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Moses Laufer

Psicoanalisti lacaniani

no
.


“E’ sufficiente un solo paziente con una grave
patologia borderline per distruggere l’equilibrio
della vita del terapeuta a causa delle sue
continue richieste di trattamenti “speciali”,
disponibilità assoluta, contatto fisico e talvolta
sessuale, perfetta sintonia e sforzi eroici per
prevenire autolesioni o suicidio; d’altra parte,
tutti gli sforzi del terapeuta vengono ripagati
solo con disprezzo, rimproveri, ostilità e,
talvolta, attacchi fisici diretti”
Fonagy, Attaccamento Sé Riflessivo e D. Borderline.
In Attaccamento e Funzione Riflessiva. 2001
Definizioni


Personalità: la p. è costituita da modalità
perduranti di percepire, rapportarsi o pensare a sé
stessi o all’ambiente. I tratti di p. sono aspetti
rilevanti della p. che vengono mostrati in un’ampia
gamma di contesti sociali e personali importanti.
Solo quando sono rigidi e maladattativi e causano
menomazioni funzionali significative o disagio
soggettivo configurano un disturbo di personalità


I disturbi di personalità comprendono
anomalie pervasive e persistenti del
funzionamento generale della personalità
che causano difficoltà nell’area della
socialità e/o distress soggettivo, ma che
non sono dovute ad episodici disturbi
dello stato mentale e che non sono il
risultato di processi di pensiero
qualitativamente disturbati


Età d’esordio: infanzia adolescenza (entro la
prima età adulta)



Prevalenza: 2% popolazione generale



10% dei pazienti psichiatrici ambulatoriali



20% dei pazienti psichiatrici ricoverati
Etiopatogenesi:
trauma
 disturbo nel processo di separazione
individuazione
 attaccamento disorganizzato
 abuso fisico o sessuale (75%)
 Disturbo da Deficit Attentivo con
Iperattività

Sintomatologia:
 sintomi molto diversi, ma soprattutto:

(aggressioni, gesti impulsivi, tentativi di
suicidio, abuso di sostanze psicoattive,
furti)
ICD- 10
Disturbo di personalità emotivamente
instabile
 Disturbo di personalità emotivamente
instabile, tipo impulsivo
 Disturbo di personalità emotivamente
instabile, tipo borderline
“Il DP tende a manifestarsi nell’i. o nell’a.
Quindi è improbabile che la diagnosi sia
appropriata prima dei 16-17 anni”

ORGANIZZAZIONE BORDERLINE SECONDO KERNBERG

1. Manifestazioni non specifiche di debolezza dell’Io
2. Predominanza di difese psicologiche meno mature, quali
scissione, proiezione, e identificazione proiettiva, che portano a:
3. un’identità diffusa e una connessa specifica patologia delle
relazioni con gli oggetti interni, in cui le rappresentazioni degli altri
sono frammentate e fortemente connotate positivamente o
negativamente.
E’ inclusa una ampia gamma di disturbi di personalità tra cui:
d. antisociale, d. narcisistico, p. “come se”, d. schizoide
Organizzazione Borderline di Personalità
PD schizoide

Ciclotimia

PD istrionico

PD narcisistico

Sadomasochistico

BPD

PD paranoide

Narcisismo maligno
PD antisociale

Introverso
Problemi di intimità

Estroverso
Parziale aggressività

Aggressività
DISTURBO BORDERLINE
Criteri del DSM IV
Una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni
interpersonali, dell’immagine di sé e dell’affettività
con impulsività notevole, comparsa entro la prima età
adulta e presente in vari contesti come indicato da
almeno 5 o più dei seguenti elementi:
1) tentativi esagitati di evitare un reale o immaginario
abbandono (non includere i comportamenti suicidari e
automutilanti considerati in 5)
2) modalità di relazioni interpersonali instabili e
intense, caratterizzate dall’alternanza di di
iperidealizzazione e svalutazione

3) disturbo dell’identità: l’immagine di sé o il
senso di sé sono disturbati in maniera
marcata e persistente, o instabile
Clarkin, Yeomas, Kernberg
Psicoterapia della personalità Borderline, 1999

Diffusione di Identità
Mancanza di un concetto integrato di sé e
degli altri significativi (evidente nelle
descrizioni non riflessive, contraddittorie
o caotiche di sé e degli altri, e
nell’incapacità di integrare o persino di
divenire consapevole di queste
contraddizioni)
disturbo
disturbo
dell’identità:
dell’identità:

l’immagine di sé ooilil
l’immagine di sé
senso di sé sono
senso di sé sono
disturbati in maniera
disturbati in maniera
marcata eepersistente,
marcata persistente,
ooinstabile
instabile

IDENTITÀ DIFFUSA
Concezioni M Linehan

Concezioni di Bergeret
DISTURBO BORDERLINE
Criteri del DSM IV
Una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni
interpersonali, dell’immagine di sé e dell’affettività
con impulsività notevole, comparsa entro la prima età
adulta e presente in vari contesti come indicato da
almeno 5 o più dei seguenti elementi:
1) tentativi esagitati di evitare un reale o immaginario
abbandono (non includere i comportamenti suicidari e
automutilanti considerati in 5)

2) modalità di relazioni interpersonali instabili e
intense, caratterizzate dall’alternanza di di
iperidealizzazione e svalutazione
3) disturbo dell’identità: l’immagine di sé o il senso di
sé sono disturbati in maniera marcata e persistente,
o instabile
Clarkin, Yeomas, Kernberg
Psicoterapia della personalità Borderline, 1999

Difese primitive


SDOPPIAMENTO DELLE IMAGO
Scissione o dissociazione primitiva

Identificazione proiettiva
Onnipotenza
controllo onnipotente
idealizzazione primitiva
svalutazione
negazione
DISTURBO BORDERLINE
Criteri del DSM IV
4) impulsività in almeno 2 aree che sono potenzialmente
dannose per il soggetto, quali spendere, sesso, uso
di sostanze, guida spericolata, abbuffate (esclusi i
comportamenti automutilanti considerati in 5)
5) ricorrenti minacce, gesti o comportamenti suicidari, o
comportamento automutilante
6) instabilità affettiva causata da una marcata reattività
dell’umore (ad esempio intensa disforia episodica,
irritabilità o ansia che dura di solito poche ore e
soltanto di rado supera pochi giorni)
7) sentimenti cronici di vuoto
8) rabbia immotivata e intensa o mancanza di controllo
della rabbia

9) gravi sintomi dissociativi o transitoria
ideazione paranoide correlata a eventi
stressanti
.

INTEGRO ma:
 Comportamento irragionevole, impulsivo,
caotico, affettivamente fluttuante
(comportamento razionalizzato e accettato dal
pz.)
 Sotto stress regressione a posizioni paranoidee
Identificazione Proiettiva
(O. Kernberg)



Meccanismo di difesa primitivo, che consiste :

1.

nel proiettare gli aspetti intollerabili dell’esperienza
intrapsichica su un oggetto
Nel mantenere l’empatia con gli aspetti proiettati
Nel cercare di controllare l’oggetto, come
proseguimento dell’esperienza intrapsichica
intollerabile
Nell’introdurre nella vita inconscia dell’oggetto gli
aspetti proiettati nel corso della reale interazione
con esso

2.
3.

4.
Proiezione

1.
2.
3.
4.

La Proiezione consiste:
Nella rimozione di un’esperienza intrapsichica
inaccettabile
Nella proiezione di quella esperienza su un
oggetto
Nella mancanza di empatia con ciò che è
proiettato
Nell’allontanamento ed estraniamento dall’oggetto
come efficace completamento del tentativo di
difesa

Non si ha né empatia con ciò che è proiettato, né
Diniego psicotico (Racamier)
Freud: Modalità di difesa nei confronti delle
pretese della realtà esterna.
 “Diniego maniacale”
 Racamier (‘86): è la difesa principale
dell’“agonie psychotique”
1) diniego di frammenti dell’Es illuminandone
altri
per mascherare il “buco” conseguente al d.
(psic. che segnala sentimenti incestuosi per la
m. per denegare il suo desiderio di separarsi da
lei)

Diniego psicotico (Racamier)


2) in una scala di gravità
a: diniego di senso e significato (diniego
dell’esistenza esterna dell’oggetto)
b: diniego di autonomia e individualità
dell’oggetto (utilizzato come un feticcio che
assicura continue conferme)
La diagnosi strutturale in età
evolutiva
F. Palacio Espasa e J. Manzano
• Disturbi di personalità lievi
(organizzazioni paranevrotiche)
• Disturbi intermedi
(organizzazioni paradepressive)

Disturbi gravi (organizzazione borderline)
Sindrome ipomaniacale
Sindrome Depressivo-Schizoide borderline
Disturbo d’identità (Disturbo narcisistico grave)


Caratteristiche del DBP nel
bambino vs psicosi e nevrosi
(Verhulst 1984)

Angosce di annichilimento – processi di
pensiero primario – livelli di funzionamento
dell’Io mutevoli – disturbo dell’identità –
meccanismi di difesa primitivi – stati
micropsicotici – funzionamento superegoico
inefficace – stranezze del comportamento
motorio - marcata attività di fantasia –
discrepanze tra interessi e talenti e
funzionamento effettivo – fluttuazioni tra ritiro e
richiestività, adesività, legami imprevedibili
Caratteristiche del DBP nel
bambino vs psicosi e nevrosi
(Verhulst 1984)

Disturbo dell’identità: item singolo che
differenzia meglio dai nevrotici
 Fluttuazioni della relazione , meccanismi di
difesa, livelli mutevoli di funzionamento dell’Io ,
stati micropsicotici e sentimenti di solitudine :
differenze principali dai bambini psicotici

.



Bambini psicotici: ritiro e
comportamento solitario, relazioni
finalizzate al soddisfacimento dei
bisogni, peculiarità nel linguaggio,
interessi speciali o talento in un’unica
area, resistenza al cambiamento
nell’ambiente
Condizioni in Asse I associate
o in diagnosi differenziale










DDAI
Disturbo della condotta iposocializzato e aggressivoipo. e non aggressivo - socializzato e aggressivo
Ansia di separazione
Disturbi iperansiosi
Mutismo elettivo
Problemi d’identità
Disturbi dissociativi
Disturbi alimentari (a.n. e b.n.)
Psicopatologia dello sviluppo
Elementi legati allo sviluppo



Borderline in età prescolare: non
possono sopportare la separazione
dalla madre, non hanno standard
stabiliti per definire ciò che è buono e
ciò che è cattivo, mostrano incapacità a
esprimere un’ampia e modulata varietà
di sentimenti e sono incerti riguardo alle
distinzioni sessuali
Psicopatologia dello sviluppo
Elementi legati allo sviluppo



Borderline in età scolare: non mantengono senso di
identità di ruolo nel gioco o nella fantasia, il controllo
degli impulsi rimane povero, con stati imprevedibili,
non mostrano piacere nelle interazioni coi pari né un
incremento dell’indipendenza dai genitori né un senso
di appartenenza ad una comunità estesa, non hanno
risolto il complesso edipico attraverso i canali
sublimatori, la rimozione e il raggiungimento della
costanza del sé e dell’oggetto
Psicopatologia dello sviluppo
Elementi legati allo sviluppo



B. preadolescenti e adolescenti: senso di
identità non acquisito, pensiero astratto non
adeguato all’età, mancata lotta per
l’autonomizzazione dalla famiglia,
percezione della famiglia non realistica,
identità di ruolo sessuale non stabilita,
fantasie masturbatorie pregenitali
I DPB IN ETÀ EVOLUTIVA SONO STABILI ?

Bernstein 96: i DP non persistono nel 43% degli adolescenti

Perry 93: adulti B dopo 10 anni : 52% manteneva la diagnosi
Fonagy & Target 97: Attachment and
Reflective Function: their role in self
organization
Se viene internalizzato un comportamento
ansioso difensivo materno, il risultato può
essere quello di un sé costruito attorno a una
falsa internalizzazione. Questa può essere una
via per comprendere come un bambino con Dp
giunga a sentire un senso di alienazione dal
proprio sé.
Scala del Sé Riflessivo :
valuta la chiarezza delle
rappresentazioni del soggetto
relative agli stati mentali degli
altri e al proprio stato mentale
Esempio di Sé Riflessivo all’AAI:
“Non potevo sapere cosa avesse in
mente. Poteva reagire lasciandomi
confusa e frustrata. Poi, talvolta, capivo
che era perché aveva avuto un litigio
con papà o qualcosa del genere, ma
questo non avveniva sempre.”
(2. Sensibilità alle caratteristiche degli stati
mentali: Riconoscimento dell’opacità del mondo
mentale degli altri e al tempo stesso del principio
di causalità psichica)
Sintomi border come Strategie difensive per
disattivare la capacità di mentalizzazione
(Fonagy, Attaccamento, stati border e teoria della mente,
modificato)

Molti aspetti del DBP possono essere spiegati alla luce
della difficoltà di riflessione del Sé
1. Dipendenza = difficoltà a mantenere una
rappresentazione dell’oggetto (e del terapeuta)
come figura di riferimento pensante
2. Assenza di interesse per l’altro, crudeltà =
mancanza di una adeguata rappresentazione della
sofferenza dell’altro
3. Identità diffusa = fallimento nel rappresentare i propri
sentimenti con chiarezza
Difficoltà a seguire le associazioni come
manifestazione esterna della difficoltà a
rappresentare lo stato mentale dell’altro
5. Difficoltà nel comunicare le esperienze
emotive
6. Frequente assenza della natura “come se” del
transfert
4.
Funzione di rispecchiamento della
madre e funzioni psicoterapeutiche












Interesse per le competenze in evoluzione del
bambino
Attribuzione di significato all’attività del bambino
Condivisione del potere
Affermazione del senso di sé in espansione e
dell’identità
Validazione dell’importanza continua del bambino per
la madre
Accettazione e gestione degli impulsi
Essere disponibile al bisogno
Tolleranza sia della regressione che della crescente
Psicofarmacoterapia
Non c’è farmaco che non sia stato utilizzato
(Kernberg), ma:
 Utilizzare farmaci solo se esistono sintomi
bersaglio

Trasmissione intergenerazionale
dell’attaccamento (in linea con AAI)
Prime esperienze di attaccamento del genitore
Rappresentazione dell’attaccamento del
genitore
Comportamento genitoriale
Esperienze di attaccamento del bambino
Processi
Riflessivi
del genitore
Modello
della relazione
di attaccamento

Esperienza
interpersonale
con il proprio
genitore

Processi
Riflessivi
del bambino
Modello
della relazione
di attaccamento
del bambino

Esperienza
interpersonale
del bambino
con il genitore

Ruolo dei processi riflessivi nella trasmissione transgenerazionale
Ruolo dei processi riflessivi nella trasmissione transgenerazionale
dell’attaccamento
dell’attaccamento
(da: P. Fonagy, M. Target Attaccamento e Funzione Riflessiva. 2001. Cortina)
(da: P. Fonagy, M. Target Attaccamento e Funzione Riflessiva. 2001. Cortina)
Modello classico

Diade madre-bambino

Bambino più grande

Modello dialettico
Da: Fonagy & Target, 2001 Cortina: Modello classico e modello
dialettico della formazione dell’oggetto contenente
1.
2.
3.
4.
5.

Processi del Sé riflessivo e
monitoraggio metacognitivo
(Fonagy)
Citazioni specifiche di stati mentali
Sensibilità alle caratteristiche degli stati mentali
Sensibilità per la complessità e la diversità degli stati
mentali
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Border silsis

  • 1.
  • 3. .
  • 4.  “E’ sufficiente un solo paziente con una grave patologia borderline per distruggere l’equilibrio della vita del terapeuta a causa delle sue continue richieste di trattamenti “speciali”, disponibilità assoluta, contatto fisico e talvolta sessuale, perfetta sintonia e sforzi eroici per prevenire autolesioni o suicidio; d’altra parte, tutti gli sforzi del terapeuta vengono ripagati solo con disprezzo, rimproveri, ostilità e, talvolta, attacchi fisici diretti” Fonagy, Attaccamento Sé Riflessivo e D. Borderline. In Attaccamento e Funzione Riflessiva. 2001
  • 5. Definizioni  Personalità: la p. è costituita da modalità perduranti di percepire, rapportarsi o pensare a sé stessi o all’ambiente. I tratti di p. sono aspetti rilevanti della p. che vengono mostrati in un’ampia gamma di contesti sociali e personali importanti. Solo quando sono rigidi e maladattativi e causano menomazioni funzionali significative o disagio soggettivo configurano un disturbo di personalità
  • 6.  I disturbi di personalità comprendono anomalie pervasive e persistenti del funzionamento generale della personalità che causano difficoltà nell’area della socialità e/o distress soggettivo, ma che non sono dovute ad episodici disturbi dello stato mentale e che non sono il risultato di processi di pensiero qualitativamente disturbati
  • 7.  Età d’esordio: infanzia adolescenza (entro la prima età adulta)  Prevalenza: 2% popolazione generale  10% dei pazienti psichiatrici ambulatoriali  20% dei pazienti psichiatrici ricoverati
  • 8. Etiopatogenesi: trauma  disturbo nel processo di separazione individuazione  attaccamento disorganizzato  abuso fisico o sessuale (75%)  Disturbo da Deficit Attentivo con Iperattività 
  • 9. Sintomatologia:  sintomi molto diversi, ma soprattutto: (aggressioni, gesti impulsivi, tentativi di suicidio, abuso di sostanze psicoattive, furti)
  • 10. ICD- 10 Disturbo di personalità emotivamente instabile  Disturbo di personalità emotivamente instabile, tipo impulsivo  Disturbo di personalità emotivamente instabile, tipo borderline “Il DP tende a manifestarsi nell’i. o nell’a. Quindi è improbabile che la diagnosi sia appropriata prima dei 16-17 anni” 
  • 11. ORGANIZZAZIONE BORDERLINE SECONDO KERNBERG 1. Manifestazioni non specifiche di debolezza dell’Io 2. Predominanza di difese psicologiche meno mature, quali scissione, proiezione, e identificazione proiettiva, che portano a: 3. un’identità diffusa e una connessa specifica patologia delle relazioni con gli oggetti interni, in cui le rappresentazioni degli altri sono frammentate e fortemente connotate positivamente o negativamente. E’ inclusa una ampia gamma di disturbi di personalità tra cui: d. antisociale, d. narcisistico, p. “come se”, d. schizoide
  • 12. Organizzazione Borderline di Personalità PD schizoide Ciclotimia PD istrionico PD narcisistico Sadomasochistico BPD PD paranoide Narcisismo maligno PD antisociale Introverso Problemi di intimità Estroverso Parziale aggressività Aggressività
  • 13. DISTURBO BORDERLINE Criteri del DSM IV Una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’affettività con impulsività notevole, comparsa entro la prima età adulta e presente in vari contesti come indicato da almeno 5 o più dei seguenti elementi: 1) tentativi esagitati di evitare un reale o immaginario abbandono (non includere i comportamenti suicidari e automutilanti considerati in 5) 2) modalità di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate dall’alternanza di di iperidealizzazione e svalutazione 3) disturbo dell’identità: l’immagine di sé o il senso di sé sono disturbati in maniera marcata e persistente, o instabile
  • 14. Clarkin, Yeomas, Kernberg Psicoterapia della personalità Borderline, 1999 Diffusione di Identità Mancanza di un concetto integrato di sé e degli altri significativi (evidente nelle descrizioni non riflessive, contraddittorie o caotiche di sé e degli altri, e nell’incapacità di integrare o persino di divenire consapevole di queste contraddizioni)
  • 15. disturbo disturbo dell’identità: dell’identità: l’immagine di sé ooilil l’immagine di sé senso di sé sono senso di sé sono disturbati in maniera disturbati in maniera marcata eepersistente, marcata persistente, ooinstabile instabile IDENTITÀ DIFFUSA Concezioni M Linehan Concezioni di Bergeret
  • 16. DISTURBO BORDERLINE Criteri del DSM IV Una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’affettività con impulsività notevole, comparsa entro la prima età adulta e presente in vari contesti come indicato da almeno 5 o più dei seguenti elementi: 1) tentativi esagitati di evitare un reale o immaginario abbandono (non includere i comportamenti suicidari e automutilanti considerati in 5) 2) modalità di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate dall’alternanza di di iperidealizzazione e svalutazione 3) disturbo dell’identità: l’immagine di sé o il senso di sé sono disturbati in maniera marcata e persistente, o instabile
  • 17. Clarkin, Yeomas, Kernberg Psicoterapia della personalità Borderline, 1999 Difese primitive  SDOPPIAMENTO DELLE IMAGO Scissione o dissociazione primitiva Identificazione proiettiva Onnipotenza controllo onnipotente idealizzazione primitiva svalutazione negazione
  • 18. DISTURBO BORDERLINE Criteri del DSM IV 4) impulsività in almeno 2 aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto, quali spendere, sesso, uso di sostanze, guida spericolata, abbuffate (esclusi i comportamenti automutilanti considerati in 5) 5) ricorrenti minacce, gesti o comportamenti suicidari, o comportamento automutilante 6) instabilità affettiva causata da una marcata reattività dell’umore (ad esempio intensa disforia episodica, irritabilità o ansia che dura di solito poche ore e soltanto di rado supera pochi giorni) 7) sentimenti cronici di vuoto 8) rabbia immotivata e intensa o mancanza di controllo della rabbia 9) gravi sintomi dissociativi o transitoria ideazione paranoide correlata a eventi stressanti
  • 19. . INTEGRO ma:  Comportamento irragionevole, impulsivo, caotico, affettivamente fluttuante (comportamento razionalizzato e accettato dal pz.)  Sotto stress regressione a posizioni paranoidee
  • 20. Identificazione Proiettiva (O. Kernberg)  Meccanismo di difesa primitivo, che consiste : 1. nel proiettare gli aspetti intollerabili dell’esperienza intrapsichica su un oggetto Nel mantenere l’empatia con gli aspetti proiettati Nel cercare di controllare l’oggetto, come proseguimento dell’esperienza intrapsichica intollerabile Nell’introdurre nella vita inconscia dell’oggetto gli aspetti proiettati nel corso della reale interazione con esso 2. 3. 4.
  • 21. Proiezione  1. 2. 3. 4. La Proiezione consiste: Nella rimozione di un’esperienza intrapsichica inaccettabile Nella proiezione di quella esperienza su un oggetto Nella mancanza di empatia con ciò che è proiettato Nell’allontanamento ed estraniamento dall’oggetto come efficace completamento del tentativo di difesa Non si ha né empatia con ciò che è proiettato, né
  • 22. Diniego psicotico (Racamier) Freud: Modalità di difesa nei confronti delle pretese della realtà esterna.  “Diniego maniacale”  Racamier (‘86): è la difesa principale dell’“agonie psychotique” 1) diniego di frammenti dell’Es illuminandone altri per mascherare il “buco” conseguente al d. (psic. che segnala sentimenti incestuosi per la m. per denegare il suo desiderio di separarsi da lei) 
  • 23. Diniego psicotico (Racamier)  2) in una scala di gravità a: diniego di senso e significato (diniego dell’esistenza esterna dell’oggetto) b: diniego di autonomia e individualità dell’oggetto (utilizzato come un feticcio che assicura continue conferme)
  • 24. La diagnosi strutturale in età evolutiva F. Palacio Espasa e J. Manzano • Disturbi di personalità lievi (organizzazioni paranevrotiche) • Disturbi intermedi (organizzazioni paradepressive) Disturbi gravi (organizzazione borderline) Sindrome ipomaniacale Sindrome Depressivo-Schizoide borderline Disturbo d’identità (Disturbo narcisistico grave)
  • 25.  Caratteristiche del DBP nel bambino vs psicosi e nevrosi (Verhulst 1984) Angosce di annichilimento – processi di pensiero primario – livelli di funzionamento dell’Io mutevoli – disturbo dell’identità – meccanismi di difesa primitivi – stati micropsicotici – funzionamento superegoico inefficace – stranezze del comportamento motorio - marcata attività di fantasia – discrepanze tra interessi e talenti e funzionamento effettivo – fluttuazioni tra ritiro e richiestività, adesività, legami imprevedibili
  • 26. Caratteristiche del DBP nel bambino vs psicosi e nevrosi (Verhulst 1984) Disturbo dell’identità: item singolo che differenzia meglio dai nevrotici  Fluttuazioni della relazione , meccanismi di difesa, livelli mutevoli di funzionamento dell’Io , stati micropsicotici e sentimenti di solitudine : differenze principali dai bambini psicotici 
  • 27. .  Bambini psicotici: ritiro e comportamento solitario, relazioni finalizzate al soddisfacimento dei bisogni, peculiarità nel linguaggio, interessi speciali o talento in un’unica area, resistenza al cambiamento nell’ambiente
  • 28. Condizioni in Asse I associate o in diagnosi differenziale         DDAI Disturbo della condotta iposocializzato e aggressivoipo. e non aggressivo - socializzato e aggressivo Ansia di separazione Disturbi iperansiosi Mutismo elettivo Problemi d’identità Disturbi dissociativi Disturbi alimentari (a.n. e b.n.)
  • 29. Psicopatologia dello sviluppo Elementi legati allo sviluppo  Borderline in età prescolare: non possono sopportare la separazione dalla madre, non hanno standard stabiliti per definire ciò che è buono e ciò che è cattivo, mostrano incapacità a esprimere un’ampia e modulata varietà di sentimenti e sono incerti riguardo alle distinzioni sessuali
  • 30. Psicopatologia dello sviluppo Elementi legati allo sviluppo  Borderline in età scolare: non mantengono senso di identità di ruolo nel gioco o nella fantasia, il controllo degli impulsi rimane povero, con stati imprevedibili, non mostrano piacere nelle interazioni coi pari né un incremento dell’indipendenza dai genitori né un senso di appartenenza ad una comunità estesa, non hanno risolto il complesso edipico attraverso i canali sublimatori, la rimozione e il raggiungimento della costanza del sé e dell’oggetto
  • 31. Psicopatologia dello sviluppo Elementi legati allo sviluppo  B. preadolescenti e adolescenti: senso di identità non acquisito, pensiero astratto non adeguato all’età, mancata lotta per l’autonomizzazione dalla famiglia, percezione della famiglia non realistica, identità di ruolo sessuale non stabilita, fantasie masturbatorie pregenitali
  • 32. I DPB IN ETÀ EVOLUTIVA SONO STABILI ? Bernstein 96: i DP non persistono nel 43% degli adolescenti Perry 93: adulti B dopo 10 anni : 52% manteneva la diagnosi
  • 33. Fonagy & Target 97: Attachment and Reflective Function: their role in self organization Se viene internalizzato un comportamento ansioso difensivo materno, il risultato può essere quello di un sé costruito attorno a una falsa internalizzazione. Questa può essere una via per comprendere come un bambino con Dp giunga a sentire un senso di alienazione dal proprio sé.
  • 34. Scala del Sé Riflessivo : valuta la chiarezza delle rappresentazioni del soggetto relative agli stati mentali degli altri e al proprio stato mentale
  • 35. Esempio di Sé Riflessivo all’AAI: “Non potevo sapere cosa avesse in mente. Poteva reagire lasciandomi confusa e frustrata. Poi, talvolta, capivo che era perché aveva avuto un litigio con papà o qualcosa del genere, ma questo non avveniva sempre.” (2. Sensibilità alle caratteristiche degli stati mentali: Riconoscimento dell’opacità del mondo mentale degli altri e al tempo stesso del principio di causalità psichica)
  • 36. Sintomi border come Strategie difensive per disattivare la capacità di mentalizzazione (Fonagy, Attaccamento, stati border e teoria della mente, modificato) Molti aspetti del DBP possono essere spiegati alla luce della difficoltà di riflessione del Sé 1. Dipendenza = difficoltà a mantenere una rappresentazione dell’oggetto (e del terapeuta) come figura di riferimento pensante 2. Assenza di interesse per l’altro, crudeltà = mancanza di una adeguata rappresentazione della sofferenza dell’altro 3. Identità diffusa = fallimento nel rappresentare i propri sentimenti con chiarezza
  • 37. Difficoltà a seguire le associazioni come manifestazione esterna della difficoltà a rappresentare lo stato mentale dell’altro 5. Difficoltà nel comunicare le esperienze emotive 6. Frequente assenza della natura “come se” del transfert 4.
  • 38. Funzione di rispecchiamento della madre e funzioni psicoterapeutiche         Interesse per le competenze in evoluzione del bambino Attribuzione di significato all’attività del bambino Condivisione del potere Affermazione del senso di sé in espansione e dell’identità Validazione dell’importanza continua del bambino per la madre Accettazione e gestione degli impulsi Essere disponibile al bisogno Tolleranza sia della regressione che della crescente
  • 39. Psicofarmacoterapia Non c’è farmaco che non sia stato utilizzato (Kernberg), ma:  Utilizzare farmaci solo se esistono sintomi bersaglio 
  • 40. Trasmissione intergenerazionale dell’attaccamento (in linea con AAI) Prime esperienze di attaccamento del genitore Rappresentazione dell’attaccamento del genitore Comportamento genitoriale Esperienze di attaccamento del bambino
  • 41. Processi Riflessivi del genitore Modello della relazione di attaccamento Esperienza interpersonale con il proprio genitore Processi Riflessivi del bambino Modello della relazione di attaccamento del bambino Esperienza interpersonale del bambino con il genitore Ruolo dei processi riflessivi nella trasmissione transgenerazionale Ruolo dei processi riflessivi nella trasmissione transgenerazionale dell’attaccamento dell’attaccamento (da: P. Fonagy, M. Target Attaccamento e Funzione Riflessiva. 2001. Cortina) (da: P. Fonagy, M. Target Attaccamento e Funzione Riflessiva. 2001. Cortina)
  • 42. Modello classico Diade madre-bambino Bambino più grande Modello dialettico Da: Fonagy & Target, 2001 Cortina: Modello classico e modello dialettico della formazione dell’oggetto contenente
  • 43. 1. 2. 3. 4. 5. Processi del Sé riflessivo e monitoraggio metacognitivo (Fonagy) Citazioni specifiche di stati mentali Sensibilità alle caratteristiche degli stati mentali Sensibilità per la complessità e la diversità degli stati mentali Tentativi di collegare gli stati mentali ai comportamenti osservati Comprensione della possibilità di cambiamento degli stati mentali e dei corrispondenti cambiamenti nel comportamento

Editor's Notes

  1. Fonagy pg 76 e seg rivedere le sottolineature: