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L’Approccio SistemicoVitale
(ASV)
Gestione dei processi - LM77 - Dott.ssa Federica Palumbo - A.A. 2012/2013
Federica.Palumbo@uniroma1.it
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
Indice degli argomenti
1. Origini dell’ASV: Cibernetica e Teoria generale
dei sistemi
2. L’impresa come sistema
3. L’impresa come sistema cibernetico: il VSM di
Stafford Beer
4. L’Approccio Sistemico Vitale (ASV)
5. Le dicotomie dell’ASV
6. I 4 postulati dell’ASV
7. La matrice concettuale
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
Concetti introduttivi
L’approccio sistemico vitale (ASV) concepisce l’impresa
come sistema vitale, capace quindi di adattarsi
all’ambiente con il quale interagisce e, se ne ha la
forza, di modificarlo a proprio vantaggio al fine di
sopravvivere (Saraceno, 1972).
Le dottrine dei sistemi vitali non sono vere e proprie
“teorie” poiché non costituiscono una disciplina
strutturata e formalizzata, piuttosto rappresentano una
filosofia di pensiero interdisciplinare in grado di dare
vita ad un meta-modello utile come chiave di lettura di
molteplici fenomeni di diversa natura, sia essa
biologica, sociale o economica.
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
Origini dell’ASV
Norbert Wiener
Ingegnere
Cibernetica
Teoria
Generale
dei Sistemi
(1950)
Approccio
Sistemico
Vitale
(ASV)
(1948)
Ludwing Von Bertalanffy
Biologo
Gaetano Maria Golinelli
Ingegnere ed Aziendalista
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Cibernetica
Il movimento della
Cibernetica ebbe inizio
durante la seconda guerra
mondiale, quando un gruppo
di matematici, studiosi di
neuroscienze e ingegneri si
misero insieme per
perseguire interessi
scientifici comuni. Il loro
lavoro era strettamente
legato alla ricerca militare
che si occupava del
problema di seguire le
traiettorie dei velivoli e di
abbatterli.
• Il 1948 è considerato
l'anno di nascita della
cibernetica:
pubblicazione di
"Cybernetics" di
Norbert Wiener
• descrive le relazioni che
un sistema intrattiene
con l'ambiente e le sue
risposte in funzione a
determinati stimoli
Norbert Wiener fu una delle figure
dominanti di tutto il movimento
cibernetico. Non era solo un brillante
matematico, ma era anche un filosofo
(si era laureato in Filosofia ad
Harvard) ed era profondamente
interessato non solo alla matematica,
ma anche alla biologia ed apprezzava
la ricchezza dei sistemi viventi.
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Il termine
 Cibernetica deriva dal greco
kubernhths (timoniere)
 il timoniere aggiusta in
continuazione la posizione della
nave per tenerla sulla rotta giusta
Definizione di cibernetica: “scienza del controllo
e della comunicazione nell’animale e nelle
macchine” (Weiner)
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La cibernetica è la teoria del controllo dei sistemi
basata sulla comunicazione (trasporto di
informazione) tra il sistema e l’ambiente circostante,
nonché interna al sistema stesso, e sul controllo
(retroazione) della funzione del sistema rispetto
all’ambiente.
I sistemi cibernetici sono un caso particolare, per quanto
importante, di sistemi che esibiscono la capacità di
autoregolarsi.
Cibernetica ≠ Teoria Generale dei sistemi
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Teoria Generale dei Sistemi
➢ L’approccio sistemico è un metodo di indagine della complessità
organizzata, legato ai contributi provenienti da diverse discipline, quali
la biologia, la teoria dell’informazione, la cibernetica.
➢ La Teoria Generale dei Sistemi è stata scritta negli anni 1950 da Ludwig
von Bertalanffy
➢ ha consentito di studiare, comprendere e descrivere meglio i sistemi ad
elevata complessità organizzativa.
➢ A differenza dell’approccio analitico, che studia i fenomeni
scomponendoli in parti elementari in modo da giungere ai risultati
generali sommando i risultati delle singole parti, secondo l’approccio
sistemico il fenomeno di studio viene analizzato nella sua
complessità focalizzandosi sulle interrelazioni tra le parti piuttosto
che sul comportamento delle singole componenti.
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Sistema
Origine: deriva dal greco sun-istema cioè “stare insieme” o
meglio
“è un insieme di elementi che interagiscono. Il processo di
interazione tra le parti è definito “organizzazione”.
(Von Bertalanffy)
Una entità che “emerge” dall’interazione tra gli elementi che
lo compongono e che “sviluppa” un risultato “diverso” dalla
somma dei componenti.
Es: Corpo Umano, Poesia, Impresa, etc.
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Sistema Insieme
Mentre un insieme è la “somma” delle parti; un sistema è il
“prodotto” delle interazioni delle parti
Gli elementi di un insieme interagiscono fra loro (il comportamento
dell’uno influenza l’altro) tipicamente per raggiungere un
obiettivo
Sono quindi le interazioni tra elementi a determinare il
comportamento collettivo del sistema
• Insieme
1. Calciatori
2. Musicisti
3. Animali
• Sistema
1. Squadra
2. Orchestra
3. Mandrie, sciami, branchi
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Teoria Generale dei Sistemi: concetti
portanti
1. Ogni sistema fa parte di un sistema più vasto che
lo comprende
“L + 1” o sovrasistema
“L” o sistema
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2. Ogni sistema comprende in sé altri sistemi che in
qualche modo gli appartengono:
3. Il valore del sistema è maggiore del valore delle
singole parti
Teoria Generale dei Sistemi: concetti
portanti
L + 1 o sovrasistema “ambiente”
L o sistema
L – 1 o unità
organizzative
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4. Ogni sistema è caratterizzato dalla struttura e dai
processi.
• La struttura è caratterizzata da un limite (frontiera rispetto
all’ambiente esterno), dagli elementi o componenti, dai
contenitori degli elementi, da una rete di comunicazione. Nei
sistemi complessi le singole parti del sistema possono essere a
loro volta dei sistemi che svolgono una funzione in vista del
raggiungimento dell’obiettivo del sistema cui appartengono
(organizzazione del sistema per livelli). La struttura di un
sistema in un dato momento rappresenta lo stato del sistema.
• I processi, si esprimono in flussi di energia, materia ed
informazioni che circolano tra i contenitori, dando luogo alla
successione di eventi che generano i risultati.
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Elementi distintivi di un sistema aperto:
• Omeostasi: I sistemi aperti sono capaci di auto-mantenersi sulla base
dello scambio di risorse con l’ambiente. L’interazione con l’ambiente
è infatti essenziale per il funzionamento di tale sistema.
• Confini: A causa della loro apertura è difficile determinare i confini
dei sistemi aperti. L’apertura o la chiusura di un sistema dipendono da
quanto universo viene incluso nel sistema stesso e quanto invece viene
considerato come ambiente. Aggiungendo al sistema quella parte di
ambiente in cui avvengono gli scambi, il sistema diventa chiuso.
• Ambiente: I sistemi aperti si evolvono verso un maggiore ordine ed
una maggiore complessità; nel processo di adattamento all’ambiente
esterno diventano più differenziati nella forma e più complessi nella
struttura.
5)Un sistema è aperto quando scambia energie e
materie con l’ambiente.
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Entropia
Nella teoria generale dei sistemi la differenza tra sistemi
chiusi e aperti può essere spiegata con il concetto di
entropia, intesa come perdita di energia, o energia che non
può essere convertita in lavoro.
Mentre i sistemi chiusi vanno verso uno stato di entropia,
quelli aperti, capaci di prendere energia dall’ambiente,
possono fruire di entropia negativa, o negentropia
L’entropia è lo stato di massimo disordine, di casualità a
organizzazione zero. Quindi può essere considerata come lo stato
opposto a quello proprio dell’organizzazione.
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I sistemi possono essere classificati in relazione
al livello di complessità in:
 Sistemi meccanici: l’interdipendenza tra le
parti è tale che il comportamento è
strettamente vincolato e limitato; la struttura
è rigida ed il sistema di relazioni è
determinante.
 Sistemi organici: il rapporto tra le parti è
meno rigido, consentendo una maggiore
flessibilità di risposta.
 Sistemi sociali: i rapporti tra le parti
interagenti diventano relativamente deboli;
contrariamente alle strutture fisiche o
meccaniche sono sistemi poco coesi
La struttura delle
parti diventa
sempre più
complessa e
variabile
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L’impresa sistema
Sistema
Componenti
Tecniche
Finanziarie
Umane
Relazioni
Principio di
interdipendenza e
comunicazione
Orientate verso
un fine comune
(sopravvivenza)
Principio di
comunione verso
una finalità
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L’impresa sistema
 Una prima introduzione dell'approccio sistemico (generale)
nelle scienze aziendali fu fatta da Gino Zappa (fondatore
dell'economia aziendale in Italia) negli anni Cinquanta.
 Secondo Zappa l'impresa è un sistema unitario che emerge
dalle relazioni e dalle interazioni che legano i suoi elementi
costitutivi.
 L’impresa per Zappa è una “coordinazione economica in
atto” i cui fenomeni non sono suscettibili di essere indagati
ciascuno separatamente dall’altro, a causa dei vincoli spazio
temporali che caratterizzano l’unitaria gestione
dell’impresa.
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Le diverse prospettive sistemiche negli studi d’impresa
Metafora Significato Vantaggi Limiti
Sistema
Meccanico
(Taylor)
L’impresa è in tutto e per tutto paragonata ad una
macchina la quale, deve avere come criterio base di
gestione il miglioramento dell’efficienza trovando
la one best way.
• L’efficienza come un criterio
di gestione dell’impresa
• Il sistema è chiuso, non
interagisce con l’ambiente;
• Non tiene conto della
psicologia degli individui
considerati come macchine.
Sistema
Organico
Impresa come organismo (ha degli organi che
svolgono delle funzioni; assorbe e rilascia risorse
da e nell’ambiente; ha un ciclo di vita (nascita,
crescita, sviluppo, morte); si adatta all’ambiente in
cui opera, apprende ed impara e sviluppa le c.d.
routines)
• L’apertura verso l’ambiente
esterno,
• Una considerazione maggiore
delle risorse umane
• Capacità di adattamento.
• L’autoregolazione, che è alla
base di un sistema organico,
non avviene automaticamente
nelle imprese.
Sistema
Cibernetico
Sistema meccanico che cerca di simulare il sistema
organico; principio dell’autoregolazione e il
concetto dello scostamento dei risultati dagli
obiettivi.
• Tutta l’attività d’impresa è
analizzata nelle sue attività,
tutte queste attività hanno degli
obiettivi
• I limiti sono la somma dei
limiti delle due visioni
precedenti.
Sistema Auto-
poietico
Produce i propri componenti rigenerando
continuamente la propria organizzazione
mantenendo la propria identità, grazie a processi
che la rendono autonoma dal contesto.
• Concetto di organizzazione e
capacità di un sistema
integrato di porre in essere
processi di auto-
organizzazione.
• La visione auto-referenziale
dell’impresa sottostima il ruolo
degli stakeholder e del
contesto esterno.
Sistema
Cognitivo
L’impresa come produttore e diffusore di
conoscenza, indispensabile per la sopravvivenza del
sistema.
• Può essere applicata a tutti i
tipi di organizzazione
• Negli aspetti più operativi
infatti tale concezione ha solo
valenza descrittiva
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Efficienza produttiva ed economica
L’efficienza produttiva o tecnica (o produttività) che richiama per l’appunto il
generico rapporto output/input riferito alle quantità fisiche, diverse dall’unità di
misura “denaro” (ore di lavoro, kilogrammi, n° di prodotto, ecc…).
L’efficienza invece riferita all’unità di misura “denaro” è detta efficienza
economica (o economicità),anch’essa si basa sul generico rapporto output/input,
applicando però le nozioni di prezzo e di costo al numeratore e al denominatore.
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Crisi d’impresa
Si ha una crisi quando viene a mancare l’equilibrio, che può essere di tre
tipi: economico, finanziario ed organizzativo.
 Equilibrio economico: Ricavi = Costi + margine equo per la
remunerazione della proprietà e lo sviluppo dell’impresa
 Equilibrio finanziario: Entrate = uscite
Entrate > uscite: situazione di disequilibrio finanziario a causa di un
eccesso di liquidità rimasta disinvestita.
Entrate < uscite: situazione di disequilibrio finanziario dovuto alla
limitazione pratica di “spendere” liquidi che non ci sono
 Equilibrio organizzativo: rapporto tra contributi ed incentivi, dove il
contributo è ciò che ciascun individuo apporta al raggiungimento del
fine comune mentre l’incentivo è ciò che si riceve in cambio del
contributo dato (il principale incentivo degli individui è il salario).
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Il Viable System Model (VSM)
 Nel 1972 in “The Brain of The Firm”, il cibernetico inglese
Anthony Stafford Beer, elaborò l’idea di Viable System
Model (VSM).
 Il VSM è uno trumento concettuale per comprendere i
meccanismi organizzativi e aiutare il management nei
processi decisionali.
 È un modello di struttura organizzativa basato sulla
struttura del sistema nervoso umano
 Si caratterizza per specializzazione funzionale e sinergie
derivanti dalla coesione intra-organizzativa
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Il VSM di Stafford Beer – schema generale
Operations
Meta-sistema
Ambiente
Sistema nervoso
dell’impresa
Muscoli e organi
dell’organizzazione
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Policy
Intelligence
Controllo
Sub-sistema 5
Sub-sistema 4
Sub-sistema 3
Sub-sistema 2
Coordinazione
Sub-sistema 3*
Monitoraggio
Sub-sistema 1 -
Operations
AMBIENTE
Ambiente
futuro
Segmento di
mercato 1
Segmento di
mercato 2
Ambiente attuale
Meta-sistema
Unità di
base
Management
locale
Unità primarie
Il VSM di Stafford Beer – schema analitico
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Caratteristiche del VSM di Stafford Beer
 è “capace di mantenere un’esistenza separata”.
 è “un sistema che sopravvive, rimane unito ed è
integrale”.
 è un sistema “omeostaticamente equilibrato sia
internamente che esternamente”.
 ha la capacità di “crescere e apprendere, per
svilupparsi e adattarsi”.
 è ricorsivo.
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Dalla struttura al contesto:
l’Approccio Sistemico Vitale.
 Golinelli (2000, pag. 56): «L’approccio sistemico richiede
che venga posta particolare attenzione non solo alle
relazioni e alle interazioni tra i componenti che
definiscono il sistema, ma soprattutto alle relazioni inter-
sistemiche, ovvero ai rapporti che il sistema impresa
instaura con i suoi sovra-sistemi».
 «… non sempre l’impresa, seppur costituita da esseri
pensanti, riesce ad emulare la struttura celebrale di
ognuno di essi né riesce a simulare, se non per
approssimazione, i processi di generazione della
conoscenza».
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L’impresa per Golinelli è “un sistema VITALE, guidato da un Organo di
Governo, composto da sub-sistemi e immersa in un ambiente formato da sovra-
sistemi, i quali apportano risorse all’impresa ed esercitano attese e pressioni nei
suoi confronti.
L’organo di governo, indirizzando la dinamica evolutiva dell’impresa, ricerca
selettivamente, condizioni di consonanza (compatibilità strutturale, fiducia,
condivisione di valori, obiettivi e strategie) con i sub-sistemi e i sovrasistemi
rilevanti e di competitività, nel perseguimento del meta-obiettivo della
sopravvivenza.”
L’impresa come sistema vitale
I sistemi vitali sono
capaci di reagire alle
reazioni delle proprie
azioni e di mantenersi
in equilibrio.
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COMPETITIVITA’ CONSONANZA
VANTAGGIO COMPETITIVO
SOSTENIBILE
CREAZIONE DI VALORE
SOPRAVVIVENZA
Fonte: rielaborazione da Golinelli G.M., 2011.
AZIONE DI GOVERNO
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Da statico (VSM) a dinamico (ASV)
 A differenza del VSM che è un modello descrittivo
prevalentemente statico, l’ASV è un approccio
“dinamico” che sposta l’analisi dai singoli
componenti del sistema alle relazioni, viste
secondo un approccio olistico.
 Le principali differenze tra la prospettiva statica e
quella dinamica possono essere sintetizzate in
quattro dicotomie: struttura/sistema, capacità di
apertura/grado di apertura, relazione/interazione,
consonanza/risonanza
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Struttura/Sistema
 La struttura è un insieme di elementi a cui sono
assegnati compiti, ruoli e attività da svolgere
(componenti) posti tra loro in relazione.
 Il sistema è il processo dinamico attraverso il quale
la struttura si evolve seguendo un sentiero
evolutivo: «La struttura in azione, ossia la
struttura orientata al raggiungimento di un fine
comune, rappresenta il sistema» (Golinelli, 2005,
p.80).
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/
STRUTTURA SISTEMA
- Sistema di videoscrittura
- Sistema di gestione della
contabilità
- Sistema di navigazione su
Internet
- Sistema di calcolo
- Etc…
finalità
ESEMPIO
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Per capire meglio a livello intuitivo la differenza tra struttura e sistema, basti
pensare al sistema come una struttura in azione che vive ed opera. È certo che
comunque quando si effettua un’analisi si cerca di conoscere al dettaglio la
struttura (cosa produce, dove opera, di quante risorse umane si compone e in che
subordine si trovano), ma ciò non identifica i cosiddetti rapporti di influenza,
ovvero quei rapporti che trasformano la struttura in sistema, e che non sono
identificabili se non attraverso “l’operare” all’interno del sistema stesso.
Il seguente schema ad esempio rappresenta il rapporto di natura gerarchica
fondato sul principio di autorità; questo è l’aspetto statico ovvero la struttura, dove
il soggetto A è sovraordinato ai soggetti X, Y e Z in eguale misura o meglio, in via
formale A è il “capo” di X nello stesso modo a cui è “capo” ad Y e a Z. Questa
uguaglianza viene però smentita dai rapporti di influenza che vengono meglio
identificati come rapporti dinamici; il rapporto tra A ed X, A ed Y, A e Z potrebbe
di fatto essere diverso a seconda dei soggetti che interagiscono tra loro, in base
all’influenza che il capo riesce ad esercitare nei confronti di ognuno.
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Relazioni/Interazioni
 La relazione è un aspetto formale statico che
indica la connessione logica e fisica tra le parti che
formano la struttura di un sistema (carattere
statico)
 L’interazione (relazione attivata) è una relazione
analizzata dal punto di vista delle sue azioni
dinamiche, facendo emergere le reali interazioni tra
le parti (carattere dinamico) sia interne (interazioni
intrasistemiche) che esterne all’impresa
(interazioni intersistemiche).
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
La struttura di una compagnia aerea prevede, tra le
altre, due componenti:
ESEMPIO
Accettazione
imbarco
Controllo
passeggeri a
bordo
A livello strutturale tra le due
componenti esiste una relazione qualificata
nel seguente modo:
• Esistenza di un collegamento sonoro
• Esistenza di un codice di articolazione
del linguaggio
• Esistenza di un protocollo di possibili
alternative da attivare a seconda delle
attività
A livello sistemico tra le due
componenti esiste una relazione che
dipende dall’attività/processo che
svolgono:
- Comunicazione che tutti i passeggeri
sono a bordo (interazione di routine)
- Comunicazione di erroneo imbarco
da parte di un passeggero
(interazione contingente o
straordinaria)
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Capacità di apertura/Grado di apertura
 L’apertura è l’attitudine di un sistema ad interagire
con l’ambiente esterno. La capacità di apertura
implica la capacità potenziale della struttura di un
sistema ad aprirsi verso l’ambiente
 Il grado di apertura implica invece gli aspetti
dinamici del livello e delle modalità in cui il
sistema si apre effettivamente all’ambiente.
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Consonanza/Risonanza
 La consonanza è la compatibilità potenziale tra i
componenti del sistema; essa si riferisce all’idea
statica di relazione potenziale.
 La risonanza è lo sviluppo-miglioramento della
consonanza attraverso la collaborazione operativa
al fine di perseguire un fine comune. In altre
parole, la risonanza è l’abilità del sistema vitale di
creare sinergie con altri sistemi, sostenendo uno
scopo comune.
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I 4 Postulati dell’ASV
1)Un sistema è vitale se può sopravvivere in un
particolare tipo di ambiente
2)Un sistema è vitale se possiede la proprietà
dell’isotropia
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Area del decidere e area dell’agire
• Orizzonte temporale
• Rilevanza
• Incertezza
Organo di Governo
Struttura
operativa
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Area del
decidere
Area
dell’agire
Proprietà
sovrasistema del sistema vitale
La Proprietà è esterna al sistema vitale
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3) Il sistema vitale è proiettato verso il perseguimento di
finalità e il raggiungimento di obiettivi. È connesso
con sovrasistemi da cui si traggono indirizzi e regole
che vengono poi fornite ai sub-sistemi.
4) Il sistema vitale ha la possibilità, sulla base di
condizioni di consonanza prima e di risonanza poi, di
dissolvere sé stesso inteso come entità autonoma nel
sovra-sistema a cui in un certo arco temporale fa
riferimento.
I 4 Postulati dell’ASV
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La matrice concettuale
Prospettiva
dell’Organo
di Governo
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1. Idea imprenditoriale
 Espressione dei lineamenti distintivi (es. tipologia
di prodotti da realizzare, mercati di
approvvigionamento e sbocco, clienti da servire,
tecnologie da impiegare, etc.) sui quali l’organo
decisore intende fondare la capacità competitiva
dell’impresa, alla base della sopravvivenza del
sistema vitale
 Si compone di una parte esplicita (contenuta nel
business plan) e una parte implicita (identità
profonda, “rimane nella testa dell’imprenditore” e
per qualche motivo non viene formalizzata)
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
 Alla base della capacità competitiva, a sua volta, c’è il c.d.
vantaggio competitivo/creazione di valore
 I principali indici di vantaggio competitivo sono il
fatturato in termini di quota di mercato e la redditività
Quota di mercato assoluta:
Volume vendite dell’azienda
Vol. vendite totali del settore
Quota di mercato relativa:
Quota di mercato dell’azienda
Quota di mercato del concorrente (i)
Limite: non considera i costi di produzione
QUOTA DI MERCATO
Indica la fetta di mercato propria
dell’azienda; si relaziona, dal punto di
vista del fatturato, l’azienda con le
altre aziende concorrenti appartenenti
allo stesso settore
INDICI DI REDDITIVITÀ
ROE (Return On Equity) = tasso di
rendimento del capitale proprio; è dato
dal rapporto tra risultato netto e
patrimonio netto: ROE=RN/PN
ROI (Return On Investment):
rapporto tra risultato operativo e
capitale netto investito: ROI=RO/K
L’impresa presenta un vantaggio
competitivo quando raggiunge
elevati valori sia di quota di
mercato che di redditività
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Esempio di idea imprenditoriale
Business Idea di un’impresa alimentare dedita alla trasformazione del
pomodoro
Tipologie di prodotti da
realizzare
Pelato e concentrato di pomodoro
Tecnologia da impiegare Tecnologia innovativa che minimizza gli scarti di
lavorazione
Mercato di
approvvigionamento
Italia – Campania
Mercato di sbocco 75% negli U.S.A e Regno Unito attraverso il
canale distributivo della Grande Distribuzione.
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2. Schema Organizzativo di Massima
Espressione del ciclo input-trasformazione-output
Processi: sequenza logica di più attività che, a partire
da determinati input, si considerano qualificanti in
ordine alla generazione di un output complessivo.
I processi da includere e quelli invece da acquistare
dall’esterno vengono stabiliti in base all’idea
imprenditoriale e al contesto in cui tale idea deve
essere realizzata, ai costi ma soprattutto in base al
rischio (decisioni di make or buy)
Lavaggio
e cernita
Pelatura
Seconda
Cernita
Riempi
mento
Appara
tura
Aggraffa
tura
Steriliz
zazione
Etichetta
mento
A1,3 A2,3 A3,3 A4,3 A5,3 A6,3 A7,3 A8,3
• Materie prime agricoleR1
• Materie ausiliarieR2
• ImballaggiR3
• ContenitoriR4
• Banda stagnataR5
• ServiziR6
• Risorse finanziarieR7
INPUT
P7: Processi di Governo
P6: Processi di Supporto
P4: Produzione di barattoli
in banda stagnata
P5: Produzione di
concentrato
P3: Produzione di pomodoro
pelato
P8:Vendite
P9:Logisticainuscita
P1:Acquisti
P2:Logisticainentrata
PROCESSI
OUTPUT
ATTIVITÀ DEL PROCESSO P3
• Pelati in scatolaO1
• ConcentratoO2
Esempio di schema organizzativo
di massima
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3. Struttura logica
La struttura logica è un insieme di componenti logiche e delle
relazioni tra esse.
Con la struttura logica si definiscono le unità organizzative
che dovranno svolgere le attività comprese nei diversi
processi previsti dallo schema organizzativo di massima
(ruoli).
Possibile presenza di unità organizzative che hanno un ruolo
di coordinamento o di supporto (buste paga, manutenzione,
controllo qualità, etc.)
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
Nella struttura logica non si individuano soltanto le
componenti logiche (o unità organizzative), ma si
identificano anche i legami e le connessioni tra le
unità organizzative. Questi legami non sono legami
di tutte e con tutte le componenti logiche. Questi
legami possono essere:
 Impossibili: per via di una impossibilità pratica di
connessione o di inesistenza di connessioni tra
due o più unità organizzative per una precisa
volontà dell’organo di governo
 Possibili: si riferiscono a quelli che effettivamente
si identificano come legami
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Componente
logica
Ruolo
Processi
svolti/supportati
Descrizione
C1 = unità
organizzativa
approvvigionamenti
P1 = processo di
acquisto
Porre in essere le più adeguate politiche di acquisto
degli input mediante la selezione dei fornitori e la
stipula dei contratti.
C4 = unità
organizzativa
produzione
P3 P4 P5 = processi
di produzione di
pelato, concentrato
e barattoli
Provvedere alla trasformazione delle materie prime
agricole curando il miglioramento costante dei
processi con riferimento ai tempi di esecuzione, alle
quantità lavorate, alla qualità ottenuta e ai costi.
C4 = unità
organizzativa
marketing
P8 = processo di
vendita
Collocare i prodotti sul mercato, accrescendo al
contempo il mercato servito, implementando la
customer satisfaction e la fedeltà.
C8 = unità
organizzativa
direzione generale
P6 = processi di
supporto
Favorire l’implementazione dell’orientamento di
fondo previsto dal CdA, provvedendo a controllare
lo svolgimento dei diversi processi.
C10 = unità di
Presidenza
P7 = processi di
governo
Rappresentare l’impresa all’esterno, in particolare
con le entità sovrasistemiche rilevanti.
Esempio di struttura logica (ruoli)
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
Esempio di legami tra componenti della
struttura logica
C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 C9 C10
C1 Ø r1,2 r1,3 Ø Ø r1,6 r1,7 r1,8 Ø Ø
C2 r2,1 Ø Ø r2,4 r2,5 Ø r2,7 r2,8 Ø Ø
C3 r3,1 Ø Ø r3,4 r3,5 Ø r3,7 r3,8 Ø Ø
C4 Ø r4,2 r4,3 Ø r4,5 Ø r4,7 r4,8 r4,9 Ø
C5 Ø r5,2 r5,3 r5,4 Ø r5,6 r5,7 r5,8 r5,9 Ø
C6 r6,1 Ø Ø Ø r6,5 Ø r6,7 r6,8 Ø Ø
C7 r7,1 r7,2 r7,3 r7,4 r7,5 r7,6 Ø r7,8 r7,9 Ø
C8 r8,1 r8,2 r8,3 r8,4 r8,5 r8,6 r8,7 Ø r8,9 r8,10
C9 Ø Ø Ø r9,4 r9,5 Ø r9,7 r9,8 Ø r9,10
C10 Ø Ø Ø Ø Ø Ø Ø r10,8 r10,9 Ø
Approvvigionam.
Gest. agricoltori
Logistica
Produzione
Marketing
Amm. e finanza
HR
Direzione gen.
Cons. amministr.
Presidenza
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4. Struttura fisica
 La struttura fisica è un insieme di componenti fisiche dotate di capacità
adeguate a supportare, attraverso la loro connessione, lo svolgimento
dei ruoli previsti nella struttura logica e l’attivazione dei processi
definiti dallo schema organizzativo di massima.
 Le componenti fisiche, in base alla natura delle capacità, si dividono in
tre grandi categorie:
Componenti fisiche a
carattere TECNICO
Caratteristiche tecniche dei mezzi strumentali singoli o aggregati
(capannone, macchinari, impianti), ma anche dei mezzi immateriali
(brevetto, marchio, ecc…)
Componenti fisiche a
carattere UMANO
Caratteristiche (profilo professionale, titolo di studio, l’età, tratti della
personalità), e il know how richiesto a ciascuna risorsa
Componenti fisiche a
carattere
FINANZIARIO
Qualità e alla composizione dei fondi che l’impresa utilizzerà per
supportare lo svolgimento dei processi definiti dallo schema
organizzativo di massima.
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
I legami tra componenti fisiche
Le connessioni che si stabiliscono nella struttura
fisica possono essere:
 tra componenti fisiche sottese ad una stessa
componente logica
 tra componenti fisiche sottese a componenti
logiche diverse
Esempio: una componente fisica a carattere finanziario non la ritroviamo
solo in una componente logica, ma in più componenti logiche (es. Capitale
Circolante Netto)
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
Componente fisica Descrizione Capacità elementari
C(4)
1 = comp. fisica 1 della
componente logica
produzione
Selezionatore ottico della
materia prima agricola
Quantità selezionate all’ora
Margine di errore
C(4)
6 = comp. fisica 6 della
componente logica
produzione
Responsabile di reparto Capacità di programmazione e
controllo
Capacità di comunicazione
Conoscenza processi produttivi
Capacità a implementare progetti
di manutenzione programmata
C(5)
12= comp. fisica 12 della
componente logica
marketing
Capitale Circolante Netto Capacità di fronteggiare le
esigenze connesse agli anticipi agli
agricoltori
Capacità di fronteggiare la durata
della campagna di vendita
Capacità di fronteggiare le
dilazioni di pagamento agli
acquirenti secondo gli standard
vigenti sui mercati
Esempio di struttura fisica
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
5. Struttura ampliata
 ha come base di potenza la struttura fisica e richiede
l’individuazione delle potenziali entità esterne fornitrici di input
e acquirenti di output.
 si considerano le possibili relazioni tra l’impresa e il suo contesto
(relazioni tra struttura fisica dell’impresa e struttura fisica,
nonché logica, di entità esterne all’impresa stessa)
 le possibili componenti che rientrano nella struttura ampliata
sono unità organizzative di altre organizzazioni con le quali
l’impresa si relaziona:
Direttore acquisti
Unità marketing fornitore
Unità di produzione del fornitore
Unità ricerca e sviluppo del fornitore
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
 La struttura ampliata concretizza la capacità di
apertura che esprime le potenzialità dell’emergente
sistema a rapportarsi con l’esterno.
 Fornisce una varietà di componenti e relazioni
utilizzabili per supportare lo svolgimento dei ruoli
individuati dalla struttura logica, consentendo così,
attraverso l’attivazione dei processi, l’emergere del
sistema.
 Quando la varietà è superiore ai fabbisogni del sistema
emergente si parla di ridondanza (riserva di possibilità
che consente al sistema, attraverso l’estrazione di
schemi organizzativi definiti e strutture specifiche, di
fronteggiare la nuova varietà emergente nel contesto).
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
Entità esterne:
 Fornitori di materia prima agricola tipo San Marzano:
E1
 Fornitori di barattoli in banda stagnata E2
 Fornitori di risorse finanziarie a titolo di capitale di
rischio Investitore istituzionale: E3
 Fornitori di risorse finanziarie a titolo di capitale di
rischio Investitore privato: E4
 Fornitori di risorse finanziarie a titolo di capitale di
rischio Azionista di riferimento: E5
 Big buyer internazionali: E6
 …..
Esempio di struttura ampliata
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
Entità esterna o componente Codice
Componente, qualificata in senso
logico, sottesa alla entità esterna con
la quale si instaura la relazione
Fornitore di pomodori E1 c(E1)
k = unità organizzativa vendite
Investitore istituzionale E3 c(E3)
k+2 = Investment management
Big buyer internazionale area Stati
Uniti
E6 c(E6)
k +5 = unità organizzativa acquisti
c(E6)
k +6 = unità organizzativa gestione della
qualità
Esempio di struttura ampliata
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
6. Schema organizzativo definito
 è una mappa precisa e definita delle possibili
relazioni ed interazioni tra componenti fisiche
interne, e tra queste e le entità esterne (solitamente
rappresentate mediante diagrammi di flusso);
 con la definizione dello schema organizzativo
definito emergono quali saranno effettivamente le
interazioni che si svolgeranno sia all’interno sia
all’esterno del sistema, definendo le effettive
procedure da seguire per dar vita a tali relazioni
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
Esempio di schema organizzativo
definito
 Processo di programmazione della produzione
Direttore marketing
(Componente logica
Vendite)
Direttore della
produzione (Componente
logica Produzione)
Direttore
approvvigionamenti
(Componente logica
approvvigionamenti)
Fornitore di
pomodori
Contratto Selezione, trattativa
e stipula contratti
Comunicazione
termini contrattuali
Elaborazione
distinta base
Emissione richieste
di acquisto
Programma quantità
di produzione
…
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7. Struttura specifica
 Struttura specifica Si - riferita ad un determinato
tempo Ti - che l’Organo di Governo progetta in
vista di conseguire, attraverso la successione degli
stati del sistema sij, il migliore utilizzo delle
capacità incorporate.
 esprime il complesso delle relazioni, delle capacità
e delle modalità effettivamente operative (con chi
si è riuscito a stabilire relazioni effettivamente
operanti).
 È il punto di passaggio tra struttura e sistema.
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
In merito alle relazioni tra le componenti fisiche e tra
queste e quelle esterne, si ritiene che la relazione tra il
direttore di produzione e la componente sottesa al
fornitore di barattoli in banda stagnata, pur essendo
prevista nella struttura ampliata, viene considerata qui
come non attivabile.
Il decisore, in relazione al suo bagaglio di conoscenze,
ritiene di poter e dover considerare la
possibilità/opportunità di ricorrere, entro un intervallo di
tempo determinato, a tale entità di contesto in relazione
ad attese di migliori possibilità operative.
Esempio di struttura specifica
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
8. Il sistema
 Il sistema emergerà dalla struttura specifica
attraverso la considerazione di quelle che sono le
effettive relazioni intraprese rispetto a quelle che
inizialmente erano state progettate.
 Il percorso che porta all’emergere del sistema dalla
struttura si sviluppa attraverso la valorizzazione
delle capacità strutturali.
Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013
Considerazioni finali
I cambiamenti strutturali indotti dall’Organo di
Governo si sostanziano in tre tipi principali:
 Adeguamento strutturale: modificazione della
struttura ampliata.
 Trasformazione strutturale: cambiamento dello
schema organizzativo definito.
 Ristrutturazione : comportano una
modificazione dello schema organizzativo di
massima (fisiologiche) e talvolta anche dell’idea
imprenditoriale (patologiche).

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Approccio Sistemico Vitale - intro

  • 1. L’Approccio SistemicoVitale (ASV) Gestione dei processi - LM77 - Dott.ssa Federica Palumbo - A.A. 2012/2013 Federica.Palumbo@uniroma1.it
  • 2. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Indice degli argomenti 1. Origini dell’ASV: Cibernetica e Teoria generale dei sistemi 2. L’impresa come sistema 3. L’impresa come sistema cibernetico: il VSM di Stafford Beer 4. L’Approccio Sistemico Vitale (ASV) 5. Le dicotomie dell’ASV 6. I 4 postulati dell’ASV 7. La matrice concettuale
  • 3. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Concetti introduttivi L’approccio sistemico vitale (ASV) concepisce l’impresa come sistema vitale, capace quindi di adattarsi all’ambiente con il quale interagisce e, se ne ha la forza, di modificarlo a proprio vantaggio al fine di sopravvivere (Saraceno, 1972). Le dottrine dei sistemi vitali non sono vere e proprie “teorie” poiché non costituiscono una disciplina strutturata e formalizzata, piuttosto rappresentano una filosofia di pensiero interdisciplinare in grado di dare vita ad un meta-modello utile come chiave di lettura di molteplici fenomeni di diversa natura, sia essa biologica, sociale o economica.
  • 4. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Origini dell’ASV Norbert Wiener Ingegnere Cibernetica Teoria Generale dei Sistemi (1950) Approccio Sistemico Vitale (ASV) (1948) Ludwing Von Bertalanffy Biologo Gaetano Maria Golinelli Ingegnere ed Aziendalista
  • 5. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Cibernetica Il movimento della Cibernetica ebbe inizio durante la seconda guerra mondiale, quando un gruppo di matematici, studiosi di neuroscienze e ingegneri si misero insieme per perseguire interessi scientifici comuni. Il loro lavoro era strettamente legato alla ricerca militare che si occupava del problema di seguire le traiettorie dei velivoli e di abbatterli. • Il 1948 è considerato l'anno di nascita della cibernetica: pubblicazione di "Cybernetics" di Norbert Wiener • descrive le relazioni che un sistema intrattiene con l'ambiente e le sue risposte in funzione a determinati stimoli Norbert Wiener fu una delle figure dominanti di tutto il movimento cibernetico. Non era solo un brillante matematico, ma era anche un filosofo (si era laureato in Filosofia ad Harvard) ed era profondamente interessato non solo alla matematica, ma anche alla biologia ed apprezzava la ricchezza dei sistemi viventi.
  • 6. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Il termine  Cibernetica deriva dal greco kubernhths (timoniere)  il timoniere aggiusta in continuazione la posizione della nave per tenerla sulla rotta giusta Definizione di cibernetica: “scienza del controllo e della comunicazione nell’animale e nelle macchine” (Weiner)
  • 7. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 La cibernetica è la teoria del controllo dei sistemi basata sulla comunicazione (trasporto di informazione) tra il sistema e l’ambiente circostante, nonché interna al sistema stesso, e sul controllo (retroazione) della funzione del sistema rispetto all’ambiente. I sistemi cibernetici sono un caso particolare, per quanto importante, di sistemi che esibiscono la capacità di autoregolarsi. Cibernetica ≠ Teoria Generale dei sistemi
  • 8. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Teoria Generale dei Sistemi ➢ L’approccio sistemico è un metodo di indagine della complessità organizzata, legato ai contributi provenienti da diverse discipline, quali la biologia, la teoria dell’informazione, la cibernetica. ➢ La Teoria Generale dei Sistemi è stata scritta negli anni 1950 da Ludwig von Bertalanffy ➢ ha consentito di studiare, comprendere e descrivere meglio i sistemi ad elevata complessità organizzativa. ➢ A differenza dell’approccio analitico, che studia i fenomeni scomponendoli in parti elementari in modo da giungere ai risultati generali sommando i risultati delle singole parti, secondo l’approccio sistemico il fenomeno di studio viene analizzato nella sua complessità focalizzandosi sulle interrelazioni tra le parti piuttosto che sul comportamento delle singole componenti.
  • 9. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Sistema Origine: deriva dal greco sun-istema cioè “stare insieme” o meglio “è un insieme di elementi che interagiscono. Il processo di interazione tra le parti è definito “organizzazione”. (Von Bertalanffy) Una entità che “emerge” dall’interazione tra gli elementi che lo compongono e che “sviluppa” un risultato “diverso” dalla somma dei componenti. Es: Corpo Umano, Poesia, Impresa, etc.
  • 10. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Sistema Insieme Mentre un insieme è la “somma” delle parti; un sistema è il “prodotto” delle interazioni delle parti Gli elementi di un insieme interagiscono fra loro (il comportamento dell’uno influenza l’altro) tipicamente per raggiungere un obiettivo Sono quindi le interazioni tra elementi a determinare il comportamento collettivo del sistema • Insieme 1. Calciatori 2. Musicisti 3. Animali • Sistema 1. Squadra 2. Orchestra 3. Mandrie, sciami, branchi
  • 11. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Teoria Generale dei Sistemi: concetti portanti 1. Ogni sistema fa parte di un sistema più vasto che lo comprende “L + 1” o sovrasistema “L” o sistema
  • 12. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 2. Ogni sistema comprende in sé altri sistemi che in qualche modo gli appartengono: 3. Il valore del sistema è maggiore del valore delle singole parti Teoria Generale dei Sistemi: concetti portanti L + 1 o sovrasistema “ambiente” L o sistema L – 1 o unità organizzative
  • 13. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 4. Ogni sistema è caratterizzato dalla struttura e dai processi. • La struttura è caratterizzata da un limite (frontiera rispetto all’ambiente esterno), dagli elementi o componenti, dai contenitori degli elementi, da una rete di comunicazione. Nei sistemi complessi le singole parti del sistema possono essere a loro volta dei sistemi che svolgono una funzione in vista del raggiungimento dell’obiettivo del sistema cui appartengono (organizzazione del sistema per livelli). La struttura di un sistema in un dato momento rappresenta lo stato del sistema. • I processi, si esprimono in flussi di energia, materia ed informazioni che circolano tra i contenitori, dando luogo alla successione di eventi che generano i risultati.
  • 14. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Elementi distintivi di un sistema aperto: • Omeostasi: I sistemi aperti sono capaci di auto-mantenersi sulla base dello scambio di risorse con l’ambiente. L’interazione con l’ambiente è infatti essenziale per il funzionamento di tale sistema. • Confini: A causa della loro apertura è difficile determinare i confini dei sistemi aperti. L’apertura o la chiusura di un sistema dipendono da quanto universo viene incluso nel sistema stesso e quanto invece viene considerato come ambiente. Aggiungendo al sistema quella parte di ambiente in cui avvengono gli scambi, il sistema diventa chiuso. • Ambiente: I sistemi aperti si evolvono verso un maggiore ordine ed una maggiore complessità; nel processo di adattamento all’ambiente esterno diventano più differenziati nella forma e più complessi nella struttura. 5)Un sistema è aperto quando scambia energie e materie con l’ambiente.
  • 15. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Entropia Nella teoria generale dei sistemi la differenza tra sistemi chiusi e aperti può essere spiegata con il concetto di entropia, intesa come perdita di energia, o energia che non può essere convertita in lavoro. Mentre i sistemi chiusi vanno verso uno stato di entropia, quelli aperti, capaci di prendere energia dall’ambiente, possono fruire di entropia negativa, o negentropia L’entropia è lo stato di massimo disordine, di casualità a organizzazione zero. Quindi può essere considerata come lo stato opposto a quello proprio dell’organizzazione.
  • 16. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 I sistemi possono essere classificati in relazione al livello di complessità in:  Sistemi meccanici: l’interdipendenza tra le parti è tale che il comportamento è strettamente vincolato e limitato; la struttura è rigida ed il sistema di relazioni è determinante.  Sistemi organici: il rapporto tra le parti è meno rigido, consentendo una maggiore flessibilità di risposta.  Sistemi sociali: i rapporti tra le parti interagenti diventano relativamente deboli; contrariamente alle strutture fisiche o meccaniche sono sistemi poco coesi La struttura delle parti diventa sempre più complessa e variabile
  • 17. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 L’impresa sistema Sistema Componenti Tecniche Finanziarie Umane Relazioni Principio di interdipendenza e comunicazione Orientate verso un fine comune (sopravvivenza) Principio di comunione verso una finalità
  • 18. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 L’impresa sistema  Una prima introduzione dell'approccio sistemico (generale) nelle scienze aziendali fu fatta da Gino Zappa (fondatore dell'economia aziendale in Italia) negli anni Cinquanta.  Secondo Zappa l'impresa è un sistema unitario che emerge dalle relazioni e dalle interazioni che legano i suoi elementi costitutivi.  L’impresa per Zappa è una “coordinazione economica in atto” i cui fenomeni non sono suscettibili di essere indagati ciascuno separatamente dall’altro, a causa dei vincoli spazio temporali che caratterizzano l’unitaria gestione dell’impresa.
  • 19. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Le diverse prospettive sistemiche negli studi d’impresa Metafora Significato Vantaggi Limiti Sistema Meccanico (Taylor) L’impresa è in tutto e per tutto paragonata ad una macchina la quale, deve avere come criterio base di gestione il miglioramento dell’efficienza trovando la one best way. • L’efficienza come un criterio di gestione dell’impresa • Il sistema è chiuso, non interagisce con l’ambiente; • Non tiene conto della psicologia degli individui considerati come macchine. Sistema Organico Impresa come organismo (ha degli organi che svolgono delle funzioni; assorbe e rilascia risorse da e nell’ambiente; ha un ciclo di vita (nascita, crescita, sviluppo, morte); si adatta all’ambiente in cui opera, apprende ed impara e sviluppa le c.d. routines) • L’apertura verso l’ambiente esterno, • Una considerazione maggiore delle risorse umane • Capacità di adattamento. • L’autoregolazione, che è alla base di un sistema organico, non avviene automaticamente nelle imprese. Sistema Cibernetico Sistema meccanico che cerca di simulare il sistema organico; principio dell’autoregolazione e il concetto dello scostamento dei risultati dagli obiettivi. • Tutta l’attività d’impresa è analizzata nelle sue attività, tutte queste attività hanno degli obiettivi • I limiti sono la somma dei limiti delle due visioni precedenti. Sistema Auto- poietico Produce i propri componenti rigenerando continuamente la propria organizzazione mantenendo la propria identità, grazie a processi che la rendono autonoma dal contesto. • Concetto di organizzazione e capacità di un sistema integrato di porre in essere processi di auto- organizzazione. • La visione auto-referenziale dell’impresa sottostima il ruolo degli stakeholder e del contesto esterno. Sistema Cognitivo L’impresa come produttore e diffusore di conoscenza, indispensabile per la sopravvivenza del sistema. • Può essere applicata a tutti i tipi di organizzazione • Negli aspetti più operativi infatti tale concezione ha solo valenza descrittiva
  • 20. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Efficienza produttiva ed economica L’efficienza produttiva o tecnica (o produttività) che richiama per l’appunto il generico rapporto output/input riferito alle quantità fisiche, diverse dall’unità di misura “denaro” (ore di lavoro, kilogrammi, n° di prodotto, ecc…). L’efficienza invece riferita all’unità di misura “denaro” è detta efficienza economica (o economicità),anch’essa si basa sul generico rapporto output/input, applicando però le nozioni di prezzo e di costo al numeratore e al denominatore.
  • 21. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Crisi d’impresa Si ha una crisi quando viene a mancare l’equilibrio, che può essere di tre tipi: economico, finanziario ed organizzativo.  Equilibrio economico: Ricavi = Costi + margine equo per la remunerazione della proprietà e lo sviluppo dell’impresa  Equilibrio finanziario: Entrate = uscite Entrate > uscite: situazione di disequilibrio finanziario a causa di un eccesso di liquidità rimasta disinvestita. Entrate < uscite: situazione di disequilibrio finanziario dovuto alla limitazione pratica di “spendere” liquidi che non ci sono  Equilibrio organizzativo: rapporto tra contributi ed incentivi, dove il contributo è ciò che ciascun individuo apporta al raggiungimento del fine comune mentre l’incentivo è ciò che si riceve in cambio del contributo dato (il principale incentivo degli individui è il salario).
  • 22. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Il Viable System Model (VSM)  Nel 1972 in “The Brain of The Firm”, il cibernetico inglese Anthony Stafford Beer, elaborò l’idea di Viable System Model (VSM).  Il VSM è uno trumento concettuale per comprendere i meccanismi organizzativi e aiutare il management nei processi decisionali.  È un modello di struttura organizzativa basato sulla struttura del sistema nervoso umano  Si caratterizza per specializzazione funzionale e sinergie derivanti dalla coesione intra-organizzativa
  • 23. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Il VSM di Stafford Beer – schema generale Operations Meta-sistema Ambiente Sistema nervoso dell’impresa Muscoli e organi dell’organizzazione
  • 24. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Policy Intelligence Controllo Sub-sistema 5 Sub-sistema 4 Sub-sistema 3 Sub-sistema 2 Coordinazione Sub-sistema 3* Monitoraggio Sub-sistema 1 - Operations AMBIENTE Ambiente futuro Segmento di mercato 1 Segmento di mercato 2 Ambiente attuale Meta-sistema Unità di base Management locale Unità primarie Il VSM di Stafford Beer – schema analitico
  • 25. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Caratteristiche del VSM di Stafford Beer  è “capace di mantenere un’esistenza separata”.  è “un sistema che sopravvive, rimane unito ed è integrale”.  è un sistema “omeostaticamente equilibrato sia internamente che esternamente”.  ha la capacità di “crescere e apprendere, per svilupparsi e adattarsi”.  è ricorsivo.
  • 26. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Dalla struttura al contesto: l’Approccio Sistemico Vitale.  Golinelli (2000, pag. 56): «L’approccio sistemico richiede che venga posta particolare attenzione non solo alle relazioni e alle interazioni tra i componenti che definiscono il sistema, ma soprattutto alle relazioni inter- sistemiche, ovvero ai rapporti che il sistema impresa instaura con i suoi sovra-sistemi».  «… non sempre l’impresa, seppur costituita da esseri pensanti, riesce ad emulare la struttura celebrale di ognuno di essi né riesce a simulare, se non per approssimazione, i processi di generazione della conoscenza».
  • 27. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 L’impresa per Golinelli è “un sistema VITALE, guidato da un Organo di Governo, composto da sub-sistemi e immersa in un ambiente formato da sovra- sistemi, i quali apportano risorse all’impresa ed esercitano attese e pressioni nei suoi confronti. L’organo di governo, indirizzando la dinamica evolutiva dell’impresa, ricerca selettivamente, condizioni di consonanza (compatibilità strutturale, fiducia, condivisione di valori, obiettivi e strategie) con i sub-sistemi e i sovrasistemi rilevanti e di competitività, nel perseguimento del meta-obiettivo della sopravvivenza.” L’impresa come sistema vitale I sistemi vitali sono capaci di reagire alle reazioni delle proprie azioni e di mantenersi in equilibrio.
  • 28. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 COMPETITIVITA’ CONSONANZA VANTAGGIO COMPETITIVO SOSTENIBILE CREAZIONE DI VALORE SOPRAVVIVENZA Fonte: rielaborazione da Golinelli G.M., 2011. AZIONE DI GOVERNO
  • 29. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Da statico (VSM) a dinamico (ASV)  A differenza del VSM che è un modello descrittivo prevalentemente statico, l’ASV è un approccio “dinamico” che sposta l’analisi dai singoli componenti del sistema alle relazioni, viste secondo un approccio olistico.  Le principali differenze tra la prospettiva statica e quella dinamica possono essere sintetizzate in quattro dicotomie: struttura/sistema, capacità di apertura/grado di apertura, relazione/interazione, consonanza/risonanza
  • 30. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Struttura/Sistema  La struttura è un insieme di elementi a cui sono assegnati compiti, ruoli e attività da svolgere (componenti) posti tra loro in relazione.  Il sistema è il processo dinamico attraverso il quale la struttura si evolve seguendo un sentiero evolutivo: «La struttura in azione, ossia la struttura orientata al raggiungimento di un fine comune, rappresenta il sistema» (Golinelli, 2005, p.80).
  • 31. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 / STRUTTURA SISTEMA - Sistema di videoscrittura - Sistema di gestione della contabilità - Sistema di navigazione su Internet - Sistema di calcolo - Etc… finalità ESEMPIO
  • 32. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Per capire meglio a livello intuitivo la differenza tra struttura e sistema, basti pensare al sistema come una struttura in azione che vive ed opera. È certo che comunque quando si effettua un’analisi si cerca di conoscere al dettaglio la struttura (cosa produce, dove opera, di quante risorse umane si compone e in che subordine si trovano), ma ciò non identifica i cosiddetti rapporti di influenza, ovvero quei rapporti che trasformano la struttura in sistema, e che non sono identificabili se non attraverso “l’operare” all’interno del sistema stesso. Il seguente schema ad esempio rappresenta il rapporto di natura gerarchica fondato sul principio di autorità; questo è l’aspetto statico ovvero la struttura, dove il soggetto A è sovraordinato ai soggetti X, Y e Z in eguale misura o meglio, in via formale A è il “capo” di X nello stesso modo a cui è “capo” ad Y e a Z. Questa uguaglianza viene però smentita dai rapporti di influenza che vengono meglio identificati come rapporti dinamici; il rapporto tra A ed X, A ed Y, A e Z potrebbe di fatto essere diverso a seconda dei soggetti che interagiscono tra loro, in base all’influenza che il capo riesce ad esercitare nei confronti di ognuno.
  • 33. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Relazioni/Interazioni  La relazione è un aspetto formale statico che indica la connessione logica e fisica tra le parti che formano la struttura di un sistema (carattere statico)  L’interazione (relazione attivata) è una relazione analizzata dal punto di vista delle sue azioni dinamiche, facendo emergere le reali interazioni tra le parti (carattere dinamico) sia interne (interazioni intrasistemiche) che esterne all’impresa (interazioni intersistemiche).
  • 34. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 La struttura di una compagnia aerea prevede, tra le altre, due componenti: ESEMPIO Accettazione imbarco Controllo passeggeri a bordo A livello strutturale tra le due componenti esiste una relazione qualificata nel seguente modo: • Esistenza di un collegamento sonoro • Esistenza di un codice di articolazione del linguaggio • Esistenza di un protocollo di possibili alternative da attivare a seconda delle attività A livello sistemico tra le due componenti esiste una relazione che dipende dall’attività/processo che svolgono: - Comunicazione che tutti i passeggeri sono a bordo (interazione di routine) - Comunicazione di erroneo imbarco da parte di un passeggero (interazione contingente o straordinaria)
  • 35. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Capacità di apertura/Grado di apertura  L’apertura è l’attitudine di un sistema ad interagire con l’ambiente esterno. La capacità di apertura implica la capacità potenziale della struttura di un sistema ad aprirsi verso l’ambiente  Il grado di apertura implica invece gli aspetti dinamici del livello e delle modalità in cui il sistema si apre effettivamente all’ambiente.
  • 36. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Consonanza/Risonanza  La consonanza è la compatibilità potenziale tra i componenti del sistema; essa si riferisce all’idea statica di relazione potenziale.  La risonanza è lo sviluppo-miglioramento della consonanza attraverso la collaborazione operativa al fine di perseguire un fine comune. In altre parole, la risonanza è l’abilità del sistema vitale di creare sinergie con altri sistemi, sostenendo uno scopo comune.
  • 37. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 I 4 Postulati dell’ASV 1)Un sistema è vitale se può sopravvivere in un particolare tipo di ambiente 2)Un sistema è vitale se possiede la proprietà dell’isotropia
  • 38. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Area del decidere e area dell’agire • Orizzonte temporale • Rilevanza • Incertezza Organo di Governo Struttura operativa
  • 39. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Area del decidere Area dell’agire Proprietà sovrasistema del sistema vitale La Proprietà è esterna al sistema vitale
  • 40. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 3) Il sistema vitale è proiettato verso il perseguimento di finalità e il raggiungimento di obiettivi. È connesso con sovrasistemi da cui si traggono indirizzi e regole che vengono poi fornite ai sub-sistemi. 4) Il sistema vitale ha la possibilità, sulla base di condizioni di consonanza prima e di risonanza poi, di dissolvere sé stesso inteso come entità autonoma nel sovra-sistema a cui in un certo arco temporale fa riferimento. I 4 Postulati dell’ASV
  • 41. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 La matrice concettuale Prospettiva dell’Organo di Governo
  • 42. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 1. Idea imprenditoriale  Espressione dei lineamenti distintivi (es. tipologia di prodotti da realizzare, mercati di approvvigionamento e sbocco, clienti da servire, tecnologie da impiegare, etc.) sui quali l’organo decisore intende fondare la capacità competitiva dell’impresa, alla base della sopravvivenza del sistema vitale  Si compone di una parte esplicita (contenuta nel business plan) e una parte implicita (identità profonda, “rimane nella testa dell’imprenditore” e per qualche motivo non viene formalizzata)
  • 43. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013  Alla base della capacità competitiva, a sua volta, c’è il c.d. vantaggio competitivo/creazione di valore  I principali indici di vantaggio competitivo sono il fatturato in termini di quota di mercato e la redditività Quota di mercato assoluta: Volume vendite dell’azienda Vol. vendite totali del settore Quota di mercato relativa: Quota di mercato dell’azienda Quota di mercato del concorrente (i) Limite: non considera i costi di produzione QUOTA DI MERCATO Indica la fetta di mercato propria dell’azienda; si relaziona, dal punto di vista del fatturato, l’azienda con le altre aziende concorrenti appartenenti allo stesso settore INDICI DI REDDITIVITÀ ROE (Return On Equity) = tasso di rendimento del capitale proprio; è dato dal rapporto tra risultato netto e patrimonio netto: ROE=RN/PN ROI (Return On Investment): rapporto tra risultato operativo e capitale netto investito: ROI=RO/K L’impresa presenta un vantaggio competitivo quando raggiunge elevati valori sia di quota di mercato che di redditività
  • 44. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Esempio di idea imprenditoriale Business Idea di un’impresa alimentare dedita alla trasformazione del pomodoro Tipologie di prodotti da realizzare Pelato e concentrato di pomodoro Tecnologia da impiegare Tecnologia innovativa che minimizza gli scarti di lavorazione Mercato di approvvigionamento Italia – Campania Mercato di sbocco 75% negli U.S.A e Regno Unito attraverso il canale distributivo della Grande Distribuzione.
  • 45. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 2. Schema Organizzativo di Massima Espressione del ciclo input-trasformazione-output Processi: sequenza logica di più attività che, a partire da determinati input, si considerano qualificanti in ordine alla generazione di un output complessivo. I processi da includere e quelli invece da acquistare dall’esterno vengono stabiliti in base all’idea imprenditoriale e al contesto in cui tale idea deve essere realizzata, ai costi ma soprattutto in base al rischio (decisioni di make or buy)
  • 46. Lavaggio e cernita Pelatura Seconda Cernita Riempi mento Appara tura Aggraffa tura Steriliz zazione Etichetta mento A1,3 A2,3 A3,3 A4,3 A5,3 A6,3 A7,3 A8,3 • Materie prime agricoleR1 • Materie ausiliarieR2 • ImballaggiR3 • ContenitoriR4 • Banda stagnataR5 • ServiziR6 • Risorse finanziarieR7 INPUT P7: Processi di Governo P6: Processi di Supporto P4: Produzione di barattoli in banda stagnata P5: Produzione di concentrato P3: Produzione di pomodoro pelato P8:Vendite P9:Logisticainuscita P1:Acquisti P2:Logisticainentrata PROCESSI OUTPUT ATTIVITÀ DEL PROCESSO P3 • Pelati in scatolaO1 • ConcentratoO2 Esempio di schema organizzativo di massima
  • 47. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 3. Struttura logica La struttura logica è un insieme di componenti logiche e delle relazioni tra esse. Con la struttura logica si definiscono le unità organizzative che dovranno svolgere le attività comprese nei diversi processi previsti dallo schema organizzativo di massima (ruoli). Possibile presenza di unità organizzative che hanno un ruolo di coordinamento o di supporto (buste paga, manutenzione, controllo qualità, etc.)
  • 48. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Nella struttura logica non si individuano soltanto le componenti logiche (o unità organizzative), ma si identificano anche i legami e le connessioni tra le unità organizzative. Questi legami non sono legami di tutte e con tutte le componenti logiche. Questi legami possono essere:  Impossibili: per via di una impossibilità pratica di connessione o di inesistenza di connessioni tra due o più unità organizzative per una precisa volontà dell’organo di governo  Possibili: si riferiscono a quelli che effettivamente si identificano come legami
  • 49. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Componente logica Ruolo Processi svolti/supportati Descrizione C1 = unità organizzativa approvvigionamenti P1 = processo di acquisto Porre in essere le più adeguate politiche di acquisto degli input mediante la selezione dei fornitori e la stipula dei contratti. C4 = unità organizzativa produzione P3 P4 P5 = processi di produzione di pelato, concentrato e barattoli Provvedere alla trasformazione delle materie prime agricole curando il miglioramento costante dei processi con riferimento ai tempi di esecuzione, alle quantità lavorate, alla qualità ottenuta e ai costi. C4 = unità organizzativa marketing P8 = processo di vendita Collocare i prodotti sul mercato, accrescendo al contempo il mercato servito, implementando la customer satisfaction e la fedeltà. C8 = unità organizzativa direzione generale P6 = processi di supporto Favorire l’implementazione dell’orientamento di fondo previsto dal CdA, provvedendo a controllare lo svolgimento dei diversi processi. C10 = unità di Presidenza P7 = processi di governo Rappresentare l’impresa all’esterno, in particolare con le entità sovrasistemiche rilevanti. Esempio di struttura logica (ruoli)
  • 50. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Esempio di legami tra componenti della struttura logica C1 C2 C3 C4 C5 C6 C7 C8 C9 C10 C1 Ø r1,2 r1,3 Ø Ø r1,6 r1,7 r1,8 Ø Ø C2 r2,1 Ø Ø r2,4 r2,5 Ø r2,7 r2,8 Ø Ø C3 r3,1 Ø Ø r3,4 r3,5 Ø r3,7 r3,8 Ø Ø C4 Ø r4,2 r4,3 Ø r4,5 Ø r4,7 r4,8 r4,9 Ø C5 Ø r5,2 r5,3 r5,4 Ø r5,6 r5,7 r5,8 r5,9 Ø C6 r6,1 Ø Ø Ø r6,5 Ø r6,7 r6,8 Ø Ø C7 r7,1 r7,2 r7,3 r7,4 r7,5 r7,6 Ø r7,8 r7,9 Ø C8 r8,1 r8,2 r8,3 r8,4 r8,5 r8,6 r8,7 Ø r8,9 r8,10 C9 Ø Ø Ø r9,4 r9,5 Ø r9,7 r9,8 Ø r9,10 C10 Ø Ø Ø Ø Ø Ø Ø r10,8 r10,9 Ø Approvvigionam. Gest. agricoltori Logistica Produzione Marketing Amm. e finanza HR Direzione gen. Cons. amministr. Presidenza
  • 51. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 4. Struttura fisica  La struttura fisica è un insieme di componenti fisiche dotate di capacità adeguate a supportare, attraverso la loro connessione, lo svolgimento dei ruoli previsti nella struttura logica e l’attivazione dei processi definiti dallo schema organizzativo di massima.  Le componenti fisiche, in base alla natura delle capacità, si dividono in tre grandi categorie: Componenti fisiche a carattere TECNICO Caratteristiche tecniche dei mezzi strumentali singoli o aggregati (capannone, macchinari, impianti), ma anche dei mezzi immateriali (brevetto, marchio, ecc…) Componenti fisiche a carattere UMANO Caratteristiche (profilo professionale, titolo di studio, l’età, tratti della personalità), e il know how richiesto a ciascuna risorsa Componenti fisiche a carattere FINANZIARIO Qualità e alla composizione dei fondi che l’impresa utilizzerà per supportare lo svolgimento dei processi definiti dallo schema organizzativo di massima.
  • 52. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 I legami tra componenti fisiche Le connessioni che si stabiliscono nella struttura fisica possono essere:  tra componenti fisiche sottese ad una stessa componente logica  tra componenti fisiche sottese a componenti logiche diverse Esempio: una componente fisica a carattere finanziario non la ritroviamo solo in una componente logica, ma in più componenti logiche (es. Capitale Circolante Netto)
  • 53. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Componente fisica Descrizione Capacità elementari C(4) 1 = comp. fisica 1 della componente logica produzione Selezionatore ottico della materia prima agricola Quantità selezionate all’ora Margine di errore C(4) 6 = comp. fisica 6 della componente logica produzione Responsabile di reparto Capacità di programmazione e controllo Capacità di comunicazione Conoscenza processi produttivi Capacità a implementare progetti di manutenzione programmata C(5) 12= comp. fisica 12 della componente logica marketing Capitale Circolante Netto Capacità di fronteggiare le esigenze connesse agli anticipi agli agricoltori Capacità di fronteggiare la durata della campagna di vendita Capacità di fronteggiare le dilazioni di pagamento agli acquirenti secondo gli standard vigenti sui mercati Esempio di struttura fisica
  • 54. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 5. Struttura ampliata  ha come base di potenza la struttura fisica e richiede l’individuazione delle potenziali entità esterne fornitrici di input e acquirenti di output.  si considerano le possibili relazioni tra l’impresa e il suo contesto (relazioni tra struttura fisica dell’impresa e struttura fisica, nonché logica, di entità esterne all’impresa stessa)  le possibili componenti che rientrano nella struttura ampliata sono unità organizzative di altre organizzazioni con le quali l’impresa si relaziona: Direttore acquisti Unità marketing fornitore Unità di produzione del fornitore Unità ricerca e sviluppo del fornitore
  • 55. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013  La struttura ampliata concretizza la capacità di apertura che esprime le potenzialità dell’emergente sistema a rapportarsi con l’esterno.  Fornisce una varietà di componenti e relazioni utilizzabili per supportare lo svolgimento dei ruoli individuati dalla struttura logica, consentendo così, attraverso l’attivazione dei processi, l’emergere del sistema.  Quando la varietà è superiore ai fabbisogni del sistema emergente si parla di ridondanza (riserva di possibilità che consente al sistema, attraverso l’estrazione di schemi organizzativi definiti e strutture specifiche, di fronteggiare la nuova varietà emergente nel contesto).
  • 56. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Entità esterne:  Fornitori di materia prima agricola tipo San Marzano: E1  Fornitori di barattoli in banda stagnata E2  Fornitori di risorse finanziarie a titolo di capitale di rischio Investitore istituzionale: E3  Fornitori di risorse finanziarie a titolo di capitale di rischio Investitore privato: E4  Fornitori di risorse finanziarie a titolo di capitale di rischio Azionista di riferimento: E5  Big buyer internazionali: E6  ….. Esempio di struttura ampliata
  • 57. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Entità esterna o componente Codice Componente, qualificata in senso logico, sottesa alla entità esterna con la quale si instaura la relazione Fornitore di pomodori E1 c(E1) k = unità organizzativa vendite Investitore istituzionale E3 c(E3) k+2 = Investment management Big buyer internazionale area Stati Uniti E6 c(E6) k +5 = unità organizzativa acquisti c(E6) k +6 = unità organizzativa gestione della qualità Esempio di struttura ampliata
  • 58. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 6. Schema organizzativo definito  è una mappa precisa e definita delle possibili relazioni ed interazioni tra componenti fisiche interne, e tra queste e le entità esterne (solitamente rappresentate mediante diagrammi di flusso);  con la definizione dello schema organizzativo definito emergono quali saranno effettivamente le interazioni che si svolgeranno sia all’interno sia all’esterno del sistema, definendo le effettive procedure da seguire per dar vita a tali relazioni
  • 59. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Esempio di schema organizzativo definito  Processo di programmazione della produzione Direttore marketing (Componente logica Vendite) Direttore della produzione (Componente logica Produzione) Direttore approvvigionamenti (Componente logica approvvigionamenti) Fornitore di pomodori Contratto Selezione, trattativa e stipula contratti Comunicazione termini contrattuali Elaborazione distinta base Emissione richieste di acquisto Programma quantità di produzione …
  • 60. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 7. Struttura specifica  Struttura specifica Si - riferita ad un determinato tempo Ti - che l’Organo di Governo progetta in vista di conseguire, attraverso la successione degli stati del sistema sij, il migliore utilizzo delle capacità incorporate.  esprime il complesso delle relazioni, delle capacità e delle modalità effettivamente operative (con chi si è riuscito a stabilire relazioni effettivamente operanti).  È il punto di passaggio tra struttura e sistema.
  • 61. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 In merito alle relazioni tra le componenti fisiche e tra queste e quelle esterne, si ritiene che la relazione tra il direttore di produzione e la componente sottesa al fornitore di barattoli in banda stagnata, pur essendo prevista nella struttura ampliata, viene considerata qui come non attivabile. Il decisore, in relazione al suo bagaglio di conoscenze, ritiene di poter e dover considerare la possibilità/opportunità di ricorrere, entro un intervallo di tempo determinato, a tale entità di contesto in relazione ad attese di migliori possibilità operative. Esempio di struttura specifica
  • 62. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 8. Il sistema  Il sistema emergerà dalla struttura specifica attraverso la considerazione di quelle che sono le effettive relazioni intraprese rispetto a quelle che inizialmente erano state progettate.  Il percorso che porta all’emergere del sistema dalla struttura si sviluppa attraverso la valorizzazione delle capacità strutturali.
  • 63. Gestione dei processi - LM77 - Prof. Gandolfo Dominici – A.A. 2012-2013 Considerazioni finali I cambiamenti strutturali indotti dall’Organo di Governo si sostanziano in tre tipi principali:  Adeguamento strutturale: modificazione della struttura ampliata.  Trasformazione strutturale: cambiamento dello schema organizzativo definito.  Ristrutturazione : comportano una modificazione dello schema organizzativo di massima (fisiologiche) e talvolta anche dell’idea imprenditoriale (patologiche).