Una presentazione in formato "slides" su come presentare un’idea e convincere gli investitori a finanziarla. Documento elaborato nel 2019 da Domenico Aloisi. Tutti i diritti sui contenuti esposti appartengono ai rispettivi proprietari.
**Bibliografia**
Carlo Lorenzani - Unioncamere “Mettersi in proprio: una guida per fare impresa”
Maurizio La Cava “Startup Pitch - Come presentare un’idea e convincere gli investitori a finanziarla”
DocSend “What We Learned from 200 Startups Who Raised $360M”
Chris O'Leary “Elevator Pitch Essentials: How to Create an Effective Elevator Pitch”
Simon Sinek “Partire dal perché: Come tutti i grandi leader sanno ispirare collaboratori e clienti”;
Andrew V. Abela “The presentation”;
Steve Blank “The Four Steps to the Epiphany”;
Alexander Osterwalder “Business Model Canvas: Creare modelli di business”;
Eric Ries “Partire leggeri. Il metodo Lean Startup: innovazione senza sprechi per nuovi business di successo”;
Porter M.E. “How competitive forces shape strategy”;
Design Thinking - Come favorire l'innovazione nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione, attraverso il pensiero creativo. Questo White Paper illustra questo metodo manageriale di gestione aziendale ideato da David Kelley e Tim Brown della IDEO.
Una presentazione in formato "slides" su come pensare in modo "Agile". Documento elaborato nel 2020 da Domenico Aloisi. Tutti i diritti sui contenuti esposti appartengono ai rispettivi proprietari.
Una presentazione in formato "slides" su come valorizzare la cultura e la leadership aziendale. Documento prodotto nel 2020 da Domenico Aloisi. Tutti i diritti sui contenuti esposti appartengono ai rispettivi proprietari.
Andrea Romoli e Fabrizio Faraco - Business Agility ai tempi dello smartworkin...Stefano Saladino
Nei nostri workshop utilizziamo diverse microstrutture, adatte a sviluppare il lavoro in remote working, in modo che messe in fila si capisca cosa significhi progettare un vero e proprio workshop remoto in funzione di un obiettivo finale di un reale team.In questo workshop affronteremo il tema dello sviluppo della creatività in innovazione, sperimentando dal vivo una tra le microstrutture più celebrate, la Mash-up Innovation di HyperIsland. Mash-up è un metodo di generazione di idee collaborative in cui i partecipanti escogitano concetti innovativi combinando insieme diversi elementi. Mash-up dimostra
Una presentazione in formato "slides" su come comunicare nell'era dello Smart Working. Documento elaborato nel 2020 da Domenico Aloisi. Tutti i diritti sui contenuti esposti appartengono ai rispettivi proprietari.
Una presentazione in formato "slides" su come presentare un’idea e convincere gli investitori a finanziarla. Documento elaborato nel 2019 da Domenico Aloisi. Tutti i diritti sui contenuti esposti appartengono ai rispettivi proprietari.
**Bibliografia**
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Eric Ries “Partire leggeri. Il metodo Lean Startup: innovazione senza sprechi per nuovi business di successo”;
Porter M.E. “How competitive forces shape strategy”;
Design Thinking - Come favorire l'innovazione nelle aziende e nella Pubblica Amministrazione, attraverso il pensiero creativo. Questo White Paper illustra questo metodo manageriale di gestione aziendale ideato da David Kelley e Tim Brown della IDEO.
Una presentazione in formato "slides" su come pensare in modo "Agile". Documento elaborato nel 2020 da Domenico Aloisi. Tutti i diritti sui contenuti esposti appartengono ai rispettivi proprietari.
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Andrea Romoli e Fabrizio Faraco - Business Agility ai tempi dello smartworkin...Stefano Saladino
Nei nostri workshop utilizziamo diverse microstrutture, adatte a sviluppare il lavoro in remote working, in modo che messe in fila si capisca cosa significhi progettare un vero e proprio workshop remoto in funzione di un obiettivo finale di un reale team.In questo workshop affronteremo il tema dello sviluppo della creatività in innovazione, sperimentando dal vivo una tra le microstrutture più celebrate, la Mash-up Innovation di HyperIsland. Mash-up è un metodo di generazione di idee collaborative in cui i partecipanti escogitano concetti innovativi combinando insieme diversi elementi. Mash-up dimostra
Una presentazione in formato "slides" su come comunicare nell'era dello Smart Working. Documento elaborato nel 2020 da Domenico Aloisi. Tutti i diritti sui contenuti esposti appartengono ai rispettivi proprietari.
Slide del corso di Change Management effettuato presso La Spix Italia, un'azienda di archiviazione sostitutiva. Il corso parte da alcune analisi che possono essere svolte all'interno dell'azienda e tenta di dare degli strumenti per comprendere al meglio le necessità di innovare l'azienda. Con un percorso per farlo.
Tutti abbiamo diversi stili di persuasione: chi utilizza fatti e dati, chi preferisce coinvolgere con l’entusiasmo e l’ispirazione. Vediamo quali sono gli stili principali e come sfruttarli per ottenere risultati positivi nell’ambito HR.
Change management & comunicazione: perché il cambiamento non è un'influenza m...Gianluca Fiscato
In queste slide presentate il 18 Dicembre 2014 all’Università di Padova per il corso “Linguaggio e tecniche delle Relazioni pubbliche” della Laurea specialistica in Comunicazione delle organizzazioni complesse ho illustrato il ruolo chiave della comunicazione interna nella gestione del cambiamento. Gestire il cambiamento anche nelle PMI è una questione di persone e comunicazione. La maggior parte parte dei problemi e degli insuccessi si deve infatti proprio ad una scarsa comunicazione.
Utilizzando una metafora possiamo dire che il cambiamento in azienda non è un'influenza ma una gravidanza!
Il documento mostra l'esito complessivo delle Survey realizzate in ambito di gestione del talento e della comfort-zone relativamente ai temi della digitalizzazione, consolidamento e innovazione. L'obiettivo complessivo è quello di porre la persona "al centro".
Perché le riunioni sono spesso inefficaci, lunghe e noiose? `E possibile trovare un rimedio alla proliferazione di riunioni inutili e renderle efficaci, produttive e divertenti?
Una guida passo passo per organizzare riunioni efficaci ed efficienti e prendere decisioni migliori insieme, con il Lightning Decision Jam.
Tesi_Lucia Carrolo: Innovazione e nuovi modelli di business: business model c...Lucia Carrolo
Tesi_Lucia Carrolo: Innovazione e nuovi modelli di business: business model canvas e design thinking
Comunicazione pubblica e d'impresa // Comunicazione Organizzativa
Approccio focalizzato sulle soluzioni nel coaching e nella consulenza aziendaleFabrizio Pieroni
L'approccio focalizzato sulle soluzioni (Solutions Focus) deriva dal lavoro di Steve De Shazer.
Risolvere un problema del cliente «non significa che il problema del cliente necessiti di un’attenta analisi, e non c’è bisogno di parlarne molto a lungo» , infatti «non c’è bisogno che le soluzioni siano direttamente connesse al problema che vogliono risolvere» (De Shazer)
Data skills: come e perché diffonderle in azienda genera vantaggio competitivoSMAU
Come e perché diffondere competenze data driven in azienda. Estrapolare, leggere e interpretare i dati per prendere decisioni consapevoli, deve e può essere un obiettivo di ogni membro del Team.
Il team di crescita è il gruppo di persone che aiuterà la tua azienda a sperimentare e testare metodi veloci per far crescere un business usando vari canali, di comunicazione, di marketing e di prodotto.
Alex Martelli - Sviluppo Software: Esperienze, Consigli e IdeeBetter Software
Molti progetti software si scontrano con problemi di management: le tradizionali tecniche di management non sono molto adatte a gestire i migliori sviluppatori. Questo intervento mostra quanto efficace e` avere, come manager, uno sviluppatore di competenze non inferiori al resto della squadra, in grado di usare se stesso come "risorsa tecnica d'emergenza" se occorre.
Vogliamo esplorare insieme come il Design Thinking possa essere un paradigma e un set di metodologie utili a progettare altri tipi di soluzioni: modelli di business, processi organizzativi, azioni di marketing, piani commerciali e così via.
Attraverso le quattro regole del Design Thinking vedremo come approcciare in modo diverso i progetti e le sfide che affrontiamo ogni giorno.
Slide del corso di Change Management effettuato presso La Spix Italia, un'azienda di archiviazione sostitutiva. Il corso parte da alcune analisi che possono essere svolte all'interno dell'azienda e tenta di dare degli strumenti per comprendere al meglio le necessità di innovare l'azienda. Con un percorso per farlo.
Tutti abbiamo diversi stili di persuasione: chi utilizza fatti e dati, chi preferisce coinvolgere con l’entusiasmo e l’ispirazione. Vediamo quali sono gli stili principali e come sfruttarli per ottenere risultati positivi nell’ambito HR.
Change management & comunicazione: perché il cambiamento non è un'influenza m...Gianluca Fiscato
In queste slide presentate il 18 Dicembre 2014 all’Università di Padova per il corso “Linguaggio e tecniche delle Relazioni pubbliche” della Laurea specialistica in Comunicazione delle organizzazioni complesse ho illustrato il ruolo chiave della comunicazione interna nella gestione del cambiamento. Gestire il cambiamento anche nelle PMI è una questione di persone e comunicazione. La maggior parte parte dei problemi e degli insuccessi si deve infatti proprio ad una scarsa comunicazione.
Utilizzando una metafora possiamo dire che il cambiamento in azienda non è un'influenza ma una gravidanza!
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Approccio focalizzato sulle soluzioni nel coaching e nella consulenza aziendaleFabrizio Pieroni
L'approccio focalizzato sulle soluzioni (Solutions Focus) deriva dal lavoro di Steve De Shazer.
Risolvere un problema del cliente «non significa che il problema del cliente necessiti di un’attenta analisi, e non c’è bisogno di parlarne molto a lungo» , infatti «non c’è bisogno che le soluzioni siano direttamente connesse al problema che vogliono risolvere» (De Shazer)
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Come e perché diffondere competenze data driven in azienda. Estrapolare, leggere e interpretare i dati per prendere decisioni consapevoli, deve e può essere un obiettivo di ogni membro del Team.
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Alex Martelli - Sviluppo Software: Esperienze, Consigli e IdeeBetter Software
Molti progetti software si scontrano con problemi di management: le tradizionali tecniche di management non sono molto adatte a gestire i migliori sviluppatori. Questo intervento mostra quanto efficace e` avere, come manager, uno sviluppatore di competenze non inferiori al resto della squadra, in grado di usare se stesso come "risorsa tecnica d'emergenza" se occorre.
Vogliamo esplorare insieme come il Design Thinking possa essere un paradigma e un set di metodologie utili a progettare altri tipi di soluzioni: modelli di business, processi organizzativi, azioni di marketing, piani commerciali e così via.
Attraverso le quattro regole del Design Thinking vedremo come approcciare in modo diverso i progetti e le sfide che affrontiamo ogni giorno.
Dramatúrgia i direcció Diana Segura
"Quizás, tal vez, la esquizofrénia, sea sólo un lugar. Un lugar donde esconderse o del que huir. Un lugar desde donde mirar el mundo, sin que el mundo te vea. Un lugar donde, tal vez, haya huéspedes pero cada uno con sus hectáreas desiertas. Así estamos todos. Cada uno en su sitio. En su cuerpo. Solos"
São Paulo Expo | Como São Paulo merece serSão Paulo Expo
Administrado pelo grupo francês GL events, o São Paulo Expo é o mais novo centro de Exposições, Congressos e Convenções da capital paulista. Com uma área de 100 mil m², o complexo arquitetônico é multifuncional, capaz de sediar feiras de negócios e de público, congressos e eventos corporativos nacionais e internacionais, além de eventos culturais, sociais, esportivos e de entretenimento.
Strategia e organizzazione nelle PMI: quando la gestione operativa non basta.businessup
Presentazione di Siegfried Alberton, SUPSI DEASS, tenutasi il 12 Ottobre 2015 durante l'evento "Organizzazione e strategia aziendali vincenti e anticrisi". L'evento è stato organizzato da Business Up, AITI, Supsi e Gruppo Spinelli
L'innovazione manageriale nello sviluppo dei servizi e dei prodottiClaudio Saurin
Oggi ci troviamo a fronteggiare la velocità e l'imprevedibilità del cambiamento, spesso interagendo in modo non lineare con molti elementi fra loro diversi: questa è la definizione di complessità delle organizzazioni.
In questo contesto, innovare il processo di sviluppo di servizi e prodotti è strategico; si tratta di una innovazione manageriale che è prima di tutto una innovazione culturale.
Per fare questo occorrono nuovi stili di leadership e nuove modalità di gestione dei progetti.
Cercheremo di raccontare il passaggio che sta avvenendo nello stile manageriale in diversi contesti, lontano da noi, in modo eclatante (Toyota, Google, Apple) o vicino a noi, in modo silenzioso (la bella azienda della profonda provincia veneta, Breton).
Il manager deve cambiare, guidando il suo team in modo condiviso e divenendone parte integrante, in un panorama che, pur complesso e frammentato, offre strumenti per essere affrontarlo con più serenità.
Le metodologie Lean di derivazione Toyota e le metodologie Agili elaborate per sostenere lo sviluppo turbolento del software, gli strumenti della community 2.0 ed il classico Gantt di progetto, diventano gli ingredienti che, miscelati in funzione del tipo di organizzazione e del progetto, consentono di gestire con efficacia ed efficienza la complessità dei progetti di oggi.
E' riportato anche un esempio di una applicazione di Hybrid Project Management per la gestione dei cantieri edili, sviluppata in collaborazione con l'architetto Daniela Rinaldi di Verona.
Lean Web Solutions with WP [versione italiana]Carlo Beschi
Slide della mia presentazione al Wordcamp Milano 2011 su "Soluzioni web Lean con WordPress"
(http://wordcamp.it/milano2011/thank-god-its-friday-wordcamp-programma-del-27-maggio-2011/)
Design Thinking & Service Design: Arrivo Due Minuti FaAdriano Toccafondi
Slide del Workshop del 10 Settembre a San Piero a Sieve sul Design Thikning & Service Design. "Arrivo due minuti fa".
Cambiare lavoro. Inventarsi una professione. Trasformare l'azienda per cui lavori. Innovazione di processo.
L'importanza della decisione della direzione nei progetti e il bilanciamento tra la fase divergente e convergente.
“Chi non produce una strategia innovativa, finisce per subirla. …” Come fare a sviluppare strategie creative, caratterizzate da profonda innovazione? Quale processo conduce a questo risultato? Su questo tema si sono confrontati Paolo Borzatta e Alessandro De Biasio, due partner di TEH-A che intervengono quotidianamente nella formulazione delle scelte strategiche dei loro clienti.
ABILITARE IL LAVORO IBRIDO CON LA SOCIAL COLLABORATIONGianluigi Cogo
Valorizzare il capitale umano e stimolare la socialità per trasformare l’organizzazione appiattita sui processi in un’organizzazione basata sugli obiettivi e sui risultati
1. 32 | gennaio 2017
Project Management,
questo sconosciuto!
Project Management: l’approccio corretto per
applicarlo in azienda
Premessa
Ricordo una vignetta in cui il Project Management era
paragonato al “sesso all’età adolescenziale”: tutti ne
parlano, tanto che sembra che tutti “lo facciano”, allo-
ra tutti dichiarano di farlo, ma in realtà nessuno sa
come farlo!
Mi fece sorridere, ma ancora oggi vi trovo un fondo di
verità, pensando alle molte persone che lo dichiarano
fra le proprie competenze (lo si trova quasi sempre nei
curricula!), ma poi approfondendo...
Il Project Management come
buon senso applicato
Ma qual è la questione? Viene inteso in maniera
distorta o proprio non c’è un’idea chiara di cosa sia?
È proprio così difficile capire di cosa si tratti? È possi-
bile darne una definizione facile ed immediata?
La mia risposta è sì, è molto facile: il Project Manage-
ment è buon senso applicato!
Di fronte a quest’affermazione mi aspetterei una rea-
zione del tipo: “Allora è vero che ce l’hanno tutti, basta
avere buon senso!”.
Consideriamo però che la definizione diventa meno
banale quando ci si sofferma sulla parola “applicato”,
e la si intende in maniera rigorosa, non come un buon
proposito, che poi lascia il tempo che trova. E allora le
cose cambiano. Come spunto di riflessione amo citare
il Manzoni, che scriveva “Il buon senso c’era; ma se ne
stava nascosto per paura del senso comune”.
Ed è proprio qui la differenza, anche oggi, nella vita
professionale tanto quanto nella vita privata, nell’af-
frontare progetti tutti noi vorremmo usare pienamen-
te – e fino in fondo – il buon senso, e invece usiamo
l’abitudine, il consueto, … il senso comune, appunto.
Tanto che invece di “gestire” i progetti, li rincorriamo
affannosamente o il più delle volte ne veniamo travolti
e li subiamo.
Concentriamoci sul contesto lavorativo: il Project
Management è un approccio strutturato alla gestio-
ne di progetti (non le operations, che sono diverse),
che poggia sul buon senso, cioè sul fatto che ci sono
approcci, metodi, processi, tecniche e strumenti, che
negli anni si sono dimostrati più che validi, per far in
modo che i progetti siano completati con successo,
cioè con la qualità desiderata, nei tempi e nei costi
pattuiti. Nulla di più.
Mi trovo spesso a dialogare con persone, ma anche
organizzazioni intere, convinte che per gestire i pro-
getti ci voglia “solo” determinazione (o esasperata
perentorietà!), clausole contrattualistiche, molta fur-
bizia, … o addirittura basti un software!
La mia opinione è diversa, e condivisa da molti colle-
ghi che, come me, dopo aver provato a gestire progetti
come appena descritto, hanno capito che non funzio-
na, si fatica da morire e si producono scarsi risultati.
Quando avvertiamo come sintomo che i progetti sono
sempre in ritardo, i costi esplodono, si fanno e rifan-
no le cose, insomma, quando manca il controllo delle
2. 33gennaio 2017 |
ORGANIZZAZIONE E RISORSE UMANE
cose e delle persone, la diagnosi è “carenza di Project
Management”, quello vero.
Qual è la cura? Beh, confrontarsi con chi lo sa fare dav-
vero, con un pizzico di umiltà, magari studiare un po’,
provare un approccio diverso (quello giusto), applicarsi
e vedere che funziona, caspita se funziona!
Attenzione, il Project Management non è una bacchet-
ta magica, e soprattutto non è un rimedio efficace se i
progetti sono già compromessi, in quei casi si riuscirà
al massimo a contenere i danni.
Gli approcci corretti al Project
Management
Ma quali sono gli approcci corretti per innescare un
cambiamento? Quali gli ostacoli?
Eccone una carrellata:
• il Project Management richiede un cambio di
approccio, soprattutto per le persone cosiddette
“d’azione”, quelle che cominciano subito a fare,
piuttosto che pianificare il come fare. Pianificare
bene un progetto, piuttosto che buttarvisi a
capofitto, fa risparmiare soldi e tempo!
• il Project Management è un metodo, anche
standardizzato, di gestire attività, ma va adattato
al contesto, al settore, al tipo e alla dimensione
di progetto. Tutte le organizzazioni beneficiano
dell’introduzione di metodi che aumentano l’effi-
cacia (raggiungimento di obiettivi) e l’efficienza
(non sprecare risorse), vanno però contestualizza-
ti, non usati a caso;
• il cambiamento toccherà diversi comportamen-
ti ed è bene che avvenga in maniera graduale,
e non tutto insieme. Altrimenti il rischio è che
forzando le cose si “ingessi” l’organizzazione e
quindi si salti alla conclusione – errata – che il
Project Management non funziona;
• l’intera organizzazione deve essere coinvolta
nel cambio di approccio; il progetto è costituito
da un insieme di attività condotte da diverse
persone all’interno dell’azienda, evitando incom-
prensioni e modi di operare incoerenti, altrimenti
si genera solo confusione. Il Project Management
serve per fare chiarezza, a beneficio di tutti;
• il Project Management non deve essere confuso
con l’uso di un software di gestione progetti;
i software o strumenti in genere supportano un
metodo condiviso; essi sono utilissimi, spe-
cialmente quando i progetti hanno dimensioni
rilevanti, ma non possono sostituire il metodo,
la corretta comunicazione, il ragionamento, … il
buon senso!
• infine è determinante il supporto dei vertici
aziendali nell’infondere carica e spinta al cam-
biamento. È necessario un contributo illuminato,
in mancanza del quale la macchina progettuale
avrà il freno a mano tirato.
Il Project Management, quando viene
percepito come scomodo?
Aggiungo qualche considerazione, poiché nella mia
esperienza ho notato che ci sono casi in cui il Project
Management – a torto – può essere percepito come
scomodo.
I casi principalmente sono:
• quando si temono i controlli formali, la supervi-
sione, che possono mettere in evidenza lacune
di competenza o scarsa volontà. Il Project Man-
agement toglie gli equivoci e chiarisce il “chi
fa che cosa”, e questo - mi chiedo - non è un
bene?!;
• quando si preferisce lavorare in maniera creati-
va, fantasiosa, libera; il Project Management,
per quanto flessibile, innegabilmente ha com-
ponenti di rigidità e ciò comporta che alcune at-
tività siano condotte con rigore. Ma vorrei tran-
quillizzare, proprio e solo nelle attività in cui è
Il Project Management
è un approccio
strutturato alla
gestione di progetti
che poggia sul buon
senso, cioè sul fatto
che ci sono approcci,
metodi, processi,
tecniche e strumenti,
che negli anni si sono
dimostrati più che
validi
3. 34 | gennaio 2017
meglio non usare creatività!
• quando la direzione teme di perdere il controllo,
perché il Project Management prevede che og-
nuno si assuma la propria responsabilità, con
delle opportune deleghe, che rendono il tutto
efficace ed efficiente, liberando tempo e au-
mentando i risultati.
Nonostante sia forte il desiderio di far meglio le cose,
Ing. Cristiano Ottavian
Ingegnere gestionale, con-
sulente e formatore presso
aziende, trainer in Business
School. Già direttore di una Cor-
porate Academy, progetta e real-
izza percorsi formativi a suppor-
to dell’efficacia ed efficienza dei
modelli di business. In ambito
Project Management è certifi-
cato PMP, Prince2. Associato al PMI e membro del
comitato editoriale del PMI-Northern Italy Chapter.
Co-autore de “Il Glossario dei termini di Project
Management”.
Si occupa di innovazione, sviluppo prodotto e pro-
cesso, cambiamento organizzativo e ottimizzazione
di processi, progettazione della distribuzione di
prodotti e servizi. Conduce progetti in aziende di
diversi settori, in Italia, in Europa e Medio Oriente.
è normale che l’abitudine sia più forte, e che la quotid-
ianità ed il contesto inducano a ripetere le stesse cose
nel medesimo modo, anche gli errori.
Alcune resistenze al cambiamento sono naturali e
logiche, altre emozionali e irrazionali. Per fornire un
semplice aiuto a superare questa “paura dell’ignoto”,
pensiamo a questo: se il Project Management (quello
vero!) non migliorasse le cose, cioè producesse qualità
deprecabile, scadenze non rispettate, costi fuori con-
trollo, allora, perché se ne parla tanto? Certo, implica
un po’ di impegno, ma sembra ne valga proprio la pena.
Tornando alla metafora e provocazione iniziale, forse è
il caso di provare a farlo davvero, e magari ci piace e ci
darà soddisfazione!
Il Project Management
richiede un cambio di
approccio, soprattutto
per le persone
cosiddette “d’azione”,
quelle che cominciano
subito a fare.
Pianificare un
progetto, piuttosto
che buttarvisi a
capofitto, fa rispar-
miare soldi e tempo!
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