Anteprima Corso di Formazione Online di Comunicazione Efficace, promosso da Accademia Formalia - Ente Leader nella progettazione ed erogazione Corsi di Formazione Professionali Online - www.formalia.it
Il Rapporto con l'utenza: la gestione della comunicazione e dei conflittiInterazione Clinica
[...] dal latino communicare, "mettere in comune". In questa accezione, il processo comunicativo può essere visto come un lavoro di costruzione sociale [...] attraverso il quale gli esseri umani condividono il significato da attribuire...
Insegnare i social partendo dalle basi, perché il social non è qualcosa “al di sopra” della comunicazione. Anzi, non si dà social senza una solida cultura di comunicazione. I peggiori fail succedono perché si ignorano le basi, la disciplina, come Shannon e Weaver, Jakobson, Watzlavick e tutta questa bella gente qua. Gente che ha detto come funzionano nella testa delle persone gli oggetti come Facebook e Twitter e Pinterest molto prima che Facebook e Twitter e Pinterest vedessero la luce.
Il Rapporto con l'utenza: la gestione della comunicazione e dei conflittiInterazione Clinica
[...] dal latino communicare, "mettere in comune". In questa accezione, il processo comunicativo può essere visto come un lavoro di costruzione sociale [...] attraverso il quale gli esseri umani condividono il significato da attribuire...
Insegnare i social partendo dalle basi, perché il social non è qualcosa “al di sopra” della comunicazione. Anzi, non si dà social senza una solida cultura di comunicazione. I peggiori fail succedono perché si ignorano le basi, la disciplina, come Shannon e Weaver, Jakobson, Watzlavick e tutta questa bella gente qua. Gente che ha detto come funzionano nella testa delle persone gli oggetti come Facebook e Twitter e Pinterest molto prima che Facebook e Twitter e Pinterest vedessero la luce.
Progetto universitario di "Intelligenza Artificiale" e "Agenti per la comunicazione" svolto presso il Dipartimento di Informatica di Bari durante il corso del mio percorso universitario Magistrale.
In questo lavoro, viene descritta la comunicazione: che cos'è, le tipologie, i modelli di riferimento, il rapporto tra la comunicazione e le scienze umane.
L'obiettivo è l'individuazione delle variabili individuali, di gruppo e organizzative che facilitano, ostacolano la comunicazione per acquisire, attraverso la sperimentazione e la riflessione in gruppo, competenze specifiche sui vari tipi di comunicazione che governano le relazioni.
Si vuole provare ad integrare gli aspetti emotivi personali con gli aspetti organizzativi per incrementare l'efficacia della comunicazione.
Fondamenti della comunicazione umana1, lezione 1 corso CAA di Giusi Castellanogiusicastellano58
Le slide della lezione 1 del corso in Comunicazione Aumentativa Alternativa di Giusi Castellano
The slides of the first lesson ; Augmentative Alternative Communication by Giusi Castellano
La nostra offerta per le aziende, le organizzazioni e le personeBiscione Associati
Persone aggregate in tribù, all’interno di ecosistemi dinamici. Galassie liquide, gruppi disomogenei di persone tenute insieme da valori, culture, credenze, abitudini condivise. Per navigare in questo mare serve cura. E una nuova sensibilità.
Communication Course II^ part - (tipologia clientela & leadership)Alfonso Avitabile
Nello specifico il corso mira ad integrare le naturali capacità comunicative con tecniche e strumenti in grado di facilitare l’ascolto e la comprensione di ciò che viene detto (linguaggio verbale), di come viene detto (linguaggio paraverbale), ma soprattutto di ciò che non viene detto (linguaggio non verbale).
Durante il corso ci saranno dei focus sulla comunicazione efficace e sui diversi modelli comunicativi che scandiscono le relazioni interpersonali, mirando al miglioramento della comunicazione sia all'interno del proprio team, che nelle relazioni con gli altri.
Progetto universitario di "Intelligenza Artificiale" e "Agenti per la comunicazione" svolto presso il Dipartimento di Informatica di Bari durante il corso del mio percorso universitario Magistrale.
In questo lavoro, viene descritta la comunicazione: che cos'è, le tipologie, i modelli di riferimento, il rapporto tra la comunicazione e le scienze umane.
L'obiettivo è l'individuazione delle variabili individuali, di gruppo e organizzative che facilitano, ostacolano la comunicazione per acquisire, attraverso la sperimentazione e la riflessione in gruppo, competenze specifiche sui vari tipi di comunicazione che governano le relazioni.
Si vuole provare ad integrare gli aspetti emotivi personali con gli aspetti organizzativi per incrementare l'efficacia della comunicazione.
Fondamenti della comunicazione umana1, lezione 1 corso CAA di Giusi Castellanogiusicastellano58
Le slide della lezione 1 del corso in Comunicazione Aumentativa Alternativa di Giusi Castellano
The slides of the first lesson ; Augmentative Alternative Communication by Giusi Castellano
La nostra offerta per le aziende, le organizzazioni e le personeBiscione Associati
Persone aggregate in tribù, all’interno di ecosistemi dinamici. Galassie liquide, gruppi disomogenei di persone tenute insieme da valori, culture, credenze, abitudini condivise. Per navigare in questo mare serve cura. E una nuova sensibilità.
Communication Course II^ part - (tipologia clientela & leadership)Alfonso Avitabile
Nello specifico il corso mira ad integrare le naturali capacità comunicative con tecniche e strumenti in grado di facilitare l’ascolto e la comprensione di ciò che viene detto (linguaggio verbale), di come viene detto (linguaggio paraverbale), ma soprattutto di ciò che non viene detto (linguaggio non verbale).
Durante il corso ci saranno dei focus sulla comunicazione efficace e sui diversi modelli comunicativi che scandiscono le relazioni interpersonali, mirando al miglioramento della comunicazione sia all'interno del proprio team, che nelle relazioni con gli altri.
Le tecniche di brainstorming più note ed efficaci per:
- produrre idee, affrontare creativamente le criticità e creare soluzioni
- aumentare l'efficacia delle riunioni e delle sessioni creative
- aiutare il team ad affrontare le sfide dell'innovazione
- creare cruscotti snelli per misurare le performance e i processi
- migliorare i processi organizzativi
- sviluppare nuove idee di business.
Imparare le strutture base della comunicazione efficace e dell'ascolto attivo per capire e conoscere meglio se stessi e gli altri.
• Principi base della comunicazione:
• Modello di Jakobson
• Assiomi della comunicazione
• Imparare a capire e a conoscere se stessi e gli interlocutori per facilitare la comunicazione:
• Riconoscere i principali sistemi rappresentazionali (VAKog) con cui le persone percepiscono il mondo esterno
• La comunicazione paraverbale: saper gestire la respirazione, il tono, il ritmo, il volume, le pause
• La comunicazione non verbale: la postura che favorisce la
comunicazione
• La lettura dei segnali oculari d'accesso (LEM)
• Il rapport e le modalità che facilitano una buona comunicazione:
• Il ricalco, la calibrazione e la guida
Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
Comunicazione efficace: principi e tecniche di basePLS Coaching
Come possiamo comunicare più efficacemente? I presupposti di base per capire, essere capiti e ottenere cosa desideriamo attraverso la comunicazione. Dall'ascolto alla spontaneità: 5 elementi chiave per diventare comunicatori migliori.
Slide del seminario "GIOCHI PER LA FORMAZIONE" Seminario dell'associazione Formatori Professionisti, Tenutosi a Napoli a luglio 2009.
Il seminario, rivolto per lo più a formatori e coach, ha affrontato il tema del gioco come strumento a disposizione dell'educatore e del formatore.
Le Slide solo quelle utilizzate nel corso dell'intervento di Luciano Cassese.
Il Gioco viene presentato come strumento e metafora dell'apprendimento. Volutamente le slide presentano tante immagini e poco testo in quanto Sono servite come un semplice supporto al discorso sui giochi e erano finalizzate a stimolare il canale visivo e immaginazione della platea.
Manuale teorico-pratico per manager, dirigenti sportivi ed allenatori.
Comunicare per formare, informare e coordinare
Valter Borellini
http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/comunicare-per-formare-informare-e-coordinare
Corso di Formazione Online di Comunicazione Efficace
1. A N T E P R I M A
C O M U N I C A Z I O N E E F F I C A C E
M o d u l o 1
TESTO A CURA DI: DOTT.SSA GIOVANNA DI PAOLO
2. ELENCO ARGOMENTI
1. COSA VUOL DIRE COMUNICARE
2. I PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE
3. I CODICI DELLA COMUNICAZIONE
4. ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
5. COMUNICAZIONE: COMPONENTE RAZIONALE ED EMOTIVA
6. LA COMPETENZA COMUNICATIVA
7. LA COMUNICAZIONE EMPATICA
8. TECNICHE DI COMUNICAZIONE
9. L’ASCOLTO DI CHI PARLA
10. L’ASCOLTO ATTIVO
11. LA PRIMA IMPRESSIONE
3. 12. LA COMUNICAZIONE PERSUASIVA
13. STILI DI COMUNICAZIONE
14. LA COMUNICAZIONE ASSERTIVA
15. LA COMUNICAZIONE CON NOI STESSI
16. I VANTAGGI DI UNA COMUNICAZIONE EFFICACE
17. LE CARATTERISTICHE DI UNA COMUNICAZIONE EFFICACE
18. LA PNL E TECNICHE DI COMUNICAZIONE
19. COMUNICAZIONE E NEGOZIAZIONE
20. COMUNICAZIONE NEI E FRA I GRUPPI
21. LA COMUNICAZIONE AZIENDALE
OBIETTIVI DEL CORSO
Il corso di “Comunicazione efficace” si propone di far acquisire una maggiore consapevolezza dell’importanza della
comunicazione e di migliorare quindi la propria competenza comunicativa.
4. COSA VUOL DIRE COMUNICARE
La comunicazione è uno scambio interattivo tra due o più persone, dotato di intenzionalità e di un certo livello di
consapevolezza, in cui si condividono significati sulla base di sistemi simbolici e convenzionali, secondo la cultura di riferimento.
E’l’utilizzazione di un codice, per la trasmissione di un messaggio, tale da permettere che un emittente e un ricevente entrino in
contatto. Comunicazione ha il significato semantico di “far conoscere”,“render noto”.
La comunicazione è un processo:
Sistemico in quanto le persone coinvolte fanno parte di un sistema di influenzamento reciproco
Pragmatico in quanto ciò che conta sono gli effetti del comunicare, non le intenzioni, conta il messaggio che l’altro recepisce, la
risposta che si ottiene
Strategico in quanto la persona che ha chiari obiettivi da raggiungere si dota di una strategia ben precisa
La comunicazione è una condizione essenziale della vita umana e dell’ordinamento sociale, poiché contribuisce a creare il senso
d’identità della persona e permette la trasmissione di informazioni tra i membri della società.
Qual è la differenza tra parlare e comunicare?
PARLARE: dire qualcosa a voce per mezzo di parole
COMUNICARE: dal latino: communicare, mettere in comune, derivato di commune, propriamente, che compie il suo dovere con
gli altri, composto di cum insieme e munis ufficio, incarico, dovere, funzione.
La comunicazione è condivisione, è interazione, è feed back. Non è, quindi, solo passaggio unidirezionale di notizie e di
informazioni.
5. Non è neppure divulgazione. Nel processo comunicativo si trasferiscono significati da una persona ad altre per influenzarne
reciprocamente il pensiero e il comportamento. Consapevole delle proprie responsabilità e forte del proprio ruolo, la
comunicazione è un'espressione sociale, un mettere un valore al servizio di qualcuno o qualcosa fuori da sé: per comunicare
non basta pronunciare, scrivere o disegnare;
la comunicazione avviene quando arriva, quando l'espressione è compresa e diventa patrimonio comune per la costruzione di
una discussione, di un sapere, di una cultura.
Le Fasi del processo di comunicazione sono:
1. CODIFICA: L’insieme di mezzi e di strumenti attraverso i quali una determinata “idea di comunicazione” viene trasformata in
simboli, immagini, suoi, forme e linguaggi, cioè in un messaggio comprensibile e in grado d’influenzare il sistema cognitivo e
le percezioni del ricevente
2. RISPOSTA: L’insieme delle reazioni espresse dal ricevente dopo che è stato esposto ad un certo messaggio e ne ha
compreso il contenuto
3. CODICE: Sistema di valori, credenze, barriere (cultura) attraverso i quali vengono filtrati e interpretati i messaggi ricevuti ed
emessi
Le principali funzioni della comunicazione sono le seguenti:
Strumentale: per soddisfare le esigenze personali (ad esempio chiedere il giornale dal giornalaio o la carne dal macellaio).
Di controllo: per controllare le altre persone e condizionarne i comportamenti (ad esempio un genitore che insegna al
proprio figlio come comportarsi).
6. Informativa: quando si comunica allo scopo di spiegare o scoprire qualcosa (ad esempio il binario da cui parte il nostro treno).
Espressiva: per comunicare sentimenti e stati d’animo (un bambino che piange per una bocciatura).
Di contatto sociale: lo scopo è stabilire un rapporto (ad es. intavolare un discorso sul tempo per rompere il ghiaccio con una
persona che non conosciamo).
Di alleviamento dell’ansia: per abbassare i propri timori e l’ansia le persone cercano il contatto tra di loro (ad es. le chiacchiere
nella sala d’aspetto del dentista).
Rituale: è legata al ruolo sociale che stiamo rivestendo (ad es. i riti religiosi).
Di stimolazione: ogni individuo ha una certa fame di stimoli (ad es. il bambino ha bisogno di interagire con la madre per un
adeguato sviluppo psichico).
I PRINCIPI DELLA COMUNICAZIONE
La scuola di Palo Alto e in particolare Watzlawik, individuarono alcuni principi fondamentali circa il modo di operare della
comunicazione.
Gli assiomi descritti da Watzlavick sono cinque. Il primo è che
1. E’ impossibile non comunicare: Qualsiasi comportamento, in situazione di interazione tra persone, è ipso facto una forma di
comunicazione. Di conseguenza, quale che sia l’atteggiamento assunto da un qualsivoglia individuo (poiché non esiste un
non-comportamento), questo diventa immediatamente portatore di significato per gli altri: ha dunque valore di messaggio.
7. La comunicazione quindi può essere anche involontaria, non intenzionale, non conscia ed inefficace. Anche i silenzi,
l’indifferenza, la passività e l’inattività sono forme di comunicazione al pari delle altre, poiché portano con sé un significato e
soprattutto un messaggio al quale gli altri partecipanti all’interazione non possono non rispondere. La domanda non è quindi
“se” una persona stia comunicando, ma “cosa” stia comunicando, anche tramite il silenzio o l’assenza. Ad esempio, non è
difficile che due estranei che si trovino per caso dentro lo stesso ascensore si ignorino
2. Il secondo assioma è: Ogni comunicazione presenta due aspetti, uno di contenuto e uno di relazione: Una
comunicazione trasmette informazioni, ovvero un aspetto comunicativo di contenuto (notizia, report), e un certo
comportamento da seguire, ovvero un aspetto comunicativo di elezione (comando, command). Ogni comunicazione
implica, inoltre, un impegno e quindi definisce il modo in cui il trasmettitore considera la sua relazione con il ricevitore.
È dunque possibile teorizzare un secondo assioma della comunicazione, basato sul fatto che una comunicazione non
soltanto trasmette informazione ma, al tempo stesso, impone un comportamento. Nella comunicazione possiamo
distinguere due aspetti fondamentali:
a) l’aspetto di notizia, che trasmette un’informazione e rappresenta, quindi, il contenuto del messaggio;
b) l’aspetto di comando, che si riferisce al modo in cui il messaggio è comunicato e definisce, pertanto, la relazione tra i
comunicanti; si riferisce al messaggio che deve essere assunto e, perciò, alla relazione tra i comunicanti (Ecco come mi
vedo ... Ecco come ti vedo ... ecco come ti vedo che mi vedi). Di qui la centralità della meta-comunicazione, cioè della
comunicazione sulla comunicazione: la capacità di meta-comunicare in modo adeguato, non solo è la conditio sine qua
non della comunicazione efficace, ma è anche strettamente collegata con il problema della consapevolezza del sé e degli
altri.
L’aspetto di contenuto è cosa si dice, l’aspetto di relazione è come lo si dice. E’ quindi l’aspetto di relazione che chiarisce il
significato del contenuto.
8. 3. Il terzo assioma è: La natura della comunicazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze della comunicazione fra
mittente e destinatario. La comunicazione comprende diverse versioni della realtà, che si creano e ristrutturano durante
l’interazione tra più individui. Queste diverse verità dipendono dalla punteggiatura della sequenza degli eventi, ossia dal
modo in cui ognuno tende, “arbitrariamente” e in modo unilaterale, a credere che l’unica interpretazione possibile della
realtà sia quella costruita da egli stesso. Classico è l’esempio di chi ritiene d’essere antipatico agli occhi degli altri.
Questa tipologia d’individui riesce a considerare così reale tale punteggiatura degli eventi, che qualsiasi atteggiamento,
azione o parola, insomma ogni atto comunicativo, diviene quello di una persona antipatica, con il risultato di ottenere
proprio quello che pensava: essere antipatico agli occhi degli altri. Per risolvere una disfunzionalità, occorre saper ascoltare
il punto di vista dell’altro e ricercare un’integrazione delle diverse punteggiature.
4. Il quarto assioma è: Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico. La comunicazione
avviene attraverso i canali verbali e non verbali. Il primo utilizza modalità digitali, l’altro, criteri eminentemente analogici.
Con il linguaggio digitale si veicolano gli aspetti di contenuto citati in precedenza. Ciò che caratterizza questa modalità
comunicativa è l’arbitrarietà, l’alto grado di convenzione tra le parole e ciò che esse rappresentano. L’unione, ad esempio
delle lettere c-a-s-a riproduce, nella nostra mente, ciò che tutti sappiamo: una casa; ma avrebbero anche potuto
rappresentare un albero, un fiume o quant’altro, senza modificare le qualità originarie della casa. Insomma, non esiste
un’analogia strutturale tra la casa reale, e la sequenza arbitraria delle lettere c-a-s-a. il fatto che essa rievochi un’abitazione
è il risultato di un accordo convenzionale. Con il linguaggio analogico si veicolano prevalentemente gli aspetti di relazione,
ed esiste un’esatta corrispondenza tra il significato e il significante.
Quest’ultimo mantiene con il primo una relazione non arbitraria, cioè risulta connesso al significato da un’analogia. In essi
si ritrova un’elevata corrispondenza tra espressione e realtà che s’intende evocare. Il ridere di gioia (comunicazione non
verbale) ad esempio si suppone non sia una convenzione, ma l’espressione non arbitraria di una realtà sottostante
(l’emozione provata).
9. L’osservazione della congruenza tra i due sistemi è uno degli indici a cui facciamo continuo riferimento durante le nostre
interazioni. Se una persona afferma di essere interessata ad ascoltarci, e poi evita in tutti i modi di instaurare un contatto
oculare, questa discrepanza può influire sull’esito stesso della comunicazione. Inoltre, le nostre relazioni sono continuamente
alla presa con la conversione di messaggi analogici in digitale, e viceversa
Un’errata decodifica, ad esempio di ciò che osserviamo (analogico) in ciò che pensiamo (digitale) del nostro interlocutore, può
provocare l’errata interpretazione della realtà relazionale e contestuale in cui siamo immersi. Spesso i fraintendimenti durante
una conversazione nascono proprio dall’errata decodifica dei segnali inviatici dall’interlocutore, e dalla loro interpretazione
distorta.
5. Il quinto assioma recita che: Gli scambi comunicativi possono essere basati o sulla simmetria o sulla complementarietà.
Nelle relazioni simmetriche si ha un rapporto paritario tra i due poli della comunicazione, poiché nessuno dei due attori
accetta un ruolo di dipendenza.
Nelle relazioni complementari al contrario, uno dei due soggetti in un momento specifico dell’interazione riconosce le
posizioni e l’interdipendenza dell’altro. L’effetto è in questo caso il consolidamento e l’efficacia della comunicazione, poiché
i diversi comportamenti dei partecipanti rispecchiano i ruoli che ognuno ha all’interno del contesto. Ciò, ovviamente, non
significa che dominare o sottomettere l’avversario sia la conditio sine qua non della comunicazione efficace, tutt’altro.
Watzlawick, infatti, prevede che ci sia anche una forma di relazione simmetrica sana, dove l’aspetto dell’accettazione dei
ruoli porta alla fiducia reciproca, e alla conferma delle aspettative che si hanno verso l’altra persona. Il riconoscimento dei
ruoli varia da momento a momento, da comunicazione a comunicazione, da contesto a contesto. Quest’assioma ribadisce
dunque che non si può comunicare efficacemente se si oscurano le caratteristiche dell’altro, e che solo ad avvenuto ri-
conoscimento e allo stabilirsi dell’interdipendenza, all’alternarsi sapiente di complementarità e parità, la nostra realtà
s’integra con quella delle persone che ci circondano.
10. I CODICI DELLA COMUNICAZIONE
Comunicare in modo efficace vuol dire avere più possibilità di successo nella vita e nel lavoro. Comunicare non equivale solo a
parlare. Esistono infatti tre codici comunicativi diversi e complementari:
Comunicazione verbale
Comunicazione paraverbale (o simbolica)
11. Comunicazione non verbale
La comunicazione verbale:
Questa indica ciò che si dice (o che si scrive, nel caso di una comunicazione scritta): la scelta delle parole, la costruzione logica
delle frasi e l'uso di alcuni termini piuttosto che di altri individua questo livello. Ha un’incidenza del 7% sull’intero processo
comunicativo.
Comunicazione non verbale:
E’ quanto può essere prodotto e/o variato con movimenti del corpo (incidenza del 55% sull’intero processo comunicativo). E’ in
massima parte non volontaria e si esprime prevalentemente attraverso il linguaggio del corpo. Ha una grande importanza nella
comunicazione interpersonale. Sostiene e completa la comunicazione verbale e svolge una funzione metacomunicativa, in
quanto fornisce gli elementi per interpretare il significato delle espressioni verbali. Le modalità della comunicazione non verbale
sono definite dallo sguardo, l’espressione del volto, la gestualità, i movimenti del corpo, la postura, il contatto corporeo, il
comportamento spaziale, gli abiti e l’aspetto esteriore.
E' meno facilmente sottoponibile a "censura", e quindi tradisce gli effettivi sentimenti, stati d'animo, opinioni. La comunicazione
non verbale svolge diverse ed importanti funzioni nel comportamento sociale dell’uomo.
Quando ci facciamo un’idea su un’altra persona utilizziamo essenzialmente informazioni che ci provengono dal suo
comportamento non verbale (CNV). La comunicazione non verbale, è contestuale (avviene sempre in un preciso contesto)
è comunicativa (non si può non comunicare), è caratterizzata da più comportamenti e gesti, è più credibile. Per avere una
comunicazione efficace è necessario che ci sia coerenza tra comunicazione non verbale e comunicazione verbale.
12. Comunicazione paraverbale:
Riguarda il modo con cui ciascun individuo si pone nei confronti di tutti gli altri partecipanti all’azione comunicativa,
interpretando i codici che sono a lui propri. Fanno parte di questo livello tutti i segnali presenti in un luogo di lavoro: la
dimensione della stanza, quella della scrivania, l’arredamento più o meno dirigenziale. Ha un’incidenza del 38% sull’intero
processo comunicativo);
La comunicazione paraverbale è determinata dalla voce di chi parla, in particolare:
• dal tono della voce; qualifica l’intenzione comunicativa. È un indicatore dell’intenzione comunicativa, del senso che si vuole
dare a quanto si dice: tono interrogativo, tono riflessivo, tono sfidante, ecc.
• dalle sottolineature;
• dalle esitazioni (non volute);
• dalle pause (volute);
• Tempo: evidenzia la velocità assoluta o relativa, l’uso delle pause che sono un fattore che serve a sottolineare, rinforzare,
accentuare il contenuto verbale
• Timbro: è il colore del suono ovvero la percezione acustica del suono vocale e caratterizza la persona. Timbro gutturale,
nasale.
• Volume: indicatore di distanza o di aspetti relazionali ed emotivi. Riguarda l’intensità sonora, il farsi ascoltare va calibrato a
seconda della vicinanza o distanza dall’interlocutore.
13. ELEMENTI DELLA COMUNICAZIONE INTERPERSONALE
Emittente: anche detto trasmittente, è chi invia il messaggio e dando così inizio alla comunicazione
Ricevente: anche detto destinatario, è colui a cui viene inviato il messaggio
Messaggio: contenuto della comunicazione
Codifica del messaggio: è l'attività che svolge l'emittente per trasformare idee, concetti e immagini mentali in un messaggio
comunicabile attraverso un codice condiviso
COMUNICAZIONE
7% VERBALE
38% PARAVERBALE
55% NON
VERBALE