1. La Chiesa di Sant'Agata e il collegio gesuitico sorsero tra il 1600 e il 1610 per
volontà di Luisa Moncada e del figlio Francesco che donarono 500 onze per la
loro costruzione e a questa donazione si aggiunse quella annuale di 100 onze
dell’Università di Caltanissetta.
Alcuni storici riportano la notizia
che la chiesa fu intitolata a Sant’Agata poiché per la sua edificazione fu
demolita una cappella dedicata alla martire catanese che sorgeva nel sito
dell’attuale tempio.Nel 1767 i Gesuiti furono espulsi dalla Sicilia e il convento
fu affidato alle monache benedettine di S. Croce. Nel 1860 il convento venne
diviso in cinque parti e divenne la sede delle Regie Scuole Tecniche e del Liceo
Classico, della scuola elementare, del Convitto provinciale, del carcere
giudiziario e della Biblioteca Comunale.Quest’ultima fu intitolata al
parlamentare piacentino Luciano Scarabelli che generosamente nel 1862 donò
2220 volumi i quali, unitamente alle raccolte librarie provenienti dalle
biblioteche dei soppressi ordini religiosi, costituirono il nucleo iniziale
dell’attuale patrimonio.
2. La chiesa ha pianta a croce greca, con
quattro bracci di uguale lunghezza e
quattro cappelle laterali. L'interno è
rivestito da lastre di marmo o di stucco
a imitazione del marmo, dove ricorre la
sigla "IHS", identificativa dell'ordine
gesuitico.
La chiesa presenta altari di
pregevole fattura, notevole quello di
Sant’Ignazio raffigurante la gloria del
santo, dietro il quale si custodisce il
corpo di Sant’Aurelio Martire, adagiato
in un’urna di cristallo.
3. La devozione verso Santa Lucia a Caltanissetta è antichissima e si attestava nella
chiesa rurale del Signore della Campagna. La chiesa originaria databile intorno al
XI secolo con il suo piccolo campanile, è stata utilizzata dopo l'ampliamento
dell'attuale chiesa, in sacrestia, dove sono ancora visibili tre affreschi: Santa
Lucia, Cristo Pantocrator e Santa Anastasia di Sirmio.
4. Il termine Pantocrator (dal greco “Pan” cioè tutto e “Kratos” potere)
indica colui che governa l’Universo.
Egli è ritratto in atteggiamento maestoso e severo, nell'atto di
benedire con le tre dita della mano destra, secondo l'uso ortodosso.
Lo sguardo è solenne ed è rivolto verso l’infinito.
5. La chiesa è conosciuta anche con il
nome di S. Anastasia, perchè
dipendeva dall'antico Priorato del
monastero della SS. Trinità di
Mileto.
6. Esisteva già nel XVI secolo una chiesa dedicata alla Vergine che,
per la sua posizione, fu identificata come Madonna dell’Arco.
Questa chiesa, non si trovava nella posizione attuale, ma nel lato
opposto della strada, accanto alla porta della città. La strada si
chiamava perciò “stratuni di Santa Lucì”. La chiesa fu demolita
assieme alla porta, intorno al 1830, per realizzare la nuova
strada per Palermo, e ricostruita tra il 1838 e 1846 divenendo
così, nella metà del XIX sec., il nuovo limite settentrionale del
quartiere S. Rocco.
7. Bombardata il 9 luglio del 1943, durante la seconda guerra
mondiale, è stata ricostruita nel 1948 ed inaugurata dal
Vescovo della città Mons. Giovanni Iacono il 7 maggio del
1950.
8. Con la realizzazione del Bastione del
Collegio, si crea un nuovo asse ampio e
diritto, che da origine ad una nuova “crux
viarum” dell’urbanistica moderna che
renderà possibile l’allestimento dei
grandi spettacoli processionali come
quello del Giovedì Santo, che
originariamente partiva proprio dal
cortile del Collegio Gesuitico.
L’abbellimento del bastione è stato
successivamente realizzato su progetto
dell’arch. Comunale Gaetano Lo Piano, già
impegnato nella costruzione del Giardino
Pubblico “Villa Isabella” (villa Amedeo),
dopo i luttuosi eventi del 1820. Fu
incaricato anche del completamento della
facciata della Chiesa madre, eretta a
Cattedrale.