Una breve introduzione ad Elsa Morante, vita e opere
Mobile learning - Centro interculturale
1. +
Cosa ho imparato dalla mia
esperienza di mobile
learning con una classe di
italiano L2.
Presentazione a cura di Marta Pavia
Italiano
mobile
2. +
Chi sono
mi chiamo Marta Pavia
ho 31 anni
sono laureata in Scienze linguistiche
con tesi “Italiano mobile.
Sperimentazione del mobile
learning con studenti di italiano L2”
nella vita insegno e mi occupo di
comunicazione e social media.
Mi trovate su martapavia.com
4. +
Cos’è il mobile learning?
Mobile learning = Apprendimento con il cellulare? Definizione
troppo tecnocentrica. (Ranieri 2014,Traxler 2007)
Tre ere: stampa / televisione / era “mobile” (Arrigo 2013)
Sono in corso mutamenti socioculturali che hanno cambiato il
modo di apprendere.
5. +
Cosa ha di diverso
l’apprendimento mobile?
Gli smartphone sono media convergenti -> telefono, fotocamera,
agenda, lettore mp.3, ecc...
(Ben Bachmair - London Mobile learning Group)
Gli studenti sono in continuo movimento e risolvono i problemi nel
momento in cui li incontrano (lifelong learning).
(Sharples ,Taylor,Vavoula 2006)
La conoscenza oggi si costruisce attraverso conversazioni, modalità
che si oppone all’istruzione scolastica istituzionale, in cui
l’insegnante parla e gli studenti ascoltano.
(Sharples ,Taylor,Vavoula 2006)
6. +
La prospettiva ecologica di
Bachmair
Oggi l’apprendimento è informale, individualizzato, legato al
contesto generato dall’utente (sociale, informativo, geografico)
La scuola rifiuta i dispositivi mobili e li relega all’ambito
dell’intrattenimento. Per questo perde il 20% degli studenti.
È necessario opporsi al Taylorismo digitale = apprendente che
punta all’auto-ottimizzazione di se stesso per avere successo nel
mondo del lavoro
Le conoscenze dell’apprendente e gli strumenti tecnologici sono
risorse culturali che vanno sfruttate in modo sostenibile ed
equo(ecologia culturale)
7. +
Mobile complex (Bachmair 2014)
È un modello che descrive la costruzione del significato nella
nostra società.
C’è una stretta correlazione tra quello che l’apprendente sa già
(agency), gli strumenti tecnologici a disposizione (structures) e
il contesto socio-antropologico in cui viviamo (cultural
practices)
8. +
Che fare in pratica?
Non rifiutare le tecnologie e le modalità di apprendimento
degli studenti
Valorizzare le loro competenze pregresse
Portare la loro competenza ingenua a un livello più alto di
consapevolezza
Fare in modo che gli studenti costruiscano dei significati
personali su ciò che stanno apprendendo (teoria
costruttivista dell’apprendimento situato - Lave,Wenger
2006)
Fare in modo che nessuno venga lasciato indietro
10. +
Ma i nativi digitali?
Teoria elaborata da Prensky nel 2001
Gli studenti sono “madrelingua” dei videogiochi e sono in
grado di usare la tecnologia in modo intuitivo, senza fatica, e
praticando il multitasking
Gli adulti sono “immigrati digitali” e conserveranno sempre
un “accento” diverso
Teoria criticata da molti studiosi, anche italiani (Trentin 2009,
Casati 2013)
L’autore stesso la rivede nel 2009 iniziando a parlare di
“saggezza digitale”
11. +
IL BYOD
BYOD significa BringYour Own Device e consiste
nell’impiegare nella didattica i dispositivi di proprietà degli
studenti.
È nominato anche nel Piano Nazionale Scuola Digitale,
documento presentato a Roma dal ministro Giannini
nell’ottobre del 2015
Si supera il divieto precedente
«L’uso dei cellulari da parte degli studenti, durante lo
svolgimento delle attività didattiche, è vietato.
Il divieto deriva dai doveri sanciti dallo statuto delle
studentesse e degli studenti (D.P.R. n. 249/1998).»
12. +
La mia sperimentazione
Ho lavorato per sei mesi con un gruppo di ragazzi tra i 13 e i 17 anni
presso l’associazione ASAI di Torino (20 lezioni da un’ora e mezza).
13. +
Strumenti per il mobile learning
Le piattaforme apposite (Moodle, Edmodo,Weschool) sono
molto ben fatte ma spesso hanno alcuni di questi problemi:
Obbligano a scaricare l’app
Non funzionano bene su browser mobile (non sono responsive)
Obbligano alla registrazione
Non sempre sono in lingua italiana
Hanno un brutto deisgn
Non sono completamente gratuite
Mancano di funzioni utili per l’insegnante (somministrazione di
quiz, creazione di gruppi, possibilità di condividere materiali)
Le cose probabilmente sono migliorate negli ultimi mesi, Weschool
ad esempio ha integrato alcune delle funzioni mancanti.
Ho preso in considerazione 86 webware e applicazioni mobili.
Ne ho usate solo 17.
14. +
Quindi che strumenti ho usato?
sono già presenti sul telefono
occupano poco spazio
funzionano da browser
non richiedono registrazione
sono semplici da usare
funzionano bene su schermo di qualsiasi dimensione
Ho impiegato il più possibile app e software che
15. +
Facebook
Funziona bene su
browser mobile
Molti studenti hanno già
l’account
È in italiano
Da regolamento si può
usare sopra i 13 anni
Permette la creazione di
gruppi (segreti) e lo
scambio di documenti
16. +
Kahoot
App per fare quiz interattivi in tempo reale. I ragazzi l’hanno
apprezzata moltissimo.
19. +
Prezi
Web app per preparare e condividere presentazioni animate
Il mio profilo https://prezi.com/user/duj5e-kaaho-/
20. +
Imgflip
App che permette di editare le foto online. Noi l’abbiamo
usata per creare dei “meme”
21. +
Pic collage
Applicazione per fare collage di foto. Noi l’abbiamo usata
per raccontare aspetti della loro vita legati ai verbi
voglio/devo/posso (digital storytelling)
22. +
Replay (ora Quik)
App per fare montaggio video semplice e veloce. I ragazzi
hanno realizzato dei video nei quali hanno raccontato la
propria storia.
23. +
Altre app
Whatsapp -> instant messaging
Quizalize -> quiz interattivi
Educaplay -> quiz interattivi
Tagul -> nuvole di parole (word cloud)
Slideshare -> condivisione di slides
Instagram -> editing e condivisione di foto
24. +
Non è tutto facile
Tempi lunghi di progettazione e realizzazione dei materiali
Problemi di connessione e altri problemi tecnici
Difficoltà nel personalizzare l’apprendimento e il feedback
Difficoltà nel lavoro di gruppo
Problemi di connessione nel lavoro a distanza
Scarse competenze informatiche degli studenti
Dispositivi obsoleti
Digital divide, anche nelle competenze (Sartori 2006, Gui 2016)
Ecco i problemi che ho riscontrato più spesso:
25. +
Mettetevi alla prova!
Cosa vi è rimasto impresso della lezione di oggi?
Digitate sul browser del vostro telefono l’indirizzo
kahoot.it
Tranquilli, poi potete rileggere le slide sul mio profilo Slideshare
27. +
Bibliografia
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edizioni Menabò, Pescara, http://www.tdjournal.itd.cnr.it/allegatoTD60
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ubiquitaria con i telefoni cellulari in contesto scolastico formale – un approccio al mobile learning
basato su una cultura ecologica, in «Form@are Open Journal per la formazione in rete» n. 73, pp.4-
19 http://www.fupress.net/index.php/formare/article/view/12551
BACHMAIR B., PACHLER N (2014)., A Cultural Ecological Frame for Mobility and Learning, in «Open
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CASATI R. (2013), Contro il colonialismo digitale, Bari, Laterza
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digitale. «TD-Tecnologie Didattiche», 50, pp. 17-24
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28. +
Bibliografia
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