SlideShare a Scribd company logo
1 of 21
TESI



               X



   SEMINARIO DI STORIA
      DEL PENSIERO
       ECONOMICO



        ADAM SMITH

              di

   LONGAGNANI ERMNNO

           363 SES

         28/04/2004


  Università degli Studi


di Modena e Reggio Emilia
SOMMARIO




Biografia......................................................................................................................2
La Teoria dei sentimenti morali (The Theory of Moral Sentiments)..................5
Parole chiave ..............................................................................................................8
La ricchezza delle nazioni (Wealth of Nations) ....................................................9
Il lavoro comandato e il lavoro contenuto...........................................................11
Liberismo e liberalismo...........................................................................................13
Parole chiave.............................................................................................................16
Bibliografia................................................................................................................17
Biografia


Adam Smith nasce a Kirkcaldy, sulla costa orientale
della Scozia, nel 1723.
A quattordici anni si trasferisce a Glasgow per
frequentare la locale università (era in realtà un
istituto d’istruzione superiore).
Qui ebbe come insegnante, fra gli altri, Francis
Hutcheson, esponente di rilievo dell’illuminismo
scozzese.
I temi di riflessione in comune con Smith sono: La
moralità delle azioni umane regolate da benevolenza
e utilità, l'agire insieme d’utilità e virtù, la simpatia
nelle relazioni fra individui, la divisione del lavoro
quale punto di partenza per ragionamento
economico.
Durante la prosecuzione degli studi all’università di
Oxford, considerata da Smith tradizionalista e
autoritaria, legge le opere di David Hume che in
seguito diventerà suo amico.
Forse in seguito a tali letture, abbandona il progetto
di una carriera ecclesiastica.
Dichiaratamente protestante, apprezza di tale
religione soprattutto la libera interpretazione dei
testi sacri sancita dalla riforma.
David Hume (Edimburgo 1711-1776), filosofo,
storico ed economista, famoso per il trattato della
natura umana, esponente dell’illuminismo scozzese,
è conosciuto dai cultori del pensiero economico per il
meccanismo basato sulla teoria quantitativa della
moneta che porta in equilibrio la bilancia
commerciale dei diversi paesi del sistema aureo.
Smith, nel 1746 torna in Scozia e scrive alcuni saggi
d’argomento letterario e filosofico.

                            2
Per tre anni, dal 1748 al 1751, tiene conferenze
pubbliche a Edimburgo (a pagamento, com’era
consuetudine a quei tempi) sulla retorica e sulla
letteratura inglese.
Sulla scia della fama ottenuta con queste
conferenze, nel 1751 Smith diviene professore
all’università di Glasgow, dapprima di logica e poi di
filosofia morale.
Documentano la sua attività di quegli anni gli
appunti delle sue lezioni di retorica e di
giurisprudenza pubblicati nel 1896 e nel 1978.
Questi testi mostrano come l’autore avesse già in
quegli anni ben chiari i temi principali che saranno
sviluppati nella Ricchezza delle nazioni.
Nel 1759 scrive e pubblica la Teoria dei sentimenti
morali che ha un notevole successo.
Si tratta di una presentazione sistematica delle
passioni umane, compreso l’interesse personale
nelle relazioni economiche.
Nel 1764 si dimette dall’università di Glasgow per
fare da tutore a un giovane aristocratico,
accompagnandolo in un viaggio sul continente.
Quei viaggi consentono a Smith di esplorare il
nucleo più vivo della cultura dell’epoca.
Incontrerà Voltaire a Ginevra, d’Alembert, Quesnay,
Turgot e tanti altri a Parigi.
La Scozia ha una discreta vita culturale,
relativamente      libera     (specie  in    confronto
all’autoritarismo e al conformismo prevalenti nelle
università inglesi) e ricca di solido buon senso,
soprattutto nel campo delle scienze sociali.
Il vero centro intellettuale è rappresentato dalla
Francia, in particolare Parigi.
Il contatto diretto con gli esponenti della scuola dei
Fisiocratici e con la cultura dell’Encyclopédie, il
fervore del dibattito dei celebri salotti parigini,
offrono a Smith stimoli che egli rielaborerà negli
anni successivi.

                          3
Il tono cosmopolita, caratteristica apprezzata della
Ricchezza delle nazioni, si deve a quei viaggi.
“Wealth of nations è un trattato enorme,
disordinato, ricco di cose divertenti e scritto in una
prosa ammirevole.
Con la bibbia e il capitale di Marx, è uno dei tre libri
che le cosiddette persone “colte” si sentono
autorizzate     a    citare   senza    averle    lette.”
(J.K.galbraith: storia dell’economia, p.75).
Al termine dei viaggi nel continente, nel 1976,
grazie ai compensi per quell’attività di tutore, Smith
può dedicarsi a tempo pieno alla stesura della
Ricchezza delle nazioni, che arriva nelle librerie nel
1776.
Incontrò una calorosa accoglienza da parte del
pubblico, con cinque edizioni nel giro di dodici anni.
Nel 1778 Smith è nominato Commissario delle
dogane per la Scozia, si trasferisce a Edimburgo e
mentre svolge il suo incarico, cura le nuove edizioni
dei suoi libri, fino alla morte che sopravvenne il 17
luglio 1790.




                           4
La Teoria dei sentimenti morali (The Theory of
Moral Sentiments)


Part One: Of the Propriety of Actions
Part Two: Of Merit and Demerit
Part Three: Of the Foundation of Our Judgment
concerning Our Own Sentiments and Conduct
Part Four: Of the Effect of Utility upon the Sentiment
of Approbation
Part Five: Of the Influence of Custom and Fashion
Upon the Sentiments
Part Six: Of the Character of Virtue
Part Seven: Of Systems of Moral Philosophy
Parte I
L'appropriatezza dell'azione
Sezione                                               I
Il senso dell'appropriatezza
Capitolo          I          -       La        simpatia
Capitolo II - Il piacere della reciproca simpatia
Capitolo III - La maniera in cui giudichiamo
l'appropriatezza o inappropriatezza delle affezioni
degli altri uomini, secondo la loro concordanza o
dissonanza               con          le         nostre
Capitolo IV - Continuazione dello stesso argomento
Capitolo V - Le virtù amabili e rispettabili
Sezione                                              II
I gradi delle diverse passioni in accordo con
l'appropriatezza
Introduzione
Capitolo I - Le passioni che derivano dal corpo
Capitolo II - Le passioni che derivano da una
particolare         inclinazione       o      abitudine
dell'immaginazione
Capitolo      III      -      Le    passioni    asociali


                           5
Capitolo      IV     -     Le      passioni      sociali
Capitolo V - Le passioni egoistiche

La Teoria dei sentimenti morali è importante per
comprendere il concetto di “interesse personale” su
cui Smith fonda la sua analisi più strettamente
economica.
Il legittimo perseguimento dell’interesse personale,
per il buon funzionamento della società deve essere
temperato con l’osservanza di regole morali.
Questa interpretazione del contributo di Smith si
basa sulla lettura della ricchezza delle nazioni e della
teoria dei sentimenti morali come complementari e
non contraddittorie e prevede l’essenzialità dei
comportamenti simpatetici anche nelle relazioni
economiche.
Secondo la tesi della contraddittorietà, prevalente
per un certo periodo, la teoria dei sentimenti morali
è considerata una sorta di opera giovanile di Smith.
La visione matura, espressa da Smith nella
ricchezza delle nazioni, prevedrebbe il libero
perseguimento dell’interesse individuale in
un’economia di mercato.
La teoria dei sentimenti morali, fu aggiornata in
occasione delle varie ristampe anche dopo la
pubblicazione della ricchezza delle nazioni per
mantenere la coerenza con questa e tale fatto gioca
a favore della tesi della complementarità.
La tesi della complementarità inoltre s’inserisce
nell’ambito del dibattito sulle motivazioni e gli esiti
dell’agire umano propri dell’illuminismo scozzese e
più in generale delle scienze sociali dopo il
medioevo.
Quali motivazioni guidano l’individuo reso, almeno in
parte, autonomo dall’etica religiosa medievale?
Quali sono le conseguenze di motivazioni non
finalizzate al benessere sociale?



                           6
Nella teoria dei sentimenti morali Smith sviluppa la
sua proposta basata sul meccanismo psicologico
della simpatia.
Egli costruisce una sorta di modello del quale fanno
parte vari attori: Smith e i suoi lettori (l’uso della
prima persona plurale è un coinvolgimento dei
lettori nel modello), l’osservatore imparziale, il
protagonista principale.
Sono fatte agire varie passioni creando situazioni
sociali       minuziosamente           analizzate     e
sistematicamente catalogate.
La simpatia è il meccanismo regolatore delle
passioni.
L’individuo preso in esame vive la passione a livelli
più alti e non raggiungibili dagli altri attori.
Ne è consapevole ed esprime in modo attenuato la
sua passione alla ricerca di una sintonia compatibile
socialmente.
Nelle varie situazioni sociali l’individuo non è
ripiegato su se stesso in modo introspettivo ma
implicato in relazioni con altri.
Le passioni vissute dagli individui con caratteristiche
varie sono analizzate e valutate alla luce
dell’appropriatezza nelle varie situazioni.
Ne deriva un elenco di norme morali, un’educazione
dei sentimenti e della loro espressione che consente
la convivenza di benessere sociale e libertà
individuali.
Tale morale, assieme ad istituzioni amministrative e
giudiziarie che trattano le devianze, è un
prerequisito per la sopravvivenza nelle società
umane di un individuo libero.




                           7
Parole chiave


INDIVIDUO,       LA    PERSONA    PRINCIPALMENTE
INTERESSATA: il protagonista
PASSIONI: i sentimenti, le emozioni
SIMPATIA: il meccanismo psicologico che rende
l’individuo essere sociale
SPETTATORE IMPARZIALE: valuta l’appropriatezza
dei comportamenti degli individui
OGGETTO: il bersaglio della passione




                       8
La ricchezza delle nazioni (Wealth of Nations)

  Book 1: Improvement in Productive Powers of
  Labour

  Book 2: Nature, Accumulation and Employment of
  Stock

  Book 3: Progress of Opulence of Different Nations

  Book 4: Systems of Political Economy

  Book 5: Revenue               of   the   Sovereign   or
  Commonwealth


Il primo libro tratta della divisione del lavoro, del
progresso tecnico, della teoria del valore e della
distribuzione del reddito.
Il    secondo     libro    tratta    della   moneta      e
dell’accumulazione.
Il terzo libro è una breve storia delle istituzioni e
dell’economia a partire dalla caduta dell’impero
romano.
Il quarto libro critica la dottrina dei mercantilisti e la
dottrina dei fisiocratici.
Il quinto libro tratta del ruolo dello stato, delle spese
e delle entrate pubbliche.
Per Smith la ricchezza delle nazioni è il reddito pro
capite medio dei cittadini della nazione (Y/P) .
Esso dipende da due fattori:
 -produttività media dei lavoratori (π)
 -quota dei lavoratori attivi sul totale della
 popolazione (L/P) .
 Siccome il reddito nazionale (Y=π*L)            allora il
 reddito pro capite medio (Y/P=π*L/P) dipende dalla
 produttività media dei lavoratori e dalla quota dei
 lavoratori attivi sul totale della popolazione.

                            9
(π) aumenta con l’intensificarsi del processo di
divisione del lavoro.
Una crescente divisione del lavoro dipende
dall’ampiezza dei mercati.
L’ampiezza dei mercati dipende dal reddito e dal
miglioramento dei trasporti.
(L/P) dipende dal processo di accumulazione dei
capitali che consentono di impiegare un numero
crescente di lavoratori.
L’aumento dei lavoratori dipende da fattori
istituzionali (il sistema di istruzione obbligatoria, le
leggi del lavoro) e di costume (l’atteggiamento nei
confronti del lavoro femminile e minorile).
Il ruolo delle politiche liberiste statali (eliminazione
degli ostacoli al libero commercio, organizzazione
dell’istruzione      obbligatoria)   contribuisce     ad
aumentare la ricchezza della nazione, che da queste
relazioni può innescare una “spirale virtuosa”.
L’analisi di questi processi costituisce l’essenza della
ricchezza delle nazioni.




                          10
Il lavoro comandato e il lavoro contenuto


“Ogni uomo è ricco o povero secondo la misura in
cui può permettersi di godere delle necessità, dei
comodi e dei piaceri della vita umana.
Dopo che la divisione del lavoro si è pienamente
affermata, il lavoro di un singolo uomo può
provvedere solo a una piccolissima parte di queste
cose. La parte di gran lunga maggiore egli la deve
trarre dal lavoro dell’altra gente e sarà ricco o
povero secondo la quantità di lavoro che può
comandare, in altre parole che può permettersi di
comprare. Il valore di una merce, per la persona che
la possiede e che non intende usarla o consumarla
lei stessa ma scambiarla con altre merci, è quindi
uguale alla quantità di lavoro che essa la mette in
grado di comprare o di comandare. Il lavoro è
dunque la misura reale del valore di scambio di tutte
le merci”.(rdn, p.32)
Il possessore della merce A riceve in cambio una
merce B dal possessore di questa.
Il valore della merce B è definito pari al lavoro che il
possessore della merce A risparmia usando invece di
questo la merce B.
Con questa teoria del lavoro comandato Smith
individua il lavoro quale unità di misura del lavoro di
tutte le merci e sgombra il campo dalle
complicazioni che derivano dall’uso della moneta che
nello scambio è una merce come le altre.
Resta aperto il problema di individuare i fattori che
determinano i valori di scambio delle merci che
Smith affronta solo parzialmente con la teoria del
valore contenuto.
Secondo tale teoria il valore di ogni merce è pari alla
quantità di lavoro necessario a produrla “In quello
stadio primitivo e rozzo della società che precede
l’accumulazione dei fondi e l’appropriazione della

                           11
terra, il rapporto fra le quantità di lavoro necessarie
a procurarsi diversi oggetti sembra sia la sola
circostanza che possa offrire una qualche regola per
scambiarli uno con l’altro.[…]E’ naturale che ciò che
è di solito il prodotto del lavoro di due giorni o di
due ore abbia un valore doppio di ciò che è di solito
il prodotto del lavoro di un giorno o di un’ora.”(rdn,
p.49)
Tale teoria però non è più vera quando al processo
di produzione, oltre ai lavoratori, partecipano anche
i capitalisti con i fondi accumulati e i proprietari
terrieri che mettono a disposizione la terra.
“Nelle società più progredite” quindi i valori di
scambio sono “i prezzi naturali” e “i prezzi di
mercato”: ”Quando il prezzo di una merce non è né
più né meno di ciò che è sufficiente a pagare la
rendita della terra, i salari dei lavoratori e i profitti
dei fondi impiegati, per coltivare, preparare e
portare al mercato la merce stessa, secondo i loro
saggi naturali, quella merce sarà venduta per quello
che si può chiamare il suo prezzo naturale[…]Il
prezzo effettivo al quale la merce si vende
comunemente si chiama prezzo di mercato.”(rdn,
p.56,57)
In una società prevalentemente costituita di
lavoratori, capitalisti e proprietari terrieri, i valori
delle merci, i loro valori di scambio o “prezzi
naturali” devono coprire i costi di produzione,
ovvero salari, profitti, rendite e costi dei mezzi di
produzione.
La teoria del lavoro contenuto di Smith non è ancora
una teoria del valore, la sua critica costituirà l’avvio
dell’analisi di Ricardo.




                           12
Liberismo e liberalismo


Smith fu considerato dai suoi contemporanei un
“progressista” con la caratteristica distintiva di
essere un “accademico”, capace quindi di esprimere
le sue passioni politiche con grande cura, distaccato
dai problemi e dagli interessi contingenti.
Contrario allo schiavismo, favorevole al movimento
dei diritti delle colonie americane, molto considerato
dagli intellettuali francesi a cavallo della rivoluzione,
a lui si richiamarono in Inghilterra dopo la sua
morte, i pensatori radicali; Assieme a David Hume
fu considerato dagli intellettuali conservatori un
pericoloso sovversivo.
Il suo primo biografo Dugald stewart, per rendere
più accettabile il suo pensiero all’opinione pubblica
inglese preoccupata dagli eccessi della rivoluzione
francese, v’introdusse la distinzione tra freedom e
free trade.
La lettura conservatrice del pensiero di Smith ha
origine da quella sottile distinzione.
In realtà per Smith la libertà consiste nell’assenza
d’interferenze da parte di chiese, autorità locali,
corporazioni, ispettori delle dogane, padroni,
proprietari terrieri.
Un aspetto del liberismo di Smith, la diffidenza verso
l’assunzione diretta di un ruolo politico da parte
degli imprenditori è riportata nel manuale
”L’interesse di coloro che trattano in un certo ramo
commerciale o manifatturiero è sempre, sotto
qualche aspetto, diverso da quello del pubblico, e
anche opposto.[…] La proposta di una nuova legge o
di un regolamento di commercio che provenga da
questa classe dovrebbe essere sempre ascoltata con
grande precauzione e non dovrebbe mai essere
adottata, se non dopo averla esaminata a lungo e
attentamente, non solo con la più scrupolosa, ma

                           13
anche con la più sospettosa attenzione” [Roncaglia,
2003, p.165.(Smith, 1776, p.252)]
Nel libro I Smith attribuisce alla divisione del lavoro
un ruolo fondamentale nella crescita della
produttività e (conseguentemente) del progresso
civile.
Nel libro V, invece evidenzia gli aspetti deteriori del
lavoro parcellizzato anticipando nei suoi aspetti
essenziali la teoria dell’alienazione. “con lo sviluppo
della divisione del lavoro, l’occupazione della
stragrande maggioranza di coloro che vivono di
lavoro, cioè della gran massa del popolo, risulta
limitata a poche semplicissime operazioni, spesso
una o due. Ciò che forma l’intelligenza della
maggioranza degli uomini è necessariamente la loro
occupazione ordinaria. Un uomo che spende tutta la
sua vita compiendo poche semplici operazioni, i cui
effetti sono oltretutto forse sempre gli stessi o quasi,
non ha nessuna occasione di applicare la sua
intelligenza o di esercitare la sua inventiva a
scoprire nuovi espedienti per superare difficoltà che
non incontra mai. Costui perde quindi naturalmente
l’abitudine a quest’applicazione, e in genere diviene
tanto stupido e ignorante quanto può esserlo una
creatura umana. Il torpore della sua mente lo rende
non solo incapace di prendere gusto o parte a una
qualsiasi conversazione razionale, ma anche di
concepire un qualsiasi sentimento generoso, nobile
o tenero e quindi di formarsi un giudizio corretto
persino su molti dei comuni doveri della vita privata.
Dei grandi e vasti interessi del suo paese egli è del
tutto incapace di giudicare” [Roncaglia, 2003,
p.16(Smith, 1776, p.637-8)].
Non è una contraddizione.
Della divisione del lavoro, coglie gli aspetti positivi e
negativi,        mantiene         una       valutazione
complessivamente positiva del fenomeno e propone
la contromisura con l’istruzione elementare.

                           14
Troppo rilevanti sono le potenzialità, non ancora
compiutamente espresse, della divisione del lavoro
per civilizzare le società umane.




                        15
Parole chiave

Sovrappiù
Valore d’uso
Valore di scambio
Valore
Prezzo di mercato
Prezzo naturale
Prezzo nominale
Lavoro comandato
Lavoro contenuto
Domanda assoluta
Domanda effettuale
Salario
Profitto
Rendita della terra
Saggio legale d’interesse
Sussistenza




                            16
Bibliografia


Roncaglia Alessandro La ricchezza delle nazioni
Laterza 2003

Galbraith John Kennet   storia dell’economia
Rizzoli 1987

Besomi Daniele Giorgio Rampa dal liberalismo al
liberismo
Giappichelli 1998




                         17

More Related Content

What's hot

Saggio su althusser
Saggio su althusserSaggio su althusser
Saggio su althussergiamp_s
 
Lezione su Marx
Lezione su MarxLezione su Marx
Lezione su Marxpgava
 
3 sinistra_hegeliana_e_feuerbach_3
3  sinistra_hegeliana_e_feuerbach_33  sinistra_hegeliana_e_feuerbach_3
3 sinistra_hegeliana_e_feuerbach_3Elisa2088
 
Karl Marx
Karl Marx Karl Marx
Karl Marx Aleeee95
 
L'etica protestante e lo spirito del capitalismo
L'etica protestante e lo spirito del capitalismoL'etica protestante e lo spirito del capitalismo
L'etica protestante e lo spirito del capitalismoG B
 
American renaissance and european culture ITA rinascimento americano e influe...
American renaissance and european culture ITA rinascimento americano e influe...American renaissance and european culture ITA rinascimento americano e influe...
American renaissance and european culture ITA rinascimento americano e influe...Paolo Parsani
 
5. il_positivismo_sociale__comte__mill__1
5.  il_positivismo_sociale__comte__mill__15.  il_positivismo_sociale__comte__mill__1
5. il_positivismo_sociale__comte__mill__1Elisa2088
 

What's hot (9)

Saggio su althusser
Saggio su althusserSaggio su althusser
Saggio su althusser
 
Karl heinrich marx
Karl heinrich marxKarl heinrich marx
Karl heinrich marx
 
Lezione su Marx
Lezione su MarxLezione su Marx
Lezione su Marx
 
3 sinistra_hegeliana_e_feuerbach_3
3  sinistra_hegeliana_e_feuerbach_33  sinistra_hegeliana_e_feuerbach_3
3 sinistra_hegeliana_e_feuerbach_3
 
Karl Marx
Karl Marx Karl Marx
Karl Marx
 
L'etica protestante e lo spirito del capitalismo
L'etica protestante e lo spirito del capitalismoL'etica protestante e lo spirito del capitalismo
L'etica protestante e lo spirito del capitalismo
 
Thesis
ThesisThesis
Thesis
 
American renaissance and european culture ITA rinascimento americano e influe...
American renaissance and european culture ITA rinascimento americano e influe...American renaissance and european culture ITA rinascimento americano e influe...
American renaissance and european culture ITA rinascimento americano e influe...
 
5. il_positivismo_sociale__comte__mill__1
5.  il_positivismo_sociale__comte__mill__15.  il_positivismo_sociale__comte__mill__1
5. il_positivismo_sociale__comte__mill__1
 

Viewers also liked

TEORII PRIVIND COMERȚUL INTERNAȚIONAL
TEORII PRIVIND COMERȚUL INTERNAȚIONALTEORII PRIVIND COMERȚUL INTERNAȚIONAL
TEORII PRIVIND COMERȚUL INTERNAȚIONALStroe Sergiu Ionut
 
Adam Smith La Escuela Clasica
Adam Smith La Escuela ClasicaAdam Smith La Escuela Clasica
Adam Smith La Escuela Clasicaguest246552
 
Teoria neoclasica de la administración(proyecto final)
Teoria neoclasica de la administración(proyecto final)Teoria neoclasica de la administración(proyecto final)
Teoria neoclasica de la administración(proyecto final)María Andrea Castillo
 
Teoría Neoclásica de la Administración
Teoría Neoclásica de la AdministraciónTeoría Neoclásica de la Administración
Teoría Neoclásica de la AdministraciónMelanny
 
La escuela clasica economica
La escuela clasica economicaLa escuela clasica economica
La escuela clasica economicaveloz91
 
Escuela Neoclasica
Escuela NeoclasicaEscuela Neoclasica
Escuela Neoclasicaguested80e9
 
Teoria neoclasica
Teoria   neoclasicaTeoria   neoclasica
Teoria neoclasicaandresf123
 

Viewers also liked (12)

TEORII PRIVIND COMERȚUL INTERNAȚIONAL
TEORII PRIVIND COMERȚUL INTERNAȚIONALTEORII PRIVIND COMERȚUL INTERNAȚIONAL
TEORII PRIVIND COMERȚUL INTERNAȚIONAL
 
Geogr ec c1
Geogr ec c1Geogr ec c1
Geogr ec c1
 
Mercantilism
MercantilismMercantilism
Mercantilism
 
Adam Smith Presentation
Adam Smith PresentationAdam Smith Presentation
Adam Smith Presentation
 
Adam Smith La Escuela Clasica
Adam Smith La Escuela ClasicaAdam Smith La Escuela Clasica
Adam Smith La Escuela Clasica
 
Teoria neoclasica de la administración(proyecto final)
Teoria neoclasica de la administración(proyecto final)Teoria neoclasica de la administración(proyecto final)
Teoria neoclasica de la administración(proyecto final)
 
Teoría Neoclásica de la Administración
Teoría Neoclásica de la AdministraciónTeoría Neoclásica de la Administración
Teoría Neoclásica de la Administración
 
La escuela clasica economica
La escuela clasica economicaLa escuela clasica economica
La escuela clasica economica
 
Escuela Neoclasica
Escuela NeoclasicaEscuela Neoclasica
Escuela Neoclasica
 
Escuela Clásica y Escuela Neoclásica
Escuela Clásica y Escuela NeoclásicaEscuela Clásica y Escuela Neoclásica
Escuela Clásica y Escuela Neoclásica
 
Teoria neoclasica
Teoria   neoclasicaTeoria   neoclasica
Teoria neoclasica
 
Economía Clásica
Economía ClásicaEconomía Clásica
Economía Clásica
 

Similar to Adam Smith

3. illuminismo francese 3
3. illuminismo francese 33. illuminismo francese 3
3. illuminismo francese 3Elisa2088
 
Dalla caraitå alle teorie: un pò di chiarezza tra i concetti
Dalla caraitå alle teorie: un pò di chiarezza tra i concetti Dalla caraitå alle teorie: un pò di chiarezza tra i concetti
Dalla caraitå alle teorie: un pò di chiarezza tra i concetti Elena Giudice
 
4. illuminismo inglese, italiano e tedesco 4
4. illuminismo inglese, italiano e tedesco 44. illuminismo inglese, italiano e tedesco 4
4. illuminismo inglese, italiano e tedesco 4Elisa2088
 
CONCEPT STORE OR COMMUNICATION MIX ? Per una chiave di lettura della narrazio...
CONCEPT STORE OR COMMUNICATION MIX ? Per una chiave di lettura della narrazio...CONCEPT STORE OR COMMUNICATION MIX ? Per una chiave di lettura della narrazio...
CONCEPT STORE OR COMMUNICATION MIX ? Per una chiave di lettura della narrazio...ISTITUTO EUROPEO DI MUSICA
 
modulo-1-che-cos-e-la-sociologia.doc
modulo-1-che-cos-e-la-sociologia.docmodulo-1-che-cos-e-la-sociologia.doc
modulo-1-che-cos-e-la-sociologia.docMariaGiovannaSciasci
 
03. Storia della Filosofia. La Sofistica
03. Storia della Filosofia. La Sofistica03. Storia della Filosofia. La Sofistica
03. Storia della Filosofia. La SofisticaMario Cinà
 
3 Storia della Filosofia
3 Storia della Filosofia3 Storia della Filosofia
3 Storia della Filosofiamariocina
 
Comportamento del gregge
Comportamento del greggeComportamento del gregge
Comportamento del greggeMatteo Aluigi
 
Introduzione al situazionismo
Introduzione al    situazionismoIntroduzione al    situazionismo
Introduzione al situazionismoAlain Denis
 
Scuola di politica – lezione vi
Scuola di politica – lezione viScuola di politica – lezione vi
Scuola di politica – lezione vitecnomidia
 
il_secolo_dei_lumi.pptx
il_secolo_dei_lumi.pptxil_secolo_dei_lumi.pptx
il_secolo_dei_lumi.pptxStefania Ricci
 
[Psico sociale] riassunti manuale sociale 2
[Psico sociale] riassunti manuale sociale 2[Psico sociale] riassunti manuale sociale 2
[Psico sociale] riassunti manuale sociale 2imartini
 
Charlie hebdo le nuove regole morali planetarie-7 gennaio 2015
Charlie hebdo  le nuove regole morali planetarie-7 gennaio 2015Charlie hebdo  le nuove regole morali planetarie-7 gennaio 2015
Charlie hebdo le nuove regole morali planetarie-7 gennaio 2015Epistema
 

Similar to Adam Smith (20)

David Hume
David HumeDavid Hume
David Hume
 
3. illuminismo francese 3
3. illuminismo francese 33. illuminismo francese 3
3. illuminismo francese 3
 
Dalla caraitå alle teorie: un pò di chiarezza tra i concetti
Dalla caraitå alle teorie: un pò di chiarezza tra i concetti Dalla caraitå alle teorie: un pò di chiarezza tra i concetti
Dalla caraitå alle teorie: un pò di chiarezza tra i concetti
 
Sociologia
SociologiaSociologia
Sociologia
 
David Hume
David HumeDavid Hume
David Hume
 
Sussidiarietà
SussidiarietàSussidiarietà
Sussidiarietà
 
4. illuminismo inglese, italiano e tedesco 4
4. illuminismo inglese, italiano e tedesco 44. illuminismo inglese, italiano e tedesco 4
4. illuminismo inglese, italiano e tedesco 4
 
CONCEPT STORE OR COMMUNICATION MIX ? Per una chiave di lettura della narrazio...
CONCEPT STORE OR COMMUNICATION MIX ? Per una chiave di lettura della narrazio...CONCEPT STORE OR COMMUNICATION MIX ? Per una chiave di lettura della narrazio...
CONCEPT STORE OR COMMUNICATION MIX ? Per una chiave di lettura della narrazio...
 
modulo-1-che-cos-e-la-sociologia.doc
modulo-1-che-cos-e-la-sociologia.docmodulo-1-che-cos-e-la-sociologia.doc
modulo-1-che-cos-e-la-sociologia.doc
 
L'illuminismo
L'illuminismoL'illuminismo
L'illuminismo
 
03. Storia della Filosofia. La Sofistica
03. Storia della Filosofia. La Sofistica03. Storia della Filosofia. La Sofistica
03. Storia della Filosofia. La Sofistica
 
3 Storia della Filosofia
3 Storia della Filosofia3 Storia della Filosofia
3 Storia della Filosofia
 
Comportamento del gregge
Comportamento del greggeComportamento del gregge
Comportamento del gregge
 
Introduzione al situazionismo
Introduzione al    situazionismoIntroduzione al    situazionismo
Introduzione al situazionismo
 
Scuola di politica – lezione vi
Scuola di politica – lezione viScuola di politica – lezione vi
Scuola di politica – lezione vi
 
storia.pptx
storia.pptxstoria.pptx
storia.pptx
 
il_secolo_dei_lumi.pptx
il_secolo_dei_lumi.pptxil_secolo_dei_lumi.pptx
il_secolo_dei_lumi.pptx
 
[Psico sociale] riassunti manuale sociale 2
[Psico sociale] riassunti manuale sociale 2[Psico sociale] riassunti manuale sociale 2
[Psico sociale] riassunti manuale sociale 2
 
1. kant 1
1. kant 11. kant 1
1. kant 1
 
Charlie hebdo le nuove regole morali planetarie-7 gennaio 2015
Charlie hebdo  le nuove regole morali planetarie-7 gennaio 2015Charlie hebdo  le nuove regole morali planetarie-7 gennaio 2015
Charlie hebdo le nuove regole morali planetarie-7 gennaio 2015
 

Recently uploaded

Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxlorenzodemidio01
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxlorenzodemidio01
 
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxlorenzodemidio01
 
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxlorenzodemidio01
 
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaStefano Lariccia
 
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.giuliofiorerm
 
San Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptxSan Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptxMartin M Flynn
 

Recently uploaded (8)

Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptxLorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
Lorenzo D'Emidio- Lavoro sulla Bioarchittetura.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptxLorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita di Cristoforo Colombo.pptx
 
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia RomanaXI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
 
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptxLorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
Lorenzo D'Emidio_Vita e opere di Aristotele.pptx
 
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptxLorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
Lorenzo D'Emidio_Francesco Petrarca.pptx
 
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia RomanaXIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
XIII Lezione - Arabo G.Rammo @ Libera Accademia Romana
 
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
RICERCA_SUGLI ANFIBI PER LA PRIMA MEDIA.
 
San Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptxSan Giorgio e la leggenda del drago.pptx
San Giorgio e la leggenda del drago.pptx
 

Adam Smith

  • 1. TESI X SEMINARIO DI STORIA DEL PENSIERO ECONOMICO ADAM SMITH di LONGAGNANI ERMNNO 363 SES 28/04/2004 Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  • 2.
  • 3. SOMMARIO Biografia......................................................................................................................2 La Teoria dei sentimenti morali (The Theory of Moral Sentiments)..................5 Parole chiave ..............................................................................................................8 La ricchezza delle nazioni (Wealth of Nations) ....................................................9 Il lavoro comandato e il lavoro contenuto...........................................................11 Liberismo e liberalismo...........................................................................................13 Parole chiave.............................................................................................................16 Bibliografia................................................................................................................17
  • 4.
  • 5.
  • 6. Biografia Adam Smith nasce a Kirkcaldy, sulla costa orientale della Scozia, nel 1723. A quattordici anni si trasferisce a Glasgow per frequentare la locale università (era in realtà un istituto d’istruzione superiore). Qui ebbe come insegnante, fra gli altri, Francis Hutcheson, esponente di rilievo dell’illuminismo scozzese. I temi di riflessione in comune con Smith sono: La moralità delle azioni umane regolate da benevolenza e utilità, l'agire insieme d’utilità e virtù, la simpatia nelle relazioni fra individui, la divisione del lavoro quale punto di partenza per ragionamento economico. Durante la prosecuzione degli studi all’università di Oxford, considerata da Smith tradizionalista e autoritaria, legge le opere di David Hume che in seguito diventerà suo amico. Forse in seguito a tali letture, abbandona il progetto di una carriera ecclesiastica. Dichiaratamente protestante, apprezza di tale religione soprattutto la libera interpretazione dei testi sacri sancita dalla riforma. David Hume (Edimburgo 1711-1776), filosofo, storico ed economista, famoso per il trattato della natura umana, esponente dell’illuminismo scozzese, è conosciuto dai cultori del pensiero economico per il meccanismo basato sulla teoria quantitativa della moneta che porta in equilibrio la bilancia commerciale dei diversi paesi del sistema aureo. Smith, nel 1746 torna in Scozia e scrive alcuni saggi d’argomento letterario e filosofico. 2
  • 7. Per tre anni, dal 1748 al 1751, tiene conferenze pubbliche a Edimburgo (a pagamento, com’era consuetudine a quei tempi) sulla retorica e sulla letteratura inglese. Sulla scia della fama ottenuta con queste conferenze, nel 1751 Smith diviene professore all’università di Glasgow, dapprima di logica e poi di filosofia morale. Documentano la sua attività di quegli anni gli appunti delle sue lezioni di retorica e di giurisprudenza pubblicati nel 1896 e nel 1978. Questi testi mostrano come l’autore avesse già in quegli anni ben chiari i temi principali che saranno sviluppati nella Ricchezza delle nazioni. Nel 1759 scrive e pubblica la Teoria dei sentimenti morali che ha un notevole successo. Si tratta di una presentazione sistematica delle passioni umane, compreso l’interesse personale nelle relazioni economiche. Nel 1764 si dimette dall’università di Glasgow per fare da tutore a un giovane aristocratico, accompagnandolo in un viaggio sul continente. Quei viaggi consentono a Smith di esplorare il nucleo più vivo della cultura dell’epoca. Incontrerà Voltaire a Ginevra, d’Alembert, Quesnay, Turgot e tanti altri a Parigi. La Scozia ha una discreta vita culturale, relativamente libera (specie in confronto all’autoritarismo e al conformismo prevalenti nelle università inglesi) e ricca di solido buon senso, soprattutto nel campo delle scienze sociali. Il vero centro intellettuale è rappresentato dalla Francia, in particolare Parigi. Il contatto diretto con gli esponenti della scuola dei Fisiocratici e con la cultura dell’Encyclopédie, il fervore del dibattito dei celebri salotti parigini, offrono a Smith stimoli che egli rielaborerà negli anni successivi. 3
  • 8. Il tono cosmopolita, caratteristica apprezzata della Ricchezza delle nazioni, si deve a quei viaggi. “Wealth of nations è un trattato enorme, disordinato, ricco di cose divertenti e scritto in una prosa ammirevole. Con la bibbia e il capitale di Marx, è uno dei tre libri che le cosiddette persone “colte” si sentono autorizzate a citare senza averle lette.” (J.K.galbraith: storia dell’economia, p.75). Al termine dei viaggi nel continente, nel 1976, grazie ai compensi per quell’attività di tutore, Smith può dedicarsi a tempo pieno alla stesura della Ricchezza delle nazioni, che arriva nelle librerie nel 1776. Incontrò una calorosa accoglienza da parte del pubblico, con cinque edizioni nel giro di dodici anni. Nel 1778 Smith è nominato Commissario delle dogane per la Scozia, si trasferisce a Edimburgo e mentre svolge il suo incarico, cura le nuove edizioni dei suoi libri, fino alla morte che sopravvenne il 17 luglio 1790. 4
  • 9. La Teoria dei sentimenti morali (The Theory of Moral Sentiments) Part One: Of the Propriety of Actions Part Two: Of Merit and Demerit Part Three: Of the Foundation of Our Judgment concerning Our Own Sentiments and Conduct Part Four: Of the Effect of Utility upon the Sentiment of Approbation Part Five: Of the Influence of Custom and Fashion Upon the Sentiments Part Six: Of the Character of Virtue Part Seven: Of Systems of Moral Philosophy Parte I L'appropriatezza dell'azione Sezione I Il senso dell'appropriatezza Capitolo I - La simpatia Capitolo II - Il piacere della reciproca simpatia Capitolo III - La maniera in cui giudichiamo l'appropriatezza o inappropriatezza delle affezioni degli altri uomini, secondo la loro concordanza o dissonanza con le nostre Capitolo IV - Continuazione dello stesso argomento Capitolo V - Le virtù amabili e rispettabili Sezione II I gradi delle diverse passioni in accordo con l'appropriatezza Introduzione Capitolo I - Le passioni che derivano dal corpo Capitolo II - Le passioni che derivano da una particolare inclinazione o abitudine dell'immaginazione Capitolo III - Le passioni asociali 5
  • 10. Capitolo IV - Le passioni sociali Capitolo V - Le passioni egoistiche La Teoria dei sentimenti morali è importante per comprendere il concetto di “interesse personale” su cui Smith fonda la sua analisi più strettamente economica. Il legittimo perseguimento dell’interesse personale, per il buon funzionamento della società deve essere temperato con l’osservanza di regole morali. Questa interpretazione del contributo di Smith si basa sulla lettura della ricchezza delle nazioni e della teoria dei sentimenti morali come complementari e non contraddittorie e prevede l’essenzialità dei comportamenti simpatetici anche nelle relazioni economiche. Secondo la tesi della contraddittorietà, prevalente per un certo periodo, la teoria dei sentimenti morali è considerata una sorta di opera giovanile di Smith. La visione matura, espressa da Smith nella ricchezza delle nazioni, prevedrebbe il libero perseguimento dell’interesse individuale in un’economia di mercato. La teoria dei sentimenti morali, fu aggiornata in occasione delle varie ristampe anche dopo la pubblicazione della ricchezza delle nazioni per mantenere la coerenza con questa e tale fatto gioca a favore della tesi della complementarità. La tesi della complementarità inoltre s’inserisce nell’ambito del dibattito sulle motivazioni e gli esiti dell’agire umano propri dell’illuminismo scozzese e più in generale delle scienze sociali dopo il medioevo. Quali motivazioni guidano l’individuo reso, almeno in parte, autonomo dall’etica religiosa medievale? Quali sono le conseguenze di motivazioni non finalizzate al benessere sociale? 6
  • 11. Nella teoria dei sentimenti morali Smith sviluppa la sua proposta basata sul meccanismo psicologico della simpatia. Egli costruisce una sorta di modello del quale fanno parte vari attori: Smith e i suoi lettori (l’uso della prima persona plurale è un coinvolgimento dei lettori nel modello), l’osservatore imparziale, il protagonista principale. Sono fatte agire varie passioni creando situazioni sociali minuziosamente analizzate e sistematicamente catalogate. La simpatia è il meccanismo regolatore delle passioni. L’individuo preso in esame vive la passione a livelli più alti e non raggiungibili dagli altri attori. Ne è consapevole ed esprime in modo attenuato la sua passione alla ricerca di una sintonia compatibile socialmente. Nelle varie situazioni sociali l’individuo non è ripiegato su se stesso in modo introspettivo ma implicato in relazioni con altri. Le passioni vissute dagli individui con caratteristiche varie sono analizzate e valutate alla luce dell’appropriatezza nelle varie situazioni. Ne deriva un elenco di norme morali, un’educazione dei sentimenti e della loro espressione che consente la convivenza di benessere sociale e libertà individuali. Tale morale, assieme ad istituzioni amministrative e giudiziarie che trattano le devianze, è un prerequisito per la sopravvivenza nelle società umane di un individuo libero. 7
  • 12. Parole chiave INDIVIDUO, LA PERSONA PRINCIPALMENTE INTERESSATA: il protagonista PASSIONI: i sentimenti, le emozioni SIMPATIA: il meccanismo psicologico che rende l’individuo essere sociale SPETTATORE IMPARZIALE: valuta l’appropriatezza dei comportamenti degli individui OGGETTO: il bersaglio della passione 8
  • 13. La ricchezza delle nazioni (Wealth of Nations) Book 1: Improvement in Productive Powers of Labour Book 2: Nature, Accumulation and Employment of Stock Book 3: Progress of Opulence of Different Nations Book 4: Systems of Political Economy Book 5: Revenue of the Sovereign or Commonwealth Il primo libro tratta della divisione del lavoro, del progresso tecnico, della teoria del valore e della distribuzione del reddito. Il secondo libro tratta della moneta e dell’accumulazione. Il terzo libro è una breve storia delle istituzioni e dell’economia a partire dalla caduta dell’impero romano. Il quarto libro critica la dottrina dei mercantilisti e la dottrina dei fisiocratici. Il quinto libro tratta del ruolo dello stato, delle spese e delle entrate pubbliche. Per Smith la ricchezza delle nazioni è il reddito pro capite medio dei cittadini della nazione (Y/P) . Esso dipende da due fattori: -produttività media dei lavoratori (π) -quota dei lavoratori attivi sul totale della popolazione (L/P) . Siccome il reddito nazionale (Y=π*L) allora il reddito pro capite medio (Y/P=π*L/P) dipende dalla produttività media dei lavoratori e dalla quota dei lavoratori attivi sul totale della popolazione. 9
  • 14. (π) aumenta con l’intensificarsi del processo di divisione del lavoro. Una crescente divisione del lavoro dipende dall’ampiezza dei mercati. L’ampiezza dei mercati dipende dal reddito e dal miglioramento dei trasporti. (L/P) dipende dal processo di accumulazione dei capitali che consentono di impiegare un numero crescente di lavoratori. L’aumento dei lavoratori dipende da fattori istituzionali (il sistema di istruzione obbligatoria, le leggi del lavoro) e di costume (l’atteggiamento nei confronti del lavoro femminile e minorile). Il ruolo delle politiche liberiste statali (eliminazione degli ostacoli al libero commercio, organizzazione dell’istruzione obbligatoria) contribuisce ad aumentare la ricchezza della nazione, che da queste relazioni può innescare una “spirale virtuosa”. L’analisi di questi processi costituisce l’essenza della ricchezza delle nazioni. 10
  • 15. Il lavoro comandato e il lavoro contenuto “Ogni uomo è ricco o povero secondo la misura in cui può permettersi di godere delle necessità, dei comodi e dei piaceri della vita umana. Dopo che la divisione del lavoro si è pienamente affermata, il lavoro di un singolo uomo può provvedere solo a una piccolissima parte di queste cose. La parte di gran lunga maggiore egli la deve trarre dal lavoro dell’altra gente e sarà ricco o povero secondo la quantità di lavoro che può comandare, in altre parole che può permettersi di comprare. Il valore di una merce, per la persona che la possiede e che non intende usarla o consumarla lei stessa ma scambiarla con altre merci, è quindi uguale alla quantità di lavoro che essa la mette in grado di comprare o di comandare. Il lavoro è dunque la misura reale del valore di scambio di tutte le merci”.(rdn, p.32) Il possessore della merce A riceve in cambio una merce B dal possessore di questa. Il valore della merce B è definito pari al lavoro che il possessore della merce A risparmia usando invece di questo la merce B. Con questa teoria del lavoro comandato Smith individua il lavoro quale unità di misura del lavoro di tutte le merci e sgombra il campo dalle complicazioni che derivano dall’uso della moneta che nello scambio è una merce come le altre. Resta aperto il problema di individuare i fattori che determinano i valori di scambio delle merci che Smith affronta solo parzialmente con la teoria del valore contenuto. Secondo tale teoria il valore di ogni merce è pari alla quantità di lavoro necessario a produrla “In quello stadio primitivo e rozzo della società che precede l’accumulazione dei fondi e l’appropriazione della 11
  • 16. terra, il rapporto fra le quantità di lavoro necessarie a procurarsi diversi oggetti sembra sia la sola circostanza che possa offrire una qualche regola per scambiarli uno con l’altro.[…]E’ naturale che ciò che è di solito il prodotto del lavoro di due giorni o di due ore abbia un valore doppio di ciò che è di solito il prodotto del lavoro di un giorno o di un’ora.”(rdn, p.49) Tale teoria però non è più vera quando al processo di produzione, oltre ai lavoratori, partecipano anche i capitalisti con i fondi accumulati e i proprietari terrieri che mettono a disposizione la terra. “Nelle società più progredite” quindi i valori di scambio sono “i prezzi naturali” e “i prezzi di mercato”: ”Quando il prezzo di una merce non è né più né meno di ciò che è sufficiente a pagare la rendita della terra, i salari dei lavoratori e i profitti dei fondi impiegati, per coltivare, preparare e portare al mercato la merce stessa, secondo i loro saggi naturali, quella merce sarà venduta per quello che si può chiamare il suo prezzo naturale[…]Il prezzo effettivo al quale la merce si vende comunemente si chiama prezzo di mercato.”(rdn, p.56,57) In una società prevalentemente costituita di lavoratori, capitalisti e proprietari terrieri, i valori delle merci, i loro valori di scambio o “prezzi naturali” devono coprire i costi di produzione, ovvero salari, profitti, rendite e costi dei mezzi di produzione. La teoria del lavoro contenuto di Smith non è ancora una teoria del valore, la sua critica costituirà l’avvio dell’analisi di Ricardo. 12
  • 17. Liberismo e liberalismo Smith fu considerato dai suoi contemporanei un “progressista” con la caratteristica distintiva di essere un “accademico”, capace quindi di esprimere le sue passioni politiche con grande cura, distaccato dai problemi e dagli interessi contingenti. Contrario allo schiavismo, favorevole al movimento dei diritti delle colonie americane, molto considerato dagli intellettuali francesi a cavallo della rivoluzione, a lui si richiamarono in Inghilterra dopo la sua morte, i pensatori radicali; Assieme a David Hume fu considerato dagli intellettuali conservatori un pericoloso sovversivo. Il suo primo biografo Dugald stewart, per rendere più accettabile il suo pensiero all’opinione pubblica inglese preoccupata dagli eccessi della rivoluzione francese, v’introdusse la distinzione tra freedom e free trade. La lettura conservatrice del pensiero di Smith ha origine da quella sottile distinzione. In realtà per Smith la libertà consiste nell’assenza d’interferenze da parte di chiese, autorità locali, corporazioni, ispettori delle dogane, padroni, proprietari terrieri. Un aspetto del liberismo di Smith, la diffidenza verso l’assunzione diretta di un ruolo politico da parte degli imprenditori è riportata nel manuale ”L’interesse di coloro che trattano in un certo ramo commerciale o manifatturiero è sempre, sotto qualche aspetto, diverso da quello del pubblico, e anche opposto.[…] La proposta di una nuova legge o di un regolamento di commercio che provenga da questa classe dovrebbe essere sempre ascoltata con grande precauzione e non dovrebbe mai essere adottata, se non dopo averla esaminata a lungo e attentamente, non solo con la più scrupolosa, ma 13
  • 18. anche con la più sospettosa attenzione” [Roncaglia, 2003, p.165.(Smith, 1776, p.252)] Nel libro I Smith attribuisce alla divisione del lavoro un ruolo fondamentale nella crescita della produttività e (conseguentemente) del progresso civile. Nel libro V, invece evidenzia gli aspetti deteriori del lavoro parcellizzato anticipando nei suoi aspetti essenziali la teoria dell’alienazione. “con lo sviluppo della divisione del lavoro, l’occupazione della stragrande maggioranza di coloro che vivono di lavoro, cioè della gran massa del popolo, risulta limitata a poche semplicissime operazioni, spesso una o due. Ciò che forma l’intelligenza della maggioranza degli uomini è necessariamente la loro occupazione ordinaria. Un uomo che spende tutta la sua vita compiendo poche semplici operazioni, i cui effetti sono oltretutto forse sempre gli stessi o quasi, non ha nessuna occasione di applicare la sua intelligenza o di esercitare la sua inventiva a scoprire nuovi espedienti per superare difficoltà che non incontra mai. Costui perde quindi naturalmente l’abitudine a quest’applicazione, e in genere diviene tanto stupido e ignorante quanto può esserlo una creatura umana. Il torpore della sua mente lo rende non solo incapace di prendere gusto o parte a una qualsiasi conversazione razionale, ma anche di concepire un qualsiasi sentimento generoso, nobile o tenero e quindi di formarsi un giudizio corretto persino su molti dei comuni doveri della vita privata. Dei grandi e vasti interessi del suo paese egli è del tutto incapace di giudicare” [Roncaglia, 2003, p.16(Smith, 1776, p.637-8)]. Non è una contraddizione. Della divisione del lavoro, coglie gli aspetti positivi e negativi, mantiene una valutazione complessivamente positiva del fenomeno e propone la contromisura con l’istruzione elementare. 14
  • 19. Troppo rilevanti sono le potenzialità, non ancora compiutamente espresse, della divisione del lavoro per civilizzare le società umane. 15
  • 20. Parole chiave Sovrappiù Valore d’uso Valore di scambio Valore Prezzo di mercato Prezzo naturale Prezzo nominale Lavoro comandato Lavoro contenuto Domanda assoluta Domanda effettuale Salario Profitto Rendita della terra Saggio legale d’interesse Sussistenza 16
  • 21. Bibliografia Roncaglia Alessandro La ricchezza delle nazioni Laterza 2003 Galbraith John Kennet storia dell’economia Rizzoli 1987 Besomi Daniele Giorgio Rampa dal liberalismo al liberismo Giappichelli 1998 17