Ripensare la professionalità dell’insegnante nella scuola dell’infanzia, prim...Arianna Lazzari
La presentazione si propone di offrire un contributo al dibattito sulla professionalità docente da una prospettiva inedita e relativamente poco esplorata in letteratura, quella della continuità tra i diversi gradi del sistema scolastico. Se da un lato la letteratura sulla professionalità degli insegnanti risulta essere piuttosto ricca e variegata – facendo riferimento ai molteplici paradigmi, da quello manageriale a quello del professionista riflessivo, che ne caratterizzano la ricerca empirica – dall’altro essa appare contraddistinta da una certa settorialità che delimita il campo di indagine a quello di ciascun grado scolastico in cui tale professionalità viene esercitata.
L’elaborazione di questo contributo ‘a tre voci’ nasce dunque dalla volontà comune delle autrici di riflettere sul tema della professionalità a partire da una prospettiva piuttosto inusuale, che mette in relazione gli esiti di tre ricerche empiriche i cui soggetti protagonisti sono insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. La riflessione sui risultati di tali ricerche costituisce il punto di approdo di un confronto scaturito all’interno di un percorso di dottorato che ciascuna delle tre autrici ha intrapreso all’interno Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna tra il 2008 e il 2013. Il presente contributo si propone dunque di innescare un dialogo tra le molteplici concettualizzazioni che emergono dai vissuti professionali degli insegnanti coinvolti nei tre studi con l’intento di esplorare nuove piste di ricerca e, al contempo, di creare un terreno comune che renda possibile il confronto tra queste diversi sguardi sul tema della professionalità docente.
Campi di esperienza del bambino nella scuola dell'infanzia. Lavoro per l'attivita di stage di Gloria Spada, classe III sB Liceo delle Scienze Umane' J.Joyce' di Ariccia, Rm.
“Il candidato pianifichi un percorso didattico finalizzato all’utilizzo del corpo per rappresentare situazioni fantastiche.
Il candidato progetti l’unità di apprendimento per una sezione di bambini di cinque anni.”
L’alunno è in grado di eseguire la sottrazione con sicurezza. Ne conosce le proprietà, le sa applicare e riconoscere; sa svolgere problemi di diversa difficoltà e tipologia.
Ripensare la professionalità dell’insegnante nella scuola dell’infanzia, prim...Arianna Lazzari
La presentazione si propone di offrire un contributo al dibattito sulla professionalità docente da una prospettiva inedita e relativamente poco esplorata in letteratura, quella della continuità tra i diversi gradi del sistema scolastico. Se da un lato la letteratura sulla professionalità degli insegnanti risulta essere piuttosto ricca e variegata – facendo riferimento ai molteplici paradigmi, da quello manageriale a quello del professionista riflessivo, che ne caratterizzano la ricerca empirica – dall’altro essa appare contraddistinta da una certa settorialità che delimita il campo di indagine a quello di ciascun grado scolastico in cui tale professionalità viene esercitata.
L’elaborazione di questo contributo ‘a tre voci’ nasce dunque dalla volontà comune delle autrici di riflettere sul tema della professionalità a partire da una prospettiva piuttosto inusuale, che mette in relazione gli esiti di tre ricerche empiriche i cui soggetti protagonisti sono insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. La riflessione sui risultati di tali ricerche costituisce il punto di approdo di un confronto scaturito all’interno di un percorso di dottorato che ciascuna delle tre autrici ha intrapreso all’interno Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna tra il 2008 e il 2013. Il presente contributo si propone dunque di innescare un dialogo tra le molteplici concettualizzazioni che emergono dai vissuti professionali degli insegnanti coinvolti nei tre studi con l’intento di esplorare nuove piste di ricerca e, al contempo, di creare un terreno comune che renda possibile il confronto tra queste diversi sguardi sul tema della professionalità docente.
Campi di esperienza del bambino nella scuola dell'infanzia. Lavoro per l'attivita di stage di Gloria Spada, classe III sB Liceo delle Scienze Umane' J.Joyce' di Ariccia, Rm.
“Il candidato pianifichi un percorso didattico finalizzato all’utilizzo del corpo per rappresentare situazioni fantastiche.
Il candidato progetti l’unità di apprendimento per una sezione di bambini di cinque anni.”
L’alunno è in grado di eseguire la sottrazione con sicurezza. Ne conosce le proprietà, le sa applicare e riconoscere; sa svolgere problemi di diversa difficoltà e tipologia.
Dalla matematica nella realtà alla realtà matematica
1. MATEMATICI … SI DIVENTA!
Dalla matematica nella realtà alla
realta’ matematica
SCUOLA DELL’INFANZIA STATALE “SANTA CATERINA”
sezioni dei 3-4 e 4-5 anni
2. La matematica nella routine quotidiana
della sezione
Sia nella sezione dei piccoli (3-4 anni) che dei grandi (4-5) ,
vengono svolte quotidianamente attività di routine che
vedono come protagonista principale il numero.
Le conte dei bambini presenti, il numero degli assenti, il numero
dei maschi e/o delle femmine, quanti biscotti per ciascuno,
una sedia per ogni bambino, che tempo fa… tutte queste e
molte altre attività richiamano la conoscenza della quantita’.
Le esperienze di seguito illustrate sono degli esempi di come si
puo’ procedere alla Scuola dell’Infanzia nel vasto mondo della
conoscenza e dell’acquisizione dei concetti di quantità, fino
alla conoscenza vera e propria del numero e di tutto quello
che ad esso è collegato.
3. Ben arrivati a scuola!
Il momento dell’accoglienza al mattino è scandito quotidianamente da una
serie di attività che prevedono l’uso delle quantità.
1) CHI C’E’ OGGI A SCUOLA? (3-4 anni)
Viene realizzato un tabellone che raffigura la Scuola e, appesi ,ci sono tutti i
cartellini, uno per bambino, raffiguranti il proprio simbolo.
4. I bambini si siedono tutti quanti sulle panchine della sezione e, a turno seguendo
l’insegnante che li chiama in base all’appello, ognuno si alza e va a girare il
cartellino con il proprio simbolo, facendo cosi’ apparire la loro foto, che indica
la presenza a Scuola:
5. Contemporaneamente al momento in cui girano i cartellini e appaiono le loro foto, ogni bambino si avvicina ad una una
sorta di abaco,composto da due “torri” , una raffigurante il gruppo dei maschi, l’altra le femmine.
Dal cesto, i bambini prendono ciascuno una pallina da ping pong per introdurla nella “torre” corretta: se è una
femmina, dovra’ scegliere la pallina bianca, se è maschio dovrà scegliere la pallina bianca con il puntino verde.
Al termine di questa procedura, le colonne si riempiono di palline e i bambini sono in grado di confrontare il numero
dei maschi presenti con quello delle femmine presenti, scoprendo qual è il numero maggiore, minore o se sono la
stessa quantità.
6. Infine, una volta che il confronto e il risultato è evidente, si registra il risultato stesso su di un
cartellone: se c’è una prevalenza di femmine, si disegna una bambina stilizzata, altrimenti si
disegna un maschio:
7. 2) CHI C’E’ A SCUOLA? (4 -5 ANNI)
Nell’angolo della conversazione,seguendo un ordine ,i bambini scelti a turno si
presentano ed estraggono da una scatolina il ritratto di un compagno; il bambino
individuato prende il suo ritratto e lo attacca alla parete.
8. Gli aiutanti si registrano in un calendario con un simbolo di forma geometrica che
rappresenta un giorno della settimana.
9. Avvicinandosi poi al cartellone della settimana ,i bambini spostano la mollettina che
indica il giorno stesso.
10. Sempre i due aiutanti ,dopo aver osservato che “ tempo fa”, lo registrano con il
simbolo adatto……
12. I bambini chiamati a turno poi raccolgono la pallina del colore che li rappresenta,
verde per il maschietto,fucsia per le femminucce, e la inseriscono in un abaco.