#0 Index
#1 Executive summary
– one line description 2
– description 2
– the solution 3
– the team 4
#2 Opportunity
– the problem 6
– the opportunity 7
– our competitive advantage 7
#3 Market analysis
– target market 8
– market analysis 11
– competitors 15
#4 Go to market strategies
– business model and pricing 16
– key clients 18
– value propositions 19
– channels 19
– key activities 20
– key resources 21
– key partnership 22
– costs and revenues 23
– sales and marketing 23
– products and business milestones 25
#5 Financials
– profit and loss 26
– pacchetti membership 27
– formato e finanziamento moduli didattici 28
– costi e coperture per un modulo didattico 28
– ALLEGATI (Conto Economico e Cash Flow a 13 e 36 mesi) 29
3
#1 Executive summary
– one line description
La Scuola Open Source
Centro di didattica, ricerca
e consulenza – tecnologica
e sociale – per l’industria,
il commercio e l’artigianato
(digitale e non).
– description
Siamo una comunità di artigiani digitali, maker, imprenditori,
designer, programmatori, pirati, umanisti, ricercatori,
sognatori e innovatori. Agiamo assieme, sperimentando
nuovi modelli didattici e pratiche innovative per cambiare
il mondo che viviamo. Ci occupiamo di ricerca e consulenza
per il pubblico e il privato, didattica “open source” per
ragazzi, adulti, inoccupati, professionisti, pensionati
e manager. Sviluppiamo idee per prodotti
e servizi, tecnologia e capitale umano, attraverso progetti
d’innovazione sociale e tecnologica, aumentando il valore
dei singoli attori che prendono parte al processo. Siamo un
hackerspace, un fablab e un centro di promozione del riuso.
4– the solution
L’innovazione è sempre sociale,
altrimenti è speculazione
sull’ignoranza degli altri.
Uno spazio di ricerca, formazione e co-progettazione,
finalizzato alla produzione, distribuzione e fruizione della
cultura dell’innovazione (tecnologica e sociale) in modalità
Open Source, dove docenti, tutor e studenti agiscono
in modalità cooperativa.
La didattica sarà connessa alla ricerca, permettendoci
di utilizzare argomenti e docenti esperti, coinvolti
nei progetti di ricerca per lo sviluppo di moduli didattici,
aumentando così l’efficacia degli stessi progetti
e riducendone l’impatto economico complessivo.
Questo processo di connessione fra didattica e ricerca, messo
in relazione alle altre attività (co-living e spinoff) genera
un ecosistema che abilita la gemmazione di specializzazioni,
costruisce una comunità solidale, competente, facilita
la condivisione della conoscenza e della cultura
dell’innovazione.
La conoscenza è stra-ordinaria,
se la con-dividi aumenta.
5Intendiamo riprogettare il rapporto tra ricerca e didattica
rendendole interdipendenti: i progetti di ricerca,
trasformati in moduli didattici, sono svolti in sessioni di
co-progettazione tra docenti, tutor e studenti; allo stesso
tempo. Chi commissiona i progetti di ricerca accede, a prezzi
vantaggiosi, a servizi inediti sul mercato.
Questo match vede tutti vincitori (e genera un ritorno
economico superiore a quello ottenibile con un’impostazione
classica del rapporto didattica/ricerca).
A sua volta, la didattica potrà immettere sul mercato
formazione inerente temi, argomenti e tecnologie legati
alla ricerca. Il progetto, secondo le stime allegate, sarà
autosufficiente economicamente entro i primi 12 mesi
di attività.
– the team
Il nucleo di partenza è rappresentato da FF3300 (Alessandro
Tartaglia, Carlotta Latessa e Nicolò Loprieno) società fondata
a Bari nel 2009, da cui – nel 2013 – ha preso forma “X – Una
variabile in cerca d’identità”, laboratorio
di ricerca e co-progettazione nel quale si è affrontato
il tema del design generativo e parametrico. Nel 2014 ad X
si affianca Y, laboratorio organizzato da Alessandro Balena
e Lucilla Fiorentino che, con Alessandro Tartaglia, danno vita
al format ‘XYLAB’. (Entrambe le esperienze sono state rese
possibili dalla linea di finanziamento “Laboratori dal Basso”
6dell’Agenzia Regionale Tecnologia e Innovazione pugliese).
Nel 2015 FF3300 cura il “Festival dell’innovazione” che
si tiene a Bari. Nello stesso anno la squadra e il progetto
iniziale si evolvono, arricchendosi della partecipazione
di Alberto de Leo (Social K), Barimakers, 3dNest.
Ma più che del team, vorremmo parlarvi della nostra
“comunità”: un gruppo di amici – si tratta di oltre 200
persone – che agiscono su tutto il territorio italiano (e in
alcuni casi anche su scala internazionale). Parliamo di maker,
hacker, informatici, designer, professionisti di vari ambiti, uniti
dalla volontà di supportare questo progetto, prendendone
parte direttamente attraverso il processo di “co-progettazione”
e continuo confronto con il gruppo promotore: Nefula (la
prima società di “near future design” nata in seno all’ISIA
di Firenze da un gruppo di studenti e docenti), Salvatore
Zingale (docente di Semiotica del Politecnico di Milano),
Luciano Perondi (direttore dell’ISIA di Urbino), Mark Coté
(direttore del dipartimento di ricerca su culture
e società del King’s College di Londra), Carlo Ratti
(direttore del SENSEable City Lab del MIT di Boston),
Salvatore Iaconesi (hacker e docente ISIA Firenze),
Giacomo Leonzi (tra i fondatori del Fablab di Torino),
Bruce Sterling (saggista e scrittore di fantascienza),
solo per citarne alcuni. Questa comunità costituisce un
patrimonio (di autoritas e relazioni) da accrescere attraverso
il lavoro quotidiano e rappresenta un vantaggio competitivo
7importante. A partire da questa comunità (in continuo
divenire), individueremo coloro i quali prenderanno parte
al nostro comitato scientifico, che affiancherà il CDA per la
costruzione di strategie, relazioni e contenuti.
#2 the opportunity
– the problem
L’educazione costruisce il futuro.
Per questo – se vogliamo cambiare il mondo –
dobbiamo iniziare da qui.
Il mondo cambia molto rapidamente, ma i nostri sistemi
educativi sono obsoleti ormai da tempo. Questa obsolescenza
risulta sempre più “insopportabile” alla luce dei mutamenti
tecnologici e sociali in atto. La domanda di conoscenza (non
lineare, non pianificata, non codificata) è sempre maggiore.
Cambia il modo in cui ci informiamo, cambia il modo in cui
studiamo, ma non cambia il modo in cui gli istituti educativi
“espletano” il proprio servizio. Il settore pubblico non
riesce ad adeguarsi al contesto con agilità e il settore privato
persegue logiche post-capitaliste non utili alla risoluzione del
problema. Urge un intervento.
8– the opportunity
Oggi, nel Mezzogiorno, 1 individuo su 5 è disoccupato
e tra il 2008 e il 2014 sono andati persi circa 600.000 posti
di lavoro. I giovani (tra 15 e i 34 anni) neo-disoccupati sono
1 su 3, mentre risulta occupato solo 1 su 5. Tra chi sceglie
di andar via, 1 su 3 è laureato. Negli ultimi decenni ciò che
è venuto a mancare è una prospettiva di futuro (e di speranza),
infatti le nascite, al Sud, sono in calo costante dal 1965.
Ma “le cose cambiano”: nel secondo trimestre 2015, al Sud
è stato registrato un aumento di 120mila posti di lavoro
(+2.1%) rispetto al Nord del Paese (+0.4%). *(dati SVIMEZ)
– our competitive advantage
Il numero di spazi sociali di aggregazione attorno al
movimento maker / hacker è in aumento, ma – ad oggi
– non ci sono progetti analoghi alla SOS sul territorio
italiano. Pertanto abbiamo la possibilità di tessere assieme
una grande quantità di soggetti eterogenei, fungendo da
connettore di relazioni, competenze e luoghi (come dimostrato
dal tour di promozione durante la fase 2 del bando CheFare).
L’open source, nella sua logica incrementale (fork,
versioning, etc.) rappresenta il “blueprint” di un nuovo
sistema valoriale e culturale: collaborativo, adattativo e
ricorsivo. Occorra utilizzare tale approccio in tutti i campi
della conoscenza, al fine di abilitare nuove possibilità per tutti.
La metodologia e le finalità di questo progetto sono esse
9
stesse oggetto di una riflessione sull’innovazione sociale,
che ha lo scopo di “hackerare il sistema educativo”.
La “Comunità SOS” di cui abbiamo già parlato è un
vantaggio competitivo rispetto alle possibili, nasciture, realtà
concorrenti, perché rappresenta un prezioso patrimonio –
accumulato negli anni anche grazie ai laboratori X e XY– che
fornisce competenze pregiate, autoritas, relazioni e visibilità,
permettendo al progetto di viaggiare su standard qualitativi
internazionali e rendendo possibili relazioni con player di
livello internazionale, come MIT Boston, King’s College
London, Zimbawe Institute for Digital Arts di Harare, etc.
#3 market analysis
– target market
Di seguito analizziamo i diversi beneficiari di SOS,
raggruppandoli per età e attività.
Bambini
Ai più piccoli rivolgeremo attività di introduzione al mondo
del making (come laboratori finalizzati alla costruzione di
giocattoli open source: auto telecomandate, piccoli robot, etc.),
ma anche attività umanistiche afferenti diverse discipline,
come cineforum, doposcuola e mini-contest a squadre (per
10introdurli al lavoro in team).
Ragazzi
Ai ragazzi rivolgeremo attività di introduzione ed esplorazione
del mondo del making, introduzione al mondo dell’hacking,
corsi di programmazione, laboratori di riuso, ma anche attività
umanistiche afferenti diverse discipline, come cineforum,
lectio magistralis e contest a squadre (per potenziare il lavoro
in team).
Studenti e Ricercatori
A studenti e ricercatori rivolgeremo attività sperimentali,
format specifici come XYLAB, invitandoli a prendere
parte a progetti di ricerca, coltivandone le inclinazioni e
assecondando le richieste in termini didattici, per favorirne
uno sviluppo umano e professionale. Oltre a questo
prevediamo laboratori e lectio di vario livello in molteplici
ambiti.
Professionisti e Manager
A professionisti e manager offriamo la possibilità di
partecipare (investendo o lavorando in modalità cooperativa)
a progetti di ricerca, di accedere a una formazione a tematica
verticale (approfondita ed intensiva, sul format singularity),
di coltivare relazioni utili al proprio business, di accedere
11a tecnologia, servizi e prodotti sviluppati nella scuola, di
accedere a laboratori e lectio.
Pensionati
Ai pensionati offriamo un luogo dove apprendere ed insegnare,
stabilire relazioni umane di mutuo sostegno, lavorare
sull’aggiornamento delle capacità e delle competenze, ricucire
il rapporto tra passato, presente e futuro. Infatti i pensionati
potranno partecipare a lectio e laboratori, ma anche tenerne
di propri, così come potranno portare la propria esperienza
all’interno dei progetti di ricerca. Favoriremo la pratica
dell’”invecchiamento attivo e cooperativo” mettendo fianco a
fianco i più anziani e i più giovani, facendoli lavorare assieme
su progetti reali.
Disoccupati
Ai disoccupati offriamo la possibilità di partecipare a progetti
di ricerca, orientamento al mondo del lavoro, introduzione ed
esplorazione del mondo del making, introduzione al mondo
dell’hacking, corsi di programmazione, laboratori di riuso,
ma anche attività umanistiche afferenti diverse discipline,
come cineforum e lectio magistralis, relazioni utili al proprio
business, accesso a tecnologia, servizi e prodotti sviluppati
nella scuola, laboratori e lectio di vario livello in molteplici
ambiti.
12– market analysis
L’industria culturale (praticamente ogni
industria di questi tempi)
ha un unico prodotto: la coscienza.
La coscienza è un prodotto sociale.
L’industria può solo indurla e riprodurla,
ma non “fabbricarla”.
Il mercato determina (ed è determinato da) domanda
e offerta, all’interno di un contesto (teoricamente
condizionabile nel lungo periodo). Ciò significa che per
analizzare il mercato occorre focalizzarsi su queste tre
variabili: contesto, domanda e offerta.
Per dirla con le parole di Kevin Lynch (Urbanista e
Professore del MIT di Boston) “non vi è alcun risultato
finale, solo una successione continua di fasi”. Per questo
occorre avere una strategia adattativa – o “antifragile”, come
la definirebbe Nassim Nicholas Taleb – che riesca a trarre
vantaggio dai mutamenti di contesto.
In tal senso, la struttura della scuola ci permette di costruire
– co-progettandola – l’offerta didattica in modo aperto e
partecipato, dandoci la possibilità di modularne nel tempo
ogni aspetto (intensità, costi, numero di partecipanti, etc. ).
13Lo stesso vale per le membership e il sistema di “coin”.
La domanda, anzi, le domande:
™ Accesso al futuro
Un futuro migliore. Per questo occorre formarsi, imparare
facendo, sbagliare, confrontarsi con gli altri, imparare a
cooperare, lavorare su progetti che abbiano un impatto sul
mondo reale. In altre parole: uno spazio dove scoprire la
curiosità, coltivarla, facendone il motore del proprio percorso
di studi, un percorso auto-costruito, all’interno di un sistema
virtuoso, che fornisce stimoli e input su più canali e livelli.
™ Percorsi d’apprendimento
personalizzati e non lineari
Una volta uno studente chiese a una professoressa (alle scuole
superiori) cosa stesse succedendo in Cina, mentre Traiano
tornava trionfante passando da Benevento. Lei rispose «non
saprei, non è nel programma». Noi crediamo che le persone
debbano essere spronate a fare domande, perché la curiosità
è il motore del progresso, per questo vogliamo applicare
l’open source anche alle materie umanistiche, promuovendo
un approccio – trasversale e peer-to-peer – al tema
dell’apprendimento.
14
™ Spazi d’aggregazione sociale dove
apprendere in un contesto di cooperazione
La società di oggi tende a essere individualista,
l’interconnessione digitale spesso corrisponde a un isolamento
reale. Il fenomeno si traduce nell’incapacità di relazionarsi e
fare squadra per lo sviluppo di obiettivi comuni. La necessità
è ripristinare spazi e pratiche di condivisione, utilizzando
l’educazione e l’apprendimento come motore economico per
un processo di rinnovamento sociale.
™ Nuove figure professionali
Non ci sono più i panettieri di una volta. E nemmeno i calzolai.
Domani ci saranno nuove professioni, mentre altre invece
potrebbero sparire. Le cose cambiano, per questo occorre
cambiare le cose: il sistema educativo non può continuare a
sfornare figure professionali che nascono obsolete, destinate
all’inoccupazione. Occorre riformare questo settore in una
modalità generativa, che tenga conto dell’evolvere del contesto
e che muti, adattandosi, continuamente. Sembra assurdo
lavorare su programmi sempre uguali da 50 anni, o forse più.
Desideriamo un futuro diverso dal passato, per questo occorre
cambiare, subito, il presente. L’urgenza è impellente perché
il sistema educativo forma, senza sosta, “i nuovi”, che si
15accumulano, come detriti, nell’incapacità di interpretare
la realtà. Come fossero programmati per fallire.
L’offerta?
Attualmente non esistono scuole open source, fablab o
hackerspace a Bari.
La città conta un Politecnico (facoltà tecnico-scientifiche)
e un Ateneo (facoltà umanistiche) frequentati da migliaia
di studenti. Né il Politecnico, né l’Ateneo possiedono un
programma di promozione della ricerca attraverso l’open
source e la condivisione della conoscenza, né tantomeno una
struttura simile a SOS.
Tra le scuole inferiori e superiori, esistono diversi istituti –
alcuni dei quali si sono già messi in contatto con noi – che
necessitano di assistenza, know-how, metodologie, strumenti,
attività o spazi. La città, inoltre, dispone pochi luoghi di
aggregazione giovanile.
Esiste The Hub, uno spazio di co-working che accoglie anche
eventi congressuali in Fiera del Levante, un luogo distante
dal centro e dagli istituti universitari, superiori e inferiori, in
un contesto desolato (la fiera è quasi totalmente vuota per
tutta la durata dell’anno, fatta eccezione per il padiglione
16di The Hub e gli uffici di Puglia Promozione e Apulia Film
Commission).
– competitors
Educàre, dal latino ‘ex’ (fuori) – ‘ducere’
(condurre): accompagnare/portare fuori
ciò che scaturisce dall’interno.
Non ci piace parlare di competitors, preferiamo parlare di
ecosistema: “gli ecosistemi sono fatti di coesistenza, non di
consenso” ci ha detto una volta Salvatore Iaconesi.
Per questo lavoriamo da anni alla costruzione di reti basate
sulla fiducia negli esseri umani, orientate al bene comune, che
mettono assieme persone e entità da ogni parte del mondo*.
*MIT di Boston, Stanford University, King’s College di Londra, Politecnico di
Milano, ISIA di Urbino, ISIA di Firenze, Politecnico di Bari, ZIVA di Harare,
Florida Polythechnic University, WAAG Society di Amsterdam, Fablab di Aalto,
Collége de France di Parigi, per citarne alcune.
Ad oggi (19 novembre 2015) non esiste nessuna “scuola open
source*” al mondo, nonostante i principi e i valori dell’open
source siano ampiamente applicati e condivisi da molti istituti.
* Basata sui principi di condivisione della conoscenza, orizzontalità del rapporto
docente-discente, con spazi attrezzati per l’innovazione tecnologica e sociale, in
un clima/contesto cooperativo e incrementale, che riversi tutti i propri output
in modo open source sulla rete, condividendoli con altri istituti e realtà collegate
tramite il network, e che abiliti percorsi formativi non lineari e auto-costruiti per
i discenti).
17La nostra condizione è simile a quella dei pionieri
(analogalmente agli hacker degli anni ‘80), in prima
linea lungo un fronte nuovo, impegnati per affermare
l’inalienabile diritto alla conoscenza e all’eguaglianza,
dinanzi a chi crede (o si illude) che le cose non debbano
cambiare e, di conseguenza, difende i privilegi accumulati
speculando sull’ignoranza degli altri.
#4 go to market strategy
– business model and pricing
Il business model di SOS sarà rifinito durante XYZ, un
format di ricerca e co-progettazione in programma per inizio
2016, che ha come oggetto la creazione della Scuola da parte
della comunità stessa. L’idea di partenza è metter su una
piattaforma sostenibile che coordini e supporti l’incontro di
idee e competenze diverse, diventando il centro nevralgico di
una comunità sempre crescente. La sostenibilità è garantita
dalle economie che si generano all’interno della scuola
e provvedono al suo finanziamento nei cicli successivi,
generando un output virtuoso per tutti gli attori che prendono
parte al processo.
19– key client
La scuola si rivolge principalmente a tre macro-categorie
di utenza:
™ chi ha qualcosa
da imparare/insegnare
(persone fisiche), si collega SOS
con un rapporto di membership.
™ chi ha bisogno
di ricerca/innovazione
(organizzazioni e istituzioni), si interfaccia
a SOS tramite rapporti di consulenza e/o progetti
di ricerca, potendo così anche usufruire dei
correlati sgravi fiscali.
™ la società
– attraverso la coda lunga
dei nostri output sarà destinataria ultima di tutte
le nostre attività tramite la condivisione di tutti
gli output generati in SOS, e che potrà prendere
parte alla vita della scuola attraverso un rapporto
di membership.
20– value proposition
La scuola offre alla comunità un ambiente open source
fatto di relazioni, calore umano, osmosi e avanguardia
tecnologica. I suoi membri hanno a disposizione una
formazione teorica/pratica basata sulle loro esigenze
e richieste, apportatrice di esperienze e competenze
spendibili nel mondo del lavoro. Le organizzazioni
e istituzioni che collaborano con SOS hanno accesso
a tecnologia e competenze, prodotti e servizi, a costi
competitivi.
– channels
“Teatro” della scuola è uno spazio fisico condiviso nel centro
di Bari attrezzato per finalità didattiche, di sperimentazione
e di incontro, supportato da una piattaforma digitale
multilingua per allargarne la portata e il potenziale inclusivo.
In questo spazio, chiunque è libero di proporre le proprie
iniziative didattiche e di ricerca: SOS svolge un ruolo di
supporto nel raggiungere un pubblico interessato e rendere
l’idea attuabile sul piano logistico ed economico.
Anche aziende, organizzazioni ed enti pubblici possono
sia proporre progetti didattici che aderire a idee
esistenti con competenze, personale o risorse di ogni tipo,
beneficiando degli output prodotti e delle inevitabili
economie di costo derivanti dall’ecosistema di SOS e dalle
21competenze già presenti. Tutto quanto è generato da SOS
viene condiviso con la comunità e aperto a modifiche
e integrazioni, in pieno spirito (e con licenza) open source.
– key activities
Le modalità di svolgimento per didattica e ricerca:
™ Lezioni Teoriche / Laboratori
(durata variabile, difficoltà: easy, medium, hard),
aperti a tutti, con finalità divulgative
costo minimo di 100 a seconda della durata
del corso e del tipo di difficoltà.
™ Format ‘xyz’
(durata 15 giorni)
24 tra docenti e tutor, 60 studenti
(selezionati attraverso l’invio di CV e Portfolio)
che accedono gratuitamente all’esperienza
e lavorano in modalità cooperativa
allo sviluppo di un progetto di ricerca
(sviluppando, quindi, anche delle “Lezioni teoriche”).
™ Format ‘singularity’
(durata variabile)
minimo 4 tra docenti e tutor,
massimo 10 studenti - manager, politici, decisori,
professionisti con poco tempo a disposizione
e una grande necessità di andare verticalmente
in profondità su un tema specifico
(costo minimo 1.500 euro a seconda della durata e della complessità).
22™ Corsi macchine
(durata 2 ore)
aperti a tutti, con cadenza settimanale,
focalizzati sull’utilizzo di un macchinario,
per 10 - 15 persone (costo di 20 euro).
– key resources
La creazione di valore da parte di SOS è condizionata
da alcune risorse chiave e identitarie:
™ Le persone. Le competenze e le storie che fanno
SOS sono la sua risorsa principale. Sono sia i membri
della comunità che ha fatto partire il progetto, che
tutti coloro che col tempo hanno scelto di contribuire
come studenti, insegnanti, tutor o staff.
™ L’ambiente. Lo spazio fisico e virtuale, il “teatro”
della condivisione di conoscenze e del co-living,
il ponte tra SOS e la società.
™ L’infrastruttura. L’accesso alla scuola è coordinato
da un sistema di badge che monitora accessi
e partecipazione della comunità; la partecipazione
stessa è promossa e veicolata da un sistema
di currency interna che dà valore alle ore di lavoro
e condivisione.
23
– key partnerships
Elemento fondamentale per SOS sono le relazioni
e partnership che la rendono possibile. Solo per citarne alcune:
™ Regione / Comune
Ci forniscono relazioni con gli attori economici
e sociali del territorio (associazioni di categoria,
scuole, imprese, etc.), abilitando interlocuzioni.
Rappresentano inoltre due importanti destinatari
degli output della scuola (prodotti, servizi,
tecnologia e capitale umano).
™ CheFare
Ci fornisce relazioni e visibilità a livello
nazionale. Potrebbe finanziare il progetto con 50.000.
™ Aziende
Investono in progetti di ricerca e consulenze,
beneficiano di prodotti, servizi, tecnologia
e capitale umano prodotti dalla scuola.
™ Scuole Inferiori/Superiori
Forniscono vasti bacini di relazioni, investono
in progetti di ricerca e consulenze, beneficiano
di prodotti, servizi, tecnologia e capitale umano
prodotti dalla scuola.
24™ Comunità fablab/making/design/socialInn
Condividono relazioni e competenze, cooperano
per lo sviluppo di progetti di ricerca e didattica.
Sviluppano prodotti, servizi, tecnologia e capitale
umano. Beneficiano di ciò che produce la scuola.
– costs and revenues
I progetti didattici e di ricerca prendono il via solo dopo aver
coperto il costo dell’operazione, preventivamente, attraverso
una serie di attività, fra le quali: prevendita, crowdfunding,
fundraising, finanziamento tramite bandi. Il tesseramento
annuale, modulato su vari livelli di prezzo con relativi benefit
crescenti, permette di coprire i costi di gestione e di finanziare
in parte le nuove iniziative.
– sales and marketing
settembre 2015 – gennaio 2016
Nascita del brand “SOS”, inizio creazione strumenti digitali,
inizio lavoro sulla comunità digitale, tour incontri in
luoghi fisici (sia pugliesi che nazionali), inizio cantiere co-
progettazione (attraverso lo strumento dell’intervista).
gennaio 2016 – febbraio 2016
Rafforzamento del brand “SOS”, fundraising, crowdfunding,
ulteriore sviluppo strumenti digitali, lavoro sulla comunità
digitale, laboratorio XYZ (incipit della scuola), costruzione
di relazioni internazionali (incremento di autoritas).
25marzo 2016 – agosto 2016
Start-up della didattica, della ricerca, del co-living e del settore
consulenza, costruzione di relazioni internazionali finalizzate
all’aumento di autoritas.
settembre 2016 – gennaio 2016
Promozione della didattica, della ricerca, del co-living e del
settore consulenza, costruzione di relazioni internazionali
finalizzate all’aumento di autoritas.
27
#5 financials
– profit and loss
Abbiamo distinto Costi e Ricavi in “Una Tantum”, “Fissi” e
“Variabili” per meglio pianificare la copertura delle spese.
Contiamo di capitalizzare sulle entrate una tantum per coprire
i costi una tantum, affidandoci alla membership base per
mantenere i costi annuali di gestione e facendo crescere SOS
sulla base della qualità del valore fornito dalle attività della
scuola, interamente sostenute dalla domanda.
COSTI
AVVIAMENTO:
Costituzione Società
Macchinari
XYZ
Sistema Accessi
Marketing
FISSI:
Utenze
Canone Locazione
Gestione piattaforme online
Materiali di consumo
Marketing
Manutenzione macchinari
VARIABILI:
Costi pari a zero se non ci sono corsi. Ogni corso
dovrà generare entrate sufficienti a coprire tali
costi per essere avviato.
Utenze
Personale di supporto
Materiali di lavoro specifici
Marketing ad hoc
Costi di viaggio/rappresentanza docenti/
studenti
RICAVI
AVVIAMENTO:
Le risorse iniziali ci permetteranno di coprire
per intero i costi una tantum.
Bando CheFare
Capitale Sociale
FISSI:
Senza comunità, non c’è SOS. Contiamo dunque
su un tesseramento minimo annuale che renda
viva la Scuola.
Memberships annuali.
VARIABILI:
Entrate derivanti dal valore generato dalle
specifiche attività di volta in volta organizzate
nella Scuola.
Membership annuale (vari livelli premium)
Fee corsi (persone)
Fee consulenza (organizzazioni)
Fee ricerca (organizzazioni)
Risorse da finanziamenti MIUR /
Progettazione Europea
Fee utilizzo macchinari
(Locazione spazi per eventi)
28– pacchetti membership
La membership è divisa in diverse categorie a seconda del
valore ricercato in SOS.
™ Base (durata 1 anno)
accesso allo spazio dalle 17 alle 22
X “coin” (moneta interna per l’utilizzo di prodotti
servizi e consulenza).
™ Pro (durata 1 anno)
accesso allo spazio dalle 17 alle 22
X*2 “coin”, sconti del 10% su tutte le attività
didattiche.
™ Supporter (durata 1 anno)
accesso allo spazio h-24
X*3 “coin”, sconti del 25% su tutte le attività
didattiche.
™ Sponsor (durata 2 anni)
su donazione minima di 5.000 euro
si ha diritto ad entrare nella lista dei padrini,
che viene tenuta in un apposito libro,
e mostrata in loco (su una parete) e sul sito.
29– formato e finanziamento moduli didattici
Ciascuna tipologia di modulo didattico ha un suo pricing base,
commisurato al valore generato e alle risorse necessarie a
permetterne la realizzazione.
-----------------------------------------------------------------------------------------
Modulo Quota Durata Docenti Compenso Spese
d’accesso + Tutor Extra
-----------------------------------------------------------------------------------------
teoria
easy 100 € / persona 1 giorno 1 250 € 150 €
teoria
medium 200 € / persona 2 giorni 1 500 € 300 €
teoria
hard 200 € / persona 3 giorni 1 1000 € 500 €
lab
easy 100 € / persona 3 giorni 1 + 1 500 € 500 €
lab
medium 250 € / persona 5 giorni 2 + 1 750 € 600 €
lab
hard 450 € / persona 7 giorni 2 + 2 1000 € 750 €
– costi e coperture per un modulo didattico
COSTI COPERTURE
utenze extra
personale
di supporto
materiali
di consumo
costo docenti
(gettone + vitto + alloggio
+ transfer)
comunicazione
manutenzione
variabile
variabile
variabile
vedi tabella
precedente
variabile
variabile
eventuali sponsor
corporate
quota iscrizione
20% degli introiti
della ricerca
fundraising
fondi pubblici
crowdfunding
variabile
vedi tabella
precedente
a seconda del
numero di progetti
variabile
eventuale
eventuale
(e variabile)
30– ALLEGATI (disponibili anche a seguire)
™ Flussi di Cassa a 13 mesi:
https://goo.gl/4AZkpj
™ Flussi di Cassa a 36 mesi:
https://goo.gl/hqgVNQ
™ Conto economico a 13 mesi:
https://goo.gl/8GDhPy
™ Conto economico a 36 mesi:
https://goo.gl/LOFKiv
*visto lo scenario fiscale e normativo in continua evoluzione, i
calcoli sono stati eseguiti senza considerare IVA e imposte sul
reddito d’impresa, stimando un numero di lezioni e laboratori
(e rispettivi partecipanti) inferiore alle nostre reali intenzioni.