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Relazione annuale 2015
sull’attività svolta
e sui programmi di lavoro
7 luglio 2015
2
Le attività svolte
Il settore delle comunicazioni in Italia
I servizi tlc
I servizi media
I servizi postali
I programmi di lavoro dell’Autorità
INDICE
3
Le aree di intervento
Settore
postale
Servizi
Media
Funzioni
ispettive e di
registro degli
operatori
Tutela dei
consumatori
Analisi ed
indagini
conoscitive
Mercati delle
telecomunicazioni
Sistema
digitale
Relazioni
istituzionali ed
internazionali
4
Le attività svolte
L’Autorità, nell’ultimo anno, ha proseguito nelle attività di
regolamentazione e vigilanza nel settore delle telecomunicazioni, fisse e
mobili e nel settore dei servizi postali, con il monitoraggio dei mercati e il
presidio dei processi di regolamentazione nel settore dell’audiovisivo, con
l’attività di ricezione ed analisi delle segnalazioni per la protezione dei
diritti degli utenti nell’ambito della tutela del consumatore, con la
pianificazione delle risorse frequenziali per il servizio televisivo digitale,
con l’attività di definizione delle procedure per l’assegnazione e l’utilizzo
efficiente dello spettro, con la difesa della libertà dell’informazione, la
tutela del pluralismo informativo ed il diritto d’autore, la protezione delle
fasce deboli nell’accesso ai servizi e ai contenuti di comunicazione.
Le molteplici attività sono state svolte in collaborazione con le diverse
articolazioni governative e gli organismi comunitari ed internazionali.
5
Il settore delle comunicazioni in Italia
In Italia, il valore del macrosettore delle comunicazioni per il 2014 è
stimato pari a 52,4 miliardi di euro, circa il 6% in meno rispetto al 2013.
6
Il settore delle comunicazioni in Italia:
composizione dei ricavi
I comparti che compongono il settore registrano una riduzione nel valore:
tlc -7,7%, servizi media -3,2%, servizi postali -2,3%.
(valori in mln di €)
2013 2014
Var. %
2014/2013
Telecomunicazioni 34.694 32.033 -7,7
Rete fissa 17.296 16.440 -4,9
Rete mobile 17.398 15.593 -10,4
Media 14.806 14.331 -3,2
Televisione e Radio 8.652 8.526 -1,5
Tv gratuita 4.700 4.546 -3,3
Tv a pagamento 3.324 3.370 1,4
Radio 628 610 -2,8
Editoria 4.672 4.174 -10,7
Quotidiani 2.222 2.110 -5
Periodici 2.450 2.063 -15,8
Internet 1.483 1.632 10
Servizi postali 6.182 6.039 -2,3%
Servizio universale 2.248 1.844 -18,0
Servizi in esclusiva 341 327 -4,1
Altri servizi postali 872 1.006 +15,4
Corriere espresso 2.721 2.862 +5,2
TOTALE 55.682 52.404 -5,9
7
Il settore delle comunicazioni in Italia:
incidenza del settore sul PIL
Il settore delle comunicazione incide, nel suo insieme, per oltre il 3% sul
PIL, con le telecomunicazioni che pesano per il 2%, i media per lo 0,9% e i
servizi postali per lo 0,4%.
Fonte : dati aziendali e Istat
2014
Telecomunicazioni 2,0%
Media 0,9%
Televisione e Radio 0,5%
Editoria 0,3%
Internet 0,1%
Servizi postali 0,4%
TOTALE 3,3%
8
Il settore delle comunicazioni in Italia:
i prezzi nelle telecomunicazioni
L’andamento dei prezzi nelle telecomunicazioni si è attestato negli
ultimi anni su un livello più basso rispetto all’indice generale dei
prezzi.
Fonte : elaborazioni dell’Autorità su dati Istat (2010 = 100)
104,1
106,5
107,2 107,2 107,3
97,8
97
87,1 86,6
87,5
85
90
95
100
105
110
dic-11 dic-12 dic-13 dic-14 mar-15
Indice generale Telecomunicazioni
9
I servizi tlc
Ricavi complessivi
16,17
13,25 12,78
17,86
15,11
13,44
34,03
28,35
26,22
10
18
26
34
2009 2010 2011 2012 2013 2014
Rete fissa Rete mobile Totale
Tassi di variazione
2013 - 2014
-3,5
-7,5
-11,0
miliardi di €
Spesa finale utenti residenziali e affari Ricavi da servizi intermedi
5,03
4,05
3,66
4,74
2,29
2,15
9,77
6,34
5,81
0
4
8
2009 2010 2011 2012 2013 2014
Rete fissa Rete Mobile Totale
Tassi di variazione
2013 - 2014
%
-9,6
-8,4
-6,2
miliardi di €
21,20 17,40
16,44
22,60
15,59
43,80
34,69
32,03
10
18
26
34
42
2009 2010 2011 2012 2013 2014
Rete fissa Rete mobile Totale
Tassi di variazione
2013 - 2014
-5,0
-7,7
-10,4
miliardi di €
+
I ricavi degli operatori
sono equamente
distribuiti tra rete fissa
e mobile
10
I servizi tlc:
gli investimenti in immobilizzazioni
Gli investimenti complessivi nel settore mostrano una decisa inversione di
tendenza rispetto alla riduzione di circa il 5% registrata nel 2013.
3.774
3.096
3.335
1.418
1.316
1.403
2.448 2.851 2.665
6.222 5.947
6.000
1.000
1.800
2.600
3.400
4.200
5.000
5.800
2009 2010 2011 2012 2013 2014
Rete fissa Rete fissa di cui OLO Rete mobile Totale
Tassi di variazione
2013 - 2014
%
+7,7
+0,9
-6,5
+6,6
milioni di €
11
I servizi tlc: rete fissa
la composizione dei ricavi
8,50
5,92
5,25
4,65
5,04
5,16
3,02 2,28 2,37
16,2
13,24
12,78
0
4
8
12
16
2009 2010 2011 2012 2013 2014
Voce Dati Altri ricavi Totale
Tassi di variazione
2013 - 2014
%
miliardi di €
-3,5
+2,4
-11,4
+3,8
Nel 2014, si osserva:
• una riduzione dei ricavi da servizi di telefonia vocale (-11,4%), come
misurati dalla spesa degli utenti, i cui volumi si sono ridotti di un
ulteriore 11,6% rispetto allo scorso anno.
• Una crescita (2,4%) dei ricavi da servizi dati, che arrivano ad eguagliare
quelli voce.
Spesa degli utenti per tipologia di servizi
12
I servizi tlc: rete fissa a banda larga
la quota di mercato di Telecom Italia
Nel 2014, la quota di mercato di Telecom Italia nei servizi a banda larga si
attesta al 48% circa, riducendosi di quasi 10 punti percentuali in 5 anni.
58,0
54,9
52,9
51,1
49,4
48,1
45
49
53
57
dic-2009 dic-2010 dic-2011 dic-2012 dic-2013 dic-2014
13
I servizi tlc: rete mobile
la composizione dei ricavi
Il settore dei servizi di tlc su rete mobile registra una riduzione dell’11%
dei ricavi. Della medesima entità si riducono anche gli altri ricavi derivanti,
in larga parte, dalla commercializzazione di terminali.
Spesa degli utenti per tipologia di servizi
11,07
7,59
6,37
4,23 4,85
4,70
2,56 2,67 2,38
17,86
15,11
13,44
0
4
8
12
16
20
2009 2010 2011 2012 2013 2014
Voce Dati Altri ricavi Totale
Tassi di variazione
2013 - 2014
%
-11,0
-10,8
-3,2
-16,1
miliardi di €
14
I servizi tlc rete mobile: il traffico voce
Miliardi di minuti
In termini di volumi si riscontra una crescita di poco inferiore al 6%, in
frenata rispetto al +8% fatto registrare lo scorso anno; le chiamate dirette
al di fuori della rete di appartenenza (off net) crescono di oltre il 20%
soprattutto a seguito della riduzione dei prezzi di terminazione imposta lo
scorso anno.
15
I servizi tlc rete mobile: la portabilità del numero
Il servizio di Mobile Number Portability e l’indice di mobilità
4,1
5,6
8,4
12,7
16,2
11,0
23,2
28,8
37,1
49,9
66,1
77,1
0
20
40
60
80
0
5
10
15
20
2009 2010 2011 2012 2013 2014
n° operazioni - valori annui n° operazioni - valori cumulati
35,1
24,3
2013 2014
indice di mobilità (%)milioni
di €
Le operazioni complessive del servizio di mobile number portability nel
2014 hanno superato i 77 milioni di unità (+11 milioni rispetto al 2013).
L’andamento dell’indice di mobilità testimonia la riduzione della
propensione al passaggio ad un nuovo operatore.
16
I servizi media: la dinamica dei ricavi
Milioni di euro
Dal 2010, il sistema tradizionale dell’informazione attraversa una fase
recessiva che non vede vie d’uscita, almeno nel breve-medio periodo.
Le imprese del settore, oltre ad essere colpite dalla crisi economica e
finanziaria, sono attraversate da una crisi strutturale, poiché si chiudono
spazi di crescita nella fornitura di servizi maturi, mentre si affermano
nuove opportunità di sviluppo connesse alla diffusione di Internet.
2.222
2.110
5.619
4.700
4.546
3.491 3.324
3.370
628
610
1.483
1.625
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
2010 2011 2012 2013 2014
Quotidiani TV gratuita TV a pagamento Radio Internet
Stime
provvisorie
17
I servizi media: la televisione
i ricavi complessivi
Ricavi complessivi della televisione per mercato rilevante (mln €)
Distinguendo i due ambiti di mercato della televisione in chiaro/gratuita e
a pagamento, si osserva come la Tv in chiaro produca tuttora la parte più
consistente degli introiti (4,5 miliardi di euro), anche se il divario rispetto
alla pay Tv è andato riducendosi negli ultimi anni, soprattutto a causa
dell’andamento fortemente negativo registrato dalla Tv gratuita.
18
I servizi media: la televisione
le fonti di finanziamento
Ricavi complessivi della televisione per tipologia (mln €)
La componente pubblicitaria rappresenta ancora nel 2014 la fonte di
ricavo prevalente per le imprese del settore, pesando per oltre il 40%
sulle entrate complessive. Un’incidenza non molto inferiore (37%) sul
totale è esercitata dalle offerte televisive a pagamento (incluse quelle sul
web), mentre più contenuto (19%) è il peso del canone corrisposto dai
cittadini per la detenzione degli apparecchi televisivi.
3.007 3.051 2.990 2.984 2.993
150 126 129 131 131
4.282 4.221
3.621 3.266 3.302
1.586 1.606
1.647
1.643 1.488
9.025 9.004
8.388
8.024 7.915
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
9.000
10.000
2010 2011 2012 2013 2014
Offerte a pagamento (anche sul web) Provvidenze/Convenzioni Pubblicità(*) Canone Totale
19
I servizi media: la televisione
i ricavi per operatore
Incidenza dei ricavi per operatore (%)
L’esame della ripartizione delle risorse economiche tra gli operatori
conferma la presenza di tre gruppi principali, che congiuntamente
detengono quasi il 90% dei ricavi totali.
20
I servizi media: la televisione
i servizi della TV gratuita
Quote di mercato dei principali operatori della Tv gratuita
Gli assetti di mercato della televisione in chiaro e quella a pagamento
manifestano, in entrambi i casi, una situazione di elevata concentrazione.
In particolare, nella Tv gratuita, sebbene si riscontri una diminuzione
delle quote dei primi due operatori, si conferma il ruolo preponderante di
RAI, che detiene una quota superiore al 47%, seguita da Mediaset, con
una quota di circa 35%.
21
I servizi media: la televisione
i servizi della TV a pagamento
Quote di mercato dei principali operatori della Tv a pagamento
Nella Tv a pagamento, il numero di operatori con quote di ricavi rilevanti
si riduce a due: 21st Century Fox/Sky Italia, leader nel mercato della pay
Tv (attraverso la piattaforma satellitare) con una quota che nel 2014
supera l’80% e Mediaset, che con Premium possiede una quota di
mercato pari al 19%. L’indice di concentrazione del mercato della
televisione a pagamento risulta stabilmente al di sopra dei 6.500 punti.
Differenza vs. 2013 (punti percentuali)
(*) HHI=Indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman
21stCenturyFix/SkyItalia
Mediaset
Altri
15
10
5
0
80,2
18,6
2,2
80
-0,4
+1,8 +0,1
0
+2
-2
HHI(*)=6.778
22
I servizi media: la televisione
l’audience
Quote di ascolto annuale nel giorno medio 2010-2014 (%)
Fonte: dati Auditel
RAI e Mediaset, con quote di ascolto rispettivamente del 38% e 33%,
rimangono di gran lunga gli operatori principali, pur totalizzando share
inferiori rispetto al 2010. Tra i restanti operatori, Sky e Discovery
mantengono quote comprese tra il 6% e il 7%, mentre la quota di La7
rimane al di sotto del 4%.
41,3
39,8
37,537,4
31,9
32,8
30
32
34
36
38
40
42
Rai
Mediaset
4,9
6,4 6,6
3,1
3,9
3,7
1,0
2,8
5,8
0,5
1,3
11,9
12,9
12,3
0
2
4
6
8
10
12
14
2010 2011 2012 2013 2014
La 7 Discovery Viacom
Altri
21st Century Fox/Sky Italia
23
I servizi media: la televisione
l’indagine conoscitiva su informazione e Internet
Nell’ambito del settore dei media, l’Autorità al fine di salvaguardare il
pluralismo dell’informazione nelle sue varie declinazioni, a tutela dei
molteplici interessi coinvolti, ha concluso nel corso dell’anno
un’indagine conoscitiva sullo stato complessivo dell’informazione in
Italia (Delibera n.146/15/CONS).
L’Autorità, al fine di investigare le complesse problematiche relative
all’informazione ed al suo finanziamento, in una fase di veloce e
drastico cambiamento tecnologico, ha proceduto: i) ad uno specifico
approfondimento sugli editori, nazionali e locali, e sulle relative
strutture redazionali; ii) un’analisi sul giornalismo in Italia (con un vero
e proprio Osservatorio sui giornalisti) a cui hanno contribuito oltre
2.300 professionisti; iii) un’indagine sul consumo di informazione (in
collaborazione con il Reuters Institute presso l’Università di Oxford).
24
I servizi media: la televisione
l’indagine conoscitiva su informazione e Internet
E’ emerso che l’andamento degli investimenti sottostanti l’informazione
appare seguire quello dei ricavi, creando le potenziali premesse di un
feedback negativo con le altre componenti del mercato (domanda di
informazione, reputazione dei media, ecc.). A questi ritmi, nel 2020,
gli investimenti in informazione saranno diminuiti di circa la metà, con
significative conseguenze sul panorama informativo nazionale.
Dinamica degli investimenti in informazione in Italia
25
I servizi media: la televisione
l’indagine conoscitiva su informazione e Internet
Mezzi per informarsi (%): Italia, USA, e UK
Fonte: dati YouGov per il Reuters Institute for the Study of Journalism
(2014)
Un altro dato interessante riguarda la sussistenza, dal lato della
domanda, di profonde differenze tra i mezzi informativi. In Italia, come
all’estero, la televisione risulta ancora, di gran lunga, il mezzo più
utilizzato dai cittadini per informarsi; crescente è il ruolo di Internet,
oramai seconda fonte di informazione, avendo scavalcato i quotidiani,
che attraversano, sia dal lato della domanda sia da quello dell’offerta,
una crisi oramai strutturale.
26
I servizi media: la radio
le fonti di finanziamento
La radio (che registra nell’ultimo anno poco più di 600 mln di euro di
ricavi) rimane un mezzo i cui contenuti sono accessibili gratuitamente
dagli ascoltatori. Conseguentemente, nel 2014, il finanziamento
dell’offerta radiofonica rimane ancorato alla raccolta pubblicitaria, da cui
deriva il 74% delle entrate complessive. La seconda fonte di ricavo del
comparto (17%) è rappresentata dal canone corrisposto dagli utenti alla
concessionaria del servizio pubblico (che supera di poco i 100 milioni di
euro).
48 47 40 55 55
599 566
493 460 453
99
102
100 113 102
746
715
634 628 610
0
100
200
300
400
500
600
700
800
2010 2011 2012 2013 2014
Provvidenze/Convenzioni Pubblicità Canone Totale
Ricavi complessivi della radio per tipologia (mln €)
27
I servizi media: l’editoria
composizione dei ricavi – i quotidiani
Composizione dei ricavi e variazioni 2014 rispetto al 2013
Perdura la crisi nel mercato dei quotidiani che mostra nel 2014 una flessione del
5%. I ricavi derivanti dalla raccolta pubblicitaria si riducono del 9% (da 941 a 859
mln di euro), quelli derivanti dall’utente si riducono di 30 milioni di euro (-2%),
con una flessione importante dei ricavi da vendita di copie (-4%, pari a circa 40
mln di euro).
56,9% 40,7% 2,4%
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
Pubblicità
2014
-9%
Altro
0%
Ricavidall'utente
-2%
1.200
mln €
859
mln €
51
mln €
Provvidenze e
convenzioni
Vendita di copie
Collaterali
28
I servizi media: la pubblicità
Dinamica della raccolta pubblicitaria per mezzo (mln €)
Il settore pubblicitario, nelle sue diverse declinazioni, manifesta
particolare sofferenza, mostrando i caratteri strutturali della crisi.
L’andamento dei ricavi pubblicitari nei diversi settori, infatti, mostra
chiaramente una continua riduzione, con l’unica eccezione di Internet,
portando ad una complessiva riduzione delle risorse disponibili.
599 566 493 460 453
1.411 1.359 1.132 941 859
68 51
29
28 23
1.352
1.291
1.011
784 673
481 428
374
352
363
1.177 1.408
1.503
1.483 1.632
503 281
195
143 97
4.282
4.221
3.621
3.266 3.302
9.873
9.604
8.359
7.456 7.402
0
1.000
2.000
3.000
4.000
5.000
6.000
7.000
8.000
9.000
10.000
2010 2011 2012 2013 2014
Radio Quotidiani Cinema Periodici Esterna Internet Annuari Televisione Totale
29
I servizi media: la pubblicità online
Ricavi derivanti dalla raccolta pubblicitaria online in Italia (mln €)
Il valore complessivo della pubblicità online in Italia (inclusa quella
raccolta sul web dagli editori e dagli operatori radiotelevisivi tradizionali),
dopo una leggera flessione registrata nel 2013, è tornato a crescere (del
10%) nell’ultimo anno. Gran parte di tale crescita è attribuibile
all’incremento (del 13%) delle inserzioni pubblicitarie di tipo display
(soprattutto di tipo social) e video.
420
886
758 746
1.177
1.408
1.503 1.483
1.632
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
1.800
2010 2011 2012 2013 2014
Display e video Altre tipologie Totale
30
I servizi postali:
ricavi e volumi
In generale nel corso
dell’ultimo biennio il settore
postale ha subito una
riduzione dei volumi
(comune peraltro a tutti i
Paesi europei) più marcata
rispetto alla riduzione dei
ricavi.
-18,0
-4,1
15,4
5,2
-19,1
-4,3
3,9 5,0
-30
-20
-10
0
10
20
Servizio universale Servizi in esclusiva Altri servizi postali Corriere espresso
Ricavi Volumi
Ricavi (milioni €) Volumi (milioni di invii)
2013 2014 2013 2014
Servizio universale 2.248 1.844 2.510 2.030
Servizi in esclusiva 341 327 47 45
Altri servizi postali 872 1.006 1.754 1.822
Corriere espresso 2.721 2.862 221 232
Totale 6.182 6.039 4.532 4.129
31
I servizi postali:
ricavi e volumi del servizio universale
I prodotti postali che rientrano nel perimetro del servizio universale
hanno generato nel 2014 ricavi per oltre 1,8 miliardi di euro, si tratta di
un valore in diminuzione del 18% rispetto all’anno precedente.
Anche i volumi totali registrano una riduzione, pari al 19,1%, rispetto ai
valori del 2013.
La corrispondenza domestica, che origina e termina all’interno dei confini
nazionali, costituisce il 92,3% del totale.
Ricavi (milioni €) Volumi (milioni di invii)
2013 2014 2013 2014
Posta
domestica 2.023 1.626 2.339 1.874
Posta
transfrontaliera 225 218 171 156
Totale 2.248 1.844 2.510 2.030
32
I servizi postali:
i servizi non inclusi nel servizio universale
Per i prodotti postali che non rientrano nel
servizio universale si osserva un aumento
degli invii pari al 3,9% accompagnato da un
incremento ancora maggiore dei ricavi
(15,3%).
L’analisi delle quote di mercato mostra che
Poste Italiane, con una quota pari a circa il
75%, in crescita dell’1,4% rispetto all’anno
precedente, continua a detenere una
posizione di preminenza.
Ricavi (milioni €) Volumi (milioni di invii)
2013 2014 2013 2014
Posta domestica 608 651 1.693 1.765
di cui invii singoli 162 155 44 45
di cui invii multipli 446 496 1.649 1.720
Posta
transfrontaliera 68 78 61 58
Altro 196 277 n.d. n.d.
Totale 872 1.006 1.754 1.822
Quota di mercato per i servizi
postali non inclusi nel servizio
universale - 2014
33
I programmi di lavoro dell’Autorità
L’identificazione delle priorità di
intervento nella pianificazione
strategica, elaborata sulla base
di una verifica degli impatti che
chiude un periodo di azione
regolamentare, rappresenta il
presupposto per l’avvio di un
nuovo ciclo di regolazione.
Le linee strategiche di fianco
riportate si concretizzano nei
programmi di lavoro dettagliati
nelle slide successive.
34
Promozione di una regolamentazione
pro-concorrenziale
e convergente per lo sviluppo di reti e servizi
Completare ed adeguare l’impianto regolamentare definito dalle analisi di mercato
Riallineare il processo di approvazione delle OR annuali di Telecom Italia
Adottare misure per adeguare il principio di equivalence nella fornitura dei servizi alle
innovazioni tecnologiche
Aggiornare i test di prezzo
Misurare l’applicazione del principio di non discriminazione
Promuovere un processo sistematico di raccolta ed elaborazione delle informazioni per
nuovi processi di analisi in tutti i settori
Potenziare la collaborazione con MISE, Infratel e COBUL per la realizzazione degli
scenari dell’Agenda Digitale
Costituire un comitato permanente sui servizi M2M
Indirizzare, semplificare ed aggiornare i sistemi normativi nazionali e comunitari, in
tutti i settori di competenza
Assicurare la sostenibilità dell’onere del servizio universale postale
Garantire trasparenza e non discriminazione nell’accesso alla rete postale
35
Tutela del pluralismo e della parità
di accesso ai mezzi di informazione
Completare ed adeguare l’impianto regolamentare
Monitorare il SIC ed i relativi mercati rilevanti
Individuazione del mercato rilevante ed accertamento della sussistenza di posizioni
dominanti o lesive del pluralismo nel settore dei servizi media audiovisivi
Redazione di un Libro Bianco sui contenuti digitali
Aggiornamento del quadro regolamentare relativo alle quote di programmazione e ai
vincoli relativi alla produzione indipendente
Promuovere nuove piattaforme diffusive e potenziamento dell’Osservatorio
sull’innovazione tecnologica nei servizi media
Adottare testi regolamentari coordinati in materia di pubblicità e produzione audiovisiva
Migliorare le metodologie di formazione degli indici di ascolto
Implementare criteri di monitoraggio di tipo quali-quantitativo per assicurare una più
efficace tutela del pluralismo informativo
36
Tutela dell’utenza e delle categorie deboli
Aggiornare il quadro regolamentare per ridurre asimmetrie tra operatori ed utenti
Svolgere attività di regolamentazione e vigilanza nella fornitura dei servizi
Accrescere il livello di consapevolezza dei consumatori
Fornire agli utenti strumenti volti a garantire il principio della libertà negoziale
Introdurre e rendere operative nuove modalità telematiche di invio delle denunce da
parte dei consumatori
Garantire condizioni paritarie di accesso agli strumenti ed ai servizi evoluti di
comunicazione alle categorie deboli (minori e disabili)
Adottare il codice di auto-regolamentazione per la fruizione di programmi da parte
delle persone con disabilità sensoriali
Aggiornare gli appositi regolamenti per la risoluzione delle controversie tra operatori
ed utenti
Promuovere l’autoregolamentazione degli over-the-top a tutela di minori e fasce deboli
37
Diffusione della cultura della legalità
nella fruizione di opere digitali
Incentivare gli individui a condotte ispirate alla legalità
Potenziare l’interlocuzione con gli stakeholder e le altre Istituzioni
Promuovere campagne informative circa il corretto utilizzo della rete Internet
Favorire l’adozione di migliori modelli di distribuzione dell’offerta legale on-line
38
Efficiente allocazione delle risorse scarse:
frequenze, numerazione
Favorire l’uso efficiente delle risorse dello spettro radioelettrico
Favorire l’uso ottimale e condiviso della capacità trasmissiva delle reti digitali terrestri in
ambito locale
Potenziare la collaborazione con il MISE
Adottare piani nazionali di assegnazione delle frequenze
Predisporre piani di assegnazione dello spettro allocato ai servizi di wireless broadband
Implementare a livello nazionale le politiche comunitarie in materia di spectrum
management
39
Efficienza, efficacia e trasparenza
dell’azione amministrativa
Semplificare i processi gestionali tramite l’informatizzazione dei processi di lavoro e la
dematerializzazione dei flussi documentali
Ridurre gli oneri amministrativi
Garantire la sicurezza degli asset informativi
Migliorare i collegamenti in termini di connettività tra le sedi di Roma e Napoli
Riorganizzare il processo di gestione e archiviazione documentale
Creazione di una piattaforma open data
Adeguare il processo regolatorio in materia di better regulation
Garantire l’uniformità e la coerenza giuridica dei provvedimenti emanati
Introdurre sistemi di valutazione del rendimento del personale
Realizzare il fascicolo informatico dei dipendenti
Rafforzare le iniziative a tutela del personale
Sviluppare l’attività di formazione dei dipendenti
Cooperare e collaborare con le altre amministrazioni indipendenti per la gestione
congiunta dei servizi strumentali
40
Ulteriore rafforzamento del ruolo AGCOM
nell’ambito degli organismi internazionali
Potenziare la collaborazione con gli organismi internazionali (CE, BEREC, ERGA,
ERGPost, OCSE, ITU, CEPT, ecc.)
Assumere incarichi di responsabilità
Rafforzare le collaborazioni con le altre Autorità nazionali di regolamentazione
41
Avvertenze
La Relazione annuale 2015 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro
presenta dati e rendiconti sull’azione di lavoro condotta dall’Autorità per
le garanzie nelle comunicazioni nel periodo compreso tra il 1° maggio
2014 e il 30 aprile 2015.
Le elaborazioni dei dati, salvo diversa indicazione, sono eseguite
dall’AGCOM. Per i dati dell’Autorità si omette l’indicazione della fonte.
Le composizioni percentuali sono arrotondate automaticamente alla
prima cifra decimale. Inoltre, si evidenzia come i dati non sempre sono
direttamente confrontabili con quelli riportati nelle precedenti Relazioni
annuali. In alcuni casi, infatti, le imprese hanno operato integrazioni e ri-
classificazioni dovute sia a variazioni e integrazioni nelle metodologie di
calcolo sia a mutamenti dei perimetri di attività economica aziendale; ciò
ha determinato aggiustamenti in termini di importi economici talvolta di
entità anche non marginale.

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  • 1. Relazione annuale 2015 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro 7 luglio 2015
  • 2. 2 Le attività svolte Il settore delle comunicazioni in Italia I servizi tlc I servizi media I servizi postali I programmi di lavoro dell’Autorità INDICE
  • 3. 3 Le aree di intervento Settore postale Servizi Media Funzioni ispettive e di registro degli operatori Tutela dei consumatori Analisi ed indagini conoscitive Mercati delle telecomunicazioni Sistema digitale Relazioni istituzionali ed internazionali
  • 4. 4 Le attività svolte L’Autorità, nell’ultimo anno, ha proseguito nelle attività di regolamentazione e vigilanza nel settore delle telecomunicazioni, fisse e mobili e nel settore dei servizi postali, con il monitoraggio dei mercati e il presidio dei processi di regolamentazione nel settore dell’audiovisivo, con l’attività di ricezione ed analisi delle segnalazioni per la protezione dei diritti degli utenti nell’ambito della tutela del consumatore, con la pianificazione delle risorse frequenziali per il servizio televisivo digitale, con l’attività di definizione delle procedure per l’assegnazione e l’utilizzo efficiente dello spettro, con la difesa della libertà dell’informazione, la tutela del pluralismo informativo ed il diritto d’autore, la protezione delle fasce deboli nell’accesso ai servizi e ai contenuti di comunicazione. Le molteplici attività sono state svolte in collaborazione con le diverse articolazioni governative e gli organismi comunitari ed internazionali.
  • 5. 5 Il settore delle comunicazioni in Italia In Italia, il valore del macrosettore delle comunicazioni per il 2014 è stimato pari a 52,4 miliardi di euro, circa il 6% in meno rispetto al 2013.
  • 6. 6 Il settore delle comunicazioni in Italia: composizione dei ricavi I comparti che compongono il settore registrano una riduzione nel valore: tlc -7,7%, servizi media -3,2%, servizi postali -2,3%. (valori in mln di €) 2013 2014 Var. % 2014/2013 Telecomunicazioni 34.694 32.033 -7,7 Rete fissa 17.296 16.440 -4,9 Rete mobile 17.398 15.593 -10,4 Media 14.806 14.331 -3,2 Televisione e Radio 8.652 8.526 -1,5 Tv gratuita 4.700 4.546 -3,3 Tv a pagamento 3.324 3.370 1,4 Radio 628 610 -2,8 Editoria 4.672 4.174 -10,7 Quotidiani 2.222 2.110 -5 Periodici 2.450 2.063 -15,8 Internet 1.483 1.632 10 Servizi postali 6.182 6.039 -2,3% Servizio universale 2.248 1.844 -18,0 Servizi in esclusiva 341 327 -4,1 Altri servizi postali 872 1.006 +15,4 Corriere espresso 2.721 2.862 +5,2 TOTALE 55.682 52.404 -5,9
  • 7. 7 Il settore delle comunicazioni in Italia: incidenza del settore sul PIL Il settore delle comunicazione incide, nel suo insieme, per oltre il 3% sul PIL, con le telecomunicazioni che pesano per il 2%, i media per lo 0,9% e i servizi postali per lo 0,4%. Fonte : dati aziendali e Istat 2014 Telecomunicazioni 2,0% Media 0,9% Televisione e Radio 0,5% Editoria 0,3% Internet 0,1% Servizi postali 0,4% TOTALE 3,3%
  • 8. 8 Il settore delle comunicazioni in Italia: i prezzi nelle telecomunicazioni L’andamento dei prezzi nelle telecomunicazioni si è attestato negli ultimi anni su un livello più basso rispetto all’indice generale dei prezzi. Fonte : elaborazioni dell’Autorità su dati Istat (2010 = 100) 104,1 106,5 107,2 107,2 107,3 97,8 97 87,1 86,6 87,5 85 90 95 100 105 110 dic-11 dic-12 dic-13 dic-14 mar-15 Indice generale Telecomunicazioni
  • 9. 9 I servizi tlc Ricavi complessivi 16,17 13,25 12,78 17,86 15,11 13,44 34,03 28,35 26,22 10 18 26 34 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Rete fissa Rete mobile Totale Tassi di variazione 2013 - 2014 -3,5 -7,5 -11,0 miliardi di € Spesa finale utenti residenziali e affari Ricavi da servizi intermedi 5,03 4,05 3,66 4,74 2,29 2,15 9,77 6,34 5,81 0 4 8 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Rete fissa Rete Mobile Totale Tassi di variazione 2013 - 2014 % -9,6 -8,4 -6,2 miliardi di € 21,20 17,40 16,44 22,60 15,59 43,80 34,69 32,03 10 18 26 34 42 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Rete fissa Rete mobile Totale Tassi di variazione 2013 - 2014 -5,0 -7,7 -10,4 miliardi di € + I ricavi degli operatori sono equamente distribuiti tra rete fissa e mobile
  • 10. 10 I servizi tlc: gli investimenti in immobilizzazioni Gli investimenti complessivi nel settore mostrano una decisa inversione di tendenza rispetto alla riduzione di circa il 5% registrata nel 2013. 3.774 3.096 3.335 1.418 1.316 1.403 2.448 2.851 2.665 6.222 5.947 6.000 1.000 1.800 2.600 3.400 4.200 5.000 5.800 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Rete fissa Rete fissa di cui OLO Rete mobile Totale Tassi di variazione 2013 - 2014 % +7,7 +0,9 -6,5 +6,6 milioni di €
  • 11. 11 I servizi tlc: rete fissa la composizione dei ricavi 8,50 5,92 5,25 4,65 5,04 5,16 3,02 2,28 2,37 16,2 13,24 12,78 0 4 8 12 16 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Voce Dati Altri ricavi Totale Tassi di variazione 2013 - 2014 % miliardi di € -3,5 +2,4 -11,4 +3,8 Nel 2014, si osserva: • una riduzione dei ricavi da servizi di telefonia vocale (-11,4%), come misurati dalla spesa degli utenti, i cui volumi si sono ridotti di un ulteriore 11,6% rispetto allo scorso anno. • Una crescita (2,4%) dei ricavi da servizi dati, che arrivano ad eguagliare quelli voce. Spesa degli utenti per tipologia di servizi
  • 12. 12 I servizi tlc: rete fissa a banda larga la quota di mercato di Telecom Italia Nel 2014, la quota di mercato di Telecom Italia nei servizi a banda larga si attesta al 48% circa, riducendosi di quasi 10 punti percentuali in 5 anni. 58,0 54,9 52,9 51,1 49,4 48,1 45 49 53 57 dic-2009 dic-2010 dic-2011 dic-2012 dic-2013 dic-2014
  • 13. 13 I servizi tlc: rete mobile la composizione dei ricavi Il settore dei servizi di tlc su rete mobile registra una riduzione dell’11% dei ricavi. Della medesima entità si riducono anche gli altri ricavi derivanti, in larga parte, dalla commercializzazione di terminali. Spesa degli utenti per tipologia di servizi 11,07 7,59 6,37 4,23 4,85 4,70 2,56 2,67 2,38 17,86 15,11 13,44 0 4 8 12 16 20 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Voce Dati Altri ricavi Totale Tassi di variazione 2013 - 2014 % -11,0 -10,8 -3,2 -16,1 miliardi di €
  • 14. 14 I servizi tlc rete mobile: il traffico voce Miliardi di minuti In termini di volumi si riscontra una crescita di poco inferiore al 6%, in frenata rispetto al +8% fatto registrare lo scorso anno; le chiamate dirette al di fuori della rete di appartenenza (off net) crescono di oltre il 20% soprattutto a seguito della riduzione dei prezzi di terminazione imposta lo scorso anno.
  • 15. 15 I servizi tlc rete mobile: la portabilità del numero Il servizio di Mobile Number Portability e l’indice di mobilità 4,1 5,6 8,4 12,7 16,2 11,0 23,2 28,8 37,1 49,9 66,1 77,1 0 20 40 60 80 0 5 10 15 20 2009 2010 2011 2012 2013 2014 n° operazioni - valori annui n° operazioni - valori cumulati 35,1 24,3 2013 2014 indice di mobilità (%)milioni di € Le operazioni complessive del servizio di mobile number portability nel 2014 hanno superato i 77 milioni di unità (+11 milioni rispetto al 2013). L’andamento dell’indice di mobilità testimonia la riduzione della propensione al passaggio ad un nuovo operatore.
  • 16. 16 I servizi media: la dinamica dei ricavi Milioni di euro Dal 2010, il sistema tradizionale dell’informazione attraversa una fase recessiva che non vede vie d’uscita, almeno nel breve-medio periodo. Le imprese del settore, oltre ad essere colpite dalla crisi economica e finanziaria, sono attraversate da una crisi strutturale, poiché si chiudono spazi di crescita nella fornitura di servizi maturi, mentre si affermano nuove opportunità di sviluppo connesse alla diffusione di Internet. 2.222 2.110 5.619 4.700 4.546 3.491 3.324 3.370 628 610 1.483 1.625 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 2010 2011 2012 2013 2014 Quotidiani TV gratuita TV a pagamento Radio Internet Stime provvisorie
  • 17. 17 I servizi media: la televisione i ricavi complessivi Ricavi complessivi della televisione per mercato rilevante (mln €) Distinguendo i due ambiti di mercato della televisione in chiaro/gratuita e a pagamento, si osserva come la Tv in chiaro produca tuttora la parte più consistente degli introiti (4,5 miliardi di euro), anche se il divario rispetto alla pay Tv è andato riducendosi negli ultimi anni, soprattutto a causa dell’andamento fortemente negativo registrato dalla Tv gratuita.
  • 18. 18 I servizi media: la televisione le fonti di finanziamento Ricavi complessivi della televisione per tipologia (mln €) La componente pubblicitaria rappresenta ancora nel 2014 la fonte di ricavo prevalente per le imprese del settore, pesando per oltre il 40% sulle entrate complessive. Un’incidenza non molto inferiore (37%) sul totale è esercitata dalle offerte televisive a pagamento (incluse quelle sul web), mentre più contenuto (19%) è il peso del canone corrisposto dai cittadini per la detenzione degli apparecchi televisivi. 3.007 3.051 2.990 2.984 2.993 150 126 129 131 131 4.282 4.221 3.621 3.266 3.302 1.586 1.606 1.647 1.643 1.488 9.025 9.004 8.388 8.024 7.915 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 2010 2011 2012 2013 2014 Offerte a pagamento (anche sul web) Provvidenze/Convenzioni Pubblicità(*) Canone Totale
  • 19. 19 I servizi media: la televisione i ricavi per operatore Incidenza dei ricavi per operatore (%) L’esame della ripartizione delle risorse economiche tra gli operatori conferma la presenza di tre gruppi principali, che congiuntamente detengono quasi il 90% dei ricavi totali.
  • 20. 20 I servizi media: la televisione i servizi della TV gratuita Quote di mercato dei principali operatori della Tv gratuita Gli assetti di mercato della televisione in chiaro e quella a pagamento manifestano, in entrambi i casi, una situazione di elevata concentrazione. In particolare, nella Tv gratuita, sebbene si riscontri una diminuzione delle quote dei primi due operatori, si conferma il ruolo preponderante di RAI, che detiene una quota superiore al 47%, seguita da Mediaset, con una quota di circa 35%.
  • 21. 21 I servizi media: la televisione i servizi della TV a pagamento Quote di mercato dei principali operatori della Tv a pagamento Nella Tv a pagamento, il numero di operatori con quote di ricavi rilevanti si riduce a due: 21st Century Fox/Sky Italia, leader nel mercato della pay Tv (attraverso la piattaforma satellitare) con una quota che nel 2014 supera l’80% e Mediaset, che con Premium possiede una quota di mercato pari al 19%. L’indice di concentrazione del mercato della televisione a pagamento risulta stabilmente al di sopra dei 6.500 punti. Differenza vs. 2013 (punti percentuali) (*) HHI=Indice di concentrazione di Herfindahl-Hirschman 21stCenturyFix/SkyItalia Mediaset Altri 15 10 5 0 80,2 18,6 2,2 80 -0,4 +1,8 +0,1 0 +2 -2 HHI(*)=6.778
  • 22. 22 I servizi media: la televisione l’audience Quote di ascolto annuale nel giorno medio 2010-2014 (%) Fonte: dati Auditel RAI e Mediaset, con quote di ascolto rispettivamente del 38% e 33%, rimangono di gran lunga gli operatori principali, pur totalizzando share inferiori rispetto al 2010. Tra i restanti operatori, Sky e Discovery mantengono quote comprese tra il 6% e il 7%, mentre la quota di La7 rimane al di sotto del 4%. 41,3 39,8 37,537,4 31,9 32,8 30 32 34 36 38 40 42 Rai Mediaset 4,9 6,4 6,6 3,1 3,9 3,7 1,0 2,8 5,8 0,5 1,3 11,9 12,9 12,3 0 2 4 6 8 10 12 14 2010 2011 2012 2013 2014 La 7 Discovery Viacom Altri 21st Century Fox/Sky Italia
  • 23. 23 I servizi media: la televisione l’indagine conoscitiva su informazione e Internet Nell’ambito del settore dei media, l’Autorità al fine di salvaguardare il pluralismo dell’informazione nelle sue varie declinazioni, a tutela dei molteplici interessi coinvolti, ha concluso nel corso dell’anno un’indagine conoscitiva sullo stato complessivo dell’informazione in Italia (Delibera n.146/15/CONS). L’Autorità, al fine di investigare le complesse problematiche relative all’informazione ed al suo finanziamento, in una fase di veloce e drastico cambiamento tecnologico, ha proceduto: i) ad uno specifico approfondimento sugli editori, nazionali e locali, e sulle relative strutture redazionali; ii) un’analisi sul giornalismo in Italia (con un vero e proprio Osservatorio sui giornalisti) a cui hanno contribuito oltre 2.300 professionisti; iii) un’indagine sul consumo di informazione (in collaborazione con il Reuters Institute presso l’Università di Oxford).
  • 24. 24 I servizi media: la televisione l’indagine conoscitiva su informazione e Internet E’ emerso che l’andamento degli investimenti sottostanti l’informazione appare seguire quello dei ricavi, creando le potenziali premesse di un feedback negativo con le altre componenti del mercato (domanda di informazione, reputazione dei media, ecc.). A questi ritmi, nel 2020, gli investimenti in informazione saranno diminuiti di circa la metà, con significative conseguenze sul panorama informativo nazionale. Dinamica degli investimenti in informazione in Italia
  • 25. 25 I servizi media: la televisione l’indagine conoscitiva su informazione e Internet Mezzi per informarsi (%): Italia, USA, e UK Fonte: dati YouGov per il Reuters Institute for the Study of Journalism (2014) Un altro dato interessante riguarda la sussistenza, dal lato della domanda, di profonde differenze tra i mezzi informativi. In Italia, come all’estero, la televisione risulta ancora, di gran lunga, il mezzo più utilizzato dai cittadini per informarsi; crescente è il ruolo di Internet, oramai seconda fonte di informazione, avendo scavalcato i quotidiani, che attraversano, sia dal lato della domanda sia da quello dell’offerta, una crisi oramai strutturale.
  • 26. 26 I servizi media: la radio le fonti di finanziamento La radio (che registra nell’ultimo anno poco più di 600 mln di euro di ricavi) rimane un mezzo i cui contenuti sono accessibili gratuitamente dagli ascoltatori. Conseguentemente, nel 2014, il finanziamento dell’offerta radiofonica rimane ancorato alla raccolta pubblicitaria, da cui deriva il 74% delle entrate complessive. La seconda fonte di ricavo del comparto (17%) è rappresentata dal canone corrisposto dagli utenti alla concessionaria del servizio pubblico (che supera di poco i 100 milioni di euro). 48 47 40 55 55 599 566 493 460 453 99 102 100 113 102 746 715 634 628 610 0 100 200 300 400 500 600 700 800 2010 2011 2012 2013 2014 Provvidenze/Convenzioni Pubblicità Canone Totale Ricavi complessivi della radio per tipologia (mln €)
  • 27. 27 I servizi media: l’editoria composizione dei ricavi – i quotidiani Composizione dei ricavi e variazioni 2014 rispetto al 2013 Perdura la crisi nel mercato dei quotidiani che mostra nel 2014 una flessione del 5%. I ricavi derivanti dalla raccolta pubblicitaria si riducono del 9% (da 941 a 859 mln di euro), quelli derivanti dall’utente si riducono di 30 milioni di euro (-2%), con una flessione importante dei ricavi da vendita di copie (-4%, pari a circa 40 mln di euro). 56,9% 40,7% 2,4% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Pubblicità 2014 -9% Altro 0% Ricavidall'utente -2% 1.200 mln € 859 mln € 51 mln € Provvidenze e convenzioni Vendita di copie Collaterali
  • 28. 28 I servizi media: la pubblicità Dinamica della raccolta pubblicitaria per mezzo (mln €) Il settore pubblicitario, nelle sue diverse declinazioni, manifesta particolare sofferenza, mostrando i caratteri strutturali della crisi. L’andamento dei ricavi pubblicitari nei diversi settori, infatti, mostra chiaramente una continua riduzione, con l’unica eccezione di Internet, portando ad una complessiva riduzione delle risorse disponibili. 599 566 493 460 453 1.411 1.359 1.132 941 859 68 51 29 28 23 1.352 1.291 1.011 784 673 481 428 374 352 363 1.177 1.408 1.503 1.483 1.632 503 281 195 143 97 4.282 4.221 3.621 3.266 3.302 9.873 9.604 8.359 7.456 7.402 0 1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000 8.000 9.000 10.000 2010 2011 2012 2013 2014 Radio Quotidiani Cinema Periodici Esterna Internet Annuari Televisione Totale
  • 29. 29 I servizi media: la pubblicità online Ricavi derivanti dalla raccolta pubblicitaria online in Italia (mln €) Il valore complessivo della pubblicità online in Italia (inclusa quella raccolta sul web dagli editori e dagli operatori radiotelevisivi tradizionali), dopo una leggera flessione registrata nel 2013, è tornato a crescere (del 10%) nell’ultimo anno. Gran parte di tale crescita è attribuibile all’incremento (del 13%) delle inserzioni pubblicitarie di tipo display (soprattutto di tipo social) e video. 420 886 758 746 1.177 1.408 1.503 1.483 1.632 0 200 400 600 800 1.000 1.200 1.400 1.600 1.800 2010 2011 2012 2013 2014 Display e video Altre tipologie Totale
  • 30. 30 I servizi postali: ricavi e volumi In generale nel corso dell’ultimo biennio il settore postale ha subito una riduzione dei volumi (comune peraltro a tutti i Paesi europei) più marcata rispetto alla riduzione dei ricavi. -18,0 -4,1 15,4 5,2 -19,1 -4,3 3,9 5,0 -30 -20 -10 0 10 20 Servizio universale Servizi in esclusiva Altri servizi postali Corriere espresso Ricavi Volumi Ricavi (milioni €) Volumi (milioni di invii) 2013 2014 2013 2014 Servizio universale 2.248 1.844 2.510 2.030 Servizi in esclusiva 341 327 47 45 Altri servizi postali 872 1.006 1.754 1.822 Corriere espresso 2.721 2.862 221 232 Totale 6.182 6.039 4.532 4.129
  • 31. 31 I servizi postali: ricavi e volumi del servizio universale I prodotti postali che rientrano nel perimetro del servizio universale hanno generato nel 2014 ricavi per oltre 1,8 miliardi di euro, si tratta di un valore in diminuzione del 18% rispetto all’anno precedente. Anche i volumi totali registrano una riduzione, pari al 19,1%, rispetto ai valori del 2013. La corrispondenza domestica, che origina e termina all’interno dei confini nazionali, costituisce il 92,3% del totale. Ricavi (milioni €) Volumi (milioni di invii) 2013 2014 2013 2014 Posta domestica 2.023 1.626 2.339 1.874 Posta transfrontaliera 225 218 171 156 Totale 2.248 1.844 2.510 2.030
  • 32. 32 I servizi postali: i servizi non inclusi nel servizio universale Per i prodotti postali che non rientrano nel servizio universale si osserva un aumento degli invii pari al 3,9% accompagnato da un incremento ancora maggiore dei ricavi (15,3%). L’analisi delle quote di mercato mostra che Poste Italiane, con una quota pari a circa il 75%, in crescita dell’1,4% rispetto all’anno precedente, continua a detenere una posizione di preminenza. Ricavi (milioni €) Volumi (milioni di invii) 2013 2014 2013 2014 Posta domestica 608 651 1.693 1.765 di cui invii singoli 162 155 44 45 di cui invii multipli 446 496 1.649 1.720 Posta transfrontaliera 68 78 61 58 Altro 196 277 n.d. n.d. Totale 872 1.006 1.754 1.822 Quota di mercato per i servizi postali non inclusi nel servizio universale - 2014
  • 33. 33 I programmi di lavoro dell’Autorità L’identificazione delle priorità di intervento nella pianificazione strategica, elaborata sulla base di una verifica degli impatti che chiude un periodo di azione regolamentare, rappresenta il presupposto per l’avvio di un nuovo ciclo di regolazione. Le linee strategiche di fianco riportate si concretizzano nei programmi di lavoro dettagliati nelle slide successive.
  • 34. 34 Promozione di una regolamentazione pro-concorrenziale e convergente per lo sviluppo di reti e servizi Completare ed adeguare l’impianto regolamentare definito dalle analisi di mercato Riallineare il processo di approvazione delle OR annuali di Telecom Italia Adottare misure per adeguare il principio di equivalence nella fornitura dei servizi alle innovazioni tecnologiche Aggiornare i test di prezzo Misurare l’applicazione del principio di non discriminazione Promuovere un processo sistematico di raccolta ed elaborazione delle informazioni per nuovi processi di analisi in tutti i settori Potenziare la collaborazione con MISE, Infratel e COBUL per la realizzazione degli scenari dell’Agenda Digitale Costituire un comitato permanente sui servizi M2M Indirizzare, semplificare ed aggiornare i sistemi normativi nazionali e comunitari, in tutti i settori di competenza Assicurare la sostenibilità dell’onere del servizio universale postale Garantire trasparenza e non discriminazione nell’accesso alla rete postale
  • 35. 35 Tutela del pluralismo e della parità di accesso ai mezzi di informazione Completare ed adeguare l’impianto regolamentare Monitorare il SIC ed i relativi mercati rilevanti Individuazione del mercato rilevante ed accertamento della sussistenza di posizioni dominanti o lesive del pluralismo nel settore dei servizi media audiovisivi Redazione di un Libro Bianco sui contenuti digitali Aggiornamento del quadro regolamentare relativo alle quote di programmazione e ai vincoli relativi alla produzione indipendente Promuovere nuove piattaforme diffusive e potenziamento dell’Osservatorio sull’innovazione tecnologica nei servizi media Adottare testi regolamentari coordinati in materia di pubblicità e produzione audiovisiva Migliorare le metodologie di formazione degli indici di ascolto Implementare criteri di monitoraggio di tipo quali-quantitativo per assicurare una più efficace tutela del pluralismo informativo
  • 36. 36 Tutela dell’utenza e delle categorie deboli Aggiornare il quadro regolamentare per ridurre asimmetrie tra operatori ed utenti Svolgere attività di regolamentazione e vigilanza nella fornitura dei servizi Accrescere il livello di consapevolezza dei consumatori Fornire agli utenti strumenti volti a garantire il principio della libertà negoziale Introdurre e rendere operative nuove modalità telematiche di invio delle denunce da parte dei consumatori Garantire condizioni paritarie di accesso agli strumenti ed ai servizi evoluti di comunicazione alle categorie deboli (minori e disabili) Adottare il codice di auto-regolamentazione per la fruizione di programmi da parte delle persone con disabilità sensoriali Aggiornare gli appositi regolamenti per la risoluzione delle controversie tra operatori ed utenti Promuovere l’autoregolamentazione degli over-the-top a tutela di minori e fasce deboli
  • 37. 37 Diffusione della cultura della legalità nella fruizione di opere digitali Incentivare gli individui a condotte ispirate alla legalità Potenziare l’interlocuzione con gli stakeholder e le altre Istituzioni Promuovere campagne informative circa il corretto utilizzo della rete Internet Favorire l’adozione di migliori modelli di distribuzione dell’offerta legale on-line
  • 38. 38 Efficiente allocazione delle risorse scarse: frequenze, numerazione Favorire l’uso efficiente delle risorse dello spettro radioelettrico Favorire l’uso ottimale e condiviso della capacità trasmissiva delle reti digitali terrestri in ambito locale Potenziare la collaborazione con il MISE Adottare piani nazionali di assegnazione delle frequenze Predisporre piani di assegnazione dello spettro allocato ai servizi di wireless broadband Implementare a livello nazionale le politiche comunitarie in materia di spectrum management
  • 39. 39 Efficienza, efficacia e trasparenza dell’azione amministrativa Semplificare i processi gestionali tramite l’informatizzazione dei processi di lavoro e la dematerializzazione dei flussi documentali Ridurre gli oneri amministrativi Garantire la sicurezza degli asset informativi Migliorare i collegamenti in termini di connettività tra le sedi di Roma e Napoli Riorganizzare il processo di gestione e archiviazione documentale Creazione di una piattaforma open data Adeguare il processo regolatorio in materia di better regulation Garantire l’uniformità e la coerenza giuridica dei provvedimenti emanati Introdurre sistemi di valutazione del rendimento del personale Realizzare il fascicolo informatico dei dipendenti Rafforzare le iniziative a tutela del personale Sviluppare l’attività di formazione dei dipendenti Cooperare e collaborare con le altre amministrazioni indipendenti per la gestione congiunta dei servizi strumentali
  • 40. 40 Ulteriore rafforzamento del ruolo AGCOM nell’ambito degli organismi internazionali Potenziare la collaborazione con gli organismi internazionali (CE, BEREC, ERGA, ERGPost, OCSE, ITU, CEPT, ecc.) Assumere incarichi di responsabilità Rafforzare le collaborazioni con le altre Autorità nazionali di regolamentazione
  • 41. 41 Avvertenze La Relazione annuale 2015 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro presenta dati e rendiconti sull’azione di lavoro condotta dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nel periodo compreso tra il 1° maggio 2014 e il 30 aprile 2015. Le elaborazioni dei dati, salvo diversa indicazione, sono eseguite dall’AGCOM. Per i dati dell’Autorità si omette l’indicazione della fonte. Le composizioni percentuali sono arrotondate automaticamente alla prima cifra decimale. Inoltre, si evidenzia come i dati non sempre sono direttamente confrontabili con quelli riportati nelle precedenti Relazioni annuali. In alcuni casi, infatti, le imprese hanno operato integrazioni e ri- classificazioni dovute sia a variazioni e integrazioni nelle metodologie di calcolo sia a mutamenti dei perimetri di attività economica aziendale; ciò ha determinato aggiustamenti in termini di importi economici talvolta di entità anche non marginale.