1. “Disturbi Pervasivi dello
sviluppo
- Definizione
- Caratteristiche comunicative,
sociali e comportamentali”
Dott. ssa Gianfranca Auricchio
Neuropsichiatra Infantile
2. Disturbi pervasivi dello
sviluppo
Diversi quadri clinici caratterizzati
dalla compromissione:
Interazione sociale
Comunicazione verbale e non verbale
Repertorio di interessi ed attività ristretti
3. DEFINIZIONE DI AUTISMO
L’Autismo è una sindrome
comportamentale causata da un
disordine dello sviluppo
biologicamente determinato con
esordio nei primi tre anni di vita.
6. SPETTRO AUTISTICO
Tale insieme comprende una vasta gamma di
manifestazioni, dalle forme più gravi di autismo
in cui gli individui possono essere socialmente
isolati, gravati da comportamenti stereotipati con
profonda disabilità intellettiva e assenza totale
del linguaggio alle forme più leggere in cui gli
individui manifestano problemi nella
comunicazione e interazione sociale, mostrano
scarsa flessibilità o interessi ristretti, ma hanno
capacità intellettive e di linguaggio tali da rendere
possibile l’adattamento in contesti protetti.
13. LA RICERCA NELL’AUTISMO
1943 Leo Kanner
Dibattito scientifico florido negli ultimi 20
anni
Persistono incertezze circa:
Eziologia
Elementi caratterizzanti il quadro clinico
Evoluzione a lungo termine
14. Fattori casuali
Gravidanza e periodo neonatale
Immunologia e vaccini
assenza di evidenze scientifiche
Ereditarietà e geni
21. Diagnosi
La diagnosi è clinica, ossia basata
sull’osservazione del
comportamento e la raccolta dei
dati anamnestici .
Non esistono tests biologici capaci
di individuare la sindrome autistica.
22. Linee guida per la diagnosi
Raccolta dei dati necessari facendo
riferimento a fonti di informazione
diversificate accanto all’osservazione
diretta del bambino
Prevedere più incontri, permettere al
bambino di familiarizzare con l’equipe.
Equipe: NPI, PSI, TNPEE, LG, Educatore.
Tutte le figure devono aver maturato
specifiche esperienze nell’ambito dei
DPS.
23. Linee guida
Strumenti per la diagnosi
CARS
ADI-R
ADOS
Strumenti per la valutazione
Vineland (VABS o ABS Vineland)
PEP-R
24. AREE DI INTERESSE
LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE
INTERAZIONE SOCIALE RECIPROCA
COMPORTAMENTI STEREOTIPATI E
INTERESSI RISTRETTI
25. Criteri diagnostici per
F84.0 - Disturbo Autistico [299.00]
Un totale di 6 (o più) voci da (1), (2), e (3), con
almeno 2 da (1), e uno ciascuno da (2) e (3):
1) compromissione qualitativa dell'interazione
sociale
2) compromissione qualitativa della
comunicazione
3) modalità di comportamento, interessi e attività
ristretti, ripetitivi e stereotipati
26.
27. Compromissione qualitativa
dell’interazione sociale
I anno : atipie nel dialogo tonico, sguardo
sfuggente, assenza di sorriso sociale,
mancanza atteggiamenti anticipatori, assenza
di attenzione congiunta.
II-VI anno : tendenza all’isolamento, “non risponde
se chiamato”, non richiede partecipazione
dell’altro, utilizza l’altro in maniera strumentale.
Il rapporto con l’altro non è mai completamente
assente, ma limitato a richiedere e non a
condividere.
28. Compromissione qualitativa
dell’interazione sociale
3 sottogruppi:
Bambini “inaccessibili”
Bambini passivi che tendono ad isolarsi,
ma se adeguatamente sollecitati sono in
grado di interagire
Bambini attivi ma “bizzarri”
I diversi profili non solo variano da
bambino a bambino, ma possono
alternarsi nel corso dello sviluppo!
29.
30. Compromissione qualitativa della
comunicazione
Incapacità a padroneggiare i codici
della comunicazione
Alterazione del linguaggio verbale, della
componente posturo-cinetica e di quella
non verbale (sguardo, mimica,
gesti,intonazione, prosodia, pause)
Deficit linguaggio ricettivo
Deficit linguaggio espressivo
31. Compromissione qualitativa della
comunicazione
Primi anni di vita :
assenza del linguaggio verbale, disattenzione
verso il linguaggio altrui
Presenza di gergolalie, ecolalia immediata,
ecolalia differita, inversioni pronominali,
stereotipie verbali.
Dopo il VI anno di vita : circa il 50% accede al
linguaggio verbale che tuttavia risulta
qualitativamente alterato (frasi bizzarre, non
reciprocità nella conversazione, perseverazione
nel porre domande, deficit pragmatica,
incapacità a riconoscere motti di spirito,
intonazione ecc..)
32. Compromissione qualitativa della
comunicazione
Deficit della capacità di giochi di finzione
Il gioco di finzione è inteso come
capacità del bambino di riproporre in
chiave ludica situazioni sociali vissute e
rielaborate rappresenta una tappa
obbligata nello sviluppo del bambino
Gioco alterato , ipostrutturato, privo di
piacere di condivisione
Intensa attività immaginativa
33.
34. Modalità di comportamento, interessi
ed attività ristretti, ripetitivi,
stereotipati
Movimenti, gesti ed azioni che per la loro
frequenza e scarsa aderenza al contesto
assumono la caratteristica di bizzarri ed atipici
(dondolarsi, leccare, strappare carta …).
Interesse assorbente ad alcune attività, nel
guardarsi le mani, assumere posture strane,
osservazione di oggetti.
Sottomissione rigida a routine quotidiane che
devono svolgersi secondo sequenze rigide ed
immutabili, intolleranti al cambiamento.
35. Altri sintomi caratteristici
Abnorme risposta agli stimoli sensoriali
Iperattività
Labilità attentiva
Condotte auto-aggressive
Particolari abilità : discriminare e
riconoscere stimoli visivi, eccezionale
memoria, inaspettata capacità di leggere
o recitare brani.
37. EVOLUZIONE
Il bambino con diagnosi certa di autismo
cresce con il suo disturbo anche se nuove
competenze vengono acquisite con il
tempo.
La prognosi è fortemente condizionata dal
GRADO DI FUNZIONAMENTO
COGNITIVO indicatore più idoneo dello
sviluppo futuro.
38. EVOLUZIONE
I bambini che sviluppano linguaggio entro i
cinque anni sembrano avere prognosi migliore,
ma anche il linguaggio è fortemente
condizionato dal livello cognitivo.
Studi di follow-up mostrano che una alta
percentuale di bambini (60-70%) diventano
adulti non autosufficienti.
Alcune persone con autismo arrivano a condurre
una vita pressocchè normale.
39. EVOLUZIONE SEVERITA’ DEI SINTOMI
IS
Com
I&A
S
e
v
e
r
i
t
à
S
i
n
t
o
m
i
3 anni
5 anni
7 anni
SPETTRO AUTISTICO
40. TRATTAMENTO
Non esiste un intervento che va bene
per tutti i bambini
Non esiste un intervento che va bene
per tutte le età
Il trattamento va individualizzato
tenendo presente le caratteristiche
cliniche e comportamentali del
bambino.
41. Presa in carico
Sospetto
Interventi “medici”
Conferma
diagnostica
Interventi riabilitativi
Interventi psicoeducativi
Interventi scolastici
Attività del tempo libero
RIABILITAZIONE
P
A
R
T
E
C
I
P
A
Z
I
O
N
E
42. Centro di Riabilitazione
Terapia Psicomotoria
Logopedia
Diagnosi
Terapia Occupazionale
Inserimento scolastico con sostegno
2 anni
3 anni
4 anni
5 anni
11 anni
12 anni
Coinvolgimento dei genitori
Lavoro basato su programmi
personalizzati
Lavoro di rete
Verifiche periodiche
13 anni
14 anni
43. TRATTAMENTO
Coinvolgimento dei genitori
Lavoro svolto in accordo ad un “programma
personalizzato”, elaborato su:
Valutazioni funzionali periodiche, con “test”
… e definito negli:
Obiettivi
Strategie per il loro conseguimento
Verifiche
Lavoro di rete
Sistema di valutazione periodica delle attività
45. Aree compromesse
Le aree prevalentemente
interessate sono:
Interazione sociale reciproca
Abilità di comunicare idee e
sentimenti
Capacità di stabilire relazioni
con gli altri
Editor's Notes
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DAL MOMENTO CHE L’AUTISMO E’ UNA DISABILITA’ COMPLESSA, IN PRATICA SI DEVONO PREVEDERE “VARIE” LINEE GUIDA