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LO STAGNO
DI LAUNAY
Arroccato sulle scogliere di Varengeville-sur-Mer, questo magnifico giardino privato si
estende su una superficie di circa 6 ettari. Interamente progettato dal suo proprietario,
Jean-Louis Dantec, amante di piante rare, è situato sulla costa di Albâtre, nella
regione della Seine Maritime.
Dal 1990 e nei successivi diciassette anni, Dantec ha intrapreso titanici lavori grazie
ai quali i dolci pendii vergini si sono trasformati in un giardino idilliaco, ravvivato da
molteplici specchi d’acqua. Il terreno di questi antichi pascoli è pesante, leggermente
acido, il clima mite beneficia di una considerevole umidità, tutte condizioni ideali
perché migliaia di specie originali si affianchino armoniosamente, illuminando questo
Eden tutto l’anno.
Grazie a un’originaria ideazione ariosa e a una tecnica di potatura trasparente*
, il
giardino appare sempre luminoso e accoglie a braccia aperte i raggi parsimoniosi del
sole normanno.
Fortemente influenzato dalla principessa Greta Sturdza (Vasterival), amica e vicina,
dal 1989 Dantec consacra la sua travolgente passione ad alberi dalle cortecce decorative
che mette ottimamente in risalto accostandoli a ortensie, cornioli, graminacee, arbusti
dalle fioriture o fruttificazioni invernali (hamamelis, eriche, skimmia…) e a piante
con originali fogliami persistenti (rododendri, conifere…). Concepite per colorare
l’inverno di mille luci, le sue composizioni, pur sobrie, sono nondimeno spettacolari
e dannatamente espressive.
Le collezioni più rappresentative dello Stagno di Launay sono quelle consacrate ai
generi Betula, Acer, Prunus, Stewartia nonché a Magnolia, Hydrangea, Rhododendron,
che garantiscono una perfetta transizione da una stagione all’altra.
* Nel testo: taille par transparence (più comunemente taille de transparence). Potatura leggera
o di alleggerimento messa a punto dalla principessa Greta Sturdza a Vasterival e volta, rispettando
la silhouette e il portamento di alberi e arbusti, a valorizzare la luminosità del giardino, l’effetto
di “trasparenza” e leggerezza. Dominique Cousin, attuale curatore di Vasterival, insieme a Franck
Boucourt è autore di un prezioso volume dedicato a questa innovativa tecnica di potatura:
La taille de transparence et autres tailles simples des arbres et des arbustes, Edition Ulmer, 2011
(N. di T.)
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L O S T A G N O D I L A U N A Y( F R A N C I A )
Tre Betula utilis var. jacquemontii allevate a ceppaia sono il pezzo forte della composizione.
Tutto attorno si susseguono altri alberi chiave, promesse di transizione da una stagione all’altra:
Cornus controversa ‘Variegata’, dal maestoso portamento piramidale e i germogli primaverili
verde tenero; Taxodium distichum ‘Pendens’ che d’autunno si infiamma o, ancora, sullo sfondo,
Acer palmatum ‘Sango-kaku’, che in inverno si trasforma in una palla di fuoco.
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É T A N G D E L A U N A Y
Nel loro scrigno di Carex morrowii
‘Fischer’s Form’, gli scarlatti Cornus
alba ‘Sibirica’ d’inverno sfavillano
al minimo raggio di sole radente.
SIR HAROLD
HILLIER GARDENS
Rinomato vivaista, Sir Harold Hillier è stato uno dei personaggi più influenti nella
storia dell’orticoltura contemporanea. Sugli argini del fiume Test, a una decina di
chilometri a nord-ovest di Southampton, dal 1953 comincia a piantare numerose
specie di alberi rari, creando un arboreto che a tutt’oggi rappresenta una delle
più belle e ricche collezioni di piante legnose tipiche delle zone temperate. Le
cifre sono da capogiro: 14 collezioni nazionali, 42 000 alberi e arbusti, 12 000 taxa
diversi, il tutto in un favoloso contesto paesaggistico di 72 ettari: un vero paradiso
terrestre per gli appassionati di piante.
Anche il giardino d’inverno, creato nel 1996 e assai famoso, è di una varietà
impressionante. Ampliato in tre riprese al fine di mostrare ciò che di meglio
si realizzava in materia, sfoggia circa 650 specie differenti su poco più di un
ettaro e mezzo, offrendo centinaia di combinazioni invernali. Nei Sir Harold
Hillier Gardens, l’inverno è una stagione fortemente attesa. I colori brillanti e
le texture sorprendenti delle cortecce di Betula, Prunus, Acer, Stewartia, Cornus,
Rubus, Salix… rivaleggiano senza arrossire con le inebrianti fioriture di Daphne,
Hamamelis, Lonicera, Viburnum, Galanthus, Cyclamen…
L’estremità orientale del giardino raggruppa un’incredibile selezione di conifere
nane attigua alla collezione di eriche piantate dal 1960 in poi. Sostituite ogni dieci
anni con cultivar recenti, queste piantagioni si ampliano di continuo, offrendo non
solo un gran numero di idee complementari per i giardini d’inverno ma anche forme
e colori in netto contrasto con il biancore dei tronchi delle betulle himalayane.
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L A D Y F A R M G A R D E N S( I N G H I L T E R R A )
PAGINA A DESTRA: La brina incanta con la sua magia: in un attimo raggela
il paesaggio, sublimando il grafismo della pianta più comune.
Così, la vecchia quercia, sperduta nel suo bianco mantello, diventa incantevole.
IN ALTO: Ogni dettaglio è finemente scontornato, e a spiccare sono le nere
infiorescenze di Phlomis russeliana con i pennacchi delle graminacee (Miscanthus
sinensis ‘Gracillimus’ e ‘Ferner Osten’, Deschampsia cespitosa ‘Goldtau’).
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C A M B R I D G E B O T A N I C A L G A R D E N
SOPRA: Ancora ammantato della sua livrea autunnale, Cornus alba ‘Sibirica’
si staglia in uno scrigno di fogliami verdi. D’inverno, i colori si armonizzano attorno
ai cornioli rossi. Bergenia ‘Bressingham Ruby’ si tinge di porpora, Erica ‘Furzey’
dischiude i suoi boccioli lilla, mentre le foglie palmate di Helleborus foetidus si offuscano.
PAGINA A DESTRA: In controluce, i lembi di corteccia di Acer griseum, i fusti di Rubus
phoenicolasius e di Cornus sanguinea ‘Midwinter Fire’ si infiammano all’unisono.
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C O R T E C C E D E C O R A T I V E : C R I T E R I C R O M A T I C I
Il genotipo non è il solo responsabile del fenotipo. Le condizioni di vita determinano
in modo considerevole la colorazione delle cortecce, ma anche il clima, l’umidità,
l’esposizione o, ancora, la particolarità del terreno sono fattori decisivi.
Le caratteristiche di una specie selezionata per la sua corteccia ornamentale
sono profondamente legate ai geni. Fonte perenne di incredibili sorprese,
la mescolanza genetica produce alcune nuances ricercate dai giardinieri.
AMBIENTEGENETICA
SOPRA: Questo Eucalyptus coccifera sfoggia una magnifica
livrea arcobaleno grazie alla concomitanza di tutti i
fattori ambientali favorevoli. Il terreno degli impervi
altipiani della Tasmania, l’altitudine, temperature rigide,
la presenza di nebbia che satura di umidità l’atmosfera,
senza dimenticare il periodo di desquamazione propizio
alle favolose variazioni cromatiche dei tronchi…
difficile, insomma, ottenere le condizioni ottimali
per poter ammirare questo spettacolo maestoso
ma, ahimè, effimero.
A FIANCO: Questa betulla (2a) è la pianta madre servita
a creare, tramite innesto, tutte le Betula albosinensis
Blason® ‘Minrouge’. Cresce nel Giardino del Bois
Marquis, a Vernioz, a sud di Lione, mentre uno
dei suoi primi cloni (2b) cresce nello Stagno di Launay
a Varengeville-sur-Mer, nei pressi di Dieppe. Il clima,
l’umidità, l’esposizione e il suolo sono assai diversi,
ma la seconda sfoggia sempre una corteccia ben più
accesa dell’esemplare dal quale è stata ottenuta.
A FIANCO: In questo boschetto di betulle, i tronchi
viola mammola o rosa salmone sono di Betula
albosinensis nate da ibridazioni naturali.
I semi sono stati raccolti in natura a Kaolan,
nella provincia del Gansu (Cina nord-occidentale).
Nonostante la stessa origine, la variabilità genetica
dei semi è un fattore decisivo: alcune piantine,
infatti, mostrano cortecce più colorate.
Tale distinzione ha permesso di creare due varietà:
la betulla ‘China Rose’ – di un rosa più acceso
tendente al rosso arancio – e la ‘Pink Champagne’
dalle tonalità piuttosto rosa pallido.
SOTTO: È importante selezionare il clone giusto che
produrrà il colore desiderato. Scegliete una specie
nota per la sua magnifica corteccia e cercate di
individuare la provenienza del vostro esemplare.
Per Prunus rufa, ad esempio, il clone di Hillier
si rivela più scuro di quello di Cambridge.
Acer griseum, invece, si riproduce solo per seme.
A seconda dell’origine delle piante madri
portatrici di semi fertili, il tronco svela
desquamazioni e colori diversi, dall’ocra (1a)
al rosso (1b), se non quasi al nero (1c).
[2a][1b] [2b][1c][1a]
(STONE LANE GARDENS, INGHILTERRA) (MOUNT FIELD NATIONAL PARK, TASMANIA, AUSTRALIA)