un
andamento negativo dei mercati
Alimentari e Bevande. Durante il
2013 i comparti avevano visto
trend a valore piatti e volumi in
flessione come risultante di un
rincaro dei prezzi. Ci si attendeva
per il 2014 un ulteriore lieve
rialzo dei prezzi e un leggero
recupero dei volumi. Al contrario,
nonostante un contesto
deflattivo, i volumi permangono
in terreno negativo.
La salvaguardia di questa voce di
spesa delle famiglie durante il
2014 è venuta a mancare. Ne
emerge che il consumatore ha
fatto saving anche su tipologie di
consumo primarie.
Il tema dei prezzi è un altro
elemento che è necessario
evidenziare. A fronte di un
periodo precedente in cui i prezzi
della GDO aumentavano in
maniera superiore rispetto a
quelli del paniere ISTAT, a partire
dalla seconda metà del 2014
assistiamo ad un generale
raffreddamento degli stessi. Ciò è
determinato non solo dal
contesto del paese, ma anche
dalla necessità di tentare di
sostenere i volumi agendo sulla
leva prezzo.
Il mezzo attraverso cui gli
operatori hanno
prevalentemente agito sul
governo dei prezzi è stato
l’utilizzo intenso della leva
promozionale.
Le promozioni, che sembravano
dover raggiungere un livello di
saturazione nel 2014 hanno
continuato a crescere, tanto è
vero che 30 euro su 100 sono
state spese dal consumatore per
prodotti in offerta.
Emerge quindi la domanda se
esistano vie alternative per il
governo dei prezzi. Le
promozioni sono ancora di uno
strumento efficace per
incentivare l’aumento dei
consumi? Le analisi di IRI
indicano di no. Infatti il livello
complessivo di produttività di
questa leva di marketing è
sceso ulteriormente rispetto al
2013 aumentando il valore delle
1
perdite di ben 117 milioni di
euro. Ciò significa che la GDO
sacrifica circa un 1 punto di
crescita dei ricavi sull’”altare”
delle promozioni.
La domanda che è necessario
porsi è se sia utile continuare ad
andare lungo questa direzione.
Un altro tema rilevante è quello
della gestione da parte degli
operatori degli assortimenti.
L’offerta a scaffale cresce
nonostante le vendite calino, in
particolar modo la crescita di
referenze riguarda i prodotti di
marca.
Le analisi di IRI evidenziano una
inefficienza nella gestione
dell’offerta assortimentale.
Variazioni % volumi di vendita
Fonte: IRI. Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio Piccolo,
Discount. Vendite a Volume (Valore a Prezzi Costanti).
2013 2014
Alimentare -1,0% -0,5%
Bevande -3,5% -2,8%
Fresco -0,6% -0,3%
Freddo -0,9% -0,5%
Ortofrutta (p.i.) -2,7% -0,1%
Bevande Analcoliche -3,3% -3,1%
Vino e Liquori -3,8% -2,0%
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2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015?
Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato
Altro elemento di discontinuità,
che era difficile attendersi, è il
calo delle vendite dei Marchi del
Distributori che hanno interrotto
un processo di espansione in
atto da molti anni. In tutti i
reparti alimentari, infatti,
assistiamo ad una lieve
contrazione della quota a valore
di questi prodotti.
Forse i distributori hanno
saturato tutte le categorie con i
loro brand? O dove sono
presenti con i loro marchi non
riescono più a fare sviluppo?
Oppure sono rimaste l’unico
elemento di razionalizzazione
dell’assortimento?
D’altra parte anche i grandi
Gruppi Industriali stanno
affrontando seri problemi.
Dalle misurazioni di IRI già nel
corso del 2013 emergevano
3
cali nell’andamento delle vendite
dei top player del Largo
Consumo. Lo scorso anno questo
fenomeno si è accentuato. Le
Top 25 aziende, che
rappresentano quasi 1/3 del
fatturato totale del Largo
Consumo Confezionato, hanno
segnato complessivamente un -
1,4%.
Fonte: Fonte: IRI InfoScan Census®. Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio Piccolo. Progressivo
Novembre 2014. (1)Vendite a valore a prezzi costanti.
Variazioni % vendite a valore Marca del Distributore
Le iniziative messe in atto da
questi gruppi non sembrano ad
oggi aver sortito effetti positivi.
La situazione forse cela una crisi
strutturale della grande impresa
che opera nel Food? E’ forse un
problema di lettura del territorio,
vicinanza al consumatore,
esigenze locali?
WHITE PAPER
2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015?
Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato
4
Cosa attenderci per l’anno in
corso
Quali sono sono dunque le
previsioni sull’andamento delle
categorie di alimentari e
bevande per l’anno in corso?
Nonostante sia necessario
intervenire su alcune
problematiche del comparto, con
il 2014 si conclude
auspicabilmente un «biennio
nero» che in due anni ha visto
ridursi di oltre 2 punti
percentuali i volumi di prodotti
alimentari acquistati all’interno
del largo consumo confezionato,
pari a minori ricavi per la filiera
per circa 520 milioni di Euro.
Per l’anno prossimo si prevede
un pur moderato recupero sia
dei livelli di spesa che degli
acquisti a volume, dietro l’ipotesi
che le pressioni sul fronte
economico tendano ad
attenuarsi. In questo sarà di
basilare importanza un
miglioramento della situazione
occupazionale che è il fattore
fondamentale per innescare un
nuovo ciclo di fiducia per le
famiglie sulle prospettive del
proprio potere d’acquisto, con
ovvi benefici sui consumi.
Nel caso che non ci fossero
ancora schiarite sul mercato del
lavoro i segnali di ripresa
verrebbero inevitabilmente
nuovamente vanificati.
Nel 2015 IRI prevede
un’inversione della tendenza
negativa sui volumi che sarà
comunque graduale e di
moderata entità.
Dando uno sguardo ai comparti
che compongono la spesa delle
famiglie nei settori di alimentari
e bevande è possibile osservare
però delle differenze che
nascondono un comportamento
d’acquisto volto a preservare il
budget familiare salvaguardando
le priorità di consumo.
In particolare l’alimentare secco,
(Drogheria Alimentare) che è
alla base del carrello della spesa
mantiene quest’anno i livelli di
volume acquistati nel 2013,
grazie anche all’arresto
dell’inflazione settoriale. Per il
2015 ci attendiamo una
moderata ripresa degli acquisti.
I prezzi cresceranno
leggermente (+0,4%) come
risultato delle pressioni su
alcune materie prime alimentari
bilanciate dall’altissimo grado di
concorrenzialità fra imprese
produttrici e fra distributori.
Previsioni sull’andamento dei reparti nel 2015: Variazioni % Vendite
vs. 2014
Fonte: IRI Previsioni chiusura 2015. Vendite a Volume (Valore a Prezzi Costanti) e Vendite a Valore.
Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio, Drugstore, Discount.
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2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015?
Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato
5
Per gli alimentari freschi
confezionati (salumi, formaggi,
carni, ecc.) si prevede invece
ancora una «limatura» dei
volumi acquistati, a causa
dell’inflazione relativamente
elevata. Questo spesso ne limita
la competitività rispetto al
prodotto fresco sfuso/non
confezionato.
L’ortofrutta a peso imposto
recupererà volumi attorno al
+1% «ereditando» il vantaggio
competitivo ottenuto nel 2014
attraverso il marcato
riposizionamento in basso dei
prezzi medi (-3,5%). Infatti, i
rincari previsti per l’anno
successivo saranno comunque
limitati entro il punto e mezzo
percentuale.
Gelati e Surgelati sono la voce
dell’alimentare che nel corso
degli ultimi due anni più ha
subito i contraccolpi della crisi di
domanda a cui si sono aggiunte
le negatività generate dalle
«anomalie» del clima
(ricordiamo a titolo d’esempio
l’estate disastrosa dal punto di
vista meteorologico che ha
fortemente influenzato la
richiesta di gelati). Per il 2015 ci
aspettiamo un’inversione della
tendenza a fronte di uno «stop»
dei prezzi.
Il comparto delle bevande
dissetanti è stato in forte caduta
nell’ultimo biennio: questa è una
delle voci dove il consumatore
ha maggiormente
«razionalizzato» il proprio basket
di spesa. Qui hanno agito in
forma combinata sia fattori legati
al reddito, sia la relativamente
alta crescita dei prezzi e, per
ultimo, le stesse anomalie
climatiche che hanno
compromesso il mercato nel
pieno della stagione estiva.
Tuttavia parte del calo è
strutturale ed ascrivibile al
cambiamento dello stile di vita
delle famiglie che sta
penalizzando soprattutto il
mondo delle bevande gassate. In
questo anche il progressivo
invecchiamento della
popolazione gioca un ruolo non
trascurabile nel lungo periodo.
Per il prossimo anno ci
aspettiamo un calo più limitato
(sempre al netto di possibili
anomalie del clima) anche grazie
al raffreddamento dei prezzi
medi al dettaglio.
Vini e Alcolici a loro volta
chiudono un biennio molto
sfidante che ha comportato un
ridimensionamento dei volumi
venduti di circa 6 punti
percentuali. L’elevata inflazione
al consumo, determinata in
buona parte dai ripetuti
interventi fiscali, è stata il fattore
esplicativo principale, che ha
aggravato il calo strutturale dei
consumi di bevande alcoliche.
Attraverso l’ipotesi di assenza di
nuovi inasprimenti della
tassazione nel 2015, con
conseguenti ovvie ripercussioni
sui prezzi al dettaglio, ci
attendiamo un calo decisamente
più moderato degli acquisti in
volume.
Crescere attraverso la
conoscenza del consumatore
La sfida
Un produttore ha espresso
l’esigenza di comprendere meglio
la segmentazione e le dinamiche
che guidano i consumatori
all’acquisto dello yogurt e quali
sono i bisogni sottesi a
quest’acquisto
La soluzione
IRI ha sviluppato un’analisi
quali/quantitativa con la quale ha
risegmentato lo scaffale dello
yogurt “attraverso gli occhi del
consumatore” e indicato quali
sono le “nuove esigenze” che
guidano gli acquisti della
categoria.
I risultati
Il produttore ha ripensato lo
scaffale dello yogurt in termini di
layout e di comunicazione per
guidare al meglio l’acquisto del
consumatore. Inoltre ha ripensato
la sua offerta in termini di formati
e innovazione per rispondere ai
bisogni espressi in fase di analisi.
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2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015?
Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato
6
IRI. IRI è leader mondiale nella fornitura di informazioni sui mercati del Largo Consumo e sullo shopper, nelle analisi
predittive e nella generazione di insight strumentali alla presa di decisioni. IRI è in grado di supportare la crescita dei suoi
Clienti individuando l’impatto che i diversi fattori competitivi e di mercato possono avere sulle performance di aziende di largo
consumo e distribuzione. Contribuiamo al successo del vostro futuro : IRIworldwide.it
Via dei Missaglia 97, 20142 Milano, T +39 02 52579 1
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owners.
Fonti utilizzate per lo studio
• Questo Studio contiene dati provenienti dal servizio IRI InfoScan Census ® sull’andamento delle
categorie di Alimentari e Bevande nel canale moderno. I canali considerati sono quello degli
Ipermercati, Supermercati e Libero Servizio Piccolo, Discount nel Totale Italia.
• Per avere maggiori informazioni sull’anadmento dei mercati del Largo Consumo Confezionato
contatta il tuo account IRI di riferimento o scrivi a: Marketing.Italy@iriworldwide.com

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IRI White Paper - Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato

  • 1. WHITE PAPER 2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015? Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato Febbraio 2015
  • 2. WHITE PAPER 2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015? Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato 2 I temi chiave e le discontinuità Esistono alcuni fenomeni chiave che caratterizzano l’andamento delle categorie di Alimentari e Bevande nel canale moderno. In particolare a nostro modo di vedere emergono alcune problematiche che sembrano ormai intrinseche ai due comparti e che ne impattano le vendite nel corso degli ultimi anni. Contrariamente alle previsioni elaborate da IRI a fine 2013, il 2014 si è chiuso con un andamento negativo dei mercati Alimentari e Bevande. Durante il 2013 i comparti avevano visto trend a valore piatti e volumi in flessione come risultante di un rincaro dei prezzi. Ci si attendeva per il 2014 un ulteriore lieve rialzo dei prezzi e un leggero recupero dei volumi. Al contrario, nonostante un contesto deflattivo, i volumi permangono in terreno negativo. La salvaguardia di questa voce di spesa delle famiglie durante il 2014 è venuta a mancare. Ne emerge che il consumatore ha fatto saving anche su tipologie di consumo primarie. Il tema dei prezzi è un altro elemento che è necessario evidenziare. A fronte di un periodo precedente in cui i prezzi della GDO aumentavano in maniera superiore rispetto a quelli del paniere ISTAT, a partire dalla seconda metà del 2014 assistiamo ad un generale raffreddamento degli stessi. Ciò è determinato non solo dal contesto del paese, ma anche dalla necessità di tentare di sostenere i volumi agendo sulla leva prezzo. Il mezzo attraverso cui gli operatori hanno prevalentemente agito sul governo dei prezzi è stato l’utilizzo intenso della leva promozionale. Le promozioni, che sembravano dover raggiungere un livello di saturazione nel 2014 hanno continuato a crescere, tanto è vero che 30 euro su 100 sono state spese dal consumatore per prodotti in offerta. Emerge quindi la domanda se esistano vie alternative per il governo dei prezzi. Le promozioni sono ancora di uno strumento efficace per incentivare l’aumento dei consumi? Le analisi di IRI indicano di no. Infatti il livello complessivo di produttività di questa leva di marketing è sceso ulteriormente rispetto al 2013 aumentando il valore delle 1 perdite di ben 117 milioni di euro. Ciò significa che la GDO sacrifica circa un 1 punto di crescita dei ricavi sull’”altare” delle promozioni. La domanda che è necessario porsi è se sia utile continuare ad andare lungo questa direzione. Un altro tema rilevante è quello della gestione da parte degli operatori degli assortimenti. L’offerta a scaffale cresce nonostante le vendite calino, in particolar modo la crescita di referenze riguarda i prodotti di marca. Le analisi di IRI evidenziano una inefficienza nella gestione dell’offerta assortimentale. Variazioni % volumi di vendita Fonte: IRI. Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio Piccolo, Discount. Vendite a Volume (Valore a Prezzi Costanti). 2013 2014 Alimentare -1,0% -0,5% Bevande -3,5% -2,8% Fresco -0,6% -0,3% Freddo -0,9% -0,5% Ortofrutta (p.i.) -2,7% -0,1% Bevande Analcoliche -3,3% -3,1% Vino e Liquori -3,8% -2,0%
  • 3. WHITE PAPER 2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015? Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato Altro elemento di discontinuità, che era difficile attendersi, è il calo delle vendite dei Marchi del Distributori che hanno interrotto un processo di espansione in atto da molti anni. In tutti i reparti alimentari, infatti, assistiamo ad una lieve contrazione della quota a valore di questi prodotti. Forse i distributori hanno saturato tutte le categorie con i loro brand? O dove sono presenti con i loro marchi non riescono più a fare sviluppo? Oppure sono rimaste l’unico elemento di razionalizzazione dell’assortimento? D’altra parte anche i grandi Gruppi Industriali stanno affrontando seri problemi. Dalle misurazioni di IRI già nel corso del 2013 emergevano 3 cali nell’andamento delle vendite dei top player del Largo Consumo. Lo scorso anno questo fenomeno si è accentuato. Le Top 25 aziende, che rappresentano quasi 1/3 del fatturato totale del Largo Consumo Confezionato, hanno segnato complessivamente un - 1,4%. Fonte: Fonte: IRI InfoScan Census®. Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio Piccolo. Progressivo Novembre 2014. (1)Vendite a valore a prezzi costanti. Variazioni % vendite a valore Marca del Distributore Le iniziative messe in atto da questi gruppi non sembrano ad oggi aver sortito effetti positivi. La situazione forse cela una crisi strutturale della grande impresa che opera nel Food? E’ forse un problema di lettura del territorio, vicinanza al consumatore, esigenze locali?
  • 4. WHITE PAPER 2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015? Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato 4 Cosa attenderci per l’anno in corso Quali sono sono dunque le previsioni sull’andamento delle categorie di alimentari e bevande per l’anno in corso? Nonostante sia necessario intervenire su alcune problematiche del comparto, con il 2014 si conclude auspicabilmente un «biennio nero» che in due anni ha visto ridursi di oltre 2 punti percentuali i volumi di prodotti alimentari acquistati all’interno del largo consumo confezionato, pari a minori ricavi per la filiera per circa 520 milioni di Euro. Per l’anno prossimo si prevede un pur moderato recupero sia dei livelli di spesa che degli acquisti a volume, dietro l’ipotesi che le pressioni sul fronte economico tendano ad attenuarsi. In questo sarà di basilare importanza un miglioramento della situazione occupazionale che è il fattore fondamentale per innescare un nuovo ciclo di fiducia per le famiglie sulle prospettive del proprio potere d’acquisto, con ovvi benefici sui consumi. Nel caso che non ci fossero ancora schiarite sul mercato del lavoro i segnali di ripresa verrebbero inevitabilmente nuovamente vanificati. Nel 2015 IRI prevede un’inversione della tendenza negativa sui volumi che sarà comunque graduale e di moderata entità. Dando uno sguardo ai comparti che compongono la spesa delle famiglie nei settori di alimentari e bevande è possibile osservare però delle differenze che nascondono un comportamento d’acquisto volto a preservare il budget familiare salvaguardando le priorità di consumo. In particolare l’alimentare secco, (Drogheria Alimentare) che è alla base del carrello della spesa mantiene quest’anno i livelli di volume acquistati nel 2013, grazie anche all’arresto dell’inflazione settoriale. Per il 2015 ci attendiamo una moderata ripresa degli acquisti. I prezzi cresceranno leggermente (+0,4%) come risultato delle pressioni su alcune materie prime alimentari bilanciate dall’altissimo grado di concorrenzialità fra imprese produttrici e fra distributori. Previsioni sull’andamento dei reparti nel 2015: Variazioni % Vendite vs. 2014 Fonte: IRI Previsioni chiusura 2015. Vendite a Volume (Valore a Prezzi Costanti) e Vendite a Valore. Ipermercati, Supermercati, Libero Servizio, Drugstore, Discount.
  • 5. WHITE PAPER 2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015? Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato 5 Per gli alimentari freschi confezionati (salumi, formaggi, carni, ecc.) si prevede invece ancora una «limatura» dei volumi acquistati, a causa dell’inflazione relativamente elevata. Questo spesso ne limita la competitività rispetto al prodotto fresco sfuso/non confezionato. L’ortofrutta a peso imposto recupererà volumi attorno al +1% «ereditando» il vantaggio competitivo ottenuto nel 2014 attraverso il marcato riposizionamento in basso dei prezzi medi (-3,5%). Infatti, i rincari previsti per l’anno successivo saranno comunque limitati entro il punto e mezzo percentuale. Gelati e Surgelati sono la voce dell’alimentare che nel corso degli ultimi due anni più ha subito i contraccolpi della crisi di domanda a cui si sono aggiunte le negatività generate dalle «anomalie» del clima (ricordiamo a titolo d’esempio l’estate disastrosa dal punto di vista meteorologico che ha fortemente influenzato la richiesta di gelati). Per il 2015 ci aspettiamo un’inversione della tendenza a fronte di uno «stop» dei prezzi. Il comparto delle bevande dissetanti è stato in forte caduta nell’ultimo biennio: questa è una delle voci dove il consumatore ha maggiormente «razionalizzato» il proprio basket di spesa. Qui hanno agito in forma combinata sia fattori legati al reddito, sia la relativamente alta crescita dei prezzi e, per ultimo, le stesse anomalie climatiche che hanno compromesso il mercato nel pieno della stagione estiva. Tuttavia parte del calo è strutturale ed ascrivibile al cambiamento dello stile di vita delle famiglie che sta penalizzando soprattutto il mondo delle bevande gassate. In questo anche il progressivo invecchiamento della popolazione gioca un ruolo non trascurabile nel lungo periodo. Per il prossimo anno ci aspettiamo un calo più limitato (sempre al netto di possibili anomalie del clima) anche grazie al raffreddamento dei prezzi medi al dettaglio. Vini e Alcolici a loro volta chiudono un biennio molto sfidante che ha comportato un ridimensionamento dei volumi venduti di circa 6 punti percentuali. L’elevata inflazione al consumo, determinata in buona parte dai ripetuti interventi fiscali, è stata il fattore esplicativo principale, che ha aggravato il calo strutturale dei consumi di bevande alcoliche. Attraverso l’ipotesi di assenza di nuovi inasprimenti della tassazione nel 2015, con conseguenti ovvie ripercussioni sui prezzi al dettaglio, ci attendiamo un calo decisamente più moderato degli acquisti in volume. Crescere attraverso la conoscenza del consumatore La sfida Un produttore ha espresso l’esigenza di comprendere meglio la segmentazione e le dinamiche che guidano i consumatori all’acquisto dello yogurt e quali sono i bisogni sottesi a quest’acquisto La soluzione IRI ha sviluppato un’analisi quali/quantitativa con la quale ha risegmentato lo scaffale dello yogurt “attraverso gli occhi del consumatore” e indicato quali sono le “nuove esigenze” che guidano gli acquisti della categoria. I risultati Il produttore ha ripensato lo scaffale dello yogurt in termini di layout e di comunicazione per guidare al meglio l’acquisto del consumatore. Inoltre ha ripensato la sua offerta in termini di formati e innovazione per rispondere ai bisogni espressi in fase di analisi.
  • 6. WHITE PAPER 2014: un anno di aspettative disattese. Cosa attenderci nel 2015? Il comparto di Alimentari e Bevande nel Largo Consumo Confezionato 6 IRI. IRI è leader mondiale nella fornitura di informazioni sui mercati del Largo Consumo e sullo shopper, nelle analisi predittive e nella generazione di insight strumentali alla presa di decisioni. IRI è in grado di supportare la crescita dei suoi Clienti individuando l’impatto che i diversi fattori competitivi e di mercato possono avere sulle performance di aziende di largo consumo e distribuzione. Contribuiamo al successo del vostro futuro : IRIworldwide.it Via dei Missaglia 97, 20142 Milano, T +39 02 52579 1 Piazza S. Anastasia, 7, 00186 Roma, T +39 06 5195961 Copyright © 2015 Information Resources, Inc. (IRI). All rights reserved. IRI, the IRI logo and the names of IRI products and services referenced herein are either trademarks or registered trademarks of IRI. All other trademarks are the property of their respective owners. Fonti utilizzate per lo studio • Questo Studio contiene dati provenienti dal servizio IRI InfoScan Census ® sull’andamento delle categorie di Alimentari e Bevande nel canale moderno. I canali considerati sono quello degli Ipermercati, Supermercati e Libero Servizio Piccolo, Discount nel Totale Italia. • Per avere maggiori informazioni sull’anadmento dei mercati del Largo Consumo Confezionato contatta il tuo account IRI di riferimento o scrivi a: Marketing.Italy@iriworldwide.com