14. Ma esistono dei contenuti minimi
Un• riassunto per dirigen.
(execu%ve summary, di 2 pagine)
Un• rendiconto de5agliato del percorso seguito
La• descrizione de5agliata del vostro sistema
(ogge5o/prodo5o/sistema di prodo;)
La sistema<ca• verifica di de3aglio del
funzionamento del sistema proposto
Gli studi per• l’applicazioni in edilizia
15. Il percorso seguito
• Alcuni passaggi fondamentali :
– Uno stato dell’arte sistematico, basato su di
un’approfondita ricerca di prodotti antecedenti e
competitori, bibliografia di riferimento, trend …
– La definizione sistematica del briefing ovvero
degli obiettivi (specifici, di gruppo) del progetto
(aggiornata e rivista).
– Tre fasi di gruppo: ISPIRAZIONE, IDEA e
SOLUZIONE (le date le negoziamo)
16. Oltre la relazione
• Una brochure “commerciale” o infografica
• Una sintesi tecnica in due slide di ppt
• Un modello 3D
• Un manuale di montaggio/utilizzo del
prodotto
• Un video esplicativo max 180’’
• Un modello fisico
In neretto quello da fare tutti
Tutto caricato in cartelle di consegna BEEP insieme alle presentazioni
17. Il percorso
Le• idee di partenza e il loro sviluppo
La costruzione dello• stato dell’arte e del
contesto compe00vo
Gli eventuali• incontri significa6vi
18. I lavori individuali-collettivi
• CARD del corso
(gli obiettivi dei singoli gruppi saranno “formattati” alla stessa
maniera (CARD tipo IdeoCard): le carte migliori – nome e
cognome – saranno raccolte in un “mazzo” PSCE)
• Ricerca innovatori (FBGroup)
(ogni settimana, ciascun gruppo dovrà scrivere 2-4 brevi post
all’interno del gruppo FB – se qualcuno è allergico ai social, lo
faremo noi – su innovazioni e innovatori ispiratori)
• Collezione Interventi
(ciascuno studente dovrà redigere un report – personale – su
uno degli interventi esterni organizzati)
19. RELAZIONE: obiettivi=verifiche
• Gli agenti della sollecitazione strutturale, il
comportamento e le prestazioni meccaniche
• Il comportamento e le prestazioni termiche
(non solo isolamento… controllo solare ...)
• Il comportamento e le prestazioni:
– Di tenuta all’acqua e all’aria
– Acustiche
– Impatto ambientale/sostenibilità ...
20. RELAZIONE: obiettivi=verifiche
• Il montaggio, le tolleranze, la continuità delle
prestazioni
• Il packaging e il trasporto
• Smaltimento, Riuso, Riciclo
• Costi di realizzazione, industriali e nel ciclo di
vita
• Analisi di mercato e fattibilità economica
21. Le lezioni …
• … non sono delle lezioni (il corso siete voi) ma
degli incontri pubblici + riserva9 (di gruppo)
Dovete essere pron9 a raccontarvi SEMPRE•
almeno in un minuto in pubblico (dubbi,
avanzamen9, proposte) o più, se richiesto
Ci saranno degli interven9 esterni. È gradito•
ricevere proposte … realizzabili di incontri.
23. 5 parametri di valutazione finale
del lavoro di gruppo
• Innovatività dell’idea
• Completezza delle valutazioni prestazionali e
di applicabilità nel contesto edilizio
• Livello di approfondimento dello sviluppo
industriale/produttivo del sistema
• Completezza della documentazione/materiale
presentato
• Efficacia della presentazione
29. disimparare e reimparare
«The illiterate of the 21st
Century will not be those who
cannot read or write, but those
who cannot learn, unlearn and
relearn»
[Gli analfabeti del XXI secolo saranno coloro che
non sanno imparare, disimparare e reimparare] (Alvin Toffler, 1928, USA)
30.
31.
32. Il TEMA 2017
Abbiamo deciso di indirizzare il vostro lavoro:
• Sistema costruttivo (KIT) per la realizzazione di
abitazioni POST-EMERGENZA
– Materiali a base cementizia
– Materiali metallici
– Legno e materiali a base di legno
– Altro (economia ri-circolare)
51. SBALORDIMENTO ESTETICO
PERTURBAZIONE
DELLA FORMA.
LE CUBE ORANGE – LYON
Progettisti: Studio di Architettura Jakob + MacFarlane
“
«L’architettura contemporanea
basa la sua esistenza nelle
tecniche costruttive che tutto
devono modificare,
appoggiandosi al funzionalismo
per realizzare la metamorfosi
desiderata.»
- Oscar Niemeyer
60. Method cards
Definition of the problem
Specify needs to be satisfied
Find a solu7on (crea7vity)
Prototype the solution
Check of ot works
Method cards may be used
to inspire the specification of
all the NEEDS to make a project
innovative and effective
61. The cards (2003)
are divided into four
categories: Learn,
Look, Ask, and Try
(see this site).
method cards
Method cards may be used
to inspire the specification of
all the NEEDS to make a project
innovative and effective: IDEO
CARDS are “people centered”
63. A nice picture, often ironically,
identify a need cathegory and
a method to be apply
for a more correct design.
https://www.ideo.com/post/method-cards
64. 2005
ARUP realize its firs DRIVERS of
CHANGE cards for supporting
clients and distribute info about
… the future among partners
(with FORESIGHT).
• Duncan Wilson
• Anna Maria Orru
• Chris Luebkeman
• … many others
Gustavo Gili (publisher) prints and
distributes the ARUP FORESIGHT CARDS:
trends cards to support any discussion
about a project
2006
65. ARUP’s drivers of change CARDS
Are• very general (five main cathegories of drivers):
SOCIAL•
TECHNOLOGICAL•
ENVIRONMENTAL•
ECONOMIC•
POLITICAL•
1. Ageing population
2. Communication (languages)
3. Education for all
4. Fear
5. Future household
6. Holistic wellness
7. Identity
8. Literacy
9. Personal productivity
10. Population distribution
66. ARUP’s drivers of change CARDS
• Are very general (five main cathegories of drivers):
• SOCIAL
• TECHNOLOGICAL
• ENVIRONMENTAL
• ECONOMIC
• POLITICAL
1. Atomic engineering
2. Biometric ID
3. Biomimetics
4. Biotech society
5. Connected communities
6. Energy infrastructure
7. Preventive care
8. RFID (radio freq.identification)
9. Smart dust
10. Wearable computing
67. ARUP’s drivers of change CARDS
• Are very general (five main cathegories of drivers):
• SOCIAL
• TECHNOLOGICAL
• ENVIRONMENTAL
• ECONOMIC
• POLITICAL
1. Aviation equitably taxed
2. Consumption localization
3. Disposable quality goods
4. Ecological footprint
5. Endangered species
6. Energy use
7. Travel
8. Urbanization
9. Waste
10. Water
68. ARUP’s drivers of change CARDS
• Are very general (five main cathegories of drivers):
• SOCIAL
• TECHNOLOGICAL
• ENVIRONMENTAL
• ECONOMIC
• POLITICAL
1. Airport shopping
2. Containerized cargo
3. China trade
4. Consumer debt
5. Democratization of luxury
6. Digital currency
7. Wealth gap
8. Migration
9. Outsourcing
69. ARUP’s drivers of change CARDS
• Are very general (five main cathegories of drivers):
• SOCIAL
• TECHNOLOGICAL
• ENVIRONMENTAL
• ECONOMIC
• POLITICAL
1. Asianization
2. Compensation culture
3. Ethical investment
4. Global governance
5. Food legislation
6. Pensions
7. Strife
8. Surveillance society
9. Trading blocs
10. The vote
71. DRIVERS OF CHANGE 2009
From the five cathegories (2006)
SOCIAL SEED•
TECHNOLOGICAL SEED•
ENVIRONMENTAL SEED•
ECONOMIC SEED•
POLITICAL SEED•
To the 10 CHAPTERS (2009)
Now Publication: http://www.driversofchange.com/publications/
73. A PSCE task
• TO DEVELOP A PSCE2017 DECK
realizzare il mazzo di carte PSCE 2017
• Within Easter Holiday we will DEFINE THE TOPICS
• Each one of you will develop the card (authors’ name traced)
74. ONE card
ONE KEYWORD
A more detailed 4tle,
in very few words
One picture
May be a text here May be a text
here May be a text here May be
a text here May be a text here
May be a text here
or may be not …
SAME KEYWORD
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TWO faces
76. IGIENE DELL’AMBIENTE CONFINATO
L’igiene dell’ambiente confinato è fondamentale per il benessere delle persone che lo abitano
dato che nei paesi industrializzati la popolazione trascorre circa il 90% del proprio tempo in un
ambiente chiuso.
https://tecnichedellaprevenzioneunipa.wordpress.com/2009/11/03/slide-digiene-del-prof-giuseppe-calamusa/
77. IGIENE DELL’AMBIENTE CONFINATO
Descrizione e definizione
L’ igiene dell’ambiente confinato si occupa della
tutela della salute dell’uomo negli ambienti di vita
confinati, che sono soggetti a inquinamento. Lo stato
di igiene è legato a rilascio di gas tossici, presenza di
umidità, inquinamento dell’acqua, rumore, ambiente
termico.
Parametri di controllo
Per controllare i parametri sopra citati è necessario
verificare che i materiali abbiano diverse
caratteristiche come tenuta all’acqua, resistenza alla
corrosione, tenuta all’aria, apparecchi igienico
sanitari con forma e dimensione per facilitare la
pulizia. La classificazione può avvenire attraverso le
classi di appartenenza ai vari requisiti, con misure e
rilevazioni apposite.
Tenere conto delle normative:
D.Lgs 502/92 dipartimento di prevenzione
L.493/99 prevenzione delle cause di nocività negli ambienti di
vita.
Interpretative document No. 3:
Hygiene, health and the environment
78. Funzionalità, fruibilità, abitabilità degli spazi
L’abitazione deve essere concepita e realizzata in modo
tale da garantire la massima fruibilità degli spazi tramite
un’adeguata articolazione spaziale
79. Per valutare la funzionalità, la fruibilità e
l’abitabilità di un abitazione post-
emergenza ci si basa sulla presenza di
adeguate altezze e superfici dei locali, di
determinate dotazioni e sul numero di
opzioni distributive.
Relativamente ai tre requisiti presi in
considerazione un abitazione può essere
considerata rispondente ad essi in tali
misure:
Classi relative alpunteggio:
Superfici
Num. persone Smax Smin S
2 42mq 28mq
3 63mq 42mq
4 84mq 56mq
5 105mq 70mq
6 126mq 84mq
Altezza interna dei locali
Hmin Hmax H
2,70m 3,5m
SUPERFICIE Punti
S>=Smin S<=Smax 10
S<Smin S>Smax 0
ALTEZZA Punti
H>=Smin H<=Smax 10
H<Smin H>Smax 0
MODULARITA' Punti
No modularità 0
Num. modi assemblaggio moduli= 1 10
Num. modi assemblaggio moduli>= 1 20
DOTAZIONI Punti
mc per deposito oggetti per persona=>1mc 20
Predisposizione a ospitare portatori di handicap 20
Presenza del bidet 20
CLASSE A+ = 90
CLASSE A = 90
CLASSE B ≥ 70
CLASSE C > 20
CLASSE D = 20
Nota: 20 punti relativi a H e S sono obbligatori
Funzionalità, la fruibilità e abitabilità degli spazi
80. Costo di Realizzazione
Il costo di realizzazione di un’opera rappresenta la somma di tutti gli elementi
che compongo la stessa, partendo dalle materie prime fino ad arrivare al costo
della mano d’opera utilizzata per la sua realizzazione
123RF
81. Costo di Realizzazione
Descrizione e definizione
I costi di realizzazione sono tutti i costi che
l‘impresa deve sostenere per realizzare
una determinata produzione di beni e servizi, essi
sono composti principalmente da tre voci:
• Il COSTO DEI COMPONENTI e del loro
assemblaggio (ottenibili dai prezziari delle opere
civili degli enti pubblici o delle C.C.I.A.);
• Il RISCHIO rappresenta la somma di vari costi
che servono per realizzare l’opera. Tra cui
q Il costo di progettazione (5%)
q Il costo di messa a punto del sistema
(ricerca e sviluppo + industrializzazione)
(10%)
q Il costo di commercializzazione del prodotto
(25%)
• L’UTILE d’IMPRESA è invece quanto l’impresa è
in grado di poter guadagnare dalla
commercializzazione del prodotto e sarà
proporzionale alle unità prodotte (10%)
Nel file excel che si allega si prega di inserire i valori
ottenuti dai vostri computi metrici per ogni
sottocategoria indicata, così da avere una
valutazione ed un confronto dei sistemi proposti.
Nel primo foglio si inseriranno poi le quantità presenti
per ogni tipologia di unità abitativa e la loro superficie
per ottenere il prezzo medio al metro quadro del
modulo abitativo che poi verrà classificato in fasce in
base a tale fattore
Per stabilire le fasce di classificazione siamo partiti
dal prezzo di 1.075 €/mq (contratto Consip del 25
maggio 2016 per “fornitura, trasporto, montaggio di
Sae - soluzioni abitative in emergenza” per il
terremoto di Amatrice). Il prezzo così ottenuto è stato
poi ridotto in maniera indicativa del 25%
considerando l’incidenza dei costi di trasporto e
montaggio che non interessano questa scheda per
ottenere quindi un prezzo di 810 €/mq.
Le fasce quindi saranno:
FASCIA ECONOMICA: da 0 €/mq a 540 €/mq
FASCIA MEDIO BASSA: da 540 €/mq a 810 €/mq
FASCIA MEDIO ALTA: da 810 €/mq a 1210 €/mq
FASCIA ALTA: da 1210 €/mq a oltre
82. Il comfort acustico all’interno di un edificio può essere considerato sia da un punto di vista
soggettivo (percezione del rumore) che oggettivo (parametri fisici misurabili). Le scelte
progettuali che influenzano tale parametro riguardano:
• i materiali
• la geometria dell’involucro
• la qualità di posa in opera
Il rumore può trasmettersi sia per via aerea che attraverso i materiali che compongono i
pacchetti di chiusura. Le normative specificano diversi valori di prestazione che devono essere
garantiti dall’involucro in base alla destinazione d’uso dell’edificio.
Comfort acustico
83. Per quanto riguarda la stima oggettiva del comfort acustico, esistono due parametri che
influenzano la progettazione dell’involucro:
• POTERE FONOISOLANTE (dB)
Dipende dai materiali che compongono la stratigrafia adottata, può essere stimato attraverso la
legge della massa:
R = 20 log (f ∑Ms) – 48
• ISOLAMENTO ACUSTICO (dB)
Esprime la differenza tra i livelli di pressione sonora (misurati in dB) presenti tra due ambienti.
D2m,nT,w = Rw’ + ∆Lfs + 10 log (V / 6T0S)
Dipende da:
- Potere fonoisolante apparente (calcolato a partire dal precedente)
- Forma dell’edificio
- Volume dell’ambiente
- Tempo di riverbero
- Superficie della facciata
NB: durante la fase di realizzazione si dovrà fare particolare attenzione alla posa in opera dei vari
elementi poiché uno studio approfondito dei paramenti citati viene vanificato dalla presenza di
criticità.
84. Estetica e Inserimento nel Contesto
Il Grande Cretto di Gibellina,
(1985-1989 parziale, 2015 totale)
Alberto Burri
85. La tradizione classica riconduce la dimensione estetica dell'architettura alla ricerca dei
concetti di ordine, misura e proporzione. Tale concezione viene decostruita, ampliata.
L'inserimento nel contesto urbano si pone
come strategia di collocamento di una
complesso edilizio in accordo con le
caratteristiche peculiari proprie di un
territorio. Possono essere individuati vari
livelli di inserimento:
• Livello geografico: orientamento rispetto
ai punti cardinali, valutazioni tecniche di
suolo e sottosuolo
• Livello urbanistico: rispetto dei vigenti
piani regolatori
• Livello culturale: studio dell'impatto
percettivo dell'opera, rispetto di
tradizioni locali(usi e costumi)
• Livello tecnico-costruttivo: utilizzo di
materiali reperiti in loco, tecniche
costruttive in accordo con le 'abitudini'
locali
• Livello ambientale: impatto ambientale
La dimensione estetica di
un'opera architettonica diventa,
quindi, un'esperienza dello spazio
architettonico effettuata dall'uomo
mediante i sensi, emotiva e sensibile
e presuppone che lo spazio sia inteso
quale elemento dell'abitare umano.
Il ritmo architettonico è in gran parte
prodotto da un alternanza di
verticalità, orizzontalità,
profondità, frontalità secondo
contrasti in mutamento. Tali contrasti
riscontrabili in architettura -
complesso edilizio- sono:
• Pieno/vuoto
• Dentro/fuori
• Vicino/lontano
• Aperto/chiuso
• Ombra/ luce
• Raccoglimento/dispiegamento,
Vengono aggiunti i ritmi propri
dell'universo: stagionali, giorno/notte
e rituali propri della vita sociale. Tale
processo estetico-architettonico
coinvolgerà l'uomo totalmente, dalla
progettazione fino alla fruizione.
86. Senso di appartenenza e personalizzazione
La possibilità di appropriarsi di uno spazio, anche personalizzandolo, è
fondamentale per creare nel suo utilizzatore un senso di appartenenza e
attaccamento emotivo che lo spingano a «prendersi cura» dell’edificio che lo
contiene, anche mantenendolo funzionale nel corso del tempo.
87. Senso di appartenenza e personalizzazione.
Descrizione
Con questo requisito si intende soddisfare l’esigenza
delle persone colpite da un disastro (naturale o
antropico), che hanno bisogno, in situazione di post-
emergenza, di un luogo da sentire proprio.
A questo fine si vuole dare la possibilità di
personalizzazione di parti non strutturali, non di arredo.
Parametri di controllo
Possibilità di modificare con operazioni semplici di
manutenzione o interagendo nella fase di montaggio:
1. Colorazione delle pareti interne e soffitto aree notte
2. Colorazione delle pareti interne e soffitto area giorno
3. Possibilità di inserire arredi e attrezzare pareti
4. Finitura della pavimentazione
5. Colorazione della facciata esterna.
Si definisce un INDICE e una CLASSE di
personalizzabilità del sistema costruttivo, che si valuta
come segue: Referenze
Michele Italiano
Prof. De Angelis Enrico
1. Colorazione delle pareti interne e soffitto aree notte 15
2. Colorazione delle pareti interne e soffitto area giorno 15
3. Possibilità di inserire arredi e attrezzare pareti 15
4. Finitura della pavimentazione 20
5. Colorazione della facciata esterna 35
CLASSE A+ ≥ 75
CLASSE A ≥ 60
CLASSE B ≥ ≥ 45
CLASSE C ≥ 30
CLASSE D ≥ 15
88. Costi e complessità di montaggio
I principali parametri che regolano l’oscillazione del costo di montaggio di un kit
sono la tipologia delle attrezzature necessarie al montaggio, il livello di
specializzazione della manodopera e il tempo richiesto dell’operazione. Tutti
questi fattori hanno una stretta correlazione con il concetto di complessità di
montaggio.
http://lego.brickinstructions.com/.com/
89. Costi e complessità di montaggio
Descrizione
L’analisi del costo di montaggio è attuabile attraverso parametri di controllo che sono strettamente correlati alla
complessità di montaggio di un kit.
Parametri di controllo
Un primo parametro è rappresentato dalle attrezzature necessarie alla messa in opera del kit in questione. Un
sistema che richieda l’utilizzo di grandi macchine di movimentazione risulterà più oneroso se confrontato con un
più semplice sistema che richieda movimentazione manuale.
Risulta chiaro che il costo di montaggio ha una stretta correlazione con il concetto di facilità di montaggio; Una
tecnologia facile da montare richiederà della manodopera non specializzata e quindi a buon mercato. Molte
attuali tecniche permettono addirittura che il montaggio del kit possa essere eseguito dall’utente finale stesso.
Spesso la facilità di montaggio influisce anche sulla velocità di montaggio; non bisogna sottovalutare questo
aspetto soprattutto nell’ambito della costruzione di abitazioni post- emergenza.
I principali fattori che a loro volta influiscono sulla facilità di montaggio sono la modularità e l’intuitività di una
tecnologia.
Metodo di classificazione
Il metodo seguente prevede l’individuazione dell’economicità del montaggio di un kit tramite la somma dei valori
assegnati ai tre parametri di controllo (attrezzature, manodopera, tempo) secondo la seguente tabella.
Quale tipologia di attrezzatura è necessaria?
(nessuna attrezzatura, attrezzature senza motore, macchinari a motore) 0 1 2
Qual è il livello di specializzazione della manodopera?
(nessuna manodopera*, manodopera non specializzata, manodopera specializzata) 0 1 2
Qual è il tempo necessario per il montaggio?
(meno di 1 giorno, meno di 5 giorni, più di 5 giorni) 1 2 3
Economico Costoso
1 2 3 4 5 6 7
*l’utenza finale provvede nel montare autonomamente
più del 50% del kit ( struttura, chiusure e partizioni )
90. La trasportabilità di un KIT viene misurata
attraverso i costi dell’operazione di portare
una soluzione dalla fabbrica al sito. Questi
sono legati al peso ed alle dimensioni dei
prodotti, e quindi al loro packaging. Per
valutare la facilità di trasporto in opera si
prende in considerazione la capacità del
sistema di compattarsi per il trasporto.
Costi e facilità di trasporto
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_castello_errante_di_Howl
91. Gr02_Armano_Costi e facilità di trasporto
Descrizione e definizione
La trasportabilità di una soluzione abitativa è la sua
attitudine ad esser trasportata. Nella maggioranza
dei casi, per misurare questa si usa il volume o il
peso.
Parametri di controllo
Ipotizzando una distribuzione omogenea dei comuni
sul territorio, i costi e la facilità di trasporto vengono
valutati secondo il numero di abitazioni che si riesce
a trasportare utilizzando un bilico di dimensioni 13,60
x 2,44 x 2,60 m (capacità in quintali 240). Si prende
come riferimento una abitazione da 3-4 persone.
Classi
Referenze
Art. 61 e 62, Codice della strada
http://www.italiansped.com/
http://www.polilink.polimi.it/it/casi-di-successo/multipurpose-
unit/
http://www.escapetraveler.net/model-one
Classe 5 > 2 abitazioni
Classe 4 2 abitazioni
Classe 3 1 abitazione
Classe 2 ½ abitazione
Classe 1 < ½ abitazione
Classe 0 Trasporto eccezionale
92. Gr02_Armano_Costi e facilità di trasporto
Note
La scelta del mezzo di trasporto è indicativa.
La classe 0 rappresenta tutti e soli i casi di trasporto
eccezionale, pertanto le soluzioni che rispettano i
limiti di sagoma e massa rientrano nelle classi
superiori, indipendentemente dalle dimensioni del
bilico di riferimento.
Il requisito viene verificato e classificato in base al
numero di abitazioni (struttura + finiture) trasportate.
93. Come fronteggiare il pericolo incendio?
Nel 2014 il maggior numero di incendi in Italia è stato provocato da
cause elettriche; a seguire sono state registrate cause dolose,
riconducibili a camini, e a mozziconi di sigaretta e fiammiferi. Le cause di
circa 95mila incendi sono tutt’ora oscure.
http://www.youthunitedpress.com/le-chiese-della-city-e-il-grande-incendio-del-1666/
94. Gr02_Cairoli_Come fronteggiare il pericolo incendio?
Per prevenire la generazione di un incendio, la proprietà da
considerare è la Reazione al fuoco. Questa è definita come il
grado di partecipazione di un materiale combustibile qualora
sottoposto al fuoco. E’ definita da fattori quali la velocità di
propagazione delle fiamme, l’infiammabilità, la produzione di
fumo e il gocciolamento di materiale fuso.
Parametri di sicurezza: Tempo di fuga, carico di incendio,
uscite di sicurezza e impianti di estinzione.
Il primo dipende dai percorsi interni, dal tempo
effettivamente richiesto per raggiungere un’uscita di
sicurezza ed è strettamente legato con il carico di incendio.
Se quest’ultimo aumenta è necessario che il tempo di fuga
sia più basso.
Si considera la collocazione delle uscite di sicurezza. In
special modo, in edifici a più piani è necessario verificare che
il tempo di esodo sia sufficientemente basso per garantire la
salute delle persone. Quindi serve una predisposizione di
uscite d’emergenza studiata ad hoc.
Tabella con parametri di valutazione sicurezza antincendio
Tempo di Fuga Carico d'incendio Uscite di sicurezza Estinzione
Basso Elevato Ai piani Automatica
Basso Medio Piano terra Manuale
Medio Medio Ai piani Manuale
Alto Basso Piano terra Non prevista
Nella tabella sopra riportata sono indicate le
combinazioni da rispettare affinché possa essere
garantito il criterio di progettazione alla sicurezza
al fuoco per edifici ad uno, due o tre piani.
Si tratta quindi di un approccio di tipo
prestazionale e non di tipo prescrittivo normativo.
I riferimenti normativi di verifica sono di seguito riportati:
• D.M. 26/06/1984 + modifica del 2001;
• UNI EN 13501-1, D.M. 15/03/05.
95. RIUTILIZZABILITÀ
Con questa CARD si vuole
fornire all’utente un supporto
per la progettazione di un
sistema abitativo post-
emergenza che sia
caratterizzato dal requisito di
riutilizzabilità; ovvero dalla
possibilità di utilizzare più volte
per lo stesso scopo o per scopi
affini l’intero kit abitativo o
parte di esso.
www.arredamento.it
96. RIUTILIZZABILITÀ
Descrizione e definizione
Nell’ambito delle costruzioni post-emergenza si
intende per RIUTILIZZABILITÀ tutto l’insieme di
azioni nonché le caratteristiche intrinseche che fanno
sì che l’opera costruita non sia utilizzabile una sola
volta, bensì possa essere smontata e ricostruita,
oppure semplicemente spostata, per essere usata
nuovamente da utenti diversi. Un punto a favore di
queste costruzioni, infatti, è che alla fine del loro
primo utilizzo non debbano essere dismesse ma
possano essere riadattate a utilizzi diversi in diverse
aree, ovunque sia presente una nuova necessità di
intervento. Per valutare la riutilizzabilità bisogna
tenere conto della convenienza economica del
riutilizzo rispetto alla dismissione e smaltimento della
costruzione.
Parametri di controllo
È un sistema aperto o chiuso? Si tratta di un kit? Si
può smontare e rimontare? Si può utilizzare in una
nuova emergenza? Si può adattare a usi diversi?
Posso trasportarla? Quante volte posso smontarla e
rimontarla prima di perdere le sue proprietà? Risulta
conveniente smontarla e ricostruirla rispetto a
smaltirla?
Referenze
Mariagiulia Bennicelli Pasqualis, Case temporanee. Strategie
innovative per l'emergenza abitativa post-terremoto.
http://www.inambiente.it/index.php/2009/04/moduli-abitativi-di-
legno-per-le-emergenze-post-catastrofe-confortevoli-facili-da-
montare-e-riutilizzabili-da-torino-a-palermo-la-ricerca-propone-
sistemi-per-la-gestione-delle-emergenze/
http://www.illecaseinlegno.it/pubblica_e_sociale/edilizia_di_socc
orso
Alice Cavallotti Gruppo 02
Classi
COSTI DI RIUTILIZZO
COSTI DI MANUTENZIONE COSTI DI SMALTIMENTO
TOTALE
COSTI DI SMONTAGGIO COSTI DI NUOVA
PRODUZIONE
COSTI DI RICOSTRUZIONE E
ADATTAMENTO
COSTI DI MONTAGGIO
Se colonna A < colonna B =>
il sistema è RIUTILIZZABILE
97. SICUREZZA STATICA E SISMICA
La sicurezza di un edificio è garantita dalla capacità di tutti gli elementi che costituiscono la costruzione
di sopportare le azioni che possono agire sulla stessa.
98. Descrizione e definizione. Per la valutazione della sicurezza delle costruzioni si devono adottare criteri probabilistici scientificamente
comprovati. [...] Nel metodo semiprobabilistico agli stati limite, la sicurezza strutturale deve essere verificata tramite il confronto tra la
resistenza e l’effetto delle azioni. [NTC 2008]
Per verificare quindi la sicurezza statica di un edificio, sia esso nuovo o esistente, risulta quindi essenziale la conoscenza di due
elementi:
- le resistenza dei materiali che lo costituiscono;
- le azioni agenti sui singoli elementi (statiche e sismiche).
SICUREZZA STATICA E SISMICA
http://www.anacicosenza.it/spagiu.PDF
http://www.ingegneri.info/news/sicurezza/la-sicurezza-sismica-dei-luoghi-di-lavoro/
http://www.ingegneriasoft.com/pdf/Norme_Tecniche_Costruzioni_2008_cap1-12.pdf
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/classificazione.wp
Parametri di controllo. Possiamo classificare le strutture in base alla
loro capacità di dissipare energia e quindi reagire meglio alle azioni
sismiche. La duttilità infatti è un requisito fondamentale di una
struttura affinché non si verifichino improvvisi meccanismi fragili.
Accanto a questa possiamo considerare una classe di resistenza
dell’edificio data dalla capacità delle strutture che lo costituiscono di
sopportare le azioni di un terremoto appartenente ad una delle zone
sismiche di riferimento.
Assegniamo un punteggio a ciascuna di queste due caratteristiche ed
eseguiamo la somma al fine di ottenere il comportamento del nostro
edificio.
99. Sicurezza in caso di inondazioni
Una inondazione è un fenomeno riguardante l'allagamento in tempi brevi
(da ore a giorni) di un'area ben definita e abitualmente subaerea, da parte
di una massa d‘acqua.
Catastrophic flooding, Baton Rouge, Louisiana- CNN
100. Gr02_Leomanni_Sicurezza in caso inondazioni
Descrizione e definizione
Una inondazione è un fenomeno riguardante l'allagamento in
tempi brevi (da ore a giorni) di un'area ben definita e abitualmente
subaerea, da parte di una massa d‘acqua.
Parametri di controllo
Classi sistema tecnologico
Ø Classe 1_eccelente resilienza (17-20 punti)
Ø Classe 2_ alta resilienza (13-16 punti)
Ø Classe 3_media resilienza (9-12 punti)
Ø Classe 4_bassa resilienza (5-8 punti)
0
1
2
3
4
ciclo di lavaggio
assorbimento medio
d'acqua
resistenza agli urtitenuta acqua
allungamento verticale
Criterio Resilienza
Classe bassa Classe media Classe alta Classe eccellente
Parametro di controllo U.M. elemento normativa 1 punto 2 punti 3 punti 4 punti
ciclo di lavaggio n°
rivest.
esterno UNI 10560 < 1000 1000-3500 3500-5000 > 5000
assorbimento medio
d'acqua % portante UNI EN 771-1 > 8% 4% - 8% 1% - 4% < 1%
resistenza agli urti mm infissi UNI EN 13049 <300 300-600 600-900 > 900
tenuta acqua Pa infissi UNI EN 12208 < 400 400-800 800-1200 > 1200
allungamento verticale % fondazioni - 0% 0-100% 100-150% > 150%
Amphibious House, Studio, Marlow (UK) 2014
Esempio classe 1_ eccellente resilienza
101. INTEGRAZIONE IMPIANTISTICA
Integrabilità ed integrazione impiantistica: possibilità di completare
funzionalmente oggetti edilizi non impiantistici (solai, partizioni, coperture ecc.)
con oggetti edilizi impiantistici accostati, fissati o incorporati.
Domus, progetto Diogene, Renzo Piano 2010
102. INTEGRAZIONE IMPIANTISTICA
Referenze
UNI 8289, Esigenze dell’utenza finale. 1981Case temporanee,
strategie innovative per l’emergenza abitativa post-terremoto, M. B. Pasqualis, Francoangeli
Le caratteristiche comuni a tutte le soluzioni abitative post emergenza
sono gli spazi ridotti, la necessità di velocità di posa in opera e la facilità
di montaggio e smontaggio delle soluzioni.
Nel tema impiantistico ciò si traduce in accorgimenti che i kit post
emergenza devo necessariamente soddisfare.
Di seguito verranno riportate alcune domande che hanno lo scopo di
classificare se gli impianti progettati sono sufficientemente integrati nella
soluzione o meno, inoltre hanno lo scopo di fornire spunti di riflessione
nel caso alcuni aspetti non fossero stati trattati.
Come classifico se un sistema impiantistico è ben integrato con
l’unità?
… fai il test…
Posso integrare gli impianti dentro la struttura?
es.: struttura piena o a telaio
Vai a
A1
Posso sfruttare contropareti, controsoffitti o
sono predisposte pareti attrezzate?
NO
Leggi 1
Vai a:
DOMANDE
GENERALI
NOSI
Non ci sono interferenze tra la struttura e gli
impianti?
Hai pensato di aggregare il soddisfacimento di
diverse esigenze in un’unica soluzione?
Es: impianto elettrico per la generazione di ACS,
LUCE ecc
Hai allineato i servizi o pensato di posizionarli
contigui?
Hai pensato di concentrare i passaggi
impiantistici e raggruppare le distribuzioni?
Hai pensato di predisporre soluzioni che
permettano facili modifiche successive
all’istallazione degli impianti?
Es: predisposizione di scatole di derivazione
RISULTATI
1: il sistema è poco integrabile
1 SI 5 NO = 15% INTEGRAZIONE INSUFFICIENTE
2 SI 4 NO = 30% SCARSA INTEGRAZIONE
3 SI 3 NO = 45% MEDIOCRE INTEGRAZIONE
4 SI 2 NO = 60% BUONA INTEGRAZIONE
5 SI 1 NO = 75% OTTIMA INTEGRAZIONE
TEST: INIZIO
A1
DOMANDE GENERALI
NOSI
I seguenti impianti sono integrati e presenti nell’unità?
- Impianto idrico sanitario
- Impianto elettrico
- Impianto di riscaldamento
- Impianto di scarico
- Energie rinnovabili
Vai a:
DOMANDE
GENERALI
*Se almeno 3 SI al risultato totale si deve aggiungere 10%
Totale:
*Totale:
Le macchine impiantistiche sono situate all’interno
delle unità? (ad eccezione di impianti
solari/fotovoltaico)
Es: presa d’aria del climatizzatore
6 SI 0 NO = 90% INTEGRAZIONE ECCELLENTE
NOSI
103. Integrabilità di materiali tradizionali e
locali
nel sistema di finitura interna
Per una valutazione realistica del kit post-emergenza è opportuno tenere in
considerazione l’integrabilità del sistema di finitura interna adottato e l’effettiva
possibilità di sostituzione dei materiali utilizzati in caso di danno e/o invecchiamento.
https://www.architonic.com/en/project/garrison-architects-urban-post-disaster-housing-prototype/5102498
104. Integrabilità di materiali tradizionali e locali
Descrizione e definizione
Tale requisito valuta il livello di integrabilità dei sistemi di finitura interna del kit post-emergenza sotto diversi
aspetti con il fine di ottenere un punteggio relativo alla totalità del sistema di finitura scelto.
Parametri di controllo
I parametri considerati sono tipologia di sostituzione, frequenza e manodopera necessaria.
Classi
Si considerano i seguenti elementi :
• Pavimentazione interna
• Soffitto/ controsoffitto
• Finitura interna chiusure
• Finitura partizioni
Per ciascuno dei suddetti elementi si valutano i seguenti parametri ottenendo i relativi punti:
• Permette la sostituzione:
ü Si à 2 punti
ü No à 1 punto
• Sostituzione di tipo :
ü Totale ( finitura + fissaggio) à 3 punti
ü Materiale di finitura à 2 punti
ü Colore di finitura à 1 punto
• Necessità di sostituzione:
ü > 10 anni à 3 punti
ü 5-10 anni à 2 punti
ü < 5 anni à 1 punto
• Manodopera necessaria alla sostituzione:
ü Non specializzata à 2 punti
ü Specializzata à 1 punto
• Qualità manodopera necessaria:
ü < 5 persone à 3 punti
ü 5-10 persone à 2 punti
ü > 10 persone à 1 punto
Si sommano i punteggi ottenuti per i vari elementi:
0 -17 = Livello di integrabilità del kit scarso
17 – 34 = Livello di integrabilità del kit medio
35 - 52 = Livello di integrabilità del kit alto
Referenze
http://www.designboom.com/architecture/urban-post-
disaster-housing-prototype-nyc-garrison-architects-06-25-
2014/
105. Adattabilità ai climi
Un kit post-emergenza deve essere in grado di adattarsi a qualsiasi condizione
climatica in quanto l’emergenza non è prevedibile, così come non è prevedibile
dove tale kit verrà installato.
https://news.tut.by/society/517290.html
106. Adattabilità ai climi
Descrizione e definizione
L’involucro di un kit post-emergenza deve essere in grado da un lato di isolare
termicamente nei climi più freddi e di sfruttare la ventilazione naturale e schermare nei
climi più caldi. Tutto ciò deve inoltre sposarsi con il concetto di “prefabbricazione” e di
“riutilizzo” del kit, ciò implica la necessità di non sostituire l’involucro ma di creare un
involucro permanente che si riesca velocemente ad adattare alle condizioni
climatiche.
Parametri di controllo
Il parametro da controllare per la definizione del requisito è l’adattabilità del kit alle
diverse tipologie di clima, prendendo come riferimento le tipologie climatiche italiane. I
climi tipici con cui controllare il parametro sono:
1. Clima della Sicilia, Puglia, Calabria - clima temperato caldo mediterraneo:
• Temperatura media del mese più freddo compresa tra +12°C e +15 °C,
temperatura media estiva di 35°C, precipitazioni scarse, neve assente,
pressione del vento media su parete verticale : 1500 N/m2
2. Clima del Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata - clima temperato
mediterraneo ad estate tiepida con siccità estiva :
• Temperatura media del mese più freddo compresa tra +6 °C e +12 °C,
temperatura media estiva di 32°C, precipitazioni scarse, carico da neve
1kN/m2, pressione del vento media su parete verticale : 950 N/m2
3. Clima della Pianura Padana, Marche - clima temperato ad estate calda:
• Temperatura media del mese più freddo compresa tra -3 °C e +6 °C,
temperatura media estiva di 30°C, precipitazioni abbondanti, carico da neve
1,2 kN/m2, pressione del vento media su parete verticale : 650 N/m2
4. Clima delle Alpi e delle zone appenniniche a quote elevate - clima temperato
freddo d'altitudine:
• Temperatura media del mese più freddo fino a -15 °C, temperatura media
estiva di 20°C, precipitazioni di media intensità, carico da neve 10 kN/m2,
pressione del vento media su parete verticale : 650 N/m2
Referenze
• L'involucro edilizio: una progettazione
complessa (Artec 2007) - A: Greco, E.
Quagliarini
• www.centrometeo.com
• DM 14-01-08 - Norme tecniche per le
costruzioni
• www.coodo.com
107. Adattabilità ai climi
Referenze
• L'involucro edilizio: una progettazione
complessa (Artec 2007) - A: Greco, E.
Quagliarini
• www.centrometeo.com
• DM 14-01-08 - Norme tecniche per le
costruzioni
• www.coodo.com
I parametri da controllare dunque sono 5:
1. Temperatura media più fredda: criterio di misurazione basato sulla trasmittanza
termica delle chiusure orizzontali e verticali misurato in W/m2K: (*)
2. Temperatura media più calda: criterio di misurazione basato sullo sfasamento
termico dell’involucro: (*)
3. Precipitazioni medie: criterio di misurazione basato sul dimensionamento dei
pluviali e dei canali di gronda in base ai seguenti indici pluviometrici:
4. Pressione del vento media: criterio di misurazione basato sulla resistenza dell’
involucro e della copertura alle seguenti pressioni di vento senza creare fenomeni
di estrazione o di eccessiva deformazione: (*)
5. Carico da neve medio: criterio di misurazione basato sulla resistenza della
copertura ai seguenti carichi da neve:
Ogni parametro se interamente soddisfatto fornisce 12 o 4 punti, per un totale di 52
punti.
(*) Per le diverse soluzioni tecniche di chiusura, è necessario eseguire una media ponderata sulle superfici
dell’involucro.
Classi
•Adattabilità ottima: dai 42 (escluso) ai 52 punti
•Adattabilità buona: dai 25 (escluso) ai 42 punti (incluso)
•Adattabilità scarsa: da 0 a 25 punti (incluso)
≤0,12 0,16 0,20 0,25 0,30
0 ore 5 ore 8 ore 12 ore
0,01 l/(s*m2) 0,03 l/(s*m2)) 0,06 l/(s*m2)
650 N/m2
950 N/m2 1500 N/m2
0 kN/m2
1 kN/m2
1,2 kN/m2 10 kN/m2
Ogni intervallo= 3 punti
Totale= 12 punti
Ogni intervallo= 4 punti
Totale= 12 punti
Ogni intervallo= 2 punti
Totale= 4 punti
Ogni intervallo= 6 punti
Totale= 12 punti
Ogni intervallo= 4 punti
Totale= 12 punti
108. Funzioni non residenziali
Dopo un evento catastrofico è importante assicurare alle persone un senso di
comunità e di normalità.
Oltre al kit abitativo è quindi importante garantire dei luoghi di aggregazione,
svago e lavorativi. http://www.anaunia.it/soluzioni/pareti_manovrabili_a_spinta
109. Descrizione e definizione
Un kit post-emergenza difficilmente viene associato a destinazioni non residenziali, che è la
prima necessità a cui rispondere in queste situazioni. L’esigenza di punti d’incontro per le
persone è fondamentale sia per superare l’esperienza traumatica appena subita sia per ricreare il
senso della comunità.
Molto spesso questi ambienti sono realizzati con sistemi costruttivi o unità diverse da quelle
residenziali, mentre si potrebbero realizzare accorpando più kit e/o modificando la loro
disposizione interna. Gli spazi da ricrearsi saranno sale per riunioni, tavole calde o bar, sale per
proiezioni o piccoli cinema, spazi adibiti a piccole attività amministrative e quindi con funzione di
uffici.
Funzioni non residenziali
Parametri di controllo
La capacità dei kit ad assolvere nel miglior modo a queste funzioni è valutabile attraverso due
parametri:
• Luce massima libera «Lmax» [m] ;
• Altezza interna «h» [m].
Per determinare quanto i kit siano adattabili alle funzioni non residenziali, si utilizzano due scale
di valutazione riportate nella seguente scheda in cui si assegnano dei punteggi ai parametri, in
cui la luce massima libera ha un peso più importante tra i due.
Il parametro «Lmax» viene ricavato attraverso il coefficiente L/2,5 in cui L è la luce massima del
kit che si sta valutando.
Sommando i punteggi ottenuti dalle soluzioni si ricaverà quella col punteggio più alto, che
quindi risponderà nel modo migliore alle nostre richieste.
Referenze
• http://www.vita.it/it/article/2016/09/10/sostegno-ai-bambini-terremotati/140701/
http://www.siko-
polska.com.pl/pl/przedszkole
Valori altezza interna «h» [m]
Parametri di
riferimento
< 2,4 2,4 2,7 3,0 3,3 3,6 ≥ 4
Punteggi - 4 0,5 1 1,5 2,0 2,5 3,0
Luce massima libera «Lmax» [m]
Parametri di
riferimento [L/2,5]
≤ 3 4 5 6 7 8 ≥ 9
Punteggi ≤ 1,2 1,6 2 2,4 2,5 3,2 ≥ 3,6
110. RIpensa
RIusa
RIcicla
RICICLABILITA’ – Trasformare i rifiuti in opportunità
L’Unione europea con la direttiva 2008/98/CE si e’ data l’obiettivo di diventare una “società del
riciclaggio con un alto livello di efficienza”, cercando di limitare la produzione di rifiuti e di utilizzarli
come risorse.
E’ necessario che il kit per abitazioni post-emergenza sia realizzato con materiali riciclati e riciclabili, il
primo per ridurre l’impatto sull’ambiente per quanto riguarda il depauperamento delle risorse naturali e
l’inquinamento derivante dalla dismissione dei rifiuti. Il secondo perchè trattandosi di costruzioni
transitorie, i materiali che le compongono devono poter essere facilmente recuperabili e riutilizzabili per
impieghi e soluzioni anche differenti.
http://www.ecostatitalia.it/servizi/5-analisi-e-studio-dei-rischi-ambientali.html
111. Descrizione e definizione
Il riciclo e’ l’insieme operazioni che permette di riutilizzare i materiali che
hanno terminato il loro ciclo di vita, i quali sarebbero altrimenti
considerati rifiuti. Insieme alla riduzione a monte dei rifiuti, il riciclo
contribuisce in misura decisiva al risparmio energetico e delle risorse
primarie e alla riduzione delle emissioni inquinanti e climalteranti, dovute
alla produzione di nuovi materiali.
La riciclabilità e’ la capacita’ di un materiale di essere ri-pensato e ri-
utilizzato al termine del suo primo utilizzo.
Parametri di controllo
Il parametro di controllo utilizzato per poter misurare il requisito in
oggetto è la «Riciclabilità del Kit», nello specifico viene valutato quanto
i materiali che compongono il kit si prestano ad essere riciclati, riutilizzati
e quindi facilmente smontati. Per valutare l’indicatore è necessario
definire il numero di soluzioni/strategie utilizzate per smontare ciascuno
dei componenti edilizi (chiusure verticali, partizioni verticali, solai,
basamento, coperture, rivestimenti di facciata, rivestimenti di copertura,
pavimentazioni interne) in modo da consentire smantellamenti selettivi. Il
punteggio viene attribuito in base alla percentuale di riciclabilità di
ciascuno dei componenti
Classi
La Casa di Cartone – 100% riciclabile
http://www.genitronsviluppo.com/2008/03/31/architettura-sostenibile-la-
casa-di-cartone-resistenza-basso-costo-e-risparmio-energetico-per-un-
materiale-piu-che-versatile-riciclato-e-riciclabile-al-100/
Riciclabilità Gruppo 4
% di riciclabilità
dei componenti
Punti
25% 1
50% 2
75% 3
100% 4
Punteggio finale
Classi di
riciclabilità
1-12 Bassa
13-24 Media
25-36 Alta
112. COMFORT IGROTERMCO
IL BENESSERE TERMO-IGROMETRICO
THERMAL COMFORT O COMFORT AMBIENTALE
C’è la SENSAZIONE Individuale di Caldo e Freddo , non tutti hanno le stesse
sensazioni di benessere igrotermico ma vivendo in CONDIZIONI SIMILI.
Conoscere bene la nostra sensazione di benessere termico Scegliere componenti edilizi dell’abitazione
Comfort termico viene valutato attraverso un calcolo di 2 indici derivanti delle teorie di Fanger :
▶Indice di comfort termico Predicted Mean Vote (PMV)
▶Indice di discomfort termico Predicted Percentage of Dissatisfied (PPD)
113. GRUPPO 4
COMFORT IGROTERMICO
Finestra (U1)
Roof (U2)
Pareti (U3)
Pavimento (U4)
∆Ui=Ui-UM
UM=∑i=1 Ui Si
∆U/U
M
TMR
ETEROGENEITÀ
TERMICA INVOLUCRO
1) < 20%
2) = 20 − 40 %
3) > 40 %
CLASSE
VARIA
CLASSE di Comfort . Aerazione ambientale
1)Finestre apribili su fronti oppositi
2)Finestre apribili su solo 1 fronte
3)Finestre non apribili
Massa efficace sul lato interno (non isolato)
1)Me ≤ 150 -.
2)150≤ /0 < 300-.
3)Me ≥ 300-. / SUP PAV.
È possibile ridurre il fattore di guadagno solare
(senza ridurre apribile finestra) SHADING
SURRISCALDO TMR/TA
1) gshaded ≤ 0.1 gnon shad
2) gshaded < 0.3 .
3) gshaded ≥ 0.6 .
INDICE DI PMV È UNA FUNZIONE SIA DEI 4 PARAMETRI AMBIENTALI
1)Temperatura dell’aria
2)Temperatura media radiante
3)Velocità dell’aria
4)Umidità relativa
E SIA DEI 2 PARAMETRI PERSONALI
1)Il calore prodotto all’interno del corpo umano (metabolic heat)
2)L’isolamento termico dell’abbigliamento indossato (clothing insulation)
114. ACCESSIBILITA’ & ADATTABILITA’
“ I benefici portati alla persona variano in base alla difficoltà che questa
riscontra nell’approcciarsi ad un prodotto, un servizio o un ambiente” Mitzi Bollani
Tyree Energy Technologies Building / FJMT, Kensington NSW 2033, Australia - ARCHDAILY
115. Accessibilità & Adattabilità
Definizione
«Per accessibilità si intende la possibilità, anche per
persone con ridotta o impedita capacità motoria o
sensoriale, di raggiungere l'edificio e le sue singole
unità immobiliari e ambientali, di entrarvi
agevolmente e di fruirne spazi e attrezzature in
condizioni di adeguata sicurezza e autonomia»
«Per adattabilità si intende la possibilità di modificare
nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, allo
scopo di renderlo completamente ed agevolmente
fruibile anche da parte di persone con ridotta o
impedita capacità motoria o sensoriale»
Parametri di controllo
1) Dimensione dei passaggi ( porte, corridoi )
2) Presenza di ostacoli
3) Dimensioni dei sevizi igienici
4) Caratteristiche degli arredi
Classi
Classe 1 – Spazi adattabili, appartenenti Classe 1,2
Card Flessibilità
Classe 2 – Spazi accessibili
Classe 3 – Spazi difficilmente adattabili, appartenenti
alla Classe 5 Card Flessibilità
Referenze
D.M. n° 236 del 14-06-1989
h4p://www.carlomea.it/visualizza_testo.asp?id=98
Gruppo 3 – Giulia Spalletti
116. Efficienza energetica durante l’uso
Valutazione ed analisi delle possibili scelte tecnologiche ed
impiantistiche necessarie per realizzare un sistema edilizio
ad alta efficienza energetica
GENERPLUS
“L’energia più pulita è
quella non consumata”
Solar Dechatlon 2012 Madrid
117. Efficienza energetica durante l’uso
Definizione:
Capacità del sistema stesso di sfruttare l’energia che gli viene fornita per soddisfarne il bisogno.
Minori sono i consumi, migliore è l’efficienza.
Parametri di controllo:
Trasmittanza termica minima [W/mqK]:
Chiusure verticali Chiusure orizzontali
(solaio di copertura)
Chiusure orizzontali
(solaio su spazio aperto)
Chiusure trasparenti
0,24 0,20 0,24 1,10
Fabbisogno elettrico annuo:
Fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale:
Tipologia di Unità Occupanti: 2 Occupanti: 3 Occupanti: 4
Classe A A+ A A+ A A+
kWh/anno 2050 1845 2775 2500 3300 2970
Tipologia di Unità Occupanti: 2 Occupanti: 3 Occupanti: 4
Classe A A+ A A+ A A+
kWh/anno 7000 6300 10000 9000 14000 12600
Città di riferimento: Milano
118. Sostenibilità degli impatti ambientali
La crescita dell’economia mondiale e l’aumento della popolazione del pianeta
(9 miliardi di persone entro il 2050) sono chiari segnali del fatto che le risorse
della Terra, disponibili in quantità limitate, vengono consumate rapidamente.
L’uso efficiente delle risorse è uno degli obiettivi da raggiungere perché
l’impatto dell’uomo sull’ambiente che lo circonda possa definirsi “sostenibile”.
https://aquariuschannelings.files.wordpress.com/2016/06/living-in-harmony-with-nature.jpg
119. Sostenibilità degli impatti ambientali GRUPPO 03 – Colombo Davide
Descrizione e definizione
La valutazione della sostenibilità degli impatti ambientali deve tenere
conto, seguendo un approccio Cradle to Cradle, dell’intero ciclo di vita
di un prodotto (dalla pre-produzione, fino alla dismissione o ad un
eventuale riciclo). L’uso efficiente delle risorse si concretizza, tra le
altre cose, in un minor impiego di materiali, e nella scelta di prediligere
materiali locali e di riciclo. L’uso efficiente dei materiali costituisce un
rilevante indicatore ambientale, ed è trasversalmente applicabile a
tutte le risorse naturali (legname, metalli, suolo, ecc.).
Parametri di controllo
a. MATERIALE DI RICICLO INIZIALE
(% di materiale riciclato pre-produzione)
Peso 40/100
b. USO DI MATERIALE LOCALE
(% di materiale reperibile in loco)
Peso 20/100
c. MATERIALE RICICLABILE FINALE
(% di materiale riciclabile a fine vita)
Peso 40/100
Classi
In base alla media pesata dei valori relativi ai tre parametri di controllo
è possibile la classificazione in quattro classi di sostenibilità:
1. ALTA (100% < X < 75%)
2. MEDIO-ALTA (74% < X < 50%)
3. MEDIO-BASSA (49% < X < 25%)
4. BASSA (24% < X < 0%)
Referenze
http://www.eea.europa.eu/media/infographics/how• -can-we-
make-our/@@images/c318ecc8-7ca5-4d7b-83e0-
2f5fc6b8cd22.jpeg
http://ec.europa.eu/environment/resource_efficiency/images/hl•
platform.jpg
www.eniscuola.net/argomento/conoscere...sostenibile...risorse•
/risorse-e-sostenibilita/
http://ec.europa.eu/environment/resource_efficiency/•
120. DURABILITÁ ED ESIGENZE DI MANUTENZIONE
«Mantenere invece che costruire, conservare invece che consumare»
Cit. Riccardo Pollo, Politecnico di Torino
www.cooperativaamica.it
GR03 – Giulio Cavalcante
121. Classi
Categorie
- Op. non DU/MA à 0 – 5 pt
- Op. scarsamente DU/MA à 6 – 10 pt
- Op. moderatamente DU/MA à 11 – 15 pt
- Op. altamente DU/MA à 16 – 20 pt
DURABILITÁ ED ESIGENZE DI MANUTENZIONE
Descrizione e definizione
Durabilità [DU]: capacità di svolgere le funzioni
richieste durante un periodo di tempo specificato
(Vita Utile - Service Life), sotto l'influenza degli
agenti previsti in esercizio.
Manutenzione [MA]: complesso delle operazioni
necessarie a conservare la conveniente funzionalità
ed efficienza, impiegando risorse varie
opportunatamente valutate.
Parametri di controllo
A. Uso trattamenti protettivi (per tecnologie
sensibili, tipo legno o materiali fibrosi)
B. Valutazione degli agenti aggressori (tipo agenti
biologici, agenti atmosferici, accompiamenti
galvanici, etc.)
C. Previsione di tecnologie ed elementi in grado di
permettere una dovuta manutenzione (tipo
porzioni smontabili, tecnologie non permanenti,
etc.)
D. Previsione di opere o sistemi atti a permettere
una dovuta manutenzione (tipo impianti di
elevazione con cestelli, pantografi, sistemi davit)
E. Precisione di realizzazione in opera
Referenze
Proge&o, durabilità, manutenzione• – Riccardo Pollo,
Dipar.mento di Archite5ura e Design, Politecnico di Torino,
2011
Norma.va edilizia ISO 15686• – Buildings and constructed
assets – Service life planning
GR03 – Giulio Cavalcante
Cl. N.C. Scarsa
Suffi-
ciente
Buona Ottima
A 0 1 2 3 4
B 0 1 2 3 4
C 0 1 2 3 4
D 0 1 2 3 4
E 0 1 2 3 4
122. Flessibilità
«Spazi dinamici, indeterminati e non finiti, dove
gli interni sono variabili, interattivi e i muri
riordinano gli ambienti domestici» Steven Holl
Progetto: Straw3 – Progettisti: R3Architetti – Concorso: Ecco - www.r3architetti.com
123. Flessibilità
Descrizione e definizione
La flessibilità «è la capacità di produrre ambienti in grado di
adattarsi ai cambiamenti di vita degli utenti, o all’uso che
questi ne fanno nel tempo. Consente all’edificio di assolvere
ad utilizzi temporanei nella sua già prevista temporaneità»
Parametri di controllo:
- Modalità di variazione dell’elemento;
- Semplicità e fatica nella movimentazione degli elementi;
- Attrezzatura necessaria alla modifica dell’elemento;
Classi:
Classe 1 – Smontaggio, aggiustamento e montaggio a
mano, senza utilizzo né di utensili, né di mezzi d’opera;
Classe 2 – Smontaggio, aggiustamento e montaggio a
mano, con utilizzo di utensili, ma senza mezzi d’opera;
Classe 3 – Smontaggio, aggiustamento e montaggio con
l’utilizzo di mezzi d’opera;
Classe 4 – Demolizione e ricostruzione.
Parametri non valutati:
- Tempo necessario alla modifica dell’elemento;
- Livello di specializzazione della manodopera;
Nota:
La CARD vuole riferirsi al livello di flessibilità che il kit post
emergenza possiede, relativamente alla creazione di spazi
accessibili. Vedi CARD Accessibilità Referenze
D.M. n° 236 del 14-06-1989
Gruppo 3 – Antonio Bernardini
Classificazione:
Classe 1
Classe 2
Classe 3
Classe 4
125. Innovazione
Descrizione e definizione:
Trasformazione, modifica attraverso sistemi o elementi nuovi ritenuti migliori, che portano al
progresso della società.
Per definire se e quanto il sistema abitativo è innovativo, è necessario valutare gli effetti positivi
che lo stesso porta all’utente, alla collettività e all’ambiente; si intendono anche qualità non
intrinsecamente innovative, ma che lo diventano in abbinamento a questo kit di emergenza.
Sono inclusi nelle analisi sia parametri oggettivi che soggettivi (solo qualora questi fossero
agevolmente valutabili).
Parametri di controllo:
§ Percentuale di materiale riciclato utilizzato;
§ Livello di percezione homelike;
§ Frazione di fabbisogno energetico da fonti rinnovabili;
§ Facilità e rapidità di realizzazione rispetto a un sistema similare.
Ad ogni 10 punti percentuali di punteggio è associato un valore pari a +1.
Classi:
§ Classe D: fino a 10 punti;
§ Classe C: tra 11 e 20 punti;
§ Classe B: tra 21 e 30 punti;
§ Classe A: oltre i 31 punti;
127. ATTIVITA’ A BREVE
09 marzo Presentazione progetti PSCE precedenti
12 marzo Analisi di sette SOLAR DECATHLON significativi
(COMPITO INDIVIDUALE e COMPITO DI GRUPPO)
16 marzo Sistemi costruttivi innovativi e loro valutazione
19 marzo Revisione delle PSCE CARD 2017
(COMPITO INDIVIDUALE)
23 marzo Definizione degli obiettivi di GRUPPO
26 marzo Completamento del pacchetto individuale dei
prodotti innovativi di rif. (COMPITO INDIVIDUALE)
Scheda EVENTO (di gruppo) + schede PROGETTI (individuale)