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Etica e Sanità tra linee guida
                         e scelte di cura

                         11 dicembre 2010

                         Maria Giulia Marini
www.fondazioneistud.it
La nuova definizione di salute di WHO

Dalla definizione del 1948:
“Stato di completo benessere fisico, psichico e sociale
e non semplice assenza di malattia“

Alla definizione della OMS del 2006:
“Uno stato dinamico di benessere, caratterizzato da
un potenziale fisico e mentale che risponde alle
aspettative di vita in misura all’età, alla società di
riferimento, e alla responsabilità personale”
Dall’individuo alla collettività: i 7
principi etici di Tavistock- 1999
 • Rights: l’assistenza sanitaria è un diritto umano
 • Balance: la cura dell’individuo è il centro
   dell’assistenza, ma l’intero sistema necessita di
   applicarsi nel migliorare la salute della popolazione
 • Comprehensiveness: il sistema sanitario deve trattare
   la malattia, alleviare le sofferenze e la disabilità e
   promuovere la salute
 • Cooperation: la coooperazione reciproca, internamente
   e esternamente con altri settori è essenziale per tutti
   coloro che lavorano nella sanità
L’utilitarismo collettivo di Tavistock


 • Improvement: tutti coloro che lavorano in sanità devono
   adoperarsi per migliorarla
 • Safety: non danneggiare
 • Openness: essere aperto, onesto, e degno di fiducia è
   vitale nella sanità
Da dove deriva la parola “etica”?


Dal greco εθοσ, latino ethica: abitudine, consuetudine,
uso, costume, carattere, indole….(probabile da σϕεθο-
sono abituato, sono solito) senza senso morale…

E’ quindi un’etica descrittiva, cerca il significato
ontologico dell’individuo e della collettività.
Dopo l’etica descrittiva, l’epoca
dell’etica prescrittiva

La scienza etica diventa con il tempo quella che studia
il “governo dei costumi, della cultura di un individuo e
del suo sistema sociale, per preservare il rispetto
degli individui e del sistema”.

E’ quindi un’ etica prescrittiva, norma la morale.
Tra individuo e politiche collettive
“La persona, deve far valere la parte intelligente di sé
e comportarsi come se all’interno della sua coscienza
ci fosse una Corte di giustizia che giudicasse il suo
agire.” I. Kant

“Si è soliti pensare alla classe governante come a
un’unità concreta che esprime un’unica volontà
mediante piani logici e consapevoli, ma in realtà sono
condotti dagli speculatori che badano ai propri
interessi.. Questi sono da quantificare perché i
governanti si rendano consapevoli del peso di ogni
pressione.” (Vilfredo Pareto)
La legge morale dentro di me, il cielo
stellato sopra di me” ,
Critica della ragion pratica, I. Kant
Quali etiche per i welfare statali in
riferimento al sistema sanitario?
•   Individualistico-libertario: la giustizia è riconoscimento delle libertà
    dell'individuo e, per la distribuzione delle risorse sanitarie, si applica la
    regola del libero mercato. Lo stato non può violare la libertà del
    cittadino esigendo le tasse. Una prestazione assistenziale fornita ad
    un indigente poggia sulla beneficenza e non è un diritto conquistato
    attraverso il fisco…
•   Utilitarismo sociale: l'obiettivo è la massimizzazione del benessere per
    il maggior numero di individui. Il saldo collettivo. Analisi delle utilità…
•   Egualitario: la distribuzione della cura sanitaria deve essere uguale per
    tutti e la scarsità delle risorse non giustifica le differenze nella
    distribuzione…
•   Personalistico: la programmazione sanitaria è effettuata sulla base del
    principio di solidarietà e di sussidiarietà. I criteri da applicare alle
    priorità fra i pazienti sono l'urgenza e la proporzionalità del
    trattamento.
Nazioni e sistemi sanitari
Pubblico                                 Privato/Pubblico - mediato da
• Italia (regionalizzato, con trend di   sistemi assicurativi...
  aumento della spesa privata)           • Stati Uniti (in fase di costruzione di
• Francia (soglia minima                   welfare, Health Maintainance
  assistenziale pubblica e scelta di       Organizations private, Medicare e
  assicurazione privata)                   Medicaid sistemi pubblici per gli
• UK (National Health Service,             indigenti)
  centralizzato, con avvio della         • Svizzera (Assicurazioni private
  decentralizzazione)                      stipulate annualmente. Il pubblico
• Canada (regionalizzato,                  sussidia i pochi indigenti)
  pubblico)                              • Germania (E’ libera scelta del
• Paesi Scandinavi (centralizzati,         cittadino rivolgersi al sistema
  quasi totalmente pubblici)               pubblico o al sistema privato)
• Australia (sistema pubblico con
  forte spesa privata)
Personalizzazione delle cure: da chi
compro le cure?
Una proposta del King’s Fund (UK) prevede che, dopo
aver ricevuto “tutte” le opportune informazioni, ad ogni
persona che ha una condizione cronica sia affidato un
budget sanitario personale, che può gestire come
ritiene corretto. Il paziente è quindi responsabilizzato su
quanto sta spendendo di volta in volta.
Il budget è raccolto attraverso il sistema fiscale.
E vi è quindi trasparenza sul costo delle cure e
l’investimento in tasse dei cittadini.
                          Personal Health Budget: First Step
                             Dept. of Health, January 2009
Spesa sanitaria – PIL e speranza di
vita (anni)
               1990     2000(%PIL)      2008
Afghanistan    43         42 (6.5)    42 (7.6)
Australia      77         80 (8.3)    82 (8.9)
Burkina Faso   49         49 (5.1)    52 (6.1)
Cina           72         77 (4.6)    78 (4.3)
Francia        77         79 (10.1)   81 (11.0)
Germania       75         78 (10.3)   80 (10.4)
Giappone       79         81 (7.7)    83 (8.0)
India          58         61 (4.4)    64 (4.1)

                                WHO, 2010
Spesa sanitaria e speranza di vita

               1990     2000(%PIL)     2008
Iraq           66         67 (1.4)     63 (2.5)
Italia         77         79 (8.1)     82 (8.7)
Nigeria        46         47 (4.6)     49 (6.6)
Norvegia       80         81 (8.4)     83 (8.9)
Regno Unito    78         80 (7.0)     82 (8.4)
Stati Uniti    75         77 (13.4)    78 (15)
Svizzera       77         80 (10.2)    82 (10.8)



                                 WHO, 2010
Quali strumenti per “governare la sanità”
tra collettività e individuo?
Le linee guida basate sulle evidenze
Le linee guida basate sulle evidenze sono la declinazione
concreta della medicina basata sulle evidenze ad un
livello organizzativo o istituzionale. Questo include la
produzione di linee guida, politiche e regole per la
popolazione (nel contesto, la casistica potenzialmente
coinvolta).


 Questo approccio è anche definito come “sanità basata
                   sulle evidenze”.
       Una sanità etica, per l’appunto, governata.
Ma cosa dovrebbe essere la medicina
basata sulle evidenze?

La medicina basata sulle evidenze (EBM) ha lo scopo di
applicare le migliori evidenze emerse dalla scienza al processo
decisionale nella clinica quotidiana.
E’ finalizzata a stabilire la forza delle evidenze di rischi e benefici
degli interventi ( la ricerca degli esiti- outcome) – includendo anche
l’inefficacia del trattamento e dei test diagnostici.
Le evidenze possono variare da metanalisi e da revisioni
sistematiche dei clinical trials come fonte di dati più qualificata fino
ad arrivare all’esperienza abituale… in fondo alla graduatoria.


“E’ una medicina al plurale”, “una medicina somma di riscontri e di
conseguenze”
Quali esiti - al plurale - si misurano?
• Stile di vita (es. effetti della dieta mediterranea,
  persone che smettono di fumare)
• Diagnostici (es. sensibilità e specificità di un esame
  diagnostico)
• Clinici (es. semplici: numero di guarigioni, tempo di
  sopravvivenza; complessi: scale multidimensionali,
  le attività della vita quotidiana)
• Punti di vista di pazienti e di caregiver (es. qualità di
  vita, carico assistenziale, qualità percepita,
  consenso informato…)
• Economici (risparmi o spese che derivano dal
  cambiamento di cura)
Ecco le fonti dei dati e la loro graduatoria
Questi i sistemi sviluppati per classificare le evidenze per importanza:
•   Primo Livello: Evidenze ottenute almeno da un clinical trial con
    adeguato disegno randomizzato
•   Secondo Livello- 1: Evidenze ottenute da studi con gruppo di
    controllo senza randomizzazione
•   Secondo Livello- 2: Evidenze ottenute da studi di coorte o caso
    controllo, preferibilmente provenienti da più di un centro o gruppo di
    ricerca
•   Secondo Livello – 3: Evidenze ottenute da osservazioni temporali
    con e senza intervento. Risultati straordinari in studi non controllati
    possono anche essere presi in considerazione
•   Terzo Livello: Opinioni di fonti autorevoli, basate sulla esperienza
    studi descrittivi, o report di comitati di esperti.
Categorie di raccomandazione
• Livello A: Una buona evidenza scientifica indica che i benefici degli interventi
  clinici siano sostanzialmente superiori ai rischi potenziali. Da prendere in
  considerazione con i pazienti potenziali.
• Livello B: Una discreta evidenza indica che i benefici degli interventi clinici siano
  superiori ai rischio potenziali. I clinici dovrebbero prendere in considerazione il
  servizio con i pazienti potenziali.
• Livello C: Una discreta evidenza scientifica dimostra che ci sono benefici
  conseguenti dall’intervento clinico ma il peso tra benefici e rischi è troppo
  ravvicinato per formulare raccomandazioni generali. I clinici non devono offrire
  l’intervento tranne che per considerazioni individuali.
• Livello D: Una discreta evidenza scientifica indica che i rischi sono superiori ai
  benefici potenziali. I clinici non dovrebbero offrire l’intervento a pazienti
  asintomatici.
• Livello I: evidenza scientifica scarsa e di bassa qualità o risultati discordanti,
  cosicché è impossibile stabilire il rapporto rischio/benefici. I clinici dovrebbero
  aiutare i pazienti a comprendere l’incertezza che circonda l’intervento terapeutico.
Esistono conflitti di interessi per la
Evidence Based Medicine?

Circa il 75% degli studi clinici che vengono eseguiti
sono finanziati da imprese produttrici di farmaci o
dispositivi medici: la ricerca con una autentica
indipendenza nella formulazione degli obiettivi da
verificare riguarda solo un quarto della letteratura
scientifica.
Accade “non pubblicazione” di dati perché non
significativi (qui nasce la neo-definita evidence
debased medicine) .
Come in un quadro
 di Escher, tra verità e
illusione
La medicina basata sulle evidenze tra
verità e illusionismo…
La “non generalizzabilità” alla popolazione dei risultati ottenuti dal sistema
artificiale del clinical trial su una popolazione molto ristretta di pazienti,

La “non personalizzazione” al singolo paziente che sfugge dalle regole del
campione esaminato nello studio,

Il confronto con un gold standard che non è talvolta la soluzione alternativa
più potente, ma semplicemente la soluzione più antica e più idonea a
dimostrare un vantaggio


La breve durata del periodo di studio che in un clinical trial è per forza
breve, mentre in un registro osservazionale aperto (ma, ironicamente,
secondo i criteri EBM queste fonti sono le meno attendibili), per pazienti
con una malattia cronica, la misura non cessa mai, fino alla fine della vita
del paziente o alla remissione della sua malattia.

                   In pubblicazione su Sole 24 Ore Sanità, MG Marini
Tra taylorismo- statistiche, standard, prodotto,
e neo-umanesimo – opera d’arte, valore,
unicità
Persona = macchina             Persona = individuo




Medico = tecnico              équipe terapeutica curare
gestire la malattia                  la persona
  Homo faber                         Attore, artista
In questo chiostro romanico i capitelli delle colonne sono tutti
diversi, ciascuno un’ opera d’arte, non una serie di prodotti
identici: in sanità, l’accento va su offerta- opera di salute più
che su prodotto standardizzato: e così il professionista
recupera la sua identità, il senso del “bello”, e la protezione
dalla ripetitività
La parola standard
                           • Deriva dall’inglese e significa
                             stendardo, insegna (nasce
                             appunto come gold standard)
                           • Viene utilizzata durante la
                             rivoluzione industriale a designare
                             la “qualità normale” _ e non
                             d’eccellenza di un prodotto. Si
                             pone quindi nella media della
                             curva gaussiana di qualità, non va
                             verso l’eccellenza, verso il gold
                             standard.

   La sanità si occupa di normalità o di eccellenza?
“Riformare tenacemente la sanità e
  conservare tenacemente la medicina è un
  autentico non senso”
           MEDICINA                    CURA
rischio clinico         rischio di cura sanitaria
clinical governance     governance in sanità
eccellenza medica       eccellenza di cura
medico                  équipe interdisciplinare,
                        multiprofessionale
paziente                persona, individuo, famiglia,
                        cittadino, società
medicina basata su      cura basata su evidenze e
evidenze e narrazione   narrazione
La cura basata sulla narrazione
In 1999, Greenhalgh and Hurtwitz del King’s College
pubblicarono in un articolo la definizione di medicina basata
sulla narrazione.
Con questa definizione si esprime quello che succede o può
succedere tra il professionista sanitario e il paziente: dalla
raccolta delle informazioni su eventi prima della malattia, a
come la malattia si è manifestata, con attenzione a temi
psicologici, sociali e ontologici.
La Columbia University ha coniato un programma di
formazione dal titolo che elimina qualsiasi retorica
“sull’approccio alternativo” : scienza della medicina
narrativa.
Quale è il copione della malattia?
La malattia è la “rottura” di un equilibrio, lo stato iniziale di
benessere.
1. Ammalarsi (prima parte della storia... Indizi per la
   diagnosi)
2. Essere ammalato (seconda parte della storia... Indizi
   per gli interventi con successi e fallimenti)
3. Peggiorare o migliorare (fine della storia: compianto o
   celebrazione)
Ogni caso clinico è una storia da ascoltare e decodificare
e da scrivere e non è riproducibile.
Essere ammalati… quali indizi
raccogliere?
Una donna di 60 anni giunge ad un centro con dolore
persistente del dorso e del ginocchio. Lei non può più
essere la manager d’azienda di un tempo, una nonna
attiva che giocava con i suoi nipoti e non può più
viaggiare.
Le fu diagnostica osteoartrosi e stenosi spinale...
E iniziò una serie di interventi di natura clinica (farmaci
e riabilitazione), psicologica (lavoro sull’autostima) e
sociale (ricerca di un nuovo posto di lavoro e di un
altro ruolo in famiglia)…
Il diario del paziente tra verità utile e difficile: il
vissuto della malattia che va oltre qualsiasi
questionario sulla qualità percepita…

E’ la vera storia della malattia o perlomeno la
percezione del paziente, dove non c’è alcun filtro della
valutazione della realtà da parte di altri scriventi (che
trans-scriverebbero una somiglianza ma non una
testimonianza diretta).
E’ una fonte di ispirazione: se ben integrata con
misure quantitative fornisce una bussola di
navigazione con cui i curanti possono prendersi
cura…
Come si genera valore in sanità?
• Lo scopo della cura è rappresentato dal valore
  (rispetto, accoglienza, dignità e competenza) per il
  paziente (il successo non è quindi il fatturato
  dell’ospedale) - niente visite extra, test strumentali
  extra e farmaci inutili:
• la pratica medica deve essere organizzata sulle
  condizioni cliniche, cioè sul bisogno d’assistenza del
  paziente e di cicli di cura (e non su frammentazioni per
  specialità)
• Devono essere misurati i risultati, esiti di salute e costo
  per processo, per collettività e per persona

  How physicians can change the future of health care Michael
         Porter (2007) JAMA, n. 297, Harvard University
Libertà di scelta?
Ospedale- istituto o casa? Chirurgia o farmacologia? Farmacologia o psicoterapia?
Farmacologia o fisioterapia? ...O l’insieme di tutte le terapie?

O nulla?
Essere “etici” significa riconoscere alla persona il diritto
di scelta dalle terapie al luogo di cura.
Essere “etici” significa riconoscere al professionista
sanitario il diritto di scelta sulla base delle migliori
evidenze emerse ma anche della propria responsabilità
(abilità di dare risposta) personale. Significa essere
appropriati con i possibili interventi, nei modi, nei tempi e
nei luoghi.
                                       La libertà personale è inviolabile
                                        Art. 13 della Costituzione Italiana
Cosa Sceglie il cittadino

Il sondaggio di Knocking on patient’s door su un campione di
700 cittadini




                  www.cureacasa.it
In un sistema di welfare devono
convergere programmando la sanità in
un modo coerente alle richieste della
popolazione.

Nel settore pubblico, il valore medio nazionale dei
distretti è pari al 64% (539 distretti su 841 esistenti-
dati Confederazione Associazioni Regionali di
Distretto).
La ripartizione dei servizi attivi è pari distribuita tra
Nord (75%) e Centro (78%) mentre il Sud (46%) ha
solo un servizio attivo ogni due distretti.
Le cure a casa degli anziani cronici oltre i
    65 anni nel mondo




OECD -Organization for Economic Cooperation and Development-
Health Data 2008.
In Italia 38.8 % della popolazione ha almeno una condizione cronica: i dati degli studi di Fondazione
ISTUD e Cittadinanza attiva convergono mostrando per badantato, spese mediche, e farmaci una
spesa per famiglia sino a circa 15.000 Euro annui.
Esiste un parallelismo tra soddisfazione della
popolazione e capillarità dei servizi di cure a
casa?
Qualità complessiva percepita dei servizi sanitari pubblici e privati
disponibili sul territorio (val. %) – dati cittadinanza attiva
                                  Buona   Sufficiente        Mediocre


           Italia          28,8                         43                28,2



      Sud e Isole   11,3                    54,6                        34,1



          Centro              36,1                       34,1            29,8



        Nord Est                  39,5                          43,6              19



      Nord Ovest                  39,8                       34,6          25,6
In conclusione
•    Etica è una definizione a metà tra uso, costume e norma morale
•    Nei paesi “civili” il sistema di welfare garantisce una buona permanenza
     dei cittadini in questa vita (scuola, sanità, povertà, pensione, cultura)
•    La medicina basata sulle evidenze, seppure con una sua importante
     valenza storica, è oggetto di critica metodologica, soprattutto per la
     difficoltà di personalizzazione dei risultati
•    Standard è una definizione a metà tra normalità e eccellenza
•    La cura basata sulla narrazione è uno strumento di ascolto intelligente e
     personalizzazione delle cure, limitando il rischio di annichilimento e burn
     out da “standard” …
•    La scelta di cura può avvenire sia da parte della triade paziente
     /cittadino /individuo, sia da parte della triade medico/cittadino/ individuo
•    Vi sono forti disequità di servizi tra Nord Centro e Sud nel nostro paese,
     che limitano alla triade del paziente e alla triade del professionista
     sanitario una scelta etica e consapevole

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Etica e Sanità tra linee guida e scelte di cura

  • 1. Etica e Sanità tra linee guida e scelte di cura 11 dicembre 2010 Maria Giulia Marini www.fondazioneistud.it
  • 2. La nuova definizione di salute di WHO Dalla definizione del 1948: “Stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia“ Alla definizione della OMS del 2006: “Uno stato dinamico di benessere, caratterizzato da un potenziale fisico e mentale che risponde alle aspettative di vita in misura all’età, alla società di riferimento, e alla responsabilità personale”
  • 3. Dall’individuo alla collettività: i 7 principi etici di Tavistock- 1999 • Rights: l’assistenza sanitaria è un diritto umano • Balance: la cura dell’individuo è il centro dell’assistenza, ma l’intero sistema necessita di applicarsi nel migliorare la salute della popolazione • Comprehensiveness: il sistema sanitario deve trattare la malattia, alleviare le sofferenze e la disabilità e promuovere la salute • Cooperation: la coooperazione reciproca, internamente e esternamente con altri settori è essenziale per tutti coloro che lavorano nella sanità
  • 4. L’utilitarismo collettivo di Tavistock • Improvement: tutti coloro che lavorano in sanità devono adoperarsi per migliorarla • Safety: non danneggiare • Openness: essere aperto, onesto, e degno di fiducia è vitale nella sanità
  • 5. Da dove deriva la parola “etica”? Dal greco εθοσ, latino ethica: abitudine, consuetudine, uso, costume, carattere, indole….(probabile da σϕεθο- sono abituato, sono solito) senza senso morale… E’ quindi un’etica descrittiva, cerca il significato ontologico dell’individuo e della collettività.
  • 6. Dopo l’etica descrittiva, l’epoca dell’etica prescrittiva La scienza etica diventa con il tempo quella che studia il “governo dei costumi, della cultura di un individuo e del suo sistema sociale, per preservare il rispetto degli individui e del sistema”. E’ quindi un’ etica prescrittiva, norma la morale.
  • 7. Tra individuo e politiche collettive “La persona, deve far valere la parte intelligente di sé e comportarsi come se all’interno della sua coscienza ci fosse una Corte di giustizia che giudicasse il suo agire.” I. Kant “Si è soliti pensare alla classe governante come a un’unità concreta che esprime un’unica volontà mediante piani logici e consapevoli, ma in realtà sono condotti dagli speculatori che badano ai propri interessi.. Questi sono da quantificare perché i governanti si rendano consapevoli del peso di ogni pressione.” (Vilfredo Pareto)
  • 8. La legge morale dentro di me, il cielo stellato sopra di me” , Critica della ragion pratica, I. Kant
  • 9. Quali etiche per i welfare statali in riferimento al sistema sanitario? • Individualistico-libertario: la giustizia è riconoscimento delle libertà dell'individuo e, per la distribuzione delle risorse sanitarie, si applica la regola del libero mercato. Lo stato non può violare la libertà del cittadino esigendo le tasse. Una prestazione assistenziale fornita ad un indigente poggia sulla beneficenza e non è un diritto conquistato attraverso il fisco… • Utilitarismo sociale: l'obiettivo è la massimizzazione del benessere per il maggior numero di individui. Il saldo collettivo. Analisi delle utilità… • Egualitario: la distribuzione della cura sanitaria deve essere uguale per tutti e la scarsità delle risorse non giustifica le differenze nella distribuzione… • Personalistico: la programmazione sanitaria è effettuata sulla base del principio di solidarietà e di sussidiarietà. I criteri da applicare alle priorità fra i pazienti sono l'urgenza e la proporzionalità del trattamento.
  • 10. Nazioni e sistemi sanitari Pubblico Privato/Pubblico - mediato da • Italia (regionalizzato, con trend di sistemi assicurativi... aumento della spesa privata) • Stati Uniti (in fase di costruzione di • Francia (soglia minima welfare, Health Maintainance assistenziale pubblica e scelta di Organizations private, Medicare e assicurazione privata) Medicaid sistemi pubblici per gli • UK (National Health Service, indigenti) centralizzato, con avvio della • Svizzera (Assicurazioni private decentralizzazione) stipulate annualmente. Il pubblico • Canada (regionalizzato, sussidia i pochi indigenti) pubblico) • Germania (E’ libera scelta del • Paesi Scandinavi (centralizzati, cittadino rivolgersi al sistema quasi totalmente pubblici) pubblico o al sistema privato) • Australia (sistema pubblico con forte spesa privata)
  • 11. Personalizzazione delle cure: da chi compro le cure? Una proposta del King’s Fund (UK) prevede che, dopo aver ricevuto “tutte” le opportune informazioni, ad ogni persona che ha una condizione cronica sia affidato un budget sanitario personale, che può gestire come ritiene corretto. Il paziente è quindi responsabilizzato su quanto sta spendendo di volta in volta. Il budget è raccolto attraverso il sistema fiscale. E vi è quindi trasparenza sul costo delle cure e l’investimento in tasse dei cittadini. Personal Health Budget: First Step Dept. of Health, January 2009
  • 12. Spesa sanitaria – PIL e speranza di vita (anni) 1990 2000(%PIL) 2008 Afghanistan 43 42 (6.5) 42 (7.6) Australia 77 80 (8.3) 82 (8.9) Burkina Faso 49 49 (5.1) 52 (6.1) Cina 72 77 (4.6) 78 (4.3) Francia 77 79 (10.1) 81 (11.0) Germania 75 78 (10.3) 80 (10.4) Giappone 79 81 (7.7) 83 (8.0) India 58 61 (4.4) 64 (4.1) WHO, 2010
  • 13. Spesa sanitaria e speranza di vita 1990 2000(%PIL) 2008 Iraq 66 67 (1.4) 63 (2.5) Italia 77 79 (8.1) 82 (8.7) Nigeria 46 47 (4.6) 49 (6.6) Norvegia 80 81 (8.4) 83 (8.9) Regno Unito 78 80 (7.0) 82 (8.4) Stati Uniti 75 77 (13.4) 78 (15) Svizzera 77 80 (10.2) 82 (10.8) WHO, 2010
  • 14. Quali strumenti per “governare la sanità” tra collettività e individuo? Le linee guida basate sulle evidenze Le linee guida basate sulle evidenze sono la declinazione concreta della medicina basata sulle evidenze ad un livello organizzativo o istituzionale. Questo include la produzione di linee guida, politiche e regole per la popolazione (nel contesto, la casistica potenzialmente coinvolta). Questo approccio è anche definito come “sanità basata sulle evidenze”. Una sanità etica, per l’appunto, governata.
  • 15. Ma cosa dovrebbe essere la medicina basata sulle evidenze? La medicina basata sulle evidenze (EBM) ha lo scopo di applicare le migliori evidenze emerse dalla scienza al processo decisionale nella clinica quotidiana. E’ finalizzata a stabilire la forza delle evidenze di rischi e benefici degli interventi ( la ricerca degli esiti- outcome) – includendo anche l’inefficacia del trattamento e dei test diagnostici. Le evidenze possono variare da metanalisi e da revisioni sistematiche dei clinical trials come fonte di dati più qualificata fino ad arrivare all’esperienza abituale… in fondo alla graduatoria. “E’ una medicina al plurale”, “una medicina somma di riscontri e di conseguenze”
  • 16. Quali esiti - al plurale - si misurano? • Stile di vita (es. effetti della dieta mediterranea, persone che smettono di fumare) • Diagnostici (es. sensibilità e specificità di un esame diagnostico) • Clinici (es. semplici: numero di guarigioni, tempo di sopravvivenza; complessi: scale multidimensionali, le attività della vita quotidiana) • Punti di vista di pazienti e di caregiver (es. qualità di vita, carico assistenziale, qualità percepita, consenso informato…) • Economici (risparmi o spese che derivano dal cambiamento di cura)
  • 17. Ecco le fonti dei dati e la loro graduatoria Questi i sistemi sviluppati per classificare le evidenze per importanza: • Primo Livello: Evidenze ottenute almeno da un clinical trial con adeguato disegno randomizzato • Secondo Livello- 1: Evidenze ottenute da studi con gruppo di controllo senza randomizzazione • Secondo Livello- 2: Evidenze ottenute da studi di coorte o caso controllo, preferibilmente provenienti da più di un centro o gruppo di ricerca • Secondo Livello – 3: Evidenze ottenute da osservazioni temporali con e senza intervento. Risultati straordinari in studi non controllati possono anche essere presi in considerazione • Terzo Livello: Opinioni di fonti autorevoli, basate sulla esperienza studi descrittivi, o report di comitati di esperti.
  • 18. Categorie di raccomandazione • Livello A: Una buona evidenza scientifica indica che i benefici degli interventi clinici siano sostanzialmente superiori ai rischi potenziali. Da prendere in considerazione con i pazienti potenziali. • Livello B: Una discreta evidenza indica che i benefici degli interventi clinici siano superiori ai rischio potenziali. I clinici dovrebbero prendere in considerazione il servizio con i pazienti potenziali. • Livello C: Una discreta evidenza scientifica dimostra che ci sono benefici conseguenti dall’intervento clinico ma il peso tra benefici e rischi è troppo ravvicinato per formulare raccomandazioni generali. I clinici non devono offrire l’intervento tranne che per considerazioni individuali. • Livello D: Una discreta evidenza scientifica indica che i rischi sono superiori ai benefici potenziali. I clinici non dovrebbero offrire l’intervento a pazienti asintomatici. • Livello I: evidenza scientifica scarsa e di bassa qualità o risultati discordanti, cosicché è impossibile stabilire il rapporto rischio/benefici. I clinici dovrebbero aiutare i pazienti a comprendere l’incertezza che circonda l’intervento terapeutico.
  • 19. Esistono conflitti di interessi per la Evidence Based Medicine? Circa il 75% degli studi clinici che vengono eseguiti sono finanziati da imprese produttrici di farmaci o dispositivi medici: la ricerca con una autentica indipendenza nella formulazione degli obiettivi da verificare riguarda solo un quarto della letteratura scientifica. Accade “non pubblicazione” di dati perché non significativi (qui nasce la neo-definita evidence debased medicine) .
  • 20. Come in un quadro di Escher, tra verità e illusione
  • 21. La medicina basata sulle evidenze tra verità e illusionismo… La “non generalizzabilità” alla popolazione dei risultati ottenuti dal sistema artificiale del clinical trial su una popolazione molto ristretta di pazienti, La “non personalizzazione” al singolo paziente che sfugge dalle regole del campione esaminato nello studio, Il confronto con un gold standard che non è talvolta la soluzione alternativa più potente, ma semplicemente la soluzione più antica e più idonea a dimostrare un vantaggio La breve durata del periodo di studio che in un clinical trial è per forza breve, mentre in un registro osservazionale aperto (ma, ironicamente, secondo i criteri EBM queste fonti sono le meno attendibili), per pazienti con una malattia cronica, la misura non cessa mai, fino alla fine della vita del paziente o alla remissione della sua malattia. In pubblicazione su Sole 24 Ore Sanità, MG Marini
  • 22. Tra taylorismo- statistiche, standard, prodotto, e neo-umanesimo – opera d’arte, valore, unicità Persona = macchina Persona = individuo Medico = tecnico équipe terapeutica curare gestire la malattia la persona Homo faber Attore, artista
  • 23. In questo chiostro romanico i capitelli delle colonne sono tutti diversi, ciascuno un’ opera d’arte, non una serie di prodotti identici: in sanità, l’accento va su offerta- opera di salute più che su prodotto standardizzato: e così il professionista recupera la sua identità, il senso del “bello”, e la protezione dalla ripetitività
  • 24. La parola standard • Deriva dall’inglese e significa stendardo, insegna (nasce appunto come gold standard) • Viene utilizzata durante la rivoluzione industriale a designare la “qualità normale” _ e non d’eccellenza di un prodotto. Si pone quindi nella media della curva gaussiana di qualità, non va verso l’eccellenza, verso il gold standard. La sanità si occupa di normalità o di eccellenza?
  • 25. “Riformare tenacemente la sanità e conservare tenacemente la medicina è un autentico non senso” MEDICINA CURA rischio clinico rischio di cura sanitaria clinical governance governance in sanità eccellenza medica eccellenza di cura medico équipe interdisciplinare, multiprofessionale paziente persona, individuo, famiglia, cittadino, società medicina basata su cura basata su evidenze e evidenze e narrazione narrazione
  • 26. La cura basata sulla narrazione In 1999, Greenhalgh and Hurtwitz del King’s College pubblicarono in un articolo la definizione di medicina basata sulla narrazione. Con questa definizione si esprime quello che succede o può succedere tra il professionista sanitario e il paziente: dalla raccolta delle informazioni su eventi prima della malattia, a come la malattia si è manifestata, con attenzione a temi psicologici, sociali e ontologici. La Columbia University ha coniato un programma di formazione dal titolo che elimina qualsiasi retorica “sull’approccio alternativo” : scienza della medicina narrativa.
  • 27. Quale è il copione della malattia? La malattia è la “rottura” di un equilibrio, lo stato iniziale di benessere. 1. Ammalarsi (prima parte della storia... Indizi per la diagnosi) 2. Essere ammalato (seconda parte della storia... Indizi per gli interventi con successi e fallimenti) 3. Peggiorare o migliorare (fine della storia: compianto o celebrazione) Ogni caso clinico è una storia da ascoltare e decodificare e da scrivere e non è riproducibile.
  • 28. Essere ammalati… quali indizi raccogliere? Una donna di 60 anni giunge ad un centro con dolore persistente del dorso e del ginocchio. Lei non può più essere la manager d’azienda di un tempo, una nonna attiva che giocava con i suoi nipoti e non può più viaggiare. Le fu diagnostica osteoartrosi e stenosi spinale... E iniziò una serie di interventi di natura clinica (farmaci e riabilitazione), psicologica (lavoro sull’autostima) e sociale (ricerca di un nuovo posto di lavoro e di un altro ruolo in famiglia)…
  • 29. Il diario del paziente tra verità utile e difficile: il vissuto della malattia che va oltre qualsiasi questionario sulla qualità percepita… E’ la vera storia della malattia o perlomeno la percezione del paziente, dove non c’è alcun filtro della valutazione della realtà da parte di altri scriventi (che trans-scriverebbero una somiglianza ma non una testimonianza diretta). E’ una fonte di ispirazione: se ben integrata con misure quantitative fornisce una bussola di navigazione con cui i curanti possono prendersi cura…
  • 30. Come si genera valore in sanità? • Lo scopo della cura è rappresentato dal valore (rispetto, accoglienza, dignità e competenza) per il paziente (il successo non è quindi il fatturato dell’ospedale) - niente visite extra, test strumentali extra e farmaci inutili: • la pratica medica deve essere organizzata sulle condizioni cliniche, cioè sul bisogno d’assistenza del paziente e di cicli di cura (e non su frammentazioni per specialità) • Devono essere misurati i risultati, esiti di salute e costo per processo, per collettività e per persona How physicians can change the future of health care Michael Porter (2007) JAMA, n. 297, Harvard University
  • 31. Libertà di scelta? Ospedale- istituto o casa? Chirurgia o farmacologia? Farmacologia o psicoterapia? Farmacologia o fisioterapia? ...O l’insieme di tutte le terapie? O nulla? Essere “etici” significa riconoscere alla persona il diritto di scelta dalle terapie al luogo di cura. Essere “etici” significa riconoscere al professionista sanitario il diritto di scelta sulla base delle migliori evidenze emerse ma anche della propria responsabilità (abilità di dare risposta) personale. Significa essere appropriati con i possibili interventi, nei modi, nei tempi e nei luoghi. La libertà personale è inviolabile Art. 13 della Costituzione Italiana
  • 32. Cosa Sceglie il cittadino Il sondaggio di Knocking on patient’s door su un campione di 700 cittadini www.cureacasa.it
  • 33. In un sistema di welfare devono convergere programmando la sanità in un modo coerente alle richieste della popolazione. Nel settore pubblico, il valore medio nazionale dei distretti è pari al 64% (539 distretti su 841 esistenti- dati Confederazione Associazioni Regionali di Distretto). La ripartizione dei servizi attivi è pari distribuita tra Nord (75%) e Centro (78%) mentre il Sud (46%) ha solo un servizio attivo ogni due distretti.
  • 34. Le cure a casa degli anziani cronici oltre i 65 anni nel mondo OECD -Organization for Economic Cooperation and Development- Health Data 2008. In Italia 38.8 % della popolazione ha almeno una condizione cronica: i dati degli studi di Fondazione ISTUD e Cittadinanza attiva convergono mostrando per badantato, spese mediche, e farmaci una spesa per famiglia sino a circa 15.000 Euro annui.
  • 35. Esiste un parallelismo tra soddisfazione della popolazione e capillarità dei servizi di cure a casa? Qualità complessiva percepita dei servizi sanitari pubblici e privati disponibili sul territorio (val. %) – dati cittadinanza attiva Buona Sufficiente Mediocre Italia 28,8 43 28,2 Sud e Isole 11,3 54,6 34,1 Centro 36,1 34,1 29,8 Nord Est 39,5 43,6 19 Nord Ovest 39,8 34,6 25,6
  • 36. In conclusione • Etica è una definizione a metà tra uso, costume e norma morale • Nei paesi “civili” il sistema di welfare garantisce una buona permanenza dei cittadini in questa vita (scuola, sanità, povertà, pensione, cultura) • La medicina basata sulle evidenze, seppure con una sua importante valenza storica, è oggetto di critica metodologica, soprattutto per la difficoltà di personalizzazione dei risultati • Standard è una definizione a metà tra normalità e eccellenza • La cura basata sulla narrazione è uno strumento di ascolto intelligente e personalizzazione delle cure, limitando il rischio di annichilimento e burn out da “standard” … • La scelta di cura può avvenire sia da parte della triade paziente /cittadino /individuo, sia da parte della triade medico/cittadino/ individuo • Vi sono forti disequità di servizi tra Nord Centro e Sud nel nostro paese, che limitano alla triade del paziente e alla triade del professionista sanitario una scelta etica e consapevole