Tavolo 16 - Relazione tra la sicurezza del paziente e benessere organizzativo
1. TAVOLO LAVORO N. 16
Relazione tra la sicurezza del paziente e
benessere organizzativo
M. Masullo, S. Bellachioma, L.Di Leo, P. Conoscitore, T. Catacchio,
M.A. Lovino, I. Fusco, D. Nardella, G. Carbottio
2. Safety Security
Sicurezza connotata in senso
prevalentemente oggettivo.
Condizione di bassa probabilità di
ricevere un danno, una malattia o
un infortunio.
Sicurezza intesa in termini
soggettivi,
ovvero la percezione che le
persone hanno di sentirsi al sicuro
e in sicurezza.
Sicurezza
(Spaltro, 1974; 2005)
3. Benessere Organizzativo
«L’insieme dei nuclei culturali, dei processi e delle pratiche organizzative che animano la
dinamica della convivenza nei contesti di lavoro promuovendo, mantenendo e migliorando
la qualità di vita delle persone e il grado di benessere fisico, psicologico e sociale delle
comunità lavorative».
(D.M. P.A. 23/4/2004)
(Avallone, Paplomatas, 2004)
4. Indicatori positivi: Indicatori negativi:
Soddisfazione per l’organizzazione Risentimento verso l’organizzazione
Voglia di impegnarsi nell’organizzazione Aggressività abituale e nervosismo
Sensazione di autorealizzazione Sentimento di inutilità
Convinzione di poter cambiare le condizioni negative
attuali
Sentimento di irrilevanza
Rapporto equilibrato tra vita lavorativa e privata Sentimento di disconoscimento
Relazioni interpersonali positive Insofferenza nell’andare al lavoro
Valori organizzativi condivisi Disinteresse per il lavoro
Credibilità del management Desiderio di cambiare lavoro
Stima del management Pettegolezzo
Percezione di successo dell’organizzazione Aderenza formale alle regole e anaffettività lavorativa
Lentezza nella prestazione
Confusione organizzativa in termini di ruolo, compiti,
ecc..
Assenteismo
Avallone, Paplomatas (2005)
6. Punti di debolezza
- Cultura del “Si è sempre fatto così”.
- Non riconoscimento del proprio lavoro da parte
dei colleghi e dei superiori;
- Mancata percezione dell’utilità degli strumenti
(check list) proposti per la GRC;
- Disumanizzazione della cura (1.Chiedere il nome)
- Medicina difensiva
- «Professione vs vocazione»: Mancanza di empatia
con il paziente/burnout
- Scarsa collaborazione interprofessionale («Occhio
per occhio») e non riconoscimento del ruolo
dell’altro.
- Triangolazione nelle comunicazioni medico-
paziente-infermiere.
- Uso inappropriato delle relazioni personali in
ambito lavorativo.
Rischi
- Obiettivi soltanto economici
- Carenza di personale/Carenza tempo
- Perdita esperienza vecchia generazione
- Necessità ricambio generazionale.
- Aumentata consapevolezza del cittadino
Punti di forza
- Cultura del cambiamento (rischio + opportunità):
parzialmente
- Cultura del coinvolgimento/responsabilità
(attraverso l’uso di strumenti) – utilizzo funzionale
della leva motivazionale: parzialmente
- Feedback per creare una competizione costruttiva
emulativa.
Opportunità
- Tavoli tecnici regionali
- Aumentata consapevolezza del cittadino
7. Punti di debolezza
Valutazione non eseguita
Non identificazione dei ruoli
dedicati
Assenza di un gruppo di lavoro
strutturato per il BO (parziale)
Rischi
Punti di forza
Identificazione delle figure
coinvolte da parte del
Coordinamento Nazionale dei Risk
Manager a cascata fino al livello
aziendale (proposta a DG).
Opportunità
Prima strategia individuata:
- Favorire l’applicazione della normativa esistente (D. Lgs. 150/2009): Rilevazione annuale del benessere
organizzativo
- Facilitare l’integrazione professionale di tutte le figure coinvolte nella promozione del benessere
organizzativo, individuando le funzioni specifiche di ciascun ruolo.
8. Punti di debolezza
- Approccio come adempimento
normativo
Rischi
Punti di forza
- Cambiamento culturale
dell’approccio alla sicurezza
- Proposta dei risk manager al
DG di inserire moduli inerenti
tali aspetti come obbligatori
- Incoraggiare il bisogno
formativo non espresso
(audit/eventi formativi)
- Strumento «riunioni
interprofessionali» per
tematiche
organizzative/relazionali.
Opportunità
Proposta al MIUR (?)
Seconda strategia individuata: Formazione mirata al miglioramento delle modalità comunicative e
relazionali all’interno del team e tra professionisti/pazienti/familiari.
- Inserirlo nei percorsi formativi universitari
- Integrazione tra formazioni/informazioni previste dalla normativa (D.Lgs.81/08) e formazioni
specifiche sulle dinamiche relazionali.
- Formazione specifica per figure con ruoli di responsabilità (leadership)
9. Punti di debolezza
- Tempo extra-lavorativo
Rischi
Punti di forza
- Restituzione dei risultati di
monitoraggi e formazioni
- Riunioni mono e
interprofessionali
Opportunità
Terza strategia individuata: Coinvolgimento dei professionisti nella costruzione di un modello
organizzativo partecipativo
Editor's Notes
Secondo Schein: la cultura aziendale è una proprietà di un gruppo. Ogni volta che un gruppo ha abbastanza esperienza in comune comincia a formarsi una cultura. Ci sono culture a ogni livello (dipartimenti, gruppi funzionali, unità organizzative, intera organizzazione). Ogni persona è un’ entità multiculturale, mostra differenti comportamenti culturali a seconda di quanto viene richiesto dalla situazione. Per spiegare il comportamento individuale bisogna andare oltre la personalità e cercare l’appartenenza a un gruppo e le culture aziendale che gli sono proprie.