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Ecco perchè la tua organizzazione ha bisogno
di essere “designed for digital”
Insegnare agli elefanti a ballare
Stefania Pado
a

11 febbraio 2021
Stefania Padoa

Organizational &
Behavioral Designer
Speaker
Contenuti
Antiagile per definizione
Cos’è l’Organizational Design?
Come si fa? Etica e strumenti
A cosa serve?
Chi lo può fare? Chi lo deve fare?
Takeaways
Designed for Digital: un possibile framework
Partiamo dall’elefante…
5
Antiagile per definizione
Un po’ come molte PMI, ma come anche certe grandi
corporate
.

Vogliono correre e saltare, ma non ce la fanno
.

Bombardate dall’aumento esponenziale di tecnologia
(social, mobile, analytics, cloud, IoT - SMACIT) si
comportano in modo spesso agli antipodi: optano per
un’adozione massiva (ma distruttiva, perchè
improvvisa e non ben “dosata”), oppure ignorano il
problema.
 

Nella corsa alla competizione per l’agilità abbuffarsi di
tecnologia appesantisce inesorabilmente sempre più.
6
Cos’è l’Organizational Design?
Si tratta di un mindset, un approccio human-centered,
molto “design thinking based” (ma non solo e non
necessariamente)
.

Serve a progettare consapevolmente l’esperienza del
cliente interno (employee experience), soprattutto in
processi di cambiamento.
 

L’obiettivo dell’Org. Design è progettare un sistema
persona-azienda fluido e sostenibile nel tempo.
 

In definitiva quindi è un approccio il cui scopo è quello di
far lavorare meglio le persone e migliorare il modo in cui
l’organizzazione risponde al cambiamento
.
7
Come si fa? (Standard etici)
Intanto è un lavoro d’équipe (interna ed esterna
all’organizzazione). Ed è un lavoro che richiede cura
ed etica: un piccolo cambiamento per il designer può
essere dirompente per un grande gruppo di persone
.

Le organizzazioni non sono cavie. Sono gruppi di
esseri umani che cercano di essere qualcosa di più
grande di loro stessi e cercano di ottenere qualcosa
che sarebbe impossibile per qualsiasi individuo da
solo. Senza un approccio etico e rispettoso del
funzionamento dell’individuo qualsiasi progettazione di
cambiamento è destinata a fallire (ben lo sappiamo!)
.
Alcuni principi di OD
SERVIRE
ONORA IL PASSATO, POI VAI
OLTRE
CONTEXT IS THE KING
12
Come si fa? (Standard etici)
Non fare danni. Valorizza i piccoli cambiamenti "sicuri
di fallire" da cui puoi imparare rapidamente rispetto a
un singolo, lento, radicale e rischioso cambiamento.
Dai piccoli cambiamenti, diffondi ed espandi ciò che
funziona
.

Progetta facendo. Le organizzazioni sono sistemi
adattivi complessi, il che significa che non puoi capire
come si comportano o rispondono ai cambiamenti
finché non li introduci
.
13
Come si fa? (Standard etici)
Gioca nella tua zona. Cambia le cose sotto il tuo
controllo e allena gli altri a farlo. Passa poi alle cose che
potete in
fl
uenzare
.

Rispetta le barriere. Il cambiamento organizzativo è
semplicemente un cambiamento del comportamento
individuale su scala di massa. Gli individui per cambiare
hanno bisogno come minimo di capacità, motivazione,
ricompensa, empowerment (e già fanno fatica!). Se
aggiungi contesto sociale di sperimentazione e confronto
e un facilitatore le chance aumentano. 

Quindi: allena nuove abilità e capacità. Progetta
ricompense migliori. Stimola le motivazioni. Crea un
sistema di peer-review. Sii facilitatore (o fatti aiutare a
diventarlo!).



I PRIMI 100 GIORNI
15
Come si fa? (strumenti)
Se prendiamo un processo DTB ecco un approccio
:

1. PREPARAZION
E

2. ALLINEAMENT
O

3. PROTOTIPAZION
E

4. TRIAL & IMPROVEMEN
T

5. ADOPTIO
N

Ma l’abilità di un Organizational Designer consiste nel
codi
fi
care il contesto e co-progettare con l’organizzazione
un approccio custom.
16
Un esempio
Un cliente (PMI, 76 dipendenti, società di sviluppo
software) scopre che le sue BU stanno peggiorando il
modo di lavorare insieme.
 

La società ha acquisito alcune importanti commesse e la
sensazione generale che provano le persone è di non
governare la complessità. 

I progetti accumulano ritardi e stano nascendo con
fl
itti
interni
.

Cogliamo l’ansia e la mancanza di governo del complesso
delle persone come primo elemento da smarcare. Quindi
puntiamo alla semplicità.
17
Un esempio
Dobbiamo far sì che in 45-60 gg massimo le persone
sperimentino un piccolo bene
fi
cio, altrimenti non ci
seguiranno.
 

Week 1: sviluppiamo una struttura di squadra
interfunzionale e creiamo con loro un processo giornaliero
(rituale) di scambio di informazioni - 30 minuti al giorno
divisi in slot (3x10)
.

Week 2-4: facilitiamo il rituale. Accogliamo errori,
aggiustiamo il rituale, ascoltiamo frustrazioni.
 

Dopo 4 settimane il team trova il prototipo di rituale più
idoneo.
 

Noi riduciamo le facilitazioni e lasciamo fare a loro.
 

Confezioniamo solo istruzioni che stanno in due
paginette
.

Week 5-7: il rituale si consolida. Una volta a settimana
partecipiamo ai momenti di scambio come osservatori.
Ma chi lo deve fare?
Ma è un sinonimo di
struttura?
Creare responsiveness
Perchè applicare l’OD?
22
Perchè?
Le organizzazioni annaspano nel caos mentre
interagiscono con il loro ambiente. I leader non sono
responsabili del caos, ma sono responsabili della guida in
risposta. 



Il design organizzativo può aiutare a vedere il caos con
occhi nuovi. 

Può radunare le tue persone dietro uno scopo che le
ispira sinceramente. 

Può sbloccare nuove opportunità strategiche. 

Può rendere le strutture più chiare e meno politiche. 

Può sempli
fi
care i sistemi e unire l'organizzazione in
un'unica cultura uni
fi
cata.
23
E quindi come si inserisce nel Digital Journey?
Ross, Beath e Mocker (2019, 5) definiscono l’Organizational
Design nel mondo digitale come "la configurazione organizzativa
olistica di persone (ruoli, responsabilità, strutture, competenze),
processi (flussi di lavoro, routine, procedure) e tecnologia
(infrastruttura, applicazioni). "




Il design organizzativo nel contesto digitale implica la
configurazione olistica di questi tre elementi.


Persone, processi e tecnologia integrati offrono nuove proposte di
valore che sfruttano le capacità del digitale.
24
A cosa serve l’Organizational Design nel mondo digitale?
25
Designed for Digital
Com’è “progettata” un’azienda “designed for digital”?



Ecco un possibile “Digital Design Framework”
.
Digital Design framework
27
Operational Backbon
e

Cioè la tua “spina dorsale operativa”. 

Attenzione! Non è il tuo organigramma! 

La spina dorsale è fondamentalmente la “piattaforma” su cui gestisci
la tua attività attuale. Sono i tuoi processi standardizzati, la tua
attuale infrastruttura tecnologica, i dati che hai a disposizione, i ruoli
delle persone. Ciò che consente alla tua attuale azienda di “vivere”

il tuo attuale successo aziendale va conservato - sarà una
piattaforma per te per sviluppare ulteriormente il tuo successo
digitale.

La “spina dorsale” supporta i processi organizzativi, in buona
sostanza
.

Shared Customer Insights
 

I tuoi clienti sanno esattamente cosa vogliono?
Probabilmente no, e nemmeno tu lo sai. 

Come puoi sviluppare questa capacità? Come puoi
diventare più intelligente e cogliere insights dai tuoi clienti?

Come puoi rendere immediata la comprensione
dell’esigenza del tuo cliente?
28
Piattaforma Digital
e

Quale/i tecnologie scegliamo a supporto della nostra
“piattaforma” organizzativa?

Su quali tecnologie facciamo “girare” le nostre nuove proposte
di valore?
“Quadro di Responsabilità
”

Questo è probabilmente il più difficile. Probabilmente è quello a cui
pensi quando dici: “Chi deve fare questa cosa? Perchè questa cosa
non viene fatta? Abbiamo bisogno di una nuova cultura”. 

È incredibilmente difficile averlo chiaro, in particolare nelle aziende
che cambiano continuamente. Quello che possiamo progettare è un
approccio all'assegnazione delle responsabilità a individui e team, in
modo che tutti possano essere autonomi e contribuiscano allo scopo
dell’organizzazione
.
Che design ci serve?
30
Il design ideale
Un modello che consenta potenzialmente ad ogni membro
dell’organizzazione di scegliere il proprio team di lavoro,
sviluppare le proprie competenze in diverse aree
professionali e de
fi
nire il proprio percorso di sviluppo in
modo libero e individuale, all’interno di un comune set
cognitivo, valoriale e di obiettivi aziendali.
 

AZIENDA COME COMMUNITY?
Takeaways
32
Il design organizzativo è un approccio iterativo e come tale
non ha un punto di arrivo.

E’ proprio un approccio all’organizzazione
.

Consiste nell’introduzione di piccoli cambiamenti che
vengono testati, misurati, ridefiniti.
 

Può fornire ad un CDO strumenti e modalità per collocare
al meglio il proprio ruolo nell’organizzazione
.

Ci serve per integrare al meglio persone, processi e
tecnologie e delineare nuove proposte di valore
.

Ha una fortissima componente culturale, che si basa su
principi di autonomia, responsabilità e fiducia.
Grazie

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Stefania Padoa

  • 1. Ecco perchè la tua organizzazione ha bisogno di essere “designed for digital” Insegnare agli elefanti a ballare Stefania Pado a 11 febbraio 2021
  • 3. Contenuti Antiagile per definizione Cos’è l’Organizational Design? Come si fa? Etica e strumenti A cosa serve? Chi lo può fare? Chi lo deve fare? Takeaways Designed for Digital: un possibile framework
  • 5. 5 Antiagile per definizione Un po’ come molte PMI, ma come anche certe grandi corporate . Vogliono correre e saltare, ma non ce la fanno . Bombardate dall’aumento esponenziale di tecnologia (social, mobile, analytics, cloud, IoT - SMACIT) si comportano in modo spesso agli antipodi: optano per un’adozione massiva (ma distruttiva, perchè improvvisa e non ben “dosata”), oppure ignorano il problema. Nella corsa alla competizione per l’agilità abbuffarsi di tecnologia appesantisce inesorabilmente sempre più.
  • 6. 6 Cos’è l’Organizational Design? Si tratta di un mindset, un approccio human-centered, molto “design thinking based” (ma non solo e non necessariamente) . Serve a progettare consapevolmente l’esperienza del cliente interno (employee experience), soprattutto in processi di cambiamento. L’obiettivo dell’Org. Design è progettare un sistema persona-azienda fluido e sostenibile nel tempo. In definitiva quindi è un approccio il cui scopo è quello di far lavorare meglio le persone e migliorare il modo in cui l’organizzazione risponde al cambiamento .
  • 7. 7 Come si fa? (Standard etici) Intanto è un lavoro d’équipe (interna ed esterna all’organizzazione). Ed è un lavoro che richiede cura ed etica: un piccolo cambiamento per il designer può essere dirompente per un grande gruppo di persone . Le organizzazioni non sono cavie. Sono gruppi di esseri umani che cercano di essere qualcosa di più grande di loro stessi e cercano di ottenere qualcosa che sarebbe impossibile per qualsiasi individuo da solo. Senza un approccio etico e rispettoso del funzionamento dell’individuo qualsiasi progettazione di cambiamento è destinata a fallire (ben lo sappiamo!) .
  • 10. ONORA IL PASSATO, POI VAI OLTRE
  • 12. 12 Come si fa? (Standard etici) Non fare danni. Valorizza i piccoli cambiamenti "sicuri di fallire" da cui puoi imparare rapidamente rispetto a un singolo, lento, radicale e rischioso cambiamento. Dai piccoli cambiamenti, diffondi ed espandi ciò che funziona . Progetta facendo. Le organizzazioni sono sistemi adattivi complessi, il che significa che non puoi capire come si comportano o rispondono ai cambiamenti finché non li introduci .
  • 13. 13 Come si fa? (Standard etici) Gioca nella tua zona. Cambia le cose sotto il tuo controllo e allena gli altri a farlo. Passa poi alle cose che potete in fl uenzare . Rispetta le barriere. Il cambiamento organizzativo è semplicemente un cambiamento del comportamento individuale su scala di massa. Gli individui per cambiare hanno bisogno come minimo di capacità, motivazione, ricompensa, empowerment (e già fanno fatica!). Se aggiungi contesto sociale di sperimentazione e confronto e un facilitatore le chance aumentano. Quindi: allena nuove abilità e capacità. Progetta ricompense migliori. Stimola le motivazioni. Crea un sistema di peer-review. Sii facilitatore (o fatti aiutare a diventarlo!). 

  • 14. I PRIMI 100 GIORNI
  • 15. 15 Come si fa? (strumenti) Se prendiamo un processo DTB ecco un approccio : 1. PREPARAZION E 2. ALLINEAMENT O 3. PROTOTIPAZION E 4. TRIAL & IMPROVEMEN T 5. ADOPTIO N Ma l’abilità di un Organizational Designer consiste nel codi fi care il contesto e co-progettare con l’organizzazione un approccio custom.
  • 16. 16 Un esempio Un cliente (PMI, 76 dipendenti, società di sviluppo software) scopre che le sue BU stanno peggiorando il modo di lavorare insieme. La società ha acquisito alcune importanti commesse e la sensazione generale che provano le persone è di non governare la complessità. 
 I progetti accumulano ritardi e stano nascendo con fl itti interni . Cogliamo l’ansia e la mancanza di governo del complesso delle persone come primo elemento da smarcare. Quindi puntiamo alla semplicità.
  • 17. 17 Un esempio Dobbiamo far sì che in 45-60 gg massimo le persone sperimentino un piccolo bene fi cio, altrimenti non ci seguiranno. Week 1: sviluppiamo una struttura di squadra interfunzionale e creiamo con loro un processo giornaliero (rituale) di scambio di informazioni - 30 minuti al giorno divisi in slot (3x10) . Week 2-4: facilitiamo il rituale. Accogliamo errori, aggiustiamo il rituale, ascoltiamo frustrazioni. Dopo 4 settimane il team trova il prototipo di rituale più idoneo. Noi riduciamo le facilitazioni e lasciamo fare a loro. Confezioniamo solo istruzioni che stanno in due paginette . Week 5-7: il rituale si consolida. Una volta a settimana partecipiamo ai momenti di scambio come osservatori.
  • 18. Ma chi lo deve fare?
  • 19. Ma è un sinonimo di struttura?
  • 22. 22 Perchè? Le organizzazioni annaspano nel caos mentre interagiscono con il loro ambiente. I leader non sono responsabili del caos, ma sono responsabili della guida in risposta. 
 
 Il design organizzativo può aiutare a vedere il caos con occhi nuovi. 
 Può radunare le tue persone dietro uno scopo che le ispira sinceramente. 
 Può sbloccare nuove opportunità strategiche. 
 Può rendere le strutture più chiare e meno politiche. 
 Può sempli fi care i sistemi e unire l'organizzazione in un'unica cultura uni fi cata.
  • 23. 23 E quindi come si inserisce nel Digital Journey? Ross, Beath e Mocker (2019, 5) definiscono l’Organizational Design nel mondo digitale come "la configurazione organizzativa olistica di persone (ruoli, responsabilità, strutture, competenze), processi (flussi di lavoro, routine, procedure) e tecnologia (infrastruttura, applicazioni). " 
 
 Il design organizzativo nel contesto digitale implica la configurazione olistica di questi tre elementi. Persone, processi e tecnologia integrati offrono nuove proposte di valore che sfruttano le capacità del digitale.
  • 24. 24 A cosa serve l’Organizational Design nel mondo digitale?
  • 25. 25 Designed for Digital Com’è “progettata” un’azienda “designed for digital”?
 
 Ecco un possibile “Digital Design Framework” .
  • 27. 27 Operational Backbon e Cioè la tua “spina dorsale operativa”. 
 Attenzione! Non è il tuo organigramma! 
 La spina dorsale è fondamentalmente la “piattaforma” su cui gestisci la tua attività attuale. Sono i tuoi processi standardizzati, la tua attuale infrastruttura tecnologica, i dati che hai a disposizione, i ruoli delle persone. Ciò che consente alla tua attuale azienda di “vivere”
 il tuo attuale successo aziendale va conservato - sarà una piattaforma per te per sviluppare ulteriormente il tuo successo digitale.
 La “spina dorsale” supporta i processi organizzativi, in buona sostanza . Shared Customer Insights I tuoi clienti sanno esattamente cosa vogliono? Probabilmente no, e nemmeno tu lo sai. 
 Come puoi sviluppare questa capacità? Come puoi diventare più intelligente e cogliere insights dai tuoi clienti?
 Come puoi rendere immediata la comprensione dell’esigenza del tuo cliente?
  • 28. 28 Piattaforma Digital e Quale/i tecnologie scegliamo a supporto della nostra “piattaforma” organizzativa?
 Su quali tecnologie facciamo “girare” le nostre nuove proposte di valore? “Quadro di Responsabilità ” Questo è probabilmente il più difficile. Probabilmente è quello a cui pensi quando dici: “Chi deve fare questa cosa? Perchè questa cosa non viene fatta? Abbiamo bisogno di una nuova cultura”. 
 È incredibilmente difficile averlo chiaro, in particolare nelle aziende che cambiano continuamente. Quello che possiamo progettare è un approccio all'assegnazione delle responsabilità a individui e team, in modo che tutti possano essere autonomi e contribuiscano allo scopo dell’organizzazione .
  • 29. Che design ci serve?
  • 30. 30 Il design ideale Un modello che consenta potenzialmente ad ogni membro dell’organizzazione di scegliere il proprio team di lavoro, sviluppare le proprie competenze in diverse aree professionali e de fi nire il proprio percorso di sviluppo in modo libero e individuale, all’interno di un comune set cognitivo, valoriale e di obiettivi aziendali. AZIENDA COME COMMUNITY?
  • 32. 32 Il design organizzativo è un approccio iterativo e come tale non ha un punto di arrivo.
 E’ proprio un approccio all’organizzazione . Consiste nell’introduzione di piccoli cambiamenti che vengono testati, misurati, ridefiniti. Può fornire ad un CDO strumenti e modalità per collocare al meglio il proprio ruolo nell’organizzazione . Ci serve per integrare al meglio persone, processi e tecnologie e delineare nuove proposte di valore . Ha una fortissima componente culturale, che si basa su principi di autonomia, responsabilità e fiducia.