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GLI STRUMENTI DI
INGEGNERIA FINANZIARIA
NELLA PROGRAMMAZIONE
COMUNITARIA
25 febbraio 2016
Piero Atella
- Gli Strumenti di Ingegneria Finanziaria (SIF)
- Caratteristiche e vantaggi dei SIF
- Alcune esperienze in Italia nel settore pubblico:
• J.E.S.S.I.C.A. ENERGIA SICILIA
• J.E.S.S.I.C.A. CAMPANIA
- I SIF nella nuova programmazione 2014-2020
- I presupposti per utilizzare i SIF: studi di fattibilità e
progetti
- Q&A
Indice
Gli Strumenti di
Ingegneria Finanziaria
(SIF)
• Gli Strumenti Finanziari (SF) sono delle misure di sostegno finanziario
dell'Unione Europea fornite per conseguire uno o più obiettivi strategici
specifici dell'Unione.
• Tramite gli SF le risorse messe a disposizione dell’Unione Europea con i
Fondi Strutturali vengono trasformate in prodotti finanziari quali, ad
esempio, prestiti, garanzie, capitale azionario e altri meccanismi di
assunzione del rischio, eventualmente associati a supporto tecnico,
abbuoni di interesse o abbuoni di commissioni di garanzia nell’ambito
della stessa operazione.
• Lo scopo principale degli SF consiste nel supportare progetti che sono
economicamente e finanziariamente sostenibili, quindi quegli interventi
in grado di rimborsare le risorse ottenute.
• L’obiettivo dell’Unione Europea è quello di creare un fondo rotativo in
grado quindi di rigenerarsi ed autoalimentarsi (in caso di remunerazione
del capitale) in modo da poter riutilizzare le stesse risorse più volte per lo
sviluppo del territorio.
4
Cosa sono gli Strumenti Finanziari
• Gli SF non sostituiscono i finanziamenti a fondo perduto.
• Gli SF dovrebbero essere utilizzati per sostenere investimenti che pur
essendo finanziariamente sostenibili non sono appetibili per il mercato;
 La Commissione Europea (CE) dopo una fase di sperimentazione
incoraggia le Autorità di Gestione (AdG) ad un maggior utilizzo degli
strumenti finanziari all’interno del periodo di programmazione 2014 –
2020, fornendo nuove opportunità di finanziamento rispetto al precedente
periodo di programmazione 2007 – 2013.
5
Cosa sono gli Strumenti Finanziari
• L’applicazione degli SF per l’impiego delle risorse del FESR esiste dal 1994.
• Nei periodi di programmazione 1994 -1999 e 2000 - 2006 si è fatto un uso molto
limitato degli SF, concentrando le risorse su strumenti di fondo perduto
• Il periodo di programmazione 2007- 2013 è stato il primo nel quale si è fatto un
consistente uso degli SF, ampliando il numero, la varietà, gli scopi, e gli ammontari
impiegati. Alla fine del 2013:
 Sono stati creati più di 900 SF,
 Più di 14 miliardi di Euro sono stati utilizzati per capitalizzare questi strumenti
finanziari.
• Gli SF sono stati utilizzati in modo particolare per azioni di supporto alle PMI
(principalmente prestiti e garanzie), ma anche per finanziare opere infrastrutturali.
• Nella programmazione 2014 – 2020 il loro utilizzo è stato esteso a tutti e cinque i
fondi (FESR, FSE, Fondi di Coesione, Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo
Rurale, Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) ed a tutti gli obiettivi
tematici.
6
L’utilizzo degli Strumenti Finanziari
I principali vantaggi degli strumenti finanziari
 Capacità di incidenza sui fallimenti di mercato creditizio, favorendo la
realizzazione di progetti altrimenti non perseguibili;
 Creazione di un effetto leva inteso sia come possibilità di attrarre investitori privati e
pubblici in settori prioritari per la UE;
 Possibilità di reinvestimento: terminato un ciclo di investimento, le risorse
rimborsate possono essere reinvestite dal soggetto gestore per nuovi progetti di
sviluppo;
 Investimento delle risorse pubbliche su progetti più efficienti: vengono finanziati i
progetti che hanno una maggiore probabilità di operare e sopravvivere nel tempo,
ripagando il capitale investito e producendo effetti sociali;
 Processi di selezione sono più efficaci: i soggetti pubblici gestori delle risorse
possono beneficiare dell’esperienza di soggetti intermediari specializzati, con
vantaggi in termini di criteri di selezione, tempistiche, monitoraggio, ecc.);
 Diversificazione degli strumenti di finanziamento: gli SF permettono di offrire
modalità di finanziamento differente dal classico contributo in conto capitale.7
Vantaggi degli Strumenti Finanziari
Innovativi
Alcune esperienze in Italia
nel settore pubblico
• I programmi JESSICA (Joint European Support for Sustainable
Investment in City Areas) hanno rappresentato per l’Italia l’esperienza più
importante di strumenti finanziari per il settore pubblico.
• JESSICA è uno strumento creato nel 2006 da Commissione Europea, BEI
e CEB (Council of Europe Development Bank) allo scopo di promuovere
l’utilizzo rotativo dei fondi Europei destinati a progetti di sviluppo urbano,
favorendo inoltre la creazione di partenariati pubblico privati
• In Italia sono stati costituiti 3 Fondi di Partecipazione (6 fondi di sviluppo
urbano), tutti sotto la regia della BEI.
9
Le esperienze in Italia di SFI nel settore
pubblico
10
Struttura dei fondi JESSICA
COMMISSIONE EUROPEA – DG REGIO
AUTORITA’ DI GESTIONE
FONDO DI PARTECIPAZIONE GESTORE FP
FONDO DI SVILUPPO
URBANO
FONDO DI SVILUPPO
URBANO
FONDO DI SVILUPPO
URBANO
FONDO DI SVILUPPO
URBANO
PROGETTI DI SVILUPPO
URBANO
PROGETTI DI SVILUPPO
URBANO
PROGETTI DI SVILUPPO
URBANO
PROGETTI DI SVILUPPO
URBANO
GESTORE FSU
€
Know how & €
€ €
11
Possibili strutture di SFI nella
programmazione 2014 - 2020
12
I fondi JESSICA in Italia
Fondo Settore
Intermediario
Finanziario
Dimensione
HF Campania
Riqualificazione
Urbana
Iccrea BancaImpresa
SPA
EUR 31.9
Riqualificazione
Urbana
Banco di Napoli SPA EUR 63.8
HF Sardegna Energia
Equiter -
Intesasanpaolo
EUR 33.1
Riqualificazione
Urbana
Banco di Sardegna
S.p.A.
EUR 33.1
HF Sicilia
Riqualificazione
Urbana
Equiter -
Intesasanpaolo
EUR 90,0
Energia
ICCREA
BancaImpresa
EUR 52,7
Italia
Fonte BEI
• Sul Fondo JESSICA SICILIA ENERGIA (JSE) sono state convogliate una parte delle risorse
disponibili su due Linee Operative dell’Asse 2 del POR FESR 2007 – 2013. Può quindi
finanziare investimenti che hanno ad oggetto:
• la produzione di energia da fonti di rinnovabile,
• l’efficientamento energetico.
• L’utilizzo di tali risorse è stato vincolato al finanziamento di progetti inseriti nei Piani
Integrati di Sviluppo Urbano (PISU – PIST) approvati dalla Regione Sicilia, piani che a loro
volta individuano progetti di sviluppo urbano (es. riqualificazione aree, porti, energia, ...).
• Gestore del FSU è un raggruppamento di imprese costituito da Iccrea BancaImpresa SpA,
Sinloc-Sistema Iniziative Locali Spa e BIT S.p.A. - Servizi per l'investimento sul territorio.
• L’effetto leva è determinato ad un duplice livello:
 Fondo: con il cofinanziamento da parte di Iccrea BancaImpresa e di un eventuale e
ulteriore plafond proveniente dal sistema di credito cooperativo siciliano;
 Progetto: con il cofinanziamento dei privati e di altri soggetti finanziatori.
13
JESSICA Sicilia Energia
LINEA 2.1.1.2
 progetti di produzione di energia da fonti
rinnovabili
LINEA 2.1.2.A.
 azioni a supporto dell’efficienza energetica
 programmi integrati a livello locale sia per
produzione che per efficienza energetica al fine
di ridurre le emissioni climalteranti attraverso
l'autosufficienza energetica anche nel campo del
TPL
ASSE 2 POR
FESR SICILIA
ICCREA BANCA
IMPRESA
COFINANZIAMENTO
GESTORE FSU
BCC SICILIANE
prestiti
JESSICA Sicilia Energia
ProgettiCOFINANZIAMENTO
PRIVATO
FONDO
SVILUPPO
URBANO
14
Date le caratteristiche del Fondo (settore, rotatività, inserimento dei progetti nei PSU/PIST), il target principale
iniziale era rappresentato da progetti di EE/ER del settore pubblico promossi da ESCo/SPV aggiudicatarie di
procedure di gara in Partenariato Pubblico Privato.
Successivamente aperto anche al finanziamento a soggetti pubblici per progetti da realizzare in appalto.
ENTI
PUBBLICI
Bando di
gara per
procedure in
PPP e
contratto con
aggiudicatari
o
FSU
Interessi
e capitale
Debito
Interessi e
capitale
Debito
Interessi
e capitale
Debito
SPONSOR
Dividendi
Equity
JESSICA Sicilia Energia
BENEFICIARIO FINALE
(ESCo/SPV)
ICCREA BANCA
IMPRESA
COFINANZIAMENTO
GESTORE FSU
BCC SICILIANE
15
A causa delle carenza di progetti in PPP si è estesa la ricerca dei progetti a quelli realizzati
in appalto con finanziamento diretto agli enti pubblici
Interessi
e capitale
Contratto ed rogazione
finanziamento
FSU
SOGGETTO
PUBBLICO
PROGETTO
APPALTATORE
Contratto
di appalto
Pagamento
SAL
Costruzione
opera
Monitoraggio
opera
JESSICA Sicilia Energia
16
JESSICA Sicilia Energia
MODALITÀ DI INTERVENTO
TIPOLOGIE PROGETTUALI
BENEFICIARI
CARATTERISTICHE E PRESUPPOSTI DELLA PROGETTUALITÀ JESSICA
 Impianti fotovoltaici integrati nell’edilizia e
collettori solari termici
 Impianti a biomassa per la produzione di energia
termica ed elettrica
 Impianti a biomassa per cogenerazione
/trigenerazione
 Impianti geotermici
 Efficienza energetica nell’edilizia
 Interventi di EE/Er nel Trasporto Pubblico Locale
 Interventi relativi alla Pubblica Illuminazione
 Società miste pubblico private di qualsiasi tipo
 Società di progetto/ESCo
 Enti pubblici
 Concessione di lavori pubblici
 Concessione di Servizi
 Appalti
PRESUPPOSTI
 Esistenza di progetti da parte del settore
pubblico nei settori di interesse del Fondo
 Rispetto delle prescrizioni previste dal POR
(inclusione nei PISU/PIST)
 Esistenza di progetti di interesse per il settore
privato (per progetti di PPP)
 Indizione da parte del settore pubblico di gare
secondo le procedure del PPP
 Assegnazione delle gare in tempi congruenti
con l’evoluzione della tecnologia, gli interessi
dei privati e le tempistiche dei fondi
comunitari
 Esistenza di progetti «bancabili»
 Presenza di concessionari «bancabili»
17
Principali problematiche riscontrate per l’utilizzo dei fondi:
 Aspetti macroeconomici:
 Modificato lo scenario macroeconomico (tassi di interesse, liquidità bancaria)
 Settore pubblico:
• Cambio di procedure/strategie a livello regionale e lentezza nel processo
decisionale
• Cambio delle priorità di investimento a livello locale (elezioni)
• Assenza di progetti nel settore energetico, o se presenti:
 Cambio di strategia da parte della PA
 Tecnologicamente ed economicamente obsoleti
 Strutturati con una logica di fondo perduto anche dove era possibile applicare schemi
di finanziamento da parte dei privati
 Assenza di valutazione sulla bancabilità/interesse per il privato
18
JESSICA Sicilia Energia
 Settore pubblico:
• Difficoltà per le stazioni appaltanti ad attuare procedure di PPP preferendo
procedure di appalto
• Durata delle procedure di gara molti lunghe e spesso bloccate da ricorsi
• Capacità di indebitamento limitata degli enti pubblici per finanziare progetti in
appalto.
19
JESSICA Sicilia Energia
Principali problematiche riscontrate per l’utilizzo dei fondi:
 Settore privato
• Progetti a volte non bancabili
• Aggiudicazioni delle opere da parte di soggetti a volte non bancabili affatto o
non bancabili con riferimento allo specifico progetto (p.e. progetto troppo
grande rispetto alle dimensioni dell’impresa)
• Difficoltà a capitalizzare il veicolo/apportare fondi propri (problemi ESCo)
 Intermediario finanziario
• Obbligo da parte dell’Intermediario finanziario di operare secondo le regole del
mercato (valutazione rendimento/rischio) e non in ottica di supporto a progetti
sostenibili ma di non interesse per il mercato.
• Disponibilità dell’intermediario finanziario ad operare solo con strumenti di
debito e non anche con strumento di equity.
20
JESSICA Sicilia Energia
• Sul Fondo JESSICA CAMPANIA SVILUPPO URBANO sono state
convogliate una parte delle risorse disponibili nella Linea Operativa
dell’Asse 6 del POR FESR Campania 2007 – 2013. Le risorse allocate,
pari a circa 96 mln di Euro sono state suddivise su due Fondi con stesso
oggetto ed operatività affidati dalla BEI mediante gara a due istituzioni
finanziarie differenti:
 Banco di Napoli
 ICCREA Bancaimpresa SpA
• I due Fondi possono investire in progetti di riqualificazione urbana inseriti
in una delle due iniziative regionali “Piu Europa” e “Altre Città”.
• L’effetto leva è determinato ad un duplice livello:
 Fondo: con il cofinanziamento da parte di dell’intermediario finanziario
gestore delle risorse;
 Progetto: con il cofinanziamento dei privati e di altri soggetti finanziatori.
21
JESSICA Campania Sviluppo Urbano
JESSICA Campania Sviluppo Urbano
Obiettivo Specifico 6.a - RIGENERAZIONE URBANA E
QUALITA’ DELLA VITA
Sviluppare il sistema policentrico delle città
attraverso piani integrati di sviluppo finalizzati ad
aumentare la coesione sociale ed innalzare il livello di
qualità della vita, la competitività e l’attrattività dei
sistemi urbani territoriali. L’Obiettivo Specifico verrà
realizzato attraverso l’Obiettivo Operativo 6.1 – CITTÀ
MEDIE
Obiettivo Operativo 6.1 – CITTÀ MEDIE
Realizzare interventi integrati di sviluppo urbano per
migliorare le funzioni urbane superiori e assicurare
condizioni di sviluppo sostenibile, sociale ed
economico, delle città medie
prestiti
ProgettiCOFINANZIAMENTO
PRIVATO
COFINANZIAMENTO
INTERMEDIARIO
FINANZIARIO
FINANZIAMENTO
FSU
prestiti
22
LIMITAZIONE AREA
GEOGRAFICA
Per essere fruitore di risorse
JESSICA, il progetto deve
essere inserito in una delle
due iniziative regionali «PIU
EUROPA» o «Altre Città» e
quindi ricadere in uno dei 40
comuni interessati
NUMBER MUNICIPALITY PROVINCE POPULATION SURFACE SqKm
1 Acerra Napoli 56.791 54,08
2 Afragola Napoli 63.981 17,99
3 Angri Salerno 32.226 13,71
4 Arzano Napoli 35.926 4,68
5 Avellino Avellino 56.242 30,41
6 Aversa Caserta 51.631 8,73
7 Battipaglia Salerno 51.133 56,46
8 Benevento Benevento 62.035 129,96
9 Caivano Napoli 36.871 27,11
10 Casalnuovo di Napoli Napoli 50.724 7,75
11 Caserta Caserta 78.872 53,91
12 Casoria Napoli 79.514 12,03
13 Castellamare di Stabia Napoli 64.506 17,71
14 Cava de' Tirreni Salerno 53.520 36,46
15 Eboli Salerno 38.652 137,47
16 Ercolano Napoli 54.779 19,64
17 Frattamaggiore Napoli 30.108 5,32
18 Giugliano in Campania Napoli 118.821 94,19
19 Maddaloni Caserta 38.690 36,53
20 Marano di Napoli Napoli 59.579 15,45
21 Marcianise Caserta 40.476 30,78
22 Marigliano Napoli 30.370 22
23 Melito Napoli 38.163 3,72
24 Mugnano di Napoli Napoli 34.646 5,27
25 Nocera Inferiore Salerno 45.757 20,78
26 Nola Napoli 32.761 39
27 Pagani Salerno 35.962 12,86
28 Pomigliano d'Arco Napoli 39.215 11,44
29 Portici Napoli 53.981 4,52
30 Pozzuoli Napoli 83.411 43,21
31 Quarto Napoli 40.387 14,17
32 Salerno Salerno 138.594 58,96
33 San Giorgio a Cremano Napoli 47.244 4,11
34 Santa Maria Capua Vetere Caserta 33.742 15,76
35 Sant'Antimo Napoli 31.081 5,84
36 Sarno Salerno 34.117 40
37 Scafati Salerno 50.794 19,69
38 Somma vesuviana Napoli 35.265 30,74
39 Torre Annunziata Napoli 43.699 7,33
40 Torre del Greco Napoli 87.132 30,66
JESSICA Campania Sviluppo Urbano
23
Caratteristiche dei progetti:
 Sono iniziative realizzate prevalentemente attraverso procedure di PPP
 È possibile il finanziamento di operazioni sia con un’unica funzione di progetto sia
con un mix di funzioni progettuali
 Sono finanziariamente sostenibili, ossia prevedono il ritorno del capitale
investito, generando una redditività positiva per le risorse JESSICA
 Hanno una dimensione rilevante tale da sopportare i costi connessi alla
strutturazione di un’operazione di PPP
 Eventualmente, possono essere beneficiari anche di finanziamenti a fondo
perduto
 Devono essere realizzate da soggetti bancabili con competenze tecnico
finanziarie coerenti con il progetto da realizzare
JESSICA Campania Sviluppo Urbano
24
Principali problematiche riscontrate per l’utilizzo dei fondi:
 Aspetti macroeconomici:
• Crisi del settore edilizio (prezzi e domanda in diminuzione)
• Rischio Paese aumentato (investitori esteri meno interessati a progetti in Italia)
 Settore pubblico:
• Area geografica di riferimento limitata
• Assenza di progetti di riqualificazione urbana, o se presenti:
 Non in linea con «PIU EUROPA» o «Altre Città»
 Non cantierabili, in particolare per problematiche autorizzative
 Strutturati con una logica di fondo perduto
 Assenza di valutazione sulla bancabilità/interesse per il privato
• Cambio di strategia della amministrazioni pubbliche (elezioni)
• Difficoltà per le stazioni appaltanti ad attuare procedure di PPP preferendo procedure di
appalto
• Durata delle procedure di gara molto lunghe e spesso bloccate da ricorsi
• Capacità di indebitamento limitata degli enti pubblici per finanziare progetti in appalto.
25
JESSICA Campania Sviluppo Urbano
Principali problematiche riscontrate per l’utilizzo dei fondi:
 Settore privato
• Progetti a volte non bancabili
• Crisi del settore immobiliare (riduzione degli investimenti per maggiore incertezza)
• Pochi operatori disponibili ad investire in progetti complessi con strutture di PPP
• Aggiudicazioni da parte di soggetti a volte non bancabili affatto o non bancabili con
riferimento allo specifico progetto (progetto troppo grande rispetto alle dimensioni
dell’impresa)
• Difficoltà a capitalizzare il veicolo, apportare fondi propri
 Intermediario finanziario
• Obbligo da parte dell’Intermediario finanziario di operare secondo le regole del mercato
(valutazione rendimento/rischio) e non in ottica di supporto a progetti sostenibili ma di non
interesse per il mercato.
• Disponibilità dell’intermediario finanziario ad operare solo con strumenti di debito e non
anche con strumento di equity,
• Settore immobiliare considerato ad alto rischio per la particolare congiuntura economica.
26
JESSICA Campania Sviluppo Urbano
I SIF nella nuova
programmazione 2014 - 2020
• Dopo la fase di sperimentazione, in particolare avvenuta nel periodo di programmazione 2007-
2013, anche in considerazione dell’ampliamento dei paesi membri e della riduzione delle risorse
disponibili, la Commissione Europea ha fortemente sostenuto l’applicazione dei SIF nell’ambito
degli strumenti di programmazione in corso.
• In fase di elaborazione degli strumenti di programmazione le AdG dovevano prevedere la possibilità
di attivare SIF.
• Molte Autorità di Gestione in Italia hanno previsto la possibilità di attivate SIF e stanno procedendo
in questa direzione su tutti e cinque i fondi (FESR, FSE, Fondi di Coesione, Fondo Europeo
Agricolo per lo Sviluppo Rurale, Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) ed a tutti gli
obiettivi tematici.
• La normativa Europea richiede la realizzazione di una valutazione ex ante con la quale valutare:
• La domanda di finanziamento
• L’offerta di finanziamento
• Il gap esistente (qualitativo e quantitativo)
• La tipologia di SIF da attuare per coprire il gap
• Il valore aggiunto che il SIF riesce a creare
28
L’utilizzo degli Strumenti Finanziari nella
programmazione 2014 - 2020
29
La valutazione ex ante per gli SFI
La struttura della valutazione ex ante per gli SFI è delineata all'articolo 37 (2)
del Regolamento EU 1303/2013 (RDC)
30
Approccio diverso ai progetti
RIDUZIONE
DISPONIBILITA’
FINANZIARIE
MAGGIORE
CONCORRENZA
NELL’ACQUISIZIONE
DEI FONDI
DIVERSIFICAZIONE
STRUMENTI
FINANZIARI
APPROCCIO
DIVERSO
DA
EURO => PROGETTO
A
PROGETTO => EURO
PARCO PROGETTI
NECESSITA’ DI
INVESTIMENTI –
CAMBIO
PARADIGMA
TECNOLOGICO
31
Tipologie di progetti
OPERE TIEPIDE
Progetti che hanno una rilevanza imprenditoriale in quanto riescono a
produrre flussi di cassa positivi, che però non sono sufficienti a coprire,
nell’arco della concessione, i costi di investimento e le spese di gestione.
Richiedono quindi una contribuzione pubblica (in conto investimento e/o
in conto esercizio). La contribuzione pubblica è giustificata dai benefici
economici prodotti dall’opera.
Per esempio intervento di efficientamento energetico con cappotto
termico.
OPERE CALDE
Progetti che hanno una rilevanza imprenditoriale in quanto dotati di una
intrinseca capacità di generare flussi di cassa positivi (entrate o riduzione
di uscite). I flussi di cassa positivi consentono al soggetto privato
realizzatore e gestore del progetto il recupero e la remunerazione dei
capitali investiti e dei costi di gestione durante la vita della concessione.
Per esempio parcheggi, autostrade, pubblica illuminazione.
OPERE FREDDE
Progetti che non hanno una valenza imprenditoriale in quanto non sono
autonomamente generatori di flussi di cassa positivi. Il concessionario
fornisce direttamente servizi alla pubblica amministrazione e viene
remunerato per tale servizio.
Per esempio carceri, ospedali, scuole.
PROGRAMMA
TRIENNALE
DELLE OO.PP
Finanziamento privato
Finanziamento misto
ALTERNATIVE FINANZIARIE DISPONIBILI:
Finanziamento
pubblico
Value For
Money
GRADUATORIA
delle OPERE
1.…..
2.….
3.….
Studio di Fattibilità
approfondito per misurare:
La carenza di fondi pubblici rispetto
alla domanda di investimenti rende
necessario individuare una priorità
tra i progetti selezionati.
La possibilità di ricorrere ai capitali privati,
attivando forme di partenariato pubblico-
privato, rende necessario un approfondimento
dell’analisi per misurare la capacità di un
progetto di attrarre capitali privati, nonché
l’effettivo vantaggio per l’ente pubblico
Redditività e
Bancabilità
Studio di Fattibilità
Sistema di selezione dei progetti
Conferenza preliminare
di servizi sulla base dello
SF
STAZIONE APPALTANTE ISTITUTO FINANZIATORE PROMOTORE/INVESTITORE
FINANZIARIO
FATTIBILITÀ TECNICA,
URBANISTICA E AMBIENTALE.
QUALITÀ PROGETTUALE.
FUNZIONALITÀ,
FRUIBILITÀ DELL'OPERA,
DELL'ACCESSIBILITÀ AL
PUBBLICO.
FATTIBILITA’
TECNICA E DI MERCATO
FATTIBILITA’
TECNICA E DI MERCATO
FATTIBILITA’
GIURIDICA
FATTIBILITA’
GIURIDICA
FATTIBILITA’
GIURIDICA
RENDIMENTO
COSTO DI GESTIONE E DI
MANUTENZIONE.
DURATA DELLA CONCESSIONE
DURATA DEI LAVORI.
TARIFFE E CRITERI DI
RIVALUTAZIONE.
PEF
SOSTENIBILITA’
FINANZIARIA
(DSCR, LLCR, Covenants)
RENDIMENTI
(VAN E TIR)
Il sistema di valutazione di progetti in
PPP
Piano Economico Finanziario
VALUTAZIONE EQUILIBRIO ECONOMICO
FINANZIARIO
REDDITIVITÀ BANCABILITÀ
CONVENIENZA ECONOMICA SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA
TIR VAN DSCR LLCR
34
Valutazione della redditività e bancabilità
Strumento
Obiettivo
Analisi
Indicatori
VALORE ATTUALE NETTO
TASSO INTERNO DI
RENDIMENTO
(VAN): misura la ricchezza prodotta o distrutta dal progetto.
(TIR o IRR): misura il rendimento al quale è remunerato il capitale investito nel
progetto dagli azionisti.
(DSCR): misura la capacità del progetto di rimborsare il servizio del debito (quota
capitale più quota interessi). Utilizzato per valutare la bancabilità dell’iniziativa.DEBT SERVICE COVER
RATIO
LOAN LIFE COVER RATIO
(LLCR): misura la capacità del progetto di rimborsare il servizio del debito (quota
capitale più quota interessi) per la durata residua del debito. Utilizzalo per valutare la
bancabilità dell’iniziativa.
Da un punto di vista economico finanziario vengono analizzati i seguenti principali indicatori
sintetici
La valutazione economico finanziaria
35
Strumenti giuridici per il PPP
 Questa procedura prevede un’unica gara avente ad oggetto
 progettazione definitiva ed esecutiva
 costruzione dell’opera
 gestione dell’opera
 Questa procedura che potrebbe essere monofase o bifase
ha ad oggetto
 progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva
 costruzione dell’opera
 gestione dell’opera
Art. 143
Art. 153
Progettazione
preliminare
Progettazione
definitiva ed
esecutiva
Gestione
SPV
Studio di
fattibilità
Progettazione
preliminare
Progettazione
definitiva ed
esecutiva
Costruzione
Gestione
servizi
Costruzione
36
La realizzazione di opere pubbliche tramite PPP può essere effettuata in base agli
Art. 143 e 153 della Legge sui LL.PP.
STAZIONE
APPALTANTE
SPVSTAZIONE
APPALTANTE
Per sopperire alla carenza di capacità progettuale dei soggetti pubblici, il codice degli Appalti prevede la
possibilità che il privato si faccia parte attiva nella procedura di avvio dell’iter amministrativo per la
realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità
 In relazione a ciascun lavoro inserito nell’elenco annuale per
il quale le amministrazioni non provvedano alla pubblicazione
dei bandi entro 6 mesi dall’approvazione dello stesso elenco
annuale, i soggetti in possesso di determinati requisiti
possono presentare una proposta contenente
 un progetto preliminare
 una bozza di convenzione
 un PEF asseverato
 modalità di gestione opera
 Se il progetto ritenuto migliore necessita di modifiche,
occorre indire un dialogo competitivo
 Se il progetto non necessita di modifiche
alternativamente occorre
 bandire una concessione ai sensi dell’art.143 del Codice
degli Appalti e invitare alla gara il promotore con diritto di
adeguare la propria proposta alle medesime condizioni
offerte dal migliore offerente
 bandire una gara ai sensi dell’art. 153 con possibilità di
adeguamento da parte del promotore alla proposta
migliore.
Articolo 153 comma 16
 Gli operatori economici possono presentare alle
amministrazioni aggiudicatrici delle proposte relative alla
realizzazione in concessione di lavori pubblici non presenti
nei documenti di programmazione. La proposta deve
contenere:
 un progetto preliminare,
 una bozza di convenzione,
 un PEF asseverato,
 le modalità di gestione.
• Se la proposta è dichiarata di pubblico interesse viene
inserita nei documenti di programmazione .
 Il progetto verrà poi posto a base di gara per
l’affidamento di una concessione con invito al promotore
 Il promotore ha il diritto di adeguare la propria proposta alle
medesime condizioni offerte dal migliore offerente nel caso in
cui quest’ultimo fosse diverso dal promotore
Articolo 153 comma 19
37
Strumenti giuridici per il PPP
Conclusioni 1/2
 Possibilità di utilizzare la capacità di progettazione del privato
 Stakeholder con maggiore know how
 Good practice
 Disponibilità di capitali finanziari pubblici (SIF) e privati
 Limitato numero di nuove iniziative e di studi di fattibilità adeguatamente
strutturati
 Spesso prevale ancora la logica dell’appalto sia da parte degli operatori
industriali che delle stazioni appaltanti
 Programmazione delle AdG non sempre il linea con le esigenze del mercato
I SIF possono rappresentare un valido strumento alternativo al contributo in c/capitale per il
finanziamento di alcune tipologie di opere pubbliche, in particolare in questo momento di crisi e di
ristrettezze finanziarie per gli EELL.
 Esistono dei punti di forza su cui poter far leva:
 E’ però necessario superare alcuni elementi di debolezza ancora esistenti
38
• Le esperienze in Italia di SFI hanno messo in evidenza come una delle principali
problematiche per l’impiego di fondi sia stata la carenza di progetti in grado di
rispondere alle richieste dei bandi,
• Gli SFI richiedono progetti cantierabili e capaci di generare flussi di cassa,
• L’attivazione degli SFI richiede lo sviluppo di una valutazione ex – ante che deve
identificare la domanda, l’offerta ed i gap di finanziamento
Importante è identificare e sviluppare un parco progetti, beneficiando della
progettualità dei privati, e cercando di diversificare ed ottimizzare le fonti di
finanziamento.
39
Conclusioni 2/2
Grazie per l’attenzione
Piero Atella
e-mail piero.atella@hotmail.com
I materiali saranno disponibili su:
www.fondazioneifel.it/formazione
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  • 1. GLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA NELLA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 25 febbraio 2016 Piero Atella
  • 2. - Gli Strumenti di Ingegneria Finanziaria (SIF) - Caratteristiche e vantaggi dei SIF - Alcune esperienze in Italia nel settore pubblico: • J.E.S.S.I.C.A. ENERGIA SICILIA • J.E.S.S.I.C.A. CAMPANIA - I SIF nella nuova programmazione 2014-2020 - I presupposti per utilizzare i SIF: studi di fattibilità e progetti - Q&A Indice
  • 3. Gli Strumenti di Ingegneria Finanziaria (SIF)
  • 4. • Gli Strumenti Finanziari (SF) sono delle misure di sostegno finanziario dell'Unione Europea fornite per conseguire uno o più obiettivi strategici specifici dell'Unione. • Tramite gli SF le risorse messe a disposizione dell’Unione Europea con i Fondi Strutturali vengono trasformate in prodotti finanziari quali, ad esempio, prestiti, garanzie, capitale azionario e altri meccanismi di assunzione del rischio, eventualmente associati a supporto tecnico, abbuoni di interesse o abbuoni di commissioni di garanzia nell’ambito della stessa operazione. • Lo scopo principale degli SF consiste nel supportare progetti che sono economicamente e finanziariamente sostenibili, quindi quegli interventi in grado di rimborsare le risorse ottenute. • L’obiettivo dell’Unione Europea è quello di creare un fondo rotativo in grado quindi di rigenerarsi ed autoalimentarsi (in caso di remunerazione del capitale) in modo da poter riutilizzare le stesse risorse più volte per lo sviluppo del territorio. 4 Cosa sono gli Strumenti Finanziari
  • 5. • Gli SF non sostituiscono i finanziamenti a fondo perduto. • Gli SF dovrebbero essere utilizzati per sostenere investimenti che pur essendo finanziariamente sostenibili non sono appetibili per il mercato;  La Commissione Europea (CE) dopo una fase di sperimentazione incoraggia le Autorità di Gestione (AdG) ad un maggior utilizzo degli strumenti finanziari all’interno del periodo di programmazione 2014 – 2020, fornendo nuove opportunità di finanziamento rispetto al precedente periodo di programmazione 2007 – 2013. 5 Cosa sono gli Strumenti Finanziari
  • 6. • L’applicazione degli SF per l’impiego delle risorse del FESR esiste dal 1994. • Nei periodi di programmazione 1994 -1999 e 2000 - 2006 si è fatto un uso molto limitato degli SF, concentrando le risorse su strumenti di fondo perduto • Il periodo di programmazione 2007- 2013 è stato il primo nel quale si è fatto un consistente uso degli SF, ampliando il numero, la varietà, gli scopi, e gli ammontari impiegati. Alla fine del 2013:  Sono stati creati più di 900 SF,  Più di 14 miliardi di Euro sono stati utilizzati per capitalizzare questi strumenti finanziari. • Gli SF sono stati utilizzati in modo particolare per azioni di supporto alle PMI (principalmente prestiti e garanzie), ma anche per finanziare opere infrastrutturali. • Nella programmazione 2014 – 2020 il loro utilizzo è stato esteso a tutti e cinque i fondi (FESR, FSE, Fondi di Coesione, Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) ed a tutti gli obiettivi tematici. 6 L’utilizzo degli Strumenti Finanziari
  • 7. I principali vantaggi degli strumenti finanziari  Capacità di incidenza sui fallimenti di mercato creditizio, favorendo la realizzazione di progetti altrimenti non perseguibili;  Creazione di un effetto leva inteso sia come possibilità di attrarre investitori privati e pubblici in settori prioritari per la UE;  Possibilità di reinvestimento: terminato un ciclo di investimento, le risorse rimborsate possono essere reinvestite dal soggetto gestore per nuovi progetti di sviluppo;  Investimento delle risorse pubbliche su progetti più efficienti: vengono finanziati i progetti che hanno una maggiore probabilità di operare e sopravvivere nel tempo, ripagando il capitale investito e producendo effetti sociali;  Processi di selezione sono più efficaci: i soggetti pubblici gestori delle risorse possono beneficiare dell’esperienza di soggetti intermediari specializzati, con vantaggi in termini di criteri di selezione, tempistiche, monitoraggio, ecc.);  Diversificazione degli strumenti di finanziamento: gli SF permettono di offrire modalità di finanziamento differente dal classico contributo in conto capitale.7 Vantaggi degli Strumenti Finanziari Innovativi
  • 8. Alcune esperienze in Italia nel settore pubblico
  • 9. • I programmi JESSICA (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas) hanno rappresentato per l’Italia l’esperienza più importante di strumenti finanziari per il settore pubblico. • JESSICA è uno strumento creato nel 2006 da Commissione Europea, BEI e CEB (Council of Europe Development Bank) allo scopo di promuovere l’utilizzo rotativo dei fondi Europei destinati a progetti di sviluppo urbano, favorendo inoltre la creazione di partenariati pubblico privati • In Italia sono stati costituiti 3 Fondi di Partecipazione (6 fondi di sviluppo urbano), tutti sotto la regia della BEI. 9 Le esperienze in Italia di SFI nel settore pubblico
  • 10. 10 Struttura dei fondi JESSICA COMMISSIONE EUROPEA – DG REGIO AUTORITA’ DI GESTIONE FONDO DI PARTECIPAZIONE GESTORE FP FONDO DI SVILUPPO URBANO FONDO DI SVILUPPO URBANO FONDO DI SVILUPPO URBANO FONDO DI SVILUPPO URBANO PROGETTI DI SVILUPPO URBANO PROGETTI DI SVILUPPO URBANO PROGETTI DI SVILUPPO URBANO PROGETTI DI SVILUPPO URBANO GESTORE FSU € Know how & € € €
  • 11. 11 Possibili strutture di SFI nella programmazione 2014 - 2020
  • 12. 12 I fondi JESSICA in Italia Fondo Settore Intermediario Finanziario Dimensione HF Campania Riqualificazione Urbana Iccrea BancaImpresa SPA EUR 31.9 Riqualificazione Urbana Banco di Napoli SPA EUR 63.8 HF Sardegna Energia Equiter - Intesasanpaolo EUR 33.1 Riqualificazione Urbana Banco di Sardegna S.p.A. EUR 33.1 HF Sicilia Riqualificazione Urbana Equiter - Intesasanpaolo EUR 90,0 Energia ICCREA BancaImpresa EUR 52,7 Italia Fonte BEI
  • 13. • Sul Fondo JESSICA SICILIA ENERGIA (JSE) sono state convogliate una parte delle risorse disponibili su due Linee Operative dell’Asse 2 del POR FESR 2007 – 2013. Può quindi finanziare investimenti che hanno ad oggetto: • la produzione di energia da fonti di rinnovabile, • l’efficientamento energetico. • L’utilizzo di tali risorse è stato vincolato al finanziamento di progetti inseriti nei Piani Integrati di Sviluppo Urbano (PISU – PIST) approvati dalla Regione Sicilia, piani che a loro volta individuano progetti di sviluppo urbano (es. riqualificazione aree, porti, energia, ...). • Gestore del FSU è un raggruppamento di imprese costituito da Iccrea BancaImpresa SpA, Sinloc-Sistema Iniziative Locali Spa e BIT S.p.A. - Servizi per l'investimento sul territorio. • L’effetto leva è determinato ad un duplice livello:  Fondo: con il cofinanziamento da parte di Iccrea BancaImpresa e di un eventuale e ulteriore plafond proveniente dal sistema di credito cooperativo siciliano;  Progetto: con il cofinanziamento dei privati e di altri soggetti finanziatori. 13 JESSICA Sicilia Energia
  • 14. LINEA 2.1.1.2  progetti di produzione di energia da fonti rinnovabili LINEA 2.1.2.A.  azioni a supporto dell’efficienza energetica  programmi integrati a livello locale sia per produzione che per efficienza energetica al fine di ridurre le emissioni climalteranti attraverso l'autosufficienza energetica anche nel campo del TPL ASSE 2 POR FESR SICILIA ICCREA BANCA IMPRESA COFINANZIAMENTO GESTORE FSU BCC SICILIANE prestiti JESSICA Sicilia Energia ProgettiCOFINANZIAMENTO PRIVATO FONDO SVILUPPO URBANO 14
  • 15. Date le caratteristiche del Fondo (settore, rotatività, inserimento dei progetti nei PSU/PIST), il target principale iniziale era rappresentato da progetti di EE/ER del settore pubblico promossi da ESCo/SPV aggiudicatarie di procedure di gara in Partenariato Pubblico Privato. Successivamente aperto anche al finanziamento a soggetti pubblici per progetti da realizzare in appalto. ENTI PUBBLICI Bando di gara per procedure in PPP e contratto con aggiudicatari o FSU Interessi e capitale Debito Interessi e capitale Debito Interessi e capitale Debito SPONSOR Dividendi Equity JESSICA Sicilia Energia BENEFICIARIO FINALE (ESCo/SPV) ICCREA BANCA IMPRESA COFINANZIAMENTO GESTORE FSU BCC SICILIANE 15
  • 16. A causa delle carenza di progetti in PPP si è estesa la ricerca dei progetti a quelli realizzati in appalto con finanziamento diretto agli enti pubblici Interessi e capitale Contratto ed rogazione finanziamento FSU SOGGETTO PUBBLICO PROGETTO APPALTATORE Contratto di appalto Pagamento SAL Costruzione opera Monitoraggio opera JESSICA Sicilia Energia 16
  • 17. JESSICA Sicilia Energia MODALITÀ DI INTERVENTO TIPOLOGIE PROGETTUALI BENEFICIARI CARATTERISTICHE E PRESUPPOSTI DELLA PROGETTUALITÀ JESSICA  Impianti fotovoltaici integrati nell’edilizia e collettori solari termici  Impianti a biomassa per la produzione di energia termica ed elettrica  Impianti a biomassa per cogenerazione /trigenerazione  Impianti geotermici  Efficienza energetica nell’edilizia  Interventi di EE/Er nel Trasporto Pubblico Locale  Interventi relativi alla Pubblica Illuminazione  Società miste pubblico private di qualsiasi tipo  Società di progetto/ESCo  Enti pubblici  Concessione di lavori pubblici  Concessione di Servizi  Appalti PRESUPPOSTI  Esistenza di progetti da parte del settore pubblico nei settori di interesse del Fondo  Rispetto delle prescrizioni previste dal POR (inclusione nei PISU/PIST)  Esistenza di progetti di interesse per il settore privato (per progetti di PPP)  Indizione da parte del settore pubblico di gare secondo le procedure del PPP  Assegnazione delle gare in tempi congruenti con l’evoluzione della tecnologia, gli interessi dei privati e le tempistiche dei fondi comunitari  Esistenza di progetti «bancabili»  Presenza di concessionari «bancabili» 17
  • 18. Principali problematiche riscontrate per l’utilizzo dei fondi:  Aspetti macroeconomici:  Modificato lo scenario macroeconomico (tassi di interesse, liquidità bancaria)  Settore pubblico: • Cambio di procedure/strategie a livello regionale e lentezza nel processo decisionale • Cambio delle priorità di investimento a livello locale (elezioni) • Assenza di progetti nel settore energetico, o se presenti:  Cambio di strategia da parte della PA  Tecnologicamente ed economicamente obsoleti  Strutturati con una logica di fondo perduto anche dove era possibile applicare schemi di finanziamento da parte dei privati  Assenza di valutazione sulla bancabilità/interesse per il privato 18 JESSICA Sicilia Energia
  • 19.  Settore pubblico: • Difficoltà per le stazioni appaltanti ad attuare procedure di PPP preferendo procedure di appalto • Durata delle procedure di gara molti lunghe e spesso bloccate da ricorsi • Capacità di indebitamento limitata degli enti pubblici per finanziare progetti in appalto. 19 JESSICA Sicilia Energia
  • 20. Principali problematiche riscontrate per l’utilizzo dei fondi:  Settore privato • Progetti a volte non bancabili • Aggiudicazioni delle opere da parte di soggetti a volte non bancabili affatto o non bancabili con riferimento allo specifico progetto (p.e. progetto troppo grande rispetto alle dimensioni dell’impresa) • Difficoltà a capitalizzare il veicolo/apportare fondi propri (problemi ESCo)  Intermediario finanziario • Obbligo da parte dell’Intermediario finanziario di operare secondo le regole del mercato (valutazione rendimento/rischio) e non in ottica di supporto a progetti sostenibili ma di non interesse per il mercato. • Disponibilità dell’intermediario finanziario ad operare solo con strumenti di debito e non anche con strumento di equity. 20 JESSICA Sicilia Energia
  • 21. • Sul Fondo JESSICA CAMPANIA SVILUPPO URBANO sono state convogliate una parte delle risorse disponibili nella Linea Operativa dell’Asse 6 del POR FESR Campania 2007 – 2013. Le risorse allocate, pari a circa 96 mln di Euro sono state suddivise su due Fondi con stesso oggetto ed operatività affidati dalla BEI mediante gara a due istituzioni finanziarie differenti:  Banco di Napoli  ICCREA Bancaimpresa SpA • I due Fondi possono investire in progetti di riqualificazione urbana inseriti in una delle due iniziative regionali “Piu Europa” e “Altre Città”. • L’effetto leva è determinato ad un duplice livello:  Fondo: con il cofinanziamento da parte di dell’intermediario finanziario gestore delle risorse;  Progetto: con il cofinanziamento dei privati e di altri soggetti finanziatori. 21 JESSICA Campania Sviluppo Urbano
  • 22. JESSICA Campania Sviluppo Urbano Obiettivo Specifico 6.a - RIGENERAZIONE URBANA E QUALITA’ DELLA VITA Sviluppare il sistema policentrico delle città attraverso piani integrati di sviluppo finalizzati ad aumentare la coesione sociale ed innalzare il livello di qualità della vita, la competitività e l’attrattività dei sistemi urbani territoriali. L’Obiettivo Specifico verrà realizzato attraverso l’Obiettivo Operativo 6.1 – CITTÀ MEDIE Obiettivo Operativo 6.1 – CITTÀ MEDIE Realizzare interventi integrati di sviluppo urbano per migliorare le funzioni urbane superiori e assicurare condizioni di sviluppo sostenibile, sociale ed economico, delle città medie prestiti ProgettiCOFINANZIAMENTO PRIVATO COFINANZIAMENTO INTERMEDIARIO FINANZIARIO FINANZIAMENTO FSU prestiti 22
  • 23. LIMITAZIONE AREA GEOGRAFICA Per essere fruitore di risorse JESSICA, il progetto deve essere inserito in una delle due iniziative regionali «PIU EUROPA» o «Altre Città» e quindi ricadere in uno dei 40 comuni interessati NUMBER MUNICIPALITY PROVINCE POPULATION SURFACE SqKm 1 Acerra Napoli 56.791 54,08 2 Afragola Napoli 63.981 17,99 3 Angri Salerno 32.226 13,71 4 Arzano Napoli 35.926 4,68 5 Avellino Avellino 56.242 30,41 6 Aversa Caserta 51.631 8,73 7 Battipaglia Salerno 51.133 56,46 8 Benevento Benevento 62.035 129,96 9 Caivano Napoli 36.871 27,11 10 Casalnuovo di Napoli Napoli 50.724 7,75 11 Caserta Caserta 78.872 53,91 12 Casoria Napoli 79.514 12,03 13 Castellamare di Stabia Napoli 64.506 17,71 14 Cava de' Tirreni Salerno 53.520 36,46 15 Eboli Salerno 38.652 137,47 16 Ercolano Napoli 54.779 19,64 17 Frattamaggiore Napoli 30.108 5,32 18 Giugliano in Campania Napoli 118.821 94,19 19 Maddaloni Caserta 38.690 36,53 20 Marano di Napoli Napoli 59.579 15,45 21 Marcianise Caserta 40.476 30,78 22 Marigliano Napoli 30.370 22 23 Melito Napoli 38.163 3,72 24 Mugnano di Napoli Napoli 34.646 5,27 25 Nocera Inferiore Salerno 45.757 20,78 26 Nola Napoli 32.761 39 27 Pagani Salerno 35.962 12,86 28 Pomigliano d'Arco Napoli 39.215 11,44 29 Portici Napoli 53.981 4,52 30 Pozzuoli Napoli 83.411 43,21 31 Quarto Napoli 40.387 14,17 32 Salerno Salerno 138.594 58,96 33 San Giorgio a Cremano Napoli 47.244 4,11 34 Santa Maria Capua Vetere Caserta 33.742 15,76 35 Sant'Antimo Napoli 31.081 5,84 36 Sarno Salerno 34.117 40 37 Scafati Salerno 50.794 19,69 38 Somma vesuviana Napoli 35.265 30,74 39 Torre Annunziata Napoli 43.699 7,33 40 Torre del Greco Napoli 87.132 30,66 JESSICA Campania Sviluppo Urbano 23
  • 24. Caratteristiche dei progetti:  Sono iniziative realizzate prevalentemente attraverso procedure di PPP  È possibile il finanziamento di operazioni sia con un’unica funzione di progetto sia con un mix di funzioni progettuali  Sono finanziariamente sostenibili, ossia prevedono il ritorno del capitale investito, generando una redditività positiva per le risorse JESSICA  Hanno una dimensione rilevante tale da sopportare i costi connessi alla strutturazione di un’operazione di PPP  Eventualmente, possono essere beneficiari anche di finanziamenti a fondo perduto  Devono essere realizzate da soggetti bancabili con competenze tecnico finanziarie coerenti con il progetto da realizzare JESSICA Campania Sviluppo Urbano 24
  • 25. Principali problematiche riscontrate per l’utilizzo dei fondi:  Aspetti macroeconomici: • Crisi del settore edilizio (prezzi e domanda in diminuzione) • Rischio Paese aumentato (investitori esteri meno interessati a progetti in Italia)  Settore pubblico: • Area geografica di riferimento limitata • Assenza di progetti di riqualificazione urbana, o se presenti:  Non in linea con «PIU EUROPA» o «Altre Città»  Non cantierabili, in particolare per problematiche autorizzative  Strutturati con una logica di fondo perduto  Assenza di valutazione sulla bancabilità/interesse per il privato • Cambio di strategia della amministrazioni pubbliche (elezioni) • Difficoltà per le stazioni appaltanti ad attuare procedure di PPP preferendo procedure di appalto • Durata delle procedure di gara molto lunghe e spesso bloccate da ricorsi • Capacità di indebitamento limitata degli enti pubblici per finanziare progetti in appalto. 25 JESSICA Campania Sviluppo Urbano
  • 26. Principali problematiche riscontrate per l’utilizzo dei fondi:  Settore privato • Progetti a volte non bancabili • Crisi del settore immobiliare (riduzione degli investimenti per maggiore incertezza) • Pochi operatori disponibili ad investire in progetti complessi con strutture di PPP • Aggiudicazioni da parte di soggetti a volte non bancabili affatto o non bancabili con riferimento allo specifico progetto (progetto troppo grande rispetto alle dimensioni dell’impresa) • Difficoltà a capitalizzare il veicolo, apportare fondi propri  Intermediario finanziario • Obbligo da parte dell’Intermediario finanziario di operare secondo le regole del mercato (valutazione rendimento/rischio) e non in ottica di supporto a progetti sostenibili ma di non interesse per il mercato. • Disponibilità dell’intermediario finanziario ad operare solo con strumenti di debito e non anche con strumento di equity, • Settore immobiliare considerato ad alto rischio per la particolare congiuntura economica. 26 JESSICA Campania Sviluppo Urbano
  • 27. I SIF nella nuova programmazione 2014 - 2020
  • 28. • Dopo la fase di sperimentazione, in particolare avvenuta nel periodo di programmazione 2007- 2013, anche in considerazione dell’ampliamento dei paesi membri e della riduzione delle risorse disponibili, la Commissione Europea ha fortemente sostenuto l’applicazione dei SIF nell’ambito degli strumenti di programmazione in corso. • In fase di elaborazione degli strumenti di programmazione le AdG dovevano prevedere la possibilità di attivare SIF. • Molte Autorità di Gestione in Italia hanno previsto la possibilità di attivate SIF e stanno procedendo in questa direzione su tutti e cinque i fondi (FESR, FSE, Fondi di Coesione, Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca) ed a tutti gli obiettivi tematici. • La normativa Europea richiede la realizzazione di una valutazione ex ante con la quale valutare: • La domanda di finanziamento • L’offerta di finanziamento • Il gap esistente (qualitativo e quantitativo) • La tipologia di SIF da attuare per coprire il gap • Il valore aggiunto che il SIF riesce a creare 28 L’utilizzo degli Strumenti Finanziari nella programmazione 2014 - 2020
  • 29. 29 La valutazione ex ante per gli SFI La struttura della valutazione ex ante per gli SFI è delineata all'articolo 37 (2) del Regolamento EU 1303/2013 (RDC)
  • 30. 30 Approccio diverso ai progetti RIDUZIONE DISPONIBILITA’ FINANZIARIE MAGGIORE CONCORRENZA NELL’ACQUISIZIONE DEI FONDI DIVERSIFICAZIONE STRUMENTI FINANZIARI APPROCCIO DIVERSO DA EURO => PROGETTO A PROGETTO => EURO PARCO PROGETTI NECESSITA’ DI INVESTIMENTI – CAMBIO PARADIGMA TECNOLOGICO
  • 31. 31 Tipologie di progetti OPERE TIEPIDE Progetti che hanno una rilevanza imprenditoriale in quanto riescono a produrre flussi di cassa positivi, che però non sono sufficienti a coprire, nell’arco della concessione, i costi di investimento e le spese di gestione. Richiedono quindi una contribuzione pubblica (in conto investimento e/o in conto esercizio). La contribuzione pubblica è giustificata dai benefici economici prodotti dall’opera. Per esempio intervento di efficientamento energetico con cappotto termico. OPERE CALDE Progetti che hanno una rilevanza imprenditoriale in quanto dotati di una intrinseca capacità di generare flussi di cassa positivi (entrate o riduzione di uscite). I flussi di cassa positivi consentono al soggetto privato realizzatore e gestore del progetto il recupero e la remunerazione dei capitali investiti e dei costi di gestione durante la vita della concessione. Per esempio parcheggi, autostrade, pubblica illuminazione. OPERE FREDDE Progetti che non hanno una valenza imprenditoriale in quanto non sono autonomamente generatori di flussi di cassa positivi. Il concessionario fornisce direttamente servizi alla pubblica amministrazione e viene remunerato per tale servizio. Per esempio carceri, ospedali, scuole.
  • 32. PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OO.PP Finanziamento privato Finanziamento misto ALTERNATIVE FINANZIARIE DISPONIBILI: Finanziamento pubblico Value For Money GRADUATORIA delle OPERE 1.….. 2.…. 3.…. Studio di Fattibilità approfondito per misurare: La carenza di fondi pubblici rispetto alla domanda di investimenti rende necessario individuare una priorità tra i progetti selezionati. La possibilità di ricorrere ai capitali privati, attivando forme di partenariato pubblico- privato, rende necessario un approfondimento dell’analisi per misurare la capacità di un progetto di attrarre capitali privati, nonché l’effettivo vantaggio per l’ente pubblico Redditività e Bancabilità Studio di Fattibilità Sistema di selezione dei progetti Conferenza preliminare di servizi sulla base dello SF
  • 33. STAZIONE APPALTANTE ISTITUTO FINANZIATORE PROMOTORE/INVESTITORE FINANZIARIO FATTIBILITÀ TECNICA, URBANISTICA E AMBIENTALE. QUALITÀ PROGETTUALE. FUNZIONALITÀ, FRUIBILITÀ DELL'OPERA, DELL'ACCESSIBILITÀ AL PUBBLICO. FATTIBILITA’ TECNICA E DI MERCATO FATTIBILITA’ TECNICA E DI MERCATO FATTIBILITA’ GIURIDICA FATTIBILITA’ GIURIDICA FATTIBILITA’ GIURIDICA RENDIMENTO COSTO DI GESTIONE E DI MANUTENZIONE. DURATA DELLA CONCESSIONE DURATA DEI LAVORI. TARIFFE E CRITERI DI RIVALUTAZIONE. PEF SOSTENIBILITA’ FINANZIARIA (DSCR, LLCR, Covenants) RENDIMENTI (VAN E TIR) Il sistema di valutazione di progetti in PPP
  • 34. Piano Economico Finanziario VALUTAZIONE EQUILIBRIO ECONOMICO FINANZIARIO REDDITIVITÀ BANCABILITÀ CONVENIENZA ECONOMICA SOSTENIBILITÀ FINANZIARIA TIR VAN DSCR LLCR 34 Valutazione della redditività e bancabilità Strumento Obiettivo Analisi Indicatori
  • 35. VALORE ATTUALE NETTO TASSO INTERNO DI RENDIMENTO (VAN): misura la ricchezza prodotta o distrutta dal progetto. (TIR o IRR): misura il rendimento al quale è remunerato il capitale investito nel progetto dagli azionisti. (DSCR): misura la capacità del progetto di rimborsare il servizio del debito (quota capitale più quota interessi). Utilizzato per valutare la bancabilità dell’iniziativa.DEBT SERVICE COVER RATIO LOAN LIFE COVER RATIO (LLCR): misura la capacità del progetto di rimborsare il servizio del debito (quota capitale più quota interessi) per la durata residua del debito. Utilizzalo per valutare la bancabilità dell’iniziativa. Da un punto di vista economico finanziario vengono analizzati i seguenti principali indicatori sintetici La valutazione economico finanziaria 35
  • 36. Strumenti giuridici per il PPP  Questa procedura prevede un’unica gara avente ad oggetto  progettazione definitiva ed esecutiva  costruzione dell’opera  gestione dell’opera  Questa procedura che potrebbe essere monofase o bifase ha ad oggetto  progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva  costruzione dell’opera  gestione dell’opera Art. 143 Art. 153 Progettazione preliminare Progettazione definitiva ed esecutiva Gestione SPV Studio di fattibilità Progettazione preliminare Progettazione definitiva ed esecutiva Costruzione Gestione servizi Costruzione 36 La realizzazione di opere pubbliche tramite PPP può essere effettuata in base agli Art. 143 e 153 della Legge sui LL.PP. STAZIONE APPALTANTE SPVSTAZIONE APPALTANTE
  • 37. Per sopperire alla carenza di capacità progettuale dei soggetti pubblici, il codice degli Appalti prevede la possibilità che il privato si faccia parte attiva nella procedura di avvio dell’iter amministrativo per la realizzazione di opere pubbliche o di pubblica utilità  In relazione a ciascun lavoro inserito nell’elenco annuale per il quale le amministrazioni non provvedano alla pubblicazione dei bandi entro 6 mesi dall’approvazione dello stesso elenco annuale, i soggetti in possesso di determinati requisiti possono presentare una proposta contenente  un progetto preliminare  una bozza di convenzione  un PEF asseverato  modalità di gestione opera  Se il progetto ritenuto migliore necessita di modifiche, occorre indire un dialogo competitivo  Se il progetto non necessita di modifiche alternativamente occorre  bandire una concessione ai sensi dell’art.143 del Codice degli Appalti e invitare alla gara il promotore con diritto di adeguare la propria proposta alle medesime condizioni offerte dal migliore offerente  bandire una gara ai sensi dell’art. 153 con possibilità di adeguamento da parte del promotore alla proposta migliore. Articolo 153 comma 16  Gli operatori economici possono presentare alle amministrazioni aggiudicatrici delle proposte relative alla realizzazione in concessione di lavori pubblici non presenti nei documenti di programmazione. La proposta deve contenere:  un progetto preliminare,  una bozza di convenzione,  un PEF asseverato,  le modalità di gestione. • Se la proposta è dichiarata di pubblico interesse viene inserita nei documenti di programmazione .  Il progetto verrà poi posto a base di gara per l’affidamento di una concessione con invito al promotore  Il promotore ha il diritto di adeguare la propria proposta alle medesime condizioni offerte dal migliore offerente nel caso in cui quest’ultimo fosse diverso dal promotore Articolo 153 comma 19 37 Strumenti giuridici per il PPP
  • 38. Conclusioni 1/2  Possibilità di utilizzare la capacità di progettazione del privato  Stakeholder con maggiore know how  Good practice  Disponibilità di capitali finanziari pubblici (SIF) e privati  Limitato numero di nuove iniziative e di studi di fattibilità adeguatamente strutturati  Spesso prevale ancora la logica dell’appalto sia da parte degli operatori industriali che delle stazioni appaltanti  Programmazione delle AdG non sempre il linea con le esigenze del mercato I SIF possono rappresentare un valido strumento alternativo al contributo in c/capitale per il finanziamento di alcune tipologie di opere pubbliche, in particolare in questo momento di crisi e di ristrettezze finanziarie per gli EELL.  Esistono dei punti di forza su cui poter far leva:  E’ però necessario superare alcuni elementi di debolezza ancora esistenti 38
  • 39. • Le esperienze in Italia di SFI hanno messo in evidenza come una delle principali problematiche per l’impiego di fondi sia stata la carenza di progetti in grado di rispondere alle richieste dei bandi, • Gli SFI richiedono progetti cantierabili e capaci di generare flussi di cassa, • L’attivazione degli SFI richiede lo sviluppo di una valutazione ex – ante che deve identificare la domanda, l’offerta ed i gap di finanziamento Importante è identificare e sviluppare un parco progetti, beneficiando della progettualità dei privati, e cercando di diversificare ed ottimizzare le fonti di finanziamento. 39 Conclusioni 2/2
  • 40. Grazie per l’attenzione Piero Atella e-mail piero.atella@hotmail.com I materiali saranno disponibili su: www.fondazioneifel.it/formazione @Formazioneifel Facebook Youtube