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SISTEMA CARDIOCIRCOLATORIO
SISTEMA CARDIOCIRCOLATORIO

Malattie⇒ causa + frequente di morte
Malattie⇒ causa + frequente di morte

⇓ afflusso
⇓ afflusso
             ⇒ Impatto funzionale eesofferenza cellulare
             ⇒ Impatto funzionale sofferenza cellulare
⇓ deflusso
⇓ deflusso
                                                      Infarti
                                                       Infarti
  Società evolute ⇒ nutrizione eccessiva ⇒ ateroma ⇒ Gangrena
                                                       Gangrena
   Società evolute ⇒ nutrizione eccessiva ⇒ ateroma ⇒ Aneurismi
                                                       Aneurismi
                                                      Trombosi
                                                       Trombosi



                                           I.C.
                                            I.C.
                     Sistemica
                      Sistemica            Emorragia cerebrale
                                            Emorragia cerebrale
  Ipertensione                             I.R.
                                            I.R.
   Ipertensione
                                           Aterosclerosi
                                            Aterosclerosi
                     Polmonare
                      Polmonare            Aneurismi
                                            Aneurismi
CUORE
Citotipi:

-Cellule P
      - Nodo seno-atriale (PACE-MAKER)
      - Oscillatori del Ca, pompe e canali  variazioni [ioniche]  autoritmicità principale
      - Giunzioni comunicanti asimmetriche  vettorialità e direzionalità dell’eccitazione

-Cellule transizionali
      - Periferia nodo seno-atriale e atrio-ventricolare  CONDUZIONE
      - Oscillatori del Ca, pompe e canali  variazioni [ioniche]  autoritmicità residua

-Cellule di Purkinje
      -Fascio di His e ramificazioni  CONDUZIONE
      -Connessine  giunzioni comunicanti asimmetriche  vettorialità

-Miocardociti di lavoro
     -Bassa autoritmicità
     -60% materiale sarcomerico orientato secondo l’onda della contrazione
     -Cellule non sinciziali unite dai dischi intercalari (giunzioni strette e comunicanti)

Connessine cardiache
    -Dodecapolimeri
    -Almeno 20 tipi diversi di cui 5 nei tessuti cardiaci
    -Implicate nella regolazione della velocità di conduzione e nella morfogenesi
    (30.2  ↓ conduzione, 40 e 43 conduzione rapida, 45  morfogenesi)
CUORE
  Regolazione intrinseca:  adeguamento a precarico e postcarico

            - autoritmicità - cronotropismo
            - conduttività - dromotropismo
            - eccitabilità (anche esogena) - batmotropismo ( eccitazioni ectopiche)
            - contrattilità - inotropismo (velocità di contrazione e di rilasciamento)

  Regolazione estrinseca




Ormoni:   insulina, catecolamine, glucocorticoidi, T3 e T4, ANP, BNP, VIP, Sost P, etc  regolazione
          cardiotrofine, IGF1, EGF  Akt regolazione genica (anche mi-RNA) integrità + adattamento
CUORE
CUORE
Consumo ossigeno a riposo: 10% del globale dell’organismo
Flusso coronarico: 5% del totale
Estrazione ossigeno: 70-90%
↓
Sensibilità all’ischemia

Metabolismo: 65% ac. Grassi – 35% glucosio – (0-5%) corpi chetonici
               Carnitina        Insulina

Ac. Grassi  ↓ fosfofruttochinasi  ↓glicolisi
AcetilCoA ↓ piruvato deidrogenasi  ↓glicolisi

Creatin-kinasi trasferimento legami energetici del creatin-fosfato
Glicogeno molto rappresentato solo come riserva locale (glicolisi)

Ipossia cronica↑flusso↑ac. grassi non ossidabilisteatosi cardiaca

Ipossia acuta blocco pompe + acidosi (glicolisi) necrosi (20’) + eccit.
CUORE
Dinamica cardiaca:

A)Relazione lunghezza miocita – forza di contrazione (Starling)
    Ottimale: 2.2 µm  massimo numero di ponti tra actina e miosina
    < 2 µm  eccessiva sovrapposizione
    > 2.4 µm  tendenza al disimpegno tra actina e miosina
    > 3.5 µm  totale disimpegno tra actina e miosina

B)Modulazione della contrattilità
         aspetti energetici cellulari
         componenti molecolari (organizzazione vettoriale)
         componenti biochimico- metaboliche


Mantenimento di identica gittata tra le due sezioni del cuore
CUORE

PORTATA CIRCOLATORIA= GC x ν

                       volemia
       pre-carico      versamenti pleuro-pericardici, pericarditi
                       sistole atriale
                       tono artero-venoso  ritorno
GC
                       pressione arteriosa/ resistenze periferiche
       post-carico     viscosità del sangue
                       ostacoli al flusso

       contrattilità   tono simpatico – catecolamine inotropismo


ν  adrenergica- max 170 (220 in atleti) (>↓riempimento telediastolico)
CUORE

RISERVA CARDIACA

PORTATA A RIPOSO: 3 -4.5 L/min


  ↑ gittata sistolica (↑ vasodilatazione ↑ ritorno venoso ↑ precarico)
  ↑ aumento contrattilità  ↑ frazione eiezione
  ↑ ν ( ↓ flusso coronarico)


PORTATA SOTTO SFORZO (risposta adrenergica): 15 – 30 L/min

  - redistribuzione flusso sanguigno
  ↑ frazione di estrazione ossigeno nei muscoli
  ↑ metabolismo anaerobio (fino al 5%  acidosi lattica) (25% in I.C.)
CUORE

LAVORO CARDIACO

Fase statica (isometrica) = V x p telediast.  V x p art (aorta o polm)

Fase dinamica: mv2/2g (m=massa ematica, v= velocità iniziale)

                 L = Vp + mv2/2g

Vp aorta = 70ml x 100 mm Hg
                                        A riposo componente dinamica trascurabile
Vp polmonare = 70ml x 15 mm Hg
                                        Sotto sforzo: ≤ 20%
V media = 0.6 m/sec

Esempi di condizioni patologiche:

Stenosi: ad es. 1/3 orifizio  1/9 superficie  ↑ 9v  81x lavoro  ipertrofia

Reflusso:  caput mortum  ↑ V e ↑ m  ipertrofia (variabile) e dilatazione
CUORE
Ipertrofia
IPERTROFIA DA LAVORO DEL CUORE E’ABBASTANZA
  REVERSIBILE SE RIMOSSA LA CAUSA : IL VOLUME
      RITORNA LENTAMENTE ALLA NORMA
           E’ UNA IPERTROFIA VERA




FIBRA MUSCOLATRE AUMENTA DI CIRCA 3 VOLTE
      IL NUCLEO AUMENTA MOLTISSIMO



IL LETTO CAPILLARE NON AUMENTA IN PROPORZIONE


  SQUILIBRIO FRA RETE CAPILLARE E PARENCHIMA
                  DA NUTRIRE
LA FIBRA IPERTROFICA E’ MALNUTRITA
     E’ IN GRADO DI SVOLGERE LE SUE FUNZIONI
   IN FASE DI RIPOSO, MA RESISTE MENO DURANTE
        GLI SFORZI (ridotta contrattilità complessiva)


    L’IPERESPRESSIONE PROTEICA CHE CONDUCE
   AD IPERTROFIA PRODUCE PROTEINE CHE HANNO
   FUNZIONALITA’ RIDOTTA NEL MECCANISMO DI
                  CONTRAZIONE

   NELL’IPERTROFIA CARDIACA SI VERIFICA UN
 AUMENTO PROGRESSIVO DEI FENOMENI APOPTOTICI:
     PERIDITA DEGLI ELEMENTI CONTRATTILI

 SI PRODUCE ANCHE UN’ALTERAZIONE DEI POTENZIALI
DI MEMBRANA : AUMENTA L’INCIDENZA DELLE ARITMIE
I SEGNI DELL’ANOSSIA E DELLA MALNUTRIZIONE
COMPAIONO IN FORMA DI INSUFFICIENZA CARDIACA



   NEL TEMPO SI MANIFESTANO PROCESSI REGRESSIVI
    FINO ALLA NECROSI CHE SI ASSOCIANO AD UNA
    IPERPLASIA FIBROBLASTICA CON PROGRESSIVO
        INCREMENTO DELLA MATRICE: IL CUORE
IPERTROFICO APPARE COME CUORE FIBROTICO ANCHE IN
  VIRTU’ DELLA RIDOTTA NEOANGIOGENESI POSSIBILE
CUORE
Ipertrofia
-Vera
-Falsa (amiloidosi, glicogenosi, lipidosi etc)


                                                                      Aumento omogeneo senza
                                                                      disorganizzazione
                                                                      vettoriale



                                                                                       TGFβ
                                                                                         
                                                                                       Fibrosi



                                                 Disorganizzazione
                                                 vettoriale

                                                                     1)Ipotrofia
                                                                     -2)Aggiunta elementi in serie
CUORE
Ipertrofia
CUORE
  Ipertrofia




Livelli di Ca++

Mutazioni :
      Fosfolambano (PLN)  inattivazione PKA  no inattivazione SERCA 2a (ATP-asi Ca dip)
      SERCA 2a  persistenza Ca nel citosol  ipertrofia ecc + danno e degradazione sarcomeri
      HAX-1 (proteina antiapoptotica che lega HS-1 simile alla cortactina che lega la F-actina)
CAUSE PATOLOGICHE DI IPERTROFIA CARDIACA

-Ipertensione
-Obesità
-Difetti valvolari (stenosi, insufficienze)
-Malattie congenite
-Cardiomiopatie ipertrofiche ed ipertrofico-dilatative

LIMITI DELL’UTILITA’
FUNZIONALE DELLE
IPERTROFIE


                                                         TEF-1
                                                         MEF-2




  Superficie ∝ r2
  Volume ∝ r3
CUORE

Ipertrofia e scompenso

-Rapporto superficie-volume
-Alterazione matrice
-Alterata geometria cavità ventricolari
-Iperplasia microtubulare  ostacolo meccanico
-Alterazioni trasporto del calcio  rallentamento trasferimento Ca   contrattilità e morte
-Dissaray sarcomerico  scompaginamento e disorganizzazione vettoriale
-Riorganizzazione energetica con metabolismo glucidico (downregolazione tramite PPAR/RXR
che si legano ai repressori trascrizionali Sp1, Sp3, COUP-TF  ↓ carnitina palmitoil trasferasi
e acilcoenzima A-deidrogenasi  ↑ glicolisi anaerobia  acidosi e ↑ stress ossidativo)
CUORE
Dilatazione
Malattie cardiache: (principale causa di morte nei paesi occ. Tra i 30 e i 50 anni)
) Congenite
 ) Acquisite
                           Pericardio
Possono interessare:       Miocardio
                           Endocardio (specie le valvole)

Patologia cardiaca⇒riduzione efficienza della pompa ⇒insufficienza cardiaca (IC)
PATOLOGIE CARDIACHE INFANTILI
 PATOLOGIE CARDIACHE INFANTILI

Soprattutto si parla di patologie congenite
 Soprattutto si parla di patologie congenite

Sintomatologia dopo la nascita:
 Sintomatologia dopo la nascita:
Cianosi (si, no, precoce ootardiva), dispnea, ridotto sviluppo
 Cianosi (si, no, precoce tardiva), dispnea, ridotto sviluppo

Fattori infettivi, alcool, altri fattori teratogeni non identificabili
 Fattori infettivi, alcool, altri fattori teratogeni non identificabili

A)
 A)   Ostruzioni al flusso
       Ostruzioni al flusso
B)
 B)   Shunts
       Shunts
C)
 C)   Cardiomiopatie (rare)
       Cardiomiopatie (rare)
D)
 D)   Tesaurismosi autosomiche (glicogenosi)
       Tesaurismosi autosomiche (glicogenosi)
E)
 E)   Febbre reumatica
       Febbre reumatica
Malattie cardiache congenite

•   Eziologia

   90% causa sconosciuta

   Durante lo sviluppo cardiaco, insulti di diversa origine possono
    intervenire tra la 9a e la fine della 16a settimana (completamento
    dello sviluppo cardiaco)

   Anomalie cromosomiche (es. trisomia 13,18,21)

   Sindromi ereditarie mendeliane (Marfan, Ehlers-Danlos) possono
    essere associate con anomalie cardiache specifiche e con lo sviluppo
    abnorme di altri organi/sistemi

   Cause ambientali (es. rosolia materna, alcool, fumo)
PATOGENESI DELLE MALFORMAZIONI CONGENITE –
GENI IMPLICATI NELLA MORFOGENESI
Geni homebox (HOX)

sequenza conservata - DNA binding - attivazione sequenziale
morfogenesi arti, vertebre, struttura craniofacciali




                                                              (TGF e FGF)




Geni pairedbox (PAX)
sequenza conservata - DNA binding  fattori trascrizionali attivi
singolarmente
Proto-oncogeni
Acianotiche
Cause                                                              (left-to-right shunts)
•    Difetti interventricolari, che in genere intervengono nella
     parte membranacea del setto. La rilevanza clinica dipende
     in genere dal volume dello shunt e dall’associazione con
     altri difetti
                                                                      Quadro clinico
•    Difetti interatriali

    1.     Ostium primum (5%) = parte inferiore del setto             •   Scompenso cardiaco dx
           sopra la valvola atrioventricolare (+ anomalied delle
           valvole AV)
    2.     Ostium secundum (90%) = centro del setto atriale
           in corrispondenza del foramen ovale; questo puo’
           essere dovuto a septum primum, septum secundum,
                                                                      •   Ipertensione polmonare
           o entrambi                                                     secondaria (dovuta ad aumento
    3.     Cuscinetto endocardico (difetto atriale, ventricolare
           o canale AV comune)                                            della pressione e del flusso)
    4.     Seno venoso (5%) = parte superiore del setto atriale,
           anomalo ritorno venoso dalle vene polomari nella

    5.
           vena cava superiore o atrio destro
           Foramen ovale (in genere non clinicamente
                                                                      •   La pressione del ventricolo dx
           rilevante)                                                     puo’ superare quella del sinistro e
•    Dotto arterioso pervio = il sangue ossigenato fluisce
                                                                          si puo’ avere una inversione dello
     dall’aorta all’arteria polmonare, privando la circolazione           shunt (cianosi)
     sistemica di sangue ossigenato (possibile ipertensione
     polmonare);indometacina (per chiudere) o prostaglandina E
     per mantenerlo pervio se necessario
Cianotiche
(Right-to-left shunts)


Quadro clinico

•   Cianosi (emoglobina ridotta nel sangue capillare supera i 5g/dl,
    indipendentemente dal contenuto Hb totale e dal % di Hb che ha legato O 2)

•   Embolismo paradosso (emboli venosi che bypassano la circolazione
    polmonare ed entrano direttamente nella circolazione sistemica
Shunts sinistra-destra
 Shunts sinistra-destra

 1) Difetto del setto interatriale (per lo + difetto dell’ostium secundum)
  1) Difetto del setto interatriale (per lo + difetto dell’ostium secundum)
 2) Difetti del setto interventricolare (difetti + grandi nella parte muscolare, più piccoli
  2) Difetti del setto interventricolare (difetti + grandi nella parte muscolare, più piccoli
     in quella membranosa (malattia di Roger)
      in quella membranosa (malattia di Roger)
 3) Pervietà del dotto arterioso (shunt aorto-polmonare) (più frequente nelle donne) (da
  3) Pervietà del dotto arterioso (shunt aorto-polmonare) (più frequente nelle donne) (da
     operare)
      operare)

 Talvolta paucisintomatici se piccoli, scoperti solo in età adulta per I.C. di n.d.d..
  Talvolta paucisintomatici se piccoli, scoperti solo in età adulta per I.C. di n.d.d..
Shunts destra-sinistra
   Shunts destra-sinistra
  Tetralogia di Fallot
   Tetralogia di Fallot
  --    Difetto del setto interventricolare
         Difetto del setto interventricolare
  --    Aorta aacavaliere oodestroposta ⇒ cianosi (no nella trilogia)
         Aorta cavaliere destroposta ⇒ cianosi (no nella trilogia)
  --    Stenosi della polmonare (cono valvolare oocuspidi) ⇒ ipoperfusione polmonare
         Stenosi della polmonare (cono valvolare cuspidi) ⇒ ipoperfusione polmonare
  --    Ipertrofia ventricolare dx
         Ipertrofia ventricolare dx
  Pentalogia di Fallot
   Pentalogia di Fallot
  --   Come sopra
        Come sopra
  --   Comunicazione interatriale
        Comunicazione interatriale


Tetralogia di Fallot e’ la causa piu’ frequente di
        cianosi nei giovani e negli adulti
             Ha 4 anomalie specifiche:

              1.     Stenosi dell’arteria polmonare
              2.     Ipertrofia del ventricolo dx
              3.     DIV
              4.     Aorta a cavaliere del setto
                     interventricolare

       La rilevanza clinica della Fallot sta nel grado
               di ostruzione dell’efflusso dal V dex.
       Attraverso il difetto interv., sangue
               deossigenato passa nel ventricolo
               sinistro, l’aorta tende ad allargarsi e
               sangue ‘ progressivamente sottratto al
               territorio polmonare)
Ostruzioni al flusso
Ostruzioni al flusso
Stenosi aortica
 Stenosi aortica
In genere con valvola bicuspide ⇒ disturbi in età avanzata (calcificazioni, etc.)
 In genere con valvola bicuspide ⇒ disturbi in età avanzata (calcificazioni, etc.)
Varianti: sottovalvolare eesopravalvolare (associate oomeno aacoartazione aortica)
 Varianti: sottovalvolare sopravalvolare (associate meno coartazione aortica)
Coartazione aortica
 Coartazione aortica
In genere in prossimità del dotto che èèchiuso
 In genere in prossimità del dotto che chiuso
⇒ Ipertensione aamonte eeipotensione aavalle
 ⇒ Ipertensione monte ipotensione valle
Variante: coartazione preduttale (stenosi di un tratto lungo con dotto pervio)
 Variante: coartazione preduttale (stenosi di un tratto lungo con dotto pervio)
Trasposizione dei grandi vasi
 Trasposizione dei grandi vasi
Sopravvivenza possibile solo se c’è uno shunt atriale ooventricolare oola persistenza del dotto
 Sopravvivenza possibile solo se c’è uno shunt atriale ventricolare la persistenza del dotto
Coartazione dell’aorta
  –   Preduttale o infantile =
      restringimento           dell’aorta
      prossimale all’apertura del dotto
      arterioso
  –   Postduttale o adulto =
      restringimento dell’aorta distale
      all’apertura del dotto; tipo piu’
      comune      che      consente    la
      sopravvivenza
Stenosi o atresia della valvola aortica
       L’atresia completa e’ incompatibile con la vita
    neonatale

         La valvola aortica bicuspide puo’ essere asintomatica
    ma puo’ portare ad endocarditi infettive, sovraccarico
    sinistro e morte improvvisa. Questa e’ la causa piu’
    comune di stenosi aortica
Tronco arterioso

• Tronco arteriosio persistente (o unico) =
     mancata separazione di aorta e arteria
     polmonare; il tronco riceve sangue da
     entrambe le cavita’ ventricolari
     (cianosi); in genere questo si associa DIV
     (parte membranacea)
Trasposizione dei grossi vasi

Trasposizione dei grossi vasi =
si ha per una mancata rotazione del
setto tronco-conale. Il quadro piu’
classico e’ dato dall’origine dell’aorta
dal ventric Dx e la polmonare dal
ventric Sin. In genere, ci sono altre
anomalie associate come peristenza del
dotto di Botallo, difetto interatriale o
interventricolare o foramen ovale
pervio. Questo mix di sangue venoso e
sistemico permette in genere la
sopravvivenza
Atresia della polmonare

Stenosi o atresia della valvola
     polmonare
    Il tronco polmonare puo’ non avere
     apertura sufficiente (o nulla) al
     livello della valvola polmonare (se la
     stenosi e’ severa c’è cianosi)
MALATTIE DEL PERICARDIO
MALATTIE DEL PERICARDIO

a) acuta
 a) acuta      Essudato ricco di fibrina ⇒ sfregamento + edema
                Essudato ricco di fibrina ⇒ sfregamento + edema




b) cronica
 b) cronica
Malattie del miocardio
a) Cardiomiopatia dilatativa primitiva
 a) Cardiomiopatia dilatativa primitiva
Le pareti stirate, assottigliate, camere dilatate, muscolo ipocontrattile
 Le pareti stirate, assottigliate, camere dilatate, muscolo ipocontrattile
Pressione telediastolica elevata
 Pressione telediastolica elevata
b) Cardiomiopatie dilatative secondarie
 b) Cardiomiopatie dilatative secondarie
Le pareti stirate, assottigliate, camere dilatate, muscolo ipocontrattile
 Le pareti stirate, assottigliate, camere dilatate, muscolo ipocontrattile
Pressione telediastolica elevata
 Pressione telediastolica elevata
--   Distruzione proteine miofibrillari per infezione virale? (patogenesi autoimmunitaria??)
      Distruzione proteine miofibrillari per infezione virale? (patogenesi autoimmunitaria??)
--   Alcool  acetaldeide  alterazioni metabolismo energetico eemobilizzazione Ca ++
      Alcool  acetaldeide  alterazioni metabolismo energetico mobilizzazione Ca ++
--   Peri-partum
      Peri-partum
--   Ciclofosfamide, cocaina, antracicline, cobalto, etc.
      Ciclofosfamide, cocaina, antracicline, cobalto, etc.
Tipo particolare: displasia ventricolare destra aritmogena (ARVD) in cui gran parte
 Tipo particolare: displasia ventricolare destra aritmogena (ARVD) in cui gran parte
     della parete del Vsin èèsostituita da tessuto adiposo (autosomica) (alta mortalità)
      della parete del V      sostituita da tessuto adiposo (autosomica) (alta mortalità)
                        sin
Cardiomiopatia ipertrofica
 Cardiomiopatia ipertrofica
Le pareti ventricolari eespecie il setto sono enormemente ispessiti in modo asimmetrico
 Le pareti ventricolari specie il setto sono enormemente ispessiti in modo asimmetrico

Fibre muscolari irregolarmente ramificate
 Fibre muscolari irregolarmente ramificate
Anormalità distribuzione pressioni
Anormalità distribuzione pressioni

50% autosomica dominante
 50% autosomica dominante

Morte improvvisa da sforzo ooforme + lievi con affaticabilità, dispnea, etc.
Morte improvvisa da sforzo forme + lievi con affaticabilità, dispnea, etc.
Cardiomiopatia ipertrofica
 Cardiomiopatia ipertrofica




          Disarray sarcomerico
Cardiomiopatie restrittive
 Cardiomiopatie restrittive
MALATTIE DELL’ENDOCARDIO
MALATTIE DELL’ENDOCARDIO

Rare le malattie primitive dell’endocardio non valvolare
 Rare le malattie primitive dell’endocardio non valvolare

1) Effetto tardivo di un infarto subendocardioco ⇒ ispessimento dell’endocardio ⇒ rischio
 1) Effetto tardivo di un infarto subendocardioco ⇒ ispessimento dell’endocardio ⇒ rischio
     di trombosi parietale
      di trombosi parietale

2) Ispessimento endocardico da traumatismo emodinamico (stenosi valvolari, insufficienza,
 2) Ispessimento endocardico da traumatismo emodinamico (stenosi valvolari, insufficienza,
     etc.)
      etc.)

3) In genere aacarico del cuore sin, aadx se c’è uno shunt
 3) In genere carico del cuore sin, dx se c’è uno shunt

4) Diffusa sostituzione con tessuto fibroelastico nella fibroelastosi endocardica
 4) Diffusa sostituzione con tessuto fibroelastico nella fibroelastosi endocardica

5) Ispessimento fibroso nella fibrosi endomiocardica
 5) Ispessimento fibroso nella fibrosi endomiocardica



                                                   Insufficienza cardiaca
                                                    Insufficienza cardiaca
Malattie dell’endocardio



ENDOCARDITE REUMATICA

Ag

Ac. Ialuronico streptococcico
Polisaccaridi parete batterica glicopr. valvole
Ag membrana  sarcolemma




Altre forme immunomediate:

LES endocardite di Libman-Sacks
AR
Spondilite anchilosante
ENDOCARDITI INFETTIVE
 ENDOCARDITI INFETTIVE

1) Superinfezioni su zone di endocardio alterate da patologie valvolari oocongenite
 1) Superinfezioni su zone di endocardio alterate da patologie valvolari congenite
Aumentate con ililprolungamento della sopravvivenza dei pz con vizi cardiaci
 Aumentate con prolungamento della sopravvivenza dei pz con vizi cardiaci
Patogeni aa bassa virulenza (viridanti, etc.) (commensali cute, bocca, intestino) durante episodi di
 Patogeni bassa virulenza (viridanti, etc.) (commensali cute, bocca, intestino) durante episodi di
      batteriemia vengono conglobati da trombi di piastrine eepossono crescere sull’endocardio
       batteriemia vengono conglobati da trombi di piastrine possono crescere sull’endocardio
1.1) Endocardite subacuta batterica
 1.1) Endocardite subacuta batterica
Lenta proliferazione ⇒ lenta distruzione valvolare con induzione trombosi ⇒embolie
 Lenta proliferazione ⇒ lenta distruzione valvolare con induzione trombosi ⇒embolie
Effetti:
 Effetti:
a) Embolie (settiche eenon) ⇒infartualizzazioni multiple
 a) Embolie (settiche non) ⇒infartualizzazioni multiple
b) Distruzione cuspidi ⇒I.C.
 b) Distruzione cuspidi ⇒I.C.
c) Malattie da IMC ⇒petecchie, glomerulonefriti,etc.
 c) Malattie da IMC ⇒petecchie, glomerulonefriti,etc.



2) Infezioni su valvole normali
 2) Infezioni su valvole normali
Batteri ad alta virulenza (s. aureus, etc.)
 Batteri ad alta virulenza (s. aureus, etc.)
Setticemie in tossicodipendenti, dopo interventi aacuore aperto, sepsi
 Setticemie in tossicodipendenti, dopo interventi cuore aperto, sepsi
2.1) Endocardite acuta infettiva
 2.1) Endocardite acuta infettiva
Rapida proliferazione ⇒flogosi ⇒necrosi ⇒distruzione eeperforazioni cuspidi ⇒I.C.
 Rapida proliferazione ⇒flogosi ⇒necrosi ⇒distruzione perforazioni cuspidi ⇒I.C.
ENDOCARDITE BATTERICA
Microrganismi
S. Viridans
Streptococchi e stafilococchi (tossicodipendenti)
C. Albicans e altri miceti (protesi valvolari)
Anaerobi (da tasche gengivali )
Ceppi molto virulenti (S. piogenes, S. aureus, gonococchi) si impiantano anche su tessuto sano
Acute: setticemia ⇒ emboli settici ⇒ ascessi metastatici ⇒ infarti settici
Subacute: malattia cronica, calo ponderale, febbre intermitt., lesioni valvolari




ENDOCARDITE TROMBOTICA NON
BATTERICA
10% embolie cerebrali
Piccole vegetazioni sulla rima valvolare
focus per infezioni batteriche
Sono il risultato di endocarditi misconosciute
spesso associate a CVC
MALATTIE DELL’ENDOCARDIO VALVOLARE
MALATTIE DELL’ENDOCARDIO VALVOLARE
Alterazioni funzionali meccaniche delle valvole causano patologie cardiache
 Alterazioni funzionali meccaniche delle valvole causano patologie cardiache
Prevalentemente sinistre (tranne endocarditi eepancardite reumatica)
 Prevalentemente sinistre (tranne endocarditi pancardite reumatica)

  a) stenosi
   a) stenosi
  b) insufficienza
   b) insufficienza

  Anormalità congenite, cicatrizzazione post-infiammatoria, degenerazione senile,
  Anormalità congenite, cicatrizzazione post-infiammatoria, degenerazione senile,
      dilatazione anulus, alterazioni dei muscoli papillari, degenerazione del connettivo
       dilatazione anulus, alterazioni dei muscoli papillari, degenerazione del connettivo
      valvolare, distruzione acuta da infiammazione necrotizzante, etc.
       valvolare, distruzione acuta da infiammazione necrotizzante, etc.
  Qualunque valvola strutturalmente anomala può essere colonizzata da microrganismi
  Qualunque valvola strutturalmente anomala può essere colonizzata da microrganismi
      (valvulite infettiva)
       (valvulite infettiva)

Febbre reumatica, LES, etc
 Febbre reumatica, LES, etc                          Esposizione collagene ⇒ Deposizione di un
                                                      Esposizione collagene ⇒ Deposizione di un
                                                          trombo ⇒ noduli eevegetazioni
                                                           trombo ⇒ noduli vegetazioni
Danno immuno-mediato
 Danno immuno-mediato            Infiammazione
                                  Infiammazione
                Infezione
                 Infezione                           Organizzazione
                                                      Organizzazione   ee   cicatrizzazione
                                                                             cicatrizzazione  ⇒
                                                                                              ⇒
                                                           deformazione eealterazioni funzionali
                                                            deformazione alterazioni funzionali
Neoplasie
 Neoplasie       Ipercoagulabilità
                  Ipercoagulabilità
                                       Endocarditi asettiche
                                        Endocarditi asettiche
Malattie valvolari
Riguardano tutto il complesso valvolare (anulus, lembi, corde, muscoli papillari)
•   Acute (perforazione, rottura corde o muscoli papillari)
•   Croniche (vegetazioni su lesioni da turbolenze ⇒ ⇑ turbolenze)

Elementi importanti
Mitrale: +frequentemente interessata della tricuspide
Stenosi: + comune per endocarditi (reumatica)
Insufficienza: alcuni gradi comuni nella stenosi, nella dilatazione, alterazioni muscoli papillari e/o
     corde, alterazioni parete ventricolare
Aortica
Stenosi: forme combinate nella malattia reumatica, calcificazioni in età avanzata, congenite
Insufficienza: varie condizioni (infettive, alterazioni dell’anulus e di lembi non + complementari)

Tricuspide
Stenosi: rara nella malattia reumatica
Insufficienza: + frequente in corso di dilatazioni del cuore dx, etc.)

Polmonare
Stenosi: per lo più congenite
STENOSI MITRALICA
   STENOSI MITRALICA

 Cicatrizzazione post-infiammatoria delle cuspidi valvolari
  Cicatrizzazione post-infiammatoria delle cuspidi valvolari

 Solo il 50% ha una storia di febbre reumatica
  Solo il 50% ha una storia di febbre reumatica
 --    Ispessimento cuspidi valvolari
        Ispessimento cuspidi valvolari
 --    Fusione delle commessure
        Fusione delle commessure
 --    Alterazioni corde tendinee
        Alterazioni corde tendinee
 --    Orifizio stenotico, deformato (a muso di tinca)
        Orifizio stenotico, deformato (a muso di tinca)




Orifizio stenotico ⇒ ipertrofia Asin ++dilat. ⇒ipertensione
 Orifizio stenotico ⇒ ipertrofia Asin dilat. ⇒ipertensione
                                               polmonare ⇒emottisi ⇒I.C.
                                                polmonare ⇒emottisi ⇒I.C.
                              ⇓⇓
                   fibrillazione atriale
                    fibrillazione atriale
INSUFFICIENZA MITRALICA
 INSUFFICIENZA MITRALICA

Ne deriva reflusso di sangue nell’atrio durante la sistole
Ne deriva reflusso di sangue nell’atrio durante la sistole
Cause:
 Cause:
-- Cicatrizzazione post-infiammatoria
     Cicatrizzazione post-infiammatoria
-- Rotture corde tendinee oomuscolo papillare (acuta ⇒E.P.A.)
     Rotture corde tendinee muscolo papillare (acuta ⇒E.P.A.)
-- Dilatazione ventricolo sin
     Dilatazione ventricolo sin
-- Distruzione cuspidi valvolari da endocardite (perforazione acuta ⇒E.P.A.)
     Distruzione cuspidi valvolari da endocardite (perforazione acuta ⇒E.P.A.)
-- Sindrome della lassità della mitrale (⇒ prolasso specie lembo post. + frequente nelle
     Sindrome della lassità della mitrale (⇒ prolasso specie lembo post. + frequente nelle
    donne)
     donne)
Progressiva ipertrofia sinistra eeinsufficienza
 Progressiva ipertrofia sinistra insufficienza
VALVULOPATIA AORTICA
VALVULOPATIA AORTICA

STENOSI
 STENOSI

Frequente calcificazione di valvola bicuspide congenita, post- reumatica oosenile, aavolte
 Frequente calcificazione di valvola bicuspide congenita, post- reumatica senile, volte
     fibrosi isolata senza altri interessamenti valvolari
      fibrosi isolata senza altri interessamenti valvolari

INSUFFICIENZA
 INSUFFICIENZA

CAUSE:
 CAUSE:
-retrazione post-infiammatoria delle cuspidi
 -retrazione post-infiammatoria delle cuspidi
-erosione delle cuspidi per endocarditi infettive
 -erosione delle cuspidi per endocarditi infettive
-retrazione delle cuspidi per calcificazione senile
 -retrazione delle cuspidi per calcificazione senile
-dilatazione aorta eeanulus (Lue, spondilite, etc.)
 -dilatazione aorta anulus (Lue, spondilite, etc.)



Frequenti vizi misti
 Frequenti vizi misti

Ostruzione ⇒ipertrofia Vsin ⇒ipertrofia Asin
 Ostruzione ⇒ipertrofia Vsin ⇒ipertrofia Asin
Ostruzione ⇒riduzione flusso sistemico eecoronarico ⇒angina eeipossia (sincope)
 Ostruzione ⇒riduzione flusso sistemico coronarico ⇒angina ipossia (sincope)
Reflusso ⇒ipertrofia + ipercinesi (polso schioccante) ⇒scompenso
 Reflusso ⇒ipertrofia + ipercinesi (polso schioccante) ⇒scompenso
CARDIOPATIA ISCHEMICA
CARDIOPATIA ISCHEMICA

È la malattia più frequente del miocardio ee la causa principale di morte nel mondo
 È la malattia più frequente del miocardio la causa principale di morte nel mondo
occidentale (30% morti uomini, 23% morti donne)
 occidentale (30% morti uomini, 23% morti donne)
La causa principale èèla malattia coronarica (aterosclerosi delle coronarie)
 La causa principale la malattia coronarica (aterosclerosi delle coronarie)

⇑lavoro ⇒ ⇑richieste di ossigeno (+ soggetto V sin perché + grosso eecon press. + elevate)
 ⇑lavoro ⇒ ⇑richieste di ossigeno (+ soggetto V sin perché + grosso con press. + elevate)
In genere causata da complicazioni delle placche ateromatose
 In genere causata da complicazioni delle placche ateromatose
Trombosi per:
 Trombosi per:
1) 25% casi da ulcerazione endotelio sopra la placca
 1) 25% casi da ulcerazione endotelio sopra la placca
2) 75% casi da fissurazione della placca (esposizione di materiale lipidico) ⇒
 2) 75% casi da fissurazione della placca (esposizione di materiale lipidico) ⇒
    trombosi eeemorragie della placca ⇒ ⇑ aumento volume ⇒ occlusione
     trombosi emorragie della placca ⇒ ⇑ aumento volume ⇒ occlusione
ANGINA STABILE
ANGINA STABILE

Dolore toracico evocato da maggiori richieste di ossigeno aacausa di sforzi, in presenza
 Dolore toracico evocato da maggiori richieste di ossigeno causa di sforzi, in presenza
di occlusione di una coronaria
 di occlusione di una coronaria


Stenosi > 50% (severa) di una coronaria
 Stenosi > 50% (severa) di una coronaria
maggiore ⇒ limitazione al flusso (terapia)
 maggiore ⇒ limitazione al flusso (terapia)
Episodi ripetuti nel lungo periodo ⇒ sclerosi
 Episodi ripetuti nel lungo periodo ⇒ sclerosi
eefibrosi del miocardio ma anche anastomosi
   fibrosi del miocardio ma anche anastomosi


Forma particolare
 Forma particolare

Angina microvascolare: coronarie principali
Angina microvascolare: coronarie principali
    indenni,
     indenni, alterazioni
                  alterazioni organiche
                               organiche ee
    funzionali delle arterie perforanti ee dei
     funzionali delle arterie perforanti dei
    plessi intramiocardici
     plessi intramiocardici
ANGINA INSTABILE
ANGINA INSTABILE
La fissurazione delle placche e/o vasospasmi ee trombosi possono provocare episodi
 La fissurazione delle placche e/o vasospasmi trombosi possono provocare episodi
improvvisi ed ingravescenti
 improvvisi ed ingravescenti
La fissurazione può avviare il processo trombotico ⇒occlusione ⇒ rischio di infarto ee
 La fissurazione può avviare il processo trombotico ⇒occlusione ⇒ rischio di infarto
     morte improvvisa per fibrillazione
      morte improvvisa per fibrillazione



ANGINA VARIANTE (di Prinzmetal)
ANGINA VARIANTE (di Prinzmetal)
Crisi anginose non indotte da sforzo, prevalentemente aariposo oonelle ore notturne
 Crisi anginose non indotte da sforzo, prevalentemente riposo nelle ore notturne
Causa: attività vasospastica autonoma in presenza oomeno di porzioni già sub-stenotiche
 Causa: attività vasospastica autonoma in presenza meno di porzioni già sub-stenotiche
INFARTO MIOCARDICO
 INFARTO MIOCARDICO

1) INFARTO MIOCARDICO REGIONALE
 1) INFARTO MIOCARDICO REGIONALE

90% dei casi
 90% dei casi
Interessa una porzione della parete ventricolare
 Interessa una porzione della parete ventricolare
Prevalentemente causato da un trombo formatosi su placca ateromatosa coronarica
 Prevalentemente causato da un trombo formatosi su placca ateromatosa coronarica
Occlusione persistente di una coronaria principale ⇒ infarto aatutto spessore
 Occlusione persistente di una coronaria principale ⇒ infarto tutto spessore
Lisi del trombo ooapertura circoli collaterali ⇒ infarto regionale
 Lisi del trombo apertura circoli collaterali ⇒ infarto regionale

2) INFARTO SUBENDOCARDICO E CIRCONFERENZIALE
 2) INFARTO SUBENDOCARDICO E CIRCONFERENZIALE

10% dei casi
 10% dei casi
Interessa una la regione subendocardica del ventricolo
 Interessa una la regione subendocardica del ventricolo
Prevalentemente causato da una ipoperfusione generalizzata (stenosi principali coronarie)
 Prevalentemente causato da una ipoperfusione generalizzata (stenosi principali coronarie)
Causa scatenante: ipotensione che riduce il flusso già compromesso delle coronarie
 Causa scatenante: ipotensione che riduce il flusso già compromesso delle coronarie
Sofferenza ischemica zona limite di irrorazione ⇒ infarto circonferenziale
 Sofferenza ischemica zona limite di irrorazione ⇒ infarto circonferenziale
L’estensione eela porzione infartuata dipendono
  L’estensione la porzione infartuata dipendono
 dal vaso occluso
  dal vaso occluso


 Prevalentemente Vsin eesetto, raramente le parti dx
  Prevalentemente Vsin setto, raramente le parti dx

PATOGENESI:
 PATOGENESI:
Ischemia  ↓ O2  alterazione omeostasi [Ca] citosol
 Ischemia  ↓ O2  alterazione omeostasi [Ca] citosol
                               
     --attivazione metabolismo perossidativo
        attivazione metabolismo perossidativo
     --ipercontrazione sarcomeri  danno
        ipercontrazione sarcomeri  danno
     --attivazione proteasi Ca dipendenti
        attivazione proteasi Ca dipendenti
     --blocco sintesi di ATP
        blocco sintesi di ATP

II primi tre sono ATP dipendenti, (la riperfusione può
    primi tre sono ATP dipendenti, (la riperfusione può
      estenderne l’attività e/o generare squilibri di
       estenderne l’attività e/o generare squilibri di
      concentrazione intramitocondriale che innescano
       concentrazione intramitocondriale che innescano
      l’apoptosi)
       l’apoptosi)

RISULTATO:
 RISULTATO:
--NECROSI COAGULATIVA
  NECROSI COAGULATIVA
--APOPTOSI ZONA LIMITE
  APOPTOSI ZONA LIMITE
INFARTO MIOCARDICO
 INFARTO MIOCARDICO

         Prime ore                   Alcuni giorni                A distanza – anche per tutta la vita
         Sopraslivellamento S-T      Abbassamento S-T             T coronarica
         Onda coronarica             T coronarica                 Deflessione/inversione QRS
                                     Deflessione/inversione QRS
                                     (finestra elettrica)




   III
         Esempio evoluzione ECG infarto posteriore

  12-24h: ↑MB-CK
  24-48h: ↑ aspartato aminotrasferasi
  72h-una settimana: LDH-1, LDH-2, Troponina T, mioglobina

  Incostanti:
  Citochine infiammatorie
  VES
  CRP
  Leucocitosi
  Febbre
MORTE CARDIACA IMPROVVISA
MORTE CARDIACA IMPROVVISA

In genere: fibrillazione ventricolare  defibrillazione
 In genere: fibrillazione ventricolare  defibrillazione
Raramente arresto cardiaco per blocco di conduzione  elettrostimolazione
 Raramente arresto cardiaco per blocco di conduzione  elettrostimolazione
Raramente: tamponamento cardiaco, embolizzazione massiva, etc.
 Raramente: tamponamento cardiaco, embolizzazione massiva, etc.
In genere non in ospedale
 In genere non in ospedale

Spesso senza sintomi premonitori
 Spesso senza sintomi premonitori

II pz con storia di ischemia possono avere fibrillazione aa partenza dalle zone limitrofe alla
    pz con storia di ischemia possono avere fibrillazione partenza dalle zone limitrofe alla
      cicatrice senza ulteriore trombosi
       cicatrice senza ulteriore trombosi
IIpz senza storia di ischemia in genere hanno una trombosi su una placca ⇒ ischemia acuta
   pz senza storia di ischemia in genere hanno una trombosi su una placca ⇒ ischemia acuta
     del miocardio ⇒ fibrillazione ⇒morte
      del miocardio ⇒ fibrillazione ⇒morte
INFARTO MIOCARDICO ––COMPLICAZIONI A BREVE TERMINE
 INFARTO MIOCARDICO COMPLICAZIONI A BREVE TERMINE

1) Ulteriori disritmie (fibrillazioni; bradiartmie specie per infarti post che interessano il
 1) Ulteriori disritmie (fibrillazioni; bradiartmie specie per infarti post che interessano il
     nodo atrio-ventricolare)
      nodo atrio-ventricolare)

2) Insufficienza ventricolare sin (infarti estesi)
 2) Insufficienza ventricolare sin (infarti estesi)

3) Rottura parete (in genere 2-10 gg) ⇒ tamponamento oocomunicazione interventricolare
 3) Rottura parete (in genere 2-10 gg) ⇒ tamponamento comunicazione interventricolare
     se sul setto + rara) ⇒ insufficienza ventricolare acuta
      se sul setto + rara) ⇒ insufficienza ventricolare acuta

4) Disfunzione, infarto oorottura di muscolo papillare ⇒ insufficienza mitralica
 4) Disfunzione, infarto rottura di muscolo papillare ⇒ insufficienza mitralica

5) Trombosi parietale ⇒embolizzazioni
 5) Trombosi parietale ⇒embolizzazioni

6) Pericardite acuta
 6) Pericardite acuta

7) Concomitante ipercoagulabilità + prolungato clinostatismo ⇒ trombosi venose
 7) Concomitante ipercoagulabilità + prolungato clinostatismo ⇒ trombosi venose
INFARTO MIOCARDICO – COMPLICAZIONI A LUNGO TERMINE
 INFARTO MIOCARDICO – COMPLICAZIONI A LUNGO TERMINE

1) Insufficienza cronica sinistra intrattabile (infarti estesi aatutto spessore)
 1) Insufficienza cronica sinistra intrattabile (infarti estesi tutto spessore)

2) Aneurisma ventricolare (cicatrice anelastica) eetalvolta trombosi parietale
 2) Aneurisma ventricolare (cicatrice anelastica) talvolta trombosi parietale

3) Infarto miocardico ricorrente da insufficienza circolo coronarico
 3) Infarto miocardico ricorrente da insufficienza circolo coronarico

4) Sindrome di Dressler (pericardite autoimmunitaria) (2-10 mesi dopo)
 4) Sindrome di Dressler (pericardite autoimmunitaria) (2-10 mesi dopo)
DISRITMIE
DISRITMIE

Impulso: nodo del seno atriale ⇒ atri ⇒nodo atrioventricolare ⇒fascio di His(2 branche)
 Impulso: nodo del seno atriale ⇒ atri ⇒nodo atrioventricolare ⇒fascio di His(2 branche)
    ⇒ ventricoli
     ⇒ ventricoli


IPERCINETICHE
-> frequenza nodo del seno
-Pacemaker extrasinusale
-Rientro (micro e macrorientri  circuito ad anello unidirezionale)

IPOCINETICHE
-< frequenza nodo del seno
-Scappamento
-Blocchi
DISRITMIE
DISRITMIE
DISRITMIE
DISRITMIE
Extrasistolia
 Extrasistolia
Battito ectopico anticipato (atri ⇒nodo atrioventricolare ⇒ ventricoli, ma anche dai ventricoli) ⇒
 Battito ectopico anticipato (atri ⇒nodo atrioventricolare ⇒ ventricoli, ma anche dai ventricoli) ⇒
l’impulso normale arriva nella fase refrattaria ⇒ pausa compensatoria (sintomo)
 l’impulso normale arriva nella fase refrattaria ⇒ pausa compensatoria (sintomo)
Le sopraventricolari sono in genere benigne, altre possono essere patognomoniche
 Le sopraventricolari sono in genere benigne, altre possono essere patognomoniche

Tachicardia parossistica
 Tachicardia parossistica
Successione di battiti ectopici ( (secondi ooore)
 Successione di battiti ectopici secondi ore)
Le forme sopraventricolari sono in genere benigne le ventricolari da valutare (⇒fibrillazione?)
 Le forme sopraventricolari sono in genere benigne le ventricolari da valutare (⇒fibrillazione?)


Fibrillazione atriale
 Fibrillazione atriale
++frequente
   frequente
Foci ectopici multipli negli atri ⇒ fino aa600 battiti/min ⇒il nodo A/V conduce max 100-160
  Foci ectopici multipli negli atri ⇒ fino 600 battiti/min ⇒il nodo A/V conduce max 100-160
irregolarmente
  irregolarmente
Giovani: Reumatismo eestenosi mitralica ⇒ dilatazione atrio
  Giovani: Reumatismo stenosi mitralica ⇒ dilatazione atrio
Anziani: ischemia, ipertensione, tireotossicosi,
  Anziani: ischemia, ipertensione, tireotossicosi,
Terapia: digitale, antiaritmici, cumarinici (per evitare rischio di trombosi ed embolie alla conversione)
  Terapia: digitale, antiaritmici, cumarinici (per evitare rischio di trombosi ed embolie alla conversione)
Flutter atriale
  Flutter atriale
Un focus ectopico ⇒ frequenza fino aa300/min
  Un focus ectopico ⇒ frequenza fino 300/min
- -- -Fibrillazione ventricolare
      Fibrillazione ventricolare
Focus ectopico prevalentemente organico
  Focus ectopico prevalentemente organico
Flutter ventricolare  fibrillazione ventricolare
 Flutter ventricolare  fibrillazione ventricolare
Circuiti di microrientro singoli oomultipli⇒ riduzione gittata fino ad azzeramento (fibrillazione)
 Circuiti di microrientro singoli multipli⇒ riduzione gittata fino ad azzeramento (fibrillazione)
Ischemia zone perinfartuali  circuiti  fibrillazione  morte cardiaca improvvisa
 Ischemia zone perinfartuali  circuiti  fibrillazione  morte cardiaca improvvisa
Cause prevalentemente organiche (sindrome del Q-T lungo, anche su base genetica)
 Cause prevalentemente organiche (sindrome del Q-T lungo, anche su base genetica)


 Effetti delle aritmie
  Effetti delle aritmie
 Sintomi: palpitazione (≥160/min ee≤40/min)
  Sintomi: palpitazione (≥160/min ≤40/min)
 ⇓attività cardiaca anche sotto sforzo⇒ tachicardia ⇒ ⇑ richieste O2 ee⇓riempimento diastolico ⇒
  ⇓attività cardiaca anche sotto sforzo⇒ tachicardia ⇒ ⇑ richieste O2 ⇓riempimento diastolico ⇒
 ⇓frazione di eiezione eeflusso coronarico ⇒ sofferenza ischemica
  ⇓frazione di eiezione flusso coronarico ⇒ sofferenza ischemica
TACHICARDIE VENTRICOLARI
 TACHICARDIE VENTRICOLARI

Sindrome del Q-T lungo eeSindrome di Brugada
 Sindrome del Q-T lungo Sindrome di Brugada
TACHICARDIE VENTRICOLARI
 TACHICARDIE VENTRICOLARI

Sindrome di Wolf-Parkinson-White
 Sindrome di Wolf-Parkinson-White
ALTERAZIONI CONDUZIONE
ALTERAZIONI CONDUZIONE




Blocchi cardiaci
  Blocchi cardiaci
Conduzione atrio-ventricolare ridotta
  Conduzione atrio-ventricolare ridotta
I Igrado: allungamento P-Q
    grado: allungamento P-Q
II grado: tipo1: progressivo allungamento conduzione A-V fino al blocco totale di un impulso
  II grado: tipo1: progressivo allungamento conduzione A-V fino al blocco totale di un impulso
             tipo 2: passaggio solo di un impulso atriale su 22oo33
              tipo 2: passaggio solo di un impulso atriale su
III grado: blocco A-V completo (ritmo idioventricolare)
  III grado: blocco A-V completo (ritmo idioventricolare)
Di branca: parziali oocompleti  alterazioni progressione stimolo  alterazioni ECG
  Di branca: parziali completi  alterazioni progressione stimolo  alterazioni ECG
Prolungamento tempo ⇒ perdita di alcuni battiti ⇒ ritmo nodale ooectopico da tessuto ventricoli
 Prolungamento tempo ⇒ perdita di alcuni battiti ⇒ ritmo nodale ectopico da tessuto ventricoli
(40/min)(idioventricolare)
 (40/min)(idioventricolare)
-Associato ad iperdigitalizzazione, episodi ischemici, altri farmaci, cardiomiopatie etc.
 -Associato ad iperdigitalizzazione, episodi ischemici, altri farmaci, cardiomiopatie etc.
In condizioni di esordio improvviso si possono verificare episodi sincopali (Attacchi di Morgagni-
 In condizioni di esordio improvviso si possono verificare episodi sincopali (Attacchi di Morgagni-
Adam-Stokes)
 Adam-Stokes)
INSUFFICIENZA CARDIACA
 INSUFFICIENZA CARDIACA
Quando la capacità contrattile del cuore non èè in grado di mantenere una circolazione
 Quando la capacità contrattile del cuore non in grado di mantenere una circolazione
sanguigna sufficiente aasoddisfare le esigenze metaboliche
 sanguigna sufficiente soddisfare le esigenze metaboliche

Escluse da questa definizione le condizioni in cui la volemia èèridotta (emorragie, perdite
 Escluse da questa definizione le condizioni in cui la volemia ridotta (emorragie, perdite
     di fluidi, etc.)
      di fluidi, etc.)
1) Condizioni che richiedono un eccesso di lavoro cardiaco (ipertensione, valvulopatie, etc.)
 1) Condizioni che richiedono un eccesso di lavoro cardiaco (ipertensione, valvulopatie, etc.)

2) Condizioni che danneggiano il muscolo cardiaco (ischemia, cardiopatie, etc.)
 2) Condizioni che danneggiano il muscolo cardiaco (ischemia, cardiopatie, etc.)
I.C.A.
 I.C.A.
-- Esordio acuto
      Esordio acuto
-- Improvvisa incapacità della camera di svuotarsi
      Improvvisa incapacità della camera di svuotarsi
-- Le camere insufficienti si dilatano
      Le camere insufficienti si dilatano
-- Esaurimento meccanismi di compenso ⇒shock cardiogeno
      Esaurimento meccanismi di compenso ⇒shock cardiogeno

I.C.C.
 I.C.C.
-- Esordio progressivo
      Esordio progressivo
-- Massimo impatto in organi diversi dal cuore
      Massimo impatto in organi diversi dal cuore
-- Dispnea, astenia, edemi
      Dispnea, astenia, edemi
-- Risposte compensatorie
      Risposte compensatorie
     -- Dilatazione ventricolare ⇒ aumento contrattilità
           Dilatazione ventricolare ⇒ aumento contrattilità
     -- Costrizione arteriolare ⇒ redistribuzione sangue
           Costrizione arteriolare ⇒ redistribuzione sangue
     -- Attivazione simpatico ee renina-angiotensina ⇒ ritenzione sali ee acqua ee ⇑tono
           Attivazione simpatico     renina-angiotensina ⇒ ritenzione sali acqua    ⇑tono
          vasale
           vasale
     -- Desensibilizzazione del muscolo cardiaco alla stimolazione simpatica
           Desensibilizzazione del muscolo cardiaco alla stimolazione simpatica
N.B. ICA E ICC possono svilupparsi quando i isistemi compensatori cedono
 N.B. ICA E ICC possono svilupparsi quando sistemi compensatori cedono
I. C. Sinistra
 I. C. Sinistra
− ⇓ perfusione arteriosa generale
 − ⇓ perfusione arteriosa generale
− ⇑ pressione venosa eecapillari piccolo circolo
 − ⇑ pressione venosa capillari piccolo circolo

1) Riduzione efficienza ⇒ residuo telesistolico ⇒dilatazione eccesso di volume ⇒
 1) Riduzione efficienza ⇒ residuo telesistolico ⇒dilatazione eccesso di volume ⇒
    ⇑pressione ⇒⇑ atrio sin ⇒⇑ pressione piccolo circolo⇒ edema polmonare ⇒dispnea
     ⇑pressione ⇒⇑ atrio sin ⇒⇑ pressione piccolo circolo⇒ edema polmonare ⇒dispnea
2) Riduzione efficienza ⇒ ipoperfusione + ipotensione + ipossigenazione tissutale
 2) Riduzione efficienza ⇒ ipoperfusione + ipotensione + ipossigenazione tissutale
I. C. Destra
 I. C. Destra
− ⇓ perfusione polmonare
 − ⇓ perfusione polmonare
− ⇑ pressione venosa generale
 − ⇑ pressione venosa generale
1) Riduzione efficienza ⇒ residuo telesistolico ⇒dilatazione xx eccesso di volume ⇒
 1) Riduzione efficienza ⇒ residuo telesistolico ⇒dilatazione       eccesso di volume ⇒
      ⇑pressione ⇒⇑ atrio dx ⇒⇑ pressione venosa per impedimento svuotamento cava
       ⇑pressione ⇒⇑ atrio dx ⇒⇑ pressione venosa per impedimento svuotamento cava
2) Conseguenze:
 2) Conseguenze:
      --aumento pressione venosa giugulare
         aumento pressione venosa giugulare
      --fegato ed organi da stasi (congestione cava inferiore)
         fegato ed organi da stasi (congestione cava inferiore)
      --stasi venosa generale ⇒ edemi sottocutanei
         stasi venosa generale ⇒ edemi sottocutanei
I.C. Globale
 I.C. Globale
Insufficienza di entrambe le sezioni del cuore.
 Insufficienza di entrambe le sezioni del cuore.
In genere: Insuff. Dx aaseguito delll’ipertensione polmonare da insuff. Sin
 In genere: Insuff. Dx seguito delll’ipertensione polmonare da insuff. Sin
Anche da cardiomiopatie
 Anche da cardiomiopatie
NEOPLASIE CARDIACHE
NEOPLASIE CARDIACHE
EDEMA
EDEMA

Conseguenza di molte malattie cardiocircolatorie
Conseguenza di molte malattie cardiocircolatorie

                              ⇑ Afflusso arterioso
                              ⇑ Afflusso arterioso
1) ⇑ Pressione idrostatica
 1) ⇑ Pressione idrostatica   ⇓ Deflusso venoso
                              ⇓ Deflusso venoso
                                      sin         Edema polmonare
                              I.C.
                               I.C.   dx          Edema sottocutaneo


2) ⇓ Pressione colloidosmotica
 2) ⇓ Pressione colloidosmotica       Cause renali, epatiche, discrasiche, etc.
                                      Cause renali, epatiche, discrasiche, etc.



3) Alterazioni permeabilità vasale
 3) Alterazioni permeabilità vasale     Infiammazione, etc..
                                         Infiammazione, etc..
ARTERIOSCLEROSI
    ARTERIOSCLEROSI

    Riduzione per cause diverse dell’elasticità delle pareti delle arterie ⇒ riduzione del lume
     Riduzione per cause diverse dell’elasticità delle pareti delle arterie ⇒ riduzione del lume
    eedel flusso ematico; riduzione attività sfigmica eevasomotoria
       del flusso ematico; riduzione attività sfigmica vasomotoria

Arteriolosclerosi:da ipertensione, diabete, etc
 rteriolosclerosi: da ipertensione, diabete, etc


    Ateroma: processo degenerativo che esordisce nell’intima eepoi interessa la media riducendo
    Ateroma: processo degenerativo che esordisce nell’intima poi interessa la media riducendo
        elasticità (aterosclerosi) delle medie eegrandi arterie
         elasticità (aterosclerosi) delle medie grandi arterie

    1) Riduzione lume ⇒ ipoperfusione, ipossia, ischemia
     1) Riduzione lume ⇒ ipoperfusione, ipossia, ischemia
    2) Alterazioni dell’intima ⇒ trombosi
     2) Alterazioni dell’intima ⇒ trombosi
    3) Alterazioni media ⇒ aneurismi
     3) Alterazioni media ⇒ aneurismi
ATEROMA
ATEROMA

Lesione che interessa solo arterie sopra ai 22mm, eesottoposte aaregimi pressori elevati.
 Lesione che interessa solo arterie sopra ai mm, sottoposte regimi pressori elevati.
Può manifestarsi in distretti venosi utilizzati come by-pass
 Può manifestarsi in distretti venosi utilizzati come by-pass
È una malattia dell’intima ove si accumula materiale ricco di lipidi con reazione cellulare
 È una malattia dell’intima ove si accumula materiale ricco di lipidi con reazione cellulare
    rilevante che coinvolge la funzionalità della media. Lesione detta placca ateromatosa
     rilevante che coinvolge la funzionalità della media. Lesione detta placca ateromatosa
Ipotesi patogenetica:
 Ipotesi patogenetica:
•• Trombogena ((un trombo nell’intima, proliferazione stimolata da fattori piastrinici)
      Trombogena un trombo nell’intima, proliferazione stimolata da fattori piastrinici)
•• Clonale (anormalità di crescita?)
      Clonale (anormalità di crescita?)
•• Insudazione lipidica (LDL, azione tossica eeproinfiammatoria)
      Insudazione lipidica (LDL, azione tossica proinfiammatoria)
•• Risposta al danno (compendia vari elementi)
      Risposta al danno (compendia vari elementi)
•• Infettiva (Chlamydia pneumoniae ?) (ruolo profilassi antibiotica?)
      Infettiva (Chlamydia pneumoniae ?) (ruolo profilassi antibiotica?)
EMORRAGIA
EMORRAGIA

Stravaso ematico aaseguito di una rottura di un vaso (traumatica o intrinseca)
 Stravaso ematico seguito di una rottura di un vaso (traumatica o intrinseca)

••Ematoma(accumulo in tessuto molle)
 Ematoma (accumulo in tessuto molle)

••Emopericardio(accumulo nel pericaridio) (aneurisma, rottura di cuore, aorta)
 Emopericardio (accumulo nel pericaridio) (aneurisma, rottura di cuore, aorta)

••Emotorace(accumulo nella cavità pleurica) (trauma, rottura di aorta)
 Emotorace (accumulo nella cavità pleurica) (trauma, rottura di aorta)

••Emoperitoneo(trauma, rottura di aorta, aneurisma, milza, fegato, etc.)
 Emoperitoneo (trauma, rottura di aorta, aneurisma, milza, fegato, etc.)

••Emartro(in cavità articolare) (traumi o malattie emorragiche)
 Emartro (in cavità articolare) (traumi o malattie emorragiche)

••Petecchie(1-2 mm) eeporpora (2-10 mm) (difetti coagul., fragilità, alterazioni press.)
 Petecchie (1-2 mm) porpora (2-10 mm) (difetti coagul., fragilità, alterazioni press.)
di Hageman




                               +               Traumi molto rilevanti
                                           Attivata da condizioni di grave
                                           trauma


                                                          Lesione




                                   +
                                                      cellule endotelio

                                       +
                                                                  Vasocostrizione
                                                                  tPA




               delle
             delle piastrine
               piastrine
FIBRINOLISI
 FIBRINOLISI

IIprodotti della cascata coagulativa di regola restano confinati al luogo della
   prodotti della cascata coagulativa di regola restano confinati al luogo della
lesione
 lesione
Esistono inibitori plasmatici per limitare l’estensione
 Esistono inibitori plasmatici per limitare l’estensione
--il+ potente èèl’antitrombinaIII (potenziata da eparina)
 il + potente l’antitrombinaIII (potenziata da eparina)
--ProteinaC (dipendente da vit. K) + proteina S ⇒ distruzione Va eeVIIIa
 Proteina C (dipendente da vit. K) + proteina S ⇒ distruzione Va VIIIa




                                                       α2-antiplasmina
                                               (-)
EMORRAGIA
 EMORRAGIA

Risposte fisiologiche

La componente vasale :
cellule endoteliali (regolazione coagulazione e aggregazione piastrinica (fattore tissutale attivante
la coagulazione, attivatore del plasminogeno, prostacicline, etc.)
membrana basale esposta risposta piastrinica e coagulativa
fibroblasti e periciti :che concorrono con attività di sintesiattività piastrinica, coagulativa
cellule muscolari lisce regolazione lume del vaso (catecolamine e fattori vasocostrittori)

La componente piastrinica :
adesione all’endotelio danneggiato od attivato (attivazione piastrinica);
modificazione morfofunzionale delle piastrine con emissione di pseudopodi;
aggregazione piastrinica primaria che comprende:
     liberazione del contenuto dei granuli
     risposta biochimica con attivazione del metabolismo energetico e aumento rilevante della
     concentrazione citosolica di Ca++
     attivazione del metabolismo dell’ac. arachidonico con produzione di prostaglandine e
     trombossani
     modulazione dell’affinità recettoriale per ligandi funzionali
aggregazione secondaria irreversibile e progressiva, (conglomerati con limiti cellulari indistinti).
EMORRAGIA
 EMORRAGIA

Risposte fisiologiche

La cascata della coagulazione:
una sequenza di proteasi plasmaticheattivazione della trombina fibrinogeno monomeri di
fibrinapolimerizzazione tramite attività transglutaminasica del fattore XIIIcoagulo

I vari aspetti funzionali di questa sequenza includono:
i fattori della coagulazione, la loro origine e localizzazione;
i meccanismi che attivano la cascata della coagulazione;
la sequenza degli eventi biochimici delle due vie di attivazione intrinseca ed estrinseca;
la regolazione ed il controllo della cascata di attivazione del processo;
le interrelazioni con gli altri sistemi coinvolti nell’emostasi.
EMORRAGIA ––Classificazione patogenetica
  EMORRAGIA Classificazione patogenetica
Malattie emorragiche dipendenti da fattori vasali

Insufficiente vasocostrizione
Teleangectasia ereditaria emorragica (M. di Osler-Rendu-Weber).
Malformazione dei vasi con shunts artero-venosi e deficit di risposta vasocostrittiva. Un difetto del sistema di trasduzione
del TGF- β  alterato sviluppo e risposta funzionale.
(simili alterazioni funzionali: amiloidosi, per l’irrigidimento della parete vasale, l’elastosi ove la risposta vasocostrittiva è
inefficace per eccesso di fibre elastiche, lo scorbuto per le alterazioni strutturali del collagene).


Alterazioni dell’endotelio e della parete vasale
Malattia di von Willebrand.
Alterazioni fattore di von Willebrand ( secreta dalla cellule endoteliali adesione piastrinica ed in circolo si complessa con
il fattore VIII della coagulazione, proteggendolo dalla degradazione proteasica).  difetti di adesione piastrinica e
condizioni di alterata coagulazione similmente all’Emofilia A (per eccessiva degradazione proteasica del fattore VIII).

Alterazioni della produzione di prostaglandine e prostacicline.
Blocchi tappe metabolismo ac. arachidonico (genetiche, aspirina, insufficienza renale, etc)

Alterazioni nei meccanismi di turnover endoteliale.
Alterazioni attività di fattori di crescita specifici, citochine infiammatorie (TNF-α, IL-1β, IL-6), reazioni da complessi
immuni e avitaminosi (scorbuto) distruzione endoteliale.

Alterazioni della parete vasale.
Alterazioni molecolari e metaboliche nel collagene, come nella S. di Ehlers-Danlos e nell’Osteogenesi Imperfetta,
limitano l’adesione e la risposta piastrinica.
EMORRAGIA ––Classificazione patogenetica
  EMORRAGIA Classificazione patogenetica
Malattie emorragiche dipendenti dalle piastrine

Piastrinopatie inerenti la forma e l’adesività.
Malattie genetiche:
S. di Bernard-Soulier
Mutazioni integrine (GpIb+GpV+GpIX)= recettore per il fattore di Willebrand  piastrine sferoidali giganti e < capacità di
aggregazione.

Numerose condizioni acquisite sistemiche :epatopatie gravi, uremia, mieloma e sindromi mieloproliferative, sindromi
autoimmunitarie  ↓adesività tramite competizione con il sistema recettore-molecole della matrice).


Piastrinopatie che limitano l’aggregazione primaria.
Malattia di Glanzmann
Mutazioni GpIIb/GpIIIA= recettore per il fibrinogenodiversi gradi di deficit dell’adesività e della capacità di
modificazione morfologica  ↓ aggregazione primaria.


Piastrinopatie che limitano l’aggregazione secondaria.
Alterazioni dell’aggregazione secondaria da deficit secretorio dei granuli o del metabolismo dell’ac. arachidonico

Malattie genetiche:
Storage Pool Disease (nella s. di Hermansky-Pudlack) e la malattia delle piastrine grigie. (assenti tutti od alcuni granuli di
deposito).
Deficienza di ciclossigenasi (simile all’aspirina)

Condizioni acquisite su base farmacologica:inibizione enzimatica irreversibile del metabolismo delle prostaglandine e
trombossani
EMORRAGIA ––Classificazione patogenetica
  EMORRAGIA Classificazione patogenetica
Malattie emorragiche dipendenti dalle piastrine

Piastrinopenie da diminuita produzione o maturazione.
Molte malattie genetiche:piastrinopatia (v. s. di Wiskott-Aldrich ed altre).
Talune di esse si associano a sintomi extramidollari (alterata morfogenesi di altri organi) così come il rilascio delle piastrine
dai megacariociti (v. s. di May-Hegglin ed altre).
Classificate in base agli aspetti dimensionali delle piastrine.

Malattie infiltrative midollari (TBC, tumori, etc.) , farmaci , radiazioni, deficit vitaminici (B2, ac. folico, etc.)
(N.B. Talune affezioni mieloproliferative: sbilanciamento fattori di crescita midollari↑piastrine , ma con alterazioni
morfo-funzionali).

Piastrinopenie da aumentata distruzione.
Cause immunitarie :trasfusioni incompatibili, autoimmuni, farmaci agenti da apteni, C.I.D., infezioni, uremia, salassi
ripetuti ↓piastrine.
Tra le forme autoimmuni: porpora trombocitopenica autoimmune idiopatica (m. di Werlhof) : auto-Ab contro Ag piastrinici.

Reazione autoimmune vs. piastrine complemento + fagociti e linfociti T citotossici.

Apparente distruzione è il sequestramento di piastrine in organi specifici, quali la milza, nel corso di malattie sistemiche
quali la cirrosi e patologie da accumulo lisosomiale.
EMORRAGIA ––Classificazione patogenetica
  EMORRAGIA Classificazione patogenetica
Malattie emorragiche dipendenti dalla coagulazione

Deficit genetici dei fattori della coagulazione .
Emofilia A.
Numerosissime mutazioni geniche varianti cliniche di deficit completo o parziale quanti-qualitativo del fattore VIII.
Espressione fenotipica quasi esclusivamente nei maschi (trasmissione recessiva legata al cromosoma X)
Emofilia B
Mutazioni geniche varianti cliniche di deficit completo o parziale quanti-qualitativo del fattore IX
Trasmissione recessiva
Entrambe le varianti inficiano la via intrinseca della coagulazione, venendo a mancare l’attivazione del fattore X.

Deficit acquisiti dei fattori della coagulazione .
La mancanza di vitamina K (carenze alimentari o deficit flora batterica intestinale)  inattiva la carbossilasi epatica
(aggiunge gruppi γ-carbossilici all’ac. glutammico dei fattori coagulativi nascentiattivazione) Presenza in circolo di
trombina, fattore VII, IX e X non funzionali sindrome emorragica conseguente.

Insufficienza epaticamancanza di tutti i fattori della coagulazione (escluso von Willebrand ) ed inclusi alcuni fattori
inibitorigrave sindrome emorragica ed alterazioni dell’attivazione della coagulazione.

Terapia con composti cumarinici (antagonisti della vit. K) o con eparina (lega la antirombina-III e la attiva sull’endotelio
inibendo la trombina ed altri fattori, oltre a ridurre in corso di trattamenti cronici il numero di piastrine con meccanismo
immunomediato) Sindromi emorragiche iatrogene.

Autoimmunità produzione di Ab rivolti verso uno o più fattori della coagulazione.
EMORRAGIA ––Classificazione patogenetica
  EMORRAGIA Classificazione patogenetica
Malattie emorragiche dipendenti da alterazioni del controllo della coagulazione

Due sistemi in antitesi  controllo della coagulazione

a)Fibrinolisi: inattiva e demolisce proteoliticamente le attività enzimatiche delle coagulazione e la fibrina stessa
b)Attività anti-proteasica che antagonizza con il primo.


Deficit genetici di inibitori della plasmina
Mancanza di α2-antiplasmina, la α2-microglobulina , antirombina-III sindromi iperfibrinolitiche  sindromi emorragiche
da consumo dei fattori della coaglulazione.
Iperattivazione del sistema fibrinolitico Proteolisi Intravasale Disseminata (P.I.D.). Tale condizione si associa a
manifestazioni emorragiche diffuse ed è concomitante con la C.I.D.

La proteolisi inappropriata può interessare anche le anti-proteasi, conducendo ad una sindrome multiforme nella quale
coesistono la produzione di trombina e la fibrinolisi in modo patologico, deregolato ed a distribuzione spiccatamente
distrettuale consumo fattori coagulazione fenomeni microtrombotici ed emorragici.
Patogenesi articolata : esteso danno tissutale ed endoteliale con componenti emolitiche (patologie sistemiche, embolismo da
fluido amniotico, sindromi emolitiche da reazioni trasfusionali, setticemie, neoplasie e soprattutto shock) attivazione acuta
o cronico-ricorrente di: coagulazione e fibrinolisi in modo abnorme e contemporaneo, con la prevalenza della
manifestazione trombotica od emorragica, a seconda delle condizioni specifiche locali e generali.
TROMBOSI
TROMBOSI

Trombo: massa solida strutturata formata da costituenti del sangue eecontenuta nel
 Trombo: massa solida strutturata formata da costituenti del sangue contenuta nel
sistema cardiocircolatorio (≠ dal coagulo)
 sistema cardiocircolatorio (≠ dal coagulo)

Trombo (piastrine + fibrina) ⇒ emostasi ⇒ fibrinolisi (meccanismo continuo)
Trombo (piastrine + fibrina) ⇒ emostasi ⇒ fibrinolisi (meccanismo continuo)




Trombosi patologica: superamento fibrinolisi ⇒ accrescimento ⇒ occlusione vasale
Trombosi patologica: superamento fibrinolisi ⇒ accrescimento ⇒ occlusione vasale
ENDOTELIO: ATTIVITA’ ANTITROMBOTICA
ENDOTELIO: ATTIVITA’ ANTITROMBOTICA


••Isolale piastrine dal contatto col fattore VIII eecon il collagene
 Isola le piastrine dal contatto col fattore VIII con il collagene

•NO + PGI2 impediscono aggregazione ed adesione
 •NO + PGI2 impediscono aggregazione ed adesione
••Trombomodulinasuperficie + trombina ⇒ attivazione proteina C/S ⇒distruzione Va eeVIIIa
 Trombomodulina superficie + trombina ⇒ attivazione proteina C/S ⇒distruzione Va VIIIa

••Produzionedi sostanze eparino-simili
 Produzione di sostanze eparino-simili

••Produzionedi attivatori del plasminogeno (tPA)
 Produzione di attivatori del plasminogeno (tPA)

••AntitrombinaIII (potenziata dall’eparina)
 Antitrombina III (potenziata dall’eparina)
FATTORI CHE PREDISPONGONO ALLA TROMBOSI
  FATTORI CHE PREDISPONGONO ALLA TROMBOSI
 TRIADE DI VIRCHOW
  TRIADE DI VIRCHOW

1) Disfunzione dell’endotelio ⇒ esposizione di fattori tromboplastinici tissutali
 1) Disfunzione dell’endotelio ⇒ esposizione di fattori tromboplastinici tissutali

2) Modificazioni del flusso ematico
 2) Modificazioni del flusso ematico

flusso lento
 flusso lento      ⇒piastrine aacontatto con endotelio+ mancata diluizione fattori coagulazione
                   ⇒piastrine contatto con endotelio+ mancata diluizione fattori coagulazione
flusso turbolento ⇒lesioni endotelio eemarginalizzazione piastrine
 flusso turbolento ⇒lesioni endotelio marginalizzazione piastrine

3) Alterazioni coagulative
 3) Alterazioni coagulative
-aumento [c] fibrinogeno eeprotrombina (risposte di fase acuta, anticoncezionali, etc.)
 -aumento [c] fibrinogeno protrombina (risposte di fase acuta, anticoncezionali, etc.)
-mancanza congenita di anticoagulanti naturali (proteine C, S eeantitrombina III)
 -mancanza congenita di anticoagulanti naturali (proteine C, S antitrombina III)
-Ab anti-fosfolipidi di membrana piastrinici
 -Ab anti-fosfolipidi di membrana piastrinici
-Mutazione fattore V ⇒ resistente ad inattivazione
 -Mutazione fattore V ⇒ resistente ad inattivazione
-altre
 -altre
TROMBI: CARATTERISTICHE ED ORIGINI
 TROMBI: CARATTERISTICHE ED ORIGINI

Trombi arteriosi eecardiaci: flusso rapido⇒ piastrine eefibrina, consistenti, pallidi, laminari
 Trombi arteriosi cardiaci: flusso rapido⇒ piastrine fibrina, consistenti, pallidi, laminari

Trombi venosi: flusso lento⇒ meno fibrina, imprigionate emazie, gelatinosi, rossi, poco laminari
 Trombi venosi: flusso lento⇒ meno fibrina, imprigionate emazie, gelatinosi, rossi, poco laminari

Trombi occlusivi: vasi piccoli eemedi
 Trombi occlusivi: vasi piccoli medi

Trombi parietali: vasi grandi eepareti cuore (aderenti)
 Trombi parietali: vasi grandi pareti cuore (aderenti)
TROMBOSI: ESITI
  TROMBOSI: ESITI

)PROPAGAZIONE Progressivo accrescimento
  PROPAGAZIONE Progressivo accrescimento
   ed estensione nel vaso
    ed estensione nel vaso
  2) LISI Ad opera del sistema fibrinolitico
   2) LISI Ad opera del sistema fibrinolitico
  (facilitato da farmaci come streptochinasi)
   (facilitato da farmaci come streptochinasi)
  3)ORGANIZZAZIONE Invasione da tessuto
   3)ORGANIZZAZIONE Invasione da tessuto
  di
   di granulazione (collageno) ee talvolta
       granulazione (collageno)    talvolta
  RICANALIZZAZIONE
   RICANALIZZAZIONE

  2) TROMBOEMBOLIZZAZIONE frammenti
   2) TROMBOEMBOLIZZAZIONE frammenti
ANATOMIA:
-testa: punto d’attacco all’endotelio (piastrine e fibrina)
-corpo: variabile, spesso striato o bianco nelle arterie,
di solito rosso nelle vene. La sua estensione può essere
abbastanza ragguardevole e trovarsi fluttuante nel lume
secondo la direzione del flusso;
-coda: prevalentemente nei trombi venosi, è costituito
da fibrina ed eritrociti e può estendersi nella direzione
del flusso anche per molti centimetri.
EMBOLISMO
   EMBOLISMO

   Occlusione di un vaso da materiale (embolo) trasportato dal torrente circolatorio
    Occlusione di un vaso da materiale (embolo) trasportato dal torrente circolatorio
   (spesso frammenti di trombo)
    (spesso frammenti di trombo)

RRESTO ED OCCLUSIONE in un vaso troppo piccolo
 RRESTO ED OCCLUSIONE in un vaso troppo piccolo


   1) Venosi fino al cuore ⇒ polmoni (embolia polmonare)
    1) Venosi fino al cuore ⇒ polmoni (embolia polmonare)

   2) Cardiaci (parietali eevegetazioni) Aorta ⇒ cervello, reni, milza, intestino, arti inferiori, etc
    2) Cardiaci (parietali vegetazioni) Aorta ⇒ cervello, reni, milza, intestino, arti inferiori, etc

   3) Parietali dalle carotidi cervello
    3) Parietali dalle carotidi cervello
   3) Parietali dall’aorta reni, arti inferiori
    3) Parietali dall’aorta reni, arti inferiori
TROMBOEMBOLISMO POLMONARE
    TROMBOEMBOLISMO POLMONARE

    Molto frequente causa di morte nei pz ospedalizzati
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ngenere da trombosi vene profonde arti inferiori (polpaccio, politea, femorale, iliaca)
  genere da trombosi vene profonde arti inferiori (polpaccio, politea, femorale, iliaca)

    Conseguenze:
     Conseguenze:
    •• Sovraccarico cuore dx (secondo estensione, >60% albero occluso scompenso immediato)
         Sovraccarico cuore dx (secondo estensione, >60% albero occluso scompenso immediato)
    •• Ischemia polmonare
         Ischemia polmonare


Massivo:(5%) dissociazione elettromeccanica del cuore, scompenso, morte
 assivo: (5%) dissociazione elettromeccanica del cuore, scompenso, morte

Maggiore:(10%) arterie medio calibro, emottisi, talvolta dolore pleurico, infarto polmonare
 aggiore: (10%) arterie medio calibro, emottisi, talvolta dolore pleurico, infarto polmonare

Minore:(85%) arterie piccolo calibro, tosse,
 inore: (85%) arterie piccolo calibro, tosse,

    Minore ricorrente: episodi ripetuti con progressiva occlusione ed ipertensione piccolo circolo
    Minore ricorrente: episodi ripetuti con progressiva occlusione ed ipertensione piccolo circolo
        (sovraccarico cuore dx)
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N.B. Le forme non trattate anche di piccola estensione possono preludere aaforme massive
N.B. Le forme non trattate anche di piccola estensione possono preludere forme massive
EMBOLI: ORIGINI E CARATTERISTICHE
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ngenere da trombosi vene profonde arti inferiori (polpaccio, politea, femorale, iliaca)
  genere da trombosi vene profonde arti inferiori (polpaccio, politea, femorale, iliaca)

alvolta da trombosi plessi venosi periprostatici eepelvici
 alvolta da trombosi plessi venosi periprostatici pelvici

Neoplastici
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  2) Grassosi (gocce di grasso derivanti da midollo osseo aaseguito di fratture, possono superare il
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       microcircolo polmonare eeripartire nella grande circolazione)
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  3) Gassosi (accidentale da iniezione eeda decompressione)
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  4) Da liquido amniotico (accidentale durante il parto, danno alveolare acuto eerischio di CID)
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  A) Terapeutici (per patologie inoperabili)
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  B) Retrogradi (originano nell’atrio dx oonelle grosse vene eesi estendono in senso retrogrado per
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       gravità ooper inversioni pressorie)
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  C) Paradossi (venosi nel circolo arterioso; difetti sepimenti cardiaci, shunt artero-venosi,
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       attraverso circolo polmonare ))
        attraverso circolo polmonare
INFARTO
     INFARTO

    L’arresto della perfusione provoca infarto del distretto colpito
    L’arresto della perfusione provoca infarto del distretto colpito

Causadi elevata mortalità
ausa di elevata mortalità

Cardiaco,renale, cerebrale, polmonare, intestinale, gangrena arti, etc.
ardiaco, renale, cerebrale, polmonare, intestinale, gangrena arti, etc.

    1) Occlusione arteriosa ⇒ necrosi coagulativa (in generale aaforma conica secondo il distretto
     1) Occlusione arteriosa ⇒ necrosi coagulativa (in generale forma conica secondo il distretto
         irrorato dal vaso ostruito) (area inizialmente poco demarcata, pallida, rigonfia; aa48h
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         giallastra eedemarcata da area eritematosa di flogosi; dopo 10gg tessuto di granulazione ee
          giallastra demarcata da area eritematosa di flogosi; dopo 10gg tessuto di granulazione
         poi cicatrizzazione)
          poi cicatrizzazione)

    2) Occlusione venosa ⇒ necrosi emorragica (grande congestione, rottura vasi, soffusione
     2) Occlusione venosa ⇒ necrosi emorragica (grande congestione, rottura vasi, soffusione
         emorragica ed arresto circolazione per eccesso pressione retrograda; frequente per torsioni
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         del peduncolo di un organo, etc.)
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    3) Occlusione lenta ⇒ ischemia senza infarto (se non possono aprirsi circoli collaterali,
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         progressiva atrofia eefibrosi)
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ANEURISMI
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Dilatazione focale di una arteria, con frequente complicazione trombotica oorottura
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ANEURISMA DISSECANTE
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interni eeil terzo esterno) formando un secondo canale
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    tessuti di sostegno (S. di Marfan, S. di Ehlers-Danlos)
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IPERTENSIONE
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Causa importante di malattia distinta in primaria ee secondaria, generalmente definita
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quando la pressione diastolica èè> di 90 mmHg
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Ipertensione primaria (idiopatica) 90% dei casi, aumento della pressione con l’età,
 Ipertensione primaria (idiopatica) 90% dei casi, aumento della pressione con l’età,
     predisposizione genetica, fumo, alcool, obesità, attività fisica, altro
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Ipertensione secondaria 10% dei casi, da cause note, prima fra tutte la malattia
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     nefrovascolare (stenosi arteria renale, coartazione aortica, feocromocitoma, malattie
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Ipertensione benigna incremento progressivo della pressione ee alterazioni vasali, con
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Cuore: ipertrofia compensatoria ⇒ aumento lavoro + aterosclerosi ⇒ ischemia (IVS)
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Encefalo: emorragie, infartualizzazioni, lacune ipertensive
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Rene: ischemia del nefrone ⇒ riduzione progressiva funzionalità ⇒ I.R.C. ee
 Rene: ischemia del nefrone ⇒ riduzione progressiva funzionalità ⇒ I.R.C.
    nefrosclerosi ipertensiva benigna (riserve funzionali, ma necrosi estesa)
     nefrosclerosi ipertensiva benigna (riserve funzionali, ma necrosi estesa)
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 Aorta: ateromi, aneurismi
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  • 1. SISTEMA CARDIOCIRCOLATORIO SISTEMA CARDIOCIRCOLATORIO Malattie⇒ causa + frequente di morte Malattie⇒ causa + frequente di morte ⇓ afflusso ⇓ afflusso ⇒ Impatto funzionale eesofferenza cellulare ⇒ Impatto funzionale sofferenza cellulare ⇓ deflusso ⇓ deflusso Infarti Infarti Società evolute ⇒ nutrizione eccessiva ⇒ ateroma ⇒ Gangrena Gangrena Società evolute ⇒ nutrizione eccessiva ⇒ ateroma ⇒ Aneurismi Aneurismi Trombosi Trombosi I.C. I.C. Sistemica Sistemica Emorragia cerebrale Emorragia cerebrale Ipertensione I.R. I.R. Ipertensione Aterosclerosi Aterosclerosi Polmonare Polmonare Aneurismi Aneurismi
  • 2.
  • 3. CUORE Citotipi: -Cellule P - Nodo seno-atriale (PACE-MAKER) - Oscillatori del Ca, pompe e canali  variazioni [ioniche]  autoritmicità principale - Giunzioni comunicanti asimmetriche  vettorialità e direzionalità dell’eccitazione -Cellule transizionali - Periferia nodo seno-atriale e atrio-ventricolare  CONDUZIONE - Oscillatori del Ca, pompe e canali  variazioni [ioniche]  autoritmicità residua -Cellule di Purkinje -Fascio di His e ramificazioni  CONDUZIONE -Connessine  giunzioni comunicanti asimmetriche  vettorialità -Miocardociti di lavoro -Bassa autoritmicità -60% materiale sarcomerico orientato secondo l’onda della contrazione -Cellule non sinciziali unite dai dischi intercalari (giunzioni strette e comunicanti) Connessine cardiache -Dodecapolimeri -Almeno 20 tipi diversi di cui 5 nei tessuti cardiaci -Implicate nella regolazione della velocità di conduzione e nella morfogenesi (30.2  ↓ conduzione, 40 e 43 conduzione rapida, 45  morfogenesi)
  • 4. CUORE Regolazione intrinseca:  adeguamento a precarico e postcarico - autoritmicità - cronotropismo - conduttività - dromotropismo - eccitabilità (anche esogena) - batmotropismo ( eccitazioni ectopiche) - contrattilità - inotropismo (velocità di contrazione e di rilasciamento) Regolazione estrinseca Ormoni: insulina, catecolamine, glucocorticoidi, T3 e T4, ANP, BNP, VIP, Sost P, etc  regolazione cardiotrofine, IGF1, EGF  Akt regolazione genica (anche mi-RNA) integrità + adattamento
  • 6. CUORE Consumo ossigeno a riposo: 10% del globale dell’organismo Flusso coronarico: 5% del totale Estrazione ossigeno: 70-90% ↓ Sensibilità all’ischemia Metabolismo: 65% ac. Grassi – 35% glucosio – (0-5%) corpi chetonici Carnitina Insulina Ac. Grassi  ↓ fosfofruttochinasi  ↓glicolisi AcetilCoA ↓ piruvato deidrogenasi  ↓glicolisi Creatin-kinasi trasferimento legami energetici del creatin-fosfato Glicogeno molto rappresentato solo come riserva locale (glicolisi) Ipossia cronica↑flusso↑ac. grassi non ossidabilisteatosi cardiaca Ipossia acuta blocco pompe + acidosi (glicolisi) necrosi (20’) + eccit.
  • 7. CUORE Dinamica cardiaca: A)Relazione lunghezza miocita – forza di contrazione (Starling) Ottimale: 2.2 µm  massimo numero di ponti tra actina e miosina < 2 µm  eccessiva sovrapposizione > 2.4 µm  tendenza al disimpegno tra actina e miosina > 3.5 µm  totale disimpegno tra actina e miosina B)Modulazione della contrattilità aspetti energetici cellulari componenti molecolari (organizzazione vettoriale) componenti biochimico- metaboliche Mantenimento di identica gittata tra le due sezioni del cuore
  • 8. CUORE PORTATA CIRCOLATORIA= GC x ν volemia pre-carico versamenti pleuro-pericardici, pericarditi sistole atriale tono artero-venoso  ritorno GC pressione arteriosa/ resistenze periferiche post-carico viscosità del sangue ostacoli al flusso contrattilità tono simpatico – catecolamine inotropismo ν  adrenergica- max 170 (220 in atleti) (>↓riempimento telediastolico)
  • 9. CUORE RISERVA CARDIACA PORTATA A RIPOSO: 3 -4.5 L/min ↑ gittata sistolica (↑ vasodilatazione ↑ ritorno venoso ↑ precarico) ↑ aumento contrattilità  ↑ frazione eiezione ↑ ν ( ↓ flusso coronarico) PORTATA SOTTO SFORZO (risposta adrenergica): 15 – 30 L/min - redistribuzione flusso sanguigno ↑ frazione di estrazione ossigeno nei muscoli ↑ metabolismo anaerobio (fino al 5%  acidosi lattica) (25% in I.C.)
  • 10. CUORE LAVORO CARDIACO Fase statica (isometrica) = V x p telediast.  V x p art (aorta o polm) Fase dinamica: mv2/2g (m=massa ematica, v= velocità iniziale) L = Vp + mv2/2g Vp aorta = 70ml x 100 mm Hg A riposo componente dinamica trascurabile Vp polmonare = 70ml x 15 mm Hg Sotto sforzo: ≤ 20% V media = 0.6 m/sec Esempi di condizioni patologiche: Stenosi: ad es. 1/3 orifizio  1/9 superficie  ↑ 9v  81x lavoro  ipertrofia Reflusso:  caput mortum  ↑ V e ↑ m  ipertrofia (variabile) e dilatazione
  • 12. IPERTROFIA DA LAVORO DEL CUORE E’ABBASTANZA REVERSIBILE SE RIMOSSA LA CAUSA : IL VOLUME RITORNA LENTAMENTE ALLA NORMA E’ UNA IPERTROFIA VERA FIBRA MUSCOLATRE AUMENTA DI CIRCA 3 VOLTE IL NUCLEO AUMENTA MOLTISSIMO IL LETTO CAPILLARE NON AUMENTA IN PROPORZIONE SQUILIBRIO FRA RETE CAPILLARE E PARENCHIMA DA NUTRIRE
  • 13. LA FIBRA IPERTROFICA E’ MALNUTRITA E’ IN GRADO DI SVOLGERE LE SUE FUNZIONI IN FASE DI RIPOSO, MA RESISTE MENO DURANTE GLI SFORZI (ridotta contrattilità complessiva) L’IPERESPRESSIONE PROTEICA CHE CONDUCE AD IPERTROFIA PRODUCE PROTEINE CHE HANNO FUNZIONALITA’ RIDOTTA NEL MECCANISMO DI CONTRAZIONE NELL’IPERTROFIA CARDIACA SI VERIFICA UN AUMENTO PROGRESSIVO DEI FENOMENI APOPTOTICI: PERIDITA DEGLI ELEMENTI CONTRATTILI SI PRODUCE ANCHE UN’ALTERAZIONE DEI POTENZIALI DI MEMBRANA : AUMENTA L’INCIDENZA DELLE ARITMIE
  • 14. I SEGNI DELL’ANOSSIA E DELLA MALNUTRIZIONE COMPAIONO IN FORMA DI INSUFFICIENZA CARDIACA NEL TEMPO SI MANIFESTANO PROCESSI REGRESSIVI FINO ALLA NECROSI CHE SI ASSOCIANO AD UNA IPERPLASIA FIBROBLASTICA CON PROGRESSIVO INCREMENTO DELLA MATRICE: IL CUORE IPERTROFICO APPARE COME CUORE FIBROTICO ANCHE IN VIRTU’ DELLA RIDOTTA NEOANGIOGENESI POSSIBILE
  • 15. CUORE Ipertrofia -Vera -Falsa (amiloidosi, glicogenosi, lipidosi etc) Aumento omogeneo senza disorganizzazione vettoriale TGFβ  Fibrosi Disorganizzazione vettoriale 1)Ipotrofia -2)Aggiunta elementi in serie
  • 17. CUORE Ipertrofia Livelli di Ca++ Mutazioni : Fosfolambano (PLN)  inattivazione PKA  no inattivazione SERCA 2a (ATP-asi Ca dip) SERCA 2a  persistenza Ca nel citosol  ipertrofia ecc + danno e degradazione sarcomeri HAX-1 (proteina antiapoptotica che lega HS-1 simile alla cortactina che lega la F-actina)
  • 18. CAUSE PATOLOGICHE DI IPERTROFIA CARDIACA -Ipertensione -Obesità -Difetti valvolari (stenosi, insufficienze) -Malattie congenite -Cardiomiopatie ipertrofiche ed ipertrofico-dilatative LIMITI DELL’UTILITA’ FUNZIONALE DELLE IPERTROFIE TEF-1 MEF-2 Superficie ∝ r2 Volume ∝ r3
  • 19. CUORE Ipertrofia e scompenso -Rapporto superficie-volume -Alterazione matrice -Alterata geometria cavità ventricolari -Iperplasia microtubulare  ostacolo meccanico -Alterazioni trasporto del calcio  rallentamento trasferimento Ca   contrattilità e morte -Dissaray sarcomerico  scompaginamento e disorganizzazione vettoriale -Riorganizzazione energetica con metabolismo glucidico (downregolazione tramite PPAR/RXR che si legano ai repressori trascrizionali Sp1, Sp3, COUP-TF  ↓ carnitina palmitoil trasferasi e acilcoenzima A-deidrogenasi  ↑ glicolisi anaerobia  acidosi e ↑ stress ossidativo)
  • 21. Malattie cardiache: (principale causa di morte nei paesi occ. Tra i 30 e i 50 anni) ) Congenite ) Acquisite Pericardio Possono interessare: Miocardio Endocardio (specie le valvole) Patologia cardiaca⇒riduzione efficienza della pompa ⇒insufficienza cardiaca (IC)
  • 22. PATOLOGIE CARDIACHE INFANTILI PATOLOGIE CARDIACHE INFANTILI Soprattutto si parla di patologie congenite Soprattutto si parla di patologie congenite Sintomatologia dopo la nascita: Sintomatologia dopo la nascita: Cianosi (si, no, precoce ootardiva), dispnea, ridotto sviluppo Cianosi (si, no, precoce tardiva), dispnea, ridotto sviluppo Fattori infettivi, alcool, altri fattori teratogeni non identificabili Fattori infettivi, alcool, altri fattori teratogeni non identificabili A) A) Ostruzioni al flusso Ostruzioni al flusso B) B) Shunts Shunts C) C) Cardiomiopatie (rare) Cardiomiopatie (rare) D) D) Tesaurismosi autosomiche (glicogenosi) Tesaurismosi autosomiche (glicogenosi) E) E) Febbre reumatica Febbre reumatica
  • 23. Malattie cardiache congenite • Eziologia  90% causa sconosciuta  Durante lo sviluppo cardiaco, insulti di diversa origine possono intervenire tra la 9a e la fine della 16a settimana (completamento dello sviluppo cardiaco)  Anomalie cromosomiche (es. trisomia 13,18,21)  Sindromi ereditarie mendeliane (Marfan, Ehlers-Danlos) possono essere associate con anomalie cardiache specifiche e con lo sviluppo abnorme di altri organi/sistemi  Cause ambientali (es. rosolia materna, alcool, fumo)
  • 24. PATOGENESI DELLE MALFORMAZIONI CONGENITE – GENI IMPLICATI NELLA MORFOGENESI Geni homebox (HOX) sequenza conservata - DNA binding - attivazione sequenziale morfogenesi arti, vertebre, struttura craniofacciali (TGF e FGF) Geni pairedbox (PAX) sequenza conservata - DNA binding  fattori trascrizionali attivi singolarmente Proto-oncogeni
  • 25.
  • 26. Acianotiche Cause (left-to-right shunts) • Difetti interventricolari, che in genere intervengono nella parte membranacea del setto. La rilevanza clinica dipende in genere dal volume dello shunt e dall’associazione con altri difetti Quadro clinico • Difetti interatriali 1. Ostium primum (5%) = parte inferiore del setto • Scompenso cardiaco dx sopra la valvola atrioventricolare (+ anomalied delle valvole AV) 2. Ostium secundum (90%) = centro del setto atriale in corrispondenza del foramen ovale; questo puo’ essere dovuto a septum primum, septum secundum, • Ipertensione polmonare o entrambi secondaria (dovuta ad aumento 3. Cuscinetto endocardico (difetto atriale, ventricolare o canale AV comune) della pressione e del flusso) 4. Seno venoso (5%) = parte superiore del setto atriale, anomalo ritorno venoso dalle vene polomari nella 5. vena cava superiore o atrio destro Foramen ovale (in genere non clinicamente • La pressione del ventricolo dx rilevante) puo’ superare quella del sinistro e • Dotto arterioso pervio = il sangue ossigenato fluisce si puo’ avere una inversione dello dall’aorta all’arteria polmonare, privando la circolazione shunt (cianosi) sistemica di sangue ossigenato (possibile ipertensione polmonare);indometacina (per chiudere) o prostaglandina E per mantenerlo pervio se necessario
  • 27. Cianotiche (Right-to-left shunts) Quadro clinico • Cianosi (emoglobina ridotta nel sangue capillare supera i 5g/dl, indipendentemente dal contenuto Hb totale e dal % di Hb che ha legato O 2) • Embolismo paradosso (emboli venosi che bypassano la circolazione polmonare ed entrano direttamente nella circolazione sistemica
  • 28. Shunts sinistra-destra Shunts sinistra-destra 1) Difetto del setto interatriale (per lo + difetto dell’ostium secundum) 1) Difetto del setto interatriale (per lo + difetto dell’ostium secundum) 2) Difetti del setto interventricolare (difetti + grandi nella parte muscolare, più piccoli 2) Difetti del setto interventricolare (difetti + grandi nella parte muscolare, più piccoli in quella membranosa (malattia di Roger) in quella membranosa (malattia di Roger) 3) Pervietà del dotto arterioso (shunt aorto-polmonare) (più frequente nelle donne) (da 3) Pervietà del dotto arterioso (shunt aorto-polmonare) (più frequente nelle donne) (da operare) operare) Talvolta paucisintomatici se piccoli, scoperti solo in età adulta per I.C. di n.d.d.. Talvolta paucisintomatici se piccoli, scoperti solo in età adulta per I.C. di n.d.d..
  • 29. Shunts destra-sinistra Shunts destra-sinistra Tetralogia di Fallot Tetralogia di Fallot -- Difetto del setto interventricolare Difetto del setto interventricolare -- Aorta aacavaliere oodestroposta ⇒ cianosi (no nella trilogia) Aorta cavaliere destroposta ⇒ cianosi (no nella trilogia) -- Stenosi della polmonare (cono valvolare oocuspidi) ⇒ ipoperfusione polmonare Stenosi della polmonare (cono valvolare cuspidi) ⇒ ipoperfusione polmonare -- Ipertrofia ventricolare dx Ipertrofia ventricolare dx Pentalogia di Fallot Pentalogia di Fallot -- Come sopra Come sopra -- Comunicazione interatriale Comunicazione interatriale Tetralogia di Fallot e’ la causa piu’ frequente di cianosi nei giovani e negli adulti Ha 4 anomalie specifiche: 1. Stenosi dell’arteria polmonare 2. Ipertrofia del ventricolo dx 3. DIV 4. Aorta a cavaliere del setto interventricolare La rilevanza clinica della Fallot sta nel grado di ostruzione dell’efflusso dal V dex. Attraverso il difetto interv., sangue deossigenato passa nel ventricolo sinistro, l’aorta tende ad allargarsi e sangue ‘ progressivamente sottratto al territorio polmonare)
  • 30. Ostruzioni al flusso Ostruzioni al flusso Stenosi aortica Stenosi aortica In genere con valvola bicuspide ⇒ disturbi in età avanzata (calcificazioni, etc.) In genere con valvola bicuspide ⇒ disturbi in età avanzata (calcificazioni, etc.) Varianti: sottovalvolare eesopravalvolare (associate oomeno aacoartazione aortica) Varianti: sottovalvolare sopravalvolare (associate meno coartazione aortica) Coartazione aortica Coartazione aortica In genere in prossimità del dotto che èèchiuso In genere in prossimità del dotto che chiuso ⇒ Ipertensione aamonte eeipotensione aavalle ⇒ Ipertensione monte ipotensione valle Variante: coartazione preduttale (stenosi di un tratto lungo con dotto pervio) Variante: coartazione preduttale (stenosi di un tratto lungo con dotto pervio) Trasposizione dei grandi vasi Trasposizione dei grandi vasi Sopravvivenza possibile solo se c’è uno shunt atriale ooventricolare oola persistenza del dotto Sopravvivenza possibile solo se c’è uno shunt atriale ventricolare la persistenza del dotto
  • 31. Coartazione dell’aorta – Preduttale o infantile = restringimento dell’aorta prossimale all’apertura del dotto arterioso – Postduttale o adulto = restringimento dell’aorta distale all’apertura del dotto; tipo piu’ comune che consente la sopravvivenza
  • 32. Stenosi o atresia della valvola aortica L’atresia completa e’ incompatibile con la vita neonatale La valvola aortica bicuspide puo’ essere asintomatica ma puo’ portare ad endocarditi infettive, sovraccarico sinistro e morte improvvisa. Questa e’ la causa piu’ comune di stenosi aortica
  • 33. Tronco arterioso • Tronco arteriosio persistente (o unico) = mancata separazione di aorta e arteria polmonare; il tronco riceve sangue da entrambe le cavita’ ventricolari (cianosi); in genere questo si associa DIV (parte membranacea)
  • 34. Trasposizione dei grossi vasi Trasposizione dei grossi vasi = si ha per una mancata rotazione del setto tronco-conale. Il quadro piu’ classico e’ dato dall’origine dell’aorta dal ventric Dx e la polmonare dal ventric Sin. In genere, ci sono altre anomalie associate come peristenza del dotto di Botallo, difetto interatriale o interventricolare o foramen ovale pervio. Questo mix di sangue venoso e sistemico permette in genere la sopravvivenza
  • 35. Atresia della polmonare Stenosi o atresia della valvola polmonare Il tronco polmonare puo’ non avere apertura sufficiente (o nulla) al livello della valvola polmonare (se la stenosi e’ severa c’è cianosi)
  • 36. MALATTIE DEL PERICARDIO MALATTIE DEL PERICARDIO a) acuta a) acuta Essudato ricco di fibrina ⇒ sfregamento + edema Essudato ricco di fibrina ⇒ sfregamento + edema b) cronica b) cronica
  • 38.
  • 39. a) Cardiomiopatia dilatativa primitiva a) Cardiomiopatia dilatativa primitiva Le pareti stirate, assottigliate, camere dilatate, muscolo ipocontrattile Le pareti stirate, assottigliate, camere dilatate, muscolo ipocontrattile Pressione telediastolica elevata Pressione telediastolica elevata
  • 40. b) Cardiomiopatie dilatative secondarie b) Cardiomiopatie dilatative secondarie Le pareti stirate, assottigliate, camere dilatate, muscolo ipocontrattile Le pareti stirate, assottigliate, camere dilatate, muscolo ipocontrattile Pressione telediastolica elevata Pressione telediastolica elevata -- Distruzione proteine miofibrillari per infezione virale? (patogenesi autoimmunitaria??) Distruzione proteine miofibrillari per infezione virale? (patogenesi autoimmunitaria??) -- Alcool  acetaldeide  alterazioni metabolismo energetico eemobilizzazione Ca ++ Alcool  acetaldeide  alterazioni metabolismo energetico mobilizzazione Ca ++ -- Peri-partum Peri-partum -- Ciclofosfamide, cocaina, antracicline, cobalto, etc. Ciclofosfamide, cocaina, antracicline, cobalto, etc. Tipo particolare: displasia ventricolare destra aritmogena (ARVD) in cui gran parte Tipo particolare: displasia ventricolare destra aritmogena (ARVD) in cui gran parte della parete del Vsin èèsostituita da tessuto adiposo (autosomica) (alta mortalità) della parete del V sostituita da tessuto adiposo (autosomica) (alta mortalità) sin
  • 41. Cardiomiopatia ipertrofica Cardiomiopatia ipertrofica Le pareti ventricolari eespecie il setto sono enormemente ispessiti in modo asimmetrico Le pareti ventricolari specie il setto sono enormemente ispessiti in modo asimmetrico Fibre muscolari irregolarmente ramificate Fibre muscolari irregolarmente ramificate Anormalità distribuzione pressioni Anormalità distribuzione pressioni 50% autosomica dominante 50% autosomica dominante Morte improvvisa da sforzo ooforme + lievi con affaticabilità, dispnea, etc. Morte improvvisa da sforzo forme + lievi con affaticabilità, dispnea, etc.
  • 42. Cardiomiopatia ipertrofica Cardiomiopatia ipertrofica Disarray sarcomerico
  • 44. MALATTIE DELL’ENDOCARDIO MALATTIE DELL’ENDOCARDIO Rare le malattie primitive dell’endocardio non valvolare Rare le malattie primitive dell’endocardio non valvolare 1) Effetto tardivo di un infarto subendocardioco ⇒ ispessimento dell’endocardio ⇒ rischio 1) Effetto tardivo di un infarto subendocardioco ⇒ ispessimento dell’endocardio ⇒ rischio di trombosi parietale di trombosi parietale 2) Ispessimento endocardico da traumatismo emodinamico (stenosi valvolari, insufficienza, 2) Ispessimento endocardico da traumatismo emodinamico (stenosi valvolari, insufficienza, etc.) etc.) 3) In genere aacarico del cuore sin, aadx se c’è uno shunt 3) In genere carico del cuore sin, dx se c’è uno shunt 4) Diffusa sostituzione con tessuto fibroelastico nella fibroelastosi endocardica 4) Diffusa sostituzione con tessuto fibroelastico nella fibroelastosi endocardica 5) Ispessimento fibroso nella fibrosi endomiocardica 5) Ispessimento fibroso nella fibrosi endomiocardica Insufficienza cardiaca Insufficienza cardiaca
  • 45. Malattie dell’endocardio ENDOCARDITE REUMATICA Ag Ac. Ialuronico streptococcico Polisaccaridi parete batterica glicopr. valvole Ag membrana  sarcolemma Altre forme immunomediate: LES endocardite di Libman-Sacks AR Spondilite anchilosante
  • 46.
  • 47. ENDOCARDITI INFETTIVE ENDOCARDITI INFETTIVE 1) Superinfezioni su zone di endocardio alterate da patologie valvolari oocongenite 1) Superinfezioni su zone di endocardio alterate da patologie valvolari congenite Aumentate con ililprolungamento della sopravvivenza dei pz con vizi cardiaci Aumentate con prolungamento della sopravvivenza dei pz con vizi cardiaci Patogeni aa bassa virulenza (viridanti, etc.) (commensali cute, bocca, intestino) durante episodi di Patogeni bassa virulenza (viridanti, etc.) (commensali cute, bocca, intestino) durante episodi di batteriemia vengono conglobati da trombi di piastrine eepossono crescere sull’endocardio batteriemia vengono conglobati da trombi di piastrine possono crescere sull’endocardio 1.1) Endocardite subacuta batterica 1.1) Endocardite subacuta batterica Lenta proliferazione ⇒ lenta distruzione valvolare con induzione trombosi ⇒embolie Lenta proliferazione ⇒ lenta distruzione valvolare con induzione trombosi ⇒embolie Effetti: Effetti: a) Embolie (settiche eenon) ⇒infartualizzazioni multiple a) Embolie (settiche non) ⇒infartualizzazioni multiple b) Distruzione cuspidi ⇒I.C. b) Distruzione cuspidi ⇒I.C. c) Malattie da IMC ⇒petecchie, glomerulonefriti,etc. c) Malattie da IMC ⇒petecchie, glomerulonefriti,etc. 2) Infezioni su valvole normali 2) Infezioni su valvole normali Batteri ad alta virulenza (s. aureus, etc.) Batteri ad alta virulenza (s. aureus, etc.) Setticemie in tossicodipendenti, dopo interventi aacuore aperto, sepsi Setticemie in tossicodipendenti, dopo interventi cuore aperto, sepsi 2.1) Endocardite acuta infettiva 2.1) Endocardite acuta infettiva Rapida proliferazione ⇒flogosi ⇒necrosi ⇒distruzione eeperforazioni cuspidi ⇒I.C. Rapida proliferazione ⇒flogosi ⇒necrosi ⇒distruzione perforazioni cuspidi ⇒I.C.
  • 48. ENDOCARDITE BATTERICA Microrganismi S. Viridans Streptococchi e stafilococchi (tossicodipendenti) C. Albicans e altri miceti (protesi valvolari) Anaerobi (da tasche gengivali ) Ceppi molto virulenti (S. piogenes, S. aureus, gonococchi) si impiantano anche su tessuto sano Acute: setticemia ⇒ emboli settici ⇒ ascessi metastatici ⇒ infarti settici Subacute: malattia cronica, calo ponderale, febbre intermitt., lesioni valvolari ENDOCARDITE TROMBOTICA NON BATTERICA 10% embolie cerebrali Piccole vegetazioni sulla rima valvolare focus per infezioni batteriche Sono il risultato di endocarditi misconosciute spesso associate a CVC
  • 49. MALATTIE DELL’ENDOCARDIO VALVOLARE MALATTIE DELL’ENDOCARDIO VALVOLARE Alterazioni funzionali meccaniche delle valvole causano patologie cardiache Alterazioni funzionali meccaniche delle valvole causano patologie cardiache Prevalentemente sinistre (tranne endocarditi eepancardite reumatica) Prevalentemente sinistre (tranne endocarditi pancardite reumatica) a) stenosi a) stenosi b) insufficienza b) insufficienza Anormalità congenite, cicatrizzazione post-infiammatoria, degenerazione senile, Anormalità congenite, cicatrizzazione post-infiammatoria, degenerazione senile, dilatazione anulus, alterazioni dei muscoli papillari, degenerazione del connettivo dilatazione anulus, alterazioni dei muscoli papillari, degenerazione del connettivo valvolare, distruzione acuta da infiammazione necrotizzante, etc. valvolare, distruzione acuta da infiammazione necrotizzante, etc. Qualunque valvola strutturalmente anomala può essere colonizzata da microrganismi Qualunque valvola strutturalmente anomala può essere colonizzata da microrganismi (valvulite infettiva) (valvulite infettiva) Febbre reumatica, LES, etc Febbre reumatica, LES, etc Esposizione collagene ⇒ Deposizione di un Esposizione collagene ⇒ Deposizione di un trombo ⇒ noduli eevegetazioni trombo ⇒ noduli vegetazioni Danno immuno-mediato Danno immuno-mediato Infiammazione Infiammazione Infezione Infezione Organizzazione Organizzazione ee cicatrizzazione cicatrizzazione ⇒ ⇒ deformazione eealterazioni funzionali deformazione alterazioni funzionali Neoplasie Neoplasie Ipercoagulabilità Ipercoagulabilità Endocarditi asettiche Endocarditi asettiche
  • 50. Malattie valvolari Riguardano tutto il complesso valvolare (anulus, lembi, corde, muscoli papillari) • Acute (perforazione, rottura corde o muscoli papillari) • Croniche (vegetazioni su lesioni da turbolenze ⇒ ⇑ turbolenze) Elementi importanti Mitrale: +frequentemente interessata della tricuspide Stenosi: + comune per endocarditi (reumatica) Insufficienza: alcuni gradi comuni nella stenosi, nella dilatazione, alterazioni muscoli papillari e/o corde, alterazioni parete ventricolare Aortica Stenosi: forme combinate nella malattia reumatica, calcificazioni in età avanzata, congenite Insufficienza: varie condizioni (infettive, alterazioni dell’anulus e di lembi non + complementari) Tricuspide Stenosi: rara nella malattia reumatica Insufficienza: + frequente in corso di dilatazioni del cuore dx, etc.) Polmonare Stenosi: per lo più congenite
  • 51. STENOSI MITRALICA STENOSI MITRALICA Cicatrizzazione post-infiammatoria delle cuspidi valvolari Cicatrizzazione post-infiammatoria delle cuspidi valvolari Solo il 50% ha una storia di febbre reumatica Solo il 50% ha una storia di febbre reumatica -- Ispessimento cuspidi valvolari Ispessimento cuspidi valvolari -- Fusione delle commessure Fusione delle commessure -- Alterazioni corde tendinee Alterazioni corde tendinee -- Orifizio stenotico, deformato (a muso di tinca) Orifizio stenotico, deformato (a muso di tinca) Orifizio stenotico ⇒ ipertrofia Asin ++dilat. ⇒ipertensione Orifizio stenotico ⇒ ipertrofia Asin dilat. ⇒ipertensione polmonare ⇒emottisi ⇒I.C. polmonare ⇒emottisi ⇒I.C. ⇓⇓ fibrillazione atriale fibrillazione atriale
  • 52. INSUFFICIENZA MITRALICA INSUFFICIENZA MITRALICA Ne deriva reflusso di sangue nell’atrio durante la sistole Ne deriva reflusso di sangue nell’atrio durante la sistole Cause: Cause: -- Cicatrizzazione post-infiammatoria Cicatrizzazione post-infiammatoria -- Rotture corde tendinee oomuscolo papillare (acuta ⇒E.P.A.) Rotture corde tendinee muscolo papillare (acuta ⇒E.P.A.) -- Dilatazione ventricolo sin Dilatazione ventricolo sin -- Distruzione cuspidi valvolari da endocardite (perforazione acuta ⇒E.P.A.) Distruzione cuspidi valvolari da endocardite (perforazione acuta ⇒E.P.A.) -- Sindrome della lassità della mitrale (⇒ prolasso specie lembo post. + frequente nelle Sindrome della lassità della mitrale (⇒ prolasso specie lembo post. + frequente nelle donne) donne) Progressiva ipertrofia sinistra eeinsufficienza Progressiva ipertrofia sinistra insufficienza
  • 53. VALVULOPATIA AORTICA VALVULOPATIA AORTICA STENOSI STENOSI Frequente calcificazione di valvola bicuspide congenita, post- reumatica oosenile, aavolte Frequente calcificazione di valvola bicuspide congenita, post- reumatica senile, volte fibrosi isolata senza altri interessamenti valvolari fibrosi isolata senza altri interessamenti valvolari INSUFFICIENZA INSUFFICIENZA CAUSE: CAUSE: -retrazione post-infiammatoria delle cuspidi -retrazione post-infiammatoria delle cuspidi -erosione delle cuspidi per endocarditi infettive -erosione delle cuspidi per endocarditi infettive -retrazione delle cuspidi per calcificazione senile -retrazione delle cuspidi per calcificazione senile -dilatazione aorta eeanulus (Lue, spondilite, etc.) -dilatazione aorta anulus (Lue, spondilite, etc.) Frequenti vizi misti Frequenti vizi misti Ostruzione ⇒ipertrofia Vsin ⇒ipertrofia Asin Ostruzione ⇒ipertrofia Vsin ⇒ipertrofia Asin Ostruzione ⇒riduzione flusso sistemico eecoronarico ⇒angina eeipossia (sincope) Ostruzione ⇒riduzione flusso sistemico coronarico ⇒angina ipossia (sincope) Reflusso ⇒ipertrofia + ipercinesi (polso schioccante) ⇒scompenso Reflusso ⇒ipertrofia + ipercinesi (polso schioccante) ⇒scompenso
  • 54. CARDIOPATIA ISCHEMICA CARDIOPATIA ISCHEMICA È la malattia più frequente del miocardio ee la causa principale di morte nel mondo È la malattia più frequente del miocardio la causa principale di morte nel mondo occidentale (30% morti uomini, 23% morti donne) occidentale (30% morti uomini, 23% morti donne) La causa principale èèla malattia coronarica (aterosclerosi delle coronarie) La causa principale la malattia coronarica (aterosclerosi delle coronarie) ⇑lavoro ⇒ ⇑richieste di ossigeno (+ soggetto V sin perché + grosso eecon press. + elevate) ⇑lavoro ⇒ ⇑richieste di ossigeno (+ soggetto V sin perché + grosso con press. + elevate) In genere causata da complicazioni delle placche ateromatose In genere causata da complicazioni delle placche ateromatose Trombosi per: Trombosi per: 1) 25% casi da ulcerazione endotelio sopra la placca 1) 25% casi da ulcerazione endotelio sopra la placca 2) 75% casi da fissurazione della placca (esposizione di materiale lipidico) ⇒ 2) 75% casi da fissurazione della placca (esposizione di materiale lipidico) ⇒ trombosi eeemorragie della placca ⇒ ⇑ aumento volume ⇒ occlusione trombosi emorragie della placca ⇒ ⇑ aumento volume ⇒ occlusione
  • 55. ANGINA STABILE ANGINA STABILE Dolore toracico evocato da maggiori richieste di ossigeno aacausa di sforzi, in presenza Dolore toracico evocato da maggiori richieste di ossigeno causa di sforzi, in presenza di occlusione di una coronaria di occlusione di una coronaria Stenosi > 50% (severa) di una coronaria Stenosi > 50% (severa) di una coronaria maggiore ⇒ limitazione al flusso (terapia) maggiore ⇒ limitazione al flusso (terapia) Episodi ripetuti nel lungo periodo ⇒ sclerosi Episodi ripetuti nel lungo periodo ⇒ sclerosi eefibrosi del miocardio ma anche anastomosi fibrosi del miocardio ma anche anastomosi Forma particolare Forma particolare Angina microvascolare: coronarie principali Angina microvascolare: coronarie principali indenni, indenni, alterazioni alterazioni organiche organiche ee funzionali delle arterie perforanti ee dei funzionali delle arterie perforanti dei plessi intramiocardici plessi intramiocardici
  • 56. ANGINA INSTABILE ANGINA INSTABILE La fissurazione delle placche e/o vasospasmi ee trombosi possono provocare episodi La fissurazione delle placche e/o vasospasmi trombosi possono provocare episodi improvvisi ed ingravescenti improvvisi ed ingravescenti La fissurazione può avviare il processo trombotico ⇒occlusione ⇒ rischio di infarto ee La fissurazione può avviare il processo trombotico ⇒occlusione ⇒ rischio di infarto morte improvvisa per fibrillazione morte improvvisa per fibrillazione ANGINA VARIANTE (di Prinzmetal) ANGINA VARIANTE (di Prinzmetal) Crisi anginose non indotte da sforzo, prevalentemente aariposo oonelle ore notturne Crisi anginose non indotte da sforzo, prevalentemente riposo nelle ore notturne Causa: attività vasospastica autonoma in presenza oomeno di porzioni già sub-stenotiche Causa: attività vasospastica autonoma in presenza meno di porzioni già sub-stenotiche
  • 57. INFARTO MIOCARDICO INFARTO MIOCARDICO 1) INFARTO MIOCARDICO REGIONALE 1) INFARTO MIOCARDICO REGIONALE 90% dei casi 90% dei casi Interessa una porzione della parete ventricolare Interessa una porzione della parete ventricolare Prevalentemente causato da un trombo formatosi su placca ateromatosa coronarica Prevalentemente causato da un trombo formatosi su placca ateromatosa coronarica Occlusione persistente di una coronaria principale ⇒ infarto aatutto spessore Occlusione persistente di una coronaria principale ⇒ infarto tutto spessore Lisi del trombo ooapertura circoli collaterali ⇒ infarto regionale Lisi del trombo apertura circoli collaterali ⇒ infarto regionale 2) INFARTO SUBENDOCARDICO E CIRCONFERENZIALE 2) INFARTO SUBENDOCARDICO E CIRCONFERENZIALE 10% dei casi 10% dei casi Interessa una la regione subendocardica del ventricolo Interessa una la regione subendocardica del ventricolo Prevalentemente causato da una ipoperfusione generalizzata (stenosi principali coronarie) Prevalentemente causato da una ipoperfusione generalizzata (stenosi principali coronarie) Causa scatenante: ipotensione che riduce il flusso già compromesso delle coronarie Causa scatenante: ipotensione che riduce il flusso già compromesso delle coronarie Sofferenza ischemica zona limite di irrorazione ⇒ infarto circonferenziale Sofferenza ischemica zona limite di irrorazione ⇒ infarto circonferenziale
  • 58.
  • 59.
  • 60. L’estensione eela porzione infartuata dipendono L’estensione la porzione infartuata dipendono dal vaso occluso dal vaso occluso Prevalentemente Vsin eesetto, raramente le parti dx Prevalentemente Vsin setto, raramente le parti dx PATOGENESI: PATOGENESI: Ischemia  ↓ O2  alterazione omeostasi [Ca] citosol Ischemia  ↓ O2  alterazione omeostasi [Ca] citosol  --attivazione metabolismo perossidativo attivazione metabolismo perossidativo --ipercontrazione sarcomeri  danno ipercontrazione sarcomeri  danno --attivazione proteasi Ca dipendenti attivazione proteasi Ca dipendenti --blocco sintesi di ATP blocco sintesi di ATP II primi tre sono ATP dipendenti, (la riperfusione può primi tre sono ATP dipendenti, (la riperfusione può estenderne l’attività e/o generare squilibri di estenderne l’attività e/o generare squilibri di concentrazione intramitocondriale che innescano concentrazione intramitocondriale che innescano l’apoptosi) l’apoptosi) RISULTATO: RISULTATO: --NECROSI COAGULATIVA NECROSI COAGULATIVA --APOPTOSI ZONA LIMITE APOPTOSI ZONA LIMITE
  • 61.
  • 62.
  • 63. INFARTO MIOCARDICO INFARTO MIOCARDICO Prime ore Alcuni giorni A distanza – anche per tutta la vita Sopraslivellamento S-T Abbassamento S-T T coronarica Onda coronarica T coronarica Deflessione/inversione QRS Deflessione/inversione QRS (finestra elettrica) III Esempio evoluzione ECG infarto posteriore 12-24h: ↑MB-CK 24-48h: ↑ aspartato aminotrasferasi 72h-una settimana: LDH-1, LDH-2, Troponina T, mioglobina Incostanti: Citochine infiammatorie VES CRP Leucocitosi Febbre
  • 64. MORTE CARDIACA IMPROVVISA MORTE CARDIACA IMPROVVISA In genere: fibrillazione ventricolare  defibrillazione In genere: fibrillazione ventricolare  defibrillazione Raramente arresto cardiaco per blocco di conduzione  elettrostimolazione Raramente arresto cardiaco per blocco di conduzione  elettrostimolazione Raramente: tamponamento cardiaco, embolizzazione massiva, etc. Raramente: tamponamento cardiaco, embolizzazione massiva, etc. In genere non in ospedale In genere non in ospedale Spesso senza sintomi premonitori Spesso senza sintomi premonitori II pz con storia di ischemia possono avere fibrillazione aa partenza dalle zone limitrofe alla pz con storia di ischemia possono avere fibrillazione partenza dalle zone limitrofe alla cicatrice senza ulteriore trombosi cicatrice senza ulteriore trombosi IIpz senza storia di ischemia in genere hanno una trombosi su una placca ⇒ ischemia acuta pz senza storia di ischemia in genere hanno una trombosi su una placca ⇒ ischemia acuta del miocardio ⇒ fibrillazione ⇒morte del miocardio ⇒ fibrillazione ⇒morte
  • 65. INFARTO MIOCARDICO ––COMPLICAZIONI A BREVE TERMINE INFARTO MIOCARDICO COMPLICAZIONI A BREVE TERMINE 1) Ulteriori disritmie (fibrillazioni; bradiartmie specie per infarti post che interessano il 1) Ulteriori disritmie (fibrillazioni; bradiartmie specie per infarti post che interessano il nodo atrio-ventricolare) nodo atrio-ventricolare) 2) Insufficienza ventricolare sin (infarti estesi) 2) Insufficienza ventricolare sin (infarti estesi) 3) Rottura parete (in genere 2-10 gg) ⇒ tamponamento oocomunicazione interventricolare 3) Rottura parete (in genere 2-10 gg) ⇒ tamponamento comunicazione interventricolare se sul setto + rara) ⇒ insufficienza ventricolare acuta se sul setto + rara) ⇒ insufficienza ventricolare acuta 4) Disfunzione, infarto oorottura di muscolo papillare ⇒ insufficienza mitralica 4) Disfunzione, infarto rottura di muscolo papillare ⇒ insufficienza mitralica 5) Trombosi parietale ⇒embolizzazioni 5) Trombosi parietale ⇒embolizzazioni 6) Pericardite acuta 6) Pericardite acuta 7) Concomitante ipercoagulabilità + prolungato clinostatismo ⇒ trombosi venose 7) Concomitante ipercoagulabilità + prolungato clinostatismo ⇒ trombosi venose
  • 66. INFARTO MIOCARDICO – COMPLICAZIONI A LUNGO TERMINE INFARTO MIOCARDICO – COMPLICAZIONI A LUNGO TERMINE 1) Insufficienza cronica sinistra intrattabile (infarti estesi aatutto spessore) 1) Insufficienza cronica sinistra intrattabile (infarti estesi tutto spessore) 2) Aneurisma ventricolare (cicatrice anelastica) eetalvolta trombosi parietale 2) Aneurisma ventricolare (cicatrice anelastica) talvolta trombosi parietale 3) Infarto miocardico ricorrente da insufficienza circolo coronarico 3) Infarto miocardico ricorrente da insufficienza circolo coronarico 4) Sindrome di Dressler (pericardite autoimmunitaria) (2-10 mesi dopo) 4) Sindrome di Dressler (pericardite autoimmunitaria) (2-10 mesi dopo)
  • 67.
  • 68. DISRITMIE DISRITMIE Impulso: nodo del seno atriale ⇒ atri ⇒nodo atrioventricolare ⇒fascio di His(2 branche) Impulso: nodo del seno atriale ⇒ atri ⇒nodo atrioventricolare ⇒fascio di His(2 branche) ⇒ ventricoli ⇒ ventricoli IPERCINETICHE -> frequenza nodo del seno -Pacemaker extrasinusale -Rientro (micro e macrorientri  circuito ad anello unidirezionale) IPOCINETICHE -< frequenza nodo del seno -Scappamento -Blocchi
  • 70. DISRITMIE DISRITMIE Extrasistolia Extrasistolia Battito ectopico anticipato (atri ⇒nodo atrioventricolare ⇒ ventricoli, ma anche dai ventricoli) ⇒ Battito ectopico anticipato (atri ⇒nodo atrioventricolare ⇒ ventricoli, ma anche dai ventricoli) ⇒ l’impulso normale arriva nella fase refrattaria ⇒ pausa compensatoria (sintomo) l’impulso normale arriva nella fase refrattaria ⇒ pausa compensatoria (sintomo) Le sopraventricolari sono in genere benigne, altre possono essere patognomoniche Le sopraventricolari sono in genere benigne, altre possono essere patognomoniche Tachicardia parossistica Tachicardia parossistica Successione di battiti ectopici ( (secondi ooore) Successione di battiti ectopici secondi ore) Le forme sopraventricolari sono in genere benigne le ventricolari da valutare (⇒fibrillazione?) Le forme sopraventricolari sono in genere benigne le ventricolari da valutare (⇒fibrillazione?) Fibrillazione atriale Fibrillazione atriale ++frequente frequente Foci ectopici multipli negli atri ⇒ fino aa600 battiti/min ⇒il nodo A/V conduce max 100-160 Foci ectopici multipli negli atri ⇒ fino 600 battiti/min ⇒il nodo A/V conduce max 100-160 irregolarmente irregolarmente Giovani: Reumatismo eestenosi mitralica ⇒ dilatazione atrio Giovani: Reumatismo stenosi mitralica ⇒ dilatazione atrio Anziani: ischemia, ipertensione, tireotossicosi, Anziani: ischemia, ipertensione, tireotossicosi, Terapia: digitale, antiaritmici, cumarinici (per evitare rischio di trombosi ed embolie alla conversione) Terapia: digitale, antiaritmici, cumarinici (per evitare rischio di trombosi ed embolie alla conversione) Flutter atriale Flutter atriale Un focus ectopico ⇒ frequenza fino aa300/min Un focus ectopico ⇒ frequenza fino 300/min - -- -Fibrillazione ventricolare Fibrillazione ventricolare Focus ectopico prevalentemente organico Focus ectopico prevalentemente organico
  • 71. Flutter ventricolare  fibrillazione ventricolare Flutter ventricolare  fibrillazione ventricolare Circuiti di microrientro singoli oomultipli⇒ riduzione gittata fino ad azzeramento (fibrillazione) Circuiti di microrientro singoli multipli⇒ riduzione gittata fino ad azzeramento (fibrillazione) Ischemia zone perinfartuali  circuiti  fibrillazione  morte cardiaca improvvisa Ischemia zone perinfartuali  circuiti  fibrillazione  morte cardiaca improvvisa Cause prevalentemente organiche (sindrome del Q-T lungo, anche su base genetica) Cause prevalentemente organiche (sindrome del Q-T lungo, anche su base genetica) Effetti delle aritmie Effetti delle aritmie Sintomi: palpitazione (≥160/min ee≤40/min) Sintomi: palpitazione (≥160/min ≤40/min) ⇓attività cardiaca anche sotto sforzo⇒ tachicardia ⇒ ⇑ richieste O2 ee⇓riempimento diastolico ⇒ ⇓attività cardiaca anche sotto sforzo⇒ tachicardia ⇒ ⇑ richieste O2 ⇓riempimento diastolico ⇒ ⇓frazione di eiezione eeflusso coronarico ⇒ sofferenza ischemica ⇓frazione di eiezione flusso coronarico ⇒ sofferenza ischemica
  • 72. TACHICARDIE VENTRICOLARI TACHICARDIE VENTRICOLARI Sindrome del Q-T lungo eeSindrome di Brugada Sindrome del Q-T lungo Sindrome di Brugada
  • 73. TACHICARDIE VENTRICOLARI TACHICARDIE VENTRICOLARI Sindrome di Wolf-Parkinson-White Sindrome di Wolf-Parkinson-White
  • 74. ALTERAZIONI CONDUZIONE ALTERAZIONI CONDUZIONE Blocchi cardiaci Blocchi cardiaci Conduzione atrio-ventricolare ridotta Conduzione atrio-ventricolare ridotta I Igrado: allungamento P-Q grado: allungamento P-Q II grado: tipo1: progressivo allungamento conduzione A-V fino al blocco totale di un impulso II grado: tipo1: progressivo allungamento conduzione A-V fino al blocco totale di un impulso tipo 2: passaggio solo di un impulso atriale su 22oo33 tipo 2: passaggio solo di un impulso atriale su III grado: blocco A-V completo (ritmo idioventricolare) III grado: blocco A-V completo (ritmo idioventricolare) Di branca: parziali oocompleti  alterazioni progressione stimolo  alterazioni ECG Di branca: parziali completi  alterazioni progressione stimolo  alterazioni ECG Prolungamento tempo ⇒ perdita di alcuni battiti ⇒ ritmo nodale ooectopico da tessuto ventricoli Prolungamento tempo ⇒ perdita di alcuni battiti ⇒ ritmo nodale ectopico da tessuto ventricoli (40/min)(idioventricolare) (40/min)(idioventricolare) -Associato ad iperdigitalizzazione, episodi ischemici, altri farmaci, cardiomiopatie etc. -Associato ad iperdigitalizzazione, episodi ischemici, altri farmaci, cardiomiopatie etc. In condizioni di esordio improvviso si possono verificare episodi sincopali (Attacchi di Morgagni- In condizioni di esordio improvviso si possono verificare episodi sincopali (Attacchi di Morgagni- Adam-Stokes) Adam-Stokes)
  • 75.
  • 76.
  • 77.
  • 78. INSUFFICIENZA CARDIACA INSUFFICIENZA CARDIACA Quando la capacità contrattile del cuore non èè in grado di mantenere una circolazione Quando la capacità contrattile del cuore non in grado di mantenere una circolazione sanguigna sufficiente aasoddisfare le esigenze metaboliche sanguigna sufficiente soddisfare le esigenze metaboliche Escluse da questa definizione le condizioni in cui la volemia èèridotta (emorragie, perdite Escluse da questa definizione le condizioni in cui la volemia ridotta (emorragie, perdite di fluidi, etc.) di fluidi, etc.) 1) Condizioni che richiedono un eccesso di lavoro cardiaco (ipertensione, valvulopatie, etc.) 1) Condizioni che richiedono un eccesso di lavoro cardiaco (ipertensione, valvulopatie, etc.) 2) Condizioni che danneggiano il muscolo cardiaco (ischemia, cardiopatie, etc.) 2) Condizioni che danneggiano il muscolo cardiaco (ischemia, cardiopatie, etc.)
  • 79. I.C.A. I.C.A. -- Esordio acuto Esordio acuto -- Improvvisa incapacità della camera di svuotarsi Improvvisa incapacità della camera di svuotarsi -- Le camere insufficienti si dilatano Le camere insufficienti si dilatano -- Esaurimento meccanismi di compenso ⇒shock cardiogeno Esaurimento meccanismi di compenso ⇒shock cardiogeno I.C.C. I.C.C. -- Esordio progressivo Esordio progressivo -- Massimo impatto in organi diversi dal cuore Massimo impatto in organi diversi dal cuore -- Dispnea, astenia, edemi Dispnea, astenia, edemi -- Risposte compensatorie Risposte compensatorie -- Dilatazione ventricolare ⇒ aumento contrattilità Dilatazione ventricolare ⇒ aumento contrattilità -- Costrizione arteriolare ⇒ redistribuzione sangue Costrizione arteriolare ⇒ redistribuzione sangue -- Attivazione simpatico ee renina-angiotensina ⇒ ritenzione sali ee acqua ee ⇑tono Attivazione simpatico renina-angiotensina ⇒ ritenzione sali acqua ⇑tono vasale vasale -- Desensibilizzazione del muscolo cardiaco alla stimolazione simpatica Desensibilizzazione del muscolo cardiaco alla stimolazione simpatica N.B. ICA E ICC possono svilupparsi quando i isistemi compensatori cedono N.B. ICA E ICC possono svilupparsi quando sistemi compensatori cedono
  • 80. I. C. Sinistra I. C. Sinistra − ⇓ perfusione arteriosa generale − ⇓ perfusione arteriosa generale − ⇑ pressione venosa eecapillari piccolo circolo − ⇑ pressione venosa capillari piccolo circolo 1) Riduzione efficienza ⇒ residuo telesistolico ⇒dilatazione eccesso di volume ⇒ 1) Riduzione efficienza ⇒ residuo telesistolico ⇒dilatazione eccesso di volume ⇒ ⇑pressione ⇒⇑ atrio sin ⇒⇑ pressione piccolo circolo⇒ edema polmonare ⇒dispnea ⇑pressione ⇒⇑ atrio sin ⇒⇑ pressione piccolo circolo⇒ edema polmonare ⇒dispnea 2) Riduzione efficienza ⇒ ipoperfusione + ipotensione + ipossigenazione tissutale 2) Riduzione efficienza ⇒ ipoperfusione + ipotensione + ipossigenazione tissutale
  • 81. I. C. Destra I. C. Destra − ⇓ perfusione polmonare − ⇓ perfusione polmonare − ⇑ pressione venosa generale − ⇑ pressione venosa generale 1) Riduzione efficienza ⇒ residuo telesistolico ⇒dilatazione xx eccesso di volume ⇒ 1) Riduzione efficienza ⇒ residuo telesistolico ⇒dilatazione eccesso di volume ⇒ ⇑pressione ⇒⇑ atrio dx ⇒⇑ pressione venosa per impedimento svuotamento cava ⇑pressione ⇒⇑ atrio dx ⇒⇑ pressione venosa per impedimento svuotamento cava 2) Conseguenze: 2) Conseguenze: --aumento pressione venosa giugulare aumento pressione venosa giugulare --fegato ed organi da stasi (congestione cava inferiore) fegato ed organi da stasi (congestione cava inferiore) --stasi venosa generale ⇒ edemi sottocutanei stasi venosa generale ⇒ edemi sottocutanei
  • 82. I.C. Globale I.C. Globale Insufficienza di entrambe le sezioni del cuore. Insufficienza di entrambe le sezioni del cuore. In genere: Insuff. Dx aaseguito delll’ipertensione polmonare da insuff. Sin In genere: Insuff. Dx seguito delll’ipertensione polmonare da insuff. Sin Anche da cardiomiopatie Anche da cardiomiopatie
  • 83.
  • 85. EDEMA EDEMA Conseguenza di molte malattie cardiocircolatorie Conseguenza di molte malattie cardiocircolatorie ⇑ Afflusso arterioso ⇑ Afflusso arterioso 1) ⇑ Pressione idrostatica 1) ⇑ Pressione idrostatica ⇓ Deflusso venoso ⇓ Deflusso venoso sin Edema polmonare I.C. I.C. dx Edema sottocutaneo 2) ⇓ Pressione colloidosmotica 2) ⇓ Pressione colloidosmotica Cause renali, epatiche, discrasiche, etc. Cause renali, epatiche, discrasiche, etc. 3) Alterazioni permeabilità vasale 3) Alterazioni permeabilità vasale Infiammazione, etc.. Infiammazione, etc..
  • 86.
  • 87.
  • 88. ARTERIOSCLEROSI ARTERIOSCLEROSI Riduzione per cause diverse dell’elasticità delle pareti delle arterie ⇒ riduzione del lume Riduzione per cause diverse dell’elasticità delle pareti delle arterie ⇒ riduzione del lume eedel flusso ematico; riduzione attività sfigmica eevasomotoria del flusso ematico; riduzione attività sfigmica vasomotoria Arteriolosclerosi:da ipertensione, diabete, etc rteriolosclerosi: da ipertensione, diabete, etc Ateroma: processo degenerativo che esordisce nell’intima eepoi interessa la media riducendo Ateroma: processo degenerativo che esordisce nell’intima poi interessa la media riducendo elasticità (aterosclerosi) delle medie eegrandi arterie elasticità (aterosclerosi) delle medie grandi arterie 1) Riduzione lume ⇒ ipoperfusione, ipossia, ischemia 1) Riduzione lume ⇒ ipoperfusione, ipossia, ischemia 2) Alterazioni dell’intima ⇒ trombosi 2) Alterazioni dell’intima ⇒ trombosi 3) Alterazioni media ⇒ aneurismi 3) Alterazioni media ⇒ aneurismi
  • 89. ATEROMA ATEROMA Lesione che interessa solo arterie sopra ai 22mm, eesottoposte aaregimi pressori elevati. Lesione che interessa solo arterie sopra ai mm, sottoposte regimi pressori elevati. Può manifestarsi in distretti venosi utilizzati come by-pass Può manifestarsi in distretti venosi utilizzati come by-pass È una malattia dell’intima ove si accumula materiale ricco di lipidi con reazione cellulare È una malattia dell’intima ove si accumula materiale ricco di lipidi con reazione cellulare rilevante che coinvolge la funzionalità della media. Lesione detta placca ateromatosa rilevante che coinvolge la funzionalità della media. Lesione detta placca ateromatosa
  • 90.
  • 91. Ipotesi patogenetica: Ipotesi patogenetica: •• Trombogena ((un trombo nell’intima, proliferazione stimolata da fattori piastrinici) Trombogena un trombo nell’intima, proliferazione stimolata da fattori piastrinici) •• Clonale (anormalità di crescita?) Clonale (anormalità di crescita?) •• Insudazione lipidica (LDL, azione tossica eeproinfiammatoria) Insudazione lipidica (LDL, azione tossica proinfiammatoria) •• Risposta al danno (compendia vari elementi) Risposta al danno (compendia vari elementi) •• Infettiva (Chlamydia pneumoniae ?) (ruolo profilassi antibiotica?) Infettiva (Chlamydia pneumoniae ?) (ruolo profilassi antibiotica?)
  • 92.
  • 93.
  • 94.
  • 95. EMORRAGIA EMORRAGIA Stravaso ematico aaseguito di una rottura di un vaso (traumatica o intrinseca) Stravaso ematico seguito di una rottura di un vaso (traumatica o intrinseca) ••Ematoma(accumulo in tessuto molle) Ematoma (accumulo in tessuto molle) ••Emopericardio(accumulo nel pericaridio) (aneurisma, rottura di cuore, aorta) Emopericardio (accumulo nel pericaridio) (aneurisma, rottura di cuore, aorta) ••Emotorace(accumulo nella cavità pleurica) (trauma, rottura di aorta) Emotorace (accumulo nella cavità pleurica) (trauma, rottura di aorta) ••Emoperitoneo(trauma, rottura di aorta, aneurisma, milza, fegato, etc.) Emoperitoneo (trauma, rottura di aorta, aneurisma, milza, fegato, etc.) ••Emartro(in cavità articolare) (traumi o malattie emorragiche) Emartro (in cavità articolare) (traumi o malattie emorragiche) ••Petecchie(1-2 mm) eeporpora (2-10 mm) (difetti coagul., fragilità, alterazioni press.) Petecchie (1-2 mm) porpora (2-10 mm) (difetti coagul., fragilità, alterazioni press.)
  • 96. di Hageman + Traumi molto rilevanti Attivata da condizioni di grave trauma Lesione + cellule endotelio + Vasocostrizione tPA delle delle piastrine piastrine
  • 97. FIBRINOLISI FIBRINOLISI IIprodotti della cascata coagulativa di regola restano confinati al luogo della prodotti della cascata coagulativa di regola restano confinati al luogo della lesione lesione Esistono inibitori plasmatici per limitare l’estensione Esistono inibitori plasmatici per limitare l’estensione --il+ potente èèl’antitrombinaIII (potenziata da eparina) il + potente l’antitrombinaIII (potenziata da eparina) --ProteinaC (dipendente da vit. K) + proteina S ⇒ distruzione Va eeVIIIa Proteina C (dipendente da vit. K) + proteina S ⇒ distruzione Va VIIIa α2-antiplasmina (-)
  • 98. EMORRAGIA EMORRAGIA Risposte fisiologiche La componente vasale : cellule endoteliali (regolazione coagulazione e aggregazione piastrinica (fattore tissutale attivante la coagulazione, attivatore del plasminogeno, prostacicline, etc.) membrana basale esposta risposta piastrinica e coagulativa fibroblasti e periciti :che concorrono con attività di sintesiattività piastrinica, coagulativa cellule muscolari lisce regolazione lume del vaso (catecolamine e fattori vasocostrittori) La componente piastrinica : adesione all’endotelio danneggiato od attivato (attivazione piastrinica); modificazione morfofunzionale delle piastrine con emissione di pseudopodi; aggregazione piastrinica primaria che comprende: liberazione del contenuto dei granuli risposta biochimica con attivazione del metabolismo energetico e aumento rilevante della concentrazione citosolica di Ca++ attivazione del metabolismo dell’ac. arachidonico con produzione di prostaglandine e trombossani modulazione dell’affinità recettoriale per ligandi funzionali aggregazione secondaria irreversibile e progressiva, (conglomerati con limiti cellulari indistinti).
  • 99. EMORRAGIA EMORRAGIA Risposte fisiologiche La cascata della coagulazione: una sequenza di proteasi plasmaticheattivazione della trombina fibrinogeno monomeri di fibrinapolimerizzazione tramite attività transglutaminasica del fattore XIIIcoagulo I vari aspetti funzionali di questa sequenza includono: i fattori della coagulazione, la loro origine e localizzazione; i meccanismi che attivano la cascata della coagulazione; la sequenza degli eventi biochimici delle due vie di attivazione intrinseca ed estrinseca; la regolazione ed il controllo della cascata di attivazione del processo; le interrelazioni con gli altri sistemi coinvolti nell’emostasi.
  • 100. EMORRAGIA ––Classificazione patogenetica EMORRAGIA Classificazione patogenetica Malattie emorragiche dipendenti da fattori vasali Insufficiente vasocostrizione Teleangectasia ereditaria emorragica (M. di Osler-Rendu-Weber). Malformazione dei vasi con shunts artero-venosi e deficit di risposta vasocostrittiva. Un difetto del sistema di trasduzione del TGF- β  alterato sviluppo e risposta funzionale. (simili alterazioni funzionali: amiloidosi, per l’irrigidimento della parete vasale, l’elastosi ove la risposta vasocostrittiva è inefficace per eccesso di fibre elastiche, lo scorbuto per le alterazioni strutturali del collagene). Alterazioni dell’endotelio e della parete vasale Malattia di von Willebrand. Alterazioni fattore di von Willebrand ( secreta dalla cellule endoteliali adesione piastrinica ed in circolo si complessa con il fattore VIII della coagulazione, proteggendolo dalla degradazione proteasica).  difetti di adesione piastrinica e condizioni di alterata coagulazione similmente all’Emofilia A (per eccessiva degradazione proteasica del fattore VIII). Alterazioni della produzione di prostaglandine e prostacicline. Blocchi tappe metabolismo ac. arachidonico (genetiche, aspirina, insufficienza renale, etc) Alterazioni nei meccanismi di turnover endoteliale. Alterazioni attività di fattori di crescita specifici, citochine infiammatorie (TNF-α, IL-1β, IL-6), reazioni da complessi immuni e avitaminosi (scorbuto) distruzione endoteliale. Alterazioni della parete vasale. Alterazioni molecolari e metaboliche nel collagene, come nella S. di Ehlers-Danlos e nell’Osteogenesi Imperfetta, limitano l’adesione e la risposta piastrinica.
  • 101. EMORRAGIA ––Classificazione patogenetica EMORRAGIA Classificazione patogenetica Malattie emorragiche dipendenti dalle piastrine Piastrinopatie inerenti la forma e l’adesività. Malattie genetiche: S. di Bernard-Soulier Mutazioni integrine (GpIb+GpV+GpIX)= recettore per il fattore di Willebrand  piastrine sferoidali giganti e < capacità di aggregazione. Numerose condizioni acquisite sistemiche :epatopatie gravi, uremia, mieloma e sindromi mieloproliferative, sindromi autoimmunitarie  ↓adesività tramite competizione con il sistema recettore-molecole della matrice). Piastrinopatie che limitano l’aggregazione primaria. Malattia di Glanzmann Mutazioni GpIIb/GpIIIA= recettore per il fibrinogenodiversi gradi di deficit dell’adesività e della capacità di modificazione morfologica  ↓ aggregazione primaria. Piastrinopatie che limitano l’aggregazione secondaria. Alterazioni dell’aggregazione secondaria da deficit secretorio dei granuli o del metabolismo dell’ac. arachidonico Malattie genetiche: Storage Pool Disease (nella s. di Hermansky-Pudlack) e la malattia delle piastrine grigie. (assenti tutti od alcuni granuli di deposito). Deficienza di ciclossigenasi (simile all’aspirina) Condizioni acquisite su base farmacologica:inibizione enzimatica irreversibile del metabolismo delle prostaglandine e trombossani
  • 102. EMORRAGIA ––Classificazione patogenetica EMORRAGIA Classificazione patogenetica Malattie emorragiche dipendenti dalle piastrine Piastrinopenie da diminuita produzione o maturazione. Molte malattie genetiche:piastrinopatia (v. s. di Wiskott-Aldrich ed altre). Talune di esse si associano a sintomi extramidollari (alterata morfogenesi di altri organi) così come il rilascio delle piastrine dai megacariociti (v. s. di May-Hegglin ed altre). Classificate in base agli aspetti dimensionali delle piastrine. Malattie infiltrative midollari (TBC, tumori, etc.) , farmaci , radiazioni, deficit vitaminici (B2, ac. folico, etc.) (N.B. Talune affezioni mieloproliferative: sbilanciamento fattori di crescita midollari↑piastrine , ma con alterazioni morfo-funzionali). Piastrinopenie da aumentata distruzione. Cause immunitarie :trasfusioni incompatibili, autoimmuni, farmaci agenti da apteni, C.I.D., infezioni, uremia, salassi ripetuti ↓piastrine. Tra le forme autoimmuni: porpora trombocitopenica autoimmune idiopatica (m. di Werlhof) : auto-Ab contro Ag piastrinici. Reazione autoimmune vs. piastrine complemento + fagociti e linfociti T citotossici. Apparente distruzione è il sequestramento di piastrine in organi specifici, quali la milza, nel corso di malattie sistemiche quali la cirrosi e patologie da accumulo lisosomiale.
  • 103. EMORRAGIA ––Classificazione patogenetica EMORRAGIA Classificazione patogenetica Malattie emorragiche dipendenti dalla coagulazione Deficit genetici dei fattori della coagulazione . Emofilia A. Numerosissime mutazioni geniche varianti cliniche di deficit completo o parziale quanti-qualitativo del fattore VIII. Espressione fenotipica quasi esclusivamente nei maschi (trasmissione recessiva legata al cromosoma X) Emofilia B Mutazioni geniche varianti cliniche di deficit completo o parziale quanti-qualitativo del fattore IX Trasmissione recessiva Entrambe le varianti inficiano la via intrinseca della coagulazione, venendo a mancare l’attivazione del fattore X. Deficit acquisiti dei fattori della coagulazione . La mancanza di vitamina K (carenze alimentari o deficit flora batterica intestinale)  inattiva la carbossilasi epatica (aggiunge gruppi γ-carbossilici all’ac. glutammico dei fattori coagulativi nascentiattivazione) Presenza in circolo di trombina, fattore VII, IX e X non funzionali sindrome emorragica conseguente. Insufficienza epaticamancanza di tutti i fattori della coagulazione (escluso von Willebrand ) ed inclusi alcuni fattori inibitorigrave sindrome emorragica ed alterazioni dell’attivazione della coagulazione. Terapia con composti cumarinici (antagonisti della vit. K) o con eparina (lega la antirombina-III e la attiva sull’endotelio inibendo la trombina ed altri fattori, oltre a ridurre in corso di trattamenti cronici il numero di piastrine con meccanismo immunomediato) Sindromi emorragiche iatrogene. Autoimmunità produzione di Ab rivolti verso uno o più fattori della coagulazione.
  • 104. EMORRAGIA ––Classificazione patogenetica EMORRAGIA Classificazione patogenetica Malattie emorragiche dipendenti da alterazioni del controllo della coagulazione Due sistemi in antitesi  controllo della coagulazione a)Fibrinolisi: inattiva e demolisce proteoliticamente le attività enzimatiche delle coagulazione e la fibrina stessa b)Attività anti-proteasica che antagonizza con il primo. Deficit genetici di inibitori della plasmina Mancanza di α2-antiplasmina, la α2-microglobulina , antirombina-III sindromi iperfibrinolitiche  sindromi emorragiche da consumo dei fattori della coaglulazione. Iperattivazione del sistema fibrinolitico Proteolisi Intravasale Disseminata (P.I.D.). Tale condizione si associa a manifestazioni emorragiche diffuse ed è concomitante con la C.I.D. La proteolisi inappropriata può interessare anche le anti-proteasi, conducendo ad una sindrome multiforme nella quale coesistono la produzione di trombina e la fibrinolisi in modo patologico, deregolato ed a distribuzione spiccatamente distrettuale consumo fattori coagulazione fenomeni microtrombotici ed emorragici. Patogenesi articolata : esteso danno tissutale ed endoteliale con componenti emolitiche (patologie sistemiche, embolismo da fluido amniotico, sindromi emolitiche da reazioni trasfusionali, setticemie, neoplasie e soprattutto shock) attivazione acuta o cronico-ricorrente di: coagulazione e fibrinolisi in modo abnorme e contemporaneo, con la prevalenza della manifestazione trombotica od emorragica, a seconda delle condizioni specifiche locali e generali.
  • 105. TROMBOSI TROMBOSI Trombo: massa solida strutturata formata da costituenti del sangue eecontenuta nel Trombo: massa solida strutturata formata da costituenti del sangue contenuta nel sistema cardiocircolatorio (≠ dal coagulo) sistema cardiocircolatorio (≠ dal coagulo) Trombo (piastrine + fibrina) ⇒ emostasi ⇒ fibrinolisi (meccanismo continuo) Trombo (piastrine + fibrina) ⇒ emostasi ⇒ fibrinolisi (meccanismo continuo) Trombosi patologica: superamento fibrinolisi ⇒ accrescimento ⇒ occlusione vasale Trombosi patologica: superamento fibrinolisi ⇒ accrescimento ⇒ occlusione vasale
  • 106.
  • 107. ENDOTELIO: ATTIVITA’ ANTITROMBOTICA ENDOTELIO: ATTIVITA’ ANTITROMBOTICA ••Isolale piastrine dal contatto col fattore VIII eecon il collagene Isola le piastrine dal contatto col fattore VIII con il collagene •NO + PGI2 impediscono aggregazione ed adesione •NO + PGI2 impediscono aggregazione ed adesione ••Trombomodulinasuperficie + trombina ⇒ attivazione proteina C/S ⇒distruzione Va eeVIIIa Trombomodulina superficie + trombina ⇒ attivazione proteina C/S ⇒distruzione Va VIIIa ••Produzionedi sostanze eparino-simili Produzione di sostanze eparino-simili ••Produzionedi attivatori del plasminogeno (tPA) Produzione di attivatori del plasminogeno (tPA) ••AntitrombinaIII (potenziata dall’eparina) Antitrombina III (potenziata dall’eparina)
  • 108. FATTORI CHE PREDISPONGONO ALLA TROMBOSI FATTORI CHE PREDISPONGONO ALLA TROMBOSI TRIADE DI VIRCHOW TRIADE DI VIRCHOW 1) Disfunzione dell’endotelio ⇒ esposizione di fattori tromboplastinici tissutali 1) Disfunzione dell’endotelio ⇒ esposizione di fattori tromboplastinici tissutali 2) Modificazioni del flusso ematico 2) Modificazioni del flusso ematico flusso lento flusso lento ⇒piastrine aacontatto con endotelio+ mancata diluizione fattori coagulazione ⇒piastrine contatto con endotelio+ mancata diluizione fattori coagulazione flusso turbolento ⇒lesioni endotelio eemarginalizzazione piastrine flusso turbolento ⇒lesioni endotelio marginalizzazione piastrine 3) Alterazioni coagulative 3) Alterazioni coagulative -aumento [c] fibrinogeno eeprotrombina (risposte di fase acuta, anticoncezionali, etc.) -aumento [c] fibrinogeno protrombina (risposte di fase acuta, anticoncezionali, etc.) -mancanza congenita di anticoagulanti naturali (proteine C, S eeantitrombina III) -mancanza congenita di anticoagulanti naturali (proteine C, S antitrombina III) -Ab anti-fosfolipidi di membrana piastrinici -Ab anti-fosfolipidi di membrana piastrinici -Mutazione fattore V ⇒ resistente ad inattivazione -Mutazione fattore V ⇒ resistente ad inattivazione -altre -altre
  • 109. TROMBI: CARATTERISTICHE ED ORIGINI TROMBI: CARATTERISTICHE ED ORIGINI Trombi arteriosi eecardiaci: flusso rapido⇒ piastrine eefibrina, consistenti, pallidi, laminari Trombi arteriosi cardiaci: flusso rapido⇒ piastrine fibrina, consistenti, pallidi, laminari Trombi venosi: flusso lento⇒ meno fibrina, imprigionate emazie, gelatinosi, rossi, poco laminari Trombi venosi: flusso lento⇒ meno fibrina, imprigionate emazie, gelatinosi, rossi, poco laminari Trombi occlusivi: vasi piccoli eemedi Trombi occlusivi: vasi piccoli medi Trombi parietali: vasi grandi eepareti cuore (aderenti) Trombi parietali: vasi grandi pareti cuore (aderenti)
  • 110. TROMBOSI: ESITI TROMBOSI: ESITI )PROPAGAZIONE Progressivo accrescimento PROPAGAZIONE Progressivo accrescimento ed estensione nel vaso ed estensione nel vaso 2) LISI Ad opera del sistema fibrinolitico 2) LISI Ad opera del sistema fibrinolitico (facilitato da farmaci come streptochinasi) (facilitato da farmaci come streptochinasi) 3)ORGANIZZAZIONE Invasione da tessuto 3)ORGANIZZAZIONE Invasione da tessuto di di granulazione (collageno) ee talvolta granulazione (collageno) talvolta RICANALIZZAZIONE RICANALIZZAZIONE 2) TROMBOEMBOLIZZAZIONE frammenti 2) TROMBOEMBOLIZZAZIONE frammenti ANATOMIA: -testa: punto d’attacco all’endotelio (piastrine e fibrina) -corpo: variabile, spesso striato o bianco nelle arterie, di solito rosso nelle vene. La sua estensione può essere abbastanza ragguardevole e trovarsi fluttuante nel lume secondo la direzione del flusso; -coda: prevalentemente nei trombi venosi, è costituito da fibrina ed eritrociti e può estendersi nella direzione del flusso anche per molti centimetri.
  • 111. EMBOLISMO EMBOLISMO Occlusione di un vaso da materiale (embolo) trasportato dal torrente circolatorio Occlusione di un vaso da materiale (embolo) trasportato dal torrente circolatorio (spesso frammenti di trombo) (spesso frammenti di trombo) RRESTO ED OCCLUSIONE in un vaso troppo piccolo RRESTO ED OCCLUSIONE in un vaso troppo piccolo 1) Venosi fino al cuore ⇒ polmoni (embolia polmonare) 1) Venosi fino al cuore ⇒ polmoni (embolia polmonare) 2) Cardiaci (parietali eevegetazioni) Aorta ⇒ cervello, reni, milza, intestino, arti inferiori, etc 2) Cardiaci (parietali vegetazioni) Aorta ⇒ cervello, reni, milza, intestino, arti inferiori, etc 3) Parietali dalle carotidi cervello 3) Parietali dalle carotidi cervello 3) Parietali dall’aorta reni, arti inferiori 3) Parietali dall’aorta reni, arti inferiori
  • 112. TROMBOEMBOLISMO POLMONARE TROMBOEMBOLISMO POLMONARE Molto frequente causa di morte nei pz ospedalizzati Molto frequente causa di morte nei pz ospedalizzati ngenere da trombosi vene profonde arti inferiori (polpaccio, politea, femorale, iliaca) genere da trombosi vene profonde arti inferiori (polpaccio, politea, femorale, iliaca) Conseguenze: Conseguenze: •• Sovraccarico cuore dx (secondo estensione, >60% albero occluso scompenso immediato) Sovraccarico cuore dx (secondo estensione, >60% albero occluso scompenso immediato) •• Ischemia polmonare Ischemia polmonare Massivo:(5%) dissociazione elettromeccanica del cuore, scompenso, morte assivo: (5%) dissociazione elettromeccanica del cuore, scompenso, morte Maggiore:(10%) arterie medio calibro, emottisi, talvolta dolore pleurico, infarto polmonare aggiore: (10%) arterie medio calibro, emottisi, talvolta dolore pleurico, infarto polmonare Minore:(85%) arterie piccolo calibro, tosse, inore: (85%) arterie piccolo calibro, tosse, Minore ricorrente: episodi ripetuti con progressiva occlusione ed ipertensione piccolo circolo Minore ricorrente: episodi ripetuti con progressiva occlusione ed ipertensione piccolo circolo (sovraccarico cuore dx) (sovraccarico cuore dx) N.B. Le forme non trattate anche di piccola estensione possono preludere aaforme massive N.B. Le forme non trattate anche di piccola estensione possono preludere forme massive
  • 113. EMBOLI: ORIGINI E CARATTERISTICHE EMBOLI: ORIGINI E CARATTERISTICHE ngenere da trombosi vene profonde arti inferiori (polpaccio, politea, femorale, iliaca) genere da trombosi vene profonde arti inferiori (polpaccio, politea, femorale, iliaca) alvolta da trombosi plessi venosi periprostatici eepelvici alvolta da trombosi plessi venosi periprostatici pelvici Neoplastici Neoplastici 2) Grassosi (gocce di grasso derivanti da midollo osseo aaseguito di fratture, possono superare il 2) Grassosi (gocce di grasso derivanti da midollo osseo seguito di fratture, possono superare il microcircolo polmonare eeripartire nella grande circolazione) microcircolo polmonare ripartire nella grande circolazione) 3) Gassosi (accidentale da iniezione eeda decompressione) 3) Gassosi (accidentale da iniezione da decompressione) 4) Da liquido amniotico (accidentale durante il parto, danno alveolare acuto eerischio di CID) 4) Da liquido amniotico (accidentale durante il parto, danno alveolare acuto rischio di CID) A) Terapeutici (per patologie inoperabili) A) Terapeutici (per patologie inoperabili) B) Retrogradi (originano nell’atrio dx oonelle grosse vene eesi estendono in senso retrogrado per B) Retrogradi (originano nell’atrio dx nelle grosse vene si estendono in senso retrogrado per gravità ooper inversioni pressorie) gravità per inversioni pressorie) C) Paradossi (venosi nel circolo arterioso; difetti sepimenti cardiaci, shunt artero-venosi, C) Paradossi (venosi nel circolo arterioso; difetti sepimenti cardiaci, shunt artero-venosi, attraverso circolo polmonare )) attraverso circolo polmonare
  • 114.
  • 115. INFARTO INFARTO L’arresto della perfusione provoca infarto del distretto colpito L’arresto della perfusione provoca infarto del distretto colpito Causadi elevata mortalità ausa di elevata mortalità Cardiaco,renale, cerebrale, polmonare, intestinale, gangrena arti, etc. ardiaco, renale, cerebrale, polmonare, intestinale, gangrena arti, etc. 1) Occlusione arteriosa ⇒ necrosi coagulativa (in generale aaforma conica secondo il distretto 1) Occlusione arteriosa ⇒ necrosi coagulativa (in generale forma conica secondo il distretto irrorato dal vaso ostruito) (area inizialmente poco demarcata, pallida, rigonfia; aa48h irrorato dal vaso ostruito) (area inizialmente poco demarcata, pallida, rigonfia; 48h giallastra eedemarcata da area eritematosa di flogosi; dopo 10gg tessuto di granulazione ee giallastra demarcata da area eritematosa di flogosi; dopo 10gg tessuto di granulazione poi cicatrizzazione) poi cicatrizzazione) 2) Occlusione venosa ⇒ necrosi emorragica (grande congestione, rottura vasi, soffusione 2) Occlusione venosa ⇒ necrosi emorragica (grande congestione, rottura vasi, soffusione emorragica ed arresto circolazione per eccesso pressione retrograda; frequente per torsioni emorragica ed arresto circolazione per eccesso pressione retrograda; frequente per torsioni del peduncolo di un organo, etc.) del peduncolo di un organo, etc.) 3) Occlusione lenta ⇒ ischemia senza infarto (se non possono aprirsi circoli collaterali, 3) Occlusione lenta ⇒ ischemia senza infarto (se non possono aprirsi circoli collaterali, progressiva atrofia eefibrosi) progressiva atrofia fibrosi)
  • 116.
  • 117. ANEURISMI ANEURISMI Dilatazione focale di una arteria, con frequente complicazione trombotica oorottura Dilatazione focale di una arteria, con frequente complicazione trombotica rottura Cause + comuni: aterosclerosi eeipertensione Cause + comuni: aterosclerosi ipertensione
  • 118. ANEURISMA DISSECANTE ANEURISMA DISSECANTE Lacerazione dell’intima che guida il sangue nella media che si separa (in genere tra i i2/3 Lacerazione dell’intima che guida il sangue nella media che si separa (in genere tra 2/3 interni eeil terzo esterno) formando un secondo canale interni il terzo esterno) formando un secondo canale Cause + comuni: aterosclerosi ee ipertensione, traumi iatrogeni, malattie ereditarie dei Cause + comuni: aterosclerosi ipertensione, traumi iatrogeni, malattie ereditarie dei tessuti di sostegno (S. di Marfan, S. di Ehlers-Danlos) tessuti di sostegno (S. di Marfan, S. di Ehlers-Danlos)
  • 119. IPERTENSIONE IPERTENSIONE Causa importante di malattia distinta in primaria ee secondaria, generalmente definita Causa importante di malattia distinta in primaria secondaria, generalmente definita quando la pressione diastolica èè> di 90 mmHg quando la pressione diastolica > di 90 mmHg Ipertensione primaria (idiopatica) 90% dei casi, aumento della pressione con l’età, Ipertensione primaria (idiopatica) 90% dei casi, aumento della pressione con l’età, predisposizione genetica, fumo, alcool, obesità, attività fisica, altro predisposizione genetica, fumo, alcool, obesità, attività fisica, altro Ipertensione secondaria 10% dei casi, da cause note, prima fra tutte la malattia Ipertensione secondaria 10% dei casi, da cause note, prima fra tutte la malattia nefrovascolare (stenosi arteria renale, coartazione aortica, feocromocitoma, malattie nefrovascolare (stenosi arteria renale, coartazione aortica, feocromocitoma, malattie corticosurrene, neurogen, etc.) corticosurrene, neurogen, etc.) Ipertensione benigna incremento progressivo della pressione ee alterazioni vasali, con Ipertensione benigna incremento progressivo della pressione alterazioni vasali, con degenerazione ialina ed ispessimento ⇒ riduzione lume ee predisposizione ad degenerazione ialina ed ispessimento ⇒ riduzione lume predisposizione ad ischemia ed emorragie ischemia ed emorragie Ipertensione maligna incrementi improvvisi ⇒ distruzione piccoli vasi con tentativi Ipertensione maligna incrementi improvvisi ⇒ distruzione piccoli vasi con tentativi riparativi eeproliferativi ⇒ focolai di necrosi multipla (specie glomeruli renali) riparativi proliferativi ⇒ focolai di necrosi multipla (specie glomeruli renali) Cuore: ipertrofia compensatoria ⇒ aumento lavoro + aterosclerosi ⇒ ischemia (IVS) Cuore: ipertrofia compensatoria ⇒ aumento lavoro + aterosclerosi ⇒ ischemia (IVS) Encefalo: emorragie, infartualizzazioni, lacune ipertensive Encefalo: emorragie, infartualizzazioni, lacune ipertensive Rene: ischemia del nefrone ⇒ riduzione progressiva funzionalità ⇒ I.R.C. ee Rene: ischemia del nefrone ⇒ riduzione progressiva funzionalità ⇒ I.R.C. nefrosclerosi ipertensiva benigna (riserve funzionali, ma necrosi estesa) nefrosclerosi ipertensiva benigna (riserve funzionali, ma necrosi estesa) Aorta: ateromi, aneurismi Aorta: ateromi, aneurismi
  • 120.
  • 122. Alcune cause genetiche di ipotensione Alcune cause genetiche di ipertensione
  • 123.
  • 124.
  • 126. Letture consigliate www.pubmed.org Pontieri “Patologia Generale” Piccin Nuova Libraria S.p.A. Rubin “Patologia” 2006 Casa Editrice Ambrosiana Stevens - Lowe – Scott “Patologia” Casa Editrice Ambrosiana