ECG Lecture: Sinus arrest, sinoatrial exit block, AV block and escape rhythmsMichael-Joseph Agbayani
Simple ECG lecture about sinus arrest, sinoatrial exit block, AV block and escape rhythms. Slideshow was made with an audience of medical professionals in mind.
ECG Lecture: Sinus arrest, sinoatrial exit block, AV block and escape rhythmsMichael-Joseph Agbayani
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2007 venezia, congresso mondiale, ablazione delle tachicardie ventricolari
2006 terni, università di medicina, corso interattivo di elettrofisiologia cardiaca
1. Corso di “ELETTROFISIOLOGIA”Corso di “ELETTROFISIOLOGIA”
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
Endocavitario (SEE)Endocavitario (SEE)
Stefano Nardi, MD
AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA TERNIAZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA TERNI
DIPARTIMENTO CARDIOTORACOVASCOLAREDIPARTIMENTO CARDIOTORACOVASCOLARE
STRUTTURA COMPLESSA DI CARDIOLOGIASTRUTTURA COMPLESSA DI CARDIOLOGIA
UNITA’ OPERATIVA DI ARITMOLOGIA CARDIACAUNITA’ OPERATIVA DI ARITMOLOGIA CARDIACA
LABORATORIO DI ELETTROFISIOLOGIA ED ELETTROSTIMOLAZIONELABORATORIO DI ELETTROFISIOLOGIA ED ELETTROSTIMOLAZIONE
2. DEFINIZIONE
Lo Studio Elettrofisiologico EndocavitarioLo Studio Elettrofisiologico Endocavitario
(SEE) consiste nella stimolazione e nella(SEE) consiste nella stimolazione e nella
registrazione, all’interno del cuore, degliregistrazione, all’interno del cuore, degli
eventi elettrici, mediante appositieventi elettrici, mediante appositi
ELETTROCATETERI.ELETTROCATETERI.
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
3. OBBIETTIVI
• Valutare il funzionamento del Sistema di ConduzioneValutare il funzionamento del Sistema di Conduzione
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
• Verificare se il pz ha una TachiaritmiaVerificare se il pz ha una Tachiaritmia INDUCIBILEINDUCIBILE
• Verificare leVerificare le CARATTERISTICHECARATTERISTICHE dell’aritmia.dell’aritmia.
• Valutare l’Valutare l’ EFFICACIAEFFICACIA dei farmaci A.A.dei farmaci A.A.
• Identificazione delIdentificazione del SUBSTRATOSUBSTRATO aritmico da ablarearitmico da ablare
4. STAFF
•ElettrofisiologoElettrofisiologo
Manipola gli elettrocateteri e coordina la procedura.Manipola gli elettrocateteri e coordina la procedura.
•Elettrofisiologo o Infermiere ProfessionaleElettrofisiologo o Infermiere Professionale
Eroga i protocolli di stimolazione e analizza i datiEroga i protocolli di stimolazione e analizza i dati
•Infermiere ProfessionaleInfermiere Professionale
Somministra i farmaci e controlla i parametri vitaliSomministra i farmaci e controlla i parametri vitali
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
5. STRUMENTAZIONE
REGISTRAZIONE/ANALISI dei datiREGISTRAZIONE/ANALISI dei dati
– PoligrafoPoligrafo
– StimolatoreStimolatore
– FluoroscopiaFluoroscopia
MONITORAGGIO del pazienteMONITORAGGIO del paziente
– ECGECG
– Pressione ArteriosaPressione Arteriosa
– Ossimetria (Sp 0Ossimetria (Sp 022))
Sistemi di EMERGENZASistemi di EMERGENZA
– Defibrillatore esternoDefibrillatore esterno
– Pacemaker temporaneoPacemaker temporaneo
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
6. Esempio di strumentazioneEsempio di strumentazione
PoligrafoPoligrafo StimolatoreStimolatore
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
7. • Comunemente 5-7 F (2 - 2.5 mm in diametro)Comunemente 5-7 F (2 - 2.5 mm in diametro)
• Sulla punta sono presenti gli elettrodi per laSulla punta sono presenti gli elettrodi per la
REGISTRAZIONEREGISTRAZIONE e lae la STIMOLAZIONE.STIMOLAZIONE.
• Alcuni modelli sonoAlcuni modelli sono ORIENTABILIORIENTABILI (steerable) per poterli(steerable) per poterli
posizionare in particolari zone del cuore.posizionare in particolari zone del cuore.
Elettrocateteri
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
10. • Gli elettrogrammi rappresentano la registrazione endocardica dell’Gli elettrogrammi rappresentano la registrazione endocardica dell’
ATTIVITA’ ELETTRICA CARDIACAATTIVITA’ ELETTRICA CARDIACA
• ValoriValori ANORMALIANORMALI nei ritardi indicano disturbi di conduzione:nei ritardi indicano disturbi di conduzione:
– Intervallo AH normale:Intervallo AH normale: da 55da 55 a 130 ms.a 130 ms.
– Intervallo HV normale:Intervallo HV normale: da 30da 30 a 55 ms.a 55 ms.
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
11. • Gli ELETTROGRAMMI rappresentano laGli ELETTROGRAMMI rappresentano la
registrazione endocardica dell’registrazione endocardica dell’
ATTIVITA’ ELETTRICA CARDIACAATTIVITA’ ELETTRICA CARDIACA
• ValoriValori ANORMALIANORMALI nei ritardinei ritardi
indicano disturbi di conduzione:indicano disturbi di conduzione:
-Int. AH normale: 55-130 ms.Int. AH normale: 55-130 ms.
-Int. HV normale: 30-55 ms.Int. HV normale: 30-55 ms.
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
16. • INTERVALLO HV ProlungatoINTERVALLO HV Prolungato
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
BAV sopra-hisiano
– Il Blocco avviene sul fascio di His o più in basso.Il Blocco avviene sul fascio di His o più in basso.
– Condizioni potenzialmente letali; FC < 40 bpmCondizioni potenzialmente letali; FC < 40 bpm
– I pazienti sono di solito sintomatici. Indicazione PMI pazienti sono di solito sintomatici. Indicazione PM
17. BAV sopra-hisiano
• INTERVALLO AH ProlungatoINTERVALLO AH Prolungato
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
-- Il Blocco avviene al livello del nodo AV GeneralmenteIl Blocco avviene al livello del nodo AV Generalmente
benigno e subentra un ritmo giunzionale ad unabenigno e subentra un ritmo giunzionale ad una
frequenza tra 40 e 55bpmfrequenza tra 40 e 55bpm
- Di solito nessuna terapia è necessaria- Di solito nessuna terapia è necessaria
18. Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
TRNSc
•Si assume il comando del ritmo cardiaco stimolando aSi assume il comando del ritmo cardiaco stimolando a
frequenza maggiorefrequenza maggiore (PACING)(PACING) del RITMO SPONTANEO.del RITMO SPONTANEO.
•Dopo 60’’ si interrompe la stimolazione e si valuta ilDopo 60’’ si interrompe la stimolazione e si valuta il
tempo che il NSA impiega per riprendere a stimolaretempo che il NSA impiega per riprendere a stimolare
(automatismo spontaneo)(automatismo spontaneo)
19. Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
TRNSc: pausa secondaria
20. •SEE COMPLETOSEE COMPLETO
•STUDIO delle TACHICARDIE SVSTUDIO delle TACHICARDIE SV
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
- Paziente con episodi documentati di SVT- Paziente con episodi documentati di SVT
- Induzione delle TSV- Induzione delle TSV
- Mappaggio sequenza di ATTIVAZIONE TSV- Mappaggio sequenza di ATTIVAZIONE TSV
– Paziente conPaziente con SINCOPESINCOPE
– Valutazione funzione del nodo SA (TRNSc), del nodo AV (PRENAV/ PuntoValutazione funzione del nodo SA (TRNSc), del nodo AV (PRENAV/ Punto
LW) e fascio di His (intervallo HV) ; induzione di aritmie (SVT/VT).LW) e fascio di His (intervallo HV) ; induzione di aritmie (SVT/VT).
CONSIDERAZIONI
21. SEE TV (RVSTIM)SEE TV (RVSTIM)
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
Pazienti con episodi documentati di TV/FVPazienti con episodi documentati di TV/FV
Pazienti aPazienti a RISCHIO ELEVATORISCHIO ELEVATO di sviluppare aritmiedi sviluppare aritmie
- Valutazione del- Valutazione del FASCIO di HISFASCIO di HIS
- Valutazione dell’- Valutazione dell’ IRRITABILITA’ VENTRICOLAREIRRITABILITA’ VENTRICOLARE
• Modalità diModalità di INDUZIONEINDUZIONE dell’aritmiadell’aritmia
• LaLa FREQUENZAFREQUENZA dell’aritmiadell’aritmia
• II PARAMETRI VITALIPARAMETRI VITALI ddurante aritmiaurante aritmia
• IlIl MECCANISMOMECCANISMO alla base dell’aritmiaalla base dell’aritmia
• IlIl METODOMETODO utilizzato per terminare l’aritmia.utilizzato per terminare l’aritmia.
22. MECCANISMI delle tachiaritmie
AUTOMATICHEAUTOMATICHE (~10%)(~10%)
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
– Uno o piùUno o più FOCIFOCI in grado diin grado di
DEPOLARIZZAZIONE SPONTANEA.DEPOLARIZZAZIONE SPONTANEA.
– Possono essere causate da un evento di tipoPossono essere causate da un evento di tipo
ISCHEMICOISCHEMICO transitorio o da uno sbilanciamento deglitransitorio o da uno sbilanciamento degli
ELETTROLITIELETTROLITI..
– Generalmente non possono essere trattate conGeneralmente non possono essere trattate con
dispositivi impiantabili, vengono di solitodispositivi impiantabili, vengono di solito
trattate mediantetrattate mediante FARMACIFARMACI,, ABLAZIONEABLAZIONE, o, o
23. MECCANISMI delle tachiaritmie
RIENTRO (~90%)RIENTRO (~90%)
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
Esiste unEsiste un CIRCUITO CHIUSOCIRCUITO CHIUSO all’interno del qualeall’interno del quale
un impulso elettrico può riattivare se stesso.un impulso elettrico può riattivare se stesso.
b).b). DispositiviDispositivi
ImpiantabiliImpiantabili
OPZIONI:OPZIONI:
a).a). TerapiaTerapia
FarmacologicaFarmacologica
c).c). ATRFATRF
24. Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
MECCANISMI delle tachiaritmie
25. Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
MECCANISMI delle tachiaritmie
Localizzazione vie Accessorie
26. Tachiaritmie da rientro
INDUZIONE
L’INDUZIONEL’INDUZIONE consiste nella sistematicaconsiste nella sistematica
stimolazione del muscolo cardiaco nelstimolazione del muscolo cardiaco nel
tentativo di generare una tachiaritmia.tentativo di generare una tachiaritmia.
Le tecniche usate vanno sotto il nome diLe tecniche usate vanno sotto il nome di
Stimolazione Elettrica ProgrammataStimolazione Elettrica Programmata
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
27. Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
INDUZIONE AVNRT slow-fast
28. INDUZIONE
• SS11 indica il treno di impulsiindica il treno di impulsi
iniziale. L’intervallo Siniziale. L’intervallo S11-S-S11
viene dettoviene detto ciclo rafficaciclo raffica..
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
• SS22 è il primo extrastimolo.è il primo extrastimolo.
L’intervalloL’intervallo SS11-S-S22 vieneviene
dettodetto INTERVALLO DIINTERVALLO DI
ACCOPPIAMENTOACCOPPIAMENTO
• SS33 ee SS44 indicano il secondo eindicano il secondo e
il terzo extrastimolo.il terzo extrastimolo.
• A seconda se si usaA seconda se si usa SS22,S,S33 ee SS44
l’extrastimolo viene definitol’extrastimolo viene definito
“SINGOLO”, “DOPPIO”“SINGOLO”, “DOPPIO” e “e “TRIPLO”TRIPLO”
29. Scansione della DIASTOLE:
SINGOLO Extrastimolo
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
S1-S2: 380msS1-S2: 380ms
S1-S2: 280msS1-S2: 280ms
S1-S2: 220msS1-S2: 220ms
30. VTVT
Scansione della DIASTOLE:
DOPPIO extrastimolo
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
S2-S3: 320msS2-S3: 320ms
S2-S3: 220msS2-S3: 220ms
31. • Modalità diModalità di STIMOLAZIONESTIMOLAZIONE utilizzata inutilizzata in
Elettrofisiologia per interrompere unaElettrofisiologia per interrompere una
tachiaritmia che consiste nella ripetizione di untachiaritmia che consiste nella ripetizione di un
TRENOTRENO didi IMPULSIIMPULSI con ciclo molto rapido.con ciclo molto rapido.
• Lo scopo di questoLo scopo di questo “PACING RAPIDO”“PACING RAPIDO” è quelloè quello
di penetrare neldi penetrare nel CIRCUITOCIRCUITO della tachicardia e didella tachicardia e di
interromperla.interromperla.
• Rappresenta il sistema con le maggioriRappresenta il sistema con le maggiori
PROBABILITA’PROBABILITA’ di successo, ma anche con la piùdi successo, ma anche con la più
alta probabilità dialta probabilità di ACCELERAREACCELERARE l’aritmia.l’aritmia.
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
MECCANISMI delle tachiaritmie
BURST PACING
32. •L’accelerazione diventa molto più probabile quantoL’accelerazione diventa molto più probabile quanto
più vicino al periodo di vulnerabilità cade lo stimolo.più vicino al periodo di vulnerabilità cade lo stimolo.
BURST PACING
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
MECCANISMI delle tachiaritmie
33. •NON ESISTE uno schema universale.NON ESISTE uno schema universale.
•DIPENDE DAL PAZIENTEDIPENDE DAL PAZIENTE
– TV lente ed emodinamicamente stabili.TV lente ed emodinamicamente stabili.
– Nessuna tendenza del ritmo a degenerare inNessuna tendenza del ritmo a degenerare in
qualcosa di instabile.qualcosa di instabile.
– Terminazione mediante ATP dimostrataTerminazione mediante ATP dimostrata
durante SEEdurante SEE
BURST PACING
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
MECCANISMI delle tachiaritmie
34. CONSIDERAZIONI:
•L’aggressività della terapia è un compromessoL’aggressività della terapia è un compromesso
tra le possibilità di successo, e il rischio ditra le possibilità di successo, e il rischio di
accelerare in un’aritmia che richiede lo shockaccelerare in un’aritmia che richiede lo shock
come terapia.come terapia.
•L’aggressività della terapia deve essere adattataL’aggressività della terapia deve essere adattata
sulle condizioni del paziente.sulle condizioni del paziente.
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
BURST PACING
MECCANISMI delle tachiaritmie
35. Trattamento delle TACHIARITMIE
da RIENTRO: BURST
• Il fronte d’onda
percorre inmaniera
continua un
CIRCUITO CHIUSO
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
• Una stimolazione appropriata all’interno
del “GAP ECCITABILE” renderà
refrattario il tessuto miocardico
localizzato a livello del fronte d’onda, e
quindi terminerà la tachicardia.
36. Periodo di REFRATTARIETA’
• IL TEMPO E’ UN
FATTORE
DETERMINANTE
se il pacing incontra
tessuto refrattario
non può catturare la
tachicardia e quindi
non è in grado di
interromperla
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
37. INTERRUZIONE della TACHICARDIA
mediante PACING •La STIMOLAZIONE
determina che gli
impulsi penetrano
al’interno del GAP di
eccitabilità del
circuito e si propagano
in due direzioni.
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
• Quello anterogrado si
blocca
•Quello retrogrado
interrompe la
38. VTVT
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
MECCANISMI delle tachiaritmie
interruzione VT (burst)
39. Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
MECCANISMI delle tachiaritmie
interruzione VT (burst)
40. RVSTIM
•NON ESISTENON ESISTE un protocolloun protocollo UNIVERSALEUNIVERSALE
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
MECCANISMI delle tachiaritmie
SCHEMA CONVENZIONALE: si iniziaSCHEMA CONVENZIONALE: si inizia
stimolando dall’apice del Ventr. Destro (RVA)stimolando dall’apice del Ventr. Destro (RVA)
– SINGOLO, DOPPIOSINGOLO, DOPPIO ee TRIPLO EXTRASTIMOLOTRIPLO EXTRASTIMOLO
con ciclo di base (S1-S1) inizialmente a 500mscon ciclo di base (S1-S1) inizialmente a 500ms
(120 bpm) e successivamente a 400ms (150 bpm)(120 bpm) e successivamente a 400ms (150 bpm)
– BURST (TRENO DI IMPULSI)BURST (TRENO DI IMPULSI) a 350 msa 350 ms
41. – Se non si induce, si posiziona il catetere nelSe non si induce, si posiziona il catetere nel
Tratto di Efflusso del Ventricolo DestroTratto di Efflusso del Ventricolo Destro
(RVOT) e si ripete lo schema sopra descritto(RVOT) e si ripete lo schema sopra descritto
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
MECCANISMI delle tachiaritmie
RVSTIM
– Se non si induce, si somministra IPN e siSe non si induce, si somministra IPN e si
sposta il catetere in RVA e quindi in RVOT esposta il catetere in RVA e quindi in RVOT e
si ripete il protocollo di PACING.si ripete il protocollo di PACING.
– Se non si induce alcuna VT, l’aritmia vieneSe non si induce alcuna VT, l’aritmia viene dichiaratadichiarata
NON INDUCIBILENON INDUCIBILE inducibile.inducibile.
42. Attendibilità dello
STUDIO ELETTROFISIOLOGICO
•Possono essere indotte delle tachiaritmiePossono essere indotte delle tachiaritmie
differenti rispetto a quelle naturali; vengonodifferenti rispetto a quelle naturali; vengono
dettedette NON SPECIFICHENON SPECIFICHE o non-cliniche eo non-cliniche e
sono generalmente non sostenute o polimorfe.sono generalmente non sostenute o polimorfe.
•ProtocolliProtocolli TROPPO AGGRESSIVITROPPO AGGRESSIVI possonopossono
facilmente indurre TV non-specifiche (falsifacilmente indurre TV non-specifiche (falsi
positivi).positivi).
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
•ProtocolliProtocolli TROPPO CONSERVATIVITROPPO CONSERVATIVI possono mancare lepossono mancare le
TV cliniche (falsi negativi).TV cliniche (falsi negativi).
43. •NelNel Cath LabCath Lab viene considerata POSITIVO uno studioviene considerata POSITIVO uno studio
che genera una forma non-sostenuta di TV della duratache genera una forma non-sostenuta di TV della durata
di almeno 30 secondi di TV.di almeno 30 secondi di TV.
•In generale, lo SEE ha unaIn generale, lo SEE ha una SPECIFICITASPECIFICITA’’ del 90%del 90%
nell’individuare le TV da rientro, mentre non risulta affidabilenell’individuare le TV da rientro, mentre non risulta affidabile
con gli altri tipi di TV (polimorfa o automatica).con gli altri tipi di TV (polimorfa o automatica).
•L’induzione di FV non viene considerata una rispostaL’induzione di FV non viene considerata una risposta
specifica. Quindi non determina indicazionespecifica. Quindi non determina indicazione
terapeutica particolareterapeutica particolare..
Attendibilità dello
STUDIO ELETTROFISIOLOGICO
Corso di ELETTROFISIOLOGIACorso di ELETTROFISIOLOGIA
Lo Studio ElettrofisiologicoLo Studio Elettrofisiologico
44. Corso di “ELETTROFISIOLOGIA”Corso di “ELETTROFISIOLOGIA”
Trattamento NON FARMACOLOGICOTrattamento NON FARMACOLOGICO
delle “aritmie cardiache”delle “aritmie cardiache”
Stefano Nardi, MD
AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA TERNIAZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA TERNI
DIPARTIMENTO CARDIOTORACOVASCOLAREDIPARTIMENTO CARDIOTORACOVASCOLARE
STRUTTURA COMPLESSA DI CARDIOLOGIASTRUTTURA COMPLESSA DI CARDIOLOGIA
UNITA’ OPERATIVA DI ARITMOLOGIA CARDIACAUNITA’ OPERATIVA DI ARITMOLOGIA CARDIACA
LABORATORIO DI ELETTROFISIOLOGIA ED ELETTROSTIMOLAZIONELABORATORIO DI ELETTROFISIOLOGIA ED ELETTROSTIMOLAZIONE
45. Quale è lo scopo dell’ablazione?
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
TERAPEUTICOTERAPEUTICO
eliminazione dell’aritmia
miglioramento della QOL del paziente
Come?
MODIFICAMODIFICA
del tessuto responsabile dell’aritmia
• Eliminazione del tessuto responsabile dell’aritmia
• Interruzione di un CIRCUITO ELETTRICOCIRCUITO ELETTRICO
• Formazione di una lesione piccola e circoscritta
46. • rispetto per ilrispetto per il MIOCARDIOMIOCARDIO
– LESIONI circoscritte
– LESIONI omogenee
– ASSENZA di rischio aritmogeno
• rispetto per il PAZIENTEPAZIENTE
– ASSENZA di complicanze
– BASSA invasività
– ELEVATE PERCENTUALI di successo
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
CONSIDERAZIONI
47. La radiofrequenza (RF)
• Particolare forma di CORRENTE ELETTRICA
(corrente alternata ad elevata frequenza)
Quale forma di energia?
- NON MODULATA in AMPIEZZA
• coagulazione dei tessuti biologici
- ELEVATA FREQUENZA
• preserva l’attività elettrica del cuore (DEPOLAR.)
• effetto termico di tipo RESISTIVO
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
48. SORGENTI DI RF
a). Monitor e Schermi video (3 - 30 kHz)
b). Radio AM (30 kHz - 3 MHz)
c). Riscaldatori industriali (0,3 - 3 MHz)
d). Termoincollatrici RF e marconiterapia (3-30MHz)
e). Radio FM (30 - 300 MHz)
f). Telefonia mobile, emittenza televisiva, forni a
microonde, radarterapia (0,3 - 3 GHz)
g). Radar, collegamenti satellitari (3 - 30 GHz)
h). Il sole (3 - 300 GHz).
BACKGROUND
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
49. IL CIRCUITO
la corrente ha bisogno di un “mezzo”
per potersi propagare
costituiscono
un SISTEMA
CIRCUITO elettrico:
– catetere per ablazione
– elettrodo dispersivo
– paziente
Come si propaga l’energia?
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
50. CATETERE
ABLATORE
ELETTRODO
DISPERSIVO
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
• Durante erogazione
di RF energia
elettrica viene
generata da un
GENERATORE e
rilasciata sulla
superficie toracica
del pz mediante un
apposito sistema di
connessione
BACKGROUND
51. BACKGROUND
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
CATETERE
ABLATORE
ELETTRODO
DISPERSIVO
L’applicazione di una
ΔV provoca il passaggio
di cariche elettriche
(CORRENTE ALTERNATA)
tra un piccolo elettrodo
posizionato all’interno del
corpo umano (Ablatore)
ed uno largo posizionato
sulla superficie
(Elettrodo Dispersivo).
52. • ENERGIA rilasciata dal GENERATORE di RF (J)
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
BACKGROUND
• CORRENTE: flusso di energia rilasciata/tempo (A)
• TEMPO: ΔT nel quale viene EROGATA la RF
• POLARITA’: direzione flusso di corrente (unipolare)
53. • La RF causa un SURRISCALDAMENTO
dei tessuti biologici
– Creazione di un CAMPO ELETTRICO che
aumenta il movimento degli IONI
– Produzione di CALORE per FRIZIONE
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
• Il CALORE prodotto sarà quindi funzione
– RESISTENZA (Ω) dei tessuti
– INTENSITA’ della corrente
– DURATA della corrente
BACKGROUND
54. • Il MIOCARDIO localizzato a
contatto con la REGIONE A è
riscaldato per EFFETTO
JOULE e raffreddato per il
fenomeno della CONDUZIONE
del CALORE
M y o c a r d iu m
C a th e te r
e le c tr o d e
B lo o d
AB
D is p e r s iv e e le c tr o d e
B lo o d o r o th e r o r g a n s
T h e r m is to r
Modello di ABLAZIONE
• Il MIOCARDIO localizzato nella
REGIONE B è principalmente
RISCALDATO per
CONDUZIONE del CALORE dal
margine della REGIONE A
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
55. M y o c a r d iu m
C a th e te r
e le c tr o d e
B lo o d
AB
D is p e r s iv e e le c tr o d e
B lo o d o r o th e r o r g a n s
T h e r m is to r
CTR di ENERGIA (W)
erogazione costante di
ENERGIA
CTR di TEMPERATURA (°C)
TERMISTORE in grado di
assicurare un CONTROLLO
COSTANTE della quantità di
energia erogata, in modo tale da
mantenere la punta del catetere
ad una temperatura “TARGET”
Modello di ABLAZIONE
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
59. Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
• Terapia PALLIATIVA
• Efficacia globale (prevenzione/riduzione del
numero/durata degli episodi)
– 50 - 70%
– Tende a calare nel FU a lungo termine
Farmaci ANTIARITMICI
• Effetti collaterali
– fino al 20% dei casi
5% dei casi interruzione del trattamento!
CONSIDERAZIONI
60. • Via Transvenosa
• No anestesia generale
• Energia elettromagnetica (EM) erogata
attraverso un catetere
• Necrosi TERMOCOAGULATIVA dei tessuti
senza pericolo di perforazione
• Numerose applicazioni di energia possibili
ABLAZIONE mediante
RADIOFREQUENZA
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
61. • Prospettiva unica di verificare la validità del
MECCANISMO ARITMOGENO desunto
durante il mappaggio (SEE) attraverso la sua
localizzazione
FISIOPATOLOGIA
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
• Abolizione SELETTIVA del meccanismo
presenalla base dell’ARITMIA
IMPLICAZIONI ABLAZIONE
62. • L’esperienza maturata con l’ablazione
transcatetere ha condotto alla revisione di
alcuni dei MECCANISMI ARITMOGENI delle
aritmie nell’uomo
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
• Ha permesso una SISTEMATIZZAZIONE
NOSOGRAFICA in accordo a correlazioni fra
MECCANISMI e GEOMETRIA del substrato
orienta l’investigatore circa la strategia
da utilizzare nei singoli casi!
IMPLICAZIONI ABLAZIONE
63. INTRODUZIONE
• L’ablazione transcatetere
utilizza la RADIOFREQUENZA
quale fonte di ENERGIA per
RISCALDARE il tessuto
miocardico e DISTRUGGERE il
SUBSTRATO ARITMICO.
• E’ oramai chiaramente
dimostrata la sua efficacia nel
CURARE le ARITMIE
SOPRAVENTRICOLARI, con
una percentuale di successo
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
64. Tipo di aritmia % Successo % Recidiva
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
TACHICARDIA AV NODALE
Via rapida 82-96 5-
14 Via lenta 98-100 0–1
TACHICARDIA AV da rientro 76-100 3-9
TACHICARDIA ATRIALE
Flutter di tipo comune 90-95 <10
Flutter di tipo non comune 50-60 30–50
Incisionale 71-86 40–46
Non incisionale NA NA
SINUSALE INAPPROPRIATA
MODULAZIONE del NSA 50 50
ATRF del NSA 100
0 FOCALE
65. • Quasi mai rischiosa per la
vita ma può essere
INVALIDANTE per
frequenza/durata degli
episodi o per necessità di
Tx AA continuativo.
• Sostenuta da un meccanismo
di RIENTRO fra aree di
tessuto del NAV e porzioni
contigue dell‘ADx, dotate di
differente refrattarietà
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
TPSV (AVNRT)
68. • Rischio VARIABILE e dipendente dalle capacità di
CONDUZIONE ANTEROGRADA della via accessoria
TACHICARDIA da VIA ACCESSORIA
• ELEVATA nei pazienti che durante FA
presentano una CONDUZIONE AV RAPIDA e che
avviene TOTALMENTE o PREVALENTEMENTE
attraverso la via accessoria (R-R minimo <240ms)
• MANDATORIA nei pazienti che presentato episodi
SINCOPALI
CONSIDERAZIONI
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
69. PAZIENTI SINTOMATICI
TACHICARDIA da VIA ACCESSORIA
INDICAZIONI
a) SINCOPE (Classe 1a)
b) FIBRILLAZIONE ATRIALE con R-R <240msc
(Classe 1a)
c) FIBRILLAZIONE ATRIALE con R-R >240ms
(Classe 1b)
d) TPSV frequenti (Classe 1-2)
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
70. a) Lavoro a RISCHIO ELEVATO (piloti...).
b) ATLETI.
c) INDICATORI di alto rischio allo SEE
(se SEE con basso rischio => nessuna terapia);
d) Storia Familiare di MORTE IMPROVVISA.
PAZIENTI ASINTOMATICI
TACHICARDIA da VIA ACCESSORIA
INDICAZIONI
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
72. • La superficie interna di ADx è formata da
numerosi ORIFICI e da RESIDUI EMBRIONALI,
i quali contribuiscono alla formazione di una
superficie COMPLESSA ed IRREGOLARE.
MECCANISMI OPERATIVI
Tachicardie ATRIALI
• Questa complessa anatomia contribuisce alla
presenza di numerose e potenziali aree attorno alle
quali si possono verificare fenomeni da RIENTRO.
• La presenza di BARRIERE ANATOMICHE
contribuisce allo sviluppo di ARITMIE
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
74. • Il FLUTTER ATRIALE è una aritmia molto
STABILE che che si verifica per la presenza di
un CIRCUITO di MACRORIENTRO all’interno
dell’ ATRIO DESTRO.
Cosio FG. Am J Cardiol. 1993;71:705-709.
• Affinchè sia possibile la PERPETUAZIONE del FlA è richiesta la presenza di
AREE CRITICHE di CONDUZIONE all’interno dell’ ATRIO DESTRO
• L’ INTERRUZIONE della conduzione all’interno di
tali aree critiche (VCI – AT) elimina il FlA.
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
84. 61 pz >1 episodio FlA e nessuna precedente tx AA
Farmaci AA
Sotalolo, Amiodarone
Flecainide, Procainamide,
Propafenone
ABLAZIONE RF
> 90% riduczione in ampiezza
degli elettrogrammi lungo la
linea di ablazione
RECIDIVA FlA:
Atrial Fibrillation:
R.S.FU 36Mo:
93%
60%
36%
6%
29%
80%
mean follow-up: 36 months
Terapia AA vs ATRF primaria
Natale et al J Am Coll Cardiol 2000
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
85. - Aritmia da rientro relativamente FREQUENTE
- Notevole STABILITA’ del CIRCUITO che la
rende assai resistente ai tentativi di interruzione
mediante farmaci AA (ed alla CVE)
- ATRF PRIMA SCELTA (preceduta dall’ETE) allo
scopo di alterare stabilmente il circuito di rientro
(localizzato fra VCI e AT).
FLUTTER ATRIALE
CONSIDERAZIONI
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
86. Clockwise Flutter
Di quale ARITMIA
si tratta?
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
87. FO
CS
IVC
SVC
POSSIBILI circuiti di RIENTRO post- CCH
ASD
patch
Delacretaz et al 2000
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
88. Palpitazioni 24 mesi dopo riparazione di DIA
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
90. 47 CIRCUITI in 20pts
Flutter COMUNE- 18
Circuito sulla P. Laterale - 19
Circuito Settale - 8
Non identificato - 2
Successiva ATRF
(ASSENZA DI RECIDIVA)
- 80% follow-up a 46 mo
FO
CS
IVC
SVC
POSSIBILI circuiti di RIENTRO post- CCH
ASD
patch
Delacretaz et al 2000
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
99. • Il FOCUS può aver sede
in ambedue gli atrii, con
una certa preferenza per
l‘AS attorno allo sbocco
delle VP
• Aritmia prevalente nelle
prime decadi di vita,
incessante o quasi, poco
responsiva a Tx. AA. Può
determinare vere e
proprie CMD secondarie.
TACHICARDIE ATRIALI ECTOPICHE
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
100. Numerosi STUDI hanno dimostrato un miglioramento
della classe NYHA, TOLLERANZA all’esercizio e QOL
in seguito ad ATRF di TAE refrattaria a Tx. A.A.
• 10 pazienti (64±13 aa) sottoposti a ATRF di TAE.
Am J Cardiol 1999
• Valutazione ECO LVEF entro 24h e a 49±18 giorni
• INCREMENTO LVFS da 28% (baseline) al 35% al FU (p=0.006) dovuto a riduzione di LVESD da 41 a 36 mm
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
101. • Sono sempre più NUMEROSI i casi descritti in
letteratura di forme che risultano REVRSIBILI dopo
ATRF.
• Quando è possibile ottenere la normalizzazione della
funzione SINUSALE, miglioramento di quella
VENTRICOLARE.
CARDIOMIOPATIE mediate da
TACHIARITMIE (CMT)
• L’ATRF ha permesso di modificare la PROGNOSI di
questi pts, mediante eliminazione del MECCANISMO
FISIOPATOLOGICO presente alla base.
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
102. INTRODUZIONE
Gli sviluppi più interessanti al
giorno d’oggi sono
rappresentati dalla possibilità
di allargare le possibilità di
trattamento a:
- FIBRILLAZIONE
ATRIALE
- TACHICARDIA
VENTRICOLARE
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
106. • Trattamento iniziale rappresentato dalla
possibilità di MODULARE la conduzione AV, in
caso di FC eccessivamente elevata e non
controllabile con Tx AA.
• Impianto di un PM definitivo ventricolare
FIBRILLAZIONE ATRIALE
• ATRF del NAV sostituisce una INVALIDITA’
(FA) con un'altra INVALIDITA’ (dipendenza
dal pacemaker).
CONSIDERAZIONI
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
107. •Nel 19071907 fu
documentata per la
prima volta la
presenza di fibre
muscolari localizzate
attorno alle vene
polmonari e con
disposizione a
MANICOTTO
BACKGROUND
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
109. VCI
Seno coronarico
Fasci miocardici endocardici
come possono avere un
ruolo nel mantenimento
dell’FA?
1907, A. Keith, M. Flack
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
110. MICROCIRCUITI DA RIENTRO
Moe
Arch Int Pharm Ther
1962
Moe (1962):Moe (1962):
ipotesi dei
multipli circuiti di
rientro
Alessie:Alessie:
introdotto il
concetto di
MASSA CRITICA
necessario a
perpetuare
l’aritmia
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
111. OBIETTIVI
Ridurre la MASSA
CRITICA e
modificare il
SUBSTRATO
aritmogeno, in modo
tale da interrompere
tutti i possibili
meccanismi che
consentono l’innesco
ed il mantenimento
dell’FA
MICROCIRCUITI DA RIENTRO
Moe
Arch Int Pharm Ther
1962
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
112. • Efficacia MOLTO ALTAMOLTO ALTA
• Elevato successo, ma oggi
abbandonato per l’alto tasso di
COMPLICANZECOMPLICANZE
• LUNGA DURATALUNGA DURATA ed
elevata complessa da un
pv chirurgico
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
“EARLY APPROACH”
Cox et al, 1993
113. • Elaborazione di diverse strategie
• Inizialmente in AD , successivamente estese in AS
• Obiettivo di COMPARTIM.
le camere per ridurre la
“MASSA CRITICA” atriale
(MAZE-LIKE).
• Utilizzati diversi approcci:
ELETTROFISIOLOGICI
(Haissaguerre ’96; Nademanee ’98;
Gaita ’98; Jais ’99; Garg ’99)
ELETTROANATOMICI
(Ernst ’99; Pappone ’99)
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
114. TARGET IN ADTARGET IN AD
Linea di Blocco VCS/VCI
Linea di Blocco SETTO/AT
Linea di Blocco tra VCI/AT
•Popolazioni in ESAME: 8-45 pz
•FOLLOW-UP: 6 E 21 MESI.
•% DI SUCCESSO 6 - 25% senza
AA
BACKGROUND
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
115. TARGET IN ASTARGET IN AS
•Encircling attorno agli osti VP
•Linea di Blocco posteriore (compresa tra VPSL e
VPSS)
•Linea di Blocco
PP AS/ AM
Popolazioni in esame: 10-19
Pz “FOLLOW-UP” 6 ed 11
Mesi % di successo
VARIABILI
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
116. • Dimostrazione che l’FADimostrazione che l’FA
può essere innescatapuò essere innescata
da focus ectopicida focus ectopici
(TRIGGER)(TRIGGER) a partenza daa partenza da
numerose aree: CTnumerose aree: CT, OS
del CS, SIA, VP.VP.
RF
APPROCCIO FOCALEAPPROCCIO FOCALE
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
(Haissaguerre,’96)
• VENE POLMONARI
- 90% dei casi
(Chen, 1999)
- 94% dei casi
117. Haissaguerre 1999
Battiti ectopici
da VPSS
Innesco FA a partenza da
battiti ectopici originatisi
da VPSS
APPROCCIO FOCALEAPPROCCIO FOCALE
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
118. Innesco dell’FAInnesco dell’FAInnesco dell’FAInnesco dell’FA
Triggers dell’FA
MantenimentoMantenimento
dell’FAdell’FA
MantenimentoMantenimento
dell’FAdell’FA
RimodellamentoRimodellamento
atrialeatriale
RimodellamentoRimodellamento
atrialeatriale
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
119. Autore FA Acuto Cronico Procedure Complic.
(FU 8/6 mesi)
Haissaguerre parossistica 72% 65% 2/3 ~5%
(N En J Med ’98) (75% recidiva)
Chen parossisitica 92% 85% 2
<5% (Circulation ’98) (7% recidiva)
Definito il ruolo “TRIGGER” delle VP (Haissaguerre ’96)
“FOCI” responsabili localizzati nel 90-9% nelle VP
(Haissaguerre ’96; Chen ’97)
Depolarizzazioni spontanee o “firing” dalle VP
(Haissaguerre ’96; Chen ’97)
CONSIDERAZIONICONSIDERAZIONI
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
120. SuedaSueda
Ann Th Surg 1997Ann Th Surg 1997
CIRCUITI diCIRCUITI di
MICRORIENTROMICRORIENTRO
(SUBSTRATO)(SUBSTRATO)
HaissaguerreHaissaguerre
NEJM 1998NEJM 1998FOCIFOCI
delle VPdelle VP
TRIGGERTRIGGER
L di ML di M
HwangHwang
CirculationCirculation
20002000
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
121. • ANATOMIA articolata ed
alquanto complessa.
• Decorso IRREGOLARE
dei fasci miocardici.
• Fibre Miocardiche estese
da AS alle VP (Ho, J CV El. 1999;
Ho, Heart 2001; Saito, J CV El. 2000;
Moubarak, P. Cl. El. 2000)
• Disposizione IRREGOLARE
delle fibre (circolare,
longitudinale, trasversale
ed obliqua)
• Estensione max nelle VPS
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
122. L’utilizzo del sistema TRIDIMENSIONALE per il
mappaggio ed ablazione della regione antrale ha
mostrato nell’esperienza di alcuni Autori una
notevole efficacia (Pappone et al, Circulation 2000; Pappone et al,
Circulation 2001; Stabile et al, Circulation 2002; Oral et al 2003)
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
124. 1. Geometria delle VP VARIABILE, spesso
avversa per la creazione di lesioni
circonferenziali in corso di ablazione
2. La creazione di una NECROSI
TRANSMURALE può essere non facile a
livello degli osti delle VP
3. RIMODELLAMENTO ELETTRICO
Ostacoli Potenziali alOstacoli Potenziali al
Raggiungimento degli “OUTCOME”Raggiungimento degli “OUTCOME”
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
125. • Una ulteriore OPZIONE TERAPEUTICA viene offerta
dalla possibilità di effettuare un DISCONESSIONE
ELETTRICA delle VP dall’adiacente tessuto
ATRIALE
• ENDPOINT predittivi di successo
conseguibili indipendentemente
dalla presenza di FA
• Modello di segregazione di
aree ARITMOGENE rispetto
a porzioni di tessuto atriale
clinicamente suscettibile
LASSO
Ablatore
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
129. AutoriAutori % successo senza AA% successo senza AA
HaissaguerreHaissaguerre Circulation 2000Circulation 2000 73%73% FAPFAP
Chen SAChen SA Circulation 2001Circulation 2001 81%81% FAPFAP
ErnstErnst PACE 2003PACE 2003 69%69% FAPFAP
ArentzArentz Circulation 2003Circulation 2003 62%62% FAPFAP
CappatoCappato Circulation 2003Circulation 2003 95%95% FAPFAP
MarroucheMarrouche JACC 2002JACC 2002 90%90% FAPFAP
OralOral Circulation 2002Circulation 2002 85%85% FAPFAP
22%22% FACFAC
L’aggiunta dei farmaci AA aumenta la percentuale di successo di ≈ 10%L’aggiunta dei farmaci AA aumenta la percentuale di successo di ≈ 10%
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
130. SINCOPESINCOPE
5.2 seconds5.2 seconds
pausepause
AFAF SRSR AFAF
Nei pazienti con SSS
Effetto di rimodellamento del NSA
CONSIDERAZIONICONSIDERAZIONI
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
131. (Hocini,Circulation 2003)
20 pz consecutivi con pause sinusali prolungate (3-10
sec) presenti in corso di FA, sottoposti ad ablazione
dell’FA
MEAN MAXIMUM HRV
p=0.001p=0.001 p<0.0001p<0.0001 p<0.0001p<0.0001
RIMODELLAMENTO NSARIMODELLAMENTO NSA
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
132. Nel FOLLOW UP di 26.0±17.6 mesi: 17 pz sono rimasti
asintomatici, 2 sono migliorati con AA ed 1 solo pz ha
richesto pacing (FA & pause)
120
170
220
270
320
370
420
470
520
570
Baseline 24.0±11.3months
CL600ms; p=0.016
CL400ms; p=0.019
ms
42% CSNRT > 500ms 0% CSNRT > 500ms
Hocini et al. Circulation 2003
TRNSC
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
134. • L’ablazione transcatetere ha rivoluzionato le
tecniche di approccio alla Tx. delle aritmie
CONCLUSIONI
• Tale metodica appare indicata come PRIMA
SCELTA o in alternativa al trattamento
farmacologico in una proporzione consistente di
pazienti affetti da suddette aritmie
ATRF della FIBRILLAZIONE ATRIALE
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
• FA CURABILE (con o senza farmaci AA)
nel 50% - 80% dei casi
135. • Scelta INTERVENTISTICA ponderata in
relazione al possibile danno provocabile per
effetto delle complicanze possibili e su tale
dato il paziente va adeguatamente informato
CONCLUSIONI
• Le nuove tecniche di MAPPAGGIO e di
ABLAZIONE delle aritmie cardiache rendono
possibile una ESTENSIONE delle indicazioni di
questa metodica nella pratica clinica
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
136. Corso di “ELETTROFISIOLOGIA”Corso di “ELETTROFISIOLOGIA”
Ablazione Transcatetere delleAblazione Transcatetere delle
Tachicardie VentricolariTachicardie Ventricolari
Stefano Nardi, MD
AZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA TERNIAZIENDA OSPEDALIERA SANTA MARIA TERNI
DIPARTIMENTO CARDIOTORACOVASCOLAREDIPARTIMENTO CARDIOTORACOVASCOLARE
STRUTTURA COMPLESSA DI CARDIOLOGIASTRUTTURA COMPLESSA DI CARDIOLOGIA
UNITA’ OPERATIVA DI ARITMOLOGIA CARDIACAUNITA’ OPERATIVA DI ARITMOLOGIA CARDIACA
LABORATORIO DI ELETTROFISIOLOGIA ED ELETTROSTIMOLAZIONELABORATORIO DI ELETTROFISIOLOGIA ED ELETTROSTIMOLAZIONE
137. Possibilità di MAPPAGGIO preciso ed accurato
utilizzando un sistema di NAVIGAZIONE 3-D
Lo SEE permette di identificare il meccanismo
fisiopatologico presente alla base dell’aritmia
(RIENTRO/AUTOMATISMO/TRIGGER)
Le % successo con ATRF in ACUTO si aggirano sul
70% e sono di poco minori a lungo termine (Classe 1)
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
IMPLICAZIONI
138. • Le forme post-IMA originano da circuiti di rientro
localizzati fra il MIOCARDIO VITALE e tessuto
NECROTICO-CICATRIZIALE spesso sono ampi e
molteplici.
• L’eliminazione del circuito di una VT clinica non
garantisce la prevenzione di RECIDIVE
(possibile attivazione di nuovi circuiti nel tempo)
• Possibile localizzazione profonda o EPICARDICA
TV POST-IMA
CONSIDERAZIONI
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
139. • Le caratteristiche anatomiche e funzionali del
SUBSTRATO e la natura EVOLUTIVA della CAD
spiegano % successo non superiori al 50-60%.
TV POST-IMA
CONSIDERAZIONI
• La procedura di ATRF diventa di CLASSE 1
se Tx. A.A. INEFFICACE e le altre opzioni non
farmacologiche (CHIRURGIA, ICD) inapplicabili o
inadeguate
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
141. Caso CLINICO
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
PRIMO EPISODIO
– Donna di 39 anni con
nessuna storia cardiologica
– Palpitazioni da 9 h,
contattato il 118
– In PS, riscontro ECG-
grafico di tachicardia a
QRS largo con morfologia
BBSx ed EPS, FC 205 bpm
– Conversione a RS mediante
Lidocaina ev ed iniziata
terapia orale con
ATENOLOLO
142. SECONDO EPISODIO
– In terapia orale con
Atenololo, il paziente è
colto da PALPITAZIONI
mentre era il Aereoporto
– In PS, convertito a RS
mediante Lidocaina e.v.
La paziente viene sottoposta
a SEE
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
Caso CLINICO
CORO: NEGATIVA
145. MAPPAGGIO
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
• IDENTIFICAZIONE del
sito di attivazione PIU’
PRECOCE
LAO
ABL
HIS
RVA
• L’applicazione di energia da
RF nella zona TARGET ha
determinato
L’INTERRUZIONE della
VT, con nessuna forma
inducibile allo SEE post-
ablazione
146. Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
• Tx farmacologica
(β bloccanti, Verapamil)
ATRF
• LVEF e RVEF
generalmente normali
• Sensibile alle Catecol. (IPN)
• Terminabile con
ADENOSINA
RAO
ABL
HIS
RVA
IMPLICAZIONI
147. Caso CLINICO
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
PRIMO EPISODIO
– UOMO di 27 anni con
nessuna storia cardiologica
– Palpitazioni da 18 h,
contattato il 118
– In PS, riscontro ECG-grafico
di tachicardia a QRS largo
con morfologia BBDx ed
EAS, FC 205 bpm
– Lidocaina ed Amiodarone
INEFFICACI
– Conversione a RS mediante
VERAPAMIL ev
149. SECONDO EPISODIO
– In terapia orale con
VERAPAMIL, il paziente è
colto da PALPITAZIONI
mentre era al lavoro
– In PS, convertito a RS
mediante PROPRANOLOLO
CORO: negativa
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
Caso CLINICO
Il paziente viene sottoposto
a SEE
154. • 1979: Zipes * e coll descrivono per la prima
volta una TACHICARDIA con morfologia BBDx ed asse
elettrico SUPERIORE, indotta con il
PACING atriale in un
soggetto con cuore SANO
• * Zipes et al, Am J Cardiol 1979;44:1-8.
• ** Belhassen et al, Br Heart J 1981;46:679–682
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
BACKGROUND
• 1981: Belhassen ** e coll dimostrano che questa
forma di ARITMIA risulta essere sensibile
al VERAPAMIL
155. • QRS (120/160ms)
BBD + BFA
TV SINISTRA
IDIOPATICA
• SUBSTRATO aritmogeno
durante R.S.
• Potenziali DIASTOLICI
durante TV
• Coinvolgimento della RETE
del PURKINJE
• Sensibile al VERAPAMIL
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
156. Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
CARATTERISTICHE
• MULTIPLE entrate ed
uscite
• LOCALIZZAZIONE
miocardio ventricolare
• ACUTO Verapamil
(5–10 mg i.v)
I.v Class I antiarrhythmic drugs
• ABLAZIONE RF
80–100% successo
158. • Possono svilupparsi in
CUORI SANI
• Talvolta PERSISTENTI o
RIPETITIVE e possono
esitare in CMD
• L’ATRF può
rapresentare la forma
terapeutica
RISOLUTIVA della
Miopatia
• Il tempo di risoluzione
MEDIO è di circa 3 mo
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
159. • Uomo 33 anni
CASO CLINICO
• Tachicardia Sostenuta
a QRS largo
• Palpitazioni, Sincope
• REFRATTARIETA‘ a 4 farmaci antiaritmici
(flecainide, Metoprololo, Amiodarone, Sotalolo)
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
161. NUOVO EPISODIO
In PS, convertito a RS mediante
LIDOCAINA
CORONAROGRAFIA: negativa
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
l paziente viene sottoposto a SEE
ECOCARDIOGRAFIA:
WMSI normale
VENTRICOLOGRAFIA:
normale
162. TV da RIENTRO
nelle Branche
• Il circuito da RIENTRO
è confinato nella BRANCA
DESTRA o nelle
BRANCHE SINISTRE
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
• ESORDIO:
– Sincope
– Palpitazioni
– Morte Improvvisa
• TRATTAMENTO:
ATRF branca destra
163. ATRF BRANCA DESTRA
Courtesy of
Dr. W. Jackman
I
II
V1
RA
Current
Voltage
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TACHICARDIE VENTRICOLARI
164. • DONNA di 28 anni
CASO CLINICO
• Tachicardia a QRS largo INCESSANTE
secondaria a sarcoidosi CARDIACA
• PALPITAZIONI e
DISFUNZIONE VSx
• REFRATTARIETA‘ a 3 farmaci anti-
aritmici (Flecainide, Sotalolo,
Metaprololo)
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
165. • ECOCARDIOGRAFIA
moderata dilatazione, ipocinesia anteriore
A. STRUMENTALE
• VENTRICOLOGRAFIA
VDx: normale
VSx: ipocinesia settale ed anteriore
• DATI ULTERIORI
LVEF 45%.
Pregressa ATRF inefficace
• CORONAROGRAFIA
coronarie normali
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
168. • DONNA di 62 anni
CASO CLINICO
• Tachicardia a QRS largo
molto RAPIDA
• PALPITAZIONI e
SINCOPE
• REFRATTARIETA‘ a 3 farmaci anti-
aritmici (Flecainide, Sotalolo, Metaprololo)
• No storia di CAD
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TACHICARDIE VENTRICOLARI
171. • Donna 41 anni
CASO CLINICO
• Tachicardia Sostenuta
a QRS largo
• Palpitazioni, Sincope
• Refrattarietà a 2 farmaci antiaritmici
(flecainide, Metoprololo)
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
172. • ECOCARDIOGRAFIA
normale
A. STRUMENTALE
• VENTRICOLOGRAFIA VDx: normale
VSx: microaneurisma di 21mm in Dya
• VENTRICOLOGRAFIA
LVEF of 65%
• CORONAROGRAFIA
coronarie normali
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
174. • TV
• TPSV
condotta con BBDx
• Tachicardia reciprocante
AV da via accessoria
• TACHICARDIA ATRIALE in
soggetto con via accessoria
D. DIFFERENZIALE
• FLUTTER ATRIALE con conduzione AV
1:1
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
175. • ESCLUSIONE di AP e di
Tachicardia Atriale
• ASSENZA di TV allo SEE in
condizioni basali
• Durante infusione di IPN induzione in
maniera riproducibile di TV CLINICA
D. DIFFERENZIALE
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
177. • ASSENZA di potenziali
frammentati o di
potenziali patologici
durante R.S.
MAPPAGGIO EP
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
• ASSENZA di potenziali
diastolici durante VT
• ATTIVAZIONE più
precoce a livello della
parete infero-laterale Vsx:
nessun effetto dopo 5 RF.
178. Mapp
Mapp
MAPPAGGIO 3-D
• Potenziali DIASTOLICI durante
TV nella regione INFERO-
LATERALE
• Conversione della TV in RS durante
EROGAZIONE di RF nella regione
TARGET
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
179. • Uomo di 68 anni
CASO CLINICO
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
• IMA infero-post. 5 aa prima
• ICD 24 mesi prima
• REFRATTARIETA’ a 5 AA
• CORONAROGRAFIA:
nessuna lesione critica
• VENTRICOLOGRAFIA
LVEF 4O%
• SHOCK appropriati ICD
182. Sono in rapido aumento il numero di particolari
tipologie di TV perlopiù non associate a cardiopatia
organica evidente
- RVOT
- Sistema del PURKINJE (TV fascicolari)
- Meccanismo da rientro nelle branche
(BRANCA a BRANCA)
TACHICARDIA VENTRICOLARE
CONSIDERAZIONI
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
183. • Da riservare a casi selezionati sulla base di dati
CLINICI, stratificazione PROGNOSTICA ed analisi
delle ALTRE OPZIONI, in alternativa o combinato
(farmaci, chirurgia o AICD)
TACHICARDIA VENTRICOLARE
• Non di rado, una procedura di ATRF EFFICACE
PARZIALMENTE consente un controllo con Tx
AA. COMPLETO dell'aritmia (FU lungo termine).
CONSIDERAZIONI
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
184. CONCLUSIONI
Ablazione Transcatetere delle
TACHICARDIE VENTRICOLARI
• L’ATRF può essere una tecnica molto UTILE per il
trattamento dei pazienti affetti da VT
• Le percentuali di successo dipendono dall’ABILITA’
dell’operatore e dall’ ETIOLOGIA dell’aritmia
• Le TVS instabili e le TV polimorfe non sono ablabili
• Recentemente si stanno sviluppando tecniche per
l’ablazione della FIBRILLAZIONE
VENTRICOLARE
185. • L’ablazione transcatetere ha rivoluzionato le
nostre attuali conoscenze circa i MECCANISMI
OPERATIVI delle ARITMIE.
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
…… il PRESENTE …il PRESENTE …
• Ha permesso una SISTEMATIZZAZIONE
NOSOGRAFICA in accordo a correlazioni fra
MECCANISMI e GEOMETRIA del substrato
orienta l’investigatore circa la strategia
da utilizzare nei singoli casi!
186. Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
• Abolizione SELETTIVA del meccanismo
presente alla base dell’ARITMIA
• Offre la prospettiva unica di verificare la
validità del MECCANISMO ARITMOGENO
desunto durante il mappaggio (SEE), attraverso
la sua localizzazione
…… il PRESENTE …il PRESENTE …
187. Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
…… il PRESENTE …il PRESENTE …
• L’ ATRF si propone come ALTERNATIVA AFFIDABILE alla
terapia antiaritmica farmacologica in virtù di un elevato grado
di EFFICACIA e di SICUREZZA
• Ha consentito di ottenere una TERAPIA
RISOLUTIVA per la maggior parte delle aritmie
188. Portare l’ablazione SEMPRE PIU’ dallo
stadio INVESTIGATIVO alla
PRATICA CLINICA
…… ed il FUTURO …ed il FUTURO …
Perfezionare ulteriormente le conoscenze
sui meccanismi fisiopatologici delle aritmie
Migliorare la tecnologia, rendere l’ablazione
ancora più fattibile e minimizzare i rischi
Trattamento non farmacologicoTrattamento non farmacologico
delle ARITMIE CARDIACHEdelle ARITMIE CARDIACHE
Editor's Notes
Physiologic recorder = computer
Stimulator = induce arrythmia,. Like big pacemaker
Fluoro = to view catheter postions
Pulse Oximeter = measures oxygen in blood
External defibrillaton pads = safety
Accesso dalla vena femorale.
HRA = registra l’impulso così come si genera dal nodo SA
HBE = Registrazione del fascio di His. Non acquisisce il segnale dal nodo AV, ma lo acquisisce subito sotto sul fascio di His (vicino la tricuspide). Questo rivela all’elettrofisiologo quanto tempo impiega l’impulso per passare dal nodo SA al nodo AV.
RVA = segnale dal ventricolo destro
Coronary Sinus = riceve il segnale da LA e LV.
I primi tre sono canali dell’ECG di superficie: D1, D2, V1.
HRA = elettrogramma dell’atrio = Onda P sul tracciato di superficie.
HBE Tre deflessioni sono importanti su questo elettrogramma: Three deflections are important on this electrogram.
A = Generata dal nodo SA
H = Esce dal nodo AV
V = Segnale ventricolare = QRS sul tracciato di superficie
A – H = Intervallo necessario al segnale per passare dall’atrio attraverso il nodo AV. Coincide in buona parte con l’intervallo PR. Può variare.
H – V = intervallo necessario al segnale per passare dal nodo AV a tutto il ventricolo.
A – H Prolungato: non costituisce indicazione per l’elettrostimolazione.
H – V Prolungato: Può costituire indicazione per l’elettrostimolazione soprattutto se accompagnato da sintomi come sincopi. Blocco avanzato.
The re-entry circuit for common isthmus dependent flutter is shown here. The circulating flutter wave fronts are indicated by the yellow arrows. Propagation occurs up the septum, across the roof, and down the lateral wall of the right atrium forms a counter-clockwise circuit. Conduction is also occurring from the septum posteriorly around behind the inferior vena cava. It is likely that conduction is slow in the direction perpendicular to the Crista terminalis. In fact, conduction may be blocked here. This prevents short-circuiting of the re-entry circuit. The mechanism has been well defined. There is patient to patient variability in the course of the path, which is outside of the common isthmus. It may involve the lateral wall or come around posterior in a lower loop fashion. Some patients have a figure-eight circuit with both of these loops involved in the circuit. There can be areas of block along the Crista terminalis or there may be conduction through portion of the Crista terminalis. Some patients have small areas of conduction block present in the common flutter isthmus indicated by the presence of double potentials. There is also a great deal of variability in the anatomy of the common flutter isthmus. There can be thick pectinate muscles, which make ablation difficult or deep recesses, which can be difficult to get to access so that a catheter positioned for ablation may have problems. There may be areas of cooling from blood flow so with low power only small lesions are created.
The re-entry circuit for common isthmus dependent flutter is shown here. The circulating flutter wave fronts are indicated by the yellow arrows. Propagation occurs up the septum, across the roof, and down the lateral wall of the right atrium forms a counter-clockwise circuit. Conduction is also occurring from the septum posteriorly around behind the inferior vena cava. It is likely that conduction is slow in the direction perpendicular to the Crista terminalis. In fact, conduction may be blocked here. This prevents short-circuiting of the re-entry circuit. The mechanism has been well defined. There is patient to patient variability in the course of the path, which is outside of the common isthmus. It may involve the lateral wall or come around posterior in a lower loop fashion. Some patients have a figure-eight circuit with both of these loops involved in the circuit. There can be areas of block along the Crista terminalis or there may be conduction through portion of the Crista terminalis. Some patients have small areas of conduction block present in the common flutter isthmus indicated by the presence of double potentials. There is also a great deal of variability in the anatomy of the common flutter isthmus. There can be thick pectinate muscles, which make ablation difficult or deep recesses, which can be difficult to get to access so that a catheter positioned for ablation may have problems. There may be areas of cooling from blood flow so with low power only small lesions are created.
This is recorded during RF application. There is termination of the atrial flutter. You see that immediately prior to block there is a bit of slowing of conduction in the isthmus. Electrograms between poles 5, 6, and 3, 4, which is the septal side of the isthmus in this case show gradually prolongation of the conduction interval between these sites. Then block occurs after de-polarization at electrode 3, 4. So we are making our ablation lesion on the septal side of that.
Once we know we are dealing with atrial flutter, then we select a place to make an ablation line. This slide shows the electroanatomic map of the flutter circuit. If we tilt it up, we see tricuspid annulus at the top, inferior vena cava at the bottom, and activation proceeding from lateral to medial. That is simply a matter of placing a continuous series of ablation lines through the isthmus to result in conduction block.
These data from a nice study by Natale and co-workers really makes the point that catheter ablation should be first-line therapy for recurrent atrial flutter. They randomized treatment in sixty-one patients who had had recurrent atrial flutter and who had not failed prior antiarrhytmic drug therapy. Randomized treatments were antiarrhytmic drugs shown versus catheter ablation. During an average follow-up of twenty-two months, atrial flutter recurred in over ninety percent of the drug treated patients and almost two-thirds of them had atrial fibrillation. In contrast, atrial flutter recurred in only six percent of those treated with catheter ablation and fewer than a third had atrial fibrillation during follow-up. Eighty percent were in sinus rhythm at last follow-up. Complications of atrial flutter ablation are quite infrequent. They are often no more than minor groin hematomas. Many of our flutter ablations are performed as out-patient procedures. However, it is important to manage anticoagulation in a fashion similar to that which you would use for a cardioversion. If the patient is in atrial flutter at the time of the procedure, follow guidelines developed for anticoagulation of atrial fibrillation.
Now, as catheter ablation is becoming the first line treatment for atrial flutter, we are increasingly asked whether an arrhythmia that has a somewhat atypical appearance on the surface electrocardiogram is atrial flutter. In some cases, the only way to know is to do the electrophysiology study. So in this electrocardiogram is it flutter? Well, the P-waves are very small amplitude and are difficult to see. Certainly, the ventricular rate is organized and the activation sequence map of this arrhythmia on the insert panel shows an activation sequence consistent with clockwise flutter. Entrainment confirmed that indeed this was the case.
Our experience with these arrhythmias is summarized from our publication a few years ago by Etienne Delacretaz. In twenty patients with prior cardiac surgery for congenital heart disease, he identified forty-seven reentry circuits. The most common were isthmus dependent common flutters seen in eighteen and lateral wall circuits seen in nineteen cases. Septal reentry circuits were relatively infrequent. Left atrial circuits were also infrequent.
This slide shows an electrocardiogram from a patient with prior ASD repair. The P-wave amplitude is very low, but you can see positive P-waves in II, III, and F. The rate is relatively slow. One might be suspicious on a focal atrial tachycardia.
Intracardiac tracings confirm that indeed there is an atrial tachycardia. The activation sequence revealed a double-loop reentry circuit, as shown. The right atrium is seen from a right posterior oblique position here with wave-front circulating around to regions of scar. This is the most common location for scar related macro reentry - non-isthmus dependent following cardiac surgery.
Our experience with these arrhythmias is summarized from our publication a few years ago by Etienne Delacretaz. In twenty patients with prior cardiac surgery for congenital heart disease, he identified forty-seven reentry circuits. The most common were isthmus dependent common flutters seen in eighteen and lateral wall circuits seen in nineteen cases. Septal reentry circuits were relatively infrequent. Left atrial circuits were also infrequent.
From stable primary mother wave impulses spread away with fibrillatory conduction along well oriented fibers around PVs, as you can see in this slide. Thus, it is important, when delivering circular lesions, to seek for anatomical orientation of myocardial fibers, so as to disconnect more appropriately PVs from the LA.
A destra scrivere frasi puntate che spiegano il razionale dell’atriotomia
Fonti:The Role of (guerra..) and Pappone editoriale
A destra scrivere frasi puntate che spiegano il razionale dell’atriotomia
Fonti:The Role of (guerra..) and Pappone editoriale
This slide allows me to stress again on how essential is the PV-LA junction for the definite success of AFib ablation. As you can see, it shows the LA critical zones involved in the initiation and/or maintenance of AFib. On the basis of this wide range of data I collected from these important researchers You can see above mentioned, I developed the scientific and rational background on which I built up my approach. Obviously, I can’t help saying I could never have got these results without the steady and high professional cooperation of my working group.
This slide is a recording of RVOT VT.
The following slides discuss the case of a 39 year old white female, who presented with idiopathic VT.
This recording was taken during the patient’s EP study.
In the case of reentrant tachycardias, activation mapping identifies the exit. Furthermore, it looks for the earliest activation site compared to the other sites sampled. If the tachycardia arises from another chamber, it may not be detected with this technique.
This tachycardia may terminate with adenosine. It is catecholamine sensitive and usually inducible with isoproterenol.
The following slides discuss the case of a 39 year old white female, who presented with idiopathic VT.
The most helpful criteria to consider when diagnosing VT due to bundle branch reentry is the comparison of this LBBB morphology to the LBBB seen in sinus. The morphology does not have to be exactly the same (if there is some conduction down the left bundle) but it should be really similar.
The following slides discuss the case of a 39 year old white female, who presented with idiopathic VT.
Bundle branch reentry tachycardia is another VT that is treatable with RF ablation. With this type of tachycardia, the HV interval is increased.
Ablation of the right bundle does cure this form of reentry. However, given the underlying LBBB, ablation of the RBBB results in either very impaired His/Purkinje function or in complete heart block. A pacer is usually required.
Notice the abrupt transition from the LBBB to the RBBB during RF. Also note the significant PR prolongation both before and after RF. Severe His/Purkinje delay is required for this tachycardia to occur.
This concludes VENTRICULAR TACHYARRHYTHMIAS – AN ELECTROPHYSIOLOGIC OVERVIEW. As discussed, ablation is an effective therapy for selected VTs. Approximate success rates are as follows:
70% for patients with coronary artery disease
95% for patients with BBR VT
85% for RVOT VT
85% for Idiopathic left ventricular tachycardia