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LE FORME DI COMUNICAZIONE
Realizzato dalla 2^P
COMUNICAZIONE LOGICA E ANALOGICA
L'uomo utilizza due forme di comunicazione:logica e analogica. La
comunicazione logica di solito è verbale,la comunicazione analogica
invece è per lo più non verbale
La comunicazione logica ha esenzialmente tre funzioni: descrivere le
cose,fare affermazioni ed esprimere concetti astratti nominando e
rappresenttando oggetti.
La comunicazione analogica ha la caratteristica principale di ''scaricare''
emozioni riducendo la tensione
IL LINGUAGGIO DEL CORPO
Animali e persone utilizzano il linuaggio analogico, efficace nel
comunicare immediatamente l'esistenza,l'intensita e il carattere di una
relazione ma inadatto a fornire informazioni particolareggiate
Saper interpretare correttamente I messaggi del corpo è una
fondamentale risorsa nei rapporti di lavoro e anche all'intrno dell'ambito
politico.
Come abbiamo visto il nostro corpo''non mente'',poichè con esso
rispondiamo a gesti altrui e allo stesso modo possiamo reagire con un
determinato comportamento anche alle parole pronunciate dal nostro
interlocutore.
COMUNICAZIONE NON VERBALE
Infine da sottolineare è la grandissima quantità di tipologie di
comunicazione non verbale come la: prossemica, cinesica, digitale e
paralinguistica.
IL LINGUAGGIO VISIVO
Rientrano nell’ambito del LINGUAGGIO VISIVO tutti i segni che vengono
percepiti attraverso l’apparato visivo dell’uomo. Esso:
 ha una sua grammatica;
 ha una sintassi;
 svolge diverse funzioni di comunicazione;
 viene usato in vario modo.
I SEGNI
 Le immagini sono costituite dai segni che ne rappresentano le unità
fondamentali. Per poter comunicare utilizzando il linguaggio visivo, tali segni
devono essere organizzati all'interno di una struttura che mette in relazione
significati e significanti secondo regole precise. Ebbene l'insieme di queste
relazioni stabilite secondo regole si chiama codice visivo e la sua conoscenza
è indispensabile per comprendere i messaggi che le immagini comunicano.
LA STRUTTURA DEI SEGNI
 Ogni segno è composto da una forma percepibile attraverso gli organi
di senso, che chiamiamo SIGNIFICANTE e un contenuto non percepibile
che chiamiamo SIGNIFICATO.
IL SIGNIFICANTE
Il significante è identificabile
attraverso la percezione degli
organi di senso
IL SIGNIFICATO
Il significato è un contenuto che
si forma nella mente a seguito
delle sollecitazioni percettive.
CLASSIFICAZIONE DEI SEGNI
 E’ possibile classificare i segni in:
1. Intenzionali, cioè quelli prodotti dall’emittente con un fine ben preciso.
Un esempio di segni intenzionali sono i segnali stradali;
1. Non intenzionali, cioè quelli che inviano un’informazione senza che vi
sia stata intenzione di farlo. Un esempio di segni non intenzionali sono
le impronte che lasciamo sulla sabbia o sulla neve. Le impronte che
lasciamo indicheranno la direzione che abbiamo preso anche se non
abbiamo l’intenzione di farlo.
LA COMUNICAZIONE CON GLI OCCHI
 Gli occhi costituiscono uno dei più importanti mezzi di comunicazione:
possono esprimere amore, odio, gelosia, curiosità, paura; persino meglio
delle parole. Di fatto la parola è lo strumento principale di trasmissione
del pensiero, ma lo sguardo è un mezzo di comunicazione altrettanto
importante e di cui abbiamo minor consapevolezza. La parola
costituisce solo il 20% di ogni comunicazione, il resto è dato da segnali
non verbali.
LE ESPRESSIONI FACCIALI
 Nello studio della comunicazione non verbale e della sua importanza all’interno
dei rapporti interpersonali le emozioni rivestono un ruolo preminente. Le
emozioni sono intense reazioni affettive, di breve durata, che si manifestano
all’improvviso e sono determinate da uno stimolo ambientale. hanno
dimostrato che esistono sei emozioni universali che presentano gli stessi
movimenti facciali in ogni persona, di ogni popolo e cultura.
 Le sei emozioni universali sono: Sorpresa, Paura, Disgusto, Rabbia, Felicità,
Tristezza.
LE ILLUSIONI OTTICHE
 L’illusione ottica è una qualsiasi illusione che inganna l’apparato visivo,
facendo percepire qualcosa che non è presente o facendo percepire in
modo scorretto ciò che nella realtà si presenta diversamente. Gli occhi
osservano e il cervello rielabora le immagini. Ma la realtà non è come ci
appare, è l’arte dell’illusione ottica a farla apparire reale.
Queste linee ci
sembreranno tutte
storte, ma in realtà esse
sono tutte linee dritte:
questo è un esempio di
illusione ottica
IL LINGUAGGIO VISIVO OGGI
 Oggi siamo letteralmente assediati dalle immagini! Pensiamo alle
pubblicità, alle riviste e ai quotidiani, ai fumetti, alla televisione, a
Youtube, ai social network e agli utilizzi potenzialmente infiniti delle
immagini nel web. Le immagini non sono mai fine a se stesse ma sono
state progettate e create per mille motivi diversi, ad esempio per
convincerci a comprare un prodotto, generare una reazione emotiva,
informare, educare, intrattenere…
LE DISTANZE
Quando siamo con altre persone non stiamo né
troppo appiccicati né troppo distanti ma
cerchiamo di mantenere una distanza adatta alla
situazione.
Per le persone esistono quattro tipi di distanze:
• La distanza intima
• La distanza personale
• La distanza sociale
• La distanza pubblica
DISTANZA INTIMA
La zona intima va dal contatto
fisico ai 40 cm. È lo spazio che
contrassegna i rapporti intimi,
a questa distanza è possibile
percepire l’odore e il calore
della persona che si ha
affianco, inoltre il tono della
voce e il volume sono molto
più bassi.
DISTANZA PERSONALE
La “bolla personale” si
situa tra i 40-120 cm. È
una distanza che ha un
estremo nella zona intima
e uno nella zona sociale.
Questa distanza è quella
che noi utilizziamo di più
durante la giornata,
ovvero quella che usiamo
con amici e parenti.
DISTANZA SOCIALE
La distanza tra le persone diventa
sociale quando si aggira tra 1,2 e i
2 m. Questa è la distanza
mantenuta con persone
sconosciute o in un contesto
formale.
DISTANZA PUBBLICA
La distanza pubblica si colloca
oltre i 2 m. Le persone che si
trovano in quest’area non
sono in genere vissute come
entità.
LE DIFFERENZE TRA UOMINI E DONNE
La bolla che
rappresenta il confine
tra le persone è di
forma sferica per le
donne mentre per gli
uomini è a forma di
uovo. Gli uomini
tendono a mantenere
la stessa distanza con
le persone mentre le
donne tendono a
stare più vicine alle
altre donne che agli
uomini.
IL CARATTERE, LA POSIZIONE SOCIALE E LO STATO D’ANIMO
La distanza a cui ci
lasciamo avvicinare e a
cui ci avviciniamo agli
altri è legata anche al
nostro umore. Se ci è
accaduto qualcosa che ci
ha reso felici le distanze
con le persone
diminuiscono, mentre se
siamo di “umore nero” o
siamo nervosi o irrascibili
tendiamo ad ampliare il
proprio bisogno di
spazio.
L’INTROVERSIONE E L’ESTROVERSIONE
Una persona estroversa tende ad
avvicinarsi notevolmente violando le
distanze interpersonali mentre per gli
introversi vale il contrario: un esempio
è il direttore che lascia avvicinare i
subalterni solo fino a una distanza
superiore alla norma, di contro viola
frequentemente lo spazio dei
collaboratori.
I GESTI DEL CORPO E I MODI DI SEDERSDI
L'essere umano ha sempre usato il linguaggio verbale come mezzo per comunicare con i suoi
simili, ma oltre ad esso possediamo un altro mezzo di comunicazione che usiamo anche in
maniera inconscia, ovvero il linguaggio del corpo. Grazie ad esso è possibile capire quanto una
persona sia sicura, interessata, se è sincera, se quest'ultima gradisce la nostra compagnia o
meno, oppure se quest'ultima è stressata o rilassata. Analizziamo le varie posture del corpo,
soprattutto
attenzioniamo le mani e le gambe:
1. Nell'immagine possiamo vedere due modi di
poggiare la mano sul volto, il primo indica che
il
soggetto è annoiato, stanco e pensa ad altro
senza curarsi di cosa dice l'interlocutore, tutto
questo può essere dedotto dal fatto che la testa
giace in maniera passiva sul braccio. Nella
seconda possiamo dedurre che il soggetto è
attento, partecipe ed è concentrato solo sul
vostro discorso, tutto questo è indicato dal
fatto che la testa non giace sulla mano in
maniera
passiva ma è sollevata verso di voi.
2. Nell'immagine possiamo vedere un uomo
seduto con le mani dentro le ascelle che ci lancia
uno sguardo non molto amichevole, possiamo
dedurre che si tratta di una persona chiusa da
alcuni fattori: Il primo è lo sguardo, gelido, fermo
e penetrante come per dirci che non ha
intenzione di dimostrarsi amichevole; il secondo è
la posizione delle mani, infatti esse, usate
spesso per istaurare rapporti con altri, vengono
messe da parte, nascoste.
3. Nell'immagine possiamo vedere una donna con
due posizioni diverse delle mani, nella prima
possiamo dedurre che non è aperta a qualunque
tentativo di interazione con un'altra persona;
possiamo capire tutto questo dalla posizione delle
mani, che formano una barriera e dallo
sguardo penetrante e fermo.
Nella seconda possiamo dedurre che la donna è
aperta, o addirittura cerca, qualunque
tentativo da parte di un'altra persona di
socializzare, lo possiamo dedurre dalle braccia
aperte e attive ma soprattutto dal suo sguardo
caldo, amichevole e quasi accattivante.
4. Nell'immagine possiamo vedere un uomo seduto
sulla sedia in due modi diversi:
Dal primo modo di sedersi possiamo dedurre che
l'uomo è stressato, impaziente di
andarsene e del tutto disinteressato alla
conversazione, lo capiamo grazie alla posizione
delle mani e delle gambe, pronte a scattare come una
molla non appena si presenterà una
qualunque occasione di porre fine alla conversazione.
Dal secondo modo di sedersi possiamo dedurre che
l'uomo è rilassato, sicuro di sé e
abbastanza in confidenza con l'altro da permettersi di
stare in una posizione "da mare", lo
capiamo dalla posizione delle mani, che portano
avanti la testa come per avvicinarla
all'interlocutore e dalle gambe, mese in una posizione
di riposo.
5. Nell'immagine possiamo vedere un uomo che
tiene una gamba sopra l'altra e su di esse
poggia le mani, come se le tenesse. Possiamo
dedurre che all'uomo non va a genio
l'interlocutore e vorrebbe che se ne andasse o
almeno smettesse di parlargli. Lo capiamo
dal modo in cui tiene la testa, come per squadrare
l'interlocutore e dalle mani, che
sembrano quasi sfogare l'irritazione derivata dalla
conversazione sulla gamba.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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Progetto pluridisciplinare scienze ii p

  • 1. LE FORME DI COMUNICAZIONE Realizzato dalla 2^P
  • 2. COMUNICAZIONE LOGICA E ANALOGICA L'uomo utilizza due forme di comunicazione:logica e analogica. La comunicazione logica di solito è verbale,la comunicazione analogica invece è per lo più non verbale La comunicazione logica ha esenzialmente tre funzioni: descrivere le cose,fare affermazioni ed esprimere concetti astratti nominando e rappresenttando oggetti. La comunicazione analogica ha la caratteristica principale di ''scaricare'' emozioni riducendo la tensione
  • 3. IL LINGUAGGIO DEL CORPO Animali e persone utilizzano il linuaggio analogico, efficace nel comunicare immediatamente l'esistenza,l'intensita e il carattere di una relazione ma inadatto a fornire informazioni particolareggiate Saper interpretare correttamente I messaggi del corpo è una fondamentale risorsa nei rapporti di lavoro e anche all'intrno dell'ambito politico. Come abbiamo visto il nostro corpo''non mente'',poichè con esso rispondiamo a gesti altrui e allo stesso modo possiamo reagire con un determinato comportamento anche alle parole pronunciate dal nostro interlocutore.
  • 4. COMUNICAZIONE NON VERBALE Infine da sottolineare è la grandissima quantità di tipologie di comunicazione non verbale come la: prossemica, cinesica, digitale e paralinguistica.
  • 5. IL LINGUAGGIO VISIVO Rientrano nell’ambito del LINGUAGGIO VISIVO tutti i segni che vengono percepiti attraverso l’apparato visivo dell’uomo. Esso:  ha una sua grammatica;  ha una sintassi;  svolge diverse funzioni di comunicazione;  viene usato in vario modo.
  • 6. I SEGNI  Le immagini sono costituite dai segni che ne rappresentano le unità fondamentali. Per poter comunicare utilizzando il linguaggio visivo, tali segni devono essere organizzati all'interno di una struttura che mette in relazione significati e significanti secondo regole precise. Ebbene l'insieme di queste relazioni stabilite secondo regole si chiama codice visivo e la sua conoscenza è indispensabile per comprendere i messaggi che le immagini comunicano.
  • 7. LA STRUTTURA DEI SEGNI  Ogni segno è composto da una forma percepibile attraverso gli organi di senso, che chiamiamo SIGNIFICANTE e un contenuto non percepibile che chiamiamo SIGNIFICATO. IL SIGNIFICANTE Il significante è identificabile attraverso la percezione degli organi di senso IL SIGNIFICATO Il significato è un contenuto che si forma nella mente a seguito delle sollecitazioni percettive.
  • 8. CLASSIFICAZIONE DEI SEGNI  E’ possibile classificare i segni in: 1. Intenzionali, cioè quelli prodotti dall’emittente con un fine ben preciso. Un esempio di segni intenzionali sono i segnali stradali; 1. Non intenzionali, cioè quelli che inviano un’informazione senza che vi sia stata intenzione di farlo. Un esempio di segni non intenzionali sono le impronte che lasciamo sulla sabbia o sulla neve. Le impronte che lasciamo indicheranno la direzione che abbiamo preso anche se non abbiamo l’intenzione di farlo.
  • 9. LA COMUNICAZIONE CON GLI OCCHI  Gli occhi costituiscono uno dei più importanti mezzi di comunicazione: possono esprimere amore, odio, gelosia, curiosità, paura; persino meglio delle parole. Di fatto la parola è lo strumento principale di trasmissione del pensiero, ma lo sguardo è un mezzo di comunicazione altrettanto importante e di cui abbiamo minor consapevolezza. La parola costituisce solo il 20% di ogni comunicazione, il resto è dato da segnali non verbali.
  • 10. LE ESPRESSIONI FACCIALI  Nello studio della comunicazione non verbale e della sua importanza all’interno dei rapporti interpersonali le emozioni rivestono un ruolo preminente. Le emozioni sono intense reazioni affettive, di breve durata, che si manifestano all’improvviso e sono determinate da uno stimolo ambientale. hanno dimostrato che esistono sei emozioni universali che presentano gli stessi movimenti facciali in ogni persona, di ogni popolo e cultura.  Le sei emozioni universali sono: Sorpresa, Paura, Disgusto, Rabbia, Felicità, Tristezza.
  • 11. LE ILLUSIONI OTTICHE  L’illusione ottica è una qualsiasi illusione che inganna l’apparato visivo, facendo percepire qualcosa che non è presente o facendo percepire in modo scorretto ciò che nella realtà si presenta diversamente. Gli occhi osservano e il cervello rielabora le immagini. Ma la realtà non è come ci appare, è l’arte dell’illusione ottica a farla apparire reale. Queste linee ci sembreranno tutte storte, ma in realtà esse sono tutte linee dritte: questo è un esempio di illusione ottica
  • 12. IL LINGUAGGIO VISIVO OGGI  Oggi siamo letteralmente assediati dalle immagini! Pensiamo alle pubblicità, alle riviste e ai quotidiani, ai fumetti, alla televisione, a Youtube, ai social network e agli utilizzi potenzialmente infiniti delle immagini nel web. Le immagini non sono mai fine a se stesse ma sono state progettate e create per mille motivi diversi, ad esempio per convincerci a comprare un prodotto, generare una reazione emotiva, informare, educare, intrattenere…
  • 13. LE DISTANZE Quando siamo con altre persone non stiamo né troppo appiccicati né troppo distanti ma cerchiamo di mantenere una distanza adatta alla situazione. Per le persone esistono quattro tipi di distanze: • La distanza intima • La distanza personale • La distanza sociale • La distanza pubblica
  • 14. DISTANZA INTIMA La zona intima va dal contatto fisico ai 40 cm. È lo spazio che contrassegna i rapporti intimi, a questa distanza è possibile percepire l’odore e il calore della persona che si ha affianco, inoltre il tono della voce e il volume sono molto più bassi.
  • 15. DISTANZA PERSONALE La “bolla personale” si situa tra i 40-120 cm. È una distanza che ha un estremo nella zona intima e uno nella zona sociale. Questa distanza è quella che noi utilizziamo di più durante la giornata, ovvero quella che usiamo con amici e parenti.
  • 16. DISTANZA SOCIALE La distanza tra le persone diventa sociale quando si aggira tra 1,2 e i 2 m. Questa è la distanza mantenuta con persone sconosciute o in un contesto formale.
  • 17. DISTANZA PUBBLICA La distanza pubblica si colloca oltre i 2 m. Le persone che si trovano in quest’area non sono in genere vissute come entità.
  • 18. LE DIFFERENZE TRA UOMINI E DONNE La bolla che rappresenta il confine tra le persone è di forma sferica per le donne mentre per gli uomini è a forma di uovo. Gli uomini tendono a mantenere la stessa distanza con le persone mentre le donne tendono a stare più vicine alle altre donne che agli uomini.
  • 19. IL CARATTERE, LA POSIZIONE SOCIALE E LO STATO D’ANIMO La distanza a cui ci lasciamo avvicinare e a cui ci avviciniamo agli altri è legata anche al nostro umore. Se ci è accaduto qualcosa che ci ha reso felici le distanze con le persone diminuiscono, mentre se siamo di “umore nero” o siamo nervosi o irrascibili tendiamo ad ampliare il proprio bisogno di spazio.
  • 20. L’INTROVERSIONE E L’ESTROVERSIONE Una persona estroversa tende ad avvicinarsi notevolmente violando le distanze interpersonali mentre per gli introversi vale il contrario: un esempio è il direttore che lascia avvicinare i subalterni solo fino a una distanza superiore alla norma, di contro viola frequentemente lo spazio dei collaboratori.
  • 21. I GESTI DEL CORPO E I MODI DI SEDERSDI L'essere umano ha sempre usato il linguaggio verbale come mezzo per comunicare con i suoi simili, ma oltre ad esso possediamo un altro mezzo di comunicazione che usiamo anche in maniera inconscia, ovvero il linguaggio del corpo. Grazie ad esso è possibile capire quanto una persona sia sicura, interessata, se è sincera, se quest'ultima gradisce la nostra compagnia o meno, oppure se quest'ultima è stressata o rilassata. Analizziamo le varie posture del corpo, soprattutto attenzioniamo le mani e le gambe:
  • 22. 1. Nell'immagine possiamo vedere due modi di poggiare la mano sul volto, il primo indica che il soggetto è annoiato, stanco e pensa ad altro senza curarsi di cosa dice l'interlocutore, tutto questo può essere dedotto dal fatto che la testa giace in maniera passiva sul braccio. Nella seconda possiamo dedurre che il soggetto è attento, partecipe ed è concentrato solo sul vostro discorso, tutto questo è indicato dal fatto che la testa non giace sulla mano in maniera passiva ma è sollevata verso di voi.
  • 23. 2. Nell'immagine possiamo vedere un uomo seduto con le mani dentro le ascelle che ci lancia uno sguardo non molto amichevole, possiamo dedurre che si tratta di una persona chiusa da alcuni fattori: Il primo è lo sguardo, gelido, fermo e penetrante come per dirci che non ha intenzione di dimostrarsi amichevole; il secondo è la posizione delle mani, infatti esse, usate spesso per istaurare rapporti con altri, vengono messe da parte, nascoste.
  • 24. 3. Nell'immagine possiamo vedere una donna con due posizioni diverse delle mani, nella prima possiamo dedurre che non è aperta a qualunque tentativo di interazione con un'altra persona; possiamo capire tutto questo dalla posizione delle mani, che formano una barriera e dallo sguardo penetrante e fermo. Nella seconda possiamo dedurre che la donna è aperta, o addirittura cerca, qualunque tentativo da parte di un'altra persona di socializzare, lo possiamo dedurre dalle braccia aperte e attive ma soprattutto dal suo sguardo caldo, amichevole e quasi accattivante.
  • 25. 4. Nell'immagine possiamo vedere un uomo seduto sulla sedia in due modi diversi: Dal primo modo di sedersi possiamo dedurre che l'uomo è stressato, impaziente di andarsene e del tutto disinteressato alla conversazione, lo capiamo grazie alla posizione delle mani e delle gambe, pronte a scattare come una molla non appena si presenterà una qualunque occasione di porre fine alla conversazione. Dal secondo modo di sedersi possiamo dedurre che l'uomo è rilassato, sicuro di sé e abbastanza in confidenza con l'altro da permettersi di stare in una posizione "da mare", lo capiamo dalla posizione delle mani, che portano avanti la testa come per avvicinarla all'interlocutore e dalle gambe, mese in una posizione di riposo.
  • 26. 5. Nell'immagine possiamo vedere un uomo che tiene una gamba sopra l'altra e su di esse poggia le mani, come se le tenesse. Possiamo dedurre che all'uomo non va a genio l'interlocutore e vorrebbe che se ne andasse o almeno smettesse di parlargli. Lo capiamo dal modo in cui tiene la testa, come per squadrare l'interlocutore e dalle mani, che sembrano quasi sfogare l'irritazione derivata dalla conversazione sulla gamba.