Intervento a #rnext14 tappa di Ravenna.
http://www.repubblica.it/next/
Oltre alla rete, per confrontarsi e crescere.
Salottino, un progetto che ha aggregato creativi, progettisti, imprenditori e makers.
SecondLife è un magnifico territorio per
simulare e sperimentare. Non vedetelo
come un “canale” o un “media” che
minaccia gli altri media, bensì come uno
spazio di opportunità per l’arte, la
democrazia, l’uomo stesso.
Non ingloberà gli altri media, ma sarà
certo parte del nuovo emergente
ecosistema in cerca di equilibri tra vecchi
e nuovi modi di comunicare.
How do we help learners make the most of the web? What opportunities does it afford us? Where might it take us? An optimistic but cautious take on the web and learning.
A presentation about Digital Natives given at the Public Services Summit in December 2009. Presented at a specialist session called "A Public Sector Where Digital Natives Thrive." Based on other presentations by http://www.slideshare.net/skytland.
"Digital Natives (people who have grown up in a connected world) have different attitudes, approaches and habits than those in preceding generations and will soon be a major part of society’s workforce. How does the public sector need to change to attract these people and provide them with a working environment which will let them fulfill their potential? This session will compare and contrast Digital Natives, Digital Immigrants, and Digital Skeptics and explore how the public sector might change, firstly, as efforts are made to attract Digital Natives and secondly, as Digital Natives becomes more and more influential in how things get done."
Intervento a #rnext14 tappa di Ravenna.
http://www.repubblica.it/next/
Oltre alla rete, per confrontarsi e crescere.
Salottino, un progetto che ha aggregato creativi, progettisti, imprenditori e makers.
SecondLife è un magnifico territorio per
simulare e sperimentare. Non vedetelo
come un “canale” o un “media” che
minaccia gli altri media, bensì come uno
spazio di opportunità per l’arte, la
democrazia, l’uomo stesso.
Non ingloberà gli altri media, ma sarà
certo parte del nuovo emergente
ecosistema in cerca di equilibri tra vecchi
e nuovi modi di comunicare.
How do we help learners make the most of the web? What opportunities does it afford us? Where might it take us? An optimistic but cautious take on the web and learning.
A presentation about Digital Natives given at the Public Services Summit in December 2009. Presented at a specialist session called "A Public Sector Where Digital Natives Thrive." Based on other presentations by http://www.slideshare.net/skytland.
"Digital Natives (people who have grown up in a connected world) have different attitudes, approaches and habits than those in preceding generations and will soon be a major part of society’s workforce. How does the public sector need to change to attract these people and provide them with a working environment which will let them fulfill their potential? This session will compare and contrast Digital Natives, Digital Immigrants, and Digital Skeptics and explore how the public sector might change, firstly, as efforts are made to attract Digital Natives and secondly, as Digital Natives becomes more and more influential in how things get done."
Il movimento dei makers: ripensare l’innovazione tecnologica attraverso nuovi...Paola Santoro
Il mondo digitale non è mai stato così concreto come in questi ultimi anni!
La personal digital fabrication ridisegna modelli di business e apporta innovazione ai processi produttivi tradizionali.
I mondi online e Second Life: verso il MetaversoDavid Orban
La presenza online non è solo il web.
L'interattività e la creatività di nuove piattaforme di mondi virtuali possono rivoluzionare l'economia, l'apprendimento e la cultura.
La comunità online di Second Life è un esempio significativo delle nuove possibilità rappresentate dai mondi virtuali. Attraverso un'interfaccia tridimensionale e la possibilità di manipolare e programmare liberamente gli oggetti in esso contenuti, punta sulla creatività come leva primaria per il coinvolgimento dei partecipanti.
Nuove potenzialità e nuove problematiche della stampa 3D: progettazione condi...Claudio Gasparini
La diffusione delle stampanti 3D introduce nuove potenzialità di progettazione e di realizzazione ma al tempo stesso presenta anche nuovi quesiti non ancora risolti.
E’ possibile infatti modificare radicalmente il processo di progettazione ricorrendo alla condivisione in rete dei modelli, secondo lo spirito collaborativo che si sta diffondendo con i social forum, ma fa emergere anche problematiche che sfidano le regole tradizionali della produzione e della comunicazione improntate sul copyright e sul diritto d’autore.
INDEX book about IxD/UX (Italiano) | OLD | archiviazione Leandro Agro'
... Il mestiere di Interaction Design sembra fatto apposta per creare problemi di identità a chi decide di svolgerlo...
Quale pagina di estratto da questo "vecchio libro" voluto come momento finale del Corso di IxD e UX svoltosi in Sardegna attorno al 2009.
5 e 6 Febbraio 2016 Quarto Modulo del percorso di alta formazione Out of Fashion
La tecnologia digitale come opportunità per il sistema della moda. Verràaffrontato il concetto di brand dai codici aperti e nuove prospettive di lavoro nella moda fondata sulla condivisione, la collaborazione e l’innovazione. Dal brand open source alla digital fabrication, passando per l’ecosistema di Makers e alcuni esempi di imprese creative con obiettivi e finalitàfuori dagli schemi di start-up classica.
Workshop pratici di prototipazione e produzione on demand sull’utilizzo della lasercut e dei comandi di grafica vettoriale per realizzare un capo d’abbigliamento.
foto https://www.flickr.com/photos/wemake_cc/albums/72157650287254946
http://www.connectingcultures.info/moda_consapevole_etica_green/prodotto/modulo-4il-sistema-dei-makers
Social & Business Networking.
Andrea Genovese Ceo & Founder 7th Floor,
Free Business Magazine in Italy.
Share your vision for the future.
http://www.7thfloor.it
La terza rivoluzione induistriale makers!Paola Santoro
La terza rivoluzione è quella in cui l’industria manifatturiera incontra il mondo digitale.
I makers sono gli artigiani digitali del nuovo millennio, pensano in digitale e si ispirano agli ideali e ai valori del movimento open.
Urban Roots (an exploration about urban agricolture)Nicola Mattina
Growing vegetables in the cities is a good idea. Under the right circumstances, it is possible to reduce wastes and to eliminate pesticides and herbicides. At the same time, urban farms bring people together and nurture social cohesion.
Ecosistemi dell'innovazione e apprendimentoNicola Mattina
Questa settimana, ho fatto un intervento a Frontiers Health Fast Track a Milano. Ho parlato di come gruppi di prodotti e servizi competano in un ecosistema guidato dagli obiettivi delle persone. Sono partito con un esempio: la crescente quantità di soluzioni disponibili per la mobilità urbana, dalle automobili fino ai droni volanti, passando per biciclette e monopattini per adulti.
Ispirando all'ottimo libro di Luca De Biase e Telmo Pievani, Come saremo, ho proposto di guardare il fenomeno alla luce della teoria evolutiva: prodotti come specie che co-evolvono all'interno di un ecosistema. Ho evidenziato i tre pattern fondamentali della teoria evolutiva: la creazine, l'exattation e la diffusione.
Infine, ho sostenuto che l'unico modo per un'azienda di trovare e mantenere un posto in uno di questi ecosistemi è affinare la capacità di leggerne l'evoluzione e di migliorare l'abilità nel creare velocemente nuove soluzioni che vadano a competere con quelle esistenti.
Il movimento dei makers: ripensare l’innovazione tecnologica attraverso nuovi...Paola Santoro
Il mondo digitale non è mai stato così concreto come in questi ultimi anni!
La personal digital fabrication ridisegna modelli di business e apporta innovazione ai processi produttivi tradizionali.
I mondi online e Second Life: verso il MetaversoDavid Orban
La presenza online non è solo il web.
L'interattività e la creatività di nuove piattaforme di mondi virtuali possono rivoluzionare l'economia, l'apprendimento e la cultura.
La comunità online di Second Life è un esempio significativo delle nuove possibilità rappresentate dai mondi virtuali. Attraverso un'interfaccia tridimensionale e la possibilità di manipolare e programmare liberamente gli oggetti in esso contenuti, punta sulla creatività come leva primaria per il coinvolgimento dei partecipanti.
Nuove potenzialità e nuove problematiche della stampa 3D: progettazione condi...Claudio Gasparini
La diffusione delle stampanti 3D introduce nuove potenzialità di progettazione e di realizzazione ma al tempo stesso presenta anche nuovi quesiti non ancora risolti.
E’ possibile infatti modificare radicalmente il processo di progettazione ricorrendo alla condivisione in rete dei modelli, secondo lo spirito collaborativo che si sta diffondendo con i social forum, ma fa emergere anche problematiche che sfidano le regole tradizionali della produzione e della comunicazione improntate sul copyright e sul diritto d’autore.
INDEX book about IxD/UX (Italiano) | OLD | archiviazione Leandro Agro'
... Il mestiere di Interaction Design sembra fatto apposta per creare problemi di identità a chi decide di svolgerlo...
Quale pagina di estratto da questo "vecchio libro" voluto come momento finale del Corso di IxD e UX svoltosi in Sardegna attorno al 2009.
5 e 6 Febbraio 2016 Quarto Modulo del percorso di alta formazione Out of Fashion
La tecnologia digitale come opportunità per il sistema della moda. Verràaffrontato il concetto di brand dai codici aperti e nuove prospettive di lavoro nella moda fondata sulla condivisione, la collaborazione e l’innovazione. Dal brand open source alla digital fabrication, passando per l’ecosistema di Makers e alcuni esempi di imprese creative con obiettivi e finalitàfuori dagli schemi di start-up classica.
Workshop pratici di prototipazione e produzione on demand sull’utilizzo della lasercut e dei comandi di grafica vettoriale per realizzare un capo d’abbigliamento.
foto https://www.flickr.com/photos/wemake_cc/albums/72157650287254946
http://www.connectingcultures.info/moda_consapevole_etica_green/prodotto/modulo-4il-sistema-dei-makers
Social & Business Networking.
Andrea Genovese Ceo & Founder 7th Floor,
Free Business Magazine in Italy.
Share your vision for the future.
http://www.7thfloor.it
La terza rivoluzione induistriale makers!Paola Santoro
La terza rivoluzione è quella in cui l’industria manifatturiera incontra il mondo digitale.
I makers sono gli artigiani digitali del nuovo millennio, pensano in digitale e si ispirano agli ideali e ai valori del movimento open.
Urban Roots (an exploration about urban agricolture)Nicola Mattina
Growing vegetables in the cities is a good idea. Under the right circumstances, it is possible to reduce wastes and to eliminate pesticides and herbicides. At the same time, urban farms bring people together and nurture social cohesion.
Ecosistemi dell'innovazione e apprendimentoNicola Mattina
Questa settimana, ho fatto un intervento a Frontiers Health Fast Track a Milano. Ho parlato di come gruppi di prodotti e servizi competano in un ecosistema guidato dagli obiettivi delle persone. Sono partito con un esempio: la crescente quantità di soluzioni disponibili per la mobilità urbana, dalle automobili fino ai droni volanti, passando per biciclette e monopattini per adulti.
Ispirando all'ottimo libro di Luca De Biase e Telmo Pievani, Come saremo, ho proposto di guardare il fenomeno alla luce della teoria evolutiva: prodotti come specie che co-evolvono all'interno di un ecosistema. Ho evidenziato i tre pattern fondamentali della teoria evolutiva: la creazine, l'exattation e la diffusione.
Infine, ho sostenuto che l'unico modo per un'azienda di trovare e mantenere un posto in uno di questi ecosistemi è affinare la capacità di leggerne l'evoluzione e di migliorare l'abilità nel creare velocemente nuove soluzioni che vadano a competere con quelle esistenti.
È ancora attuale il paradigma dell'open innovation, così come fu introdotto da Henry Chesbrough 14 anni fa? In queste slide propongo qualche riflessioni sull'argomento...
Experimental marketing - Blueprint per un frameworkNicola Mattina
In queste slide metto le basi per un framework che metta insieme le tecniche elaborare negli ultimi anni per ideare, progettare, lanciare e far crescere nuovi prodotti.
Ho usato queste slide per un workshop organizzato da Sella Lab.
Artificial Intelligence for Business - Version 2Nicola Mattina
This presentation is part of a workshop that will help you understand artificial intelligence tools and how they can be employed across your organization.
Lectures and activities are customized considering the background of the participants to highlight the use of artificial intelligence in a specific industry and in three different areas: product development, customer care, business operations.
Workshop structure
120’ lectures
2 activities to apply the concepts
1 practical toolkit
I used these slides for a seminar at BLAST Conference in Rome (May 2017). Most of the information provided are taken from Fundraising Field Guide by Carlos Espinal, plus the experience that we have done with Stamplay so far.
These deck contains an overview of what is commercially available in terms of Artificial Intelligence for business applications. Be aware: it was created on April 2017 and this is a very fast moving industry....
Case History - Telecom Italia Working Capital 2011Nicola Mattina
Sintesi delle attività gestite e dei risultati ottenuti dal team di Elastic che coordinato la comunicazione, il community management e l'organizzazione degli eventi.
I used this deck for a keynote at Venistar Fashionable World 2015 event. The aim was to give an overview of the impact of Internet on our culture and on which are the trends to watch in the coming years.
Value Proposition Design. Create products that drive people crazyNicola Mattina
A used this deck for a keynote at Microsoft Community Days. It is an overview of the method designed by Alexander Osterwalder to design and develop new products.
Open innovation and the 5 Pillars of a Startup CommunityNicola Mattina
In a world, where every company has to become (more or less) a software company, it is necessary to promote the transition from closed innovation (R&D centers) and open innovation models (crowdsourcing portals) to innovation ecosystems (like Cintrifuse in Cincinnati).
In innovation ecosystems, startups communities take on a strategic role. How do they work? And more important: is it possibile to design and deploy them? To find an answer, we first need to recognize that innovation ecosystems have 5 pillars:
1.
Financial Capital. Of course you need money, but this is not enough. Every time governments have put money on the table to encourage entrepreneurship, they have wasted it and have obtained nothing except corruption and no return on investment for the community. Before adding financial resources, it is necessary to grow intellectual and relational capitals.
2.
Intellectual Capital is the all the knowledge you need to create new products and services. That means higher education, software education and the know-how necessary to transform an invention or an idea in a something the a customer wants to buy (lean methodologies).
3.
Relational Capital is needed to have ideas and competences circulate in the community. Innovation is an incremental process: you need occasions to share ideas, share knowledge and build trust. Techniques to grow the relational capital are very well described in Brad Feld's book, Startup Communities.
4.
Innovation Ideology. You cannot innovate, if you do not think that what you do has a positive impact on the future. The Silicon Valley has produced an ideology around three main ideas: the exponential growth, the presumption that the future is predictable and the belief that technology creates a better world. It is not very different from XIX centuries ideologies: there is a status quo to disrupt and a bright future that is waiting for us.
5.
Finally cultural heritage. This is a very neglected aspect: it's a matter of fact that a startup community is not born in a vacuum, but in a specific geographic area and in a specific historical moment. And this determines its chances of success. One of the most interesting analysis on the impact of cultural heritage on the formation of a startup community is contained in the book Startup Nation. Reading the book, many focus their attention on the Israelian Fund of funds, forgetting that most of the book describes the role of the military service, social cohesion and the insolence (chutzpah) of the Jewish people as key factors in starting a community of people dedicated to technological innovation. And of course this is true also for Silicon Valley, as America describes itself as the land of freedom and opportunity, a place where you can have success if you work enough to achieve it.
App, trasformazione digitale e ingegnerizzazione dell'innovazioneNicola Mattina
Ho usato queste slide per una presentazione ad un workshop organizzato dalla Fondazione Rosselli presso Talent Garden di Milano il 15 dicembre 2014.
1.
In un mondo in cui ogni azienda deve diventare (chi più chi meno) una software company, è necessario promuovere la transizione da modelli di closed innovation (i centri ricerca e sviluppo delle aziende) e open innovation (i portali di crowdsourcing delle invenzioni) agli ecosistemi dell'innovazione.
2.
Negli ecosistemi dell'innovazione, le startup community assumono un ruolo strategico. In questo contesto, citare la Silicon Valley è fin troppo banale; mi sembra più significativo il caso di Cincinnati, dove P&G, Kroger e altre aziende tradizionali stanno investendo per far nascere e alimentare una startup community legata ai prodotti della grande distribuzione.
3.
Quali sono allora i pilastri di una startup community? A mio avviso sono cinque:
1. Capitale finanziario
2. Capitale relazionala
3. Capitale intellettuale
4. Ideologia dell'innovazione
5. Retaggio culturale
I primi tre sono abbastanza ovvi e sono trattati in modo più o meno sistematico nella letteratura sulle startup community anche se, dal mio punto di vista, ci si concentra sempre troppo sulla parte finanziaria dimenticando tutto il resto. Gli ultimi due, invece, sono presenti solo in modo accidentale nella discussione sugli ecosistemi dell'innovazione. Per esempio, di tanto in tanto, si accenna all'effetto negativo indotto dalla stigmatizzazione del fallimento in Italia, ma - almeno per quello che ne so io - non ho trovato una riflessione organica sull'argomento.
Dell'ideologia dell'innovazione ha parlato Luca De Biase in un libro uscito qualche anno fa. Credo sia importante usare il termine ideologia al posto del più generico cultura, perché l'ideologia, proponendo una visione del mondo e una direzione del futuro, contiene anche una prescrizione su cosa occorre fare. Quella maturata attorno allo sviluppo dei computer e di internet non è molto dissimile da altre ideologie come il marxismo, incentrate su una forte retorica della distruzione dell'esistente e dell'aspirazione a costruire un mondo migliore.
Infine, una startup community si innesta in un contesto. Secondo me una delle analisi più interessanti sull'impatto del retaggio culturale sulla formazione di una startup community è contenuta nel libro Startup Nation. Molti si sono soffermati sul fondo dei fondi, dimenticando che la maggior parte del libro descrive il ruolo del servizio militare, della coesione sociale e della insolenza (chutzpah) del popolo ebraico come fattori determinanti nell'avviare una fiorente comunità di persone dedicate all'innovazione tecnologica. E lo stesso si potrebbe dire per la Silicon Valley, la frontiera estrema del grande West che si trova nella terra della libertà e delle opportunità.
10. Gli uomini producono la tecnologia
La tecnologia cambia gli uomini
http://www.flickr.com/photos/lockergnome/
11. Libertà Collaborazione
Personalizzazione Divertimento
Discernimento Velocità
Integrità Innovazione
E’ nativo digitale chi è nato negli anni Ottanta
12. Lavorare quando e dove si desidera
Non sacrificare la vita privata al lavoro
Provare nuovi lavori
Libertà
13. Aspirare a un lavoro
tagliato a propria misura
Personalizzazione
14. Le bugie hanno le gambe corte
Le informazioni vanno condivise
Discernimento
http://www.flickr.com/photos/gazzat/
15. La corporate social responsability
assume sempre maggior rilievo
Integrità
http://www.flickr.com/photos/anna_list/
16. Chi abita gli spazi digitali impara
a fare le cose insieme agli altri
Collaborazione
http://www.flickr.com/photos/obuckley/
17. Si può apprendere anche giocando
Divertimento
http://www.flickr.com/photos/judytuna/
18. Le cose devono accadere subito
Velocità
http://www.flickr.com/photos/alas26/
19. C’è sempre un modo diverso di fare le cose
Innovazione
20. Per avere la stessa cultura
dei vostri clienti
Lavoratori Aziende
Perché una dimensione digitale nell’organizzazione
21. Per andare alla stessa
velocità dell’ambiente
in cui vi muovete
Perché una dimensione digitale nell’organizzazione
22. Per innovare continuamente
e cogliere nuove
opportunità di business
Perché una dimensione digitale nell’organizzazione