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D.D.1° CIRCOLO ROSIGNANO
SCUOLA DELL’INFANZIA «GIAN BURRASCA»
Gruppo bambini di 5 anni
Ins. VISIBELLI Maria, CHESI Carla, VALENTE Debora,
NALDI Grazia, AGLIETTI Brunella
Da alcuni anni nelle scuole dell’infanzia del Circolo vengono proposte ai
docenti giornate di formazione ed attuati laboratori di ricerca-azione organizzati
dall’A.I.D.(Associazione Italiana Dislessia) e finanziati dal Lions Club Cecina.
Quest’anno il progetto ha previsto incontri di formazione teorica sul tema
«Potenziamento dell’intelligenza numerica» che sono stati coordinati dai formatori
dell’A.I.D.-Livorno, Dott.ssa Michela Soldi e Dott.ssa Adriana Pacini.
I percorsi sono stati progettati dalle insegnanti e finalizzati prevalentemente al
potenziamento del counting, dei processi lessicali e semantici.
Questa documentazione rappresenta una sintesi del percorso attuato con i bambini
frequentanti l’ultimo anno della scuola «Gian Burrasca».
I NUMERI, QUESTI SCONOSCIUTI ….
Le insegnanti rivolgono ai bambini alcune domande per far emergere le loro conoscenze.
Cosa sono i numeri? A cosa servono?
Sono quelli, i numeri, servono per fare i giochi.
Sono per contare, servono per contare.
Sono qualcosa che si usa per contare.
Sono una cosa importante, servono per imparare.
Non lo so cosa sono ma servono per contare.
Sono delle lettere che … servono per sapere quanti anni abbiamo.
Sono 1,2,3… servono per contare.
Sono per contare abbastanza e io so contare fino a 100.
Sono lettere, servono per imparare.
Quando prendo un foglio e un pennarello posso fare i numeri.
Servono per sapere quanti sono bambini oggi.
Sono delle cose che si devono contare.
Sono delle specie di nomi e servono per contare.
Può essere l’1 e servono per contare.
Sono una cosa che serve per vedere quante sono le cose.
Si rilevano quindi, individualmente, la capacità di counting dei bambini.
Un elefante si dondolava
sopra il filo della ragnatela
e trovando la cosa interessante
andò a chiamare un altro elefante.
Due elefanti si dondolavano
sopra il filo della ragnatela
e trovando la cosa interessante
andarono a chiamare un altro elefante.
Tre elefanti…..
LE CANZONI, LE CONTE E….
Per rafforzare l’attività di counting abbiamo proposto semplici canzoni, conte e brevi filastrocche a
rima baciata, anche avvalendosi dei testi consigliati dai formatori .
La proposta di lettura da parte dell’insegnante è stata accompagnata dalla visione di immagini o da
movimenti corporei che rendono piacevole l’ascolto.
Dopo diversi giorni tutti i bambini sono stati in grado di memorizzare le varie filastrocche.
Le situazioni presentate da alcune canzoni e filastrocche sono state drammatizzate dai bambini.
La canzone degli elefanti, molto gradita ai bambini,
è stata utilizzata, successivamente, anche per un primo
avvio all’acquisizione del concetto di ordinalità.
I bambini eseguono il gioco degli elefanti
… LE FILASTROCCHE
Un cappello gigante
è davvero elegante.
Due scarpe mini
mi strizzano i piedini.
Ho tre tazze di te
lo bevi con me?
Ecco quattro gatti
morbidi e un po’ matti.
Cinque uccelli in volo
non lasciatemi da solo.
Molte sono state le filastrocche presentate. La filastrocca dei pagliacci, semplice e divertente,
è stata drammatizzata dai bambini.
I bambini contano a turno i compagni presenti ed appongono la presenza utilizzando alcuni pannelli predisposti.
La lettura dei cartelloni collettivi rende possibile la successiva distinzione e quantificazione tra:
presenti/ assenti
maschi / femmine
Bambini che pranzano a scuola / bambini che pranzano a casa
Bambini del gruppo rosso/bambini del gruppo blu
Le attività di routines, relative al momento dell’accoglienza per la rilevazione delle presenze e dei
fenomeni atmosferici, della colazione e del pranzo, prevedono momenti dedicati al counting.
Queste attività, effettuate con quotidianità, rafforzano la capacità di conteggio favorendo l’acquisizione
della corrispondenza 1 a 1, dell’ordine stabile e della cardinalità.
Le insegnanti credono nell’importanza di proporre situazioni motivanti attraverso esperienze semplici
e continuative, ma soprattutto in grado di favorire un apprendimento per scoperta.
LA RILEVAZIONE DELLE PRESENZE
Cartellone collettivo Rappresentazione grafica individuale
LE ROUTINES
Una bambina conta i
compagni presenti
CHE TEMPO FA?
I bambini rilevano quotidianamente la condizione meteorologica apponendo il giusto disegno sul
calendario murale.
La rilevazione continua permette l’acquisizione di una familiarità con i «segni» grafici (scritte,
numeri, immagini) che vengono utilizzati a turno da tutti i bambini.
Queste attività rendono possibile le prime rilevazioni spontanee e le successive rappresentazioni
grafiche guidate dall’insegnante utilizzando tabelle, grafici, numeri.
Rappresentazioni grafiche individualiIl calendario murale
L’insegnante versa una quantità di biscotti nel vassoio e chiede ai bambini se tutti avranno un
biscotto. I bambini elaborano ipotesi prima della distribuzione. Al termine si osserva il vassoio per
rilevare se i biscotti sono stati sufficienti.
Alcune mattine l’insegnante prepara una quantità di biscotti maggiore rispetto al numero dei
bambini, altre una quantità minore.
Dopo alcuni giorni molti hanno scoperto che prima bisogna contare i bambini e dopo i biscotti per
sapere se sono sufficienti per tutti.
LA COLAZIONE
Elaborazione grafica individuale
La distribuzione dei biscotti a forma di fiore
IL PRANZO
I bambini «aiutanti» sono chiamati a scegliere un tavolo (ogni tavolo viene preparato con un
diverso numero di coperti) ed i compagni con cui pranzare. Mentre inizialmente procedevano per
tentativi, chiamando i compagni preferiti uno alla volta fino all’esaurimento dei posti disponibili,
dopo alcuni giorni hanno iniziato a contare i bicchieri posizionati sopra il tavolo scelto per saper
quanti bambini potevano chiamare, invitando così il numero giusto di coetanei per condividere il
pasto.
Al momento della distribuzione dei piatti il bambino aiutante di turno chiede alla sporzionatrice un
numero di piatti sufficiente per tutti. I piatti distribuiti vengono contati. Spesso la sporzionatrice
sbaglia in eccesso o in difetto per permettere la rettifica da parte dei bambini.
Al momento della distribuzione del formaggio sulla pasta il bambino aiutante comunica il numero
di coloro che lo gradiscono. E’ in questa situazione che hanno scoperto spontaneamente il valore
delle parole «tutti» e «nessuno», «di più» e «di meno».
SCOPRIAMO I DADI
L’insegnante propone ai bambini di osservare il dato invitandoli a descrivere
quello che vedono.
Sono dadi. Io a casa ho quel dado lì, piccino, lo tiravo.
Uno è piccolo, uno è grande e uno è medio.
Io a casa ce l’ho medio, è rosa.
Anche il mio babbo a casa ha i dadi.
Questo dado è un quadrato.
Ci vedo dei pallini. Sono pallini neri. Sono tondi.
Sono come quelli della coccinella.
Sono dei pallini; sono tre o quattro o cinque…e quando butti il dado, se fai quattro, devi fare
quattro passi.
Qui vedo cinque pallini.
Nelle altre facce del dado ci sono sempre 5 pallini?
No! Qui quattro, qui tre, qui due, qui uno.
No! Sennò, se è sempre,5 gli altri numeri non si fanno…
Se tiro faccio 5 e poi se ritiro è sempre 5!
Sennò come si fa a giocare? E’sempre 5!
Quando viene il cinque cosa devo fare?
Cinque passi. Se viene uno faccio un passo. Uno è molto più facile del sei!
L’insegnante invita i bambini ad osservare la faccia del dado dove non è stato attaccato nessun
pallino.
Qui non c’è nessun pallino perché è il numero zero
Lo zero è così, come un pugno.
Zero vuol dire «punti»
Zero è anche così, come un cannocchiale.
IL GIOCO DELL’OCA
Si propone quindi un gioco dell’oca che prevede l’utilizzo del dado.
E’ stato inizialmente proposto il dado di grandi dimensioni, per favorire un maggiore divertimento
e, nei giorni successivi, quello medio.
I bambini, dopo aver lanciato il dado, rilevano facilmente il numero dei pallini, senza contare, e
si spostano sul percorso eseguendo il numero giusto di passi.
Alcuni giorni dopo è stato proposto un diverso gioco dell’oca.
Questa volta i bambini hanno a disposizione alcuni personaggi-contrassegno per avanzare nel gioco.
Le varie caselle prevedono anche situazioni in cui si può avanzare di una o due caselle così come
arretrare o rimanere fermi.
I bambini costruiscono il percorso che
può variare in base alle disposizione
delle caselle.
Il gioco è stato effettuato più volte sia a
squadre che a piccoli gruppi.
Durante l’esecuzione dei vari giochi dell’oca i bambini
vengono sollecitati dalle insegnanti a rappresentare con le dita
i vari numeri.
Alcuni di loro hanno scoperto casualmente che uno stesso
numero può essere rappresentato posizionando le dita in
modo diverso. Le insegnanti hanno quindi invitato tutti a
trovare nuovi modi per rappresentare i numeri che, di volta in
volta, venivano considerati.
Rappresentazione del numero 4
NUMERI TATTILI
Con l’aiuto dei bambini è stata preparata una serie di numeri, da 0 a 6, utilizzata per effettuare il gioco
dell’oca.
I numeri sono stati ricoperti con materiale di recupero di vario genere, diverso tra loro per consistenza,
utilizzando il materiale più ruvido per lo 0 ed il più liscio e morbido per il 5.
0 carta vetrata; 1 juta; 2 plastica a bolle;
3 cartoncino ondulato; 4 stoffa liscia tipo fodera; 5 pelliccia sintetica.
Il gioco consisteva nel «pescare» il numero, provare ad indovinare il nome, tirarlo fuori dal sacchetto ed
eseguire un numero di salti equivalente al numero estratto.
E’un cerchio, un tondo, è ruvido, da questa parte è liscio
E’ruvido, è un tre
E’un po’morbido e un po’duro
E’morbido, è il 5, no, è il 4
E’morbido, è il 5, è diritto e un pochino tondo
E’lungo, è il numero 1
Forse è il 5
E’tondo, è lo zero
E’il due, ha un buchino
E’il 2, no, è il 3, l’avevo sentito solo qua(
indica la parte superiore del numero)
IL GIOCO DELLA MACCHININA ROSSA
I bambini, disposti in cerchio, si passano una macchinina rossa mentre recitano la filastrocca:
Macchinina rossa rossa
dove andrai?
Quanti chilometri farai?
Il bambino che riceve la macchinina mentre termina la filastrocca risponde alla domanda dicendo il
nome di un numero (da 0 a 6), lo individua nel cartellone e percorre con la macchinina «la pista» con la
forma del numero scelto.
Durante il gioco i bambini hanno così la possibilità di pronunciare il nome di un numero, riconoscerlo
sul cartellone, usarlo come pista muovendo la macchinina al suo interno. Il gioco è stato riproposto più
volte. La ripetizione, la visualizzazione e la conseguente memorizzazione del gesto saranno utili, in
seguito, alla scrittura del numero.
Alcuni momenti del gioco
Il cartellone viene infine utilizzato per disegnare, all’interno del numero, la stradina percorsa
dalla macchinina.
Il tracciato viene effettuato dapprima con le dita e successivamente con il pennarello.
Viene proposta quindi una attività manipolativa per realizzare i numeri ( i chilometri percorsi dalla
macchinina) utilizzando il pongo colorato.
Viene infine proposto ai bambini di utilizzare la lavagna di sabbia che, attraverso un’attività
ludica, permette di far sperimentare più volte i movimenti corretti necessari per la realizzazione
dei vari numeri. I bambini hanno chiesto di scrivere i numeri anche sulla lavagna di ardesia,
solitamente utilizzata per il disegno. Dopo un primo momento libero le insegnanti hanno aiutato i
bambini a tracciare i numeri mostrando il giusto movimento per una corretta scrittura.
Successivamente sono stati invitati a scrivere con il lapis, sul foglio bianco, i numeri che
conoscono.
Giochiamo con la lavagna di sabbia
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Attività individuale:
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Aglietti5

  • 1. D.D.1° CIRCOLO ROSIGNANO SCUOLA DELL’INFANZIA «GIAN BURRASCA» Gruppo bambini di 5 anni Ins. VISIBELLI Maria, CHESI Carla, VALENTE Debora, NALDI Grazia, AGLIETTI Brunella
  • 2. Da alcuni anni nelle scuole dell’infanzia del Circolo vengono proposte ai docenti giornate di formazione ed attuati laboratori di ricerca-azione organizzati dall’A.I.D.(Associazione Italiana Dislessia) e finanziati dal Lions Club Cecina. Quest’anno il progetto ha previsto incontri di formazione teorica sul tema «Potenziamento dell’intelligenza numerica» che sono stati coordinati dai formatori dell’A.I.D.-Livorno, Dott.ssa Michela Soldi e Dott.ssa Adriana Pacini. I percorsi sono stati progettati dalle insegnanti e finalizzati prevalentemente al potenziamento del counting, dei processi lessicali e semantici. Questa documentazione rappresenta una sintesi del percorso attuato con i bambini frequentanti l’ultimo anno della scuola «Gian Burrasca».
  • 3. I NUMERI, QUESTI SCONOSCIUTI …. Le insegnanti rivolgono ai bambini alcune domande per far emergere le loro conoscenze. Cosa sono i numeri? A cosa servono? Sono quelli, i numeri, servono per fare i giochi. Sono per contare, servono per contare. Sono qualcosa che si usa per contare. Sono una cosa importante, servono per imparare. Non lo so cosa sono ma servono per contare. Sono delle lettere che … servono per sapere quanti anni abbiamo. Sono 1,2,3… servono per contare. Sono per contare abbastanza e io so contare fino a 100. Sono lettere, servono per imparare. Quando prendo un foglio e un pennarello posso fare i numeri. Servono per sapere quanti sono bambini oggi. Sono delle cose che si devono contare. Sono delle specie di nomi e servono per contare. Può essere l’1 e servono per contare. Sono una cosa che serve per vedere quante sono le cose. Si rilevano quindi, individualmente, la capacità di counting dei bambini.
  • 4. Un elefante si dondolava sopra il filo della ragnatela e trovando la cosa interessante andò a chiamare un altro elefante. Due elefanti si dondolavano sopra il filo della ragnatela e trovando la cosa interessante andarono a chiamare un altro elefante. Tre elefanti….. LE CANZONI, LE CONTE E…. Per rafforzare l’attività di counting abbiamo proposto semplici canzoni, conte e brevi filastrocche a rima baciata, anche avvalendosi dei testi consigliati dai formatori . La proposta di lettura da parte dell’insegnante è stata accompagnata dalla visione di immagini o da movimenti corporei che rendono piacevole l’ascolto. Dopo diversi giorni tutti i bambini sono stati in grado di memorizzare le varie filastrocche. Le situazioni presentate da alcune canzoni e filastrocche sono state drammatizzate dai bambini. La canzone degli elefanti, molto gradita ai bambini, è stata utilizzata, successivamente, anche per un primo avvio all’acquisizione del concetto di ordinalità. I bambini eseguono il gioco degli elefanti
  • 5. … LE FILASTROCCHE Un cappello gigante è davvero elegante. Due scarpe mini mi strizzano i piedini. Ho tre tazze di te lo bevi con me? Ecco quattro gatti morbidi e un po’ matti. Cinque uccelli in volo non lasciatemi da solo. Molte sono state le filastrocche presentate. La filastrocca dei pagliacci, semplice e divertente, è stata drammatizzata dai bambini.
  • 6. I bambini contano a turno i compagni presenti ed appongono la presenza utilizzando alcuni pannelli predisposti. La lettura dei cartelloni collettivi rende possibile la successiva distinzione e quantificazione tra: presenti/ assenti maschi / femmine Bambini che pranzano a scuola / bambini che pranzano a casa Bambini del gruppo rosso/bambini del gruppo blu Le attività di routines, relative al momento dell’accoglienza per la rilevazione delle presenze e dei fenomeni atmosferici, della colazione e del pranzo, prevedono momenti dedicati al counting. Queste attività, effettuate con quotidianità, rafforzano la capacità di conteggio favorendo l’acquisizione della corrispondenza 1 a 1, dell’ordine stabile e della cardinalità. Le insegnanti credono nell’importanza di proporre situazioni motivanti attraverso esperienze semplici e continuative, ma soprattutto in grado di favorire un apprendimento per scoperta. LA RILEVAZIONE DELLE PRESENZE Cartellone collettivo Rappresentazione grafica individuale LE ROUTINES Una bambina conta i compagni presenti
  • 7. CHE TEMPO FA? I bambini rilevano quotidianamente la condizione meteorologica apponendo il giusto disegno sul calendario murale. La rilevazione continua permette l’acquisizione di una familiarità con i «segni» grafici (scritte, numeri, immagini) che vengono utilizzati a turno da tutti i bambini. Queste attività rendono possibile le prime rilevazioni spontanee e le successive rappresentazioni grafiche guidate dall’insegnante utilizzando tabelle, grafici, numeri. Rappresentazioni grafiche individualiIl calendario murale
  • 8. L’insegnante versa una quantità di biscotti nel vassoio e chiede ai bambini se tutti avranno un biscotto. I bambini elaborano ipotesi prima della distribuzione. Al termine si osserva il vassoio per rilevare se i biscotti sono stati sufficienti. Alcune mattine l’insegnante prepara una quantità di biscotti maggiore rispetto al numero dei bambini, altre una quantità minore. Dopo alcuni giorni molti hanno scoperto che prima bisogna contare i bambini e dopo i biscotti per sapere se sono sufficienti per tutti. LA COLAZIONE Elaborazione grafica individuale La distribuzione dei biscotti a forma di fiore
  • 9. IL PRANZO I bambini «aiutanti» sono chiamati a scegliere un tavolo (ogni tavolo viene preparato con un diverso numero di coperti) ed i compagni con cui pranzare. Mentre inizialmente procedevano per tentativi, chiamando i compagni preferiti uno alla volta fino all’esaurimento dei posti disponibili, dopo alcuni giorni hanno iniziato a contare i bicchieri posizionati sopra il tavolo scelto per saper quanti bambini potevano chiamare, invitando così il numero giusto di coetanei per condividere il pasto. Al momento della distribuzione dei piatti il bambino aiutante di turno chiede alla sporzionatrice un numero di piatti sufficiente per tutti. I piatti distribuiti vengono contati. Spesso la sporzionatrice sbaglia in eccesso o in difetto per permettere la rettifica da parte dei bambini. Al momento della distribuzione del formaggio sulla pasta il bambino aiutante comunica il numero di coloro che lo gradiscono. E’ in questa situazione che hanno scoperto spontaneamente il valore delle parole «tutti» e «nessuno», «di più» e «di meno».
  • 10. SCOPRIAMO I DADI L’insegnante propone ai bambini di osservare il dato invitandoli a descrivere quello che vedono. Sono dadi. Io a casa ho quel dado lì, piccino, lo tiravo. Uno è piccolo, uno è grande e uno è medio. Io a casa ce l’ho medio, è rosa. Anche il mio babbo a casa ha i dadi. Questo dado è un quadrato. Ci vedo dei pallini. Sono pallini neri. Sono tondi. Sono come quelli della coccinella. Sono dei pallini; sono tre o quattro o cinque…e quando butti il dado, se fai quattro, devi fare quattro passi. Qui vedo cinque pallini. Nelle altre facce del dado ci sono sempre 5 pallini? No! Qui quattro, qui tre, qui due, qui uno. No! Sennò, se è sempre,5 gli altri numeri non si fanno… Se tiro faccio 5 e poi se ritiro è sempre 5! Sennò come si fa a giocare? E’sempre 5! Quando viene il cinque cosa devo fare? Cinque passi. Se viene uno faccio un passo. Uno è molto più facile del sei! L’insegnante invita i bambini ad osservare la faccia del dado dove non è stato attaccato nessun pallino. Qui non c’è nessun pallino perché è il numero zero Lo zero è così, come un pugno. Zero vuol dire «punti» Zero è anche così, come un cannocchiale.
  • 11. IL GIOCO DELL’OCA Si propone quindi un gioco dell’oca che prevede l’utilizzo del dado. E’ stato inizialmente proposto il dado di grandi dimensioni, per favorire un maggiore divertimento e, nei giorni successivi, quello medio. I bambini, dopo aver lanciato il dado, rilevano facilmente il numero dei pallini, senza contare, e si spostano sul percorso eseguendo il numero giusto di passi.
  • 12. Alcuni giorni dopo è stato proposto un diverso gioco dell’oca. Questa volta i bambini hanno a disposizione alcuni personaggi-contrassegno per avanzare nel gioco. Le varie caselle prevedono anche situazioni in cui si può avanzare di una o due caselle così come arretrare o rimanere fermi. I bambini costruiscono il percorso che può variare in base alle disposizione delle caselle. Il gioco è stato effettuato più volte sia a squadre che a piccoli gruppi.
  • 13. Durante l’esecuzione dei vari giochi dell’oca i bambini vengono sollecitati dalle insegnanti a rappresentare con le dita i vari numeri. Alcuni di loro hanno scoperto casualmente che uno stesso numero può essere rappresentato posizionando le dita in modo diverso. Le insegnanti hanno quindi invitato tutti a trovare nuovi modi per rappresentare i numeri che, di volta in volta, venivano considerati. Rappresentazione del numero 4
  • 14. NUMERI TATTILI Con l’aiuto dei bambini è stata preparata una serie di numeri, da 0 a 6, utilizzata per effettuare il gioco dell’oca. I numeri sono stati ricoperti con materiale di recupero di vario genere, diverso tra loro per consistenza, utilizzando il materiale più ruvido per lo 0 ed il più liscio e morbido per il 5. 0 carta vetrata; 1 juta; 2 plastica a bolle; 3 cartoncino ondulato; 4 stoffa liscia tipo fodera; 5 pelliccia sintetica. Il gioco consisteva nel «pescare» il numero, provare ad indovinare il nome, tirarlo fuori dal sacchetto ed eseguire un numero di salti equivalente al numero estratto. E’un cerchio, un tondo, è ruvido, da questa parte è liscio E’ruvido, è un tre E’un po’morbido e un po’duro E’morbido, è il 5, no, è il 4 E’morbido, è il 5, è diritto e un pochino tondo E’lungo, è il numero 1 Forse è il 5 E’tondo, è lo zero E’il due, ha un buchino E’il 2, no, è il 3, l’avevo sentito solo qua( indica la parte superiore del numero)
  • 15. IL GIOCO DELLA MACCHININA ROSSA I bambini, disposti in cerchio, si passano una macchinina rossa mentre recitano la filastrocca: Macchinina rossa rossa dove andrai? Quanti chilometri farai? Il bambino che riceve la macchinina mentre termina la filastrocca risponde alla domanda dicendo il nome di un numero (da 0 a 6), lo individua nel cartellone e percorre con la macchinina «la pista» con la forma del numero scelto. Durante il gioco i bambini hanno così la possibilità di pronunciare il nome di un numero, riconoscerlo sul cartellone, usarlo come pista muovendo la macchinina al suo interno. Il gioco è stato riproposto più volte. La ripetizione, la visualizzazione e la conseguente memorizzazione del gesto saranno utili, in seguito, alla scrittura del numero. Alcuni momenti del gioco
  • 16. Il cartellone viene infine utilizzato per disegnare, all’interno del numero, la stradina percorsa dalla macchinina. Il tracciato viene effettuato dapprima con le dita e successivamente con il pennarello. Viene proposta quindi una attività manipolativa per realizzare i numeri ( i chilometri percorsi dalla macchinina) utilizzando il pongo colorato.
  • 17. Viene infine proposto ai bambini di utilizzare la lavagna di sabbia che, attraverso un’attività ludica, permette di far sperimentare più volte i movimenti corretti necessari per la realizzazione dei vari numeri. I bambini hanno chiesto di scrivere i numeri anche sulla lavagna di ardesia, solitamente utilizzata per il disegno. Dopo un primo momento libero le insegnanti hanno aiutato i bambini a tracciare i numeri mostrando il giusto movimento per una corretta scrittura. Successivamente sono stati invitati a scrivere con il lapis, sul foglio bianco, i numeri che conoscono. Giochiamo con la lavagna di sabbia Giochiamo con i gessi Attività individuale: «Scrivo i numeri che conosco»