2. L’ARRIVO DI SANT’ALFONSO
L’11 luglio del 1762
Mons. Alfonso de Liguori
fece il suo ingresso nella
diocesi di S. Agata de’ Goti
come vescovo, incarico a
cui l’obbedienza l’aveva
chiamato.
3. LO ZELO DEL SANTO VESCOVO
Nonostante i suoi 66
anni e i già numerosi
acciacchi, Sant’Alfonso
si impegnò in questo
nuovo servizio con tutto
lo zelo, con tutto il
cuore e tutta la volontà
di cui era capace.
4. L’IMPEGNO PER I GIOVANI
Subito, nella sua diocesi, sant’Alfonso si
impegnò per la gioventù.
Per i ragazzi riformò il Seminario mentre per
le ragazze volle nel cuore del paese un centro
di preghiera ed un monastero per la loro
educazione umana e cristiana.
5. LA CHIESA E IL MONASTERO
Trovata la fabbrica del
Monastero già iniziata nel
cuore del centro storico, si
interessò per completare la
Chiesa e costruire l’attuale
Monastero dirigendo egli
stesso i lavori.
Passarono quattro anni dal
giorno del suo arrivo: era il
1766.
6. L’ INVITO ALLE MONACHE REDENTORISTE
Per la fondazione del monastero in
Sant’Agata dei Goti, Sant’Alfonso
invitò le Monache dell’Ordine del
SS. Redentore, fondate nel 1731 a
Scala, sulla Costiera amalfitana
(SA), dalla Venerabile Madre Maria
Celeste Crostarosa con la sua
illuminata collaborazione.
7. LE MONACHE FONDATRICI
Appena completati i lavori,
il 29 giugno del 1766
giunsero da Scala le
fondatrici, tre monache
coriste e una sorella
conversa:
Sr Maria Raffaella della
Carità
Sr Maria Felice dei Santi
Chiodi
Sr Maria Celestina del
Divino Amore
8. LA PRIMA SUPERIORA
Suor Maria Raffaella della Carità,
Matilde De Vito di Napoli, fu
scelta dallo stesso Sant’Alfonso
come prima Madre Superiora del
Monastero di Sant’Agata de’ Goti.
9. Le vocazioni si susseguirono a breve
distanza l’una dall’altra, così pure le
educande, tanto che fu necessario la
sopraelevazione delle camere e fu ancora
necessario invitare un’altra suora da Scala,
Suor Maria Angelica.
LE VOCAZIONI
10. DOPO APPENA DUE ANNI…
Il 28 aprile 1768 Sant’Alfonso
nella sua relazione di vescovo,
alla Santa Sede, scriveva:
“…oltre le quattro religiose
fondatrici vi si contano oggi 11
giovanette tra educande e
novizie. La loro testimonianza di
vita è così luminosa che diventa
modello per l’intera città”.
11. RICORDI DIRETTI ALLE
RELIGIOSE DEL SS.
REDENTORE NE’ MONASTERI
DI S. AGATA E SCALA
Alla morte di Madre Maria Raffaella
nel 1778, S. Alfonso mandò ancora
alle religiose un ricordo prezioso:
un riassunto delle regole sulla
perfezione religiosa in quarantadue
avvisi. Questo piccolo opuscolo è
uno dei più preziosi tesori che
Sant’Alfonso abbia lasciato alle
Redentoriste.
12. DA SANT’AGATA L’ORDINE SI ESPANDE
Il Venerabile padre
Giuseppe Passerat
CSsR inviò
dall’Austria nel 1830,
al monastero di S.
Agata de' Goti due
nobili donne (Eugenia
Dijon e la Contessa
Antonia von
Welsersheimb) a
formarsi secondo lo
Spirito della Regola
Redentorista.
13. CAMICIE ROSSE E… TONACHE ROSSE
Garibaldi con i suoi uomini
arrivarono anche a Sant’Agata e
volevano entrare con la forza nel
Monastero. Appena si
imbatterono nell’immagine del
Redentore che si trova sul
portone interno il volto si adirò
come per scacciarli ed essi si
impaurirono. Vedendo la
monache con l’abito del loro
stesso colore si ritirarono con
timore chiedendo semplicemente
14. VERSO IL RESTO DEL MONDO…
Le due dame, divenute
poi Sr Maria Alfonsa
della Volontà di Dio e Sr
Maria Anna Giuseppa
della Risurrezione,
fondarono a Vienna il
primo monastero fuori
dall’Italia da dove poi le
Redentoriste si
diffusero nel mondo!
15. PERICOLO SCAMPATO
Nel 1866 giungeva l’ordine di
soppressione per il monastero.
Per 30 anni le monache vissero in
un clima di panico affidandosi a
Dio. Erano rimaste solo tre
monache ma il monastero non fu
mai soppresso.
Nel 1896 mons. Ferdinando Cieri
ricomprò lo stabile e riportò la
serenità. La nipote stessa
divenne monaca e prese le redini
del monastero con il nome di
suor Maria Teresa.
16. GUIDE ILLUMINATE
Nel 1951 arrivò a
Sant’Agata, da Scala, Suor
Maria Maddalena delle
Cinque Piaghe (Lucia
Albanese) che fece rifiorire
la comunità dopo un
periodo di grandi
difficoltà.
Le virtù di questa santa
superiora illuminavano
chiunque le si avvicinasse.
19. CON IL CONCILIO VATICANO II
Nel 1966 in occasione del
bicentenario della fondazione del
monastero, padre Domenico
Capone C.Ss.R., che con il Concilio
Vaticano II aveva riscoperto la
spiritualità di Madre M. Celeste
Crostarosa, si adoperò per un
rimodernamento della struttura.
20. DOPO IL TERREMOTO DEL 1980
Nel 1989 l’aiuto venne dalla
Comunità di Foggia che inviò a
Sant’Agata suor Maria Immacolata
Ricci che ha retto la comunità per
un ventennio sostenendo la
riparazione del monastero dopo il
terremoto del 1980.
21. UNA
ROCCAFORTE
DI PREGHIERA
L’isolato, antico e nobile monastero con la chiesa
(dedicata a S. Maria di Costantinopoli) è una delle
memorie viventi di Sant’Alfonso che egli volle
nel cuore della sua diocesi affinché fosse una
“roccaforte della preghiera”.
22. Nel 2000 la Comunità, ridotta
a sei suore e tutte anziane, si
era resa di nuovo bisognosa
di aiuto.
La comunità di Scala, dietro
richiesta delle consorelle in
difficoltà, con la mediazione
del Superiore Provinciale dei
Redentoristi di Napoli, inviò
tre monache per una
ricostituzione e un
rinnovamento:
Sr Anna Maria Ceneri
nominata superiora dal
vescovo mons. Michele De
Rosa, e confermata dalla S.
Sede con Decreto Apostolico,
Sr Giuliana Be, e Sr Marianna
Vavassori poi sostituita da
suor M. Francesca Attanasi.
VITA NUOVA
23. «Il Monastero sarà la gioia non solo di questa Diocesi, ma di tutta la provincia.»
SANT’ALFONSO
MARIA DE LIGUORI
24. Monache Redentoriste – Sant’Agata de’ Goti – 2016
29 giugno 1766-2016
250 anni
di STORIA,
di GLORIA,
di GIOIA,
di DOLORE,
d’AMORE!
Lodiamo il Signore perché è buono,
Eterna è la sua Misericordia!