2. 1. Tendenze riformatrici prima di Lutero
Il papa rappresentato in vesti La Chiesa ha in mano una borsa per
guerriere senza segni cristiani l’elemosina e non bada ai simboli di
fede che la circondano
3. Movimenti riformatori nel Medioevo
I movimenti di riforma della chiesa cristiana in Occidente
assunsero importanza e ebbero un forte seguito a partire
dall’anno 1000, quando ebbero origine i movimenti come la
patarìa (XI-XII secolo), che proponeva un ritorno della
Chiesa troppo mondana e secolarizzata alla purezza e alla
fedeltà del messaggio evangelico
Alcuni movimenti riformatori, come quello dei càtari (in
Provenza) e dei valdesi (tra Piemonte e Svizzera) furono
dichiarati eretici e perseguitati violentemente dalla
Chiesa cristiana e dalle autorità politiche nel XIII
secolo
Ciò che accomunava tutte i gruppi riformatori era la richiesta
che la Chiesa cristiana si liberasse dal pesante intreccio
tra potere spirituale e potere temporale che nei secoli si
era rafforzato e approfondito, e che appariva come
assolutamente antitetico rispetto agli ideali evangelici
4. Riforma religiosa
e ricadute sociali e politici
I movimenti di riforma religiosa spesso si intrecciavano con
forme di protesta sociale e politica, che mettevano sotto
accusa la Chiesa come struttura di potere
Queste correnti di protesta anticlericale si
rafforzarono nel corso del XIV secolo, quando si
verificarono fatti cruciali: la grave crisi economica, che
provocò una crisi morale estremamente profonda; e
l’affermazione delle monarchie nazionali, che volevano
tenere separate le due sfere di potere: temporale (dei re) e
spirituale (del papa e delle gerarchie ecclesiastiche)
Nel caso della Francia, più volte i monarchi cercarono di
rendere la Chiesa più nazionale e meno vincolata all’azione
religiosa e soprattutto politica di Roma
5. John Wycliff
In questo clima maturarono movimenti di dissidenza
religiosa in Inghilterra e in Boemia
In Inghilterra, il filosofo e teologo John Wycliff, vissuto
nel cuore del Trecento (1320 – 1384) mise in dubbio la
convinzione secondo la quale gli uomini si salvano
sia per la propria fede, sia grazie alle loro opere
Egli sosteneva che solo la fede, resa viva dalla lettura
e dalla meditazione sulle Sacre Scritture, può
salvare l’uomo, sottoposto all’onnipotenza di Dio
La Chiesa, secondo Wycliff, aveva un ruolo
importante, ma non decisivo per l’uomo: la sua
funzione di mediazione tra Dio e l’uomo era meno
importante di quanto lo fosse la fede viva
John Wycliff Inoltre, lo Stato, imponendo all’uomo il rispetto
delle leggi, era capace di guidare l’uomo a
comportamenti adeguati alla volontà di Dio
Il vero cristiano doveva vivere la sua fede nella
dimensione interiore, mentre la liturgia e i suoi riti
rischiavano di essere solo manifestazioni esteriori, ma
poco sentite della fede
6. L‟azione riformatrice di Jan Hus
Le idee di Wycliff influirono molto su un altro
dissidente, il boemo Jan Hus, animatore di gruppi
misti di laici e ecclesiastici tra la fine del XIV e
l’inizio del XV secolo
Hus insisteva, come Wycliff, sull’importanza
preponderante della fede rispetto alle opere
per la salvezza dell’uomo
Inoltre si schierò, in modo più deciso di Wycliff,
contro il potere politico della Chiesa, affermando
che spettasse allo Stato mantenere l’ordine cristiano
Inoltre egli condannava anche il mercato delle
indulgenze, cioè il fatto che la salvezza degli uomini
passasse attraverso la carità pagata a caro prezzo per
ottenere l’indulgenza, cioè il perdono dei peccati per i
già morti per accelerarne il percorso di salvezza
Hus fu presente nel 1414 al Concilio di
Costanza, in Germania, dove la Chiesa pose fine al
cosiddetto Scisma d’Occidente, provocato dalla
Il rogo di Jan Hus presenza di un papa e di due antipapi
Il Concilio condannò Hus per le sue idee al
rogo come eretico, condanna che fu eseguita a
Praga nel 1415
7. Il movimento della Devotio moderna
Le iniziative riformatrici non si interruppero, anche se fino
alla fine del XV secolo nessuna di esse assunse un
carattere apertamente condannato dalla Chiesa come
eretico
Ebbe un particolare seguito il movimento chiamato della
Devotio moderna, che nacque in Olanda a fine Trecento e
poi si espanse nelle Fiandre e nei territori tedeschi
Esso basava la sua esperienza religiosa, che si svolgeva in gruppi
di laici, sull’imitazione di Cristo
Il gruppo praticava il modello di vita proposto dai Vangeli:
lavoro in comune, raccoglimento e meditazione sui testi sacri
erano i cardini dell’esistenza nelle comunità ispirate alla
Devotio moderna
8. Erasmo da Rotterdam
Il più importante pensatore cristiano dell’epoca fu
Erasmo da Rotterdam
Egli professava una filosofia di Cristo
La sapienza del cristiano doveva basarsi sulla
parola divina, in particolare sul Vangelo dentro
il quale esisteva il più ampio patrimonio di
conoscenza
Il cristiano per impadronirsi della parola
divina doveva cancellare dalle Sacre Scritture
le interpretazioni e i commenti prodotti da
secoli di ignoranza e di superstizione
Erasmo, in conformità alle sue convinzioni morali,
aveva curato un’edizione stampata del Vangelo,
per mettere i lettori a diretto contatto con il
Erasmo da Rotterdam testo sacro
Inoltre curò edizioni anche di opere di Padri della
Chiesa, come Girolamo, Ambrogio e Agostino, in
modo che le vere interpretazioni del messaggio di
Cristo fossero disponibili per tutti i cristiani
9. Una Chiesa di potere
Di fronte a questi movimenti e a questi uomini
dediti alla riforma della Chiesa si presentava una
Chiesa che sembrava avere perso autorità
morale,anche per responsabilità dei papi che
la guidavano,molto mondani e poco spirituali
Alessandro VI
Alessandro VI Borgia, papa tra 1492 e 1503, fu
un politico abile e preso soprattutto dalla volontà di
assicurare un dominio politico adeguato al figlio
Cesare
Il suo successore Giulio II della Rovere, che
governò la Chiesa dal 1503 al 1513, trascorreva
Giulio II più tempo sui campi di battaglia che nella cura
della sua missione sacerdotale, al fine di dare
saldezza allo Stato della Chiesa
Infine Leone X, pontefice dal 1513 al 1521, fu un
grande e generoso mecenate di opere artistiche e
culturali di prim’ordine, tra cui la Basilica di S. Pietro
Leone X
11. Martin Luther, un cristiano tormentato
Il sentimento di insofferenza e scandalo verso
la Chiesa di Roma e i suoi metodi di cura delle
anime e della fede favorì la diffusione delle idee di
un monaco agostiniano di Erfurt (Sassonia),
nei territori tedeschi, di nome Martin Luther
(italianizzato come Lutero)
Luther era figlio di un piccolo imprenditore
minerario, che gli diede una buona educazione,
finché, mentre stava frequentando
l’università di giurisprudenza, sentì la
vocazione al monachesimo e entrò
nell’ordine degli agostiniani
Fin dagli anni dell’entrata in convento Luther era
angosciato dall’idea del peccato
L’uomo pecca spesso e si dimentica della colpa
Martin Luther commessa
A sua volta la legge divina era così perfetta
che l’uomo, creatura imperfetta nata con il
peccato originale, non avrebbe potuto
adeguarsi alla sua perfezione
12. La dottrina delle indulgenze
Luther aveva riposto qualche fiducia per la
salvezza degli uomini peccatori nella
dottrina delle indulgenze, il tesoro
costituito dai meriti che i santi
avevano accumulato e che andavano al di là
di quanto fosse necessario per la loro
salvezza.
Dio aveva lasciato questo tesoro da
amministrare a favore dei peccatori
che compissero opere di bene, e
questo insieme di beni era inesauribile
perché aumentato dai meriti infiniti di
Cristo
La vendita delle indulgenze,
di Jorg Breu il Vecchio (1530) Si pensava che le pene delle anime
del Purgatorio potessero essere
ridotte o annullate se un vivente
avesse acquistato le indulgenze a loro
favore
13. Luther a Roma e Witterberg
Luther nel 1511 andò a Roma e qui
visitò santuari, venerò reliquie, salì in
ginocchio la Scala santa, che secondo la
tradizione era quella del palazzo di Ponzio
Pilato, percorsa allo stesso modo da Cristo
Questi atti avrebbero dovuto procurargli
indulgenze, ma in realtà Luther rimase
deluso dal mercato del sacro che vide
a Roma e cominciò a dubitare anche
Witterberg, localizzazione della dottrina delle indulgenze
e panorama della città al Tornato in Germania, continuò nei suoi
tempo di Martin Luther tormenti, fino a che il suo superiore, von
Staupitz, lo mandò a Witterberg, dove
esisteva un’università, per distoglierlo
dall’ossessione del peccato. spingendolo a
approfondire gli studi teologici
A Witterberg, Luther divenne dottore in
teologia e cominciò a tenere le prime lezioni
14. La Giustizia di Dio
Durante il 1515-1516, tenendo un corso sull’Epistula ad
Romanos di S. Paolo, Luther giunse all’interpretazione del
testo sacro che gli sembrò la più adeguata a risolvere il
problema della salvezza
Un passo della lettera che diceva, “La giustizia di Dio è
rivelata nel Vangelo, secondo come sta scritto «Il
giusto vivrà di fede»” lo portò a formulare una
riflessione decisiva
La giustizia divina andava interpretata, secondo Luther,
non come giudizio e punizione, ma come il dono della
grazia di Dio offerto, grazie al sacrificio di Cristo,
al peccatore che ammetta la propria indegnità e si
affidi alla misericordia di Lui
15. Sola fide
Luther ribaltava la visione tradizionale della teologia, in base
alla quale la Grazia era indispensabile per la salvezza dell’uomo,
ma egli doveva meritarsi l’azione della Grazia per la sua
salvezza facendo buone opere
Per Luther, invece, la natura umana è intrinsecamente
corrotta dal peccato originale e quindi le opere non
sono decisive per la sua salvezza, che si deve solo a Dio
che salva l’uomo per la fede che esso ha in Lui
Il giusto farà il bene per amore di Dio e del prossimo, ma
questa opera di bene è una conseguenza del suo stato
di Grazia, e non la via che porta alla Grazia
Questo è il principio che Luther esprimerà con la formula
sola fide
16. Sola scriptura
In base a questa idea, anche i testi sacri, Antico e Nuovo
Testamento, avrebbero assunto un significato diverso
rispetto a quello tradizionale
La Sacra Scrittura doveva essere letta e interpretata
personalmente dal fedele abbandonando le spiegazioni
ufficiali. La Sacra Scrittura è in gradi di parlare da sé al
fedele senza la mediazione della teologia ufficiale
«Un semplice laico armato della Bibbia, affermò Luther,
deve essere creduto più del papa o del Concilio che ne
siano privi»
Questo era il principio indicato da Luther come
sola scriptura
17. Il ridimensionamento del ruolo della Chiesa
In sostanza l’interpretazione teologica
del monaco di Erfurt escludeva il
ruolo della Chiesa nei due ambiti
fondamentali in cui esso si esercitava
1. la Chiesa non aveva più la
funzione di intermediaria tra uomo
e Dio, perché solo la fede salva →sola
fide
II. la Chiesa non rivestiva più alcuna
Emblema dei autorità nell’interpretazione
Riformati luterani, teologica delle Sacre Scritture,
con i principi di perché all’uomo bastava la Rivelazione
fede elaborati da
Lutero per comprenderne il significato →sola
scriptura
18. Battesimo e eucarestia
Inutilità del sacramento dell‟Ordine
Luther nel corso degli anni successivi sottopose a critica
anche la dottrina dei sette sacramenti, dei quali, secondo
la sua teologia, solo due erano effettivamente validi per la
salvezza dell’uomo, perché istituiti da Cristo come
dimostrava il Vangelo
1. il battesimo, cerimonia con cui si diventa cristiani
II. l’eucarestia, commemorazione dell’Ultima Cena del
Signore, rito in cui vi è la presenza reale di Cristo nel pane e
nel vino offerti ai fedeli
In particolare, Luther riteneva inutile il sacramento
dell’Ordine: visto che il fedele era in grado di
interpretare da sé il testo sacro senza
l’intermediazione sacerdotale e si salvava con la sola fede,
si sarebbe compiuto il principio del
sacerdozio universale dei laici
cioè l’idea che chiunque potesse essere chiamato
a celebrare le funzioni religiose
19. La lotta contro le indulgenze
L’opinione pubblica tedesca venne a conoscenza delle idee di Luther
il 31 ottobre 1517, quando con un gesto clamoroso il riformatore
tedesco inchiodò sulla porta della chiesa del castello di
Witterberg le sue 95 tesi, che erano contenute in una
lettera indirizzata a Albert di Hohenzollern, arcivescovo di
Magonza
Albert, nobile fratello del governatore di Magdeburgo, deteneva a
poco più di vent’anni due vescovadi, ma voleva anche la carica di
arcivescovo di Magonza, ricchissima e di grande prestigio dentro
la Chiesa.
Tuttavia, per il principio dell’accumulo delle cariche, Albert non
avrebbe dovuto occupare quella carica, salvo che per una dispensa
papale
Il papa Leone X accettò di conferirgli la carica dietro il
pagamento di una fortissima somma di denaro, perché ne
aveva bisogno per costruire la basilica di S. Pietro
Leone X permise a Albert di vendere indulgenze in tutta la
Germania, a patto che metà del ricavato previsto venisse
versato alla Camera Apostolica
20. Le 95 tesi
Le 95 tesi di Luther -
condannavano il mercato delle
indulgenze -
negavano la facoltà del papa di
perdonare i peccati
eccetto per le pene inflitte da lui
stesso
- affermavano che era empia
l’idea di acquistare beni spirituali
con mezzi materiali
Le tesi si diffusero con grande
rapidità nei territori tedeschi, all’insaputa
di Luther, grazie alla stampa che venne
fatta di esse
In tutta la Germania esse ottennero
grande consenso, a causa
dell’insofferenza sentita da molti per la
Alberto rapacità e la corruzione della Chiesa
di Magonza
21. L‟avvio del processo di eresia
La Chiesa di Roma reagì avviando un processo di eresia per
Luther
La procedura durò due anni, 1518 – 1520, quando a Luther
arrivò la bolla (lettera) di scomunica papale
In quei due anni Luther approfondì il suo contrasto con la
Chiesa pubblicando tre scritti importanti
a. Alla nobiltà cristiana di nazione tedesca, in cui sollecitava
i nobili tedeschi e l’imperatore a avviare la riforma della Chiesa
b. La cattività babilonese della Chiesa, in cui criticava con
forza la dottrina dei sacramenti e accusava la Chiesa di avere
falsato il senso delle Sacre Scritture
c. La libertà del cristiano, in cui Luther affermava che il fedele
era libero spiritualmente, ma come uomo era subordinato
all’autorità politica
22. Luther brucia la bolla papale
La bolla papale imponeva a Luther di
ritrattare in sessanta giorni o sarebbe
scattata per lui la scomunica
Egli la bruciò insieme ai libri di diritto
canonico
Luther brucia la bolla papale Il papa chiese allora all’imperatore Carlo V
di prendere anch’egli posizione contro
Luther
Il riformatore fu convocato a Worms,
in una Dieta, nel 1521 per ritrattare di
fronte all’imperatore e ai principi tedeschi
Carlo V
23. A Worms Luther si rifiutò di ritrattare e questo
aggiunse alla scomunica anche la condanna
dell’autorità civile
Egli fu bandito da parte di Carlo V dalle terre imperiali, e se
non si fosse allontanato, sarebbe stato arrestato e bruciato
Federico il Saggio, elettore di Sassonia, di cui Luther era
suddito, lo fece rapire per salvarlo da ogni tentativo di toglierlo
di mezzo
24. La traduzione della Bibbia in tedesco
Luther fu trasportato in una
fortezza di Federico il Saggio, dove
studiò gli aspetti dottrinali della
sua riforma ma soprattutto
avviò la traduzione del Nuovo
Testamento in tedesco, con lo
Federico il Saggio
scopo di permettere la lettura
del testo anche a chi non
conosceva il latino, o almeno
l’ascolto consapevole del
Vangelo
La traduzione fu pubblicata a
Witterberg nel 1522, e grazie
alla stampa il testo tradotto da
La Bibbia tradotta da Luther
Luther ebbe un’ampia diffusione
25. Sintesi delle tesi di Luther
Tesi di Luther Teologia cattolica
Solo la grazia di Dio salva l’uomo L’uomo si salva con la Grazia e le
opere
Due sacramenti validi: Sette sacramenti
battesimo e eucarestia
Sacerdozio universale Distinzione clero - laici
Libero esame delle Scritture Le Scritture sono interpretabili solo
dalle autorità ecclesiastiche
Condanna del monachesimo Diffusione del monachesimo
Condanna del celibato sacerdotale Obbligo del celibato sacerdotale
Critiche al potere mondano della Supremazia e infallibilità del papa
Chiesa e del papa
27. La diffusione delle idee di Luther
Le idee di Luther si diffusero molto rapidamente
grazie alla stampa, e questo determinò effetti dirompenti
sulla società tedesca
In molte città i fedeli vollero l’applicazione dei principi
della Riforma, imponendoli anche con la forza ai
sacerdoti che vi si opponevano. Spesso queste
imposizioni erano appoggiate dai principi e dai governi
municipali
In molti centri si verificarono episodi di iconoclastìa, cioè
distruzione di reliquie, immagini e arredi sacri, in linea con le
idee di Luther, che aveva definito idolatrici i ricchi arredi
ecclesiastici
In diversi luoghi i principi e i governi cittadini
aderirono alle idee riformatrici e vendettero i beni di
chiese, conventi e monasteri
28. La Riforma e i “cavalieri”
Luther si schierò decisamente contro le
iniziative che in nome delle sue tesi
avessero come obiettivo il rovesciamento
dei poteri politici e economici
Un primo episodio importante si svolse tra
1522 e 1523,quando i “cavalieri”, piccoli
feudatari esperti di arte militare,ma che i
U. von Hutten
mercenari e le armi da fuoco avevano messo
fuori gioco, videro nella Riforma la
possibilità di lottare contro il potere di
Roma e per affermare la “nazione
tedesca”.
Essi guidati da von Sickingen, un cavaliere, e
von Hutten, attaccarono il ricco dominio
F.von Sickingen dell’arcivescovo di Treviri, ma furono respinti
29. La “guerra dei contadini”
L’episodio storico di maggiore importanza si verificò nelle
campagne tedesche, dove nel 1524 si rivoltarono
non solo in nome delle idee di Lutlher, ma anche per
recuperare i diritti comuni sulle terre, di cui i
principi e i feudatari si erano impadroniti
Il movimento cominciò in Svevia e lungo il Reno, poi si
estese a Nord in Turingia, che divenne il centro del
movimento, e Sassonia, e a sud in Tirolo e Carinzia
I contadini combattevano sulla base delle idee
evangeliche sull’uguaglianza tra gli uomini, e della
lotta contro i grandi e i ricchi della terra
L’azione nelle campagne era sostenuta dalla predicazione di
coloro che sostenevano la Riforma non solo come lotta
contro clero e Chiesa di Roma, ma anche come
rivolta contro tutte le ingiustizie e le oppressioni
Tra di essi vi era anche un compagno di università di Luther,
chiamato Karlstadt (Carlostadio)
30. Le iniziative di Thomas Münzer,
Il proposito dei capi della rivolta era
l’instaurazione del regno di Dio sulla
terra, sulla base della fratellanza e dei
principi evangelici
Inoltre secondo alcuni Dio continuava a
parlare agli uomini non solo dalle pagine della
Bibbia, ma si rivelava anche agli spiriti eletti
per mezzo dell’illuminazione interiore
Il più importante esponente di tali idee fu
Thomas Münzer, un sacerdote boemo che
Thomas Münzer nella zona della Turingia guidò un movimento
che formò un governo cittadino basato
sull’uguaglianza totale e sulla comunione dei
beni
31. La sconfitta dei contadini
I contadini scrissero anche un loro
programma in dodici punti pubblicato
all’inizio del 1525 (programma di Memmingen)
Gli avversari del movimento si
coalizzarono: principi, nobili, alte gerarchie
ecclesiastiche, ceti urbani ricchi si armarono per
reprimere il movimento
Il fatto che i contadini non avessero una
effettiva unità tra loro, in quanto ogni gruppo
operava nel proprio territorio, facilitò gli
oppositori
Nel maggio 1525, i rivoltosi furono
sconfitti in una battaglia decisiva dai loro
nemici coalizzati a Frankenhausen
Battaglia di Frankenhausen
Thomas Münzer fu catturato e ucciso, dopo
essere stato torturato atrocemente
32. Luther si schierò contro i contadini
Luther sostenne la repressione del movimento
contadino in un suo scritto, che pubblicò in prossimità
della battaglia decisiva: Contro le bande brigantesche e
assassine dei contadini
In questo scritto aveva chiesto ai principi di prendere la spada
e di agire senza pietà
Luther riteneva che principi e magistrati avessero
autorità da Dio stesso,che li aveva scelti per
mantenere l’ordine e reprimere i peccatori
Inoltre, secondo lui, libertà interiore e obbedienza alle leggi e
all’autorità erano necessari
Tuttavia Luther temeva anche che la sua Riforma
potesse essere messa a repentaglio dal fatto di essere
sostenuta da rivoltosi e violenti
33. La comunità anabattista di Munster
Le correnti più radicali della Riforma non si arresero alla sconfitta di
Frankenhausen
Esse furono rappresentate dagli anabattisti →ribattezzatori, che
sostenevano la necessità che il battesimo fosse
somministrato agli adulti, perché il sacramento doveva
essere reso valido dalla volontà consapevole del battezzato
Gli anabattisti fondarono comunità basate sulla fratellanza e
sull’aiuto reciproco; queste comunità non riconoscevano le
autorità politiche e ritenevano di essere illuminate
direttamente dallo Spirito Santo
Per quanto fossero tendenzialmente contrari all’uso della violenza, a
Munster, nel 1534, conquistarono il controllo della città e
imposero con la forza i loro principi, tra cui la comunione dei beni e
la poligamia
Per circa un anno e mezzo gli anabattisti di Munster furono
assediati da truppe radunate dal principe vescovo e da
luterani e cattolici uniti, fino alla capitolazione finale in cui
subirono un massacro sanguinoso
34. La Riforma secondo Ulrich Zwingli
Un’esperienza parallela a quella riformatrice di Luther
fu realizzata da Ulrich Zwingli a Zurigo
Cappellano presso la cattedrale di quella città, Zwingli
a partire dal 1518 si staccò dalla fede cattolica sia per
una crisi personale, sia per influsso del messaggio
luterao
Zwingli andò oltre le idee di Luther, rifiutando
tutti i riti, e l’idea stessa di sacramento, perché
la grazia divina non poteva essere trasmessa
da oggetti materiali
Negava che Cristo fosse presente nel pane e
vino dell’eucarestia, che era solo una
Ulrich Zwingli
commemorazione del sacrificio
Il battesimo era solo un segno di adesione alla
comunità cristiana
Affermava che l’altare nel tempio andava
rimosso, perché i fedeli dovevano riunirsi solo per
leggere il Vangelo e ascoltare il commento che il
pastore avrebbe fatto nel suo sermone
35. Epilogo della vicenda di Zwingli
Zwingli riuscì a convincere il Consiglio cittadino a abolire la
messa, riformare la liturgia, imporre la Bibbia come unica fonte
di autorità religiosa e eliminare la immagini religiose perché
idolatriche
Grazie all’opera di Zwingli la Riforma si estese in molti cantoni
svizzeri, anche se non in quelli più importanti, che rifiutarono
di appoggiarlo perché esigeva di abolire il servizio militare
mercenario, fonte di ricchezza per quelle zone
In difficoltà a causa di questa divisione, Zwingli e i suoi seguaci
cercarono il sostegno di Luther e dei suoi fedeli tedeschi
L’incontro di Marburgo del 1529 tra Zwingli e Luther
determinò tuttavia una profonda frattura tra i due, a causa
della questione dell’eucarestia
Gli zwingliani rimasero sempre più isolati e subirono l’attacco
militare di un esercito cattolico che a Zurigo entrò in città e
provocò molti morti tra cui lo stesso riformatore (1531)
37. La situazione dell‟Inghilterra
In Inghilterra le idee di Erasmo avevano
trovato il sostegno di personalità di
primo piano come Thomas More, filosofo
e cancelliere di Enrico VIII, il re Tudor che
governò dal 1509 al 1547
Enrico VIII inizialmente si schierò contro
la “ribellione” di Luther, tanto che nel 1521
Enrico VIII
si impegnò in una polemica diretta contro la
Riforma scrivendo un trattato in difesa dei
sacramenti, grazie al quale il papa Leone X lo
nominò “defensor fidei”
I rapporti tra Chiesa di Roma e corona inglese
si incrinarono a causa di una questione nata
dall’intromissione considerata indebita
del papa negli affari interni inglesi
Thomas More
38. Il dissenso tra Enrico VIII e
la Chiesa di Roma
Enrico VIII aveva sposato nel 1509 Caterina d’Aragona,
figlia dei monarchi di Spagna e vedova del fratello.
Il matrimonio, dinastico, aveva portato una sola figlia,
femmina, Maria, (gli altri erano morti) mentre Enrico voleva
assolutamente un erede maschio
Verso il 1527 il re inglese si invaghì di una dama di
corte, Anna Bolena e chiese al cardinale di corte se
fosse possibile sciogliere il matrimonio con
Caterina d’Aragona Caterina d’Aragona anche per motivi morali, visto che
era stata sua cognata
Il cardinale sottopose il caso al papa Clemente VII,
confidando che, come era avvenuto in passato per altri
sovrani, la Chiesa avrebbe deciso lo scioglimento del
matrimonio
Ma a complicare il quadro era la parentela tra Caterina
e l’imperatore Carlo V, di cui era nipote, e con il quale
il papa si era appena riconciliato dopo il sacco di Roma
Se il matrimonio fosse stato sciolto, l’imperatore
avrebbe subito un’offesa politica forte
Anna Bolena
39. Lo scisma anglicano, 1531-1533
Il papa rifiutò il consenso a Enrico VIII e da qui si
aprì un conflitto diplomatico e soprattutto religioso tra il
monarca inglese e Roma
Il re decise allora il distacco della Chiesa inglese
dalla Chiesa di Roma: il Parlamento votò la nomina di
Enrico VIII a protettore della Chiesa anglicana e
suo capo supremo nel 1531.
Clemente VII Questo significò che tutte le norme di carattere religioso
dovevano essere sottoposte al all’approvazione del
monarca
Nel 1533 la massima autorità ecclesiastica
inglese, l’arcivescovo di Canterbury Thomas
Cranmer, a capo di un’assemblea di vescovi e
teologi, decise l’autonomia della Chiesa anglicana
da Roma e sciolse il matrimonio tra Enrico VIII e
Caterina d’Aragona
Enrico VIII e Anna Bolena, sposatisi in segreto nel gennaio
1533, resero pubblico il loro matrimonio e Anna fu
Thomas Cranmer incoronata regina d’Inhilterra
Dal canto suo Clemente VII scomunicò Enrico VIII
40. Persecuzioni anticattoliche in Inghilterra
Le conseguenze di questo scisma furono negative per i
cattolici e per i luterani
I luterani continuarono a essere perseguitati
Ma anche i cattolici furono accusati di preparare
sedizioni e tradimenti contro lo stato
Fu condannanto a morte anche Thomas More, che
aveva lasciato la carica di cancelliere in disaccordo con lo
scisma
Nel 1537 la monarchia inglese decise la
soppressione dei conventi e la confisca di buona
parte delle proprietà ecclesiastiche, e anche in
questo caso si verificarono molte violenze e uccisioni
41. Origine del termine
“protestanti”
Dopo che a Spira, una Dieta aveva sospeso la proibizione della
diffusione delle teorie di Luther nei territori dell’impero
(1526) , la Dieta di Worms del 1529, convocata da Carlo V,
decise che il bando delle idee di Luther fosse rinnovato fino al
concilio ecumenico che si sarebbe occupato del problema.
I principi della Germania, in particolare Federico di Sassonia,
che sostenevano la Riforma di Luther redassero un
documento comune che dichiarava come inviolabili i diritti
della coscienza e della parola di Dio, di cui i principi
avrebbero garantito la libera predicazione nel Sacro Romano
Impero.
Il documento iniziava con la parola protestamur, cioè
'dichiariamo solennemente', e questo termine indicò da
allora le chiese che ebbero fondamento ed origine dalla
riforma protestante, e il cui diritto di esistenza veniva
riconosciuto proprio grazie a quel protestamur.
42. La mediazione di Carlo V
La Confessio augustana
Di fronte alla diffusione della Riforma nei territori
tedeschi, l’imperatore Carlo V cercò di risolvere la
questione religiosa
L’imperatore era poco propenso a usare la forza
e sperava che un Concilio universale potesse
risolvere la questione religiosa
Per questo nel 1530 Carlo V convocò una Dieta (dal
latino dies, significa assemblea rappresentativa di tutti i
principi tedeschi e delle città libere, nella quale si
coordinava l’attività politica e venivano discusse le
controversie tra le realtà politiche nel territorio
imperiale) a Augusta, che doveva porre le basi per il
superamento della divisione religiosa in atto da tredici
anni
La Confessio A Augusta Filippo Melantone, collaboratore di Luther,
augustana che non era ammesso alla discussione, presentò una
professione di fede, chiamata Confessio Augustana
Essa proponeva i capisaldi del pensiero di Luther in
termini moderati e concilianti
43. Il fallimento della Confessio augustana
L‟ultimo tentativo di mediazione a Ratisbona
La Confessio augustana fu sostenuta dai prìncipi e dalle città
che avevano aderito alla Riforma e che erano presenti a
Augusta
I teologi cattolici, tuttavia, rifiutarono qualsiasi mediazione
e spinsero Carlo V a chiedere la sottomissione dei riformati, che
avrebbero dovuto ripristinare i vescovi nella loro autorità e
restituire i beni confiscati a chiese, conventi e monasteri
I riformati rifiutarono e si congiunsero in una alleanza anche
militare, che fu chiamata Lega di Smalcalda (1530)
Nel 1541 a Ratisbona ci fu il tentativo estremo di trovare un
compromesso tra cattolici e riformati, che dopo un avvio
promettente sulla questione della sola fide, di nuovo riconfermò la
lontananza tra le parti
Solo un Concilio poteva rimettere in discussione questa frattura
Il Concilio fu convocato a Trento nel 1545, ma i riformati
decisero di disertarlo in quanto era uno strumento che la Chiesa
di Roma avrebbe usato contro di loro
44. Scontro militare tra Carlo V e i riformati
Alleanza tra riformati e monarchia francese
Il rifiuto dei riformati verso il Concilio, rese legittimo
per Carlo a combatterli con le armi
Nell’aprile del 1547 l’esercito imperiale batté i
riformati della Lega di Smalcalda a Mühlberg, ma la
battaglia non ebbe esiti sul piano della ricsotituzione
dell’unità cristiana
Il principale alleato di Carlo V, il principe di
Sassoni Maurizio, temendo che l’imperatore
Maurizio di Sassonia
acquisisse un potere eccessivo, si avvicinò alla Lega
dei riformati, che a loro volta fecero un accordo
segreto con il re di Francia Enrico II
Enrico garantì ai riformati appoggio finanziario e
militare in cambio di tre vescovati, Metz, Toul e
Verdun
L’esercito protestante, sostenuto dai francesi, si
rafforzò al punto tale da costringere le truppe
imperiali a fuggire da Innsbruck nel 1552
Enrico II, re di Francia
45. La pace di Augusta
“cuius regio, eius religio”
La guerra che nacque non ebbe esiti militari di rilievo
I principi riformati non volevano condurre il conflitto alle
estreme conseguenze, ma piuttosto raggiungere con Carlo
V un accordo che desse loro autonomia politica e
religiosa
Per questo iniziarono fitte trattative tra impero e riformati che
portarono nel 1555 alla
pace di Augusta
Essa riconosceva l’esistenza in Germania di due diverse
fedi religiose, cattolica e riformata luterana
I principi potevano imporre il proprio credo ai loro
sudditi, che in caso contrario avrebbero dovuto
emigrare
Questo principio fu denominato cuius regio, eius religio
46. La Riforma di Calvino
Una chiesa calviniana olandese in un
dipinto del 1658
47. Giovanni Calvino
Insitutio christianae religionis
La Riforma trovò una nuova interpretazione
più radicale nelle idee e nelle tesi di Jean
Cauvin, un intellettuale di origine francese,
conosciuto poi come Giovanni Calvino
Dopo avere studiato filosofia e diritto,
Calvino aderì alla Riforma prima del
1534, fuggendo da Parigi in seguito alle
persecuzioni antieretiche da parte del re
Giovanni Calvino Francesco I
Andò prima a Strasburgo, città aperta alle
diverse posizioni religiose e in cui le idee di
Luther erano molto seguite, quindi a Basilea,
nei cantoni svizzeri
A Basilea nel 1536 pubblicò Institutio
christianae religionis, un’opera molto
importante come guida alla lettura e alla
comprensione della Bibbia
Instiutio christianae religionis
48. Le tesi di Calvino
Calvino condivideva i principi luterani sola scriptura e sola fides
La sua concezione di Dio è tuttavia molto severa
Dio è maestoso e inaccessibile, e ha predestinato fin
dall’inizio dei tempi ogni uomo alla salvezza o alla
dannazione
«Chiamiamo predestinazione l’eterno decreto di Dio
mediante il quale egli ha stabilito che cosa debba avvenire
di ciascun uomo. Infatti non tutti sono creati in eguale
condizione, ma agli uni è stata predestinata la vita eterna,
agli altri la dannazione eterna»
La dottrina della predestinazione non elimina, però, la piena
responsabilità dell’uomo: «L’uomo inciampa per volontà di Dio,
ma l’inciampo è causato dal suo vizio»
Il cristiano deve rendere sempre gloria a Dio e lo fa compiendo nel
modo migliore possibile la funzioni a cui Dio lo ha destinato
49. La predestinazione
e i suoi segni
La chiesa è la società dei fedeli che Dio ha predestinato
alla vita eterna, e comprende non solo i credenti attuali
tutti gli eletti sin dall’inizio dei tempi
La comunità dei “santi”, cioè i predestinati alla salvezza, si
riconosce da alcuni segni:
la fede, intesa come fede-fiducia in Dio
la rettitudine di vita
il desiderio di partecipare alla santa cena
50. Cristianesimo,
fede e politica
Il cristiano diventa santo anche nell’ambito della vita politica
Il lavoro è una vocazione religiosa attraverso cui si
realizza nel mondo il progetto di Dio
Lo stato ha deve garantire la convivenza pacifica tra gli
uomini, combattere l’idolatria e il riconoscimento
della vera religione
I cristiani devono partecipare alla vita pubblica e obbedire
alle autorità, a meno che esse non siano avverse alla parola
di Dio
Se le autorità non rispettassero la parola di Dio, la
resistenza sarebbe inevitabile, anche una resistenza
violenta
51. L‟azione di Calvino a Ginevra
Calvino si stabilì dal 1536 a Ginevra, dove era presente
Guillaume Farel, che era stato sostenitore di Zwingli
Farel spinse Calvino a rimanere a Ginevra, che diventò il
centro della sua azione religiosa
Ginevra era una città nella quale dal 1533 lòe autorità
cittadine avevano deciso la libertà di coscienza e che per
questo era stata assediata dal duca di Savoia, che aiutava il
vescovo cattolico a riconquistarla.
Nel 1536 Ginevra fu liberata dall’assedio e divenne una
città riformata
Qui Calvino organizzò la comunità ispirata alle sue idee:
La cattedrale di St. Pierre, a i dottori erano responsabili dell’insegnamento
Ginevra, dove Calvino
predicò a partire dal 1536 a i diaconi si dovevano occupare di poveri e malati
gli anziani avevano il compito di sorvegliare la vita
religiosa e morale dei fedeli
Il governo della comunità era affidato ai dodici anziani,
coadiuvati dai pastori, che insieme formavano il
concistoro
Essi avevano funzioni civili, e resero Ginevra una
città-chiesa
52. La Chiesa di Ginevra
La chiesa di Ginevra fu caratterizzata da una
disciplina molto severa
Partecipare a balli, banchetti, feste e
spettacoli; ostentare lusso nell’abbigliamento;
assentarsi dalle riunioni di culto erano
comportamenti sbagliati che venivano puniti
con l’esclusione dalla santa cena, la
scomunica o anche con pene corporali
I “dissidenti”, cioè coloro che dall’interno
della comunità chiedevano mutamenti
Il rogo di Michele all’azione calviniana furono trattati con
Serveto grande rigidità: il medico spagnolo Michele
Cerveto fu condannato al rogo
53. I cambiamenti nella liturgia
In ambito liturgico i calvinisti
vollero attuare una profonda
semplicità: niente suono
dell’organo; nessuna cerimonia
fastosa; rinuncia a paramenti
sacerdotali, sculture e opere
pittoriche nei luoghi di culto
La musica si limitava al canto dei
salmi, mentre il canto corale era
escluso dalle celebrazioni
La comunità di Ginevra fu la
prima tappa di un percorso con il
L’edificio di culto protestante raffigurato quale Calvino avrebbe voluto
nel dipinto fu costruito a Lione, in costruire il Regno di Dio sulla
Francia, nel 1564 terra e tale comunità diventò il
Al centro del dipinto, il pastore predica
modello per le altre comunità
in un ambiente sobrio e senza ricchi
arredi sacri, secondo i dettami di
riformate
Calvino (Bibliotèche Publique et
Universitaire, Geneve)
55. Bibliografia
R. Bainton, La Riforma protestante, Torino, Einaudi
F.Benigno, L’età moderna. Dalla scoperta dell’America alla
restaurazione, Roma - Bari, Laterza
Carlo Capra, Storia moderna, Firenze, Le Monnier
Aa.Vv., Enciclopedia Garzanti della filosofia, Milano, Garzanti,
voci “calvinismo” e “Calvino”