Compralo qui http://tinyurl.com/yzd7pum oppure in libreria. Scarica gratis il 1° capitolo del libro Buzz Marketing nei Social Media. Un approccio pratico a questo nuovo modo di comunicare raccontato dall'esperienza di PromoDigital buzz agency Italiana. Molte interessanti e recenti case history da non perdere.
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Le relazioni con clienti attraverso i social network Giancarlo Panico
workshop a Smau Napoli 2014 promosso dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell'Università di Salerno con interventi di Giancarlo Panico, Alfonso Siano e Tommaso Niccoli.
[ita] L'uso del Consumer Insight In Pubblicitàgiulio bonini
Questo è un riassunto di alcune parti del mio e-book [tesi di laurea].
La NECESSITA' DI FARE RICERCA sul consumatore trova qui la sua applicazione: instaurare una relazione empatica tra BRAND e CONSUMATORE.
Vengono spiegate le 4 proprietà che rendono efficace l'insight, il benchmark e infine alcuni esempi in pubblicità non convenzionale e nei social network.
Basta andare su eboogle.it per scaricare l'ebook [a 19€+ivan]
Le relazioni con clienti attraverso i social network Giancarlo Panico
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Questo è un riassunto di alcune parti del mio e-book [tesi di laurea].
La NECESSITA' DI FARE RICERCA sul consumatore trova qui la sua applicazione: instaurare una relazione empatica tra BRAND e CONSUMATORE.
Vengono spiegate le 4 proprietà che rendono efficace l'insight, il benchmark e infine alcuni esempi in pubblicità non convenzionale e nei social network.
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Un progetto di posizionamento integrale della marca dovrebbe prevedere una Whole Brand Reputation, dove whole sta per integro, pulito, onesto, trasparente, coerente. Per ottenerla marketing, comunicazione e branding devono conferire significato sociale e culturale alla marca. Un approccio olistico al marketing e un brand empatico sono necessari all'ottenimento di questo obiettivo.
Un programma di social marketing ben pianificato può cambiare il modo di interagire con i consumatori e, come risultato, il modo in cui i consumatori percepiscono la vostra azienda.
Scindere luoghi, comunicazione e target ha davvero senso oggi?
La sottile linea che li divideva si è oramai spezzata.
Il passaggio mentale tra gli uni e gli altri è oramai abbattuto.
I fattori che influenzano le nostre scelte sono sempre più legate agli stimoli che riceviamo, indistintamente dal luoghi in cui siamo, dai mezzi di comunicazione che lo trasmettono e dal target a cui è rivolto.
E’ il contenuto che conta.
La forza di saper creare rappresentazioni che siano testuali, visive, sonore o percettive, è legarle al nostro brand, servizio o addirittura persona. Emozionare, incuriosire, sorprendere, diffondere per relazionarsi in modo efficace con il nostro pubblico. Non target, non cliente, ma pubblico.
Queste rappresentazioni generano simulazioni del reale, che a loro volta diventano vere.
Rudy Zanchi
Owner - MOVE Communication Founder
Rete d'Impresa ALL IN ONE Group
Come creare realzione con i clienti, a cosa servono gli strumenti di relazione, quale valore creano all'interno di impresa...queste ed altre domande sono state affrontate durante una presentazione alla Camera di Commercio di Siena
Virtuali Autenticità. Costruire identità distintive nel mondo del webOficina d'impresa
Riuscire ad emergere e a distinguersi nella vastità del mondo del Web è una sfida difficile, ma possibile: l'importante è essere adeguati all'isola virtuale che ci può accogliere. Garantirsi il successo in questa sfida parte da una corretta e mirata strategia di Web Marketing che punti a valorizzare l'originalità e l'unicità e a massimizzare i ritorni degli investimenti attraverso una scelta critica degli strumenti Web più idonei: social network, siti web, newsletter, APP.
UX Design e Web Usability - SMAU Firenze 2015Jacopo Pasquini
Abstract "UX Design e Web Usability: il checkup per siti belli e facili da usare" (Jacopo Pasquini, Simone Giomi).
Come è possibile capire se un sito è solo piacevole da vedere o anche funzionale, efficace e soprattutto in grado di raggiungere gli obiettivi di business dell’azienda?
Attraverso un’attenta analisi di usabilità e UX, cioè attraverso uno studio mirato di tutti quei fattori che determinano l’efficacia della comunicazione e la facilità d’uso di un sito web: la navigazione, la brand identity, la scrittura sul web, lo svolgimento di compiti complessi, il visual design, la conformità ai più recenti standard tecnici come il responsive design.
In pratica, quali sono gli strumenti concettuali per compiere il checkup?
Esistono una marea di linee guida di buona progettazione per valutare il web design prodotte dai maggiori esperti internazionali del settore. Noi proponiamo una sintesi completa e ragionata di queste linee guida: una checklist basata su 10 punti, 10 mini consulenze frutto della nostra esperienza professionale e teorica che vi permetteranno di valutare l’usabilità e la user experience di un sito web.
Su quali tipi di siti web è possibile compiere un’analisi di user experience e usabilità?
Su qualsiasi tipi di sito web, da quello istituzionale a quello commerciale, dal semplice sito vetrina, al portale specializzato di informazioni, passando per il sito di eventi. Nel nostro libro abbiamo dedicato un approfondimento particolare al mondo degli e-commerce, fornendo consigli su come ottimizzare la comunicazione e le vendite di uno shop on-line.
Target: Project manager e specialisti delle digital agency, esperti web marketing, grafici, designer, sviluppatori, consulenti, docenti, freelance, startupper, studenti, giornalisti, blogger, manager di azienda.
Guida completa alla User Experience e all'Usabilità per comunicare e vendere online di Jacopo Pasquini, Simone Giomi - Editore Hoepli (2014)
http://librowebusability.it/
1. Novembre 2009
www.doctorbrand.it
Brand Identity 2.0
Chi sono? Chi sono nei confronti degli altri? La marca post-moderna manifesta se stessa e la
propria identità per differenza: il compianto Lévi Strauss diceva infatti che "Non può esserci identità
se non c'è differenza".
Costruire, gestire e monitorare l'identità vuol dire analizzare aspetti cognitivi, emotivi e
comportamentali. Oggi più che mai, la brand identity esprime, attraverso il posizionamento, uno
dei punti cardini del patrimonio di marca; in altre parole gli elementi della marca producono
senso nei confronti dei consumatori, ma contemporaneamente rafforzano la brand equity.
Generare identità non è più un solo drive di notorietà e awareness ma diventa il primo biglietto da
visita della brand reputation.
La comunicazione d'impresa affronta infatti il sovraffollamento e la perdita di rilevanza dei
messaggi attraverso discorsi, storytelling e valori della marca: come cambia il "Modello di Kapferer"
(uno dei modelli di brand identity più completi e diffusi) nel web 2.0? Vediamolo insieme.
2. Novembre 2009
www.doctorbrand.it
Ecco come diventa il nuovo "Modello Brand Identity 2.0" co-creato nel laboratorio “Branding 2.0” di
friendfeed:
1) Presenza: il brand è uno spazio oggettivo, una forma, uno stile, un colore, una musica, una
materialità, un attributo tangibile (il blu di Barilla, il cavallino della Ferrari), una rappresentazione di
sé; tutto questo online e offline. Non solo va considerato sotto il profilo visivo, ma anche percettivo-
funzionale; non solo come il brand si veste, ma anche l’esperienza diretta. Il concetto di “avatar”
viene superato dal “metterci la faccia” per promuovere trasparenza e generare fiducia. Cresce
sempre più l'importanza di realizzare un piano di immagine coordinata multimediale , cross-canale
e multidevice.
2) Relazione: incontro, scambio, partecipazione, conversazione; è su questo territorio che si gioca
la partita più importante tra la marca ed il consumatore. La relazione diventando conversazione
impone bi-direzionalità, ascolto e feedback continuo. Un brand non può diventare il Re della
conversazione, se non ha un popolo a cui parlare. Focalizzarsi nelle relazioni è il primo passo per
crescere. Il brand deve farsi trovare pronto, non ci sono alternative! Social media marketing, PR 2.0
e non-convenzionale sono gli strumenti del presente e del prossimo futuro.
3. Novembre 2009
www.doctorbrand.it
3) Reputazione: è l'immagine che la marca fornisce al consumatore; l'immagine di marca ha lo
scopo di creare la fedeltà di marca attiva o passiva. La brand image è la percezione dell’identità
nella mente del pubblico, è l’insieme delle rappresentazioni mentali, cognitive e affettive; si
costruisce con marketing, advertising e PR “old-style” e si divide in:
1) immagine percepita: come il consumatore vede la marca
2) immagine reale: la realtà della marca
3) immagine desiderata: come si vuole far percepire la marca
Dalla brand image oggi occorre focalizzarsi sulla brand reputation, per generare fiducia,
passaparola positivo e condivisione. Sono i clienti a "fare" il marchio, a riempirlo di valore in base
alla reputazione "effettiva" basata sulla riconosciuta bontà del prodotto. La brand Reputation è
quello che gli altri pensano, dicono, sentono di noi, è la percezione creata dalle persone che
parlano della marca e deriva dai comportamenti del brand; genera consenso, entusiamo e brand
advocacy.
4) Esperienze: significa quello che i consumatori pensano di loro stessi mentre utilizzano la marca;
fare branding 2.0 vuol dire far provare un'esperienza coinvolgente. Engagement e nuovi
esperimenti di comunicazione pubblicitaria. L’esperienza può essere sia diretta che indiretta,
proprio come accade nel momento in cui ci creiamo degli atteggiamenti verso una persona, un
idea, un oggetto. In questo caso sono proprio le conversazioni e il grado di appartenenza alla
community, ad influenzare le nostre opinioni su un prodotto.
5) Universo culturale: valori e cultura della marca, network e community; il brand deve costruire
universi simbolici, tribali e codici comuni con il proprio pubblico attraverso piattaforme di brand
community. L’universo culturale aiuta a sviluppare e identificare rapidamente un network solido di
persone accumunate da idee-relazioni-consumi. Il grado di interazione, dipenderà molto dalla
personalità del brand e dal suo aspetto fisico. Le persone non comprano prodotti e servizi ma
aderiscono al contratto semiotico che la marca propone.
6) Personalità: il profilo/behaviour è la componente connotativa della marca come segno; oggi il
brand diventa "persona" attraverso i propri discorsi e attraverso i propri comportamenti online e
offline. La marca è a tutti gli effetti un soggetto al pari dei propri consumatori; deve quindi fornire
modelli di identificazione chiari, unici e coerenti attraverso tutte le forme di espressione. Un brand
senza personalità non può vivere nel tempo, meno che mai nel web: personalità digitale significa
stabilire “a che gioco giochiamo” e significa stabilire il ruolo che il mio brand assumerà negli
scenari possibili. Sarà una marca "istituzionale" oppure "innovatrice"? Sarà "protagonista" o
"discreta"? "Consulente" o "amica"?
Maggiori info:
http://friendfeed.com/branding-2-0
http://www.doctorbrand.it/2009/11/brand-identity-20.html
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