Equity Valuations Perspective | April 2022iciciprumf
Get a bird's eye view on Equity Markets through our Equity Valuations Perspective that highlights the degree of attractiveness of Markets based on our VCTS framework.
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ICICI Prudential Equity Valuation Index | Mar 2023iciciprumf
Equity Valuations Index gives detailed understanding of the attractiveness of equity markets. Additionally, it also recommends a suitable investment strategy for wealth maximization.
Read on to take a deeper look at the opportunities!
#ICICIPrudentialMutualFund #Equity #Investments #MutualFunds
ICICI Prudential Equity Valuation Index | Mar 2023iciciprumf
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Seminario "Dati e indicatori statistici per il governo del territorio
Il censimento permanente e l’integrazione degli archivi amministrativi"
Palazzo San Giorgio Sala dei Lampadari
Piazza Italia Reggio Calabria
Intervento di Roberto Monducci, Direttore del Dipartimento di Produzione Statistica dell'ISTAT - Istituto Nazionale di Statistica, al "17° Meeting Nazionale ACEF - Evoluzione dei Servizi Professionali della Consulenza", tenutosi a Bologna, presso la sede della Regione Emilia Romagna, nei giorni 30 e 31 ottobre e 9 e 10 novembre 2017.
Come si misura il benessere sociale? Le alternative al PILQuattrogatti.info
Quali alternative esistono al PIL? In questa presentazione offriamo una panoramica sulla ricerca che si sta svolgendo a livello internazionale per migliorare i metodi con cui le società misurano il proprio benessere, con attenzione speciale all’esperienza italiana del Benessere Equo e Sostenibile
MILeS2015 | Milano - Impresa, Lavoro e Società 2015
Lo studio esamina il contributo del capitale umano, misurato come la quota dei residenti con un diploma universitario, alla crescita delle città italiane, misurata attraverso due proxy: popolazione e occupazione. Tra il 1981 e il 2001 le città a più alto livello di capitale umano, sono cresciute maggiormente rispetto alle altre. Una quota d’istruzione più elevata è associata con un tasso di crescita dell’occupazione in un intervallo dello 0,9-2,3 per cento. Questi risultati si manifestano sia a livello di mercato locale del lavoro (SLL) che a livello comunale; risultano robusti ad un ampia insieme di controlli sulle caratteristiche locali, ma non vengono rilevati considerando la popolazione residente come variabile di crescita. L’utilizzo di un indicatore d’istruzione risalente al 1931 come variabile strumentale per il capitale umano conferma i risultati. Non sono stati rilevati effetti eterogenei tra le macro-aree.I meccanismi attraverso cui il livello d’istruzione influisce sulla crescita urbana derivano da due categorie di esternalità. In primo luogo, il capitale umano stimola la produttività, generando crescita salariale e occupazionale (canale produttività). In secondo luogo, aree urbane con residenti più istruiti potrebbero influire positivamente sulla qualità della vita (canale amenità). Riferendoci all’approccio di Roback (1982) e Shapiro (2006), stimiamo che il contributo del capitale umano alla crescita a livello di SLL sia per la quasi totalità attribuibile al canale produttività mentre, a livello comunale, il canale legato alle esternalità può contribuire a spiegare una quota non trascurabile del fenomeno.
UrBes: indicatori di benessere equo e sostenibile nella programmazione strate...Iris Network
Workshop sull’impresa sociale
15-16 settembre 2016, Riva del Garda TN
Marco Palamenghi | Comune di Brescia
UrBes - indicatori di benessere equo e sostenibile nella programmazione strategica dei comuni
SESSIONE PARALLELA | venerdì 16|09 | ore 9
Gli indicatori sociali: quali implicazioni per la programmazione strategica delle imprese sociali?
A cura di Andrea Bassi (Università di Bologna)
Intervengono:
– Roberta Fogli | Girotondo, Comacchio FE
– Simone Marzocchi | For.B, Forlì FC
– Marco Palamenghi | Comune di Brescia
http://workshop.irisnetwork.it/wis16-sessione-parallela-indicatori-sociali-bes-programmazione-strategica/
lo studio prende in esame il rapporto tra resilienza dei territori lombardi e spesa dei fondi strutturali. L’obiettivo è capire se le risorse comunitarie hanno contribuito a rafforzare la resilienza dei sistemi produttivi. Alcuni territori hanno saputo resistere al meglio alla crisi mostrando discrete capacità di recupero. Un nucleo di 373 comuni pari al 22,2% della popolazione residente, collocati in aree periurbane hanno in parte recuperato i livello occupazionali pre crisi. Lo studio mette in evidenza come la maggioranza dei fondi per la competitività è andata a territori resilienti, che si sono dimostrati in grado di recuperare gli effetti della crisi economica.Le aree urbane, soprattutto i capoluoghi di provincia, hanno attirato la maggior parte dei pagamenti per progetti legati alla competitività. Parte di questo effetto risente del meccanismo amministrativo di gestione dei fondi. aree destinatarie di fondi per la competitività hanno mostrano una crescita del reddito medio pro capite superiore alle media regionale.Ciò indica che i progetti per la competitività hanno contribuito soprattutto alla crescita del reddito del territorio. Non si riscontrano invece effetti positivi sull’occupazione. Il recupero di posti di lavoro sconta anche tempi di aggiustamento più lunghi. L’analisi conferma la vocazione delle aree urbane ad essere centri di innovazione e quindi ad attirare fondi destinati a questi scopi, che in parte ne spiega anche la maggior capacità di recupero rispetto alle altre aree della regione.I territori che hanno dimostrato nel tempo di difendere meglio la loro competitività, indipendentemente dal grado di specializzazione settoriale, hanno saputo attivare progetti e risorse in misura comparativamente superiore al resto della regione. La relazione positiva tra differenziale competitività dei territori e capacità di attirare risorse non è sufficiente a ammettere una relazione causale. Tuttavia tale risultato rafforza l’ipotesi della coerenza interna delle scelte effettuata dalla politica regionale.
Convegno scientifico/istituzionale
Il benessere equo e sostenibile dei territori: un’opportunità per
le politiche locali
Bari, 21 novembre 2018 Politecnico di Bari
Aula Magna “Attilio Alto” Via Edoardo Orabona, 4
Convegno scientifico Territorio, cultura e sviluppo: una lettura attraverso il Rapporto Istat 2019
Matera, 23 ottobre 2019
Università degli studi della Basilicata Aula Magna
Via Lanera,20
CoopUP Bologna 2018: valutazione d'impatto, piano dei conti e benchmarkKilowatt
Le slide del terzo incontro di CoopUP Bologna, il percorso di formazione e networking di Confcooperative e Kilowatt, con Emil Banca e Irecoop, su valutazione di impatto, piano dei conti, community organising e analisi benchmark .
Scegliete assieme all’esperto/a uno o più dataset su cui provare a fare operazioni e realizzare una visualizzazione che potrà essere utile ad avanzare nel vostro lavoro di ricerca!
Scegliete assieme all’esperto/a uno o più dataset su cui provare a fare operazioni e realizzare una visualizzazione che potrà essere utile per il vostro lavoro di ricerca!
Scopri le ricerche realizzate dagli studenti che hanno partecipato alle precedenti edizioni di ASOC, attraverso l’apposita pagina pubblicata su OpenCoesione. Guarda ASOC Experience e i video degli studenti che sono tornati sui luoghi del monitoraggio
2. Qualche definizione di… Statistica
Scienza dello Stato (concepita inizialmente come attività descrittiva di
certi fatti sociali e in particolare come attività amministrativa dello Stato).
Scienza che ha per oggetto lo studio dei fenomeni collettivi suscettibili di
misurazione e di descrizione quantitativa.
Analisi quantitativa dei fenomeni che hanno attitudine a variare allo
scopo di descriverli e individuarne le leggi che li regolano.
Misurare le variazioni (di unità, di un collettivo, nel tempo, nello spazio).
3. Qualche definizione di… variabile
Dal tardo latino variabĭlis
Grandezza, Valore che varia, che può variare, che è soggetto a variare…
Misurare le variazioni (di unità, di un collettivo, nel tempo, nello spazio).
4. Qualche definizione di… Indicatore e Indice
Spesso i termini “Indicatore” e “Indice” sono usati come sinonimi.
In realtà i due termini hanno un diverso significato.
Indicatore deriva da una parola del tardo latino, “Indicator”, che significa
“colui/ciò che indica”.
Indice deriva dal latino “Index” e significa “qualsiasi cosa che è utile ad indicare”.
5. Indicatore e Indice: come distinguerli?
Indicatore è uno strumento più semplice, elementare, che può essere considerato
singolarmente, di solito costruito come rapporto tra due quantità.
Indice è uno strumento più complesso in cui più componenti (indicatori) possono
interagire tra di loro, magari attraverso uno o più operatori matematici.
Esempio dell’autovettura (indicatore dell’olio e indice di funzionamento dell’auto).
Esempio dello stato di forma di un individuo (peso, altezza e indice di massa corporea).
Esempio di fenomeni socio-economici complessi (tasso di occupazione è un indicatore
del mercato del lavoro e indice di benessere).
6. Dalla variabile all’indicatore
La variabile è rappresentata da un numero, per esempio i posti letto in una
determinata regione oppure gli occupati in un comune italiano.
Se volessimo procedere ad un confronto tra aree geografiche diverse non avrebbe
molto senso confrontare i posti letto del Molise con quelli della Campania così come
gli occupati del Comune di Milano con quelli del Comune di Fiuggi.
E’ necessario procedere alla costruzione di un indicatore creando un rapporto che
consenta la confrontabilità: posti letto per mille abitanti oppure il tasso di occupazione
(rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione di riferimento).
7. Indicatori economici
Ciascuno dei fattori considerati rivelatori dell’andamento economico di un paese (o di
un’area geografica), espresso in termini puramente numerici (la produzione industriale,
il tasso di disoccupazione, ecc.).
Il Prodotto Interno Lordo (PIL), in macroeconomia, misura il valore di mercato
aggregato di tutte le merci finite e di tutti i servizi prodotti nei confini di una nazione in
un dato periodo di tempo. La nozione prodotto è riferita quindi ai beni e servizi che
hanno una valorizzazione in un processo di scambio.
Il PIL è il valore di tutto quello che produce un paese e rappresenta una grandezza molto
importante per valutare lo stato di salute di un’economia, sebbene non comprenda
alcuni elementi fondamentali per valutare il livello di benessere di una comunità.
8. Indicatori sociali
All’inizio degli anni ‘60 nacque l’esigenza di sviluppare degli indicatori che
fossero in grado di descrivere il benessere della popolazione non solo con
un’ottica economica, contestando che allo sviluppo economico
corrispondesse necessariamente anche lo sviluppo sociale.
I fenomeni sociali sono quelli che traggono origine dall’organismo sociale, o
sono avvertiti da esso in quanto influiscono sulle azioni degli individui di
quella collettività.
L’indicatore sociale è uno strumento di misura di fenomeni non osservabili
direttamente; è una misura collegata ad un modello concettuale finalizzato
alla conoscenza dei differenti aspetti della vita sociale.
9. Indicatori ambientali… e la sostenibilità
Per indicatori ambientali e di sostenibilità ambientale si intendono
valori statistici e parametri utili alla valutazione qualitativa e
quantitativa delle condizioni ambientali di un sistema in esame.
Gli indicatori ambientali sono parametri rilevabili che mostrano le
condizioni di un sistema ambientale.
Gli indicatori di sostenibilità sono indicatori ambientali particolari che
aiutano a comprendere se le condizioni ambientali rientrano in
determinate aspettative e soddisfano gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
10. Fenomeni multidimensionali
Molti fenomeni (positivi e negativi), quali lo sviluppo, il progresso, la qualità
della vita, l’innovazione e la competitività, oppure la povertà, la
disuguaglianza, la malnutrizione sono molto difficili da misurare poiché
sono caratterizzati da una molteplicità di aspetti o dimensioni.
Si dice che sono fattori latenti ossia costrutti teorici inosservabili sottostanti
ad una serie di indicatori manifesti e solo stimabili a partire da essi.
In sostanza, al fine di misurarli abbiamo bisogno di una serie di indicatori
che debbano essere considerati contestualmente poiché ciascuno è parte
costituente del fattore latente stesso.
11. Benessere e qualità della vita
Il benessere, la qualità della vita sono fenomeni multidimensionali che, al fine di
essere misurati, richiedono il coinvolgimento di diversi indicatori elementari,
meglio se raccolti in domini espressione del fenomeno stesso.
Il Benessere Equo e Sostenibile misurato dall’Istat (BES) è costituito da 12
domini all’interno dei quali sono raccolti, in totale, circa 130 indicatori socio-
economici-ambientali.
Il fenomeno benessere può essere misurato considerando sia il cruscotto di
tutti gli indicatori sia una misura sintetica che ne renda più agevole la lettura e
ne faciliti la comunicazione ad un pubblico vasto.
Le due misurazioni non si escludono, ma rispondono ad obiettivi differenti.
12. Indici sintetici
Un indice sintetico è il composto di singoli indicatori in un’unica misura sulla
base di un modello sottostante.
Infatti con un indice composito si vuole fornire un’unica misura che gestisca
la complessità interpretativa di un fattore latente.
È molto utile per effettuare comparazioni territoriali e temporali, per fare
graduatorie tra aree geografiche, per misurare performance.
L’Indice di Sviluppo Umano (ISU o Human Development Index - HDI) è un
indice sintetico.
13. Il ruolo dell’Istat
L’Istituto Nazionale di Statistica, all’interno del SISTAN, ricopre un ruolo fondamentale nella
costruzione e pubblicazione di indicatori. Tra i tanti si ricordano:
• Indicatori territoriali per le politiche di sviluppo (316 indicatori disponibili a livello regionale e
sub regionale, per macroarea e per le aree obiettivo dei diversi cicli delle politiche di sviluppo
rilasciati nell’ambito della rete Sistan. Le serie storiche, nella maggior parte dei casi, partono
dal 1995 e arrivano fino all’ultimo anno disponibile);
• Indicatori del BES (anche con indici sintetici a livello regionale);
• Indicatori per gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite;
• Atalante Statistico dei Comuni (database di dati comunali provenienti da fonti ufficiali);
• http://amisuradicomune.istat.it/aMisuraDiComune/
• Ruolo delle «nuove» fonti di dati e modalità di interazione/integrazione con le indagini
campionarie.
14. Conclusioni
Statistica ufficiale, bene pubblico: uno strumento imparziale per comprendere e
decidere.
Misurare per comprendere le differenze economiche, sociali, territoriali, anche in
termini di disuguaglianze.
Il valore della variabilità nella conoscenza delle realtà.
Si pensi ad uno dei temi più trattati dei nostri tempi, la coesione sociale, il ruolo di
Indicatori e indici per misurare, monitorare, valutare è divenuto fondamentale:
strumenti preziosi e insostituibili per le politiche di un Paese.