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3-6 OTTOBRE 2017 - CASERTA
DIAGNOSI DI MORTE CON CRITERI
NEUROLOGICI
Dott. Pier Paolo Donadio
Dir. S.C. Anestesia e Rianimazione 2 – P.O. Molinette
A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino
Coordinatore del C.R.P.
Coordinamento Regionale delle donazioni e dei Prelievi di organi e Tessuti
Piemonte e Valle d’Aosta
Obiettivi
 Comprendere che la morte è sempre quella
dell’encefalo anche quando avviene per arresto
del cuore o del respiro
 Conoscere la cosiddetta «morte cerebrale» a
cuore battente
 Saperne spiegare la fisiopatologia in modo chiaro
anche a chi ha la terza media
 Conoscere la differenza tra la morte cerebrale e
tutte le altre neurolesioni
DIAGNOSIDIMORTECONCRITERI
NEUROLOGICI
NEI SECOLI L’UOMO HA
VISTO CHE
• soggetti senza respiro e senza battito cardiaco dopo
un certo tempo iniziano INVARIABILMENTE a
decomporsi
• ha così compreso che se la funzione circolatoria e
respiratoria era perduta il soggetto era diventato un
CADAVERE
PAROLE PESANTI
respiro RUAH in ebraico, πνεύμα in greco
respiro, soffio, vento, ma anche spirito, soffio vitale
«di ampio respiro» anche oggi non è riferito ai polmoni
cuore LEV in ebraico, κρδί in greco
sede della ragione, dell’intelligenza, della conoscenza, dell’anima
«mi sta a cuore» anche oggi non è riferito al muscolo cardiaco
DIVENTANO LE SEDI DELLA VITA IN TUTTE
LE CULTURE
E IN EFFETTI….
Fino a quando non sono esistite le tecniche di
rianimazione c’è stata coincidenza tra arresto del
cuore, arresto del respiro e morte.
Ed anche l’accertamento della morte ha avuto per
secoli un interesse limitato all’esclusione dei casi di
morte apparente
MA DA TEMPO SAPPIAMO
che è il cervello l’organo supremo di
coordinamento di tutto l’organismo
il centro ricevente di tutte le esperienze
sensorie, cognitive ed emotive, il
«motore centrale neuronale dell’esistenza».
PONTIFICIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 2008
PER DI PIU’
cuori che si fermano vengono fatti ripartire
cuori e polmoni si trapiantano e l’identità
permane
se «io» sono «io» lo sono nel mio cervello e in
nessun altro organo o apparato
E DUNQUE NEL SECOLO
SCORSO L’ATTENZIONE SI
SPOSTA DAL TORACE ALLA
TESTA
RICHIAMO FISIOLOGICO
per funzionare e per
vivere
il cervello ha bisogno di
ricevere sangue
pompato dal cuore
ossigenato dai polmoni
se il cervello non la stimola
la respirazione spontanea
cessa
l’attività respiratoria
dipende dal cervello
il cuore invece non ha bisogno dell’attività
cerebrale per contrarsi: al proprio interno ha un
gruppo di cellule nervose che lo stimolano, il
nodo senoatriale che è il pacemaker fisiologico.
Basta che il sangue sia
ossigenato e il cuore
batte autonomamente
Il cuore ha bisogno
dei polmoni
Il respiro dipende
dall’encefalo
L’encefalo ha bisogno
del cuore
e dei polmoni
ma NON dell’encefalo
e dal cuore
LA MORTE CHE CONOSCIAMO
DA SEMPRE
Quando il cuore
si ferma……….
il cervello smette
di funzionare
perché non
riceve sangue...
Quando il cuore
si ferma……….
PPD 2014
il cervello muore
perché non
riceve sangue...
e il respiro cessa
Quando il cuore
si ferma……….
Quando il cuore
si ferma……….
il cervello muore
perché non
riceve sangue...
e il respiro cessa
fino agli anni ’50…
• non è servito sottolineare la centralità del cervello nell’evento
morte
• anche se da sempre il substrato biologico della morte è stato ed
è la morte del cervello, solitamente provocata dall’arresto del
cuore e/o del respiro
ma a fine anni ’50…
• nascono i primi reparti di rianimazione
• e si inizia a utilizzare la ventilazione artificiale
meccanica
• su pazienti che non sono in grado di respirare
autonomamente
e nei reparti di rianimazione
LA VENTILAZIONE
ARTIFICIALE MECCANICA
SI SOSTITUISCE
AL CERVELLO
NEL CONTROLLO
E NELLA
REGOLAZIONE
DEL RESPIRO
E LO MANTIENE
ARTIFICIALMENTE
Tra coloro che vennero
sottoposti a
rianimazione vi furono
anche soggetti che
avevano subito una
lesione cerebrale
primitiva (trauma
cranico, emorragia
cerebrale ecc)……..
….alcuni dei quali
presentarono un quadro
mai visto prima.
Il loro cervello sembrava aver
perduto qualsiasi funzione, ma
il cuore non si fermava
Erano “al di là del coma”, in
una situazione diversa ed
ancora più grave.
1959
• Mollaret P, Goulon M
• Le coma dépassé.
• Rev Neurol (Paris) 1959,101: 3-15
Dal 1959 al 1968
• Numerose serie di soggetti studiati
• Mostrano segni di cessazione di TUTTE le funzioni
cerebrali
• Tutti vengono rianimati a oltranza fino a quando il
cuore non si ferma.
• Nessuno di essi recupera.
• Tutte le autopsie mostrano colliquazione del
cervello, cioè disfacimento fisico
1968 HARVARD
• Ad Hoc Committe
• A definition of irreversible coma report af the Ad Hoc
Committe of the Harvard Medical School to examine the
definition of Brain Death
• JAMA 1968;205:337-340
CRITERI DI HARVARD
• assenza di farmaci depressori
• temperatura > 32,2 °C
• coma areflessico
• assenza di movimenti spontanei o provocati
• apnea al distacco dal ventilatore
• E.E.G. isoelettrico (“piatto”)
• 24 ore
49 anni di conferme
• non variazioni significative in 49 anni
• riduzione del tempo di osservazione
• maggiore focalizzazione sulla causa
• specifiche tecniche sui test diagnostici
• IL CONCETTO RESTA IMMUTATO
COSA SUCCEDE IN QUESTI
CASI?
LESIONE CEREBRALE
PRIMITIVA
il paziente viene soccorso, portato
in rianimazione e connesso al
respiratore
EVOLUZIONE MALIGNA
DELLA
LESIONE CEREBRALE
A causa della lesione
la pressione
endocranica aumenta
….fino a diventare
maggiore della
pressione arteriosa
P.I.C. > P.A.M.
Il sangue proveniente dal cuore
non riesce più ad entrare nel
cranio e l’encefalo resta privo
di perfusione ematica
e dopo un breve tempo
in tale situazione l’encefalo
inizia a colliquare e muore
L’encefalo
non è più perfuso….
….una macchina
insuffla i polmoni
...il cuore continua
a battere
in questa situazione il soggetto
è MORTO
perché non ha più l’encefalo
anche se ha un respiro meccanico
e di conseguenza il battito cardiaco
«MORTE ENCEFALICA»
MORTE
diagnosticata con
criteri neurologici
PPD 2014
PPD 2014
LA MORTE SI IDENTIFICA
CON LA CESSAZIONE
IRREVERSIBILE
DI TUTTE LE FUNZIONI
DELL’ENCEFALO
Art.1 Legge 23/12/1993 n°578
Alla luce dei limiti epistemologici
della medicina “si identifica”
non significa “consiste in”
ma, più umilmente,
“si accerta quando”
“è avvenuta dopo che”
LA MORTE
è avvenuta quando è avvenuta
LA CESSAZIONE
IRREVERSIBILE
DI TUTTE LE FUNZIONI
DELL’ENCEFALO
DIFFERENZE
FONDAMENTALI
STATO DI COMA
• è una condizione patologica di VITA
• la sua irreversibilità è una prognosi, che
può anche essere sbagliata e cambia nel
tempo
• corrisponde a una alterazione funzionale
• non interessa tutto l’encefalo
• può risolversi
MORTE ENCEFALICA
• è MORTE
• è una diagnosi
• è una diagnosi facile
• corrisponde a una realtà di
disfacimento fisico del cervello
• interessa tutto l’encefalo
• è definitiva
I criteri di Harvard non sono
stati elaborati per giustificare i
prelievi di organi.
• Anche senza i trapianti sarebbe stato
necessario stabilire se quei soggetti, che
diventavano sempre più numerosi e che,
invariabilmente, andavano incontro
all’arresto cardiaco erano ancora
pazienti oppure già cadaveri.
E’ richiesto l’accertamento della “whole
brain death”, cioè della morte sia della
corteccia che del tronco
morte corticale:
stato vegetativo
Perdita
irreversibile
della
funzionalità
danno parziale del tronco:
effetti variabili tra cui la
locked in syndrome
Perdita
irreversibile
della
funzionalità
morte del tronco:sempre seguita da
morte degli emisferi
whole brain death:
morte encefalica
Perdita
irreversibile
della
funzionalità
Lesione
cerebrale
Sopravvivenza
VITA MORTE
Coma
Morte
“cerebrale”
Arresto
cardiaco
Lesione
permanente
Guarigione
Una linea di
confine assoluta
DEAD DONOR RULE
 Il rispetto della «regola del donatore morto» deve essere
assoluto a garanzia dei cittadini
 Garantisce che si tratti di cadaveri e non di moribondi,
morenti, comatosi irreversibili o di qualsiasi altra cosa
UNA MORTE SOLA
due modi di morire
• la morte è sempre la morte dell’encefalo
• essa può avvenire secondariamente all’arresto
cardiaco prolungato ed alla conseguente assenza di
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un paziente sottoposto a rianimazione non comporta
necessariamente l’arresto del cuore
ACCERTAMENTO CON CRITERI
CARDIOLOGICI
se la morte avviene per arresto primitivo del cuore
occorre la registrazione elettrocardiografica che
documenti l’assenza di attività cardiaca per almeno
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Si tratta di un accertamento indiretto della morte
cerebrale per prolungata assenza di flusso
ACCERTAMENTO CON CRITERI
NEUROLOGICI
Se la morte avviene per lesione cerebrale in
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che li mantiene a cuore battente
si utilizzano strumenti che valutano
direttamente perdita irreversibile di tutte le
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I CRITERI DIAGNOSTICI
• CHIARI, COMPRENSIBILI, CONDIVISI
• INFALLIBILI
• RIPRODUCIBILI NELLA REALTA’ CLINICA
DIAGNOSI
DI MORTE ENCEFALICA
CLINICA STRUMENTALE
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CORTECCIA - EMISFERI
PRESUPPOSTI DI SICUREZZA
• ETIOLOGIA CERTA
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• ASSENZA DI FATTORI INTERFERENTI
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o l’E.E.G.
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– instabilità emodinamica con ipoperfusione
cerebrale
la documentazione diretta
dell’arresto del flusso cerebrale
se vi sono fattori interferenti
è necessaria
VIVO MORTO
Angio-TC a 48 h dall’esordio:
Fase arteriosa a 30”
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Angio-TC:
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Fase arteriosa a 30”
Pervietà delle a. temporali in assenza del
Circolo arterioso intracranico
Angio-3D con a. temporali pervie
Per gentile concessione del dott. Paolo Vaudano
ANGIOTC
1
2
3
4
doppler trans cranico T.C.D.
L’ACCERTAMENTO E’:
COLLEGIALE:
CLINICO
STRUMENTALE
RIPETUTO NEL TEMPO:
è assolutamente SICURO
1 rianimatore
1 medico legale
1 neurologo
UNANIMI
eseguito per 2 volte
nell’arco di 6 ORE
Oculocefalico
OculovestibolareCorneale Fotomotore
FaringeoTracheale
Elettroencefalogramma
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+ test di apnea
Conclusioni
 La morte è sempre quella dell’encefalo ed è sempre
causata dall’assenza di flusso cerebrale
 Nel neuroleso ventilato meccanicamente si può avere la
cessazione del flusso cerebrale con mantenimento del
battito cardiaco quando la pressione endocranica supera
quella arteriosa
 Tale condizione deve interessare l’intero encefalo,
perdurare nel tempo ed essere accertata con criteri
infallibili
 In tal caso, anche se il cuore batte e gli organi sono
perfusi, si è di fronte a un CADAVERE
 Non sono i trapianti ad aver «inventato» la morte
cerebrale, ma la rianimazione; la morte cerebrale ha reso
possibili i trapianti
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Diagnosi di morte con criteri neurologici

  • 1. 3-6 OTTOBRE 2017 - CASERTA DIAGNOSI DI MORTE CON CRITERI NEUROLOGICI Dott. Pier Paolo Donadio Dir. S.C. Anestesia e Rianimazione 2 – P.O. Molinette A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino Coordinatore del C.R.P. Coordinamento Regionale delle donazioni e dei Prelievi di organi e Tessuti Piemonte e Valle d’Aosta
  • 2. Obiettivi  Comprendere che la morte è sempre quella dell’encefalo anche quando avviene per arresto del cuore o del respiro  Conoscere la cosiddetta «morte cerebrale» a cuore battente  Saperne spiegare la fisiopatologia in modo chiaro anche a chi ha la terza media  Conoscere la differenza tra la morte cerebrale e tutte le altre neurolesioni DIAGNOSIDIMORTECONCRITERI NEUROLOGICI
  • 3. NEI SECOLI L’UOMO HA VISTO CHE • soggetti senza respiro e senza battito cardiaco dopo un certo tempo iniziano INVARIABILMENTE a decomporsi • ha così compreso che se la funzione circolatoria e respiratoria era perduta il soggetto era diventato un CADAVERE
  • 4. PAROLE PESANTI respiro RUAH in ebraico, πνεύμα in greco respiro, soffio, vento, ma anche spirito, soffio vitale «di ampio respiro» anche oggi non è riferito ai polmoni cuore LEV in ebraico, κρδί in greco sede della ragione, dell’intelligenza, della conoscenza, dell’anima «mi sta a cuore» anche oggi non è riferito al muscolo cardiaco DIVENTANO LE SEDI DELLA VITA IN TUTTE LE CULTURE
  • 5. E IN EFFETTI…. Fino a quando non sono esistite le tecniche di rianimazione c’è stata coincidenza tra arresto del cuore, arresto del respiro e morte. Ed anche l’accertamento della morte ha avuto per secoli un interesse limitato all’esclusione dei casi di morte apparente
  • 6. MA DA TEMPO SAPPIAMO che è il cervello l’organo supremo di coordinamento di tutto l’organismo il centro ricevente di tutte le esperienze sensorie, cognitive ed emotive, il «motore centrale neuronale dell’esistenza». PONTIFICIA ACCADEMIA DELLE SCIENZE 2008
  • 7. PER DI PIU’ cuori che si fermano vengono fatti ripartire cuori e polmoni si trapiantano e l’identità permane se «io» sono «io» lo sono nel mio cervello e in nessun altro organo o apparato
  • 8. E DUNQUE NEL SECOLO SCORSO L’ATTENZIONE SI SPOSTA DAL TORACE ALLA TESTA
  • 10. per funzionare e per vivere il cervello ha bisogno di ricevere sangue pompato dal cuore ossigenato dai polmoni
  • 11. se il cervello non la stimola la respirazione spontanea cessa l’attività respiratoria dipende dal cervello
  • 12. il cuore invece non ha bisogno dell’attività cerebrale per contrarsi: al proprio interno ha un gruppo di cellule nervose che lo stimolano, il nodo senoatriale che è il pacemaker fisiologico. Basta che il sangue sia ossigenato e il cuore batte autonomamente
  • 13. Il cuore ha bisogno dei polmoni Il respiro dipende dall’encefalo L’encefalo ha bisogno del cuore e dei polmoni ma NON dell’encefalo e dal cuore
  • 14. LA MORTE CHE CONOSCIAMO DA SEMPRE
  • 15. Quando il cuore si ferma……….
  • 16. il cervello smette di funzionare perché non riceve sangue... Quando il cuore si ferma………. PPD 2014
  • 17. il cervello muore perché non riceve sangue... e il respiro cessa Quando il cuore si ferma……….
  • 18. Quando il cuore si ferma………. il cervello muore perché non riceve sangue... e il respiro cessa
  • 19. fino agli anni ’50… • non è servito sottolineare la centralità del cervello nell’evento morte • anche se da sempre il substrato biologico della morte è stato ed è la morte del cervello, solitamente provocata dall’arresto del cuore e/o del respiro
  • 20. ma a fine anni ’50… • nascono i primi reparti di rianimazione • e si inizia a utilizzare la ventilazione artificiale meccanica • su pazienti che non sono in grado di respirare autonomamente
  • 21. e nei reparti di rianimazione
  • 22. LA VENTILAZIONE ARTIFICIALE MECCANICA SI SOSTITUISCE AL CERVELLO NEL CONTROLLO E NELLA REGOLAZIONE DEL RESPIRO E LO MANTIENE ARTIFICIALMENTE
  • 23. Tra coloro che vennero sottoposti a rianimazione vi furono anche soggetti che avevano subito una lesione cerebrale primitiva (trauma cranico, emorragia cerebrale ecc)……..
  • 24. ….alcuni dei quali presentarono un quadro mai visto prima. Il loro cervello sembrava aver perduto qualsiasi funzione, ma il cuore non si fermava Erano “al di là del coma”, in una situazione diversa ed ancora più grave.
  • 25. 1959 • Mollaret P, Goulon M • Le coma dépassé. • Rev Neurol (Paris) 1959,101: 3-15
  • 26. Dal 1959 al 1968 • Numerose serie di soggetti studiati • Mostrano segni di cessazione di TUTTE le funzioni cerebrali • Tutti vengono rianimati a oltranza fino a quando il cuore non si ferma. • Nessuno di essi recupera. • Tutte le autopsie mostrano colliquazione del cervello, cioè disfacimento fisico
  • 27. 1968 HARVARD • Ad Hoc Committe • A definition of irreversible coma report af the Ad Hoc Committe of the Harvard Medical School to examine the definition of Brain Death • JAMA 1968;205:337-340
  • 28. CRITERI DI HARVARD • assenza di farmaci depressori • temperatura > 32,2 °C • coma areflessico • assenza di movimenti spontanei o provocati • apnea al distacco dal ventilatore • E.E.G. isoelettrico (“piatto”) • 24 ore
  • 29. 49 anni di conferme • non variazioni significative in 49 anni • riduzione del tempo di osservazione • maggiore focalizzazione sulla causa • specifiche tecniche sui test diagnostici • IL CONCETTO RESTA IMMUTATO
  • 30. COSA SUCCEDE IN QUESTI CASI?
  • 31. LESIONE CEREBRALE PRIMITIVA il paziente viene soccorso, portato in rianimazione e connesso al respiratore
  • 32. EVOLUZIONE MALIGNA DELLA LESIONE CEREBRALE A causa della lesione la pressione endocranica aumenta
  • 33. ….fino a diventare maggiore della pressione arteriosa P.I.C. > P.A.M. Il sangue proveniente dal cuore non riesce più ad entrare nel cranio e l’encefalo resta privo di perfusione ematica
  • 34. e dopo un breve tempo in tale situazione l’encefalo inizia a colliquare e muore
  • 35.
  • 36. L’encefalo non è più perfuso…. ….una macchina insuffla i polmoni ...il cuore continua a battere
  • 37. in questa situazione il soggetto è MORTO perché non ha più l’encefalo anche se ha un respiro meccanico e di conseguenza il battito cardiaco «MORTE ENCEFALICA»
  • 41. LA MORTE SI IDENTIFICA CON LA CESSAZIONE IRREVERSIBILE DI TUTTE LE FUNZIONI DELL’ENCEFALO Art.1 Legge 23/12/1993 n°578
  • 42. Alla luce dei limiti epistemologici della medicina “si identifica” non significa “consiste in” ma, più umilmente, “si accerta quando” “è avvenuta dopo che”
  • 43. LA MORTE è avvenuta quando è avvenuta LA CESSAZIONE IRREVERSIBILE DI TUTTE LE FUNZIONI DELL’ENCEFALO
  • 44.
  • 45. DIFFERENZE FONDAMENTALI STATO DI COMA • è una condizione patologica di VITA • la sua irreversibilità è una prognosi, che può anche essere sbagliata e cambia nel tempo • corrisponde a una alterazione funzionale • non interessa tutto l’encefalo • può risolversi MORTE ENCEFALICA • è MORTE • è una diagnosi • è una diagnosi facile • corrisponde a una realtà di disfacimento fisico del cervello • interessa tutto l’encefalo • è definitiva
  • 46. I criteri di Harvard non sono stati elaborati per giustificare i prelievi di organi. • Anche senza i trapianti sarebbe stato necessario stabilire se quei soggetti, che diventavano sempre più numerosi e che, invariabilmente, andavano incontro all’arresto cardiaco erano ancora pazienti oppure già cadaveri.
  • 47. E’ richiesto l’accertamento della “whole brain death”, cioè della morte sia della corteccia che del tronco
  • 49. danno parziale del tronco: effetti variabili tra cui la locked in syndrome Perdita irreversibile della funzionalità morte del tronco:sempre seguita da morte degli emisferi
  • 50. whole brain death: morte encefalica Perdita irreversibile della funzionalità
  • 52. DEAD DONOR RULE  Il rispetto della «regola del donatore morto» deve essere assoluto a garanzia dei cittadini  Garantisce che si tratti di cadaveri e non di moribondi, morenti, comatosi irreversibili o di qualsiasi altra cosa
  • 53. UNA MORTE SOLA due modi di morire • la morte è sempre la morte dell’encefalo • essa può avvenire secondariamente all’arresto cardiaco prolungato ed alla conseguente assenza di flusso ematico cerebrale • oppure verificarsi per lesione cerebrale primitiva, ed in un paziente sottoposto a rianimazione non comporta necessariamente l’arresto del cuore
  • 54. ACCERTAMENTO CON CRITERI CARDIOLOGICI se la morte avviene per arresto primitivo del cuore occorre la registrazione elettrocardiografica che documenti l’assenza di attività cardiaca per almeno 20 minuti Si tratta di un accertamento indiretto della morte cerebrale per prolungata assenza di flusso
  • 55. ACCERTAMENTO CON CRITERI NEUROLOGICI Se la morte avviene per lesione cerebrale in soggetti sottoposti a terapia di rianimazione che li mantiene a cuore battente si utilizzano strumenti che valutano direttamente perdita irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo
  • 56. I CRITERI DIAGNOSTICI • CHIARI, COMPRENSIBILI, CONDIVISI • INFALLIBILI • RIPRODUCIBILI NELLA REALTA’ CLINICA
  • 57. DIAGNOSI DI MORTE ENCEFALICA CLINICA STRUMENTALE INTERO ENCEFALO TRONCO ENCEFALICO E.E.G. isoelettrico «piatto» Assenza di tutti i riflessi dei nervi cranici + apnea CORTECCIA - EMISFERI
  • 58. PRESUPPOSTI DI SICUREZZA • ETIOLOGIA CERTA – imaging coerente – andamento clinico coerente • ASSENZA DI FATTORI INTERFERENTI – ipotermia – farmaci che alterano l’esame obiettivo neurologico o l’E.E.G. – alterazioni endocrino-metaboliche gravi – instabilità emodinamica con ipoperfusione cerebrale
  • 59. la documentazione diretta dell’arresto del flusso cerebrale se vi sono fattori interferenti è necessaria
  • 61. Angio-TC a 48 h dall’esordio: Fase arteriosa a 30” Assenza del circolo carotido-vertebrale Angio-TC: Fase venosa a 60” Assenza dei grossi seni venosi Fase arteriosa a 30” Pervietà delle a. temporali in assenza del Circolo arterioso intracranico Angio-3D con a. temporali pervie
  • 62. Per gentile concessione del dott. Paolo Vaudano ANGIOTC
  • 64. L’ACCERTAMENTO E’: COLLEGIALE: CLINICO STRUMENTALE RIPETUTO NEL TEMPO: è assolutamente SICURO 1 rianimatore 1 medico legale 1 neurologo UNANIMI eseguito per 2 volte nell’arco di 6 ORE Oculocefalico OculovestibolareCorneale Fotomotore FaringeoTracheale Elettroencefalogramma Evidenza di assenza di flusso ematico cerebrale + test di apnea
  • 65. Conclusioni  La morte è sempre quella dell’encefalo ed è sempre causata dall’assenza di flusso cerebrale  Nel neuroleso ventilato meccanicamente si può avere la cessazione del flusso cerebrale con mantenimento del battito cardiaco quando la pressione endocranica supera quella arteriosa  Tale condizione deve interessare l’intero encefalo, perdurare nel tempo ed essere accertata con criteri infallibili  In tal caso, anche se il cuore batte e gli organi sono perfusi, si è di fronte a un CADAVERE  Non sono i trapianti ad aver «inventato» la morte cerebrale, ma la rianimazione; la morte cerebrale ha reso possibili i trapianti DIAGNOSIDIMORTECONCRITERI NEUROLOGICI