2. La Chiesa Madre, inizialmente chiamata “Natività di
Maria”, fu fatta costruire nel Seicento dal barone
Vincenzo Galletti di Fiumesalato e marchese di San
Cataldo
3. La chiesa venne ricostruita
più grande e maestosa,
proprio come oggi ci
appare. Il merito di ciò
va attribuito al principe
Galletti. Successivamente
venne dedicata
all’Immacolata
Concezione.
Nel 1965 la
struttura crollò
dalla parte della
cappella del
Crocifisso e da
quella della cappella
di San Cataldo.
5. La ‘Mmaculata di la
Matrici
havi la vesta tutta d’oru;
la facci beddra
e china di luci,
l’ucchi ca brillanu
cumu un tesoru!
‘N capu la testa
havi la cruna,
la ‘Mmaculata
jè divina Regina!
Mamma di Gesuzzu
a Mamma di tutti
ca sempri veglia,
di jurnu e di notti!
Pi li picciliddi
havi un pustu d’onuri,
li teni sarbati
intra lu cori,
li guarda e li stringi
cumu Gesù,
Maria ‘Mmaculata, proteggili Tu
LA ‘MMACULATA DI LA MATRICI
7. Nel 1788 nella Chiesa
scoppiò un grave incendio
che procurò danni
soprattutto nella sacrestia
e nell’archivio. L’anagrafe
parrocchiale, infatti, ha
inizio nella seconda metà
del Settecento. Inoltre a
causa dell’instabilità delle
strutture portanti,
l’edificio rimase chiuso dal
1965 al 1979.
15. Altre opere di rilievo custodite nella Chiesa sono:
•il simulacro di scultura romana della Vrgine Immacolata
e la Sua corona gemmata, dono della principessa Perna
Gravina, moglie del principe Galletti;
•la scultura romana di San Cataldo con finimenti di
argento e oro;
•il corpo di San Clemente;
•la statua dell’Arcangelo Gabriele;
• il quadro del SS. Cuore di Gesù, copia del pittore
concittadino C. Riggi;
•il quadro della Natività di Nostra Signora sull’Altare
Maggiore;
• il quadro di San Gregorio Magno;
•il quadro del pentimento di San Pietro, dono di Cataldo
Guarino;
•la grande sfera d’argento gemmata con preziosi arredi;
•la portantina dorata con quattro pitture laterali;
• la statua di Maria SS. Annunziata, opera del Cardella di
Agrigento