3. La comunicazione: una definizione
3
Comunicazione, dal lat. Cum=Con, e
munire = Legare, costruire e dal lat.
Communico = mettere in comune, far
partecipe.
E’ un processo di trasmissione
(consapevole) e ricezione (comprensione)
di informazioni: è bidirezionale.
Il ruolo di emittente e ricevente è,
alternativamente,scambiato.
4. Obiettivo
•Sensibilizzare sul valore della “relatività
relazionale”;
•Osservare le dinamiche processuali ed
il ruolo degli attori della e nella
informazione e comunicazione;
•Delineare la funzione del marketing,
nello scenario di riferimento;
7. Gli elementi sistemici della comunicazione
• Chi?
• Comunica a chi?
• Cosa?
• Come?
• Con quale canale?
• Con quale effetto?
• In quale contesto?
• In quali circostanze?
• Con quale scopo?
• Sulla base di quali elementi?
7
Emittente
Ricevente
Contenuto
Modo
Mezzo
Risultato
Ambiente
Occasione
Finalità
Fondatezza
8. Ricevente
(1,2,X,”N”)
8
Il Processo di comunicazione
Oggetto della
Comunicazione/Codic
e
Feedback
Messaggio
Canale
RISPOSTA
CODIFICA
Cultura / Uso
Costume
Interesse
Conoscenza
BA
Emittente
(1,2,X)
Mezzo di Trasmissione
CODIFICA
DECODIFICA
DECODIFICA
Cultura / Uso
Costume
Interesse
Conoscenza
10. Il processo di comunicazione
10
RICEVENTEMESSAGGIO- CANALE di TrsEMITTENTE
Barriere
Fattori di disturbo
Percezione ed interpretazione
del messaggio
FEED-BACK
CODIFICA
- Scelta delle informazioni
- Espressione dei concetti
- Proprietà di linguaggio
Interesse/Contesto Relazionale
Cultura/abitudine
Capacità/attitudine
CODIFICADECODIFICA
Interesse/Contesto Relazionale
Cultura/abitudine
Capacità/attitudine
A m b i e n t e - Ambito (Relazione Tempo/Spazio)
DECODIFICA
11. Il Target Group della
Comunicazione
Cliente
11
Utente
Cittadino
Elettore
Comunicazione
Impresa
Comunicazione
Pubblica Utilità
Comunicazione
Sociale
Comunicazione
Politica
12. Forme di Mercato
Domanda n
12
Offerta 1
Offerta 2
Offerta n
Offerta 1
Domanda n
Domanda n
Domanda x
Offerta 1
Offerta 2
Offerta x
Offerta 1
Offerta 2
Offerta x
Monopsonio
Monopolio
Oligopolio
Concorrenza
Perfetta
13. Gli assiomi della
comunicazione
13
Assioma 1: “Non si può non comunicare.”
... ciò implica che...
"Occorre sempre essere
consapevoli di ciò che i nostri
messaggi suscitano nell’altro"
"Preoccuparsi di controllare il processo
di comunicazione"B
A
14. Gli assiomi della comunicazione
14
C’è una proprietà del comportamento che difficilmente potrebbe
essere più fondamentale e proprio perché è troppo ovvia viene
spesso trascurata: il comportamento non ha il suo opposto.
In altre parole non esiste qualcosa che sia “non comportamento”
o, per dirla, ancora più semplicemente non è possibile non
avere un comportamento.
Ora se si accetta che l’intero comportamento, in una situazione
di interazione ha valore di messaggio, vale a dire è
comunicazione , ne consegue che, comunque ci si sforzi, non si
può non comunicare.
L’attività o la inattività, le parole o il silenzio hanno tutti
valore di messaggio: influenzano gli altri e gli altri, a loro
volta, non possono non rispondere a queste comunicazioni
e in tal modo comunicano anche loro.
15. Gli assiomi della comunicazione
15
Assioma 2: “La comunicazione può essere sia verbale che non
verbale.”
La comunicazione non verbale è di gran lunga la più importante
Infatti quando parlo vengo capito per il:
37% dalle parole
23% dall’intonazione
40% dai gesti
16. 16
Gli assiomi della comunicazione
Assioma 3: “Ogni comunicazione ha un suo
aspetto di contenuto ed un suo aspetto di
relazione: l'aspetto di relazione classifica
l'aspetto di contenuto.”
COMPORTAMENTO Influenzano gli altriAttività/inattività
Silenzio/parole
Provocano
comportamenti reattivi
COMUNICAZIONE
INTERAZIONE
17. 17
Le tre componenti della comunicazione
Le componenti principali della
comunicazione sono:
Contesto della relazione: sistema sociale di
riferimento, lasso di tempo e spazio in cui si
realizza la comunicazione
Contenuto: l’oggetto della comunicazione
Relazione: la definizione che gli
interlocutori danno della comunicazione
18. Il contenuto e la relazione
18
Nel comunicare non trasmettiamo semplicemente
una serie di dati o notizie, ma stabiliamo una
relazione con tutti i partecipanti.
Es. n. 1: Muoviti, dammi la bottiglia dell’acqua!
Es. n. 2: Per favore caro, se non ti dispiace, mi potresti
favorire la bottiglia dell’acqua?
=
Preghiera
Messaggio
RelazioneContenuto
19. Comunicazione, sincrona ed
asincrona
La comunicazione è sincrona quando emittente e
ricevente
19
si relazionano “ nello stesso tempo”:
il canale è diaologico ( neutro lo spazio-luogo).
La comunicazione è asincrona quando
emittente e ricevente non si relazionano “ nello
stesso tempo”: il canale è non è dialogico (lo
spazio-luogo non è neutro)
20. 20
“Parlare è un BISOGNO,
ascoltare è un TALENTO”
Johann Wolfgang Goethe
21. 21
Ascoltare non è sinonimo di udire,
ma
vedere il mondo dal punto di vista dell’altro
si attiva la nostra mente
ma anche la nostra affettività
22. Il superamento delle barriere:
i 3 livelli di ascolto
22
o Partecipazione
o Ascolto parziale
o Ascolto superficiale
Ciascuno di noi rientra, di volta in volta,
indipendentemente dalla situazione contingente,
in una delle 3 categorie
23. Il superamento delle barriere:
i 3 livelli di ascolto
23
o Partecipazione
o Ascolto parziale
o Ascolto superficiale
Quando il ricevente rinuncia a giudicare le parole
dell’altro per identificarsi con lui
o capisce il significato profondo
o dimostra di aver compreso totalmente il
messaggio
o si crea una nuova conoscenza, dando
significato agli elementi percepiti
o risponde senza distrarsi, cogliendo anche i
segnali non verbali
o manda all’altro un forte messaggio relazionale
perché manifesta interesse e partecipazione
emotiva reali.
24. Il superamento delle barriere:
i 3 livelli di ascolto
24
o Partecipazione
o Ascolto parziale
o Ascolto superficiale
Quando il ricevente è concentrato
sulle parole e non sulle intenzioni e
quindi:
o coglie solo una parte del
messaggio comunicativo che
l’altro emette (o il contenuto, o la
relazione, o parti di entrambi)
o “ascolta con la mente e non con il
cuore”
o corre il rischio di fraintendere
perché l'attenzione è molto ridotta
25. Il superamento delle barriere:
i 3 livelli di ascolto
25
o Partecipazione
o Ascolto parziale
o Ascolto superficiale
Quando il ricevente è concentrato più su
sé stesso che su ciò che viene detto, e
quindi:
o risulta una pura e semplice
registrazione meccanica senza
comprensione
o interviene di tanto in tanto per pura
compiacenza
o pensa soprattutto a ribattere e ad
esprimere la propria opinione
o pensa che la propria opinione sia
l’unica che conta
26. 26
Il superamento delle barriere:
i principi dell’ascolto attivo
o Ascoltare il messaggio ... se proprio non ci piace il messaggero!
o Ascoltare con curiosità per esplorare diverse opinioni
o Ascoltare senza interrompere per capire esigenze ed obiettivi
o Dimostrare comprensione autentica
o Identificarsi nelle idee dell'altro
o Sospendere i giudizi di valore, gli atteggiamenti critici o censori
o Verificare la comprensione
o Lasciare parlare l'altro senza voler a tutti i costi risolvere i
problemi
27. 27
EMPATIA
oRiconoscere l’altro, le sue
ragioni, i suoi sentimenti
oMettersi in relazione con l’altro
senza giudicare
SIMPATIA
o Formare alleanze emotive
o Assumere posizioni partigiane
= DA
28. 28
Assioma Conclusivo
L’emittente ed il ricevente sono, nella
comunicazione, i due “attori” principali.
Gli altri elementi processuali sono
funzionali e strumentali per una buona
comunicazione
31. La pianificazione dei media nella comunicazione d’impresa
in 7 parti:
1) Trend e dati
2) Il processo di media planning
3) L’Agenzia: chi fa che cosa
4) IL Brief del cliente e la Copy Strategy
5) La Media Strategy
6) Zoom sul “Brief Creativo”
7) Dall’incontro con il cliente all’uscita della campagna (iter “ideale”)
32. La creatività e la pianificazione di una campagna sono un
prodotto dell‟intelligenza emotiva, che non dimentica di
partire dagli elementi di fatto
1) Trend e dati
(per capire il contesto e il mercato)
i trend globali
le culture di consumo
la dieta mediatica degli italiani
gli investimenti pubblicitari
33. Trend valoriali
1. Domanda di sicurezza
È la risposta a una realtà percepita come sempre più incerta e ansiosa. Sia sulla base
della propria esperienza quotidiana (la recessione, la perdita di potere d’acquisto, il timore
di perdere il lavoro…), sia sulla scorta della rappresentazione che i media offrono del
contesto locale e globale: guerre e tensioni internazionali, terrorismo, degrado ambientale
e mutamento climatico.
2. Ricerca dell’occasione e del risparmio
I “nuovi” consumatori – sempre più cauti ed attenti – sono alla ricerca di buone occasioni
per ottimizzare il rapporto costo/benefici. È un aspetto comune ai diversi ceti sociali: simira
al contenimento delle spese, a rimandare gli acquisti più impegnativi e si è molto sensibili
a sconti e promozioni.
3. Individualismo/individualità
È una tendenza di lungo periodo: c’è una sempre maggiore ricerca di autonomia elibertà
che si esprime nel rifiuto di regole e imposizioni alla sfera privata, nella costruzione di
un’etica personale, nella ricerca di una personalità distintiva.
34. Trend valoriali
4. Mescolanza di stili e di culture
Il processo di globalizzazione economica e culturale e la rapida diffusione delle tecnologie
dell’informazione favoriscono l’esposizione a valori, idee, modi di vita, prodotti e marche
provenienti da ogni parte del mondo. Questo rende possibile un “gioco combinatorio” che
mette insieme influenze provenienti da una molteplicità di ambienti e rappresenta un
potente stimolo all’apertura culturale e alla creatività individuale (Anselmi 2009).
5. Ricerca del successo personale
È una delle tendenze che hanno guidato lo sviluppo del mondo occidentale nella seconda
metà del secolo scorso e che adesso si manifesta in Asia (Cina e India in particolare).
Si esprime nella mentalità acquisitiva e competitiva, nel forte investimento nella
dimensione professionale e nella ricerca di status e di prestigio attraverso l’esibizione di
prodotti costosi e di marche “prestigiose”.
6. Cambiamento del ruolo femminile
Il processo di emancipazione delle donne dal ruolo tradizionale di mogli e madri dedite
esclusivamente ai lavori domestici sta investendo anche i Paesi “emergenti”.
L’impatto di questa tendenza è ampio e potente: modifica la pianificazione familiare,
l’organizzazione del lavoro, i progetti di vita maschili e femminili e favorisce l’emergere
(anche per gli uomini) di un modello di vita centrato sui valori dell’equilibrio, dell’equità e
della multi-dimensionalità.
35. Trend valoriali
7. Ricerca di divertimento
È il desiderio di godersi la vita, la ricerca di evasione e di relax durante le vacanze e i
weekend indotta dalle complicazioni della vita urbana e dallo stress del lavoro. è un trend
osservato da tempo nei Paesi “sviluppati” (Europa, Stati Uniti) che negli ultimi anni ha
iniziato a manifestarsi con intensità anche nei Paesi emergenti dell’Asia e dell’Europa
Centrale.
8. Desiderio di avventura
È la disponibilità a compiere esperienze – nella vacanze e nel tempo libero ma anche nella
vita quotidiana – che fanno uscire dalla routine, che restituiscono il senso di una vita non
piatta e banale.
È la reazione all’eccesso di comodità e di comfort che si traduce nella preferenza per
vacanze in luoghi estremi (traversate del deserto, trekking himalayani…) e nella pratica di
sport emozionanti e non privi di rischio (deltaplano, rafting, sci alpinismo…).
9. Ricerca di giovinezza
Ad una aspettativa di vita che continua ad estendersi si accompagna il desiderio di
mantenere vigore e aspetto giovanile il più a lungo possibile. è un’aspirazione “olistica” che
investe tutte le componenti del benessere (la forma fisica, il livello energetico, la lucidità
mentale) e che si traduce nell’adozione di comportamenti “sani” a livello alimentare e più in
generale di tutto il proprio stile di vita (controllo dello stress, attività fisica, tempo libero a
contatto con la natura…).
36. Trend valoriali
10. Desiderio di autenticità
È un trend che si sta manifestando con forza crescente nei Paesi sviluppati e si traduce
nella ricerca di una maggiore essenzialità dell’esperienza quotidiana, ivi compresa
l’esperienza di consumo.
Comprende la sincerità e la profondità nei rapporti umani, la ricerca di un rapporto più
diretto con la natura, la riscoperta della dimensione sensoriale, l’apprezzamento per
prodotti di qualità artigianale, con una storia e una tradizione alle spalle.
11. Desiderio di semplicità
È un trend – strettamente associato al precedente – che esprime la reazione alla crescente
complessità dell’esperienza quotidiana nelle società di massa. Si manifesta nella ricerca di
tempi e ritmi di vita più tranquilli, nell’apprezzamento per le dimensioni “minime”
dell’esistenza, nella volontaria e consapevole riduzione dei consumi inutili a favore di
esperienze più semplici ma più profonde.
12. Sensibilità ecologica
Nella maggioranza dei Paesi si è rilevato negli ultimi anni un sensibile aumento della
preoccupazione per il degrado ambientale indotto in particolare dal crescente allarme per il
mutamento climatico. Alla preoccupazione si associa una crescente disponibilità ad
introdurre modifiche nel proprio stile di vita e modello di consumo: riduzione degli sprechi,
risparmio energetico, raccolta differenziata, preferenza per prodotti (auto, elettrodomestici)
a basso impatto ambientale.
36
37. Trend comportamentali
(lifestyle trend)
1. Essere connessi sempre e ovunque
La tecnologia ha messo a disposizione dei consumatori opportunità di informazione (lettura
di quotidiani online), di comunicazione (scambio di e-mail e di SMS) e di intrattenimento
(accesso a film, musica, giochi) che fino a non molto tempo fa erano disponibili solo in
ambito domestico. Queste opportunità hanno prodotto un ampliamento della libertà
personale e della socialità, ma anche un progressivo attenuarsi della divisione rigida tra
tempo di lavoro e tempo libero.
2. Le relazioni “virtuali”
I social network, le communities online e i blogs rappresentano forme sempre più diffuse di
socializzazione e di scambio, di comunicazione e di discussione. Il mondo “virtuale” non
costituisce una dimensione alternativa alle relazioni della vita reale, ma è anzi spesso
un’occasione di rinforzo e di approfondimento utilizzata per arricchire e tener viva la rete
della socialità primaria.
3. La domesticità tecnologica
Lo stress crescente dell’ambiente urbano (inquinamento, rumore, traffico) combinato conla
crescente disponibilità – in ambito domestico – di soluzioni “professionali” di
intrattenimento (home theatre) e di fitness (home gym, home spa) inducono a trascorrere
più tempo in casa. Un tempo non di semplice riposo/relax, ma sempre più ricco e dotato di
senso: un tempo di apprendimento, condivisione, creatività.
38. 4. Il piacere dello shopping
Una quota crescente del tempo libero (in particolare durante il fine settimana) viene
trascorso (in particolare dai giovani e dalle giovani coppie) nei grandi centri commerciali in
compagnia di familiari e amici. è l’occasione per fare acquisti ma anche per informarsi,
incontrarsi, socializzare.
5. Consumatori sempre più informati
Internet ha molto accresciuto la possibilità di acquisire informazioni da parte dei
consumatori. La ricerca online che precede l’acquisto consente un accurato confrontodi
prezzi e un approfondito scambio di opinioni con consumatori “esperti” o che hanno già
fatto l’esperienza del prodotto o del servizio.
6. Consumatori sempre più esigenti
I consumatori richiedono prodotti sempre più “su misura” e in grado di offrire benefit
apparentemente difficili da conciliare (qualità elevata e prezzo contenuto,complessità
tecnologica e facilità d’uso)…A un atteggiamento molto esigente e selettivo al momento
dell’acquisto si accompagna una maggiore propensione al reclamo dopo l’acquisto nel
caso in cui i prodotti non risultino pienamente soddisfacenti.
39. 7. Vivere per lavorare
Il lavoro rimane per molti solo un mezzo per guadagnarsi faticosamente da vivere, ma è
crescente la percentuale di coloro che vivono il lavoro come opportunità di realizzazione e
di auto-espressione oltre che come fonte di identità personale.
Un “lavoro interessante” è considerato elemento costitutivo di una buona vita e questo si
traduce nella tendenza a estendere il tempo dedicato al lavoro oltre le canoniche 40 ore
settimanali.
8. Vite più stressate
Le persone hanno vite sempre più complicate e acrobatiche. Le donne – ma anche gli
uomini – devono riuscire a combinare le molte dimensioni di cui si compone la propria vita:
impegni professionali e vita familiare, vita sociale e tempo per se stessi. Il trend verso orari
di lavoro sempre più prolungati e crescenti livelli di stress sembra – in particolare in Europa
e negli Stati Uniti – in fase di inversione e lascia il posto alla ricerca di un migliore equilibrio
e a una maggiore attenzione per le relazioni sociali e affettive.
9. Vite più mobili
Lo stile di vita contemporaneo – in particolare in ambito urbano – è caratterizzato da una
crescente mobilità: si percorre una maggiore distanza tra casa e lavoro, si lascia più
spesso la città durante il fine settimana, si viaggia più spesso per motivi professionali,
culturali o di piacere. E aumenta il numero dei luoghi in cui si svolgono momenti significativi
della propria vita quotidiana.
40. 10. Il piacere del benessere
La disponibilità a concedersi piccoli piaceri quotidiani è una tendenza sempre più diffusa come
compensazione alle fatiche e agli stress della vita lavorativa. I piaceri possono essere piccoli (una
concessione alimentare) o grandi (un weekend in una spa), materiali (l’acquisto di un nuovo gadget) o
immateriali (mezza giornata di vacanza fuori programma), ma il desiderio è comunque quello di rompere
la routine con momenti di auto-gratificazione dedicati al proprio piacere e al proprio benessere.
11. Fare nuove esperienze
In Europa e Stati Uniti l’aspirazione a fare nuove esperienze sta progressivamente sostituendo quella di
possedere nuovi prodotti. Si cercano esperienze di vita che siano fonte di sensazioni, emozioni,
conoscenze: esperienze gratificanti, possibilmente uniche.
I viaggi – in contesti esclusivi, esotici o estremi – sono la forma più ricercata di esperienza originale.
12. La ricerca dell’equilibrio psico-fisico
Oggi più che in passato le persone sono consapevoli dell’importanza di seguire uno stile di vita sano ed
equilibrato per proteggere la propria salute e incrementare il proprio benessere. Questa aspirazione
investe il modello alimentare (health food) e l’uso del tempo libero (esercizio fisico, sport) e si traduce
nella ricerca di un migliore equilibrio tra tempo di vita e tempo di lavoro.
Nello stesso tempo la distanza tra un modello ideale di riferimento responsabilmente assunto e la
concreta pratica quotidiana – quasi sempre inadeguata – è in costante crescita.
41. UTENTI
2001 2009 2019
Televisione 95,8 97,8 89
TV ON DEMAND
Cellulare 72,8 85,0
17
Radio 68,8 81,2 79
Quotidiani 60,6 64,2 22
Internet 20,1 47,0 78
(1) Utenti che hanno indicato una frequenza d‟uso di almeno una volta la settimana (ovvero
hanno letto almeno un libro nell‟ultimo anno).
Fonte: indagini Censis, 2001 e 2009 2019
48. MEDIA PLANNING
48
(Pianificazione dei media)
vuol dire (tradizionalmente) ………
distribuire il budget pubblicitario di una
campagna su diversi mezzi e canali al fine di
ottenere il miglior rapporto costi/benefici
(massima copertura ed efficacia al minor costo
possibile)
49. ..ma il processo non è sempre così lineare perché l’evoluzione del contesto
può sovrapporre, eliminare o articolare i ruoli e la sequenza in maniera
diversa
I protagonisti del
Processo di Media Planning
49
50. BUDGET PUBBLICITARIO E DI
COMUNICAZIONE
50
E‟ l‟elemento finanziario che condiziona
l‟ampiezza e la durata della campagna
51. MEZZI E CANALI
51
MEZZI
Un insieme omogeneo di supporti che hanno le stesse
modalità di comunicazione (radio, televisione, carta
stampata, Internet…)
CANALE
E‟ un qualsiasi veicolo pubblicitario: volantino, manifesto
rubrica radiofonica, banner Internet ecc.
52. RAPPORTI COSTI/BENEFICI
52
Porre in relazione i risultati con i costi
sostenuti per ottenerli
N.B:
I costi per l‟acquisto degli spazi pubblicitari sono (in genere)
maggiori dei costi della creatività
53. BRIEF
IL PUNTO NODALE DEL
PROCESSO DI COSTRUZIONE
DELLA CAMPAGNA
Documento dell‟inserzionista per
fornire informazioni, indicazioni
e vincoli alla agenzia pubblicitaria
Attività dell‟inserzionista per….BRIEFING
53
54. IL BRIEF
54
Gli otto punti fondamentali
1. Breve storia dell’azienda, della marca, del prodotto, del
servizio
2. Descrizione del prodotto/servizio da promuovere
3. Analisi della domanda (dimensioni attuali e tendenze del
mercato, andamento e stagionalità delle vendite..)
4. Atteggiamento dei responsabili di acquisto (comportamenti
di acquisto, motivazioni, criteri di scelta)
55. IL BRIEF
55
Gli otto punti fondamentali (segue)
5. Descrizione Psico-Demografica dei consumatori/utenti
6. Il Mix di Comunicazione previsto (comunicazione integrata:
pubblicità + promozioni, eventi, sponsorizzazioni…)
7. Limite di budget
8. Eventuali altri vincoli da rispettare (dolus bonus, tabù, di ideologia
di religione, di tradizione ecc.)
56. DEFINIRE E ASSEGNARE IL BUDGET
56
Teoricamente:
•Si dovrebbe continuare ad investire in
iniziative di pubblicità e comunicazione fino al
momento in cui un ulteriore investimento non
provoca più un aumento dei profitti
•Definiti gli obiettivi ed individuati i mezzi e le
iniziative, si dovrebbe individuare il loro costo
57. BUDGET
Fatturato - (costi + profitto) =
Residuo da destinare alla
comunicazione
Percentuale delle vendite
Sulla base degli stanziamenti della
concorrenza (share of voice)
Rapporto mezzi/obiettivi
nella pratica
Approcci praticati
57
DEFINIRE E ASSEGNARE IL BUDGET
58. DESCRIZIONE DEL TARGET
58
Solo una conoscenza appronfondita del target
consente di selezionare i mezzi, i canali e le iniziative più
funzionali (media planing) e di individuare
i contenuti e la forma del messaggio più coerenti
(strategia creativa)
59. Criteri ind.
target
Socio demografici (età, sesso, condizione,
Mestiere……)
Di caratteristiche di consumo (tendenza
alla proprietà o all‟affitto, tipo di consumi
familiari individuali……)
Psicografici
(interessi, stili di vita, valori,
tempo libero, decisore/non decisore
d‟acquisto….)
però, attenzione…
59
segue
DESCRIZIONE DEL TARGET
60. LE 5 FASI DEL M.P.
60
1. Strategia media
2. Piano dei media (scelta dei mezzi) e delle iniziative
3. Acquisto degli spazi
4. Verifica prodotti/ordini (conformità dei prodotti rispetto agli
ordini)
5. Verifica risultati