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XYZ2020 SuperNòva — Report di fine progetto
Bari, 8 ottobre 2020
Immaginare,
Costruire, Intrecciare:
gli archetipi della
produzione culturale
Da pochi giorni si è concluso il laboratorio di
co-progettazione XYZ (https://bit.ly/XYZ2020)
de La Scuola Open Source.
Quest’anno si è svolto a Novara, presso
l’Ex Caserma Passalacqua, in un luogo chiamato
nòva (https://www.nòva.com/). Settanta
partecipanti provenienti da ogni parte d’Italia,
aiutati da dodici docenti, tre coordinatori
e tre tutor hanno impostato un lavoro di
ricostruzione simbolica, rituale e architettonica
di un nuovo centro di produzione culturale
a vocazione pedagogica. È difficile riassumere
in poche parole l’impegno emotivo, cognitivo
e immaginifico che si è sprigionato in
questi giorni. Un’operazione di questo tipo
richiederebbe una capacità narrativa fuori
dal comune e sarebbe comunque riduttiva,
data la molteplicità dei possibili punti di vista.
Questo testo — invece — è un breve esercizio
di astrazione e interpretazione.
Qual è il segreto che rende questa esperienza
così intensa?
Proviamo a formulare un’ipotesi: ciò di cui
si occupano i tre laboratori (X,Y,Z) afferisce
a tre aspetti archetipici della cultura,
assumendo il significato di questo sostantivo
nelle sue più ampie ramificazioni.
Foto 1:
momenti di empatia
Foto 2:
brainstorming in corridoio
Foto 3:
diamo una rinfrescata all’ingresso
Foto:
rifinitura delle carte
X, o del simbolo
A nòva si è partiti da una pista già tracciata —
l’identità visiva sviluppata dallo studio FF3300
(https://www.ff3300.com/) — per espandere
(esplodere!) e perfezionare lo stile grafico
e tipografico. Lo strumento adottato — il
generatore tipografico di libertà (https://github.
com/bbtgnn/GTL), anch’esso esito
di un laboratorio XYZ, nel 2018 — consente
di costruire, partendo da un semplice lessico
di segni primari e delle regole di sintassi, una
quantità esorbitante di possibilità combinatorie.
Questo processo restituisce artefatti visivi netti
e discreti, rapidi, componibili e collaborativi.
Si tratta soprattutto di segni riconoscibili, che
veicolano un’identità precisa, eliminando
la pesantezza. Per dirlo in breve: sono leggeri
e intelligenti. Il gruppo che si occupato
di elaborare la strategia di comunicazione
ha operato allo stesso modo nel campo
dei significati, ma l’ha fatto tessendo trame
narrative e cesellando scelte semantiche.
Anche in questo caso ciò che è stato realizzato
è l’esito di una collaborazione e di un dialogo
continuo.
Infine, il gruppo che ha elaborato gli
strumenti della seduzione — una performance
pubblica per le strade di Novara e una guida
psicogeografica alla scoperta di nòva — ha
incarnato il simbolo nei corpi in movimento
e nelle pratiche immaginifiche.
Tuttavia, sebbene i simboli servono a evocare
e rappresentare l’essenza di un luogo, non sono
autonomi: c’è bisogno di un tetto, di tavoli,
finestre, armadi, portali, mappe e c’è bisogno
di corpi umani che lo attraversino.
Per questo il laboratorio X ha bisogno di Y e Z.
→ Output gruppo X
La presentazione del gruppo X:
http://bit.ly/allegato-uno
Il progetto della processione:
http://bit.ly/allegato-due
La strategia di comunicazione:
http://bit.ly/allegato-tre
La famiglia di caratteri:
http://bit.ly/nova-font-download
Foto 1:
si lavora con il GTL per disegnare nuove lettere e nuovi simboli
Foto 2:
le matrici per l’impressione dei telai serigrafici
Foto:
alcuni stampati di X
Y, o della costruzione
Possiamo dedicarci alla modanatura di un
edificio in modo appassionato e minuzioso,
ma se le sue fondamenta e il suo tetto sono
danneggiati o peggio, assenti, non sarà in
grado di assolvere alla funzione di protezione.
E questo è il significato più marcato del
Laboratorio Y, ovvero, la creazione e il disegno
di strumenti e progettazioni ergonomiche.
Nei vari sottogruppi di Y si sono realizzati
prototipi di architetture modulari (pannelli
fonoassorbenti, tavoli di lavoro, maniglie,
elementi dell’arredamento), ma anche mappe,
sistemi di accesso e installazioni site specific.
Queste forme di mente estesa cristallizzano
e completano il lavoro d’immaginazione svolto
dal laboratorio X, si sviluppano e prendono vita
dal lavoro e dall’analisi del materiale raccolto
e prodotto da Z e lo fanno avendo cura
di estendere ed espandere le possibilità
inventive e abitative.
In assenza di una mappa, una parete decorata
è invisibile; in assenza di ornamenti, una parete
spoglia è fredda.
→ Output gruppo Y
La presentazione del gruppo Y:
http://bit.ly/allegato-quattro
Foto 1:
Docenti e discenti socializzano durante un momento di pausa
Foto 2:
Y ha trasformato l’esterno della caserma in una falegnameria
Foto 3:
Lavorare in corridoio
Foto:
Y al lavoro
Z, o del rito
L’architettura simbolica e le tecnologie
esprimono, da due punti di vista diversi,
la natura essenziale di ogni produzione
culturale, ovvero la relazione dialogica
fra esseri umani.
Di questo si occupa il Laboratorio Z, che
a nòva ha lasciato le basi per concepire
un nuovo accordo fra le associazioni, gli utenti
ed il comune, e per immaginare nuovi rituali
di accoglienza e partecipazione.
Z ha inoltre studiato un modello di sostenibilità
in grado di bilanciare il rapporto fra costi,
servizi, impatto sociale ed espansione continua
delle funzionalità di nòva.
In altre parole, Z opera nel campo delle
relazioni dialogiche, giuridiche e cerimoniali:
i riti che forniscono le regole di reiterazione
degli accordi fra le varie realtà (individuali
e collettive, istituzionali o informali).
Senza l’istituzione di regole comuni, di giochi
e regole condivise, gli strumenti e l’architettura
simbolica sono aride ed invivibili.
Per questo X ed Y hanno bisogno di Z.
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La presentazione del gruppo Z:
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Foto 1:
Z in uno dei frequenti momenti di discussione
Foto 2:
Alcuni appunti messi in ordine sulle pareti
Foto 3:
Schizzi, appunti, mappe: sono ovunque!
Foto:
Z al lavoro
Contro il tempo
In fisica, la freccia del tempo ha un significato
preciso: rappresenta la visualizzazione
dall’aumento dell’entropia totale.
Gli organismi periscono, le organizzazioni
si dissolvono, i linguaggi si sgretolano.
Opporsi al disordine naturale delle cose
significa organizzare e preservare dei sistemi
aperti e sensibili – nel senso cibernetico della
retroazione negativa. Questo non significa
immobilizzare il caos in un reticolo di formule
rigide, ma farlo prosperare in modo controllato.
Il tempo è il quarto elemento del laboratorio
XYZ, quello non prevedibile, quello che
può far esplodere o fallire lo sforzo della
produzione culturale. Durante il breve periodo
d’incubazione di XYZ il tempo è sempre
l’avversario da sconfiggere: tempo da sottrarre
al lavoro, al sonno, tempo accelerato per
completare ogni compito, tempo incerto degli
scenari futuri, tempo sospeso del rito collettivo.
L’entropia non è solo la minaccia di una
futura dissoluzione, ma anche la memoria
di un precedente deserto. Questo perché
la produzione culturale risponde ad
un’invocazione di senso, sopperisce alla
mancanze delle istituzioni scolastiche,
lavorative e politiche.
Per questo, il laboratorio XYZ gioca contro
l’entropia distruttiva un’altra entropia: quella
derivante dalla sinergia dell’intelligenza
collettiva, un ἐγρήγορος (egregore) della
durata di sette giorni.
Foto:
I visitatori giunti a nòva attraverso il “processo di seduzione”
Foto:
La stanza di Z allestita per la restituzione finale
Fuoco, Racconto, Rito
Gli elementi fondanti della cultura sono
sostanzialmente tre: un fuoco, un gruppo
di persone attorno ad esso e i loro riti
e una storia da raccontare. Una tecnologia,
un’immagine e un corpo in movimento.
Ad essi si oppone l’entropia: nella forma della
catastrofe, che azzera i progressi tecnologici;
della morte, che toglie forze alla comunità
e dell’oblio, che toglie influenza al mito.
Il fuoco, il racconto e il rito si oppongono
al tempo, inteso come entropia crescente
che impedisce alla cultura di sopravvivere
e come immagine mitologica di Chronos
— il dio infanticida che si nutre dei suoi stessi
figli.
Zeus interrompe questo ciclo di uccisioni
con l’aiuto di Metis, l’intelligenza mutevole
e veloce che caratterizza le azioni astute.
Egli pone fine al tempo ciclico dell’entropia
e dell’immutabile attraverso un gesto
innovativo e fondativo.
Allo stesso modo, i rituali, i simboli e gli
strumenti che si generano nel corso del
laboratorio XYZ generano un tempo nuovo:
leggero, rapido, esatto, visibile e molteplice.
ARCHIVIO COMPLETO OUTPUT IN PDF:
http://bit.ly/archivio-xyz2020
Foto:
Un momento del “processo di seduzione” in corso
Un grazie a tutti coloro che hanno preso parte
a questa avventura!
Partecipanti:
Greta Papaveri, Miryam Travisani, Ginevra
Scipioni, Antonio Ciavarella, Francesco
Bevilacqua, Matteo Coluccia, Arianna Sterpone
, Rocco Lorenzo Modugno, Michela Meliddo,
Alessandro Antonini, Silvia Sani, Francesca
Medusa Devicienti, Alessandro Caccuri, Carlo
Bramanti, Marco Pagan, Giulia Mascadri,
Beatrice Mezzocolli, Gaia Tarani, Benedetta
De Falco, Matteo Quirino, Umberto Fede,
Aureliana Scotti, Domenico Amoroso, Micol
Salomone, Chiara Santandrea, Lorenzo Ricordi,
Luisa Carnevale Baraglia, Massimo Ferrara,
Lucia Sole, Alessandro Mintrone, Nicolai
Bongallino, Nicholas Ferrara, Antonio Cutro,
Jonni Bongallino, Michela Scotti, Camilla Antea
Erba, Fabio Desogus, Carlo Mazzeri, Francesco
Nastasi, Grazia Rutica, Benedetta Marotti, Giulia
Tonioni, Eleonora Ensini, Nicolò Ceci, Samira
Miccolis, Anna Sironi, Luna Prinetti, Alice
Zanasi, Valentina Torcello, Chiara Gasparri,
Francesco Previti, Sara Bresciani, Virginia Roghi,
Sergio Macchiarulo, Alberto Giovaninetti,
Anita Vicenzi, Giulia Lazzari, Alberto Caviglia,
Alex Didino, Alice Forestan, Oswald Panighel,
Claudia Balocchini, Giorgio Gaudio, Charlotte
Gschwandtner, Roberta Valenzano, Carlotta
Ritella, Alessandro Decato, Roberta Ruggiero,
Luca Coluccia, Tiziana Granieri.
Docenti:
Federico Nejrotti, Tommaso Guariento, Chiara
Dellerba, Giovanni Abbatepaolo, Ivan Iosca,
Kedy Cellammare, Alessandro Petrone, Paolo
Cavagnolo, Guglielmo Apolloni, Azzurra Spirito,
Francesca Maciocia, Giorgia Floro.
Staff:
Alessandro Balena, Lucilla Fiorentino,
ALessandro Tartaglia, Arianna Smaron, Maurizio
di Luzio, Silvia Zotti, Fabio Caccuri, Francesco
Castrovilli, Federico Fred Fumagalli.
Infine ci teniamo a ringraziare il fantastico
gruppo di nòva e il Comune di Novara per aver
creduto in questo processo che si basa sulla
perdita di controllo. Inoltre ringraziamo gli
ospiti dei talks serali.
Partner
Mediapartner
Ecosistema solidale di ricerca
e immaginazione sociale, culturale
e tecnologica.
Spazio alla trasformazione
dell’esistente!
-> www.lascuolaopensource.xyz

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Report xyz 2020 — formato A4

  • 1. XYZ2020 SuperNòva — Report di fine progetto Bari, 8 ottobre 2020 Immaginare, Costruire, Intrecciare: gli archetipi della produzione culturale Da pochi giorni si è concluso il laboratorio di co-progettazione XYZ (https://bit.ly/XYZ2020) de La Scuola Open Source. Quest’anno si è svolto a Novara, presso l’Ex Caserma Passalacqua, in un luogo chiamato nòva (https://www.nòva.com/). Settanta partecipanti provenienti da ogni parte d’Italia, aiutati da dodici docenti, tre coordinatori e tre tutor hanno impostato un lavoro di ricostruzione simbolica, rituale e architettonica di un nuovo centro di produzione culturale a vocazione pedagogica. È difficile riassumere in poche parole l’impegno emotivo, cognitivo e immaginifico che si è sprigionato in questi giorni. Un’operazione di questo tipo richiederebbe una capacità narrativa fuori dal comune e sarebbe comunque riduttiva, data la molteplicità dei possibili punti di vista. Questo testo — invece — è un breve esercizio di astrazione e interpretazione. Qual è il segreto che rende questa esperienza così intensa? Proviamo a formulare un’ipotesi: ciò di cui si occupano i tre laboratori (X,Y,Z) afferisce a tre aspetti archetipici della cultura, assumendo il significato di questo sostantivo nelle sue più ampie ramificazioni. Foto 1: momenti di empatia Foto 2: brainstorming in corridoio Foto 3: diamo una rinfrescata all’ingresso
  • 3. X, o del simbolo A nòva si è partiti da una pista già tracciata — l’identità visiva sviluppata dallo studio FF3300 (https://www.ff3300.com/) — per espandere (esplodere!) e perfezionare lo stile grafico e tipografico. Lo strumento adottato — il generatore tipografico di libertà (https://github. com/bbtgnn/GTL), anch’esso esito di un laboratorio XYZ, nel 2018 — consente di costruire, partendo da un semplice lessico di segni primari e delle regole di sintassi, una quantità esorbitante di possibilità combinatorie. Questo processo restituisce artefatti visivi netti e discreti, rapidi, componibili e collaborativi. Si tratta soprattutto di segni riconoscibili, che veicolano un’identità precisa, eliminando la pesantezza. Per dirlo in breve: sono leggeri e intelligenti. Il gruppo che si occupato di elaborare la strategia di comunicazione ha operato allo stesso modo nel campo dei significati, ma l’ha fatto tessendo trame narrative e cesellando scelte semantiche. Anche in questo caso ciò che è stato realizzato è l’esito di una collaborazione e di un dialogo continuo. Infine, il gruppo che ha elaborato gli strumenti della seduzione — una performance pubblica per le strade di Novara e una guida psicogeografica alla scoperta di nòva — ha incarnato il simbolo nei corpi in movimento e nelle pratiche immaginifiche. Tuttavia, sebbene i simboli servono a evocare e rappresentare l’essenza di un luogo, non sono autonomi: c’è bisogno di un tetto, di tavoli, finestre, armadi, portali, mappe e c’è bisogno di corpi umani che lo attraversino. Per questo il laboratorio X ha bisogno di Y e Z. → Output gruppo X La presentazione del gruppo X: http://bit.ly/allegato-uno Il progetto della processione: http://bit.ly/allegato-due La strategia di comunicazione: http://bit.ly/allegato-tre La famiglia di caratteri: http://bit.ly/nova-font-download Foto 1: si lavora con il GTL per disegnare nuove lettere e nuovi simboli Foto 2: le matrici per l’impressione dei telai serigrafici
  • 5. Y, o della costruzione Possiamo dedicarci alla modanatura di un edificio in modo appassionato e minuzioso, ma se le sue fondamenta e il suo tetto sono danneggiati o peggio, assenti, non sarà in grado di assolvere alla funzione di protezione. E questo è il significato più marcato del Laboratorio Y, ovvero, la creazione e il disegno di strumenti e progettazioni ergonomiche. Nei vari sottogruppi di Y si sono realizzati prototipi di architetture modulari (pannelli fonoassorbenti, tavoli di lavoro, maniglie, elementi dell’arredamento), ma anche mappe, sistemi di accesso e installazioni site specific. Queste forme di mente estesa cristallizzano e completano il lavoro d’immaginazione svolto dal laboratorio X, si sviluppano e prendono vita dal lavoro e dall’analisi del materiale raccolto e prodotto da Z e lo fanno avendo cura di estendere ed espandere le possibilità inventive e abitative. In assenza di una mappa, una parete decorata è invisibile; in assenza di ornamenti, una parete spoglia è fredda. → Output gruppo Y La presentazione del gruppo Y: http://bit.ly/allegato-quattro Foto 1: Docenti e discenti socializzano durante un momento di pausa Foto 2: Y ha trasformato l’esterno della caserma in una falegnameria Foto 3: Lavorare in corridoio
  • 7. Z, o del rito L’architettura simbolica e le tecnologie esprimono, da due punti di vista diversi, la natura essenziale di ogni produzione culturale, ovvero la relazione dialogica fra esseri umani. Di questo si occupa il Laboratorio Z, che a nòva ha lasciato le basi per concepire un nuovo accordo fra le associazioni, gli utenti ed il comune, e per immaginare nuovi rituali di accoglienza e partecipazione. Z ha inoltre studiato un modello di sostenibilità in grado di bilanciare il rapporto fra costi, servizi, impatto sociale ed espansione continua delle funzionalità di nòva. In altre parole, Z opera nel campo delle relazioni dialogiche, giuridiche e cerimoniali: i riti che forniscono le regole di reiterazione degli accordi fra le varie realtà (individuali e collettive, istituzionali o informali). Senza l’istituzione di regole comuni, di giochi e regole condivise, gli strumenti e l’architettura simbolica sono aride ed invivibili. Per questo X ed Y hanno bisogno di Z. → Output gruppo Z La presentazione del gruppo Z: http://bit.ly/allegato-cinque La Guida Galattica per In-Nòva-tor*: http://bit.ly/allegato-sei La Mappa dei Rituali Galattici: http://bit.ly/allegato-sette La Mappa delle Orbite: http://bit.ly/allegato-otto Il Social Business Model Canvas: http://bit.ly/allegato-nove Foto 1: Z in uno dei frequenti momenti di discussione Foto 2: Alcuni appunti messi in ordine sulle pareti Foto 3: Schizzi, appunti, mappe: sono ovunque!
  • 9. Contro il tempo In fisica, la freccia del tempo ha un significato preciso: rappresenta la visualizzazione dall’aumento dell’entropia totale. Gli organismi periscono, le organizzazioni si dissolvono, i linguaggi si sgretolano. Opporsi al disordine naturale delle cose significa organizzare e preservare dei sistemi aperti e sensibili – nel senso cibernetico della retroazione negativa. Questo non significa immobilizzare il caos in un reticolo di formule rigide, ma farlo prosperare in modo controllato. Il tempo è il quarto elemento del laboratorio XYZ, quello non prevedibile, quello che può far esplodere o fallire lo sforzo della produzione culturale. Durante il breve periodo d’incubazione di XYZ il tempo è sempre l’avversario da sconfiggere: tempo da sottrarre al lavoro, al sonno, tempo accelerato per completare ogni compito, tempo incerto degli scenari futuri, tempo sospeso del rito collettivo. L’entropia non è solo la minaccia di una futura dissoluzione, ma anche la memoria di un precedente deserto. Questo perché la produzione culturale risponde ad un’invocazione di senso, sopperisce alla mancanze delle istituzioni scolastiche, lavorative e politiche. Per questo, il laboratorio XYZ gioca contro l’entropia distruttiva un’altra entropia: quella derivante dalla sinergia dell’intelligenza collettiva, un ἐγρήγορος (egregore) della durata di sette giorni. Foto: I visitatori giunti a nòva attraverso il “processo di seduzione”
  • 10. Foto: La stanza di Z allestita per la restituzione finale
  • 11. Fuoco, Racconto, Rito Gli elementi fondanti della cultura sono sostanzialmente tre: un fuoco, un gruppo di persone attorno ad esso e i loro riti e una storia da raccontare. Una tecnologia, un’immagine e un corpo in movimento. Ad essi si oppone l’entropia: nella forma della catastrofe, che azzera i progressi tecnologici; della morte, che toglie forze alla comunità e dell’oblio, che toglie influenza al mito. Il fuoco, il racconto e il rito si oppongono al tempo, inteso come entropia crescente che impedisce alla cultura di sopravvivere e come immagine mitologica di Chronos — il dio infanticida che si nutre dei suoi stessi figli. Zeus interrompe questo ciclo di uccisioni con l’aiuto di Metis, l’intelligenza mutevole e veloce che caratterizza le azioni astute. Egli pone fine al tempo ciclico dell’entropia e dell’immutabile attraverso un gesto innovativo e fondativo. Allo stesso modo, i rituali, i simboli e gli strumenti che si generano nel corso del laboratorio XYZ generano un tempo nuovo: leggero, rapido, esatto, visibile e molteplice. ARCHIVIO COMPLETO OUTPUT IN PDF: http://bit.ly/archivio-xyz2020 Foto: Un momento del “processo di seduzione” in corso
  • 12. Un grazie a tutti coloro che hanno preso parte a questa avventura! Partecipanti: Greta Papaveri, Miryam Travisani, Ginevra Scipioni, Antonio Ciavarella, Francesco Bevilacqua, Matteo Coluccia, Arianna Sterpone , Rocco Lorenzo Modugno, Michela Meliddo, Alessandro Antonini, Silvia Sani, Francesca Medusa Devicienti, Alessandro Caccuri, Carlo Bramanti, Marco Pagan, Giulia Mascadri, Beatrice Mezzocolli, Gaia Tarani, Benedetta De Falco, Matteo Quirino, Umberto Fede, Aureliana Scotti, Domenico Amoroso, Micol Salomone, Chiara Santandrea, Lorenzo Ricordi, Luisa Carnevale Baraglia, Massimo Ferrara, Lucia Sole, Alessandro Mintrone, Nicolai Bongallino, Nicholas Ferrara, Antonio Cutro, Jonni Bongallino, Michela Scotti, Camilla Antea Erba, Fabio Desogus, Carlo Mazzeri, Francesco Nastasi, Grazia Rutica, Benedetta Marotti, Giulia Tonioni, Eleonora Ensini, Nicolò Ceci, Samira Miccolis, Anna Sironi, Luna Prinetti, Alice Zanasi, Valentina Torcello, Chiara Gasparri, Francesco Previti, Sara Bresciani, Virginia Roghi, Sergio Macchiarulo, Alberto Giovaninetti, Anita Vicenzi, Giulia Lazzari, Alberto Caviglia, Alex Didino, Alice Forestan, Oswald Panighel, Claudia Balocchini, Giorgio Gaudio, Charlotte Gschwandtner, Roberta Valenzano, Carlotta Ritella, Alessandro Decato, Roberta Ruggiero, Luca Coluccia, Tiziana Granieri. Docenti: Federico Nejrotti, Tommaso Guariento, Chiara Dellerba, Giovanni Abbatepaolo, Ivan Iosca, Kedy Cellammare, Alessandro Petrone, Paolo Cavagnolo, Guglielmo Apolloni, Azzurra Spirito, Francesca Maciocia, Giorgia Floro. Staff: Alessandro Balena, Lucilla Fiorentino, ALessandro Tartaglia, Arianna Smaron, Maurizio di Luzio, Silvia Zotti, Fabio Caccuri, Francesco Castrovilli, Federico Fred Fumagalli. Infine ci teniamo a ringraziare il fantastico gruppo di nòva e il Comune di Novara per aver creduto in questo processo che si basa sulla perdita di controllo. Inoltre ringraziamo gli ospiti dei talks serali.
  • 14. Ecosistema solidale di ricerca e immaginazione sociale, culturale e tecnologica. Spazio alla trasformazione dell’esistente! -> www.lascuolaopensource.xyz