3. Chi è l’autore?Domenico di Francesco
detto anche Domenico di
Michelino dal nome del suo
primo maestro.
Siamo a Firenze nel ‘400
Domenico era un pittore
abbastanza affermato,
conosciuto per aver
realizzato stendardi da
portare in processione e
pitture per cassoni nuziali,
una specie di cassapanche
in cui venivano tenuti vestiti
e biancheria. Faceva parte
della corporazione di Medici
e degli Speziali come
Dante.
4. Nel 1456 Domenico venne incaricato di eseguire un ritratto di Dante all’interno
della cattedrale Santa Maria del Fiore, volevano celebrarlo in occasione del
secondo centenario della nascita del poeta.
L’opera è una pittura a tempera su tela, una delle tecniche pittoriche più antiche
già usata da Greci e Romani. Si tratta di una pittura che prevede di diluire
pigmenti di colore in polvere in acqua mescolata ad un collante che permette di
farla attaccare alla tela
5.
6. L’opera è un riassunto della
Divina commedia, ci dice che è
scritta da Dante che la tiene in
mano, e che si compone di tre
libri o cantiche l’Inferno, il
Purgatorio e il Paradiso.
Dante è al centro della
raffigurazione, molto più grande
rispetto a tutti gli altri elementi, si
riconosce dall’abito rosso con
cuffietta alla moda trecentesca e
dalla corona di alloro.
7. Dante con la mano indica l’Inferno a
sinistra, riconoscibile per la presenza dei
diavoli e della schiera dei dannati.
Sullo sfondo il monte a gradoni del
Purgatorio, con le anime che per
espiare i propri peccati risalgono il
monte con un grosso masso sulle spalle,
ogni tornante rappresenta un peccato in
cima appaiono Adamo ed Eva.
I cerchi concentrici del cielo rimandano
alla descrizione del paradiso fatta da
Dante, tuttavia gli studiosi ritengono che
la città di Firenze sulla destra in realtà
rappresenti il Paradiso, infatti è verso di
lei che il poeta tiene aperto il libro della
Divina Commedia, si tratta di una specie
di fotografia della Firenze dell’epoca
infatti spicca la cupola di Santa Maria
del Fiore che da poco era stata ultimata
dal Brunelleschi.