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Ipertensione Polmonare
nelle connettiviti

FADOI

Milano 14-15 settembre 2009

Marcatori Biologici per la
diagnosi ed il monitoraggio
A. Mazzone
Dir. Dipartimento Area Medica
AO. Ospedale Civile di Legnano
SCLERODERMIA
UNA
MALATTIA DAI MILLE
VOLTI….
Cuore:
• Pericardite
• ischemia per Raynauds
• bande necrotiche di
contrazione (fibrosi
parcellare)
• scompenso secondario a
ipertensione sistemica o
polmonare

Cute:
• edema precoce alle mani
• tardivamente cute fissa al sottocute
• telangiectasie
• cute calcinosica
• ulcere su pelle atrofica
Vasi:
•Raynaud: cutaneo, cardiaco,
Raynaud:
polmonare, renale

Bande necrotiche di contrazione
telangiectasia

Pulmone:
• fibrosi interstitiale
=> low TLC
• ipertensione
polmonare (danno
endoteliale =>
proliferazione intimale)

sclerodattilia

Fibrosi?

“Faccia da topo”

Alveolite a vetro smerigliato

calcinosi

ulcera

Rene:
• crisi renale :
costrizione delle
arteriole afferenti ->
alta renina
• ipertensione
arteriosa
• sclerosi glomerulare
Perfusione renale : Sx-normale Dx- crisi renale

GI:
• esofago - basso LES =>
reflusso + restringimento
• stomaco: ritardato
svuotamento gastrico,
sovrapposizione batterica,
malassorbimento
• colon: diverticoli, stipsi,
ostruzione, rottura
Stenosi Esofagea
Approccio multidisciplinare
nella Sclerodermia
Valutazione clinica

Score di attività

Fattori
prognostici

Laboratorio

Valutazione del danno d’organo
IPERTENSIONE POLMONARE (PAH)
DEFINIZIONE

Condizione patologica caratterizzata da una
pressione arteriosa polmonare media > 25 mmHg
a riposo e > 30 mmHg sotto sforzo

Schannwell CM, Steiner S, Strauer BE. Diagnostics in pulmonary hypertension. J Phys Pharmacol. 2007 (Pt 2): 591-602
Bull TM. Screening and therapy of pulmonary hypertension in systemic sclerosis. Curr Opin Rheumatol 2007, 19:598-603 .
IPERTENSIONE POLMONARE E
SCLERODERMIA
• Prevalenza 8-12 % dei pz affetti da SSc (sia forma limitata
che diffusa) diagnosticati con cateterismo dx
2003

Mukeriee D et al. Ann Rheum Dis

• Prevalenza 38-60% nei pz affetti da SSC diagnosticati
con ecocardiogramma
MacGregor AJ et al Rheumatology, 2001

• 30 % delle morti correlate alla SSc sono causate da PAH,
con sopravvivenza a 12 mesi 50-87% vs 88% nella IPAH.
McLauglhin VV. Circulation, 2002, Steen VD Ann Rhem Dis 2007

• PAH associata alla SSc è di difficile trattamento e i sintomi
sono aspecifici.
PAH in SSc
Clinica
Non sintomi precoci
Screening raccomandato annualmente
nelle popolazioni ad alto rischio
Dispnea ingravescente, palpitazioni,
sincopi
Dolore precordiale, tosse, astenia
Sintomi da scompenso cardiaco destro
edemi, ascite
Caratteristiche IPAH vs SScPAH
IPAH

SSC PAH

età

inferiore

superiore

sistema scheletrico

non coinvolto

compromesso

disfunzione renale

presente
tardivamente

precoce/subclinica

disfunzione VD
presente
deficit contrattilità dx
tardiva
disfunzione diastolica sx tardiva

presente
precoce
precoce

versamento pericardico

presente 13%

presente 38% anche ad
esordio

Iponatriemia*

tardiva e iatrogena

Precoce, correlata a
SSc

NTproBNP*

elevato

MOLTO ELEVATO *

* Correlato alla sopravvivenza (Forfia PR et al. Am Resp Crit Care Med 2008)
Parametri predittivi di PAH in SSc
Pattern di malattia
LSSc: rischio alto
DsSSc: ipertensione correlata alla fibrosi
Autoanticorpi
ACA +
U3RNP
Pattern nucleolare
Ecocardiogramma
PAP > 35 mmHg
Predittori di progressione
Età avanzata (all’esordio > 47 anni)
LSSc
Caduta isolata della DLCO <50%
Chan B et al. J Rheumatol 2006;33: 204
Fattori di rischio per lo
sviluppo di PAH nella SSc

Hassoun PM.

Exp Rev Respir Med. 2009 aug
.…Diagnosi….
Hassoun PM.

Exp Rev Respir Med. 2009 aug
Biomarkers
Definizione
a biomarker as “a characteristic that is
objectively measured and evaluated as an
indicator of normal biological processes,
pathogenic processes or pharmacological
responses to a therapeutic intervention”

NIH Biomarkers Definitions Working Group
Definizione

Non sono necessariamente valori di
laboratorio, ma anche misurazioni o
osservazioni di eventi clinici validate nel
tempo e riproducibili
Biomarker “ideale”
• Riflette i processi biologici sottostanti alla
patologia
• Predice eventi clinici
• E’ facilmente riproducibile
• Non ha costi proibitivi

RICHIEDE VALIDAZIONE ATTRAVERSO STUDI DI
COORTE LONGITUDINALI ( tempo….)
Biomarkers e PAH
• Aiutano nel comprendere i meccanismi
eziopatogenetici alla base di PAH
• Predicono rischio di complicanze o
peggioramento
• Definiscono la risposta alla terapia
………MA………
la loro applicabilità per ora è alquanto
limitata alla ricerca clinica e non è sempre
disponibile nella pratica clinica
ro
im e
DD

i na
atin
cre

HF
AB
P

cistat
ina

BNP

uri
cem
ia

pT
o
Tr

vW
F

a
otelin
End
Ormoni natriuretici
ANP
• presente negli atri
(ma anche in altri tessuti)
• secrezione correlata con la
pressione atriale

BNP
• presente principalmente nei
ventricoli, ma anche nel cervello
• emivita nel plasma più lunga
rispetto ad ANP

CNP
• presente principalmente nel

Urodilatina
• prodotto nei reni
• escreto nelle urine
• esatta funzione non chiara

tessuto vascolare
• proprietà vasodilatatorie
 I 4 peptidi natriuretici noti risultano correlati, l’uno con l’altro,
sia per la biochimica che per la funzione fisiologica :
- Atrial Natriuretic Peptide (ANP)
- Brain (o B-type) Natriuretic Peptide (BNP)
- C-type Natriuretic Peptide (CNP)
- Urodilatina, una forma leggermente più estesa di ANP
 Biochimica :

D R I

- Comune struttura ad anello con 17 amminoacidi
- Struttura ad anello fortemente conservata
- 11 amminoacidi su 17 sono omologhi
- Struttura ad anello essenziale per l’attività fisiologica

C

F

L

C
C

S
G

C

H2
N

 Funzione Fisiologica :
- Effetti vari sui tessuti coinvolti nella regolazione del sodio e nella
omeostasi della pressione sanguigna

—
COOH
BNP
Cardiomiociti

-26

Amminoacidi

108

pre-proBNP
1

108

-26

proBNP

1

Sangue

76

NTproBNP

Emivita 2 h stabile

Peptide

77

108

BNP Emivita 22 min

Clearance renale

-1
Perché dosare NT-proBNP
• È molto più stabile nelle normali condizioni della routine clinica
(temp.ambiente, sangue intero, siero e plasma)
• Presenta una minor variabilità biologica
• E’ poco influenzato dalle modalità di prelievo del campione
• Ha una concentrazione nel sangue ca.10 volte più elevata

• Possiede un range di misurazione molto più ampio
(normale: 5 - 35.000 pg/ml; estensibile fino a 70.000 pg/ml mediante
diluizione)

• E’ eseguibile in completa automazione sui sistemi Elecsys e …
MODULAR <E> (anche unitamente agli altri marcatori cardiaci)
IMMUNOASSAY (Roche)
E’ dosabile con i Kits commerciali in quasi tutti I laboratori ad costo
contenuto ( ca 15 euro)
• NT-proBNP correla alla classe funzionale di PAH
• Specificità 95% e sensibilità del 56% nell’individuazione di
PAH secondaria a SSc
• Livelli superiori a 395 pg/mL sono altamente predittivi di
ipertensione polmonare anche se silente
• Un aumento dei livelli basali di NT - proBNP in corso di
terapia si associa ad un aumento di tre volte della mortalità
N-T proBNP e classe
WHO

N-T proBNP ed indice
cardiaco
N-T proBNP e mPAP

N-T proBNP e RAP
Possible role of NT-PROBNP in biochemical monitoring of
pulmonary hypertension in systemic sclerosis.
P.Faggioli, S. Finazzi, L.Giani, M. Rondena, M. Lotzniker,A. Mazzone. Ann Rheum Dis, 2006,65:391

I valori basali di
NT-ProBNP sono
più elevati nei pazienti
affetti da ipertensione
polmonare e correlano
positivamente con i
valori di PAH e
negativamente con i
valori di DLCO.
Subset di pazienti a
rischio?
Submitted
Table 1: characteristics of patients

SSc all pts (98)

Age (y) (mean ± SD)
Sex (F/M)

SSc no PAH (55)

59.28 ± 13.21

56.11 ± 14.1

F 92

Autoantibodies pattern

M6

F50

SSc + PAH (43)
PAP > 35 mm Hg
63.33 ±10.84

M5

p

0.0067

F42 M 1

ns

C 36 (37.5%)
Scl70 32 (33.3%)
C+Scl70 1 (1%)
O 23 (24%)

C 20 (36.4%)
Scl70 14 (25.5%)
C+Scl70 1 (1%)
O 16 (29.1%)

C 16 (39%)
Scl70 18 (43.9%)
C+Scl70 0 (0%)
O 7 (17.1%)

ns

44 (44.9%)
54 (55.1%)

37 (67.3%)
18 (83.7%)

7 (16.3%)
36 (83.7%)

ns

mRskin score > 14

44 (40.08%)

26 (47.27%)

18(41.80%)

ns

Pulmonary fibrosis
(all stage)
(according Kazerooni
score)

60 (70.1%)

41 (77.4%)

20 (58.8%)

ns

0: 17 (39.4%)
I: 9 (21.2%)
II: 2 (6.1%)
III:13 (27,3%)
IV : 2 (6.1%)

<0.0001

DLCO

> 70% predicted
< 70% predicted

NYHA (class/ n° pts)

Legend
Autoantibodies pattern
C: centromeric; Scl70: (Scl 70); O: other: nucleolar - specked
DLCO/Va : diffusing capacity for carbon monoxide/alveolar volume
MRskin score: modified Rodnan skin score
P:unpaired t test
Correlazione statistica tra PAP e DLCO + NT-proBNP
espressa in scala logaritmica
BNP e NTproBNP…biomarkers per la
diagnosi..
•
•
•
•
•
•
•

Sono indici di sovraccarico di pressione o di volume
Il livello è più alto nella forma diffusa che nella limitata
Il livello è correlato all’età, score cutaneo, PAPs, mPAP,
PVR e negativamente con la DLCO
Hanno valore prognostico
Possono essere usati per decidere procedure invasive
Un aumento di livello durante la terapia triplica il rischio di
mortalità per PAH
La specificità e la sensibilità come valore prognostico di
mortalità per PAH del NT-proBNP non viene influenzato
dalla presenza di patologia renale ( Leuchte HH et al Chest
2007)
BNP e NTproBNP… biomarkers per il
follow up

Rispettivamente dopo 3 e 7 mesi
di terapia con bosentan i valori di
NT-proBNP sembrano decrescere
parallelamente alla diminuzione
della PAH
Venous endotelin-1 (ET-1) and brain natriuretic peptide
(BNP) plasma levels during 6-month bosentan
treatment for pulmonary arterial hypertension
Vizza C, Letizia C, Petramala L et al . Regulatory Peptides 2008:151.43

Our data confirm that bosentan is an effective therapy for
patients with PAH. Its clinical efficacy (effort tolerance and
NYHA) seems to be independent from baseline venous
ET1 plasma levels. Bosentan therapy seems to elicit
different patterns in ET-1 and BNP plasma levels, with
decrease of the peptides only in patients with higher
activation of the systemic endothelin system
BNP e NT-proBNP
conclusioni
NHI Biomarkers Working group
•

molti studi usano NT-proBNP, ma non vi sono evidenze nella
pratica clinica sull’efficacia nel monitoraggio alla terapia della PAH
• non ci sono chiare raccomandazioni su quale sia il valore di NTproBNP che possa guidare il clinico nel prendere decisioni
diagnostiche e terapeutiche
• Sono parzialmente influenzati da coronaropatia o insufficienza
renale

…ma …
possono essere di aiuto nella pratica clinica nel
suggerire particolari decisioni in casi particolari
Troponina –T
Troponina –T
• Biomarker specifico per indicare sofferenza miocardica
• Regola i filamenti di actina nei cardiomiociti ed è usato
come marker precoce di infarto miocardico
• In PAH incrementano i valori di Trop-T quando aumentando
la pressione intramurale si riduce la pressione sistemica e si
determina una ischemia relativa a carico del cuore sx

NON VALIDATA in PAH
Circulation 2003;108:844-8
HEARTH – type
FATTY ACID-BINDING PROTEIN
HEARTH – type
FATTY ACID-BINDING PROTEIN (H-FABP)
• Proteine citosoliche altamente espresse nei tessuti che
utilizzano come substrato energetico gli acidi grassi
• Il nome deriva dal tessuto in cui sono presenti ( H= cuore,
L= fegato)
• Non sono presenti in circolo in condizioni normali, ma
solo quando vi è un insulto tissutale (es. IMA)
• Vengono utilizzati come marker più precoce di IMA
rispetto alla troponina T
• Sono altamente specifici nella diagnosi di embolia
polmonare acuta
(Puls M et al Eur Heart J 2007;28:224)
( Kaczynska A et al. Clin Chim Acta 2006;371:117)
•

Pochi studi validati (principalmente del gruppo di Lankeit) su
numeri considerevoli di pazienti ma solo affetti da PAH
postembolica

•

Elevate concentrazioni di H-FABP sono correlate ad una prognosi
peggiore e identificano un sottogruppo di pazienti che verrà
candidato ad una trombo-endoarteriectomia

•

Non ci sono studi su pazienti affetti da IPAH o da PAH secondaria
a connettivopatie
FATTY ACID-BINDING PROTEIN (H-FABP)
CONCLUSIONI
Biomarkers di attivazione endoteliale

Humbert et al NEJM 2004
Endotelina 1
Tra i più potenti vasocostrittori
endogeni, è prodotta dalle
cellule endoteliali
circolo polmonare :
sede principale di produzione e
clearance
Elevata in:
Anziani Neri Sesso maschile
Decresce in terapia con:
Vasodilatatori ACE- Beta
bloccanti, statine ecc…

2 forme: Precursore BIG-Endotelin-1 e forma attiva Endotelin-1
CHEST 2001; 120:1562

CASISTICA : 16 pz affetti da IPAH
Il trattamento con iloprost modifica i valori di ET-1 e Big ET-1

MARKER di risposta alla terapia ?
Endotelina-1 / Big Endotelina-1
conclusioni
Endotelina-3 in PAH
• Prodotta anche nei polmoni
• Ruolo sconosciuto
• ET-1/ET-3 correlano positivamente con
classe NYHA, 6MWD, RAP
negativamente con saturazione O2
(Montani D et al CHEST
2007;131:101)

Potenziale Biomarker
Attualmente utilizzato solo in ricerca
D-Dimero in PAH (?)
Marker di iperattività coagulativa
Importante nella fisiopatologia
della IPAH

In IPAH correla a:
classe NYHA
sopravvivenza ad un anno
(Shitrit D et al CHEST 2002;122:1674)
Fattore Von Willebrand

Prodotto dalle cellule endoteliali
Carrier del fattore VIII
Promuove adesione piastrinica
ai siti endoteliali danneggiati
Marker di danno endoteliale

ATTUALMENTE NON DISPONIBILE
PER USO CLINICO
Fattore Von Willebrand e PAH
Fattore Von Willebrand e PAH
..altri….

Non validazione successiva del report
Autoimmunità
e PAH
Autoanticorpi
CENP

Pattern Nucleolare

scl70

Pattern Nucleolare è più predittivo
di
FVC in PAH
Steen V et al J Rheumatol 2007; 34:2230
Ab anti Scl70 e SSc

Senecal JL J Rheumatol 2005;32(9):1643-9

• Correlazione con attività della malattia
• Correlazione con la gravità della malattia
• Correlazione con total skin score
Dovremmo quindi cominciare a dare risultati quantitativi,
ma non c’è ancora una sufficiente standardizzazione dei
dosaggi (Villalta D Clin Rheumatol 2005;24:453-9)

………….ma….
Scl-70 nel tempo
follow up 5 anni (H. Legnano)
500

PAH

450

concentrazioni UA

400
350
300
250
200
150

*

100
50
0
1

2

3

4

5

6

7

controlli

Lotzniker M, Finazzi S, Faggioli P, Mazzone A. submitted

8

9

10

11

12
Analisi dei dati
A partire dalla concentrazione anticorpale iniziale abbiamo
cercato di definire 3 classi di positività:
Bassa: fino a 50 UA
Media: fino a 150 UA
Alta : > 150 UA
La classe anticorpale si mantiene stabile nel corso degli
anni e non è influenzata dalla terapia
E’ possibile utilizzare qs metodica alla diagnosi per
individuare un subset di pazienti con prognosi peggiore
Table 4. Multivariate Logistic Analyses; Response Variable (pulmonary hypertension)
 
 
95% Lower
95% Upper
Odds
Confidence
Confidence
Variabile Label
Ratio
Pr > Chi-Square
Limit For OR
Limit For OR
DLCO
(categorical)

8.6202

2.7078

27.4424

0.0003

BNP
(categorical)

3.5353

1.0027

12.4641

0.0495

IgG-aCL

1.4784

0.5582

3.9156

0.4314

IgM-aCL

4.6181

1.3822

15.4295

0.0129

IgG-b2GPI

1.0570

0.7553

1.4794

0.7464

IgM-b2GPI

0.3541

0.1613

0.7772

0.0096

fibrosi

1.7104

0.5136

5.6962

Variables: BNP, IgGaCL, IgMaCL, IgGb2GPI and IgMb2GPI were log-transformed
 

0.3819
Anticorpi anti fosfolipidi
nella sclerodermia
Anticorpi antifosfolipidi e PAH

Autori

patologia
PPH 99

Wolf M 2000

parametri

positività
10% PPH

associazioni cliniche o commenti
aPL (bassi livelli) disfunzione endoteliale

mix APA e LA
CTEPH 144
aCL, aB2GPI

20% CTEPH
aPL (valori più alti) significato patogenetico ?
IgG aCL 21%, IgM 1% B2GPI 4%
solo 7/17 aCL a titolo medio alto, no APS
(IgG+IgM)

Sherer Y 2005

RA 82

Rees JD 2006

PSV 144

aCL LA

aCL o LA 17% almeno 1 volta

in 9/25 APS

Ramos-Casals M 2006

SS 402

aCL LA

aPL in 36 pz,presenti altri Ab atipici

f-up 1 anno: 4/402 APS, altre MAIS in 7

Vegh J 2006

MCTD 154 25
PAH

Karoui S 2007

celiachia 50

Salle V 2008

AECA e aCL
aCL, aB2GPI

MAIS 294 119 RA

aCL IgM nel 64% in PAH 33% no AECA ed aCL sono positività disgiunte? (Del
PAH

Papa 1997)

IgA aCL (no IgG/IgM)

no APS

in RA 10% per ann. II

la positività non è in rapporto ad aPL

IgG anti-annessina II +

von Landenberg P 2005

aCl B2GPI IgG
ECA: PBC 51 AIH aCL, aB2GPI, anti PS
48

Isotipo IgM frequente sia in PBC
che AIH

anti PS IgM sono anche marcatori di attività
Anticorpi antifosfolipidi e PAH

Autori

n° pazienti
26 (16 d e 10 l) 23

Schoenroth L 2002

parametri
aCL, aB2GPI

Raynaud

positività
aCL (IgG/M) in 12% SSc, 22% Raynaud,
aB2GPI IgG neg, IgM in 8% SSc e 4%
Raynaud

associazioni cliniche o commenti
no correlazioni cliniche

Sato S 2003

48 tutte l

aCL, aB2GPI

IgG aCL 28%, IgM 61 no aB2GPI

morphea generalizzata ( IgM)

Antonioli CM 2003

60 (12d e 48l, 2 PAH )

aCL, aB2GPI

aCL 13%, aB2GPI 23% (IgM soprattutto)

trombosi A-V e PAH

Hasegawa M 2004

112

aPS-PT IgG aCL+aB2GPI in

aPS/PT 16%, poche positività aCL/aB2, >

tromboembolismo, più frequenti ischemie

unico test, LA

Sanna G 2005

25 (7d, 18 l, 3 PAH )

aPS-PT, aCL, aB2GPI

per LA senza correlazione con aPS-PT
aPL in 8/25 (6 aCl IgG/M, aB2GPI no

periferiche e int polmonare
no APS , pz con teleangectasie e PAH ( solo

differenze rispetto a gruppo di controllo

3 pz) hanno > IgM aPS-PT

Assous N 2005

108 (47d, 61l, 16 PAH )

aCL, aB2GPI

aCl 14%, a B2GPI 5%

aCL associazione con PAH

Sulik A 2005

22 (12d, 10 l, 8 PAH )

aCL, aB2GPI

Enzenauer R J 2006

82 (49d, 25 l, 8 overlap)

aCL

aCl 45%, aB2GPI 41% sempre con aCl

Marie I 2008

69 (26d e 43 l, 4 PAH )

aCL, aB2GPI, LA

no correlazioni cliniche
IgG 12.2%, IgM 3.7% (per lo più a basso titolo)

no correlazioni con variabili cliniche (no

aCL 19% (IgG e M per lo più a valori bassi) ,
aB2GPI 4%, LA 4%

anche PAH) o di laboratorio
score capillaroscopico più alto,
interessamento cardiaco, PAH
Anticorpi antifosfolipidi/SSc e PAH..
la nostra casistica
NO PAH
POS 34.6% (aB 2 G P I Ig M

aCL
I gG

p re vale nt e )

mediana
media

PAH
POS 11.1% (s o lo

b2GPI
I gM

I gG

I gM

8.75
10.43

12.6
18.58

0.1
3.78

10.535
20.06

aCL
I gG

3 b as s e p o s it ivit à
)

mediana
media

8.4
9.68

b2GPI
I gM

10.7
10.14

I gG

0.1
1.01

I gM

5
6.47
…Commenti…
Solo la
sembra

positività anticorpale anti B2GPI IgM
emergere come di possibile interesse

Nella presente casistica il riscontro di
movimento anticorpale aPL in “condizioni di
overlap” e i dati della letteratura in varia
patologia autoimmune ci inducono a valutare
con prudenza le positività come specificamente
associate a SSc
.
Bosentan improves functional class pulmonary artrial
hypertension and DLCO in scleroderma patients with
pulmonary hypertension : a possible synergy with iloprost
Beretta L, Scorza R, Del Papa N, Mazzone A
J Rheumatol 2006, 33:1915-16.

I pazienti HLA
B35+
hanno prognosi
peggiore e
rispondono
meno a Bosentan
Conclusioni
EBM : NHI Biomarkers Working Group
2009
• Nella PAH tutti i potenziali biomarkers
non sono ideali per l’utilizzo nella pratica
clinica, forse solo ad eccezione di NTproBNP
• Sono necessari ancora studi di coorte
longitudinali e trials clinici per confermarne
la validità
Grazie
per
l’ attenzione

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  • 1. Ipertensione Polmonare nelle connettiviti FADOI Milano 14-15 settembre 2009 Marcatori Biologici per la diagnosi ed il monitoraggio A. Mazzone Dir. Dipartimento Area Medica AO. Ospedale Civile di Legnano
  • 3. Cuore: • Pericardite • ischemia per Raynauds • bande necrotiche di contrazione (fibrosi parcellare) • scompenso secondario a ipertensione sistemica o polmonare Cute: • edema precoce alle mani • tardivamente cute fissa al sottocute • telangiectasie • cute calcinosica • ulcere su pelle atrofica Vasi: •Raynaud: cutaneo, cardiaco, Raynaud: polmonare, renale Bande necrotiche di contrazione telangiectasia Pulmone: • fibrosi interstitiale => low TLC • ipertensione polmonare (danno endoteliale => proliferazione intimale) sclerodattilia Fibrosi? “Faccia da topo” Alveolite a vetro smerigliato calcinosi ulcera Rene: • crisi renale : costrizione delle arteriole afferenti -> alta renina • ipertensione arteriosa • sclerosi glomerulare Perfusione renale : Sx-normale Dx- crisi renale GI: • esofago - basso LES => reflusso + restringimento • stomaco: ritardato svuotamento gastrico, sovrapposizione batterica, malassorbimento • colon: diverticoli, stipsi, ostruzione, rottura Stenosi Esofagea
  • 4. Approccio multidisciplinare nella Sclerodermia Valutazione clinica Score di attività Fattori prognostici Laboratorio Valutazione del danno d’organo
  • 5. IPERTENSIONE POLMONARE (PAH) DEFINIZIONE Condizione patologica caratterizzata da una pressione arteriosa polmonare media > 25 mmHg a riposo e > 30 mmHg sotto sforzo Schannwell CM, Steiner S, Strauer BE. Diagnostics in pulmonary hypertension. J Phys Pharmacol. 2007 (Pt 2): 591-602 Bull TM. Screening and therapy of pulmonary hypertension in systemic sclerosis. Curr Opin Rheumatol 2007, 19:598-603 .
  • 6. IPERTENSIONE POLMONARE E SCLERODERMIA • Prevalenza 8-12 % dei pz affetti da SSc (sia forma limitata che diffusa) diagnosticati con cateterismo dx 2003 Mukeriee D et al. Ann Rheum Dis • Prevalenza 38-60% nei pz affetti da SSC diagnosticati con ecocardiogramma MacGregor AJ et al Rheumatology, 2001 • 30 % delle morti correlate alla SSc sono causate da PAH, con sopravvivenza a 12 mesi 50-87% vs 88% nella IPAH. McLauglhin VV. Circulation, 2002, Steen VD Ann Rhem Dis 2007 • PAH associata alla SSc è di difficile trattamento e i sintomi sono aspecifici.
  • 7.
  • 8. PAH in SSc Clinica Non sintomi precoci Screening raccomandato annualmente nelle popolazioni ad alto rischio Dispnea ingravescente, palpitazioni, sincopi Dolore precordiale, tosse, astenia Sintomi da scompenso cardiaco destro edemi, ascite
  • 9. Caratteristiche IPAH vs SScPAH IPAH SSC PAH età inferiore superiore sistema scheletrico non coinvolto compromesso disfunzione renale presente tardivamente precoce/subclinica disfunzione VD presente deficit contrattilità dx tardiva disfunzione diastolica sx tardiva presente precoce precoce versamento pericardico presente 13% presente 38% anche ad esordio Iponatriemia* tardiva e iatrogena Precoce, correlata a SSc NTproBNP* elevato MOLTO ELEVATO * * Correlato alla sopravvivenza (Forfia PR et al. Am Resp Crit Care Med 2008)
  • 10.
  • 11. Parametri predittivi di PAH in SSc Pattern di malattia LSSc: rischio alto DsSSc: ipertensione correlata alla fibrosi Autoanticorpi ACA + U3RNP Pattern nucleolare Ecocardiogramma PAP > 35 mmHg Predittori di progressione Età avanzata (all’esordio > 47 anni) LSSc Caduta isolata della DLCO <50% Chan B et al. J Rheumatol 2006;33: 204
  • 12. Fattori di rischio per lo sviluppo di PAH nella SSc Hassoun PM. Exp Rev Respir Med. 2009 aug
  • 14. Hassoun PM. Exp Rev Respir Med. 2009 aug
  • 16. Definizione a biomarker as “a characteristic that is objectively measured and evaluated as an indicator of normal biological processes, pathogenic processes or pharmacological responses to a therapeutic intervention” NIH Biomarkers Definitions Working Group
  • 17. Definizione Non sono necessariamente valori di laboratorio, ma anche misurazioni o osservazioni di eventi clinici validate nel tempo e riproducibili
  • 18. Biomarker “ideale” • Riflette i processi biologici sottostanti alla patologia • Predice eventi clinici • E’ facilmente riproducibile • Non ha costi proibitivi RICHIEDE VALIDAZIONE ATTRAVERSO STUDI DI COORTE LONGITUDINALI ( tempo….)
  • 19. Biomarkers e PAH • Aiutano nel comprendere i meccanismi eziopatogenetici alla base di PAH • Predicono rischio di complicanze o peggioramento • Definiscono la risposta alla terapia ………MA……… la loro applicabilità per ora è alquanto limitata alla ricerca clinica e non è sempre disponibile nella pratica clinica
  • 21. Ormoni natriuretici ANP • presente negli atri (ma anche in altri tessuti) • secrezione correlata con la pressione atriale BNP • presente principalmente nei ventricoli, ma anche nel cervello • emivita nel plasma più lunga rispetto ad ANP CNP • presente principalmente nel Urodilatina • prodotto nei reni • escreto nelle urine • esatta funzione non chiara tessuto vascolare • proprietà vasodilatatorie
  • 22.  I 4 peptidi natriuretici noti risultano correlati, l’uno con l’altro, sia per la biochimica che per la funzione fisiologica : - Atrial Natriuretic Peptide (ANP) - Brain (o B-type) Natriuretic Peptide (BNP) - C-type Natriuretic Peptide (CNP) - Urodilatina, una forma leggermente più estesa di ANP  Biochimica : D R I - Comune struttura ad anello con 17 amminoacidi - Struttura ad anello fortemente conservata - 11 amminoacidi su 17 sono omologhi - Struttura ad anello essenziale per l’attività fisiologica C F L C C S G C H2 N  Funzione Fisiologica : - Effetti vari sui tessuti coinvolti nella regolazione del sodio e nella omeostasi della pressione sanguigna — COOH
  • 23. BNP Cardiomiociti -26 Amminoacidi 108 pre-proBNP 1 108 -26 proBNP 1 Sangue 76 NTproBNP Emivita 2 h stabile Peptide 77 108 BNP Emivita 22 min Clearance renale -1
  • 24. Perché dosare NT-proBNP • È molto più stabile nelle normali condizioni della routine clinica (temp.ambiente, sangue intero, siero e plasma) • Presenta una minor variabilità biologica • E’ poco influenzato dalle modalità di prelievo del campione • Ha una concentrazione nel sangue ca.10 volte più elevata • Possiede un range di misurazione molto più ampio (normale: 5 - 35.000 pg/ml; estensibile fino a 70.000 pg/ml mediante diluizione) • E’ eseguibile in completa automazione sui sistemi Elecsys e … MODULAR <E> (anche unitamente agli altri marcatori cardiaci) IMMUNOASSAY (Roche) E’ dosabile con i Kits commerciali in quasi tutti I laboratori ad costo contenuto ( ca 15 euro)
  • 25. • NT-proBNP correla alla classe funzionale di PAH • Specificità 95% e sensibilità del 56% nell’individuazione di PAH secondaria a SSc • Livelli superiori a 395 pg/mL sono altamente predittivi di ipertensione polmonare anche se silente • Un aumento dei livelli basali di NT - proBNP in corso di terapia si associa ad un aumento di tre volte della mortalità
  • 26. N-T proBNP e classe WHO N-T proBNP ed indice cardiaco
  • 27. N-T proBNP e mPAP N-T proBNP e RAP
  • 28.
  • 29.
  • 30.
  • 31.
  • 32.
  • 33. Possible role of NT-PROBNP in biochemical monitoring of pulmonary hypertension in systemic sclerosis. P.Faggioli, S. Finazzi, L.Giani, M. Rondena, M. Lotzniker,A. Mazzone. Ann Rheum Dis, 2006,65:391 I valori basali di NT-ProBNP sono più elevati nei pazienti affetti da ipertensione polmonare e correlano positivamente con i valori di PAH e negativamente con i valori di DLCO. Subset di pazienti a rischio?
  • 35. Table 1: characteristics of patients SSc all pts (98) Age (y) (mean ± SD) Sex (F/M) SSc no PAH (55) 59.28 ± 13.21 56.11 ± 14.1 F 92 Autoantibodies pattern M6 F50 SSc + PAH (43) PAP > 35 mm Hg 63.33 ±10.84 M5 p 0.0067 F42 M 1 ns C 36 (37.5%) Scl70 32 (33.3%) C+Scl70 1 (1%) O 23 (24%) C 20 (36.4%) Scl70 14 (25.5%) C+Scl70 1 (1%) O 16 (29.1%) C 16 (39%) Scl70 18 (43.9%) C+Scl70 0 (0%) O 7 (17.1%) ns 44 (44.9%) 54 (55.1%) 37 (67.3%) 18 (83.7%) 7 (16.3%) 36 (83.7%) ns mRskin score > 14 44 (40.08%) 26 (47.27%) 18(41.80%) ns Pulmonary fibrosis (all stage) (according Kazerooni score) 60 (70.1%) 41 (77.4%) 20 (58.8%) ns 0: 17 (39.4%) I: 9 (21.2%) II: 2 (6.1%) III:13 (27,3%) IV : 2 (6.1%) <0.0001 DLCO > 70% predicted < 70% predicted NYHA (class/ n° pts) Legend Autoantibodies pattern C: centromeric; Scl70: (Scl 70); O: other: nucleolar - specked DLCO/Va : diffusing capacity for carbon monoxide/alveolar volume MRskin score: modified Rodnan skin score P:unpaired t test
  • 36. Correlazione statistica tra PAP e DLCO + NT-proBNP espressa in scala logaritmica
  • 37.
  • 38.
  • 39. BNP e NTproBNP…biomarkers per la diagnosi.. • • • • • • • Sono indici di sovraccarico di pressione o di volume Il livello è più alto nella forma diffusa che nella limitata Il livello è correlato all’età, score cutaneo, PAPs, mPAP, PVR e negativamente con la DLCO Hanno valore prognostico Possono essere usati per decidere procedure invasive Un aumento di livello durante la terapia triplica il rischio di mortalità per PAH La specificità e la sensibilità come valore prognostico di mortalità per PAH del NT-proBNP non viene influenzato dalla presenza di patologia renale ( Leuchte HH et al Chest 2007)
  • 40. BNP e NTproBNP… biomarkers per il follow up Rispettivamente dopo 3 e 7 mesi di terapia con bosentan i valori di NT-proBNP sembrano decrescere parallelamente alla diminuzione della PAH
  • 41. Venous endotelin-1 (ET-1) and brain natriuretic peptide (BNP) plasma levels during 6-month bosentan treatment for pulmonary arterial hypertension Vizza C, Letizia C, Petramala L et al . Regulatory Peptides 2008:151.43 Our data confirm that bosentan is an effective therapy for patients with PAH. Its clinical efficacy (effort tolerance and NYHA) seems to be independent from baseline venous ET1 plasma levels. Bosentan therapy seems to elicit different patterns in ET-1 and BNP plasma levels, with decrease of the peptides only in patients with higher activation of the systemic endothelin system
  • 42. BNP e NT-proBNP conclusioni NHI Biomarkers Working group • molti studi usano NT-proBNP, ma non vi sono evidenze nella pratica clinica sull’efficacia nel monitoraggio alla terapia della PAH • non ci sono chiare raccomandazioni su quale sia il valore di NTproBNP che possa guidare il clinico nel prendere decisioni diagnostiche e terapeutiche • Sono parzialmente influenzati da coronaropatia o insufficienza renale …ma … possono essere di aiuto nella pratica clinica nel suggerire particolari decisioni in casi particolari
  • 44. Troponina –T • Biomarker specifico per indicare sofferenza miocardica • Regola i filamenti di actina nei cardiomiociti ed è usato come marker precoce di infarto miocardico • In PAH incrementano i valori di Trop-T quando aumentando la pressione intramurale si riduce la pressione sistemica e si determina una ischemia relativa a carico del cuore sx NON VALIDATA in PAH
  • 46. HEARTH – type FATTY ACID-BINDING PROTEIN
  • 47. HEARTH – type FATTY ACID-BINDING PROTEIN (H-FABP) • Proteine citosoliche altamente espresse nei tessuti che utilizzano come substrato energetico gli acidi grassi • Il nome deriva dal tessuto in cui sono presenti ( H= cuore, L= fegato) • Non sono presenti in circolo in condizioni normali, ma solo quando vi è un insulto tissutale (es. IMA) • Vengono utilizzati come marker più precoce di IMA rispetto alla troponina T • Sono altamente specifici nella diagnosi di embolia polmonare acuta (Puls M et al Eur Heart J 2007;28:224) ( Kaczynska A et al. Clin Chim Acta 2006;371:117)
  • 48. • Pochi studi validati (principalmente del gruppo di Lankeit) su numeri considerevoli di pazienti ma solo affetti da PAH postembolica • Elevate concentrazioni di H-FABP sono correlate ad una prognosi peggiore e identificano un sottogruppo di pazienti che verrà candidato ad una trombo-endoarteriectomia • Non ci sono studi su pazienti affetti da IPAH o da PAH secondaria a connettivopatie
  • 49. FATTY ACID-BINDING PROTEIN (H-FABP) CONCLUSIONI
  • 50. Biomarkers di attivazione endoteliale Humbert et al NEJM 2004
  • 51. Endotelina 1 Tra i più potenti vasocostrittori endogeni, è prodotta dalle cellule endoteliali circolo polmonare : sede principale di produzione e clearance Elevata in: Anziani Neri Sesso maschile Decresce in terapia con: Vasodilatatori ACE- Beta bloccanti, statine ecc… 2 forme: Precursore BIG-Endotelin-1 e forma attiva Endotelin-1
  • 52. CHEST 2001; 120:1562 CASISTICA : 16 pz affetti da IPAH
  • 53. Il trattamento con iloprost modifica i valori di ET-1 e Big ET-1 MARKER di risposta alla terapia ?
  • 54. Endotelina-1 / Big Endotelina-1 conclusioni
  • 55. Endotelina-3 in PAH • Prodotta anche nei polmoni • Ruolo sconosciuto • ET-1/ET-3 correlano positivamente con classe NYHA, 6MWD, RAP negativamente con saturazione O2 (Montani D et al CHEST 2007;131:101) Potenziale Biomarker Attualmente utilizzato solo in ricerca
  • 56. D-Dimero in PAH (?) Marker di iperattività coagulativa Importante nella fisiopatologia della IPAH In IPAH correla a: classe NYHA sopravvivenza ad un anno (Shitrit D et al CHEST 2002;122:1674)
  • 57. Fattore Von Willebrand Prodotto dalle cellule endoteliali Carrier del fattore VIII Promuove adesione piastrinica ai siti endoteliali danneggiati Marker di danno endoteliale ATTUALMENTE NON DISPONIBILE PER USO CLINICO
  • 63. CENP Pattern Nucleolare scl70 Pattern Nucleolare è più predittivo di FVC in PAH Steen V et al J Rheumatol 2007; 34:2230
  • 64. Ab anti Scl70 e SSc Senecal JL J Rheumatol 2005;32(9):1643-9 • Correlazione con attività della malattia • Correlazione con la gravità della malattia • Correlazione con total skin score Dovremmo quindi cominciare a dare risultati quantitativi, ma non c’è ancora una sufficiente standardizzazione dei dosaggi (Villalta D Clin Rheumatol 2005;24:453-9) ………….ma….
  • 65. Scl-70 nel tempo follow up 5 anni (H. Legnano) 500 PAH 450 concentrazioni UA 400 350 300 250 200 150 * 100 50 0 1 2 3 4 5 6 7 controlli Lotzniker M, Finazzi S, Faggioli P, Mazzone A. submitted 8 9 10 11 12
  • 66. Analisi dei dati A partire dalla concentrazione anticorpale iniziale abbiamo cercato di definire 3 classi di positività: Bassa: fino a 50 UA Media: fino a 150 UA Alta : > 150 UA La classe anticorpale si mantiene stabile nel corso degli anni e non è influenzata dalla terapia E’ possibile utilizzare qs metodica alla diagnosi per individuare un subset di pazienti con prognosi peggiore
  • 67. Table 4. Multivariate Logistic Analyses; Response Variable (pulmonary hypertension)     95% Lower 95% Upper Odds Confidence Confidence Variabile Label Ratio Pr > Chi-Square Limit For OR Limit For OR DLCO (categorical) 8.6202 2.7078 27.4424 0.0003 BNP (categorical) 3.5353 1.0027 12.4641 0.0495 IgG-aCL 1.4784 0.5582 3.9156 0.4314 IgM-aCL 4.6181 1.3822 15.4295 0.0129 IgG-b2GPI 1.0570 0.7553 1.4794 0.7464 IgM-b2GPI 0.3541 0.1613 0.7772 0.0096 fibrosi 1.7104 0.5136 5.6962 Variables: BNP, IgGaCL, IgMaCL, IgGb2GPI and IgMb2GPI were log-transformed   0.3819
  • 69. Anticorpi antifosfolipidi e PAH Autori patologia PPH 99 Wolf M 2000 parametri positività 10% PPH associazioni cliniche o commenti aPL (bassi livelli) disfunzione endoteliale mix APA e LA CTEPH 144 aCL, aB2GPI 20% CTEPH aPL (valori più alti) significato patogenetico ? IgG aCL 21%, IgM 1% B2GPI 4% solo 7/17 aCL a titolo medio alto, no APS (IgG+IgM) Sherer Y 2005 RA 82 Rees JD 2006 PSV 144 aCL LA aCL o LA 17% almeno 1 volta in 9/25 APS Ramos-Casals M 2006 SS 402 aCL LA aPL in 36 pz,presenti altri Ab atipici f-up 1 anno: 4/402 APS, altre MAIS in 7 Vegh J 2006 MCTD 154 25 PAH Karoui S 2007 celiachia 50 Salle V 2008 AECA e aCL aCL, aB2GPI MAIS 294 119 RA aCL IgM nel 64% in PAH 33% no AECA ed aCL sono positività disgiunte? (Del PAH Papa 1997) IgA aCL (no IgG/IgM) no APS in RA 10% per ann. II la positività non è in rapporto ad aPL IgG anti-annessina II + von Landenberg P 2005 aCl B2GPI IgG ECA: PBC 51 AIH aCL, aB2GPI, anti PS 48 Isotipo IgM frequente sia in PBC che AIH anti PS IgM sono anche marcatori di attività
  • 70. Anticorpi antifosfolipidi e PAH Autori n° pazienti 26 (16 d e 10 l) 23 Schoenroth L 2002 parametri aCL, aB2GPI Raynaud positività aCL (IgG/M) in 12% SSc, 22% Raynaud, aB2GPI IgG neg, IgM in 8% SSc e 4% Raynaud associazioni cliniche o commenti no correlazioni cliniche Sato S 2003 48 tutte l aCL, aB2GPI IgG aCL 28%, IgM 61 no aB2GPI morphea generalizzata ( IgM) Antonioli CM 2003 60 (12d e 48l, 2 PAH ) aCL, aB2GPI aCL 13%, aB2GPI 23% (IgM soprattutto) trombosi A-V e PAH Hasegawa M 2004 112 aPS-PT IgG aCL+aB2GPI in aPS/PT 16%, poche positività aCL/aB2, > tromboembolismo, più frequenti ischemie unico test, LA Sanna G 2005 25 (7d, 18 l, 3 PAH ) aPS-PT, aCL, aB2GPI per LA senza correlazione con aPS-PT aPL in 8/25 (6 aCl IgG/M, aB2GPI no periferiche e int polmonare no APS , pz con teleangectasie e PAH ( solo differenze rispetto a gruppo di controllo 3 pz) hanno > IgM aPS-PT Assous N 2005 108 (47d, 61l, 16 PAH ) aCL, aB2GPI aCl 14%, a B2GPI 5% aCL associazione con PAH Sulik A 2005 22 (12d, 10 l, 8 PAH ) aCL, aB2GPI Enzenauer R J 2006 82 (49d, 25 l, 8 overlap) aCL aCl 45%, aB2GPI 41% sempre con aCl Marie I 2008 69 (26d e 43 l, 4 PAH ) aCL, aB2GPI, LA no correlazioni cliniche IgG 12.2%, IgM 3.7% (per lo più a basso titolo) no correlazioni con variabili cliniche (no aCL 19% (IgG e M per lo più a valori bassi) , aB2GPI 4%, LA 4% anche PAH) o di laboratorio score capillaroscopico più alto, interessamento cardiaco, PAH
  • 71. Anticorpi antifosfolipidi/SSc e PAH.. la nostra casistica NO PAH POS 34.6% (aB 2 G P I Ig M aCL I gG p re vale nt e ) mediana media PAH POS 11.1% (s o lo b2GPI I gM I gG I gM 8.75 10.43 12.6 18.58 0.1 3.78 10.535 20.06 aCL I gG 3 b as s e p o s it ivit à ) mediana media 8.4 9.68 b2GPI I gM 10.7 10.14 I gG 0.1 1.01 I gM 5 6.47
  • 72. …Commenti… Solo la sembra positività anticorpale anti B2GPI IgM emergere come di possibile interesse Nella presente casistica il riscontro di movimento anticorpale aPL in “condizioni di overlap” e i dati della letteratura in varia patologia autoimmune ci inducono a valutare con prudenza le positività come specificamente associate a SSc .
  • 73. Bosentan improves functional class pulmonary artrial hypertension and DLCO in scleroderma patients with pulmonary hypertension : a possible synergy with iloprost Beretta L, Scorza R, Del Papa N, Mazzone A J Rheumatol 2006, 33:1915-16. I pazienti HLA B35+ hanno prognosi peggiore e rispondono meno a Bosentan
  • 74.
  • 76. EBM : NHI Biomarkers Working Group 2009 • Nella PAH tutti i potenziali biomarkers non sono ideali per l’utilizzo nella pratica clinica, forse solo ad eccezione di NTproBNP • Sono necessari ancora studi di coorte longitudinali e trials clinici per confermarne la validità

Editor's Notes

  1. La sclerodermia è per definizione una patologia dai molti aspetti e dal coinvolgimento multiorgano La sclerodermia è per definizione una patologia dai molti aspetti e dal coinvolgimento multiorgano
  2. l’aspetto cardiaco e polmonare sono strettamente correlati, come già noto con la manifestazione di PAH ( ipertensione polmonare) associata o non associata allo sviluppo di fibrosi polmonare
  3. Quindi per la multi “organicità” della patologia è opportuno avere un approccio multidisciplinare che comprenda clinica, valutazione strumentale e laboratoristica, la conoscenza dello score di gravità e dei fattori prognostici della malattia al fine di stabilire un programma diagnostico di follow up e terapeutico”tagliato su misura per il singolo paziente”
  4. Leggere solo la definizione
  5. leggere la diapositiva prevalenza della pah nella sclerodermia è sicuramente elevata, ma anche parrebbe sovrastimata guardando la discrepanza che vi è tra il cateterismo dex che comunque è il gold standard diagnostico e l’ecocardiogramma dove le variabili sono molto presenti, come del resto il fatto che sia una metodica strettamente operatore dipendente. Si può aggiungere il fatto che può anche essere positivo che via sia una sovrastima il che indurrebbe ad ulteriori test di conferma quindi con spreco di risorse e all’inizio di terapia più precocemente con aumento sempre dei costi, ma il rischio reale è la sottostima con ritardo diagnostico e terapeutico. La sopravvivenza di PAH secondaria a sclerodermia non trattata, appare minore vs la ipertensione primitiva o idiopatica. I sintomi sono aspecifici e sono strettamente confondibili con interessamento polmonare
  6. Questi sono i principali studi che hanno studiato la prevalenza, i numeri alti della casistica sono dovuti al fatto che in qs paesi c’è un registro per la PAH
  7. La clinica della Pah nella SSc è molto sfumata e quando i sintomi sono evidenti non vi è più spazio terapeutico se non una terapia solo di supporto, da ciò la necessità di individuare dei fattori prognostici o di rischio perchè la clinica di per sè non è sufficiente... Inoltre passa a slide successiva che confronta PAH Idiopatica con secondaria a SSc
  8. Differenze tra le 2 forme di ipertensione polmonare primitiva idiopatica e correlata alla sclerodermia, insistere su sistema scheletrico e muscolare compromesso che peggiora la dispnea, insistere su contrazione cardiaca dx insuff nelle ssc per cardiopatia sclerodermica e disfunzione ventricolare sx precoce. Versamento pericardico è sempre fattore prognostico sfavorevole e peggiorativo maggiormente nelle ssc iponatriemia e bnp sono correlati a sopravvivenza e più elevati in ssc anche per coinvolgimento renale
  9. Questa diapositiva per ribadire il concetto che la PAH correlata a SSc ha una prognosi peggiore rispetto alla primitiva con una sopravvivenza notevolmente peggiore già dopo un anno dalla diagnosi
  10. Non essendoci pertanto parametri sicuramente predittivi di PAH in ssc Nel 2006 Chan aveva così espresso i principali parametri clinici predittivi di insorgenza di PAH nella sclerodermia con anche i relativi parametri di progressione o prognosi peggiore che sono stati poi revisionati recentemente ..da uno studio di hassoun... Andare a diapositiva successiva
  11. Recentissima review pubblicata on line ha individuato da una ricerca bibliografica approfondita quelli che si sono confermati fattori di rischio di sviluppo di PAH , annoverando anche bnp che ha assunto ruolo importante come biomarker di PAH ,
  12. È stato già ampiamente detto della diagnosi, ma presentazione di un algoritmo diagnostico in cui per la prima volta entrano in gioco nella diagnosi anche i biomarker BNP
  13. Tra i test di routine mettono il bnp
  14. Il termine di biomarker è stato recentemente coniato a seguito delle nuove scoperte scientifiche e all’uso di nuove molecole nella diagnosi e monitoraggio di patologie. La necessità di una definizione e di una regolamentazione è stata sentita da numerosi gruppi scientifici che hanno creato anche delle società scientifiche miste al fine di definire i criteri di validazione e di accezione del biomarker, eventuale inserimento in evidence based medicine e nelle linee guida e di conseguenza anche a fini di immissione in commercio e diffusione
  15. Il biomarkers non è necessariamente un parametro di laboratorio o il dosaggio di qualche enzima, anche se attualmente nell’accezione comune e nell’uso comune sono parametri di laboratorio
  16. Aspetti del biomarker ideale. Lo studio longitudinale di coorte è quello statisticamente corretto per la validazione di test o parametri di laboratorio o di nuova introduzione perché richiede l’osservazione di gruppi di pazienti per lungo periodo e ha una potenza generalmente molto elevata nell eliminare i falsi postivi e i falsi negativi. È il test migliore anche per stabilire lì’appropriatezza degli interventi clinici
  17. Leggere solo la diapositiva
  18. Immagine del caos cosmico . Dire che come biomarkers della PAH non c’è nulla di evidence based madicine, non c’è ancora nulla di validato anche se emergono alcune molecole che stanno a poco a poco entrando nell’uso comune
  19. Questi sono i principale ormoni natriuretici alcuni dei quali anche recentemente scoperti, leggere solo le didascalie delle figure. Di questi però solo il bnp ha trovato un suo ruolo come biomarker proprio per la sua emivita relatiuvamente lunga che ne ha consentito il dosaggio
  20. Il bnp viene sintetizzato a livello dei miocardiociti sotto forma di una lunga molecola il pre-probnp che viene poi attivato mediante clivaggio enzimatico con l’eliminazione di un peptide e si ottiene il probnp . Il probnp viene successivamente clivato sempre enzimaticamente in 2 molecole di cui una il bnp maturo che è la forma attiva e il nt probnp che è il frammento N terminale che è una forma inattiva e il rapporto è di 1:1 con la forma attiva . L’ emivita è differente, 22 min x bnp e 2 h x nt probnp . La presenza di insufficienza renale causa significativi incrementi plasmatici della concentrazione di bnp e nt probnp
  21. Leggere solo la diapositiva
  22. Correlazione tra la classe funzionale della PAH e dei valori di BNp e di bnp con indice cardiaco in senso inverso
  23. Sempre in williams vi è una curva di correlazione pressochè identica e con un coefficiente di correlazione significativo tra bnp e pap misurata con ecografia e con cateterismo destro. Questo porta anche al suggerimento di utilizzare bnp ed ecocardiogramma eventualmente nel monitoraggio dei pazienti e delle terapie
  24. In questo lavoro di ciurzinsky si ribadisce invece il fatto che bnp possa essere utilizzato al momento della diagnosi cardiologica dei pazienti sclerodermici come metodica non invasiva e complementare poi al cateterismo dx , con una sensibilità e specificità alte. La complicata roc analisis riesce se pur con qualche limitazione a stabilire anche il valore cut off di bnp come predittore di pah alla diagnosi
  25. In risposta a Choi il gruppo dell’Humanitas conferma i risultati della correlazione di bnp a livello cutaneo con lo skin score, ma non con la dlco. I pazienti però arruolati ( 16 ) sono pochi e non hanno ipertensione polmonare
  26. Questo lavoro di allanore indica come il bnp possa essere correlato alla diminuzione della dlco/va ed entrambe le misurazioni aumentano la sensibilità nella stratificazione del rischio di ipertensione polmonare e quindi suggeriscono la necessità di iniziare precocemente una terapia anche su pazienti asintomatici ma allanore fa di più.. Fa anche una analisi univariata e multivariata vedere diapo seguente
  27. Nel lavoro utilizzando l’analisi univariata e multivariata si sono trovate correlazioni con predizione di PAH correlando dlco/va inferiore al 70% del previsto, alti valori di bnp ves &gt; 28 mm /h. La cosa interessante è che il primo screening è avvenuto con ecocardiogramma, considerando un cut off di 40 mm Hg di PAP sistolica, peraltro confermata poi con cateterismo
  28. Choi sostiene che vi è una correlazione positva tra skin score pa, età e negativa con dlco più marcata nelle forme diffuse e conclude per la possinbilità di utilizzare bnp come marker di fibrosi
  29. Un lavoro fatto dai nostri gruppi congiunti inviato per approvazione dopo essere stato rifiutato per mancanza di utilizzo del cateterismo dx ha ribadito quanto detto precedentemente, cioè che l’associazione di determinazione di pap con bnp in correlazione positiva e con dlco ridotta in correlazione negativa oltre che essere statisticamente significativa e correlata ai valori di PAP permette di validare bnp cpme biomarker a costo relativamente basso per selezionare dei pazienti con prognosi peggiore e quindi monitoraggio più attento
  30. Caratteristiche dei pazienti solo leggere
  31. Utilizzando la metodica logaritmica con variabile continua anche graficamente si vede come ci sia una correlazione tra pap bnp
  32. I nostri dati indicano una correlazione significativa di bnp a valori di pap scelti ecocardiograficamente a 35 mm Hg e che si sono comportati come variabile continua, oltretutto il cut off è stato mantenuto basso, inferiore ai 40 mm Hg come si usa solitamente e questo rafforza quindi la correlazione . Vi è anche una correlazione con la diminuzione della dlco come era prevedibile anche sulla scorta di altre segnalazioni della letteratura. Nel nostro lavoro non è stata fatta una correlazione con l’indice di fibrosi misurato comunque sulle tc dei pazienti secondo lo score di kazerooni in quanto non si potevano avere dati sicuri non avendo ancora il programma radiologico digitalizzato che avrebbe consentito una omologazione dei referti
  33. In questo lavoro si correla con sensibilità e specificità i valori di bnp in relazione a ipertensione polmonare secondaria a fibrosi polmonare associata a patologie polmonari croniche. Qs lavoro viene citato ai fini di spiegare la specificità e sensibilità di bnp come biomarkers in una patologia che ha affinità con le connettivopatie per quanto si riferisce all’ipertensione polmonare secondaria a fibrosi
  34. Da una revisione della letteratura recente si può concludere che come biomarker il bnp si comporta come nelle diapo è scritto quindi leggere
  35. Un recente lavoro di simeoni ha messo in luce anche la possibilità di utilizzare il bnp come marker di risposta alla terapia specifica per la PAH
  36. Qs gruppo ha selezionato dei pazienti e ha dosato endotelina e bnp a distanza di 6 mesi dopo la terapia con bosentan. All’inizio della terapia erano stati fatti due gruppi diversi per i valori più elevati di endotelina e bnp plasmatici e la terapia con bosentan sembra funzionare sul decremento di bnp solo in quei pz con più alto valore di bnp e di endotelina basale
  37. Altro biomarker proposto in pah è troponina t di cui si può vedere al formula di struttura e la sua stretta relazione con l’actina nei miociti cardiaci
  38. Non vi sono molti lavori a proposito sulla tp t come marker di gravità sull’ipertensione polmonare, . In questo lavoro si è trovato che l’incremento di troponina t è un marker di incremento di mortalità nei pazienti con PAH soprattutto primitiva e post embolica . Il che è intuibile perché si va incontro a un defict ventricolare sx anche piuttosto precocemente
  39. Questi biomarkers sono stati recentemente individuati come marcatori più precoci e specifici di insulto miocardico molto più della troponina t , Passare poi a diapositiva successiva
  40. Niente da dire solo leggere
  41. Non vi sono studi in giro su l’impiego di fatty acid ecc nell’ipertensione polmonare. Questo è l’ultimo editoriale che ha raccolto i lavori in giro che sono pochi e tutti di questo gruppo che si occupa di pah postembolica e queste sono le conclusioni Solo legger
  42. L’editoriale conclude che come biomarker i fatty acid possono esser utilizzati nella Pah postembolica, non sono stati fatti studi di comparazione con bnp comunemente usato
  43. Questa diapositiva tratta da un lavoro cardine di humbert del 2004 mette in luce i tre principali diversi pathway a livello endoteliale dell’eziopatogenesi dell’ipertensione polmonare con l’individuazione anche dei possibili punti di azione farmacologica: endotelina gli ERA ( bosentan e affini), fosfodiesterasi ( sildenafil e affini) prostaciclina ( epoprostenolo iloprost e affini) tra i biomarker attualmente proposti come
  44. Endotelina le sue azioni sono scritte in diapositiva, è uno dei maggiori e più potenti vasocostrittori endogeni agisce a livello endoteliale mediante 2 recettori particolari alfa e beta che hanno anche due funzioni lievemente differenti e su cui si sono concentrate attualmente le ricerche per i nuovi farmaci per la pah come gli ERA selettivi o meno selettivi . Esiste la possibilità di dosare due isoforme di cui una forma attiva ET1 e una forma con precursore
  45. In questo lavoro sono stati identificati 16 pazienti affetti da PAHI in cui i valori di endotelina circolante sono stati correlati ai comuni indici di gravità della PAH come le pressioni dei gas ( ega) il 6mwt, la valutazione della PAH con cateterismo dx e con ecocardiogarmma ( PAP media) , età, output ventricolare sx e classe NYHA .. Sorvolare sulle diciture e dire che la correlazione era altissima con p di significatività tutti inferiori a 0.005 Passare poi alla diapositiva successiva con le conclusioni, dove si dice che la terapia con iloprost modofica i valori di ET1
  46. Leggere . Ci si chiede se ET può essere utilizzato come marker e si passa alla conclusione della diapositiva successiva
  47. È stata trovata una forte correlazione con endotelina e la conclusione è che può essere un forte biomarker di prognosi e monitoraggio della terapia e di selezione di pazienti candidati a ETRA
  48. D dimero ha un ruolo controverso. È riconosciuto come marker di attivazione della cascata coagulativa che ha un ruolo riconosciuto nella genesi della PAHI non ci sono assolutamente dati sulla PAH secondaria né studi in merito. L’unico lavoro è questo di Shitrit che però considera solo un subset di paz con IPAH .il ruolo di dimero come biomarker è ancora da considerare
  49. Leggere la diapositiva e sorvolare velocemente stressare sul fatto che attualmente non è disponibile per uso clinico ed è usato solo in studi . I dati emersi dagli studi sembrano promettenti e passare a diapo successiva
  50. si parla di due lavori fatti bene in letteratura questo che è il primo un pochino datato ma che correla la prognosi di PAH con il dosaggio di fvW con la prognosi di paz affetti da PAH . In questo gruppo per la prima volta vengono presi in considerazioni anche un piccolissimo numero di pazi affetti da PAH secondaria ad ab anti fosfolipidi , si vede come fvW sia correlato direttamente ad una peggiore prognosi
  51. In questo lavoro sono stati esaminati alcuni paz affetti da IPAH, PAH familiare e PAH iatrogena . Non sono stati esaminati pazienti con PAH secondaria a sclerodermia però si evidenzia che il dosaggio di vWf è correlato alla sopravvivenza. Siccome i pazienti sono stati seguiti per il follow up in terapia si è visto che i valori decrescono parallelamente alla terapia per cui si può ipotizzare l’uso di vWF come biomarker
  52. introdurre che sono stati cercati anche altri biomarkers più facili da utilizzare , ma troppo inficiati dalla pluripatologia che può dare dei risultati non completamente attendibili. L’unico lavoro per altro del 1999 e quindi un pochino datato di qs gruppo giapponese aveva utilizzato il dosaggio dell’uricemia e ha trovato una correlazione con la sopravvivenza , che con la risposta terapeutica. Non vi è più stata una validazione di qs studio. Potrebbe essere vantaggioso per i bassi costi della metodica
  53. Passare ad argomento dicendo che tra gli esami che normalmente si utilizzano nello screening e follow up dei paz affetti da connettivopatie sono stati individuati alcuni parametri che notoriamente sono associati ad uno score di gravità di malattia che poi inesorabilmente comporta anche interessamento cardiaco e polmonare e quindi anche l’insorgenza di pah. Non c’è chiaramente alcuna letteratura in merito, il NHI working group non si è pronunciato. Esistono segnalazioni sporadiche
  54. L’anticorpo anti rnp u3 , b23 th /to è ad esempio strettamente associato alla comparsa di ipertensione polmonare. Ed è associato ad un incremento della mortalità e allo svluppo precoce di fibrosi ed interessamento renale. Non è entrato nell’uso comune di tutti i laboratori : ad es nel ns viene specificato quando la richiesta viene dal nostro gruppo, ci sono dei kit in elisa per gli ena che lo comprendono, ma spesso crocia con u1rnp . Il pattern di risposta più frequente che volendo potrebbe fare approfondire la ricerca è generalmente il NUCLEOLARE nelle risposte comuni dei laboratori. Il costo è elevato , ma se specificato non proibitivo. Ci sono e attualmente anche nel ns laboratorio lo stanno facendo per valutare la sensibilità anche dei kit in immunofluorescenza sul To /th
  55. In questa segnalazione si riprende quanto detto precedentemente. Secondo la Streen infatti sembrerebbe che il pattern anticorpale nucleolare sia addirittura più predittivo della valutazione respiratoria sull’insorgenza di Pah nella sclerodermia . Non ci sono state fino ad ora smentite
  56. C’è un grande fermento nei laboratori per l’uso quantitativo degli elisa per lo scl 70 per determinare la gravità e l’andamento della malattia. Esiste un gruppo di laboratoristi immunologi che lavorano con i clinici tra cui anche legnano che si sta occupando di validare delle metodiche in laboratorio come biomarkers . Attaulemnte è in studio lo scl 70 elisa e si è visto almeno nel ns gruppo ... Passa a diapo sucessiva
  57. Si è visto in questo lavoro già accettato per presentazione, che i valori di scl 70 tendono a rimanere stabili nel tempo e correlano alla gravità di malattia non essendo influenzati dalla terapia concomitante. È stato possibile delineare 3 sottogruppi di pazienti a seconda del cut off del valore di scl 70 che hanno identificato una classe di pz con bassi valori che tendono a mantenere una patologia poco attiva, una classe intermedia che tende al peggioramento verso una compromissione muscolare, articolare e polmonare, e una in cui i valori già alla diagnosi sono elevatissimi e ha una prognosi peggiore. In questa classe tutti i paz hanno sviluppato pah , qualcuno è deceduto. Il crollo osservato in una paz è stato dovuto ad una concomitante terapia con rituximab per altra patologia (*)
  58. Praticamente si riprende quanto detto prima
  59. È stato esaminato molti lavori usciti su ab anti apl . Per quanto riguarda le associazioni con altre patologie autoimmuni ed eventualmente pah e/o un aspetto peggiorativo sulla patologia preesistente sembra opportuno considerare ql del gruppo di vegh in cui si confronta ab anti apl con ab anti cellule endoteliali e con il dato successivo della del papa che si chiede se siano positività disgiunte
  60. Altri gruppi invece hanno evidenziato una positività con PAH in associazione alla presenza di b2 GPI
  61. Nella nostra casistica la correlazione con PAH degli ab anti apl è bassa, i numeri sono limitati ( 45 paz esaminati), quello che sembra emergere è che non si possa dimostrare una correlazione positiva con la presenza di PAH e di positività per ab anti apl
  62. Quanto emerso dai nostri dati. Solo leggere la diapositiva
  63. Parlando di altri biomarker, qs è il frutto di un lavoro congiunto in cui sembra che la positività per hla b35 sia un fattore prognostico negativo per la risposta agli ERA tipo il bosentan , si potrebbe dunque utilizzarlo al fine di screenare i pazienti per inviarli a una terapia più mirata , visto che attualmente ci sono altre possibilità tipo il sidenafil e gli altri inibitori della fosfodiesterasi o i futuri agonisti recettoriali dei prostanoidi
  64. Esempio di biomarker che ha portato anche ad un risvolto diagnostico e teraputico. Questi anticorpi che sembrano effettivamente apparire come eziopatogenetici ma soprattutto utili per la prognosi in alcune forme di sclerodermia hanno aperto la strada alla sperimentazione di nuove possibilità terapeutiche.. Si sa che è in corso in alcuni centri una sperimentazione con gli inibitori della tirosin kinasi sull’ipertensione polmonare e sulla fibrosi in cui sono arruolati alcuni pazienti come studio pilota i cui risultati sembrano per ora promettenti, anche sulla base di altri studi già condotti in altri paesi europei ( es francia)
  65. Conclusione normale