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Ci sono anch’io!
Noi siamo (anche) i nostri «tag»
Premessa
La vastità della tematica non permette di essere
esaurita nel nostro breve incontro.
Ci sarà modo in altre occasioni per un con-fronto
e uno scambio più specifico.
La parte di oggi vuole essere una «piccola»
presentazione riguardo i digital media.
Video
Come sempre…

Ogni attività laboratoriale
proposta potrà essere
usata nei vari incontri con
gli educandi.
Laboratorio #1

Cruci-Soci@l!
Tempi che cambiano
Nel corso del 1900 tre generazioni hanno
sperimentato:
• Per la prima volta la vista dell’auto;
• Per la prima volta la vista della TV;
• Per la prima volta la vista del PC.
A mano a mano che si procede dall’auto al PC
abbiamo un aumento esponenziale della tecnologia.
Curiosità - Big Data
• Big data => la rete raddoppia ogni 11 ore, circa
1200 exabite di informazioni che potrebbero
essere contenuti in libri che coprirebbero
interamente gli USA per una altezza di 52
volumi, oppure in cd la distanza 5 volte terraluna.

• 3 MLD di ricerche ogni giorno su Google.
Video
Siamo sempre NOI!

L’importanza dell’autenticità,
essere autentici nella prossimità
quanto nella rete.
Il laboratorio dei talenti n. 20
• I linguaggi:
Tra i vari linguaggi, merita certamente una
menzione quello della comunicazione nel nuovo
ambiente digitale.
Video
Quali rischi ?
Laboratorio #2
L’educazione ai social network comporta anche
la conoscenza dei rischi relativi al loro uso.
Quali possono essere questi rischi?
Scrivere sul post-it e poi condivisione.
• Il Cardinal Martini soleva ricordare che il credente
laico, nel suo modo di comportarsi e di interagire
nella vita quotidiana, nel tempo libero, nel lavoro, a
scuola, può irradiare i valori evangelici contribuendo
al bene della comunità (Effatà-Apriti).
La formazione dell’educatore, dunque, sarebbe oggi
quanto più auspicabile, anche per quanto riguarda la
conoscenza, l’uso e la trasmissione del suo sapere
all’educando al fine di raggiungere un duplice scopo:
• Evangelizzare attraverso i media;
• Educare ai media.
Ceretti, Felini e Giannatelli nel loro testo “Primi
passi nella media education” presentano 4 livelli
che sono indispensabili per acquisire una corretta
competenza mediale intesa come l’insieme delle
conoscenze e abilità sviluppate dalla media
education:
•
•
•
•

Capacità di accedere;
Capacità di analizzare;
Capacità di valutare;
Capacità di produrre messaggi.
• Testimonianza fedele nelle interazioni digitali:
coerenza con il proprio ruolo;
• Formarsi per formare: impegnarsi non solo divenendo
competenti “operatori mediali” ma anche nella
conoscenza del cristianesimo (storia, liturgia,
teologia, pedagogia, ecc.);
• Non avere paura delle nuove sfide: affrontare con
positività nuove proposte, saperne cogliere i risvolti
positivi e valutarne i contro;
• Comunità allargate: non condividere soltanto tra la
cerchia ristretta di educatori ma creare reti e
relazioni;
• Non sostituire la vicinanza, la prossimità: il con-tatto è
indispensabile, usare i new media come strumento,
mezzo ma non far diventare il “digitale” centro
assoluto dell’educazione.
Il laboratorio dei talenti n. 21
[…] attività sportive ed espressive (teatro,
musica, danza, arte, cinema), considerate
sempre meno passatempi e sempre più come
occasioni di approfondimento e di rinnovamento
culturale, innanzitutto per l’oratorio stesso;
iniziative di comunicazione e informazione (web
e giornalini), con un’attenzione speciale ai new
media e ai social network, che tanto peso hanno
oggi nel prolungare e allo stesso tempo
indebolire le relazioni interpersonali […].
Il laboratorio dei talenti n. 26
• Al passo con le nuove generazioni dei “nativi digitali”
Trovandosi a diretto contatto con il mondo dei ragazzi,
in continua e veloce evoluzione, l’oratorio deve
affrontare situazioni sempre nuove e inedite. L’attuale
mondo giovanile viene giustamente segnalato come il
primo abitato dai cosiddetti “nativi digitali”. L’oratorio
non si può sottrarre al confronto con questo nuovo
contesto esistenziale dei ragazzi e dei giovani. Può farlo
assumendo le possibilità delle nuove tecnologie digitali
con intelligenza e prudente innovazione, abitando con
naturalezza questi stessi mondi e “facendo oratorio”
anche dentro queste nuove tecnologie, privilegiando
elementi come il confronto, la relazione […].
Un progetto ?
Laboratorio #3
Dopo avere letto alcuni punti del numero 26:
quale attività si potrebbe proporre attraverso i
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  • 2. Premessa La vastità della tematica non permette di essere esaurita nel nostro breve incontro. Ci sarà modo in altre occasioni per un con-fronto e uno scambio più specifico. La parte di oggi vuole essere una «piccola» presentazione riguardo i digital media.
  • 4. Come sempre… Ogni attività laboratoriale proposta potrà essere usata nei vari incontri con gli educandi.
  • 6.
  • 7. Tempi che cambiano Nel corso del 1900 tre generazioni hanno sperimentato: • Per la prima volta la vista dell’auto; • Per la prima volta la vista della TV; • Per la prima volta la vista del PC. A mano a mano che si procede dall’auto al PC abbiamo un aumento esponenziale della tecnologia.
  • 8. Curiosità - Big Data • Big data => la rete raddoppia ogni 11 ore, circa 1200 exabite di informazioni che potrebbero essere contenuti in libri che coprirebbero interamente gli USA per una altezza di 52 volumi, oppure in cd la distanza 5 volte terraluna. • 3 MLD di ricerche ogni giorno su Google.
  • 10. Siamo sempre NOI! L’importanza dell’autenticità, essere autentici nella prossimità quanto nella rete.
  • 11. Il laboratorio dei talenti n. 20 • I linguaggi: Tra i vari linguaggi, merita certamente una menzione quello della comunicazione nel nuovo ambiente digitale.
  • 12. Video
  • 13. Quali rischi ? Laboratorio #2 L’educazione ai social network comporta anche la conoscenza dei rischi relativi al loro uso. Quali possono essere questi rischi? Scrivere sul post-it e poi condivisione.
  • 14. • Il Cardinal Martini soleva ricordare che il credente laico, nel suo modo di comportarsi e di interagire nella vita quotidiana, nel tempo libero, nel lavoro, a scuola, può irradiare i valori evangelici contribuendo al bene della comunità (Effatà-Apriti). La formazione dell’educatore, dunque, sarebbe oggi quanto più auspicabile, anche per quanto riguarda la conoscenza, l’uso e la trasmissione del suo sapere all’educando al fine di raggiungere un duplice scopo: • Evangelizzare attraverso i media; • Educare ai media.
  • 15. Ceretti, Felini e Giannatelli nel loro testo “Primi passi nella media education” presentano 4 livelli che sono indispensabili per acquisire una corretta competenza mediale intesa come l’insieme delle conoscenze e abilità sviluppate dalla media education: • • • • Capacità di accedere; Capacità di analizzare; Capacità di valutare; Capacità di produrre messaggi.
  • 16. • Testimonianza fedele nelle interazioni digitali: coerenza con il proprio ruolo; • Formarsi per formare: impegnarsi non solo divenendo competenti “operatori mediali” ma anche nella conoscenza del cristianesimo (storia, liturgia, teologia, pedagogia, ecc.); • Non avere paura delle nuove sfide: affrontare con positività nuove proposte, saperne cogliere i risvolti positivi e valutarne i contro; • Comunità allargate: non condividere soltanto tra la cerchia ristretta di educatori ma creare reti e relazioni; • Non sostituire la vicinanza, la prossimità: il con-tatto è indispensabile, usare i new media come strumento, mezzo ma non far diventare il “digitale” centro assoluto dell’educazione.
  • 17. Il laboratorio dei talenti n. 21 […] attività sportive ed espressive (teatro, musica, danza, arte, cinema), considerate sempre meno passatempi e sempre più come occasioni di approfondimento e di rinnovamento culturale, innanzitutto per l’oratorio stesso; iniziative di comunicazione e informazione (web e giornalini), con un’attenzione speciale ai new media e ai social network, che tanto peso hanno oggi nel prolungare e allo stesso tempo indebolire le relazioni interpersonali […].
  • 18. Il laboratorio dei talenti n. 26 • Al passo con le nuove generazioni dei “nativi digitali” Trovandosi a diretto contatto con il mondo dei ragazzi, in continua e veloce evoluzione, l’oratorio deve affrontare situazioni sempre nuove e inedite. L’attuale mondo giovanile viene giustamente segnalato come il primo abitato dai cosiddetti “nativi digitali”. L’oratorio non si può sottrarre al confronto con questo nuovo contesto esistenziale dei ragazzi e dei giovani. Può farlo assumendo le possibilità delle nuove tecnologie digitali con intelligenza e prudente innovazione, abitando con naturalezza questi stessi mondi e “facendo oratorio” anche dentro queste nuove tecnologie, privilegiando elementi come il confronto, la relazione […].
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