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Stafilococchi
Staphylococcus
 cocchi da 0,5 - 1 μ




                Pus, 1881 alexander Ogston
                     chirurgo Scozzese
Stafilococchi
• Gram +
• Catalasi + (famiglia Micrococcaceae)
• Immobili (sprovvisti di ciglia e/o flagelli)
• Asporigeni
• aerobi o anaerobi facoltativi
• Temperatura ottimale 30°-37°C
• Alofili tolleranti (NaCl superiori a 1,7 M)
• Sono ubiquitari
• Producono ac. Lattico dalla glicolisi
Tutti i batteri acido lattici sono anaerobi aerobitolleranti, sono cioè
   aerobi facoltativi che crescono in presenza di ossigeno ma non
   lo usano nella respirazione; essi producono energia dalla
   fermentazione degli zuccheri.
Stafilococchi
Producono pigmenti dal bianco al giallo oro.

Rosenbach nel 1884 propose una prima suddivisione del
genere Staphylococcus in 2 sole specie:

S. aureus (colonie giallo-oro)

S. albus, oggi conosciuto come S. epidermidis (colonie bianche)



Anche se la loro classificazione è in continuo cambiamento, al
momento il genere Staphylococcus comprende 47 specie, che
possono essere suddivise in due classi generiche:

                coagulasi-positive e -negative
Stafilococchi
             La maggior parte sono commensali:
           pelle, mucose dell’uomo e altri mammiferi
Tra le specie coagualsi-, la specie prevalentemente isolata
dalla microflora di diversi distretti corporei è
S. epidermidis seguita da
S. hominis, S. haemolyticus e S. capitis
Tra   le    specie   coagulasi-positive   sono considerate
potenzialmente patogene per un vasto gruppo di animali, fra cui
l’uomo
S. aureus, isolato dalle vie aeree superiori di circa il 30%
della popolazione mondiale
S. hyicus, S. intermedius e S. schleiferi subsp. coagulans
S. aureus è la specie con maggiore rilevanza clinica: principale
agente eziologico delle infezioni nosocomiali (osteomielite,
polmoniti, endocarditi, fino a vere setticemie).
Inoltre, grazie alla capacità di produrre tossine S. aureus può
causare la sindrome da shock tossico (TSS), sindrome da
cute scottata, sindrome da shock tossico neonatale oltre che
intossicazioni alimentari.

Stafilococchi coagulasi-, come S. epidermidis e S. saprophyticus,
sono sempre più associati a infezioni opportunistiche. Il fattore di
virulenza più significativo: produzione di polisaccaridi
extracellulari che consentono di aderire e colonizzare cateteri,
proteasi, ecc., dando origine a infezioni difficili da debellare.
Egg York Agar (7.5% NaCl)
Staphylococcus aureus
principale causa di morte prima dell’introduzione degli antibiotici
• A grappoli
• Il lisozima presente nelle lacrime, saliva e nei leucociti può
   idrolizzare il PG
            acido teicoico e ribitolo
            antigeni specie specifici
• pelle, ghiandole dell’epidermide, membrane mucose
    – narici (25-30% dei portatori)
    – Tratto intestinale
    – Tratto genitourinario
Staphylococcus aureus
  Tipico colore giallo-oro delle colonie dovuto alla
  presenza      di  carotenoidi    (antiossidante). La
  pigmentazione compare dopo 18-24 ore a 37°C.
  Non si ha produzione di pigmento durante lo sviluppo
  in condizioni anaerobiche o nei terreni liquidi.

   Salt Tolerant (up to 15% [NaCl])
        (Mannitol Salt Agar—7.5% NaCl)

β-hemolytic on blood agar
In agar-sangue si nota spesso un alone chiaro di emolisi intorno alle colonie.
Può produrre 4 differenti emolisine, con variabilità fra i ceppi e con differenti
specie-specificità per gli eritrociti
l’entità dell’emolisi dipende sia dal ceppo che dal tipo di sangue.
Ingresso di Staph nel corpo
• Desquamazione delle cellule epiteliali e loro
  inalazione
   – contatti interpersonali
   – Contatti con oggetti contaminati
• Aderenza
   – fibrille superficiali composte di proteine e acido
     lipoteicoico
      • Lega la fibronectina delle cellule dell’ospite
   – capsula
Patogenesi
• Colonizza
  – entra, aderisce, si moltiplica
• Moltiplicazione
  – Sfugge alla risposta immunitaria
  – Interferisce con la risposta immunitaria
  – Danneggia i tessuti dell’ospite
• Trasmissione
Patogenesi
•   Causa malattie sia con tossine
    sia per invasione e distruzione
    dei tessuti.
Impetigo                                                               Abscess
     School sores; common
     mostly among children




                                                 Boils
                                 Infection of hair follicles by S. aureus
http://www.dermnetnz.org/index.html
Osteomyelitis




Osteomyelitis– “an infection of the bone that occurs most frequently in the
lower extremities. Most commonly, it develops after severe local trauma
with an associated open fracture. The adjacent soft tissue structures are
injured together with the bone, and can form a poorly vascularized and
scarred tissue bed. Simple debridement and antibiotic therapy are often
unsuccessful in treating lower extremity osteomyelitis. As a result, patients
frequently present after multiple failed treatments and with resistant or
polymicrobial bacterial infection.”
                                             http://www.microsurgeon.org/osteomyelitis.htm
Fattori di virulenza
  S. aureus presenta un elevato numero di fattori di virulenza sia di natura
            proteica (p.secrete e p. strutturali) che non proteica,

                regolati da interazioni genetiche complesse


                        Adesione e colonizzazione

              Gli Stafilococchi possono aderire sia a superfici
di natura artificiale che biologica (proteine della matrice extracellulare e del
                          plasma e le cellule epiteliali)

S. aureus presenta una varietà di adesine: non proteiche e proteiche

Le adesine di natura non proteica comprendono il polisaccaride PIA
(polysaccharide intercellular adhesin), acido teicoico e lipoteicoico che
legano il TLR-2 stimolando la produzione di citochine
Fattori di virulenza

 Le ADESINE di natura proteica possono essere suddivise in 2 gruppi:

  la famiglia MSCRAMM (microbial surface components recognizing
adhesive matrix molecules) proteine ancorate covalentemente alla
superficie batterica. Sono più di 20 proteine che riconoscono i
componenti della matrice extracellulare (ECM) come il fibrinogeno e la
fibronectina

 la famiglia delle proteine SERAM (secretable expanded repertoire
adhesive molecules), le membrane-spanning proteins e le
autolisine/adesine con funzione sia di adesione che enzimatica (amidasi
e glucosaminidasi). Tutte queste molecole sono proteine associate alla
superficie batterica attraverso interazioni idrofobiche o legami ionici.
sono un gruppo di adesine strutturalmente diverse che che
interagiscono con un ampio spettro di ligandi dell’ospite, interferendo
    con la risposta immunitaria e permettendo l’adesione batterica
COAGULASI
Una forma LEGATA al cell wall converte il fibrinogeno in
  fibrina insolubile permettendo allo Staph di
  raggruparsi e proteggersi dalla fagocitosi.


ed una LIBERA che si combina con un fattore trombina-
  like formando stafilotrombina.


È un marcatore di virulenza
CAPSULA
          Favorisce l’adesione a cateteri e materiali plastici

Protegge dalla chemiotassi e fagocitosi dei leucociti polimorfonucleati



        In seguito all’adesione a una superficie, lo
        Staphylococcus può formare dei BIOFILM,
          la matrice polisaccaridica è costituita da
            poli-N-acetilglucosammina (PNAG),
la cui produzione dipende dagli enzimi codificati dai
geni dell’operone ica (intracellular adhesion).
Staphylococcus

                           Capsula o strato mucoso polisaccari
                           Strato di peptidoglicano
                           Polisaccaride A
                           (acido teicoico)
                           Proteina A
                           Membrana citoplasmatica
                           Fattore di coagulazione




   Peptiglicano =
   N-acetyl muramic acid
   N-acetyl glucosamine
La PROTEINA A

è una proteina di superficie legata covalentemente con
  il PG. una parte viene anche liberata all’esterno, può
  indurre la sintesi di Ab specifici.


interagisce con la Fc degli Ab di tutte le specie dei
  mammiferi, impedendo l’eliminaizone mediata da Ab:
  anafilassi locale e generalizzata, reazioni ponfo-
  eritematose, attivazione del complemento, ecc…


Gli S. coagulasi- non hanno la proteina A
Proteina A di S. aureus
      e la proteina tipo M di
      S.pyogenes

      • Impedisce
      l’opsonizzazione legando
      il frammento Fc delle Ig




WEB PAGE FOR DR. KAISER'S MICROBIOLOGY COURSE (BIOL 230) THE COMMUNITY COLLEGE OF BALTIMORE COUNTY,
CATONSVILLE CAMPUS.
Copyright ©1995-2005 Gary E. Kaiser All Rights Reserved Updated: Feb. 27, 2006
ENZIMI

• Catalasi: converte H2O2 tossica dopo la fagocitosi.
  Catalasi

• Ialurodinasi:
  Ialurodinasi     Idrolizza   l’acido   iarulonico     (un
  mucopolisaccaride dei tessuti connenttivi) facilitando la
  diffusione del batterio nei tessuti. Oltre il 90% degli
  Staph produce questo nzima.
• Fibrinolisina, Lipasi, Nucleasi, e

• Penicillasi una β-lattamasi 90% di sensibilità alla
  penicillina (1929)

http://www.youtube.com/watch?v=qBdYnRhdWcQ.
Penicillina
La penicillina è un antibiotico β-lattamico che si lega covalentemente a una
   serie di proteine batteriche chiamate proteine che legano la penicillina
   (PBP), inibendole

1940, fu isolato un ceppo di S. aureus in grado di secernere un enzima
   chiamato penicillinasi, che idrolizza la penicillina in acido penicilloico.

1959-1960, la meticillina, una classe di β-lattamici penicillinasi resistenti
   (ingombro sterico),

1961, furono riportati i primi casi di MRSA

2005 le infezioni da MRSA hanno causato quasi 19 000 morti.
Catalase test

                        (-)          (+)




Metabolizza l’ H2O2 sintetizzato dai PMN e dai macrofagi in
                         O2 + H2O
Esoproteine
5 tossine che danneggiano le membrane delle cellule ospiti.


Emolisine α, β, δ, γ :producono marcata beta-emolisi con
  specificità di specie delle emazie e nel meccanismo di
  azione.


Panton-Valentine leukocidin (PVL)
Tossine esfoliative (ETA, ETB e ETD)

Pyrogenic toxin superantigens (PTSAgs) massiccia produzione di
  citochine:

tossina della toxic shock syndrome (TSST-1)
α-emolisina
tossica per diverse cellule di mammifero, soprattutto eritrociti e cellule
epiteliali, tra cui quelle polmonari, per cui è associata spesso all’edema
polmonare.

Codificata dal gene hla, fine della fase esponenziale.



La produzione è influenzata da diversi fattori ambientali:

temperatura (con massima espressione a 42ºC);

l’ossigeno (essenziale per la produzione della tossina);

l’osmolarità (elevata osmolarità reprime la trascrizione di hla);

CO2 che ne stimola la produzione.
Dopo essere stati secreti, i monomeri dell’α-emolisina si integrano
  nelle membrane delle cellule bersaglio, dove si associano
  formando un eptamero cilindrico che porta alla formazione di
  un poro di 1-2 nm di diametro.

a basse concentrazioni, un recettore specifico, presente sulla
  cellula bersaglio, lega i monomeri,

ad alte concentrazioni l’inserimento aspecifico.

Pori: rapido efflusso di K+ e piccole molecole, e
l’entrata di Na+, Ca2+ e piccole molecole, lisi cellulare.
β-emolisina
codificata dal gene hlb, e anch’essa viene prodotta in tarda fase
   esponenziale

Chiamata anche Sfingomielinasi C (idrolizza limitata alla sfingomielina e
  alla fosfatidilcolina), heat sensibile, tossica per molte cellule quali:
   eritrociti (soprattutto cavie), leucociti, macrofagi, fibroblasti.

anche chiamata “hot-cold” perché la sua attività emolitica aumenta se,
  in seguito a trattamento a 37ºC, viene incubata a temperature inferiori
  a 10ºC (fino a 20º C le forze coesive all’interno delle membrane
  tengono sotto controllo l’effetto emolitico, ma in seguito a
  raffreddamento, avviene una variazione di fase lipidica che porta al
  collasso della membrana)

    b responsabile della distruzione tissutalecon formazione di ascessi e
      dell’abilità di Staph di proliferare in presenza di una risposta
      infiammatoria.
• Delta: gene hld termostabile (post-esponenziale), ampio
  Delta
  spettro di attività citolitica, (organelli, sferoplasti e
  protoplasti) distrugge le membrane come un detergente
  (non è specie-specifica).
• Gamma: distrugge eritrociti (coniglio, uomo e pecora) e
  neutrofli e macrofagi
• PV-leucocidina: Insieme, causa cambiamente strutturali
  delle membrane (neutrofili e i macrofagi), formazione di
  pori ed aumento di permeabilità (uomo e coniglio).

 γ-emolisina e PV-leucocidina (tossine a due componenti:

 Slow e Fast-eluting, che separatamente non hanno attività)
Tossine esfoliative
                 3 forme sierologiche : ETA, ETB e ETD
Tutte e tre le tossine sono proteasi delle serine in grado di distruggere
la desmogleina-1 (Dsg-1), inducendo acantolisi e conseguente
distruzione tissutale con ampi scollamenti epidermici che portano a una
dermatopatia bollosa detta sindrome della cute scottata, (scalded skin
staphylococcical syndrome, SSSS, o malattia di Ritter o dermatite
esfoliativa dei neonati).
Il fluido contenuto nelle bolle epidermiche è generalmente sterile
In una forma più lieve di dermatopatia bollosa, detta impetigine bollosa
il ceppo è localizzato nella zona infettata, e viene isolato dai foruncoli e
dalle bolle

Desmogleine: glicoproteine trans-membrana dei desmosomi epidermici,
che insieme permettono l'unione di due cellule contigue dell'epidermide
• Eritema periorale localizzato, poi
diffusione di bolle per l’intero corpo in
               due giorni

 • Una leggera pressione sulle bolle
          rimuove la pelle

    • Si formano grandi bolle con
     desquamazione dell’epitelio

     • Le lesioni non contengono
  microrganismi nè leucociti (natura
    tossigena, tossina esfoliativa)

• Il feto contrae l’infezione al momento
  della nascita (infezioni connatali), la
   tossina diffonde per via sistemica


   Sindrome stafilococcica della cute scottata o malattia di Ritter
• Bolle localizzate

                 • L’eritema non si
                estende oltre i bordi
                     della bolla

            • Le lesioni contengono
                il microrganismo

            • Altamente contagiose



      Impetigine bollosa,
           forma localizzata di
         sindrome stafilococca
           della cute scottata

da P.R. Murray, K.S. Rosenthal, G.S. Kobayashi, M.A. Pfaller
Microbiologia
EDISES
ENZIMI STAFILOCOCCICI

 Fibrinolisina: nota anche come
  stafilochinasi, è attivatore del
plsminogeno e scioglie i coaguli di
              fibrina

      • Fattore di diffusione
ENZIMI STAFILOCOCCICI

Lipasi: idrolizzano i lipidi. Essenziali per
la sopravvivenza del batterio nelle zone
                sebacee.

   • Permettono di invadere i tessuti
  cutanei e permettono di sviluppare
  infezione cutanee superficiali (favi,
                foruncoli)
Toxic shock syndrome
TSST-1 è codificata dal gene tstH (dove H sta per human) resistente al
  calore (fino a 100º C per più di un ora) e alla proteolisi (non viene
  digerita anche in seguito a esposizione prolungata alla tripsina).

Potenzialmente fatale: febbre alta, rash eritematoso diffuso, cute
  desquamata una o due settimane dopo l’inizio della malattia (se non
  porta a morte prima di tale periodo), ipotensione, ipoalbuminemia e
  coinvolgimento di diversi organi.

Può essere di 2 tipi:

TSS mestruale, causata esclusivamente da TSST-1, che a differenza
  delle altre PTSAgs è in grado di attraversare le mucose e quindi
  anche quella vaginale

TSS non mestruale, che può essere causata da TSST-1, SEB e SEC,
  e spesso si presenta come recidiva.
Dal 1978 in US
S. aureus richiede condizioni particolari di crescita per poter
   produrre TSST-1
• proteine,
• bassa concentrazione di glucosio
• 37° - 40°C,
• pH tra 6,5 e 8,0e
• O2.
Tutte queste caratteristiche, tranne l’ossigeno, sono presenti a
   livello vaginale durante il ciclo mestruale. I tamponi interni
   utilizzati dalle donne durante tale periodo, più sono assorbenti
   più aumentano significativamente il livello di ossigeno a livello
   vaginale.
Inoltre, molti ceppi di S. aureus producono elevati livelli di proteasi
   che lisando il sangue mestruale provocano il rilascio di una
   quantità di O2 sufficiente per la produzione di TSST-1 anche in
   assenza di assorbenti interni.
Toxic shock syndrome Toxin-1
Esotossina TSST-1
• Febbre, ipotensione, diversi organi
  coinvolti, eruzione cutanea
  – Secreta da alcuni ceppi di S. aureus
Enterotossine stafilococciche
Avvelenamento da cibo
• Non richiede colonizzazione
• Produzione di enterotossina nel cibo prima dell’
  ingestione
   – intossicazione, non infezione
   – i sintoni sono rapidi (4 hr)
• Cibi grassi
   – Permettono la crescita di un gran numbero di
     organismi
       • Cibi principalmente contaminati
           – Carne insaccata
           – Gelati, cibi a base di creme
       • 105 organismi/gram
   – 1 ug produce simtomi
       • Prodotti 105 organismi / day
STAFILOCOCCO AUREO

Alimenti          Alimenti molto          Creme, carni trite
a rischio           manipolati
              Latticini e gelati

              Ferite, anche piccole, a livello cutaneo
Habitat
                     Naso e gola dei portatori sani

                       Tossendo o starnutendo sul cibo
Come avviene la
contaminazione?        Usando attrezzature non sanificate
                       Toccando gli alimenti

                            dopo aver tossito o starnutito
                        se le mani hanno abrasioni o ferite
STAFILOCOCCO   Rispetto norme igieniche nella lavorazione
   AUREO
                Uso di mascherina e guanti per lavorare
                  alimenti che non subiranno cottura
Prevenzione    Bendaggi impermeabili per ferite alle mani
               Lavaggio frequente delle mani
                 Rispetto delle temperature

               Microrganismo sensibile al calore
 Sensibilità
               tossina resistente


                  da 1-6 ore dall’ingestione
Sintomi
               Vomito, diarrea, dolori addominali
Enterotossina
• Stabile
   – 100oC, 30 minuti
   – gastrico, enzimi
• Agisce sul nervo vago e localizza nello stomaco
• Stimola vomito acuto
   – 1-5 hr
   – Veloce come una neurotossina
• Stimola la peristalsi intestinale
   – diarrea
Enterotossine

• Enterotossine Resistenti all’idrolisi
  degli enzimi gastrici e sono stabili
  30 min a 100°C.

• Meccanismo di azione non è ancora
  noto
Transmissione/epidemiologia


• Flora intestinale di portatori
• Sopravvive lunghi periodi in assenza
  d’acqua
   – È tra i batteri più resistenti
• Epidemie ospedaliere
Diagnosi di laboratorio
• ESAME MICROSCOPICO

• ESAME COLTURALE
 Terreni solidi contenenti NaCl al 7,5% (alofilia) e mannitolo
 (solo S. aureus)

• TEST SIEROLOGICI
 Anticorpi contro gli acidi teicoici

• IDENTIFICAZIONE
 S. aureus è positivo alla reazione per la coagulasi,
 fermentazione del mannitolo, nucleasi termostabile,
 fosfatasi alcalina
Trattamento
• Originariamente con penicillina (1941)
• β-lattamasi si sono manifestati in meno di 10
   anni
   – penicillina resistenti
   – Codificata da un gene su di un plasmide
• Derivati della penicillina penicillinasi-resistenti
   – nafcillina, oxicillina, dicloxicillina,
     vancomicina
TERAPIA, PROFILASSI, CONTROLLO

   • Alta resistenza alle penicilline naturali e
     semisintetiche (meticillina, oxacillina)

• Oltre il 50% degli isolati ospedalieri manifesta
 resistenza (beta lattamasi e PBP modificate)

      • Ancora sensibili alla vancomicina

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  • 2. Staphylococcus cocchi da 0,5 - 1 μ Pus, 1881 alexander Ogston chirurgo Scozzese
  • 3. Stafilococchi • Gram + • Catalasi + (famiglia Micrococcaceae) • Immobili (sprovvisti di ciglia e/o flagelli) • Asporigeni • aerobi o anaerobi facoltativi • Temperatura ottimale 30°-37°C • Alofili tolleranti (NaCl superiori a 1,7 M) • Sono ubiquitari • Producono ac. Lattico dalla glicolisi Tutti i batteri acido lattici sono anaerobi aerobitolleranti, sono cioè aerobi facoltativi che crescono in presenza di ossigeno ma non lo usano nella respirazione; essi producono energia dalla fermentazione degli zuccheri.
  • 4. Stafilococchi Producono pigmenti dal bianco al giallo oro. Rosenbach nel 1884 propose una prima suddivisione del genere Staphylococcus in 2 sole specie: S. aureus (colonie giallo-oro) S. albus, oggi conosciuto come S. epidermidis (colonie bianche) Anche se la loro classificazione è in continuo cambiamento, al momento il genere Staphylococcus comprende 47 specie, che possono essere suddivise in due classi generiche: coagulasi-positive e -negative
  • 5. Stafilococchi La maggior parte sono commensali: pelle, mucose dell’uomo e altri mammiferi Tra le specie coagualsi-, la specie prevalentemente isolata dalla microflora di diversi distretti corporei è S. epidermidis seguita da S. hominis, S. haemolyticus e S. capitis Tra le specie coagulasi-positive sono considerate potenzialmente patogene per un vasto gruppo di animali, fra cui l’uomo S. aureus, isolato dalle vie aeree superiori di circa il 30% della popolazione mondiale S. hyicus, S. intermedius e S. schleiferi subsp. coagulans
  • 6. S. aureus è la specie con maggiore rilevanza clinica: principale agente eziologico delle infezioni nosocomiali (osteomielite, polmoniti, endocarditi, fino a vere setticemie). Inoltre, grazie alla capacità di produrre tossine S. aureus può causare la sindrome da shock tossico (TSS), sindrome da cute scottata, sindrome da shock tossico neonatale oltre che intossicazioni alimentari. Stafilococchi coagulasi-, come S. epidermidis e S. saprophyticus, sono sempre più associati a infezioni opportunistiche. Il fattore di virulenza più significativo: produzione di polisaccaridi extracellulari che consentono di aderire e colonizzare cateteri, proteasi, ecc., dando origine a infezioni difficili da debellare.
  • 7.
  • 8. Egg York Agar (7.5% NaCl)
  • 9. Staphylococcus aureus principale causa di morte prima dell’introduzione degli antibiotici • A grappoli • Il lisozima presente nelle lacrime, saliva e nei leucociti può idrolizzare il PG acido teicoico e ribitolo antigeni specie specifici • pelle, ghiandole dell’epidermide, membrane mucose – narici (25-30% dei portatori) – Tratto intestinale – Tratto genitourinario
  • 10. Staphylococcus aureus Tipico colore giallo-oro delle colonie dovuto alla presenza di carotenoidi (antiossidante). La pigmentazione compare dopo 18-24 ore a 37°C. Non si ha produzione di pigmento durante lo sviluppo in condizioni anaerobiche o nei terreni liquidi. Salt Tolerant (up to 15% [NaCl]) (Mannitol Salt Agar—7.5% NaCl) β-hemolytic on blood agar In agar-sangue si nota spesso un alone chiaro di emolisi intorno alle colonie. Può produrre 4 differenti emolisine, con variabilità fra i ceppi e con differenti specie-specificità per gli eritrociti l’entità dell’emolisi dipende sia dal ceppo che dal tipo di sangue.
  • 11. Ingresso di Staph nel corpo • Desquamazione delle cellule epiteliali e loro inalazione – contatti interpersonali – Contatti con oggetti contaminati • Aderenza – fibrille superficiali composte di proteine e acido lipoteicoico • Lega la fibronectina delle cellule dell’ospite – capsula
  • 12. Patogenesi • Colonizza – entra, aderisce, si moltiplica • Moltiplicazione – Sfugge alla risposta immunitaria – Interferisce con la risposta immunitaria – Danneggia i tessuti dell’ospite • Trasmissione
  • 13. Patogenesi • Causa malattie sia con tossine sia per invasione e distruzione dei tessuti.
  • 14. Impetigo Abscess School sores; common mostly among children Boils Infection of hair follicles by S. aureus http://www.dermnetnz.org/index.html
  • 15. Osteomyelitis Osteomyelitis– “an infection of the bone that occurs most frequently in the lower extremities. Most commonly, it develops after severe local trauma with an associated open fracture. The adjacent soft tissue structures are injured together with the bone, and can form a poorly vascularized and scarred tissue bed. Simple debridement and antibiotic therapy are often unsuccessful in treating lower extremity osteomyelitis. As a result, patients frequently present after multiple failed treatments and with resistant or polymicrobial bacterial infection.” http://www.microsurgeon.org/osteomyelitis.htm
  • 16. Fattori di virulenza S. aureus presenta un elevato numero di fattori di virulenza sia di natura proteica (p.secrete e p. strutturali) che non proteica, regolati da interazioni genetiche complesse Adesione e colonizzazione Gli Stafilococchi possono aderire sia a superfici di natura artificiale che biologica (proteine della matrice extracellulare e del plasma e le cellule epiteliali) S. aureus presenta una varietà di adesine: non proteiche e proteiche Le adesine di natura non proteica comprendono il polisaccaride PIA (polysaccharide intercellular adhesin), acido teicoico e lipoteicoico che legano il TLR-2 stimolando la produzione di citochine
  • 17. Fattori di virulenza Le ADESINE di natura proteica possono essere suddivise in 2 gruppi: la famiglia MSCRAMM (microbial surface components recognizing adhesive matrix molecules) proteine ancorate covalentemente alla superficie batterica. Sono più di 20 proteine che riconoscono i componenti della matrice extracellulare (ECM) come il fibrinogeno e la fibronectina la famiglia delle proteine SERAM (secretable expanded repertoire adhesive molecules), le membrane-spanning proteins e le autolisine/adesine con funzione sia di adesione che enzimatica (amidasi e glucosaminidasi). Tutte queste molecole sono proteine associate alla superficie batterica attraverso interazioni idrofobiche o legami ionici.
  • 18.
  • 19. sono un gruppo di adesine strutturalmente diverse che che interagiscono con un ampio spettro di ligandi dell’ospite, interferendo con la risposta immunitaria e permettendo l’adesione batterica
  • 20. COAGULASI Una forma LEGATA al cell wall converte il fibrinogeno in fibrina insolubile permettendo allo Staph di raggruparsi e proteggersi dalla fagocitosi. ed una LIBERA che si combina con un fattore trombina- like formando stafilotrombina. È un marcatore di virulenza
  • 21. CAPSULA Favorisce l’adesione a cateteri e materiali plastici Protegge dalla chemiotassi e fagocitosi dei leucociti polimorfonucleati In seguito all’adesione a una superficie, lo Staphylococcus può formare dei BIOFILM, la matrice polisaccaridica è costituita da poli-N-acetilglucosammina (PNAG), la cui produzione dipende dagli enzimi codificati dai geni dell’operone ica (intracellular adhesion).
  • 22. Staphylococcus Capsula o strato mucoso polisaccari Strato di peptidoglicano Polisaccaride A (acido teicoico) Proteina A Membrana citoplasmatica Fattore di coagulazione Peptiglicano = N-acetyl muramic acid N-acetyl glucosamine
  • 23. La PROTEINA A è una proteina di superficie legata covalentemente con il PG. una parte viene anche liberata all’esterno, può indurre la sintesi di Ab specifici. interagisce con la Fc degli Ab di tutte le specie dei mammiferi, impedendo l’eliminaizone mediata da Ab: anafilassi locale e generalizzata, reazioni ponfo- eritematose, attivazione del complemento, ecc… Gli S. coagulasi- non hanno la proteina A
  • 24. Proteina A di S. aureus e la proteina tipo M di S.pyogenes • Impedisce l’opsonizzazione legando il frammento Fc delle Ig WEB PAGE FOR DR. KAISER'S MICROBIOLOGY COURSE (BIOL 230) THE COMMUNITY COLLEGE OF BALTIMORE COUNTY, CATONSVILLE CAMPUS. Copyright ©1995-2005 Gary E. Kaiser All Rights Reserved Updated: Feb. 27, 2006
  • 25. ENZIMI • Catalasi: converte H2O2 tossica dopo la fagocitosi. Catalasi • Ialurodinasi: Ialurodinasi Idrolizza l’acido iarulonico (un mucopolisaccaride dei tessuti connenttivi) facilitando la diffusione del batterio nei tessuti. Oltre il 90% degli Staph produce questo nzima. • Fibrinolisina, Lipasi, Nucleasi, e • Penicillasi una β-lattamasi 90% di sensibilità alla penicillina (1929) http://www.youtube.com/watch?v=qBdYnRhdWcQ.
  • 26. Penicillina La penicillina è un antibiotico β-lattamico che si lega covalentemente a una serie di proteine batteriche chiamate proteine che legano la penicillina (PBP), inibendole 1940, fu isolato un ceppo di S. aureus in grado di secernere un enzima chiamato penicillinasi, che idrolizza la penicillina in acido penicilloico. 1959-1960, la meticillina, una classe di β-lattamici penicillinasi resistenti (ingombro sterico), 1961, furono riportati i primi casi di MRSA 2005 le infezioni da MRSA hanno causato quasi 19 000 morti.
  • 27. Catalase test (-) (+) Metabolizza l’ H2O2 sintetizzato dai PMN e dai macrofagi in O2 + H2O
  • 28. Esoproteine 5 tossine che danneggiano le membrane delle cellule ospiti. Emolisine α, β, δ, γ :producono marcata beta-emolisi con specificità di specie delle emazie e nel meccanismo di azione. Panton-Valentine leukocidin (PVL) Tossine esfoliative (ETA, ETB e ETD) Pyrogenic toxin superantigens (PTSAgs) massiccia produzione di citochine: tossina della toxic shock syndrome (TSST-1)
  • 29. α-emolisina tossica per diverse cellule di mammifero, soprattutto eritrociti e cellule epiteliali, tra cui quelle polmonari, per cui è associata spesso all’edema polmonare. Codificata dal gene hla, fine della fase esponenziale. La produzione è influenzata da diversi fattori ambientali: temperatura (con massima espressione a 42ºC); l’ossigeno (essenziale per la produzione della tossina); l’osmolarità (elevata osmolarità reprime la trascrizione di hla); CO2 che ne stimola la produzione.
  • 30. Dopo essere stati secreti, i monomeri dell’α-emolisina si integrano nelle membrane delle cellule bersaglio, dove si associano formando un eptamero cilindrico che porta alla formazione di un poro di 1-2 nm di diametro. a basse concentrazioni, un recettore specifico, presente sulla cellula bersaglio, lega i monomeri, ad alte concentrazioni l’inserimento aspecifico. Pori: rapido efflusso di K+ e piccole molecole, e l’entrata di Na+, Ca2+ e piccole molecole, lisi cellulare.
  • 31. β-emolisina codificata dal gene hlb, e anch’essa viene prodotta in tarda fase esponenziale Chiamata anche Sfingomielinasi C (idrolizza limitata alla sfingomielina e alla fosfatidilcolina), heat sensibile, tossica per molte cellule quali: eritrociti (soprattutto cavie), leucociti, macrofagi, fibroblasti. anche chiamata “hot-cold” perché la sua attività emolitica aumenta se, in seguito a trattamento a 37ºC, viene incubata a temperature inferiori a 10ºC (fino a 20º C le forze coesive all’interno delle membrane tengono sotto controllo l’effetto emolitico, ma in seguito a raffreddamento, avviene una variazione di fase lipidica che porta al collasso della membrana) b responsabile della distruzione tissutalecon formazione di ascessi e dell’abilità di Staph di proliferare in presenza di una risposta infiammatoria.
  • 32. • Delta: gene hld termostabile (post-esponenziale), ampio Delta spettro di attività citolitica, (organelli, sferoplasti e protoplasti) distrugge le membrane come un detergente (non è specie-specifica). • Gamma: distrugge eritrociti (coniglio, uomo e pecora) e neutrofli e macrofagi • PV-leucocidina: Insieme, causa cambiamente strutturali delle membrane (neutrofili e i macrofagi), formazione di pori ed aumento di permeabilità (uomo e coniglio). γ-emolisina e PV-leucocidina (tossine a due componenti: Slow e Fast-eluting, che separatamente non hanno attività)
  • 33. Tossine esfoliative 3 forme sierologiche : ETA, ETB e ETD Tutte e tre le tossine sono proteasi delle serine in grado di distruggere la desmogleina-1 (Dsg-1), inducendo acantolisi e conseguente distruzione tissutale con ampi scollamenti epidermici che portano a una dermatopatia bollosa detta sindrome della cute scottata, (scalded skin staphylococcical syndrome, SSSS, o malattia di Ritter o dermatite esfoliativa dei neonati). Il fluido contenuto nelle bolle epidermiche è generalmente sterile In una forma più lieve di dermatopatia bollosa, detta impetigine bollosa il ceppo è localizzato nella zona infettata, e viene isolato dai foruncoli e dalle bolle Desmogleine: glicoproteine trans-membrana dei desmosomi epidermici, che insieme permettono l'unione di due cellule contigue dell'epidermide
  • 34. • Eritema periorale localizzato, poi diffusione di bolle per l’intero corpo in due giorni • Una leggera pressione sulle bolle rimuove la pelle • Si formano grandi bolle con desquamazione dell’epitelio • Le lesioni non contengono microrganismi nè leucociti (natura tossigena, tossina esfoliativa) • Il feto contrae l’infezione al momento della nascita (infezioni connatali), la tossina diffonde per via sistemica Sindrome stafilococcica della cute scottata o malattia di Ritter
  • 35. • Bolle localizzate • L’eritema non si estende oltre i bordi della bolla • Le lesioni contengono il microrganismo • Altamente contagiose Impetigine bollosa, forma localizzata di sindrome stafilococca della cute scottata da P.R. Murray, K.S. Rosenthal, G.S. Kobayashi, M.A. Pfaller Microbiologia EDISES
  • 36. ENZIMI STAFILOCOCCICI Fibrinolisina: nota anche come stafilochinasi, è attivatore del plsminogeno e scioglie i coaguli di fibrina • Fattore di diffusione
  • 37. ENZIMI STAFILOCOCCICI Lipasi: idrolizzano i lipidi. Essenziali per la sopravvivenza del batterio nelle zone sebacee. • Permettono di invadere i tessuti cutanei e permettono di sviluppare infezione cutanee superficiali (favi, foruncoli)
  • 38. Toxic shock syndrome TSST-1 è codificata dal gene tstH (dove H sta per human) resistente al calore (fino a 100º C per più di un ora) e alla proteolisi (non viene digerita anche in seguito a esposizione prolungata alla tripsina). Potenzialmente fatale: febbre alta, rash eritematoso diffuso, cute desquamata una o due settimane dopo l’inizio della malattia (se non porta a morte prima di tale periodo), ipotensione, ipoalbuminemia e coinvolgimento di diversi organi. Può essere di 2 tipi: TSS mestruale, causata esclusivamente da TSST-1, che a differenza delle altre PTSAgs è in grado di attraversare le mucose e quindi anche quella vaginale TSS non mestruale, che può essere causata da TSST-1, SEB e SEC, e spesso si presenta come recidiva.
  • 39. Dal 1978 in US S. aureus richiede condizioni particolari di crescita per poter produrre TSST-1 • proteine, • bassa concentrazione di glucosio • 37° - 40°C, • pH tra 6,5 e 8,0e • O2. Tutte queste caratteristiche, tranne l’ossigeno, sono presenti a livello vaginale durante il ciclo mestruale. I tamponi interni utilizzati dalle donne durante tale periodo, più sono assorbenti più aumentano significativamente il livello di ossigeno a livello vaginale. Inoltre, molti ceppi di S. aureus producono elevati livelli di proteasi che lisando il sangue mestruale provocano il rilascio di una quantità di O2 sufficiente per la produzione di TSST-1 anche in assenza di assorbenti interni.
  • 40. Toxic shock syndrome Toxin-1 Esotossina TSST-1 • Febbre, ipotensione, diversi organi coinvolti, eruzione cutanea – Secreta da alcuni ceppi di S. aureus
  • 42. Avvelenamento da cibo • Non richiede colonizzazione • Produzione di enterotossina nel cibo prima dell’ ingestione – intossicazione, non infezione – i sintoni sono rapidi (4 hr) • Cibi grassi – Permettono la crescita di un gran numbero di organismi • Cibi principalmente contaminati – Carne insaccata – Gelati, cibi a base di creme • 105 organismi/gram – 1 ug produce simtomi • Prodotti 105 organismi / day
  • 43. STAFILOCOCCO AUREO Alimenti Alimenti molto Creme, carni trite a rischio manipolati Latticini e gelati Ferite, anche piccole, a livello cutaneo Habitat Naso e gola dei portatori sani Tossendo o starnutendo sul cibo Come avviene la contaminazione? Usando attrezzature non sanificate Toccando gli alimenti dopo aver tossito o starnutito se le mani hanno abrasioni o ferite
  • 44. STAFILOCOCCO Rispetto norme igieniche nella lavorazione AUREO Uso di mascherina e guanti per lavorare alimenti che non subiranno cottura Prevenzione Bendaggi impermeabili per ferite alle mani Lavaggio frequente delle mani Rispetto delle temperature Microrganismo sensibile al calore Sensibilità tossina resistente da 1-6 ore dall’ingestione Sintomi Vomito, diarrea, dolori addominali
  • 45. Enterotossina • Stabile – 100oC, 30 minuti – gastrico, enzimi • Agisce sul nervo vago e localizza nello stomaco • Stimola vomito acuto – 1-5 hr – Veloce come una neurotossina • Stimola la peristalsi intestinale – diarrea
  • 46. Enterotossine • Enterotossine Resistenti all’idrolisi degli enzimi gastrici e sono stabili 30 min a 100°C. • Meccanismo di azione non è ancora noto
  • 47. Transmissione/epidemiologia • Flora intestinale di portatori • Sopravvive lunghi periodi in assenza d’acqua – È tra i batteri più resistenti • Epidemie ospedaliere
  • 48. Diagnosi di laboratorio • ESAME MICROSCOPICO • ESAME COLTURALE Terreni solidi contenenti NaCl al 7,5% (alofilia) e mannitolo (solo S. aureus) • TEST SIEROLOGICI Anticorpi contro gli acidi teicoici • IDENTIFICAZIONE S. aureus è positivo alla reazione per la coagulasi, fermentazione del mannitolo, nucleasi termostabile, fosfatasi alcalina
  • 49. Trattamento • Originariamente con penicillina (1941) • β-lattamasi si sono manifestati in meno di 10 anni – penicillina resistenti – Codificata da un gene su di un plasmide • Derivati della penicillina penicillinasi-resistenti – nafcillina, oxicillina, dicloxicillina, vancomicina
  • 50. TERAPIA, PROFILASSI, CONTROLLO • Alta resistenza alle penicilline naturali e semisintetiche (meticillina, oxacillina) • Oltre il 50% degli isolati ospedalieri manifesta resistenza (beta lattamasi e PBP modificate) • Ancora sensibili alla vancomicina

Editor's Notes

  1. Nei preparati clinici si può presentare anche come diplococchi o catene di cocchi
  2. Si inserisce nelle regioni idrofobiche della membrana
  3. Aerobiosi, pH neutro, alta concentrazione di proteine, bassa concentrazione di glucosio, concentrazione di Magnesio da bassa a normale.
  4. Aerobiosi, pH neutro, alta concentrazione di proteine, bassa concentrazione di glucosio, concentrazione di Magnesio da bassa a normale.
  5. Carne insaccata per la capacità di crescere in presenza di 10-15% NaCl
  6. Carne insaccata per la capacità di crescere in presenza di 10-15% NaCl
  7. Si ritrova in cibi ad alto contenuto proteico E’ una delle piu’ diffuse intossicazioni, per fortuna ad esito benigno, conseguentemente all’ingestione di tossina preformata nell’alimento dagli stafilococchi aurei. Questi sono largamente diffusi in natura, possono essere presenti nel naso nella gola sia di persone con rinofaringiti che di portatori sani, nel pus di ferite, di infezioni dell’occhio e dell’orecchio.
  8. La tossina è termostabile viene inattivata solo a 100°C/30-40 minuti.Anche se il cibo viene cotto, si uccidono gli S. ma la tossina non si inattiva. Le tossine provocano un processo infiammatorio a livello delle mucose gastriche e intestinali. Refrigerare gli alimenti per impedire la moltiplicazione dei microrganismi.
  9. A livello mondiale in certe strutture ospedaliere si verificano gravi epidemie nosocomiali causate da ceppi di S. aureus resistenti a tutti gli antibiotici ad eccezione della vancomicina, che pertanto rappresenta il farmaco di scelta iniziale nel trattamento delle infezioni stafilococciche a rischio che si manifestano in queste strutture ospedaliere.