1. Il Baco
Floro
Istituto Comprensivo Giovanni Falcone Rende Quattromiglia
Coordinatori progetto: Classe 1^B A.S 2015-2016
- Maria Teresa Torcasio
- Carmela Falcone
- Umberto Tocci
2. Dirigente scolastico: Franca Lucia Perri
Gruppo di lavoro:
- Ambrogio Anna
- De Buono Luciano
- Farruggia Nayan
- Lentidoro Miriam
- Spina Giuseppe
- Turano Francesco
- Verta Martina
3. INDICE
San Floro
Cooperativa ‘’Nido di Seta’’
Museo della seta
Impianto di gelsicoltura
Allevamento Bachi da seta
Il baco da seta (poesia)
Slogan
4. San Floro
San Floro è un piccolo paese posizionato nella
Valle del Corace, in provincia di Catanzaro, con
circa 700 abitanti e offre un paesaggio ricco di
bellezze naturali, un centro storico caratteristico
ed è un ottimo luogo da visitare. Il suo nome
deriva da San Floro Martire.
Si trova a 264 mt sul livello del mare perciò è
dotato di una zona panoramica dove la gente
del posto dialoga, socializza, ammira il mare o i
monti della Sila. La sera il panorama è ancora
più bello con il cielo stellato dove mille cristalli
luccicano nel blu. Questo paese è famoso per
la coltivazione dei bachi da seta.
5. Nido di seta
La cooperativa Nido di Seta nasce nel Novembre 2013
dalla volontà di tre ragazzi, che non volevano lasciare
la propria terra per fuggire alla disoccupazione.
La sua attività principale è la sericoltura, una grande
tradizione che nei secoli passati diede lustro e
prestigio alla città di Catanzaro e alla Calabria tutta. La
cooperativa Nido di Seta opera nel paese di San Floro.
«Siamo tutti giovani e vogliamo porre un freno alla
cosiddetta fuga di cervelli al Nord Italia o addirittura
all’estero. Il nostro gruppo è formato da persone con
un grande senso di tutela dell’ambiente e del
paesaggio, per una crescita del territorio volta allo
sviluppo sostenibile. Intendiamo ripartire dalla terra, la
nostra, sfruttando le risorse che quest’ultima ci offre.
6. Il nostro compito dovrà essere quello di trasmettere tali valori e far riscoprire ai
cittadini forestieri, ma anche conterranei, le meraviglie che può offrire un patrimonio
naturalistico. In tale contesto orchestrare artigianato, tradizione, momenti culturali,
artistici e culinari, in modo da rendere casa nostra un polo di attrazione per il turismo
nazionale e internazionale (Nido di Seta parla tre lingue straniere)» spiega Miriam,
una delle fondatrici della cooperativa, «A San Floro, piccolo borgo caratteristico che
offre un panorama mozzafiato, disponiamo di un interessantissimo Museo della Seta
ambientato in un castello del 1400. La nostra cooperativa invece è all'interno della
pineta panoramica che dista 10 minuti in bicicletta dal centro storico, prevede un
bellissimo percorso naturalistico che si conclude con l'arrivo nella nostra sede.
7. Lì è possibile visionare l'allevamento del baco da seta
in tutte le sue età, dalla nascita dei bachi fino alla
trasformazione in farfalla, e i visitatori rimarranno
incantati dal processo di trattamento della seta ovvero
come dal bozzolo viene estratto il filo di seta. Sempre
nell'area della nostra cooperativa disponiamo di un
gelseto di circa 2500 piante in cui è possibile
passeggiare e, quando è periodo, assaporare le more
di gelso. Il tutto si può concludere con una
degustazione o pranzo dei nostri prodotti sotto un
pino secolare (siamo anche cooperativa agricola).
Tra l'altro la nostra attività è stata da pochissimo
premiata con il premio Siberene che abbiamo ricevuto
direttamente dalle mani dell’orafo di fama
internazionale Gerardo Sacco.»
8. Il museo della seta
La cooperativa ’’Nido di seta’’ possiede e gestisce un
museo. Questo museo è allestito all’interno di un antico
castello del 1400, il castello Caracciolo.
L’esposizione si sviluppa su due piani:
Al pian terreno troviamo un piccolo percorso di
spiegazione della vita del baco da seta (di cui
parleremo successivamente), un’esposizione di
alcuni damaschi del 1700 e del 1800 e di alcuni abiti
da sposa (tutte le donne del vecchio borgo usavano
questo vestito). Sempre al piano più basso troviamo
un telaio a 4 licci del 1500.
Al primo piano è presente un cartellone con i diversi
coloranti naturali usati per la seta (mallo di noce,
margherite gialle, melograno, uva, tulipano, more di
gelso, rape, robbia, sambuco), vari telai (trai quali uno
molto complesso che non è stato ancora ordito) e un
viaggio nella storia della seta in Thailandia.
9. Impianto di gelsicoltura
A San Floro, per l’attività della cooperativa, è
stato utilizzato un terreno posto in una vallata
dove si coltivano piante di gelso. Al momento la
piantagione è formata da più di 2.500 alberi di
gelso. Il gelso è una pianta della famiglia delle
Moracee originario dell'Asia. Comprende alberi
o arbusti di taglia media. Le foglie sono
caduche, di forma ovale con margine dentato e
si conservano a lungo. Ne esistono diverse
specie, le principali sono il Gelso bianco (Morus
alba) e il Gelso nero (Morus nigra). Il gelso fu
scoperto da Marco Polo nel 1271 in Cina.
10. Questa è l’unica pianta che il baco da seta mangia e senza di
essa la sericoltura non potrebbe essere praticata.
Il gelso bianco cresce piuttosto velocemente, può essere alto
fino a 15–20 m, con una chioma densa, ampia e arrotondata
verso la sommità. Ha radici di colore aranciato, robuste,
profonde ed espanse, poco adatte a terreni secchi e aridi anche
se il gelso è una pianta molto flessibile perché riesce anche a
crescere in luoghi aridi. Vegeta in luoghi soleggiati e necessita di
un ampio spazio in quanto raggiunge notevoli dimensioni. Può
vivere fino a 150 anni. Il gelso nero è molto simile a quello
bianco ma ha qualche caratteristica peculiare diversa (foglia,
frutto, tronco). Per la crescita della pianta, il gelso deve essere
aiutato con un ramo di una qualsiasi pianta che va rimpiazzato
appena l’albero cresce. In primavera la potatura deve avvenire
subito dopo aver prelevato le foglie per nutrire i bachi.
11. Allevamento bachi da seta
A San Floro le attività di allevamento dei bachi da seta si
svolgono in una casupola in C.da Chiusi Murrini che nei
periodi estivi si riempie di graticci (piccoli telai di legno che
fanno da supporto alle foglie di gelso e ai bachi). Questa
casa viene disinfettata periodicamente con calce madre e
può ospitare un massimo di 80.000 bachi.
La bachicoltura (o sericoltura) cominciò ad essere praticata
in Cina già dal VII millennio a.C. Una leggenda dice che la
sua nascita si deve all'imperatore Xi Ling Shi. Per millenni
fu una pratica tenuta in segreto. Nonostante ciò, in epoche
successive, si sono verificate delle esportazioni della seta
verso Il Giappone, la Corea e l'India.
La vita del baco dura circa un mese ed è composta da
quattro mute (fase in cui il baco si immobilizza) fino alla
costruzione del bozzolo (chiamata salita al bosco) in cui i
bachi vengono aiutati col supporto di ramoscelli di ginestra.
Il baco si nutre tutto il tempo di foglie di gelso che vengono
tagliuzzate per facilitarne la masticazione. Le sue uova si
schiudono tra la fine di aprile e l'inizio di maggio.
12. Il bozzolo può essere di vari colori, bianco, giallo, giallo oro, rosa, giallo
verde, che sono legati al colore delle zampe dell’insetto.
Dopo 15 giorni il baco si trasforma in una farfalla. Questo tipo di farfalla
non può volare perché ha delle ali troppo piccole per reggere il suo
peso. Le farfalle si accoppiano e ogni farfalla femmina ha circa 500
uova in grembo. Molte uova vengono ibernate per non farle schiudere.
Ma per produrre la seta le farfalle non devono bucare il bozzolo. I bachi
vengono uccisi mentre sono in metamorfosi. Dopo aver ucciso i bachi i
bozzoli si immergono in acqua calda (non bollente) per sciogliere la
sostanza collosa che tiene unito il bozzolo (sericina). Successivamente
con uno scopino di erica viene preso il capofilo dei bozzoli.
In media da un bozzolo bianco si ricavano 2 km di seta, invece da uno
colorato se ne ricavano circa 800 m.
Per raccogliere il filo si usa uno strumento chiamato aspo.
Quindi si procede alla sua colorazione che consiste nello sciogliere i
pigmenti di alcuni fiori, frutti o ortaggi in acqua calda e poi immergere
in essa la seta per un lasso di tempo che varia dal tipo di colorante
usato. Per facilitare questa fase nell’acqua viene messo dell’allume di
rocca (minerale).
Aspo
13. Una delle prime fasi della crescita dei bachi.
Alcuni di essi sono immobili perché sono in muta.
15. Il baco da seta
Un bel giorno
da un uovo
nasce un insetto nuovo.
Un bruchetto piccolino
un bacolino.
Lui produce seta
un dono così prezioso
da fare invidia al più odioso.
Anna Ambrogio
16. Questa ricerca alla scoperta della sericoltura a
San Floro finisce qui ma prima ricorda che…