Appunti di accompagnamento della passeggiata dei soci Touring Club. A parte qualche pezzo mutuato da presentazioni precedenti, per la gran parte è un taglia-e-incolla di contributi vari. Una raccolta degli scritti rilevanti sui temi del razionalismo, della architettura "fascista", del suo contesto storico ed in particolare dell'EUR
Roma dopo il 1870: Urbanistica e Architettura - Parte 4/4Portante Andrea
Una carrellata che ripercorre l’evoluzione urbanistica di Roma dalla breccia di Porta Pia fino quasi ai nostri giorni.
Si parte con un “prequel”, i piani degli anni napoleonici, che contengono un po’ i semi di tutti gli sviluppi futuri. Esamineremo l’espansione della città attraverso i diversi Piani Regolatori che si sono succeduti (1873, 1883, 1909, 1931, 1942), puntualmente ignorati o elusi dagli interessi delle società immobiliari, le grandi “occasioni perse” per la città.
All’evoluzione urbanistica accompagneremo l’evoluzione del quadro architettonico, con il succedersi e sovrapporsi di stili dal neo barocco all’umbertino, dal “barocchetto romano” al liberty e al razionalismo, il tutto in una presentazione dal ritmo serrato con uso predominante di foto e video.
Roma dopo il 1870: Urbanistica e Architettura - Parte 2/4Portante Andrea
Una carrellata che ripercorre l’evoluzione urbanistica di Roma dalla breccia di Porta Pia fino quasi ai nostri giorni.
Si parte con un “prequel”, i piani degli anni napoleonici, che contengono un po’ i semi di tutti gli sviluppi futuri. Esamineremo l’espansione della città attraverso i diversi Piani Regolatori che si sono succeduti (1873, 1883, 1909, 1931, 1942), puntualmente ignorati o elusi dagli interessi delle società immobiliari, le grandi “occasioni perse” per la città.
All’evoluzione urbanistica accompagneremo l’evoluzione del quadro architettonico, con il succedersi e sovrapporsi di stili dal neo barocco all’umbertino, dal “barocchetto romano” al liberty e al razionalismo, il tutto in una presentazione dal ritmo serrato con uso predominante di foto e video.
Quarta parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Il Tevere e il Foro Italico Dal Ponte della Musica al Ponte FlaminioPortante Andrea
Note della passeggiata del 10 Giugno 2018 del Touring Club, Club del Territorio di Roma. Il focus della passeggiata e della trattazione è il complesso del Foro Italico (ex Foro Mussolini), ma è anche una opportunità per descrivere l'evoluzione urbanistica di tutta la zona nel XIX e XX secolo
Roma dopo il 1870: Urbanistica e Architettura - Parte 3/4Portante Andrea
Una carrellata che ripercorre l’evoluzione urbanistica di Roma dalla breccia di Porta Pia fino quasi ai nostri giorni.
Si parte con un “prequel”, i piani degli anni napoleonici, che contengono un po’ i semi di tutti gli sviluppi futuri. Esamineremo l’espansione della città attraverso i diversi Piani Regolatori che si sono succeduti (1873, 1883, 1909, 1931, 1942), puntualmente ignorati o elusi dagli interessi delle società immobiliari, le grandi “occasioni perse” per la città.
All’evoluzione urbanistica accompagneremo l’evoluzione del quadro architettonico, con il succedersi e sovrapporsi di stili dal neo barocco all’umbertino, dal “barocchetto romano” al liberty e al razionalismo, il tutto in una presentazione dal ritmo serrato con uso predominante di foto e video.
Roma dopo il 1870: Urbanistica e Architettura Parte 1/4Portante Andrea
Una carrellata che ripercorre l’evoluzione urbanistica di Roma dalla breccia di Porta Pia fino quasi ai nostri giorni.
Si parte con un “prequel”, i piani degli anni napoleonici, che contengono un po’ i semi di tutti gli sviluppi futuri. Esamineremo l’espansione della città attraverso i diversi Piani Regolatori che si sono succeduti (1873, 1883, 1909, 1931, 1942), puntualmente ignorati o elusi dagli interessi delle società immobiliari, le grandi “occasioni perse” per la città.
All’evoluzione urbanistica accompagneremo l’evoluzione del quadro architettonico, con il succedersi e sovrapporsi di stili dal neo barocco all’umbertino, dal “barocchetto romano” al liberty e al razionalismo, il tutto in una presentazione dal ritmo serrato con uso predominante di foto e video.
Appunti di accompagnamento della passeggiata dei soci Touring Club. A parte qualche pezzo mutuato da presentazioni precedenti, per la gran parte è un taglia-e-incolla di contributi vari. Una raccolta degli scritti rilevanti sui temi del razionalismo, della architettura "fascista", del suo contesto storico ed in particolare dell'EUR
Roma dopo il 1870: Urbanistica e Architettura - Parte 4/4Portante Andrea
Una carrellata che ripercorre l’evoluzione urbanistica di Roma dalla breccia di Porta Pia fino quasi ai nostri giorni.
Si parte con un “prequel”, i piani degli anni napoleonici, che contengono un po’ i semi di tutti gli sviluppi futuri. Esamineremo l’espansione della città attraverso i diversi Piani Regolatori che si sono succeduti (1873, 1883, 1909, 1931, 1942), puntualmente ignorati o elusi dagli interessi delle società immobiliari, le grandi “occasioni perse” per la città.
All’evoluzione urbanistica accompagneremo l’evoluzione del quadro architettonico, con il succedersi e sovrapporsi di stili dal neo barocco all’umbertino, dal “barocchetto romano” al liberty e al razionalismo, il tutto in una presentazione dal ritmo serrato con uso predominante di foto e video.
Roma dopo il 1870: Urbanistica e Architettura - Parte 2/4Portante Andrea
Una carrellata che ripercorre l’evoluzione urbanistica di Roma dalla breccia di Porta Pia fino quasi ai nostri giorni.
Si parte con un “prequel”, i piani degli anni napoleonici, che contengono un po’ i semi di tutti gli sviluppi futuri. Esamineremo l’espansione della città attraverso i diversi Piani Regolatori che si sono succeduti (1873, 1883, 1909, 1931, 1942), puntualmente ignorati o elusi dagli interessi delle società immobiliari, le grandi “occasioni perse” per la città.
All’evoluzione urbanistica accompagneremo l’evoluzione del quadro architettonico, con il succedersi e sovrapporsi di stili dal neo barocco all’umbertino, dal “barocchetto romano” al liberty e al razionalismo, il tutto in una presentazione dal ritmo serrato con uso predominante di foto e video.
Quarta parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Il Tevere e il Foro Italico Dal Ponte della Musica al Ponte FlaminioPortante Andrea
Note della passeggiata del 10 Giugno 2018 del Touring Club, Club del Territorio di Roma. Il focus della passeggiata e della trattazione è il complesso del Foro Italico (ex Foro Mussolini), ma è anche una opportunità per descrivere l'evoluzione urbanistica di tutta la zona nel XIX e XX secolo
Roma dopo il 1870: Urbanistica e Architettura - Parte 3/4Portante Andrea
Una carrellata che ripercorre l’evoluzione urbanistica di Roma dalla breccia di Porta Pia fino quasi ai nostri giorni.
Si parte con un “prequel”, i piani degli anni napoleonici, che contengono un po’ i semi di tutti gli sviluppi futuri. Esamineremo l’espansione della città attraverso i diversi Piani Regolatori che si sono succeduti (1873, 1883, 1909, 1931, 1942), puntualmente ignorati o elusi dagli interessi delle società immobiliari, le grandi “occasioni perse” per la città.
All’evoluzione urbanistica accompagneremo l’evoluzione del quadro architettonico, con il succedersi e sovrapporsi di stili dal neo barocco all’umbertino, dal “barocchetto romano” al liberty e al razionalismo, il tutto in una presentazione dal ritmo serrato con uso predominante di foto e video.
Roma dopo il 1870: Urbanistica e Architettura Parte 1/4Portante Andrea
Una carrellata che ripercorre l’evoluzione urbanistica di Roma dalla breccia di Porta Pia fino quasi ai nostri giorni.
Si parte con un “prequel”, i piani degli anni napoleonici, che contengono un po’ i semi di tutti gli sviluppi futuri. Esamineremo l’espansione della città attraverso i diversi Piani Regolatori che si sono succeduti (1873, 1883, 1909, 1931, 1942), puntualmente ignorati o elusi dagli interessi delle società immobiliari, le grandi “occasioni perse” per la città.
All’evoluzione urbanistica accompagneremo l’evoluzione del quadro architettonico, con il succedersi e sovrapporsi di stili dal neo barocco all’umbertino, dal “barocchetto romano” al liberty e al razionalismo, il tutto in una presentazione dal ritmo serrato con uso predominante di foto e video.
Fra Razionalismo e Romanità: 5.Palazzo del Littorio (Farnesina)Portante Andrea
Quinta parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Sesta ed ultima parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Fra Razionalismo e Romanità: 2.contesto architettonicoPortante Andrea
Seconda parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Fra Razionalismo e Romanità: 1.intro&contesto storicoPortante Andrea
Prima parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Fra Razionalismo e Romanità 3.fascismo&architetturaPortante Andrea
Terza parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Breve storia del Vittoriano, un monumento di straordinaria bellezza e pieno di significati. Monumento mastodontico, anche un po’ contestato, che troneggia al centro di Roma, inneggiante al Risorgimento Italiano. La prima pietra fu posta nel 1885, la conclusione dei lavori del complesso del Vittoriano si può ufficialmente far risalire al 1935, anche se l’inaugurazione del monumento risale al 1911.
Domenica 3 febbraio 2019
Musei a ingresso gratuito per la prima domenica di
febbraio
Domenica 3 febbraio 2019, mostre e collezioni perma
nenti da visitare nei Musei in Comu
Fra Razionalismo e Romanità: 5.Palazzo del Littorio (Farnesina)Portante Andrea
Quinta parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Sesta ed ultima parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Fra Razionalismo e Romanità: 2.contesto architettonicoPortante Andrea
Seconda parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Fra Razionalismo e Romanità: 1.intro&contesto storicoPortante Andrea
Prima parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Fra Razionalismo e Romanità 3.fascismo&architetturaPortante Andrea
Terza parte della presentazione "Fra Razionalismo e Romanità: Architettura Italiana fra le due guerre", tenuta a Roma il 14 Febbraio 2015 nell'ambito delle attività del Club del Territorio del Touring Club.
Breve storia del Vittoriano, un monumento di straordinaria bellezza e pieno di significati. Monumento mastodontico, anche un po’ contestato, che troneggia al centro di Roma, inneggiante al Risorgimento Italiano. La prima pietra fu posta nel 1885, la conclusione dei lavori del complesso del Vittoriano si può ufficialmente far risalire al 1935, anche se l’inaugurazione del monumento risale al 1911.
Domenica 3 febbraio 2019
Musei a ingresso gratuito per la prima domenica di
febbraio
Domenica 3 febbraio 2019, mostre e collezioni perma
nenti da visitare nei Musei in Comu
Apertura gratuita per i residenti dei Musei Civici il 4/8/2019mauvet52
Ingresso gratuito nei Musei Civici per i residenti a Roma e nella Città Metropolitana per la prima domenica del mese di agosto. L’iniziativa è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
Il Prado all’esperto di Rinascimento italianoRoberta Bosco
Il Giornale dell'Arte n.374, Aprile 2017 pg.36 Miguel Falomir
La commissione incaricata di scegliere il successore di Miguel Zugaza, dimessosi dalla direzione del Museo del Prado per motivi personali lo scorso novembre, ha presentato la candidatura di Miguel Falomir, braccio destro dell’ex direttore.
Primo incontro, Introduzione al Sistema Museale dell'Ateneo di Pisa.
Il Sistema Museale d’Ateneo è costituito da dieci realtà museali che con le loro collezioni permettono di ammirare il vasto e variegato patrimonio storico, scientifico e artistico dell’Università di Pisa.
Nel corso del 2019 l’Orto e Museo Botanico, il Museo di Storia Naturale, il Museo della Grafica, la Gipsoteca di Arte Antica, le Collezioni Egittologiche, il Museo degli Strumenti per il Calcolo, il Museo degli Strumenti di Fisica, il Museo di Anatomia Umana, il Museo Anatomico Veterinario ed Museo di Anatomia Patologica hanno accolto circa 170.000 visitatori.
I musei universitari organizzano numerose attività e proposte educative, perseguendo una politica museale sensibile all’inclusione e alla valorizzazione di tutti i pubblici.
In questo periodo i musei di ateneo sono chiusi, ma dietro le porte si producono nuovi contenuti digitali per raccontare le collezioni e diffonderne ancora di più la conoscenza, in attesa di poter accogliere nuovamente i visitatori.
Biografia dell'artista e critico d'arte Andrea SpezialiAndrea Speziali
Andrea Speziali (28 settembre 1988, Rimini) è un docente di grafica, autore letterario, artista e critico d'arte al tempo stesso. Ha fondato l'associazione culturale Italia Liberty di cui è presidente. Nel 2023 è stato nominato direttore del Museo del Liberty a Sarnico, primo in Italia oltre a ricoprire la carica di funzionario alla Bellezza nel medesimo comune.
Andrea Speziali, capelli biondi, occhi marroni è alto 1,8 metri, figlio dei coniugi Rodolfo Speziali e Daniela Pesaresi. Ha un fratello, Mattia Speziali.
Speziali si è laureato all'Accademia di Belle Arti di Urbino nel 2014.
Tra i libri pubblicati si segnalano: "Una Stagione del Liberty a Riccione", "Romagna Liberty", "Mario Mirko Vucetich. Architettura, scultura, pittura, disegno".
A comparison between two different cities within Western society. Vision and Imagination.
A project of cooperation and interchange between the cities of Boston and Como during the period 2013 - 2014.
The project is curated by James Hull (for the Boston event) and Carolina Lio
organizing and concept by fabrizio bellanca
www.fabriziobellanca.com
L’IDEA e L’EVENTO
Il progetto Boston/Como nasce dall’idea di realizzare un confronto e uno scambio artistico-culturale
di arte contemporanea, tra gli artisti americani della Laconia Gallery di Boston e artisti italiani, teatro
dell'evento la città di Como. L'evento si svolgerà dal 18 luglio al 18 agosto 2013, durata di 30 giorni,
L'idea di realizzarlo in diverse sedi era proprio il valorizzare artisticamente la città creando un flusso di
utenti e un percorso alla mostra per le vie cittadine.
Durante la mostra saranno realizzati una serie di eventi quali Concerti di musica Classica, Jazz, Etnica,
Rappresentazioni, Video, Performance nelle sedi pubbliche e sul Palco messo a disposizione dal Comune
di Como di P.za Volta o P.za Cavour, in modo da valorizzare e arricchire il programma culturale a 360°...
Lo stesso Progetto sarà realizzato a Boston primavera 2014 col patrocinio del Consolato italiano di Boston
TITOLO
Il titolo Boston/Como ... more than a Art exchange simboleggia una sorta di biglietto di andata per un
viaggio nel mondo dell’arte contemporanea.
LOGO
Il logo per colori utilizzati e simboli si ispira chiaramente a entrambe le bandiere, Americana e Italiana che
si fondono per creare uno scudo
TESTI CRITICI / CURATORI
Carolina Lio - Italia
James Hull - Usa
SEDI PUBBLICHE messe a disposizione dal COMUNE di COMO che ospitano l’evento:
- San Pietro in Atrio
- Spazio Natta
- Palazzo del Broletto
SEDI PRIVATE che ospitano l’evento:
- Spazio Pedraglio
- Galleria Lopez
- Galleria Marsiglione
- Galleria Roberta Lietti
1. 1863 – 2013 STORIA DI UNA RICCHEZZA CULTURALE
Un museo nuovo
Il Museo civico che il 4 giugno 1863 apre le sue porte al pubblico in via Gaudenzio Ferrari 1 è
un museo nuovo.
È nuovo e diverso da quelli esistenti in città: il Museo di Storia Naturale, il Museo egizio e di
antichità greco-romane del Collegio dei Nobili, la Reale Galleria di Palazzo Madama, la Reale
Armeria di armi antiche e moderne di Palazzo Reale, la Galleria della Regia Accademia
Albertina di Belle Arti.
Appartiene alla seconda generazione dei musei moderni: musei “locali” e non più “nazionali”
che nascono non più per volontà dinastica o governativa, ma ad opera delle municipalità
desiderose di dotarsi di un proprio istituto di memoria e identità civica.
Mentre è già nell’aria il trasferimento della capitale del Regno d’Italia da Torino a Firenze, la
decisione di raccogliere in un unico spazio le collezioni “dei fossili, delle conchiglie, degli
oggetti di antichità, degli acquarelli Deguberantis, ed altri, dei quadri acquistati dal Municipio,
o al medesimo donati, e del Museo Merceologico”, esprime la volontà del Municipio di porsi
come protagonista dell’intera vita cittadina.
Via Gaudenzio Ferrari 1
L’edificio prescelto come sede del Museo è il “nuovo fabbricato annesso al mercato del vino”
perfettamente adattato all’uopo”. È una soluzione provvisoria in attesa di trovare spazi più
ampi e prestigiosi: negli anni successivi si pensa a Palazzo Carignano, poi a Palazzo Madama,
alla Mole Antonelliana, alla costruzione di un nuovo edificio. Nell’attesa si procede a un primo
ampliamento e alla riorganizzazione delle collezioni anche attraverso scambi con il Museo di
antichità e, nel 1878, il nuovo Regolamento del Museo ne ridefinisce l’ordinamento; le
collezioni sono organizzate in tre sezioni: una dedicata alla “storia del lavoro nelle epoche
remote” la seconda alla “storia del lavoro” dal periodo bizantino sino all’Ottocento e la terza
agli “oggetti d’arte italiana moderna” (pittura, scultura, architettura ecc.).
L’intento di farne uno strumento coerente con le politiche comunali di sviluppo della ricerca e
dell’industria e al tempo stesso di volgersi al contemporaneo è esplicito e si confermerà pochi
anni dopo quando alle due prime sezioni del Museo – arricchite dalle donazioni di Emanuele
Taparelli d’Azeglio – è dato come scopo di “illustrare la storia dell’arte applicata all’industria”,
prendendo a modello le esperienze più avanzate della museografia europea e in particolare il
South Kensington Museum di Londra che ha ispirato la costituzione un altro museo torinese di
quegli anni: il Regio Museo Industriale di via dell’Ospedale.
Corso Siccardi
Nel 1895 le collezioni d’arte moderna sono trasferite in corso Siccardi – l’attuale corso Galileo
Ferraris – nella Palazzina dell’Esposizione nazionale delle Belle Arti del 1880. Lo sdoppiamento
delle sedi dà impulso a un nuovo riordinamento delle collezioni e alla ridefinizione degli
orientamenti del Museo che, nel 1896, si presenta al pubblico come Museo Civico d’Arte
Antica e Galleria Civica d’Arte Moderna. E in quest’ultima è allestita un’esposizione degli
oggetti che da alcuni anni si vanno raccogliendo in vista dell’apertura del Museo del
Risorgimento presso la Mole Antonelliana che aprirà nel 1908.
La costante esigenza di trovare nuovi spazi è indice di un dinamismo e di un’attenzione per lo
sviluppo del Museo Civico, il cui patrimonio cresce grazie a importanti lasciti e donazioni.
Cresce anche il pubblico: dai 43.000 visitatori del 1898 si passa ai 58.000 del 1900 con
2. l’esposizione delle spoglie di Umberto I per giungere ai 113.000 del 1913, di cui 90.000 alla
Galleria d’arte Moderna appena riallestita. È una punta altissima – sarà nuovamente raggiunta
solo nel 1996! – cui segue una decrescita per tutto il periodo della guerra sino alla chiusura del
1918 dopo Caporetto.
Palazzo Madama
Nel periodo tra le due guerre la svolta coincide con la nomina a direttore di Vittorio Viale nel
1930 che in questo ruolo sarà uno dei protagonisti della vita culturale cittadina fino al
pensionamento nel 1965. A lui si deve il trasferimento del Museo Civico d’Arte Antica in
Palazzo Madama che riapre con un allestimento che ridisegna nuovamente identità e missione
del museo avviandolo a essere anche una pinacoteca regionale, dotato di moderni servizi –
una biblioteca, una fototeca -, e promotore di grandi mostre come quella del Barocco
piemontese (1937) o quella del Gotico e del Rinascimento piemontese (1939), allestite
entrambe in Palazzo Carignano.
Viale fa del Museo non solo un luogo di esposizione all’altezza dei modelli più alti della
museografia del tempo, ma un laboratorio di ricerca che coinvolge i migliori studiosi dell’epoca
e anche un attore di primo piano nella tutela del patrimonio storico e artistico in stretto
rapporto da un lato con il mondo del collezionismo e dell’antiquariato e dall’altro con le
Soprintendenze statali che si estende nel tempo ben al di là dei confini del museo e della città.
La “nuova” Galleria d’Arte Moderna
Gli anni della guerra vedono Vittorio Viale gestire con grande capacità il trasferimento delle
collezioni in luoghi sicuri – i Castelli di Settime e Agliè – prima che i bombardamenti colpiscano
Palazzo Madama, il Borgo Medievale e soprattutto la Galleria d’Arte Moderna e ampliare la
sfera di competenza del Museo sotto la cui responsabilità, nel 1942, passano la Mole
Antonelliana, il Borgo Medievale e la vigilanza su tutto il patrimonio artistico e culturale della
Città.
Il Museo d’Arte Antica a Palazzo Madama riapre nel 1948 e nel 1950 è indetto il concorso per
ricostruire la Galleria d’Arte Moderna semidistrutta dai bombardamenti, mentre le collezioni
sono ospitate presso la Promotrice delle Belle Arti dove prosegue l’attività di mostre. La nuova
Galleria d’Arte Moderna, progettata da Carlo Bassi e Goffredo Boschetti, aprirà nel 1959
trovandosi a essere, con il Museo dell’Automobile progettato da Amedeo Albertini nel 1960
uno dei pochi esempi di edifici costruiti per essere museo dell’intero Novecento. Un altro
piccolo ma importante primato del Museo Civico e di Torino.
Dagli anni Sessanta agli Ottanta del Novecento
In un clima di vivacità complessiva della vita culturale cittadina, i Musei Civici, divenuti quattro,
con l’ingresso al loro interno del Borgo Medievale e la presa in gestione del Museo Pietro
Micca e dell’Assedio di Torino del 1706 aperto nel 1961, si segnalano per un’attività espositiva
che, sul fronte dell’arte contemporanea, fa di Torino un centro di avanguardia nell’apertura
alle nuove tendenze internazionali e, in quella dell’arte antica, rinnova la tradizione di mostre
che, a Palazzo Madama, approfondiscono e innovano la conoscenza delle collezioni e del
patrimonio culturale.
È una situazione che si prolunga oltre la direzione di Vittorio Viale e che entra in crisi negli anni
Ottanta quando il tragico rogo del Cinema Statuto pone drammaticamente la questione della
sicurezza anche nei musei, portando alla chiusura nel 1981 della GAM e di Palazzo Madama nel
1988, nello stesso anno in cui in via Bricherasio apre il Museo di Numismatica e Arti orientali. È
un momento di stasi, controbilanciato da un’attività espositiva che trova per lungo tempo la
sua sede principale nella Mole Antonelliana.
3. Dagli anni Novanta a oggi
Nel 1993 la riapertura della Galleria d’Arte Moderna segna l’inizio di una nuova fase: per i
Musei civici, per l’intervento della Città nei musei, per l’intero sistema museale metropolitano.
Nel 1996 riapre dopo importanti lavori di restauro, adeguamento funzionale e con un nuovo
allestimento multimediale la Rocca del Borgo medievale. Nello stesso anno la Città lancia
l’Abbonamento Musei Torino. Due anni dopo la GAM, tra i primi musei italiani, diventa
Istituzione, sperimentando la formula di autonomia parziale di gestione. Nel 2000 apre alla
Mole Antonelliana il Museo Nazionale del Cinema: a realizzare i lavori di restauro e
adeguamento funzionale, a seguire il progetto di allestimento e a gestire nei primi mesi il
Museo è la Città. Nel frattempo il pubblico dei Musei civici è cresciuto esponenzialmente,
passando dai 78.000 visitatori del 1993 ai 223.000 del 2001.
In una città che si prepara ad accogliere i Giochi Olimpici invernali del 2006, l’intero sistema
museale è in profondo rinnovamento e sviluppo. Nel 2003 la gestione dei Musei Civici passa
alla neocostituita Fondazione Torino Musei. Nel 2004, la Città promuove la costituzione del
Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà e
dell’Ecomuseo Urbano; nel 2006 riapre, completamente rinnovato, Il Museo Civico d’Arte
Antica a Palazzo Madama; nel 2007 è la volta del Museo della Frutta, promosso e gestito dalla
Città in convenzione con l’Università degli Studi; nel 2008 inaugura nel restaurato Palazzo
Mazzonis, il MAO, il Museo di Arte Orientale; nel 2011, in occasione del 150° dell’Unità d’Italia,
nasce MuseoTorino e riaprono il Museo Nazionale dell’Automobile, la cui sede è di proprietà
civica e il Museo Nazionale del Risorgimento, la cui collezione comprende una quota rilevante
di beni di proprietà civica.
In meno di due decenni i musei dell’area metropolitana torinese sono triplicati: dai 23 aperti al
pubblico nel 1993 si è passati a 65 e si contano sulle dita di una mano quelli che non si sono
ancora rinnovati e o ampliati; i visitatori dai 639.000 del 1990 sono diventati 4.250.000 nel
2011; gli aderenti all’Abbonamento Musei dai 1000 del 1996 sono ora più di 85.000; la Città,
oltre ai “propri” musei, sostiene e partecipa alla gestione di un numero ben più vasto di musei
e il suo intervento e la sua azione sono stati determinanti nel fare di Torino un punto di
riferimento nazionale.
Tutto è cominciato, per la nostra Amministrazione, centocinquanta anni fa, quando il 4 giugno
1863 l’allora piccolo Museo Civico apriva le porte al pubblico in via Gaudenzio Ferrari 1. La
storia di questo secolo e mezzo, con i successi raggiunti, ma anche le difficoltà incontrate e
superate, è l’eredità materiale e ideale con cui la Città di Torino può guardare al futuro,
proseguendo in un cammino di innovazione che è il solo modo per tener viva una tradizione.
Daniele Jalla