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INTRODUZIONE DEL CONCETTO DI
NUMERO NATURALE
Tra gli obiettivi del primo anno di scuola elementare troviamo
acquisizione del concetto di numero naturale.
Impegno oneroso che l’insegnante affronterà dopo aver percorso un
cammino

didattico

mirato

a

formare

le

conoscenze

necessarie

all'assimilazione di un concetto di tale importanza.
Già la scuola materna, nel campo di esperienze “lo spazio, l'ordine, la
misura”, ha avviato il bambino ai primissimi concetti matematici:
raggruppare, ordinare, contare, misurare, porre in relazione.
Nello spirito di coerenza didattica ed educativa fra i diversi ordini di
scuole (continuità verticale) espresso dai NP, all’insegnante il compito
di verificare il background di ogni alunno e l'individuale capacità di
relazionare oggetti e di orientarsi nello spazio e nel tempo, in definitiva
verificare l’esistenza dei cosiddetti prerequisiti matematici.
Solo dopo una
“attenta ricognizione dello stato di preparazione dei
singoli alunni in relazione alle esigenze del processo di
apprendimento della matematica”,
si potrà passare al raggiungimento degli obiettivi specifici tenendo
presente che il percorso da seguire deve iniziare dalla realtà che circonda
i bambini e dalle loro esperienze.

2
Una volta accertati i prerequisiti si possono affrontare gli obiettivi
specifici.
Nulla

deve

comunque

mai

essere

lasciato

all’immaginazione

e

all’improvvisazione, ma tutto deve essere accuratamente programmato
in tutti gli aspetti e dettagli.
E’ per questo che il lavoro annuale in classe deve essere preceduto dalla
fase di programmazione, nella quale si definiscono in maniera
dettagliata quali sono gli argomenti che costituiranno le lezioni, quali gli
obiettivi che si intende raggiungere, quali i prerequisiti da accertare,
quali gli strumenti da utilizzare.
E’ bene individuare un insieme di argomenti cardine che costituiranno i
nuclei dell’insegnamento dell’anno, i cosiddeti moduli, ciascuno
dettagliato ulteriormente nell’insieme degli argomenti costituenti, le
cosiddette unità didattiche.
Prima di analizzare alcune tecniche metodologiche definiamo le modalità
operative,

formuliamo

cioè

un’ipotesi

di

lavoro

mediante

la

“programmazione”, la struttura di un “modulo” e di una “unità
didattica”.

3
MODULO
TITOLO :

Introduzione al concetto di numero naturale

SOMMARIO :

Lettura e scrittura dei numeri da 1 a 9
Confronto di raggruppamenti
Confronto fra numeri conosciuti
Introduzione del numero zero
Scrittura dei numeri in base 10

FINALITA’:

Il modulo ha lo scopo di riprendere le informazioni che
il bambino ha acquisito nella fase prescolare e
sviluppare

l’acquisizione

del

concetto

di

numero

naturale
OBIETTIVI:

Saper leggere e scrivere i numeri sia in cifra che in
parola.
Saper contare sia in senso progressivo che regressivo.
Saper confrontare raggruppamenti di oggetti.
Saper

confrontare

e

ordinare

numeri

conosciuti

sviluppandone il senso della grandezza.
Collocare numeri sulla retta.
Leggere e scrivere numeri in base 10.
Usare consapevolmente i numeri nelle situazioni
quotidiane in cui sono coinvolte grandezze e misure
(lunghezze, pesi, costi).
PREREQUISITI:

Capacità di relazionare oggetti;
Capacità di orientarsi nello spazio e nel tempo.

DURATA:

“1 mese”

4
UNITA’ DIDATTICA
TITOLO :

Lettura e scrittura dei numeri da 1 a 9

CONTENUTO:

Rappresentazione in cifra, parola e disegno dei numeri
da 1 a 9.

MODALITA’:

Presentazione

attraverso

cartelloni

delle

possibili

rappresentazioni di ogni numero (cifra, parola, grafica).
Associazione dei numeri a esperienze del vissuto del
bambino quali fiabe, filastrocche, giochi.
Introduzione dei regoli di Cuisenare-Gattegno.
Pratica e consolidamento dell’apprendimento delle cifre
attraverso un lavoro di manipolazione verbale e di
scrittura.
STRUMENTI:

Cartelloni.
Lavagna.
Regoli di Cuisenare-Gattegno.

5
Un’accurata e attenta programmazione deve anche essere dedicata
all’accertamento delle “condizioni di partenza” dell’alunno.
“All’inizio della prima elementare è opportuno che l’insegnante
svolga un’attenta ricognizione dello stato di preparazione dei
singoli alunni in relazione alle esigenze del processo di
apprendimento della matematica. A tal fine sembra utile
un’osservazione sistematica dei comportamenti più significativi
quali si manifestano nel contesto delle attività didattiche e dei
giochi. Importanti settori di osservazione sono le capacità di:
Ø cogliere relazioni e porre in relazione oggetti fra loro;
Ø contare per contare (sequenza verbale);
Ø contare oggetti (corrispondenza fra sequenza verbale e
oggetti);
Ø orientarsi nello spazio (sopra , sotto, avanti, dietro);
Ø orientarsi nel tempo (prima, dopo)”

6
Cogliere relazioni
Gioco 1
Mettiamo in un sacchetto sei biglie o sei gettoni colorati con colori
diversi: rosso, azzurro, giallo, verde, bianco e nero.
Costituiamo gruppi di max sei bambini; a turno i bambini di un gruppo
pescano nel sacchetto e si alzano in piedi ogni volta che il colore
sorteggiato è presente nel loro abbigliamento.
Alla lavagna avremo scritto tutti i loro nomi. Gli alunni in possesso del
colore richiesto andranno a tracciarne l’iniziale accanto al proprio nome.
GRUPPO 1
ANNA

BG

BRUNO

B

CARLA

BR

DAVIDE

V

ERIK
ISA

A

Scopo del gioco: mettere in relazione il colore del gettone pescato con
un oggetto presente nell’abbigliamento.
Interesse focalizzato sulla capacità di effettuare l’associazione.
In un secondo momento permetterà la costruzione di una mappa o di
una tabella a doppia entrata per registrare gli eventi
GRUPPO 1
ANNA

BIANCO

BRUNO

NERO

CARLA

ROSSO

7
DAVIDE

VERDE

ERIK

GIALLO

ISA

AZZURRO

GRUPPO 1
B

N

ANNA
BRUNO
CARLA
DAVIDE
ERIK
ISA

8

R

V

G

A
Gioco 2
Cerca l’elemento uguale a quello rappresentato a sinistra e circondalo

Gioco 3
Cerca l’elemento diverso dagli altri e circondalo

9
Gioco 4
Collega ogni personaggio con il suo copricapo

10
11
12
Per la verifica di ingresso relativa ai numeri, considerando che spesso i
bambini arrivano a scuola sapendo già contare si prevedono due tipi di
prove
La prima riguardante la conoscenza della
sequenza numerica verbale
(contare per contare)
La seconda volta ad accertare la capacità di
contare oggetti,
cioè di far corrispondere in successione ordinata
ad ogni oggetto il rispettivo numero.
Alla verifica di questi prerequisiti è bene anteporre la verifica della
capacità dei bambini di valutare percettivamente le quantità

13
Contare per contare
La sequenza numerica verbale è un fatto essenzialmente ritmico. Diamo
quindi all’inizio spazio ad ogni gioco che porti con sé la necessità di
ritmare.
Ritmo “in piedi/seduti”
Inizialmente guidato da messaggi verbali, successivamente si può
passare a messaggi che trasmettono lo stesso significato espressi con
altri codici
Codice

Strumento

Significante

Significato

Sonoro

Tamburello

Tum

In piedi

Tum Tum

Seduti

Tum

In piedi

Fischio corto

In piedi

Fischio lungo

Seduti

Fischio corto

In piedi

Cartoncino con una faccia

Blu

In piedi

blu e una rossa

Rosso

Seduti

Blu

In piedi

Cartoncino che riporta le

In piedi

In piedi

scritte sui due versi

Seduti

Seduti

In piedi

In piedi

Sonoro

Visivo

Scritto

Fischietto

Filastrocche
Ben si prestano a verificare le capacità dei bambini di tenere il ritmo. Si
può impararle insieme, recitarle ed associare al ritmo innato in ognuna di
esse una particolare sequenza di azioni.

14
Bum!

Bum!

Cade la bomba in mezzo al mare,

Càdela/ bòmbain/ mèzzoal/ màre/

mamma mia mi sento male,

Màmma/ mìami/ sénto/ male,

mi sento male in agonia,

misénto/ màlein/ àgo/ nìa,

piglia la barca e fuggi via.

pìgliala/ bàrcae/ fùggi/ vìa.

Fuggo via di là dal mare

Fùggo/ vìadi/ làdal/ màre

Dove sono i marinai

Dòve/ sònoi/ màri/ nài

Che remavan notte e dì

Chère/ màvan/ nòttee/ dì

E la gatta mi morì

Èla/ gàtta/ mìmo/ rì

Mi morì di giovedì

Mimo/ rìdi/ giòve/ dì

A, bi, ci, di.

à/ bì/ cì/ dì.

Per verificare con precisione la tenuta del ritmo basterà disegnare sul
pavimento uno o più percorsi su cui procedere a saltelli; l’insegnante
recita la filastrocca ritmando adeguatamente e i bambini eseguono un
saltello ad ogni battuta. Si può immediatamente verificare se qualcuno
procede accelerando o rallentando.

15
16
17
I bambini, grazie agli svariati stimoli che pervengono loro dall’esterno,
arrivano a scuola sapendo già contare, o meglio ripetere una serie di
numeri come filastrocca.
Il punto di partenza dell'insegnante sarà quello di perfezionare la
“filastrocca” dei numeri, arricchendola dei suoi vari significati.
Non sempre la “filastrocca” viene però ripetuta in modo corretto. Spesso
i bambini saltano dei numeri, ne ripetono altri, proseguono con diversa
cadenza e velocità, etc.
Per correggere eventuali errori, si può intervenire con esercizi sul ritmo
che consistono nel battere le mani, i piedi, un tamburello o qualsiasi altro
strumento, ripetendo, nello stesso tempo, la sequenza dei numeri.
Si possono poi memorizzare in classe, con un lavoro collettivo che
metta in evidenza il ritmo, delle vere e proprie filastrocche. Vediamo
qualche esempio:

Filastrocche dei numeri
Filastrocca 1
UNO IL NASO
DUE MANI PER ME
I PORCELLINI ERANO IN TRE.
QUATTRO LE ZAMPE DEL LUPO SCEMINO
CHE CADDE DRITTO DENTRO IL CAMINO
CINQUE, SEI, SETTE E OTTO,
NEL PENTOLONE TROVO' IL RISOTTO.
MA A LUI PIACEVA LA PASTA E CECI
ECCO LA RIMA PER NOVE E DIECI.

18
Filastrocca 2
C'E' UN VECCHIO CHE BATTE UNO,
BATTE BATTE E NON C'E NESSUNO.
BATTE QUA', BATTE LA' SVEGLIA TUTTA LA CITTA
C'E' UN VECCHIO CHE BATTE DUE,
BA TTE BATTE E C'E ANCHE IL BUE.
C'E' UN VECCHIO CHE BATTE IL TRE,
BATTE BATTE E C'E ANCHE IL RE.
C'E' UN VECCHIO CHE BATTE QUATTRO,
BATTE BATTE E C'E ANCHE UN MATTO.
C'E' UN VECCHIO CHE BATTE CINQUE,
BATTE BATTE E BECCA CHI UNQ UE
C'E' UN VECCHIO CHE BATTE SEI,
BA TTE BA TTE E LO SA ANCHE LEI.
C'E' UN VECCHIO CHE BATTE SETTE,
BATTE BA TTE SULLE SCA RPETTE.
C'E' UN VECCHIO CHE BATTE OTTO,
BA TTE BA TTE E FA UN BEL BOTTO.
C'E' UN VECCHIO CHE BATTE NOVE,
BA TTE BA TTE E FA TANTE PRO VE.
C'E' UN VECCHIO CHE BATTE DIECI,
BA TTE BA TTE E TRO VA TRE GRECI.

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  • 1. INTRODUZIONE DEL CONCETTO DI NUMERO NATURALE Tra gli obiettivi del primo anno di scuola elementare troviamo acquisizione del concetto di numero naturale. Impegno oneroso che l’insegnante affronterà dopo aver percorso un cammino didattico mirato a formare le conoscenze necessarie all'assimilazione di un concetto di tale importanza. Già la scuola materna, nel campo di esperienze “lo spazio, l'ordine, la misura”, ha avviato il bambino ai primissimi concetti matematici: raggruppare, ordinare, contare, misurare, porre in relazione. Nello spirito di coerenza didattica ed educativa fra i diversi ordini di scuole (continuità verticale) espresso dai NP, all’insegnante il compito di verificare il background di ogni alunno e l'individuale capacità di relazionare oggetti e di orientarsi nello spazio e nel tempo, in definitiva verificare l’esistenza dei cosiddetti prerequisiti matematici. Solo dopo una “attenta ricognizione dello stato di preparazione dei singoli alunni in relazione alle esigenze del processo di apprendimento della matematica”, si potrà passare al raggiungimento degli obiettivi specifici tenendo presente che il percorso da seguire deve iniziare dalla realtà che circonda i bambini e dalle loro esperienze. 2
  • 2. Una volta accertati i prerequisiti si possono affrontare gli obiettivi specifici. Nulla deve comunque mai essere lasciato all’immaginazione e all’improvvisazione, ma tutto deve essere accuratamente programmato in tutti gli aspetti e dettagli. E’ per questo che il lavoro annuale in classe deve essere preceduto dalla fase di programmazione, nella quale si definiscono in maniera dettagliata quali sono gli argomenti che costituiranno le lezioni, quali gli obiettivi che si intende raggiungere, quali i prerequisiti da accertare, quali gli strumenti da utilizzare. E’ bene individuare un insieme di argomenti cardine che costituiranno i nuclei dell’insegnamento dell’anno, i cosiddeti moduli, ciascuno dettagliato ulteriormente nell’insieme degli argomenti costituenti, le cosiddette unità didattiche. Prima di analizzare alcune tecniche metodologiche definiamo le modalità operative, formuliamo cioè un’ipotesi di lavoro mediante la “programmazione”, la struttura di un “modulo” e di una “unità didattica”. 3
  • 3. MODULO TITOLO : Introduzione al concetto di numero naturale SOMMARIO : Lettura e scrittura dei numeri da 1 a 9 Confronto di raggruppamenti Confronto fra numeri conosciuti Introduzione del numero zero Scrittura dei numeri in base 10 FINALITA’: Il modulo ha lo scopo di riprendere le informazioni che il bambino ha acquisito nella fase prescolare e sviluppare l’acquisizione del concetto di numero naturale OBIETTIVI: Saper leggere e scrivere i numeri sia in cifra che in parola. Saper contare sia in senso progressivo che regressivo. Saper confrontare raggruppamenti di oggetti. Saper confrontare e ordinare numeri conosciuti sviluppandone il senso della grandezza. Collocare numeri sulla retta. Leggere e scrivere numeri in base 10. Usare consapevolmente i numeri nelle situazioni quotidiane in cui sono coinvolte grandezze e misure (lunghezze, pesi, costi). PREREQUISITI: Capacità di relazionare oggetti; Capacità di orientarsi nello spazio e nel tempo. DURATA: “1 mese” 4
  • 4. UNITA’ DIDATTICA TITOLO : Lettura e scrittura dei numeri da 1 a 9 CONTENUTO: Rappresentazione in cifra, parola e disegno dei numeri da 1 a 9. MODALITA’: Presentazione attraverso cartelloni delle possibili rappresentazioni di ogni numero (cifra, parola, grafica). Associazione dei numeri a esperienze del vissuto del bambino quali fiabe, filastrocche, giochi. Introduzione dei regoli di Cuisenare-Gattegno. Pratica e consolidamento dell’apprendimento delle cifre attraverso un lavoro di manipolazione verbale e di scrittura. STRUMENTI: Cartelloni. Lavagna. Regoli di Cuisenare-Gattegno. 5
  • 5. Un’accurata e attenta programmazione deve anche essere dedicata all’accertamento delle “condizioni di partenza” dell’alunno. “All’inizio della prima elementare è opportuno che l’insegnante svolga un’attenta ricognizione dello stato di preparazione dei singoli alunni in relazione alle esigenze del processo di apprendimento della matematica. A tal fine sembra utile un’osservazione sistematica dei comportamenti più significativi quali si manifestano nel contesto delle attività didattiche e dei giochi. Importanti settori di osservazione sono le capacità di: Ø cogliere relazioni e porre in relazione oggetti fra loro; Ø contare per contare (sequenza verbale); Ø contare oggetti (corrispondenza fra sequenza verbale e oggetti); Ø orientarsi nello spazio (sopra , sotto, avanti, dietro); Ø orientarsi nel tempo (prima, dopo)” 6
  • 6. Cogliere relazioni Gioco 1 Mettiamo in un sacchetto sei biglie o sei gettoni colorati con colori diversi: rosso, azzurro, giallo, verde, bianco e nero. Costituiamo gruppi di max sei bambini; a turno i bambini di un gruppo pescano nel sacchetto e si alzano in piedi ogni volta che il colore sorteggiato è presente nel loro abbigliamento. Alla lavagna avremo scritto tutti i loro nomi. Gli alunni in possesso del colore richiesto andranno a tracciarne l’iniziale accanto al proprio nome. GRUPPO 1 ANNA BG BRUNO B CARLA BR DAVIDE V ERIK ISA A Scopo del gioco: mettere in relazione il colore del gettone pescato con un oggetto presente nell’abbigliamento. Interesse focalizzato sulla capacità di effettuare l’associazione. In un secondo momento permetterà la costruzione di una mappa o di una tabella a doppia entrata per registrare gli eventi GRUPPO 1 ANNA BIANCO BRUNO NERO CARLA ROSSO 7
  • 8. Gioco 2 Cerca l’elemento uguale a quello rappresentato a sinistra e circondalo Gioco 3 Cerca l’elemento diverso dagli altri e circondalo 9
  • 9. Gioco 4 Collega ogni personaggio con il suo copricapo 10
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  • 12. Per la verifica di ingresso relativa ai numeri, considerando che spesso i bambini arrivano a scuola sapendo già contare si prevedono due tipi di prove La prima riguardante la conoscenza della sequenza numerica verbale (contare per contare) La seconda volta ad accertare la capacità di contare oggetti, cioè di far corrispondere in successione ordinata ad ogni oggetto il rispettivo numero. Alla verifica di questi prerequisiti è bene anteporre la verifica della capacità dei bambini di valutare percettivamente le quantità 13
  • 13. Contare per contare La sequenza numerica verbale è un fatto essenzialmente ritmico. Diamo quindi all’inizio spazio ad ogni gioco che porti con sé la necessità di ritmare. Ritmo “in piedi/seduti” Inizialmente guidato da messaggi verbali, successivamente si può passare a messaggi che trasmettono lo stesso significato espressi con altri codici Codice Strumento Significante Significato Sonoro Tamburello Tum In piedi Tum Tum Seduti Tum In piedi Fischio corto In piedi Fischio lungo Seduti Fischio corto In piedi Cartoncino con una faccia Blu In piedi blu e una rossa Rosso Seduti Blu In piedi Cartoncino che riporta le In piedi In piedi scritte sui due versi Seduti Seduti In piedi In piedi Sonoro Visivo Scritto Fischietto Filastrocche Ben si prestano a verificare le capacità dei bambini di tenere il ritmo. Si può impararle insieme, recitarle ed associare al ritmo innato in ognuna di esse una particolare sequenza di azioni. 14
  • 14. Bum! Bum! Cade la bomba in mezzo al mare, Càdela/ bòmbain/ mèzzoal/ màre/ mamma mia mi sento male, Màmma/ mìami/ sénto/ male, mi sento male in agonia, misénto/ màlein/ àgo/ nìa, piglia la barca e fuggi via. pìgliala/ bàrcae/ fùggi/ vìa. Fuggo via di là dal mare Fùggo/ vìadi/ làdal/ màre Dove sono i marinai Dòve/ sònoi/ màri/ nài Che remavan notte e dì Chère/ màvan/ nòttee/ dì E la gatta mi morì Èla/ gàtta/ mìmo/ rì Mi morì di giovedì Mimo/ rìdi/ giòve/ dì A, bi, ci, di. à/ bì/ cì/ dì. Per verificare con precisione la tenuta del ritmo basterà disegnare sul pavimento uno o più percorsi su cui procedere a saltelli; l’insegnante recita la filastrocca ritmando adeguatamente e i bambini eseguono un saltello ad ogni battuta. Si può immediatamente verificare se qualcuno procede accelerando o rallentando. 15
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  • 17. I bambini, grazie agli svariati stimoli che pervengono loro dall’esterno, arrivano a scuola sapendo già contare, o meglio ripetere una serie di numeri come filastrocca. Il punto di partenza dell'insegnante sarà quello di perfezionare la “filastrocca” dei numeri, arricchendola dei suoi vari significati. Non sempre la “filastrocca” viene però ripetuta in modo corretto. Spesso i bambini saltano dei numeri, ne ripetono altri, proseguono con diversa cadenza e velocità, etc. Per correggere eventuali errori, si può intervenire con esercizi sul ritmo che consistono nel battere le mani, i piedi, un tamburello o qualsiasi altro strumento, ripetendo, nello stesso tempo, la sequenza dei numeri. Si possono poi memorizzare in classe, con un lavoro collettivo che metta in evidenza il ritmo, delle vere e proprie filastrocche. Vediamo qualche esempio: Filastrocche dei numeri Filastrocca 1 UNO IL NASO DUE MANI PER ME I PORCELLINI ERANO IN TRE. QUATTRO LE ZAMPE DEL LUPO SCEMINO CHE CADDE DRITTO DENTRO IL CAMINO CINQUE, SEI, SETTE E OTTO, NEL PENTOLONE TROVO' IL RISOTTO. MA A LUI PIACEVA LA PASTA E CECI ECCO LA RIMA PER NOVE E DIECI. 18
  • 18. Filastrocca 2 C'E' UN VECCHIO CHE BATTE UNO, BATTE BATTE E NON C'E NESSUNO. BATTE QUA', BATTE LA' SVEGLIA TUTTA LA CITTA C'E' UN VECCHIO CHE BATTE DUE, BA TTE BATTE E C'E ANCHE IL BUE. C'E' UN VECCHIO CHE BATTE IL TRE, BATTE BATTE E C'E ANCHE IL RE. C'E' UN VECCHIO CHE BATTE QUATTRO, BATTE BATTE E C'E ANCHE UN MATTO. C'E' UN VECCHIO CHE BATTE CINQUE, BATTE BATTE E BECCA CHI UNQ UE C'E' UN VECCHIO CHE BATTE SEI, BA TTE BA TTE E LO SA ANCHE LEI. C'E' UN VECCHIO CHE BATTE SETTE, BATTE BA TTE SULLE SCA RPETTE. C'E' UN VECCHIO CHE BATTE OTTO, BA TTE BA TTE E FA UN BEL BOTTO. C'E' UN VECCHIO CHE BATTE NOVE, BA TTE BA TTE E FA TANTE PRO VE. C'E' UN VECCHIO CHE BATTE DIECI, BA TTE BA TTE E TRO VA TRE GRECI. 19