Il corso di LEN Formazione rivolto a Team Leader, capi progetto e imprenditori impegnati nella gestione dei collaboratori che desiderano introdurre una nuova metodologia di gestione delle problematiche lavorative aumentando la creatività e la proattività del gruppo di lavoro.
1. Cosa e' il problem solving? Come funziona e come NON funziona.
2. Panoramica delle strategie (PSS, FARE, PDCA, DMAIC) e degli strumenti piu' comuni (Diagrammi di flusso, Analisi di Pareto, Diagramma causa-effetto, Brainstorming, 5w2h).
3. Un esempio concreto, guida al problem solving per developers.
Le cause che caratterizano il fenomeno dello stress lavoro-correlato con la definizione di stress, la distinzione dello stress positivo e negativo e gli interventi a livello individuele e organizzativo per la gestione dello stress nei luoghi di lavoro
Il corso di LEN Formazione rivolto a Team Leader, capi progetto e imprenditori impegnati nella gestione dei collaboratori che desiderano introdurre una nuova metodologia di gestione delle problematiche lavorative aumentando la creatività e la proattività del gruppo di lavoro.
1. Cosa e' il problem solving? Come funziona e come NON funziona.
2. Panoramica delle strategie (PSS, FARE, PDCA, DMAIC) e degli strumenti piu' comuni (Diagrammi di flusso, Analisi di Pareto, Diagramma causa-effetto, Brainstorming, 5w2h).
3. Un esempio concreto, guida al problem solving per developers.
Le cause che caratterizano il fenomeno dello stress lavoro-correlato con la definizione di stress, la distinzione dello stress positivo e negativo e gli interventi a livello individuele e organizzativo per la gestione dello stress nei luoghi di lavoro
Problem solving creatività pensiero laterale_Coach Pasquale adamoPasquale Adamo
Il PROBLEM SOLVING e la capacità di risolvere i problemi in modo creativo è una di quelle competenze trasversali (soft skills) più richieste nel mondo del lavoro. La maggior parte degli annunci di lavoro riportano la voce: "è richiesta ottima capacità di problem solving" e la maggior parte dei selezionatori, tende a verificare questa abilità nei candidati da selezionare. Un Problem Solver è sicuramente una risorsa con un valore aggiunto.
Una riflessione sulla gestione del conflitto, nata durante un corso di gestione e tecniche di vendita. Attuale, vista la conflittualità oggi in atto. Aggiornata a Gennaio 2017
Strategie di gestione delle dinamiche relazioni. Come affrontare i conflititClaudia Matini
Estratto di un corso online sulla gestione delle dinamiche relazionali, con particolare riferimento alla natura, motivi e strategie di gestione dei conflitti.
Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
Problem solving creatività pensiero laterale_Coach Pasquale adamoPasquale Adamo
Il PROBLEM SOLVING e la capacità di risolvere i problemi in modo creativo è una di quelle competenze trasversali (soft skills) più richieste nel mondo del lavoro. La maggior parte degli annunci di lavoro riportano la voce: "è richiesta ottima capacità di problem solving" e la maggior parte dei selezionatori, tende a verificare questa abilità nei candidati da selezionare. Un Problem Solver è sicuramente una risorsa con un valore aggiunto.
Una riflessione sulla gestione del conflitto, nata durante un corso di gestione e tecniche di vendita. Attuale, vista la conflittualità oggi in atto. Aggiornata a Gennaio 2017
Strategie di gestione delle dinamiche relazioni. Come affrontare i conflititClaudia Matini
Estratto di un corso online sulla gestione delle dinamiche relazionali, con particolare riferimento alla natura, motivi e strategie di gestione dei conflitti.
Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
Progettazione e valutazione per competenzeinformistica
Il problema di fondo
Quattro discontinuità tra scuola e realtà
Una frattura insanabile ?
Competenze
Strutturare problemi per competenze
Cambiamenti di prospettiva
Didattica per compiti di realtà
Il compito di realtà
Studio di caso
Apprendere per ricerca
Valutare gli apprendimenti
Design thinking: Redesign the school-to-work transitionDaniele Iori
This is a journey into the Design Thinking Process, through a design challenge proposed by Leticia Britos Cavagnaro for the Design Thinking Action Lab, Stanford University.
July 17 - Aug 20 2013
La presentazione di Pietro di Martino (Diparticimento di Matematica dell'Università di PIsa) in occasione del Festival della scienza di Genova sulle tematiche legate al problem-solving.
Approccio focalizzato sulle soluzioni nel coaching e nella consulenza aziendaleFabrizio Pieroni
L'approccio focalizzato sulle soluzioni (Solutions Focus) deriva dal lavoro di Steve De Shazer.
Risolvere un problema del cliente «non significa che il problema del cliente necessiti di un’attenta analisi, e non c’è bisogno di parlarne molto a lungo» , infatti «non c’è bisogno che le soluzioni siano direttamente connesse al problema che vogliono risolvere» (De Shazer)
Il pensiero computazionale - Che cosa è - Perché usarlo a scuola.fmann
Presentazione del pensiero computazionale e perché usarlo a scuola, con esempi concreti.
Corso Animatore digitale - a.s. 2015/16 - Prof. Francesco Mannarino
E' un sistema realizzato presso l'Istituto per le tecnologie Didattiche del CNR di Palermo, destinato a bambini di scuola elementare utile per la comprensione del testo matematico.
AUTORE del file ppt: Antonella Chifari
antonella.chifari@itd.cnr.it
Similar to Didattica del problem solving copia (20)
2. Il problema
03/08/13 www.renatopatrignani.it
2
Un problema nasce quando un essere vivente ha una
meta ma non sa come raggiungerla. (Duncker - 1935)
Quindi, perché nasca un problema occorre che ci sia la
motivazione a raggiungere un obiettivo (non a risolvere il
problema!)
3. Pratico o teorico
03/08/13 www.renatopatrignani.it
3
Un problema può essere pratico (1° livello di
difficoltà)
o teorico (2° e 3° livello di difficoltà)
Una situazione pratica (reale) diviene problematica e
viene risolta attraverso tre fasi:
Problem finding
Problem solving
Problem shaping
Esempio
4. 1a
fase della risoluzione di un problema
03/08/13 www.renatopatrignani.it
4
1. Il problem finding (scoperta di un problema) è quella
fase che comprende l’individuazione e la definizione di
una situazione problematica a partire proprio dalla
decisione di fermarsi a pensare.
5. 03/08/13 www.renatopatrignani.it
5
2. Il problem shaping o problem framing o problem
setting (dare forma al problema, inquadrare il
problema, definire il problema) è la fase in cui si
delinea, si definisce con la maggior precisione possibile
un problema, inizialmente formulato in termini troppo
vaghi per poter essere efficacemente affrontato e risolto.
2a
fase della risoluzione di un problema
6. 3a
fase della risoluzione di un problema
03/08/13 www.renatopatrignani.it
6
3. Il problem solving indica l'insieme dei processi atti ad
analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni
problematiche.
è presente in ogni disciplina!
è una attività mentale che consiste nella razionalizzazione di
esigenze (obiettivi) e conseguente formalizzazione dei problemi
è considerata la più complessa fra tutte le funzioni mentali e viene
definita come un processo cognitivo di ordine superiore che
richiede la capacità di coordinare e utilizzare diverse abilità.
viene attivato quando un organismo o un sistema intelligente
artificiale ha il problema di trasformare un’esigenza in una soluzione.
7. Problema pratico (1° livello)
03/08/13 www.renatopatrignani.it
7
• Il soggetto solutore è il protagonista della situazione
problematica, può interagire con essa e si pone il
raggiungimento di un obiettivo pratico.
Sono le 11:30. Mi trovo in una città che non conosco e
devo recarmi ad un certo indirizzo entro le ore 12:00.
• Questo problema nasce se il solutore è motivato a
raggiungere quell’indirizzo ed è risolto se raggiunge
tale obiettivo.
• Per risolvere il problema, il solutore può interagire
con il contesto: chiedere informazioni ai passanti,
comperare una cartina, chiamare un taxi, ecc.
8. Problema teorico
03/08/13 www.renatopatrignani.it
8
Se proponiamo un problema teorico, dobbiamo curare tre
aspetti:
Condivisione dell’obiettivo
Motivazione
Convinzioni
Da questi tre fattori dipendono la scelta delle strategie e
il superamento della «fissità funzionale» da parte del
solutore.
Esempio
9. Problema scolastico standard (3° livello)
03/08/13
www.renatopatrignani.it 9
Per comprare 5 quaderni ho speso 7,50 €.
Quanto costa un quaderno?
• Il soggetto solutore non si trova di fronte ad una situazione problematica,
ma ad una domanda, e l’obiettivo dell’insegnante non è quello di
conoscere il costo di un quaderno, né quello di sapere come si può trovare
tale valore, ma quello di verificare se l’alunno coglie il nesso fra i dati e
l’incognita e riesce ad impostare il giusto algoritmo e a calcolarlo.
• L’alunno avrebbe bisogno di una notevole capacità di astrazione per
essere motivato da un simile obiettivo (che, peraltro, non gli viene
esplicitato); perciò potrebbe motivarsi verso obiettivi alternativi
(rispondere alla domanda, prendere un bel voto) e adottare strategie tese
ai suoi obiettivi.
• Per risolvere il problema, l’alunno si trova di fronte non ad un contesto
concreto (come, solo apparentemente, suggerisce il testo) ma ad un
contenitore di dati da utilizzare per rispondere alla domanda, avere
l’approvazione dell’insegnante, ecc..
10. Atteggiamenti motivazionali
03/08/13
www.renatopatrignani.it 10
Nicholls, nella sua teoria delle motivazioni (1983),
distingue tre tipi di coinvolgimenti:
estrinseco: l’alunno si impegna per ottenere qualcosa (approvazione
dell’insegnante, bel voto, ecc)
intrinseco: l’alunno si applica nello sforzo di apparire intelligente
operativo: l’alunno è concentrato sul compito e persegue
miglioramenti nelle performances e la soddisfazione che ne consegue.
Solo se si verifica l’ultimo caso si può parlare di
«obiettivo condiviso»
11. Le convinzioni
03/08/13
www.renatopatrignani.it 11
Un altro fattore che condiziona il successo nella soluzione di un
problema è rappresentato dalle
convinzioni del solutore.
Nel problem solving assumono un ruolo centrale le decisioni,
strategiche o tattiche, che un soggetto prende e tali processi
decisionali sono fortemente influenzati dalle convinzioni che il
soggetto possiede. (Schoenfeld-1985)
Se l’alunno si convince della propria incapacità di risolvere i
problemi e/o dell’artificiosità e/o inutilità pratica di tale attività,
ciò costituisce una «barriera affettiva» che gli impedisce di fatto
di utilizzare le conoscenze che pure possiede
e ne compromette la motivazione e quindi la perseveranza,
la capacità e volontà di iniziativa e la capacità di trarre
soddisfazione da situazioni di problem solving.
12. Le strategie
03/08/13 www.renatopatrignani.it
12
Quando l’insegnante propone un problema all’alunno,
l’obiettivo che egli si pone è condiviso dall’alunno?
Se non lo è, quest’ultimo può utilizzare strategie
inadeguate alla soluzione del problema posto
(perché finalizzate ai suoi obiettivi alternativi).
Mc Carrigle e Donaldson ipotizzano che
il fallimento di una prova può essere dovuto al fatto che
l’alunno interpreta in modo sbagliato il problema
e quindi risolve un compito diverso da quello richiesto.
13. Fissità funzionale
03/08/13 www.renatopatrignani.it
13
1. Fissità funzionale (pensiero convergente)
Tendenza a impiegare gli elementi del problema secondo il loro uso
comune, mentre la soluzione richiede che tali elementi vengano
impiegati in modo insolito.
Quando si supera una situazione di fissità funzionale avviene quello
che viene definito il ricentramento: l’oggetto assume una nuova
funzione.
2. Meccanizzazione del pensiero
Consiste nel ripetere la medesima strategia già attuata con
successo nel passato.
14. Problema di Duncker
03/08/13 www.renatopatrignani.it
14
Avete:
una candela,
dei fiammiferi
ed una scatola di puntine.
Il vostro obiettivo è quello di attaccare la candela al muro in
modo che non goccioli sul tavolo.
Qual è la soluzione?
16. Proposta di problem solving
03/08/13
www.renatopatrignani.it 16
L’attività di problem solving proposta in questo modulo ha
le seguenti caratteristiche:
Comporta la soluzione di problemi non-standard
Richiede e persegue competenze riguardanti tutte le discip
Prevede un ambiente cooperativo
Si può avvalere dell’uso del computer e di un linguaggio di
E’ finalizzato all’acquisizione di competenze complesse e a
17. Problemi non-standard
03/08/13
www.renatopatrignani.it 17
Un modo efficace di indurre gli alunni a convinzioni
positive riguardo al problem solving è quello di impegnarli
nella soluzione di problemi non-standard
in ambiente cooperativo.
Recenti sperimentazioni provano che tale attività didattica
migliora anche le capacità di
soluzione dei problemi standard.
18. Multidisciplinarità
03/08/13 www.renatopatrignani.it
18
Il Problem Solving non riguarda solo le discipline scientifiche e
può essere attuato in ogni ordine di scuola, purché si pongano
problemi adeguati al grado di comprensione degli allievi, in
situazioni reali o almeno verosimili, interessanti e complesse,
al fine di stimolare i ragazzi a porsi sempre nuove domande: si
potrà procedere a insegnare in modo critico la Matematica,
l'Italiano (per la risoluzione di un giallo o la scrittura di un testo),
le Scienze (attraverso la valutazione di testi scientifici), la Storia
(ponendo una controversia da analizzare, ricostruendo i processi
che hanno dato vita ad alcune grandi vittorie o sconfitte, ...), o
utilizzando le tecnologie informatiche (elaborando programmi,
costruendo ipertesti o visionando software e multimedia didattici
che pongono situazioni stimolo).
19. Competenze di problem solving
03/08/13
www.renatopatrignani.it 19
Le prove richiedono l’impiego e lo sviluppo delle competenze fondamentali tipiche
del problem solving:
ricerca: comprensione della situazione problematica, definizione dei dati del
problema, formulazione dell’ipotesi e individuazione delle fonti per il
reperimento di ulteriori dati e informazioni;
strutturazione: rappresentazione del contesto attraverso dati, tabelle e grafici…
esplorazione: studio di casi particolari in cui la soluzione è semplice o
particolarmente significativa;
analisi: scomposizione in sottoproblemi e scoperta del processo di risoluzione
da utilizzare;
elaborazione: scelta della strategia più efficace, algoritmo di risoluzione del
problema, progettazione e programmazione;
verifica: controllo e valutazione dei risultati ottenuti;
comunicazione: presentazione e condivisione delle informazioni relative alle
tematiche affrontate e alla soluzione.
20. Uso del computer nel problem solving
03/08/13
www.renatopatrignani.it 20
L’uso del computer nel problem solving è finalizzato ad avviare e consolidare
negli alunni una vision informatica (non solo tecnologica), mobilitando
processi e prodotti affinchè l’informatica assuma la connotazione di
disciplina scientifica, fruibile come «metodo concettuale che consente di
formalizzare e risolvere problemi in ogni campo» (Casadei–2008).
Si tratta di passare dal sapere (conoscenza) e dal saper fare (competenza) al
saper far fare (computer programming e computational thinking).
Far fare qualcosa a un computer è:
• un allenamento per capire e per imparare a fare
• una verifica che si è effettivamente appreso il saper fare.
N. B.: Non si tratta di «fare qualcosa con il computer»,
ma di «far fare qualcosa al computer»
21. Cosa far fare al computer
03/08/13 www.renatopatrignani.it
21
L’uso del computer diventa un metodo per raggiungere un
obiettivo.
• Saper far fare al computer non solo calcoli, ma reperire
informazioni, costruire procedimenti e trovare argomentazioni e
dimostrazioni.
Computer programming
Conoscere un linguaggio di programmazione è uno strumento
pedagogico unico per sviluppare in modo effettivo le abilità e le
competenze di astrazione. Il computer può essere istruito con
l’uso di un linguaggio e può apprendere dall’esperienza.
Computational thinking
La conoscenza di metodi e modelli computazionali permette di
affrontare problemi che l’uomo, da solo, non potrebbe neanche
prendere in considerazione
Chaitin: «Si capisce qualcosa solo se si è capaci (noi e non altri) di
scrivere il programma; altrimenti non si ha una vera comprensione, si
crede soltanto di aver capito!»
22. Computational thinking
03/08/13 www.renatopatrignani.it
22
Il computational thinking è un processo di problem solving
caratterizzato da:
Analisi e organizzazione logica dei dati (data modeling, data
abstraction) e simulazioni
Formulazione di problemi ai quali un elaboratore può fornire
supporto
Identificazione, test ed implementazione di possibili soluzioni
Automazione di soluzioni attraverso il pensiero algoritmico
(algorithmic thinking)
Generalizzazione ed applicazione di questo processo ad altri
problemi
23. Vantaggi del gruppo
03/08/13 www.renatopatrignani.it
23
Far risolvere i problemi in team ha diversi effetti positivi:
Riduce sensibilmente l’ansia da prestazione.
Consente a ciascuno di riconoscere le strategie vincenti
degli altri e di farle proprie.
Rendendo evidente che ognuno ha i propri punti di forza e le
proprie difficoltà, rinforza l’autostima.
24. Problema teorico (2° livello)
03/08/13
www.renatopatrignani.it 24
Immagina di trovarti, alle ore 11:30, in una città che non
conosci e di dover raggiungere un certo indirizzo per le
ore 12:00. Come potresti fare?
• Il soggetto solutore è spettatore di una situazione problematica che
deve immaginare; non può interagire con essa e gli si chiede di trovare
almeno un modo di raggiungere un obiettivo pratico.
• Il solutore è motivato dalla maggiore o minore volontà di dimostrarsi
capace di trovare una soluzione (motivazione operativa).
• Per risolvere il problema, il solutore non può interagire con il contesto:
deve pianificare una strategia, considerando le varie possibilità offerte
sotto forma di regole da seguire (presenza o meno di passanti, di
negozi aperti, di taxi, disponibilità di denaro, ecc.)
25. Alunni in difficoltà
03/08/13 www.renatopatrignani.it
25
Perché proporre la didattica del problem solving agli alunni in
difficoltà:
• Ha la caratteristica tipica della didattica operativa di
muovere dallo stato esperenziale mentale dell'alunno,
e tende ad arrivare al «saper fare» e al «sapere cosa si sta facendo».
• agevola l'insegnamento individualizzato offrendo maggiori
opportunità di sviluppo di capacità e attitudini
(comunicative, espressive, creative e collaborative )
• Sul piano cognitivo, sviluppa il pensiero formale di tipo costruttivo
migliorando le capacità di agire in modo ordinato e mirato nella
risoluzione dei problemi e assicurando maggior rendimento
in ambito scolastico e quotidiano.
• Sul piano psicoaffettivo, migliora l'immagine di sé, abbassa il
livello di frustrazione e fa acquisire competenze collaborative.
26. Mappa concettuale
03/08/13
www.renatopatrignani.it 26
SITUAZIONE OBIETTIVOOBIETTIVO MOTIVAZIONEMOTIVAZIONE
SITUAZIONE PROBLEMATICA
PROBLEM SOLVING
OBIETTIVO
(condiviso)
OBIETTIVO
(condiviso)
MOTIVAZIONE
(operativa)
MOTIVAZIONE
(operativa)
CONVINZIONICONVINZIONI
STRATEGIE
InformaticaSOLUZIONEVERIFICA
PROBLEM
FINDING
PROBLEM
FINDING
PROBLEM
SHAPING
PROBLEM
SHAPING
COMUNICAZIONE DELLA SOLUZIONE