2. <Cos’è l’innovazione?>
Stefano Macchia 2
Invenzione: è una nuova idea, un nuovo
sviluppo scientifico, una novità tecnologica
che non era stata ancora realizzata
materialmente
Innovazione: è la traslazione di un’invenzione
in un nuovo prodotto o in un nuovo processo
7. “L’innovazione scolastica si propone di adeguare la scuola, nelle sue
strutture e nel suo sistema, al contesto sociale, il quale risulta
fortemente condizionato dalla rivoluzione telematica, e parallelamente di
accogliere e impiegare le nuove tecnologie quali strumenti integrativi
per la didattica”
N. Visalli
Stefano Macchia 7
9. Le tecnologie più significative sono quelle che scompaiono ovvero quelle
che, pur essendo altamente presenti nei contesti, non risultano evidenti,
ma si integrano perfettamente nell’ambiente in cui viviamo, ovvero la
loro PENETRAZIONE nella realtà al punto da diventarne parte
integrante (Weiser, 1996).
Quanta tecnologia ci circonda?
Stefano Macchia 9
10. Quanta tecnologia ci circonda?
Nativo digitale (Prensky, 2001)
IMMIGRATI DIGITALI
Non è un divario insormontabile, uno strappo generazionale che giustifichi la
proclamazione dell’estinzione dell’ Homo Sapiens. In “Generazione Cloud” (Facci,
Valorzi e Berti, 2013)
Stefano Macchia 10
11. Identikit dei moderni nativi digitali proposto da Eurispes (2012)
Stefano Macchia 11
12. “Nuovi termini” ai tempi del Digitale
Stefano Macchia 12
Cyberbullismo
Il cyberbullismo o cybermobbing o internet mobbing. Viene messo in atto mediante
l’uso dei media digitali e consiste nell'invio ripetuto di messaggi offensivi tramite sms,
in chat o su facebook per molestare una persona per un lungo periodo.
Happy slapping
Mentre una persona viene percossa o ferita, i complici filmano la scena e poi la
diffondono tramite il cellulare o Internet. Per le vittime, alla sofferenza fisica si
aggiunge l’umiliazione di vedere la violenza subita diffusa in Internet e nella cerchia
degli amici.
Sexting
“Scambiare messaggi “spinti” o immagini dove ci si mostra nudi o in atteggiamenti
sessualmente espliciti”. La parola ha origine da “sex” + “texting”, cioè “sesso” +
“testo”.
Gambling
Dipendenza da gioco d’azzardo
Netiquette
Insieme di regole che disciplinano il comportamento di un utente di Internet nel
rapportarsi agli altri utenti attraverso risorse come newsgroup, mailing
list, forum, blog, reti sociali
http://www.giovaniemedia.ch/
13. Competenze chiave UE
1. Comunicazione in lingua materna
2. Comunicazione in una lingua straniera
3. Competenze di base in matematica, scienza e tecnologia
4. Competenza digitale
5. Imparare ad imparare
6. Competenze sociali e civiche
7. Spirito d’iniziativa
8. Consapevolezza ed espressione culturali (letteratura, musica
arti visive, arti dello spettacolo)
Stefano Macchia 13
15. Creatività Digitale
Stefano Macchia 15
Rappresenta la capacità di singoli, gruppi o istituzioni a dar vita a qualcosa
(opera, oggetto, situazione, sistema) che sia contemporaneamente:
- creativo: caratterizzato da un alto grado di originalità
- digitale: basato sull’impiego dei nuovi ICT (Lunghi & Suppini, 2015)
16. Cosa cambia il Digitale?
www.bimbisaniebelli.it
Stefano Macchia 16
17. Come cambia la Scuola con il Digitale
Stefano Macchia 17
Laurentius de Voltolina (1350). Una lezione
all’Università di Bologna
<E’ nata prima la scuola o la classe?>
[Cecchinato, G., and TD Tecnologie Didattiche. "FLIPPED CLASSROOM: INNOVARE LA SCUOLA CON.“]
21. Ma…siamo pronti?
Stefano Macchia 21
Laboratorio informatica
Classe con LIM
BYOD
Possiamo individuare tre fasi che hanno caratterizzato il lungo (e lento)
processo di penetrazione delle tecnologie nella scuola (Trentin, 2009)
Fase 1 (‘80 – ’90) Fase 2 (‘90 – 2000) Fase 3 (2000 – ad oggi) Fase 4 ?
22. Decreto n. 851 del 27-10-2015
Stefano Macchia 22
Ma…siamo pronti?
23. PNSD
lL Piano Nazionale Scuola
Digitale (PNSD) è il
documento di indirizzo del
Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della
Ricerca per il lancio di una
strategia complessiva di
innovazione della scuola
italiana e per un nuovo
posizionamento del suo
sistema educativo nell’era
digitale.
È un pilastro fondamentale de
La Buona Scuola (legge
107/2015), una visione
operativa che rispecchia la
posizione del Governo
rispetto alle più importanti
sfide di innovazione del
sistema pubblico: al centro
di questa visione, vi sono
l’innovazione del sistema
scolastico e le opportunità
dell’educazione digitale.
Stefano Macchia 23
24. PNSD in pillole
Valenza pluriennale ed indirizza
concretamente l’attività del MIUR
Non è solo un dispiegamento di
tecnologia
Didattica, contenuti e competenze
Un piano per l’educazione nell’era digitale
(non solo digitalizzazione)
Azione culturale di sistema
Stefano Macchia 24
25. La storia del PNSD
[Piano nazionale FOR TIC (2002-2008)]
Azione LIM
Azione Cl@sse 2.0
Azione Scuol@ 2.0
Azione Editoria Digitale Scolastica
Accordi MIUR – Regioni
Azione Centri Scolastici Digitali (CSD)
Azione wi-fi
Azione Poli Formativi
PON Istruzione – 2007/2013 (progetti Didatec
Base)
Stefano Macchia 25
2008
2014
26. http://educalab.es/intef
Sperimentare e verificare quanto l’utilizzo quotidiano della tecnologia in
classe (e non occasionale) sia volano di innovazione didattica (classe 2.0)
e organizzativa (scuola 2.0)
Progetto Europei
Stefano Macchia 26
30. Strumenti
“Per realizzare nuovi
paradigmi educativi
servono ambienti di
apprendimento adeguati,
in grado di porre al centro
NON la tecnologia ma la
pratica didattica”
Stefano Macchia 30
33. La didattica è il motore delle
scelte che vanno ad impattare
sul Tempo e sullo Spazio, il punto
di partenza per innescare un
cambiamento che ha bisogno di
superare le rigidità del calendario
scolastico, l’orario delle lezioni e la
parcellizzazione delle discipline da un
lato (coordinata Tempo) e i limiti
strutturali dell’aula con i banchi
allineati e gli arredi fissi che
confliggono con la dinamicità dei
processi comunicativi resi possibili
dalle ICT (coordinata Spazio).
Il punto di partenza è la trasformazione
del modello didattico
Stefano Macchia 33
35. Flipped Classroom
Propone di invertire i momenti classici delle attività didattica: la “lezione
frontale” si sposta a casa e lo “studio” a scuola
Stefano Macchia 35
36. Numerose ricerche (Gibbs, 1981; Bligh, 1998; Brandford, Brown e
Cocking, 1999; Butchart, Handfield e Restall, 2009) hanno messo in
evidenza che i limiti della lezione tradizionale. Il prolungato ascolto
passivo, la difficoltà di interazione, la mancanza di collaborazione,
l’assenza di feedback sulla reale comprensione e l’impossibilità di
rispettare i diversi stili cognitivi.
Stefano Macchia 36
37. 1. Comprovata efficacia dei linguaggi audiovisivi e multimediale
nell’apprendimento (Paivio, 1986; Mayer, 2001)
2. Proliferazione di risorse video digitali (educativamente orientate e prodotte
con originali strategie comunicative, che vengono rese liberamente
disponibili online)
3. Possibilità dell’insegnante di produrre personali video lezioni
4. Ogni studente può guardare i video senza vincoli di spazio e tempo (
spesso il tempo in classe è poco e si spiega in fretta!!) e saltare argomenti
5. Ogni studente ha il proprio ritmo di apprendimento e può fruire dei
contenuti anche chi assente
6. Si possono individualizzare percorsi didattici
7. L’aula diviene il luogo di confronto con compagni e dove avviene
l’applicazione dei contenuti e la riflessione
8. Il docente svolge il ruolo di facilitatore, sostegno e guida nello sviluppo
delle competenze (piuttosto che autorità di cattedra!!)
[Cecchinato, G., and TD Tecnologie Didattiche. "FLIPPED CLASSROOM: INNOVARE LA SCUOLA CON.“]
Stefano Macchia 37
40. Problem Based Learning Flipped
Classroom
https://sites.google.com/a/byron.k12.mn.us
Stefano Macchia 40
1
• Explore
2
• Research
3
• Experiment
4
• Evaluate
41. Nel primo input l’insegnante fornisce le informazioni che gli
studenti devono apprendere durante la lezione.
Questo primo momento è seguito da un intervallo di 10”,
durante i quali non deve esser fatto alcun tipo di riferimento al
contenuto della lezione.
Nel secondo input l’insegnante rivisita il contenuto della prima
sessione cambiando però il modo di presentarlo.
Nel secondo intervallo si applicano gli stessi principi del primo,
lasciando un tempo di riposo/relax di circa 10”.
Nel terzo input l’insegnante rimane sul contenuto della prima
sessione, ma propone attività centrate sullo studente.
Stefano Macchia 41
Spaced Learning
42. Il «debate» è una metodologia che
smonta alcuni paradigmi tradizionali e
favorisce il cooperative learning e la
peer education non solo tra studenti,
ma anche tra docenti e tra docenti e
studenti.
Disciplina curricolare nel mondo
anglosassone, il debate consiste in un
confronto nel quale due squadre
(composte ciascuna di due o tre studenti)
sostengono e controbattono
un’affermazione o un argomento dato
dall’insegnante, ponendosi in un campo
(pro) o nell’altro (contro).
Stefano Macchia 42
Debate
43. Le aule sono assegnate in
funzione delle discipline che vi
si insegneranno per cui
possono essere riprogettate e
allestite con un setting
funzionale alle specificità della
disciplina stessa.
La specializzazione del setting
d’aula comporta quindi
l’assegnazione dell’aula
laboratorio al docente e non
più alla classe: il docente resta
in aula mentre gli studenti
ruotano tra un’aula e l’altra, a
seconda della disciplina.
Stefano Macchia 43
Aule-laboratorio disciplinari
44. Stefano Macchia 44
Didattica per scenari
Lo Scenario trae origine da alcuni trends (ad esempio
trasformazioni economiche o tecnologiche, movimenti
di opinione, pratiche sociali e comportamenti
emergenti, nuove linee politiche d’importanza
strategica, ecc.) e dall'analisi degli effetti che questi
potranno avere sull’educazione nei prossimi 5/10 anni
Punto di partenza è il cosiddetto Design Brief che il
committente (in questo caso l’insegnante) assegna ai
progettisti (gli studenti), ovvero un documento che
indichi in linea di massima: scopi e obiettivi del
prodotto; target di utenza; scadenze per la consegna
Indagine (inquiry) -> progettazione del prototipo ->
test su campione utenza -> miglioramento del
prototipo
45. In che cosa consiste la «compattazione
del calendario scolastico»?
Alcune discipline vengono insegnate
solo nel 1° quadrimestre, al termine del
quale si effettua una valutazione finale,
che viene riportata nello scrutinio di fine
anno; altre discipline, per un
equivalente numero di ore settimanali,
vengono proposte solo nel 2°
quadrimestre.
Alcune discipline non vengono
compattate perché necessitano, per la
loro stessa natura, di un approccio
costante e continuativo nel tempo (ad.
es. le lingue, l’educazione motoria,
ecc.).
Stefano Macchia 45
Compattazione del calendario
46. Oggi le aule più avanzate includono
anche l’utilizzo di device mobili
che consentono il superamento
della stessa dimensione fisica
dell’aula e l’accesso ad ambienti di
lavoro collocati nello spazio virtuale.
È quella che si definisce «Aula
3.0», uno spazio che riconfigura la
sua organizzazione in termini di
apertura verso l’esterno, ma che
modifica anche il suo assetto in
senso propriamente fisico.
Il tutto per favorire una didattica
innovativa, che privilegia
approcci laboratoriali e
collaborativi.
Stefano Macchia 46
Spazio flessibile 3.0
47. Con la sigla «ICT Lab» si intendono le
attività che ruotano attorno a tre temi
tecnologici così definibili: Artigianato
digitale, Coding, Physical computing
È chiamato «Artigianato digitale» ciò che
porta alla creazione di un oggetto
attraverso la tecnologia, quindi dal CAD e il
disegno 3D alla stampa 3D.
Sono definite «coding» tutte le attività volte
all’acquisizione del pensiero
computazionale, fino alla capacità di
“dominare” la macchina istruendola a “fare
cose” anziché ricorrere ad altre già create
e disponibili.
Per «Physical computing» si intende la
possibilità di creare oggetti programmabili
che interagiscono con la realtà; il campo di
applicazione più noto è quello della
robotica.
Stefano Macchia 47
ICT Lab
48. Allo scopo di affrontare il problema della
demotivazione degli studenti e del loro
insuccesso scolastico, la proposta
prevede che tutte le discipline per le quali
il giovane ha comunque conseguito un
giudizio di sufficienza vengano registrate
come «credito formativo» nel suo
curriculum.
L’anno successivo, in caso di ripetenza, il
Consiglio di Classe prenderà atto, nella
sua prima seduta, degli eventuali risultati
positivi raggiunti, nonostante l’esito
globale negativo, e li registrerà come
punto di partenza della costruzione del
curriculum e degli impegni da proporre
allo studente.
Stefano Macchia 48
Bocciato con credito
49. Stefano Macchia 49
Dentro/Fuori la scuola
La scuola, a partire da un progetto condiviso con le
Biblioteche Comunali ed il Centro Servizi Volontariato, ha
supportato gli studenti nella realizzazione di docu-video sui
luoghi e sui soggetti che, nella città, stanno sperimentando e
costruendo forme di cittadinanza innovative. Utilizzando la
metodologia iTEC gli studenti hanno lavorato per scoprire,
esplorare, comunicare e condividere.
50. Nel comma 1 dell’articolo 6 della legge n.
128/2013 è scritto che le scuole possono produrre
in proprio manuali di studio da destinare alle
classi. La norma prevede che «a decorrere
dall’anno scolastico 2014-2015, gli istituti
scolastici possano elaborare il materiale didattico
digitale per specifiche discipline da utilizzare
come libri di testo». «L’elaborazione di ogni
prodotto è affidata ad un docente supervisore che
garantisce, anche avvalendosi di altri docenti, la
qualità dell’opera sotto il profilo scientifico e
didattico, in collaborazione con gli studenti delle
proprie classi in orario curriculare». In attesa delle
linee guida che orientino il lavoro di produzione,
alcune scuole hanno avviato attività di
sperimentazione in questo senso.
Stefano Macchia 50
Contenuti Didattici Digitali
51. TEAL
Tecnologie per l’apprendimento attivo
Stefano Macchia 51
E’ una metodologia didattica che vede unite lezione frontale, simulazioni e
attività laboratoriali su computer per un’esperienza di apprendimento ricca
e basata sulla collaborazione. Questa metodologia è stata progettata nel
2003 dal MIT di Boston e fu inizialmente pensata per la didattica della Fisica
per studenti universitari.
52. Le Intelligenze Multiple
EAS (Episodi di Apprendimento Situato)
Inquiry Based Learning
Challenge Based Learning
(Digital) Storytelling
Apprendimento cooperativo e tutoring
…
Stefano Macchia 52
56. Inquiry Based Learning (IBL)
Fasi dell’Inquiy Cicle (da http://www.go-lab-project.eu).
Approccio
all’apprendimento che
comporta un processo
di esplorazione del
modello naturale e
che porta a fare
domande, compiere
scoperte e testare
rigorosamente tali
scoperte in cerca di
una nuova
comprensione
Borasi & Fonzi (2002)
Stefano Macchia 56
57. Challenge Based Learning (CBL)
E’ un approccio didattico
multidisciplinare
coinvolgente ideato da
Apple. Rappresenta
un’esperienza collaborativa
di apprendimento in cui gli
insegnanti e gli studenti
lavorano insieme per
imparare sui problemi
urgenti del Pianeta,
proponendo soluzioni a
problemi reali.
http://www.apple.com/br/education/docs/CBL_Classroom_Guide
_Jan_2011.pdf
Stefano Macchia 57
58. (Digital) Storytelling
E’ una metodologia “attiva” perché richiede allo studente di “inventare”, a
partire da dati e conoscenze, una storia da raccontare oralmente/scritta o
in forma multimediale
Stefano Macchia 58
59. Peer Collaboration e Tutoring
www.indire.it
La collaborazione tra alunni, sia attraverso forme di tutoring che
attraverso l’apprendimento cooperativo, crea opportunità straordinarie
per l’educazione di tutti gli alunni.
L’alunno Tutor
segue, aiuta,
incoraggia il
compagno
nell’apprendimento
Gli studenti sono
pari di fronte al
compito e
devono
collaborare
Stefano Macchia 59