5. IPERTENSIONE POLMONARE (PAH)
DEFINIZIONE
Condizione patologica caratterizzata da una
pressione arteriosa polmonare media > 25 mmHg
a riposo e > 30 mmHg sotto sforzo
Schannwell CM, Steiner S, Strauer BE. Diagnostics in pulmonary hypertension. J Phys Pharmacol. 2007 (Pt 2): 591-602
Bull TM. Screening and therapy of pulmonary hypertension in systemic sclerosis. Curr Opin Rheumatol 2007, 19:598-603 .
6. IPERTENSIONE POLMONARE E
SCLERODERMIA
• Prevalenza 8-12 % dei pz affetti da SSc (sia forma limitata
che diffusa) diagnosticati con cateterismo dx
2003
Mukeriee D et al. Ann Rheum Dis
• Prevalenza 38-60% nei pz affetti da SSC diagnosticati
con ecocardiogramma
MacGregor AJ et al Rheumatology, 2001
• 30 % delle morti correlate alla SSc sono causate da PAH,
con sopravvivenza a 12 mesi 50-87% vs 88% nella IPAH.
McLauglhin VV. Circulation, 2002, Steen VD Ann Rhem Dis 2007
• PAH associata alla SSc è di difficile trattamento e i sintomi
sono aspecifici.
7.
8. PAH in SSc
Clinica
Non sintomi precoci
Screening raccomandato annualmente
nelle popolazioni ad alto rischio
Dispnea ingravescente, palpitazioni,
sincopi
Dolore precordiale, tosse, astenia
Sintomi da scompenso cardiaco destro
edemi, ascite
9. Caratteristiche IPAH vs SScPAH
IPAH
SSC PAH
età
inferiore
superiore
sistema scheletrico
non coinvolto
compromesso
disfunzione renale
presente
tardivamente
precoce/subclinica
disfunzione VD
presente
deficit contrattilità dx
tardiva
disfunzione diastolica sx tardiva
presente
precoce
precoce
versamento pericardico
presente 13%
presente 38% anche ad
esordio
Iponatriemia*
tardiva e iatrogena
Precoce, correlata a
SSc
NTproBNP*
elevato
MOLTO ELEVATO *
* Correlato alla sopravvivenza (Forfia PR et al. Am Resp Crit Care Med 2008)
10.
11. Parametri predittivi di PAH in SSc
Pattern di malattia
LSSc: rischio alto
DsSSc: ipertensione correlata alla fibrosi
Autoanticorpi
ACA +
U3RNP
Pattern nucleolare
Ecocardiogramma
PAP > 35 mmHg
Predittori di progressione
Età avanzata (all’esordio > 47 anni)
LSSc
Caduta isolata della DLCO <50%
Chan B et al. J Rheumatol 2006;33: 204
12. Fattori di rischio per lo
sviluppo di PAH nella SSc
Hassoun PM.
Exp Rev Respir Med. 2009 aug
16. Definizione
a biomarker as “a characteristic that is
objectively measured and evaluated as an
indicator of normal biological processes,
pathogenic processes or pharmacological
responses to a therapeutic intervention”
NIH Biomarkers Definitions Working Group
17. Definizione
Non sono necessariamente valori di
laboratorio, ma anche misurazioni o
osservazioni di eventi clinici validate nel
tempo e riproducibili
18. Biomarker “ideale”
• Riflette i processi biologici sottostanti alla
patologia
• Predice eventi clinici
• E’ facilmente riproducibile
• Non ha costi proibitivi
RICHIEDE VALIDAZIONE ATTRAVERSO STUDI DI
COORTE LONGITUDINALI ( tempo….)
19. Biomarkers e PAH
• Aiutano nel comprendere i meccanismi
eziopatogenetici alla base di PAH
• Predicono rischio di complicanze o
peggioramento
• Definiscono la risposta alla terapia
………MA………
la loro applicabilità per ora è alquanto
limitata alla ricerca clinica e non è sempre
disponibile nella pratica clinica
21. Ormoni natriuretici
ANP
• presente negli atri
(ma anche in altri tessuti)
• secrezione correlata con la
pressione atriale
BNP
• presente principalmente nei
ventricoli, ma anche nel cervello
• emivita nel plasma più lunga
rispetto ad ANP
CNP
• presente principalmente nel
Urodilatina
• prodotto nei reni
• escreto nelle urine
• esatta funzione non chiara
tessuto vascolare
• proprietà vasodilatatorie
22. I 4 peptidi natriuretici noti risultano correlati, l’uno con l’altro,
sia per la biochimica che per la funzione fisiologica :
- Atrial Natriuretic Peptide (ANP)
- Brain (o B-type) Natriuretic Peptide (BNP)
- C-type Natriuretic Peptide (CNP)
- Urodilatina, una forma leggermente più estesa di ANP
Biochimica :
D R I
- Comune struttura ad anello con 17 amminoacidi
- Struttura ad anello fortemente conservata
- 11 amminoacidi su 17 sono omologhi
- Struttura ad anello essenziale per l’attività fisiologica
C
F
L
C
C
S
G
C
H2
N
Funzione Fisiologica :
- Effetti vari sui tessuti coinvolti nella regolazione del sodio e nella
omeostasi della pressione sanguigna
—
COOH
24. Perché dosare NT-proBNP
• È molto più stabile nelle normali condizioni della routine clinica
(temp.ambiente, sangue intero, siero e plasma)
• Presenta una minor variabilità biologica
• E’ poco influenzato dalle modalità di prelievo del campione
• Ha una concentrazione nel sangue ca.10 volte più elevata
• Possiede un range di misurazione molto più ampio
(normale: 5 - 35.000 pg/ml; estensibile fino a 70.000 pg/ml mediante
diluizione)
• E’ eseguibile in completa automazione sui sistemi Elecsys e …
MODULAR <E> (anche unitamente agli altri marcatori cardiaci)
IMMUNOASSAY (Roche)
E’ dosabile con i Kits commerciali in quasi tutti I laboratori ad costo
contenuto ( ca 15 euro)
25. • NT-proBNP correla alla classe funzionale di PAH
• Specificità 95% e sensibilità del 56% nell’individuazione di
PAH secondaria a SSc
• Livelli superiori a 395 pg/mL sono altamente predittivi di
ipertensione polmonare anche se silente
• Un aumento dei livelli basali di NT - proBNP in corso di
terapia si associa ad un aumento di tre volte della mortalità
26. N-T proBNP e classe
WHO
N-T proBNP ed indice
cardiaco
33. Possible role of NT-PROBNP in biochemical monitoring of
pulmonary hypertension in systemic sclerosis.
P.Faggioli, S. Finazzi, L.Giani, M. Rondena, M. Lotzniker,A. Mazzone. Ann Rheum Dis, 2006,65:391
I valori basali di
NT-ProBNP sono
più elevati nei pazienti
affetti da ipertensione
polmonare e correlano
positivamente con i
valori di PAH e
negativamente con i
valori di DLCO.
Subset di pazienti a
rischio?
39. BNP e NTproBNP…biomarkers per la
diagnosi..
•
•
•
•
•
•
•
Sono indici di sovraccarico di pressione o di volume
Il livello è più alto nella forma diffusa che nella limitata
Il livello è correlato all’età, score cutaneo, PAPs, mPAP,
PVR e negativamente con la DLCO
Hanno valore prognostico
Possono essere usati per decidere procedure invasive
Un aumento di livello durante la terapia triplica il rischio di
mortalità per PAH
La specificità e la sensibilità come valore prognostico di
mortalità per PAH del NT-proBNP non viene influenzato
dalla presenza di patologia renale ( Leuchte HH et al Chest
2007)
40. BNP e NTproBNP… biomarkers per il
follow up
Rispettivamente dopo 3 e 7 mesi
di terapia con bosentan i valori di
NT-proBNP sembrano decrescere
parallelamente alla diminuzione
della PAH
41. Venous endotelin-1 (ET-1) and brain natriuretic peptide
(BNP) plasma levels during 6-month bosentan
treatment for pulmonary arterial hypertension
Vizza C, Letizia C, Petramala L et al . Regulatory Peptides 2008:151.43
Our data confirm that bosentan is an effective therapy for
patients with PAH. Its clinical efficacy (effort tolerance and
NYHA) seems to be independent from baseline venous
ET1 plasma levels. Bosentan therapy seems to elicit
different patterns in ET-1 and BNP plasma levels, with
decrease of the peptides only in patients with higher
activation of the systemic endothelin system
42. BNP e NT-proBNP
conclusioni
NHI Biomarkers Working group
•
molti studi usano NT-proBNP, ma non vi sono evidenze nella
pratica clinica sull’efficacia nel monitoraggio alla terapia della PAH
• non ci sono chiare raccomandazioni su quale sia il valore di NTproBNP che possa guidare il clinico nel prendere decisioni
diagnostiche e terapeutiche
• Sono parzialmente influenzati da coronaropatia o insufficienza
renale
…ma …
possono essere di aiuto nella pratica clinica nel
suggerire particolari decisioni in casi particolari
44. Troponina –T
• Biomarker specifico per indicare sofferenza miocardica
• Regola i filamenti di actina nei cardiomiociti ed è usato
come marker precoce di infarto miocardico
• In PAH incrementano i valori di Trop-T quando aumentando
la pressione intramurale si riduce la pressione sistemica e si
determina una ischemia relativa a carico del cuore sx
NON VALIDATA in PAH
47. HEARTH – type
FATTY ACID-BINDING PROTEIN (H-FABP)
• Proteine citosoliche altamente espresse nei tessuti che
utilizzano come substrato energetico gli acidi grassi
• Il nome deriva dal tessuto in cui sono presenti ( H= cuore,
L= fegato)
• Non sono presenti in circolo in condizioni normali, ma
solo quando vi è un insulto tissutale (es. IMA)
• Vengono utilizzati come marker più precoce di IMA
rispetto alla troponina T
• Sono altamente specifici nella diagnosi di embolia
polmonare acuta
(Puls M et al Eur Heart J 2007;28:224)
( Kaczynska A et al. Clin Chim Acta 2006;371:117)
48. •
Pochi studi validati (principalmente del gruppo di Lankeit) su
numeri considerevoli di pazienti ma solo affetti da PAH
postembolica
•
Elevate concentrazioni di H-FABP sono correlate ad una prognosi
peggiore e identificano un sottogruppo di pazienti che verrà
candidato ad una trombo-endoarteriectomia
•
Non ci sono studi su pazienti affetti da IPAH o da PAH secondaria
a connettivopatie
51. Endotelina 1
Tra i più potenti vasocostrittori
endogeni, è prodotta dalle
cellule endoteliali
circolo polmonare :
sede principale di produzione e
clearance
Elevata in:
Anziani Neri Sesso maschile
Decresce in terapia con:
Vasodilatatori ACE- Beta
bloccanti, statine ecc…
2 forme: Precursore BIG-Endotelin-1 e forma attiva Endotelin-1
55. Endotelina-3 in PAH
• Prodotta anche nei polmoni
• Ruolo sconosciuto
• ET-1/ET-3 correlano positivamente con
classe NYHA, 6MWD, RAP
negativamente con saturazione O2
(Montani D et al CHEST
2007;131:101)
Potenziale Biomarker
Attualmente utilizzato solo in ricerca
56. D-Dimero in PAH (?)
Marker di iperattività coagulativa
Importante nella fisiopatologia
della IPAH
In IPAH correla a:
classe NYHA
sopravvivenza ad un anno
(Shitrit D et al CHEST 2002;122:1674)
57. Fattore Von Willebrand
Prodotto dalle cellule endoteliali
Carrier del fattore VIII
Promuove adesione piastrinica
ai siti endoteliali danneggiati
Marker di danno endoteliale
ATTUALMENTE NON DISPONIBILE
PER USO CLINICO
64. Ab anti Scl70 e SSc
Senecal JL J Rheumatol 2005;32(9):1643-9
• Correlazione con attività della malattia
• Correlazione con la gravità della malattia
• Correlazione con total skin score
Dovremmo quindi cominciare a dare risultati quantitativi,
ma non c’è ancora una sufficiente standardizzazione dei
dosaggi (Villalta D Clin Rheumatol 2005;24:453-9)
………….ma….
65. Scl-70 nel tempo
follow up 5 anni (H. Legnano)
500
PAH
450
concentrazioni UA
400
350
300
250
200
150
*
100
50
0
1
2
3
4
5
6
7
controlli
Lotzniker M, Finazzi S, Faggioli P, Mazzone A. submitted
8
9
10
11
12
66. Analisi dei dati
A partire dalla concentrazione anticorpale iniziale abbiamo
cercato di definire 3 classi di positività:
Bassa: fino a 50 UA
Media: fino a 150 UA
Alta : > 150 UA
La classe anticorpale si mantiene stabile nel corso degli
anni e non è influenzata dalla terapia
E’ possibile utilizzare qs metodica alla diagnosi per
individuare un subset di pazienti con prognosi peggiore
69. Anticorpi antifosfolipidi e PAH
Autori
patologia
PPH 99
Wolf M 2000
parametri
positività
10% PPH
associazioni cliniche o commenti
aPL (bassi livelli) disfunzione endoteliale
mix APA e LA
CTEPH 144
aCL, aB2GPI
20% CTEPH
aPL (valori più alti) significato patogenetico ?
IgG aCL 21%, IgM 1% B2GPI 4%
solo 7/17 aCL a titolo medio alto, no APS
(IgG+IgM)
Sherer Y 2005
RA 82
Rees JD 2006
PSV 144
aCL LA
aCL o LA 17% almeno 1 volta
in 9/25 APS
Ramos-Casals M 2006
SS 402
aCL LA
aPL in 36 pz,presenti altri Ab atipici
f-up 1 anno: 4/402 APS, altre MAIS in 7
Vegh J 2006
MCTD 154 25
PAH
Karoui S 2007
celiachia 50
Salle V 2008
AECA e aCL
aCL, aB2GPI
MAIS 294 119 RA
aCL IgM nel 64% in PAH 33% no AECA ed aCL sono positività disgiunte? (Del
PAH
Papa 1997)
IgA aCL (no IgG/IgM)
no APS
in RA 10% per ann. II
la positività non è in rapporto ad aPL
IgG anti-annessina II +
von Landenberg P 2005
aCl B2GPI IgG
ECA: PBC 51 AIH aCL, aB2GPI, anti PS
48
Isotipo IgM frequente sia in PBC
che AIH
anti PS IgM sono anche marcatori di attività
70. Anticorpi antifosfolipidi e PAH
Autori
n° pazienti
26 (16 d e 10 l) 23
Schoenroth L 2002
parametri
aCL, aB2GPI
Raynaud
positività
aCL (IgG/M) in 12% SSc, 22% Raynaud,
aB2GPI IgG neg, IgM in 8% SSc e 4%
Raynaud
associazioni cliniche o commenti
no correlazioni cliniche
Sato S 2003
48 tutte l
aCL, aB2GPI
IgG aCL 28%, IgM 61 no aB2GPI
morphea generalizzata ( IgM)
Antonioli CM 2003
60 (12d e 48l, 2 PAH )
aCL, aB2GPI
aCL 13%, aB2GPI 23% (IgM soprattutto)
trombosi A-V e PAH
Hasegawa M 2004
112
aPS-PT IgG aCL+aB2GPI in
aPS/PT 16%, poche positività aCL/aB2, >
tromboembolismo, più frequenti ischemie
unico test, LA
Sanna G 2005
25 (7d, 18 l, 3 PAH )
aPS-PT, aCL, aB2GPI
per LA senza correlazione con aPS-PT
aPL in 8/25 (6 aCl IgG/M, aB2GPI no
periferiche e int polmonare
no APS , pz con teleangectasie e PAH ( solo
differenze rispetto a gruppo di controllo
3 pz) hanno > IgM aPS-PT
Assous N 2005
108 (47d, 61l, 16 PAH )
aCL, aB2GPI
aCl 14%, a B2GPI 5%
aCL associazione con PAH
Sulik A 2005
22 (12d, 10 l, 8 PAH )
aCL, aB2GPI
Enzenauer R J 2006
82 (49d, 25 l, 8 overlap)
aCL
aCl 45%, aB2GPI 41% sempre con aCl
Marie I 2008
69 (26d e 43 l, 4 PAH )
aCL, aB2GPI, LA
no correlazioni cliniche
IgG 12.2%, IgM 3.7% (per lo più a basso titolo)
no correlazioni con variabili cliniche (no
aCL 19% (IgG e M per lo più a valori bassi) ,
aB2GPI 4%, LA 4%
anche PAH) o di laboratorio
score capillaroscopico più alto,
interessamento cardiaco, PAH
71. Anticorpi antifosfolipidi/SSc e PAH..
la nostra casistica
NO PAH
POS 34.6% (aB 2 G P I Ig M
aCL
I gG
p re vale nt e )
mediana
media
PAH
POS 11.1% (s o lo
b2GPI
I gM
I gG
I gM
8.75
10.43
12.6
18.58
0.1
3.78
10.535
20.06
aCL
I gG
3 b as s e p o s it ivit à
)
mediana
media
8.4
9.68
b2GPI
I gM
10.7
10.14
I gG
0.1
1.01
I gM
5
6.47
72. …Commenti…
Solo la
sembra
positività anticorpale anti B2GPI IgM
emergere come di possibile interesse
Nella presente casistica il riscontro di
movimento anticorpale aPL in “condizioni di
overlap” e i dati della letteratura in varia
patologia autoimmune ci inducono a valutare
con prudenza le positività come specificamente
associate a SSc
.
73. Bosentan improves functional class pulmonary artrial
hypertension and DLCO in scleroderma patients with
pulmonary hypertension : a possible synergy with iloprost
Beretta L, Scorza R, Del Papa N, Mazzone A
J Rheumatol 2006, 33:1915-16.
I pazienti HLA
B35+
hanno prognosi
peggiore e
rispondono
meno a Bosentan
76. EBM : NHI Biomarkers Working Group
2009
• Nella PAH tutti i potenziali biomarkers
non sono ideali per l’utilizzo nella pratica
clinica, forse solo ad eccezione di NTproBNP
• Sono necessari ancora studi di coorte
longitudinali e trials clinici per confermarne
la validità
La sclerodermia è per definizione una patologia dai molti aspetti e dal coinvolgimento multiorgano La sclerodermia è per definizione una patologia dai molti aspetti e dal coinvolgimento multiorgano
l’aspetto cardiaco e polmonare sono strettamente correlati, come già noto con la manifestazione di PAH ( ipertensione polmonare) associata o non associata allo sviluppo di fibrosi polmonare
Quindi per la multi “organicità” della patologia è opportuno avere un approccio multidisciplinare che comprenda clinica, valutazione strumentale e laboratoristica, la conoscenza dello score di gravità e dei fattori prognostici della malattia al fine di stabilire un programma diagnostico di follow up e terapeutico”tagliato su misura per il singolo paziente”
Leggere solo la definizione
leggere la diapositiva
prevalenza della pah nella sclerodermia è sicuramente elevata, ma anche parrebbe sovrastimata guardando la discrepanza che vi è tra il cateterismo dex che comunque è il gold standard diagnostico e l’ecocardiogramma dove le variabili sono molto presenti, come del resto il fatto che sia una metodica strettamente operatore dipendente. Si può aggiungere il fatto che può anche essere positivo che via sia una sovrastima il che indurrebbe ad ulteriori test di conferma quindi con spreco di risorse e all’inizio di terapia più precocemente con aumento sempre dei costi, ma il rischio reale è la sottostima con ritardo diagnostico e terapeutico.
La sopravvivenza di PAH secondaria a sclerodermia non trattata, appare minore vs la ipertensione primitiva o idiopatica.
I sintomi sono aspecifici e sono strettamente confondibili con interessamento polmonare
Questi sono i principali studi che hanno studiato la prevalenza, i numeri alti della casistica sono dovuti al fatto che in qs paesi c’è un registro per la PAH
La clinica della Pah nella SSc è molto sfumata e quando i sintomi sono evidenti non vi è più spazio terapeutico se non una terapia solo di supporto, da ciò la necessità di individuare dei fattori prognostici o di rischio perchè la clinica di per sè non è sufficiente... Inoltre passa a slide successiva che confronta PAH Idiopatica con secondaria a SSc
Differenze tra le 2 forme di ipertensione polmonare primitiva idiopatica e correlata alla sclerodermia, insistere su sistema scheletrico e muscolare compromesso che peggiora la dispnea, insistere su contrazione cardiaca dx insuff nelle ssc per cardiopatia sclerodermica e disfunzione ventricolare sx precoce. Versamento pericardico è sempre fattore prognostico sfavorevole e peggiorativo maggiormente nelle ssc iponatriemia e bnp sono correlati a sopravvivenza e più elevati in ssc anche per coinvolgimento renale
Questa diapositiva per ribadire il concetto che la PAH correlata a SSc ha una prognosi peggiore rispetto alla primitiva con una sopravvivenza notevolmente peggiore già dopo un anno dalla diagnosi
Non essendoci pertanto parametri sicuramente predittivi di PAH in ssc Nel 2006 Chan aveva così espresso i principali parametri clinici predittivi di insorgenza di PAH nella sclerodermia con anche i relativi parametri di progressione o prognosi peggiore che sono stati poi revisionati recentemente ..da uno studio di hassoun... Andare a diapositiva successiva
Recentissima review pubblicata on line ha individuato da una ricerca bibliografica approfondita quelli che si sono confermati fattori di rischio di sviluppo di PAH , annoverando anche bnp che ha assunto ruolo importante come biomarker di PAH ,
È stato già ampiamente detto della diagnosi, ma presentazione di un algoritmo diagnostico in cui per la prima volta entrano in gioco nella diagnosi anche i biomarker BNP
Tra i test di routine mettono il bnp
Il termine di biomarker è stato recentemente coniato a seguito delle nuove scoperte scientifiche e all’uso di nuove molecole nella diagnosi e monitoraggio di patologie. La necessità di una definizione e di una regolamentazione è stata sentita da numerosi gruppi scientifici che hanno creato anche delle società scientifiche miste al fine di definire i criteri di validazione e di accezione del biomarker, eventuale inserimento in evidence based medicine e nelle linee guida e di conseguenza anche a fini di immissione in commercio e diffusione
Il biomarkers non è necessariamente un parametro di laboratorio o il dosaggio di qualche enzima, anche se attualmente nell’accezione comune e nell’uso comune sono parametri di laboratorio
Aspetti del biomarker ideale. Lo studio longitudinale di coorte è quello statisticamente corretto per la validazione di test o parametri di laboratorio o di nuova introduzione perché richiede l’osservazione di gruppi di pazienti per lungo periodo e ha una potenza generalmente molto elevata nell eliminare i falsi postivi e i falsi negativi. È il test migliore anche per stabilire lì’appropriatezza degli interventi clinici
Leggere solo la diapositiva
Immagine del caos cosmico . Dire che come biomarkers della PAH non c’è nulla di evidence based madicine, non c’è ancora nulla di validato anche se emergono alcune molecole che stanno a poco a poco entrando nell’uso comune
Questi sono i principale ormoni natriuretici alcuni dei quali anche recentemente scoperti, leggere solo le didascalie delle figure.
Di questi però solo il bnp ha trovato un suo ruolo come biomarker proprio per la sua emivita relatiuvamente lunga che ne ha consentito il dosaggio
Il bnp viene sintetizzato a livello dei miocardiociti sotto forma di una lunga molecola il pre-probnp che viene poi attivato mediante clivaggio enzimatico con l’eliminazione di un peptide e si ottiene il probnp .
Il probnp viene successivamente clivato sempre enzimaticamente in 2 molecole di cui una il bnp maturo che è la forma attiva e il nt probnp che è il frammento N terminale che è una forma inattiva e il rapporto è di 1:1 con la forma attiva . L’ emivita è differente, 22 min x bnp e 2 h x nt probnp . La presenza di insufficienza renale causa significativi incrementi plasmatici della concentrazione di bnp e nt probnp
Leggere solo la diapositiva
Correlazione tra la classe funzionale della PAH e dei valori di BNp e di bnp con indice cardiaco in senso inverso
Sempre in williams vi è una curva di correlazione pressochè identica e con un coefficiente di correlazione significativo tra bnp e pap misurata con ecografia e con cateterismo destro. Questo porta anche al suggerimento di utilizzare bnp ed ecocardiogramma eventualmente nel monitoraggio dei pazienti e delle terapie
In questo lavoro di ciurzinsky si ribadisce invece il fatto che bnp possa essere utilizzato al momento della diagnosi cardiologica dei pazienti sclerodermici come metodica non invasiva e complementare poi al cateterismo dx , con una sensibilità e specificità alte. La complicata roc analisis riesce se pur con qualche limitazione a stabilire anche il valore cut off di bnp come predittore di pah alla diagnosi
In risposta a Choi il gruppo dell’Humanitas conferma i risultati della correlazione di bnp a livello cutaneo con lo skin score, ma non con la dlco. I pazienti però arruolati ( 16 ) sono pochi e non hanno ipertensione polmonare
Questo lavoro di allanore indica come il bnp possa essere correlato alla diminuzione della dlco/va ed entrambe le misurazioni aumentano la sensibilità nella stratificazione del rischio di ipertensione polmonare e quindi suggeriscono la necessità di iniziare precocemente una terapia anche su pazienti asintomatici ma allanore fa di più.. Fa anche una analisi univariata e multivariata vedere diapo seguente
Nel lavoro utilizzando l’analisi univariata e multivariata si sono trovate correlazioni con predizione di PAH correlando dlco/va inferiore al 70% del previsto, alti valori di bnp ves > 28 mm /h.
La cosa interessante è che il primo screening è avvenuto con ecocardiogramma, considerando un cut off di 40 mm Hg di PAP sistolica, peraltro confermata poi con cateterismo
Choi sostiene che vi è una correlazione positva tra skin score pa, età e negativa con dlco più marcata nelle forme diffuse e conclude per la possinbilità di utilizzare bnp come marker di fibrosi
Un lavoro fatto dai nostri gruppi congiunti inviato per approvazione dopo essere stato rifiutato per mancanza di utilizzo del cateterismo dx ha ribadito quanto detto precedentemente, cioè che l’associazione di determinazione di pap con bnp in correlazione positiva e con dlco ridotta in correlazione negativa oltre che essere statisticamente significativa e correlata ai valori di PAP permette di validare bnp cpme biomarker a costo relativamente basso per selezionare dei pazienti con prognosi peggiore e quindi monitoraggio più attento
Caratteristiche dei pazienti solo leggere
Utilizzando la metodica logaritmica con variabile continua anche graficamente si vede come ci sia una correlazione tra pap bnp
I nostri dati indicano una correlazione significativa di bnp a valori di pap scelti ecocardiograficamente a 35 mm Hg e che si sono comportati come variabile continua, oltretutto il cut off è stato mantenuto basso, inferiore ai 40 mm Hg come si usa solitamente e questo rafforza quindi la correlazione . Vi è anche una correlazione con la diminuzione della dlco come era prevedibile anche sulla scorta di altre segnalazioni della letteratura. Nel nostro lavoro non è stata fatta una correlazione con l’indice di fibrosi misurato comunque sulle tc dei pazienti secondo lo score di kazerooni in quanto non si potevano avere dati sicuri non avendo ancora il programma radiologico digitalizzato che avrebbe consentito una omologazione dei referti
In questo lavoro si correla con sensibilità e specificità i valori di bnp in relazione a ipertensione polmonare secondaria a fibrosi polmonare associata a patologie polmonari croniche. Qs lavoro viene citato ai fini di spiegare la specificità e sensibilità di bnp come biomarkers in una patologia che ha affinità con le connettivopatie per quanto si riferisce all’ipertensione polmonare secondaria a fibrosi
Da una revisione della letteratura recente si può concludere che come biomarker il bnp si comporta come nelle diapo è scritto quindi leggere
Un recente lavoro di simeoni ha messo in luce anche la possibilità di utilizzare il bnp come marker di risposta alla terapia specifica per la PAH
Qs gruppo ha selezionato dei pazienti e ha dosato endotelina e bnp a distanza di 6 mesi dopo la terapia con bosentan. All’inizio della terapia erano stati fatti due gruppi diversi per i valori più elevati di endotelina e bnp plasmatici e la terapia con bosentan sembra funzionare sul decremento di bnp solo in quei pz con più alto valore di bnp e di endotelina basale
Altro biomarker proposto in pah è troponina t di cui si può vedere al formula di struttura e la sua stretta relazione con l’actina nei miociti cardiaci
Non vi sono molti lavori a proposito sulla tp t come marker di gravità sull’ipertensione polmonare, . In questo lavoro si è trovato che l’incremento di troponina t è un marker di incremento di mortalità nei pazienti con PAH soprattutto primitiva e post embolica . Il che è intuibile perché si va incontro a un defict ventricolare sx anche piuttosto precocemente
Questi biomarkers sono stati recentemente individuati come marcatori più precoci e specifici di insulto miocardico molto più della troponina t ,
Passare poi a diapositiva successiva
Niente da dire solo leggere
Non vi sono studi in giro su l’impiego di fatty acid ecc nell’ipertensione polmonare. Questo è l’ultimo editoriale che ha raccolto i lavori in giro che sono pochi e tutti di questo gruppo che si occupa di pah postembolica e queste sono le conclusioni Solo legger
L’editoriale conclude che come biomarker i fatty acid possono esser utilizzati nella Pah postembolica, non sono stati fatti studi di comparazione con bnp comunemente usato
Questa diapositiva tratta da un lavoro cardine di humbert del 2004 mette in luce i tre principali diversi pathway a livello endoteliale dell’eziopatogenesi dell’ipertensione polmonare con l’individuazione anche dei possibili punti di azione farmacologica: endotelina gli ERA ( bosentan e affini), fosfodiesterasi ( sildenafil e affini) prostaciclina ( epoprostenolo iloprost e affini) tra i biomarker attualmente proposti come
Endotelina le sue azioni sono scritte in diapositiva, è uno dei maggiori e più potenti vasocostrittori endogeni agisce a livello endoteliale mediante 2 recettori particolari alfa e beta che hanno anche due funzioni lievemente differenti e su cui si sono concentrate attualmente le ricerche per i nuovi farmaci per la pah come gli ERA selettivi o meno selettivi . Esiste la possibilità di dosare due isoforme di cui una forma attiva ET1 e una forma con precursore
In questo lavoro sono stati identificati 16 pazienti affetti da PAHI in cui i valori di endotelina circolante sono stati correlati ai comuni indici di gravità della PAH come le pressioni dei gas ( ega) il 6mwt, la valutazione della PAH con cateterismo dx e con ecocardiogarmma ( PAP media) , età, output ventricolare sx e classe NYHA .. Sorvolare sulle diciture e dire che la correlazione era altissima con p di significatività tutti inferiori a 0.005
Passare poi alla diapositiva successiva con le conclusioni, dove si dice che la terapia con iloprost modofica i valori di ET1
Leggere . Ci si chiede se ET può essere utilizzato come marker e si passa alla conclusione della diapositiva successiva
È stata trovata una forte correlazione con endotelina e la conclusione è che può essere un forte biomarker di prognosi e monitoraggio della terapia e di selezione di pazienti candidati a ETRA
D dimero ha un ruolo controverso. È riconosciuto come marker di attivazione della cascata coagulativa che ha un ruolo riconosciuto nella genesi della PAHI non ci sono assolutamente dati sulla PAH secondaria né studi in merito. L’unico lavoro è questo di Shitrit che però considera solo un subset di paz con IPAH .il ruolo di dimero come biomarker è ancora da considerare
Leggere la diapositiva e sorvolare velocemente stressare sul fatto che attualmente non è disponibile per uso clinico ed è usato solo in studi . I dati emersi dagli studi sembrano promettenti e passare a diapo successiva
si parla di due lavori fatti bene in letteratura questo che è il primo un pochino datato ma che correla la prognosi di PAH con il dosaggio di fvW con la prognosi di paz affetti da PAH . In questo gruppo per la prima volta vengono presi in considerazioni anche un piccolissimo numero di pazi affetti da PAH secondaria ad ab anti fosfolipidi , si vede come fvW sia correlato direttamente ad una peggiore prognosi
In questo lavoro sono stati esaminati alcuni paz affetti da IPAH, PAH familiare e PAH iatrogena . Non sono stati esaminati pazienti con PAH secondaria a sclerodermia però si evidenzia che il dosaggio di vWf è correlato alla sopravvivenza. Siccome i pazienti sono stati seguiti per il follow up in terapia si è visto che i valori decrescono parallelamente alla terapia per cui si può ipotizzare l’uso di vWF come biomarker
introdurre che sono stati cercati anche altri biomarkers più facili da utilizzare , ma troppo inficiati dalla pluripatologia che può dare dei risultati non completamente attendibili. L’unico lavoro per altro del 1999 e quindi un pochino datato di qs gruppo giapponese aveva utilizzato il dosaggio dell’uricemia e ha trovato una correlazione con la sopravvivenza , che con la risposta terapeutica. Non vi è più stata una validazione di qs studio. Potrebbe essere vantaggioso per i bassi costi della metodica
Passare ad argomento dicendo che tra gli esami che normalmente si utilizzano nello screening e follow up dei paz affetti da connettivopatie sono stati individuati alcuni parametri che notoriamente sono associati ad uno score di gravità di malattia che poi inesorabilmente comporta anche interessamento cardiaco e polmonare e quindi anche l’insorgenza di pah. Non c’è chiaramente alcuna letteratura in merito, il NHI working group non si è pronunciato. Esistono segnalazioni sporadiche
L’anticorpo anti rnp u3 , b23 th /to è ad esempio strettamente associato alla comparsa di ipertensione polmonare. Ed è associato ad un incremento della mortalità e allo svluppo precoce di fibrosi ed interessamento renale. Non è entrato nell’uso comune di tutti i laboratori : ad es nel ns viene specificato quando la richiesta viene dal nostro gruppo, ci sono dei kit in elisa per gli ena che lo comprendono, ma spesso crocia con u1rnp . Il pattern di risposta più frequente che volendo potrebbe fare approfondire la ricerca è generalmente il NUCLEOLARE nelle risposte comuni dei laboratori. Il costo è elevato , ma se specificato non proibitivo. Ci sono e attualmente anche nel ns laboratorio lo stanno facendo per valutare la sensibilità anche dei kit in immunofluorescenza sul To /th
In questa segnalazione si riprende quanto detto precedentemente. Secondo la Streen infatti sembrerebbe che il pattern anticorpale nucleolare sia addirittura più predittivo della valutazione respiratoria sull’insorgenza di Pah nella sclerodermia . Non ci sono state fino ad ora smentite
C’è un grande fermento nei laboratori per l’uso quantitativo degli elisa per lo scl 70 per determinare la gravità e l’andamento della malattia. Esiste un gruppo di laboratoristi immunologi che lavorano con i clinici tra cui anche legnano che si sta occupando di validare delle metodiche in laboratorio come biomarkers . Attaulemnte è in studio lo scl 70 elisa e si è visto almeno nel ns gruppo ... Passa a diapo sucessiva
Si è visto in questo lavoro già accettato per presentazione, che i valori di scl 70 tendono a rimanere stabili nel tempo e correlano alla gravità di malattia non essendo influenzati dalla terapia concomitante. È stato possibile delineare 3 sottogruppi di pazienti a seconda del cut off del valore di scl 70 che hanno identificato una classe di pz con bassi valori che tendono a mantenere una patologia poco attiva, una classe intermedia che tende al peggioramento verso una compromissione muscolare, articolare e polmonare, e una in cui i valori già alla diagnosi sono elevatissimi e ha una prognosi peggiore. In questa classe tutti i paz hanno sviluppato pah , qualcuno è deceduto. Il crollo osservato in una paz è stato dovuto ad una concomitante terapia con rituximab per altra patologia (*)
Praticamente si riprende quanto detto prima
È stato esaminato molti lavori usciti su ab anti apl . Per quanto riguarda le associazioni con altre patologie autoimmuni ed eventualmente pah e/o un aspetto peggiorativo sulla patologia preesistente sembra opportuno considerare ql del gruppo di vegh in cui si confronta ab anti apl con ab anti cellule endoteliali e con il dato successivo della del papa che si chiede se siano positività disgiunte
Altri gruppi invece hanno evidenziato una positività con PAH in associazione alla presenza di b2 GPI
Nella nostra casistica la correlazione con PAH degli ab anti apl è bassa, i numeri sono limitati ( 45 paz esaminati), quello che sembra emergere è che non si possa dimostrare una correlazione positiva con la presenza di PAH e di positività per ab anti apl
Quanto emerso dai nostri dati. Solo leggere la diapositiva
Parlando di altri biomarker, qs è il frutto di un lavoro congiunto in cui sembra che la positività per hla b35 sia un fattore prognostico negativo per la risposta agli ERA tipo il bosentan , si potrebbe dunque utilizzarlo al fine di screenare i pazienti per inviarli a una terapia più mirata , visto che attualmente ci sono altre possibilità tipo il sidenafil e gli altri inibitori della fosfodiesterasi o i futuri agonisti recettoriali dei prostanoidi
Esempio di biomarker che ha portato anche ad un risvolto diagnostico e teraputico. Questi anticorpi che sembrano effettivamente apparire come eziopatogenetici ma soprattutto utili per la prognosi in alcune forme di sclerodermia hanno aperto la strada alla sperimentazione di nuove possibilità terapeutiche.. Si sa che è in corso in alcuni centri una sperimentazione con gli inibitori della tirosin kinasi sull’ipertensione polmonare e sulla fibrosi in cui sono arruolati alcuni pazienti come studio pilota i cui risultati sembrano per ora promettenti, anche sulla base di altri studi già condotti in altri paesi europei ( es francia)