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STORIA DELL'OBIEZIONE DI COSCIENZA E DELLA NASCITA DEL SERVIZIO
VOLONTARIO CIVILE
Premessa
La Costituzione Italiana, approvata nel 1947 ed entrata in vigore nel 1948, stabilisce all'art.
52 che "La difesa della patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio
nei limiti e nei modi stabiliti dalla legge", senza prevedere alcuna possibilità di obiettare.
La parola "obiezione" deriva dal latino "obicere", che significa contrapposizione, rifiuto;
l'obiezione di coscienza è infatti il rifiuto di obbedienza ad una legge o ad un comando
dell'autorità perché considerato in contrasto con i principi e le convinzioni personali radicati
nella propria coscienza. L'obiettore di coscienza è dunque un cittadino che, dovendo
prestare servizio militare armato, contrappone il proprio rifiuto all'uso delle armi ed attività
ad esse collegate.
Il cammino dell'obiezione di coscienza in Italia non è stato facile.
La storia
La storia dell'OdC, in senso lato, inizia con l'unità d'Italia.
La coscrizione obbligatoria introdotta nel 1861, incontrò una grandissima resistenza
soprattutto tra la popolazione rurale del meridione, che non ne capiva i motivi ed era
costretta a subirla forzatamente.
La risposta dello stato fu la massiccia repressione attuata dall'esercito piemontese.
Il malcontento popolare non si attenuò, anzi toccò il suo culmine durante la grande guerra
del 1915-18: furono circa 470.000 i processi per renitenza alla leva, e oltre un milione per
altri reati militari come diserzione, procurata infermità, disobbedienza aggravata,
ammutinamento.
Nell'Agosto del 1917 gli operai di Torino si rivoltarono contro l'assurdità della guerra: la
repressione fu durissima, decine i morti.
Dopo la disfatta di Caporetto, che vide un vero e proprio "sciopero militare" tra i soldati, si
intensificò la repressione con fucilazioni di interi reparti.
La protesta popolare era spontanea, dettata da un'istintiva avversione alle istituzioni militari
e gli orrori ( i "macelli" ) della guerra, ma non era incanalata in alcuna forma organizzata.
I primi due casi di OdC nel secondo dopoguerra si verificano alla fine degli anni '40, e fanno
riferimento a Rodrigo Castiello ( pentecostale) ed Enrico Ceroni (testimone di Geova) che
furono inquisiti.
Il primo obiettore condannato alla reclusione fu Pietro Pinna (1948), nonviolento, finito in
carcere per 10 mesi; liberato fu condannato di nuovo e ritornò in carcere finché fu prosciolto
dal dovere del servizio militare.
Nel 1949, dopo i primi casi di obiezione di coscienza, il socialista Calossi presentò il primo
disegno di legge per il riconoscimento dell'obiezione. Nel '57 e nel '62 il socialista Basso
ripropose l'iniziativa, coperta dall'oblio dell'indifferenza parlamentare e dalla ostilità del
governo e delle gerarchie militari.
All'inizio degli anni '60 si hanno i primi casi di obiettori cattolici che dichiarano di voler
vivere integralmente la non violenza evangelica, espressa dai comandamenti "non uccidere"
e "ama il prossimo tuo come te stesso".
Il primo cattolico che basò il suo rifiuto su motivi di fede fu Gozzini nel 1962, seguito da
padre Balducci che fu attaccato dalla chiesa ufficiale e difeso da don Milani che, in questa
occasione, scrisse l'opuscolo "L'obbedienza non è più una virtù".
I due sacerdoti, Padre Ernesto Balducci e Don Lorenzo Milani, vennero processati per
apologia di reato.
Don Milani, nel frattempo deceduto (1967), subì l'onta della condanna. Il resto della chiesa
sembrò disinteressarsi al problema.
Questi processi scossero l'opinione pubblica e portarono alla ribalta il problema
dell'obiezione di coscienza, registrando importanti prese di posizione a favore dell'OdC.
Intanto, sempre negli anni '60, Il Sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, autorizzò la
proiezione del film "Non uccidere" - incentrato sul tema dell'obiezione di coscienza -
nonostante il divieto imposto dalla censura.
Fino alla fine degli anni '60, il numero degli obiettori rimase basso, quasi tutti testimoni di
Geova con poche eccezioni, anarchici, nonviolenti, socialisti e pochissimi cattolici; molti
obiettori finirono in carcere, mentre al Parlamento vennero presentati diversi progetti di
legge, dei quali però nessuno venne approvato. La legge Pedini (1966) sembrò che potesse
offrire una soluzione attraverso una specie di servizio civile nel terzo mondo; ma la legge si
rivelò ambigua, insufficiente e la sua applicazione ancora peggiore; una legge fatta per
pochi privilegiati i quali potevano mettersi al servizio di ditte private, enti statali e religiosi
interessati a impiegare nei paesi sottosviluppati personale poco pagato.
Dopo il '68 l'obiezione per motivi politici, oltre a quelli etico-religiosi si afferma come mai
prima.
L'analisi dell'esercito come istituzione che serve a mantenere un rapporto di pericoloso
dominio dello stato sulla società civile, si collega alle lotte più ampie per i diritti civili
condotte nelle fabbriche, nelle scuole, nei quartieri.
Cresceva il numero dei giovani che sceglievano il carcere al servizio militare: era ormai un
problema da risolvere.
Nel 1970/71 gruppi di 6-7 persone fecero obiezioni collettive con motivazioni soprattutto
politiche; nel 1972 gli obiettori in carcere erano varie decine, oltre 250 testimoni di Geova.
La classe politica, messa alle corde dal vasto movimento d'opinione nato nella società e dal
contemporaneo intensificarsi di azioni di protesta condotte dalle organizzazioni non
violente, approvò, pur sotto l'influenza delle gerarchie militari e delle forze politiche
contrarie, il disegno di legge Marcora, restrittivo e punitivo, invece di quello Fracanzani più
attinente alle richieste delle organizzazioni.
Passò così la legge 15 dicembre 1972, n. 772 che dava il diritto all'obiezione e al servizio
civile sostitutivo per motivi morali, religiosi e filosofici.
La legge "Marcora" rese possibile la scarcerazione dei giovani obiettori di coscienza e
contemporaneamente segnò un cambiamento storico nella legislazione italiana, perché
introdusse la possibilità di rifiutare il servizio militare con le armi sostituendolo con un
servizio militare non armato. Con questa legge l'obiezione di coscienza non veniva ancora
considerata un diritto, ma un beneficio concesso dallo Stato a precise condizioni e
conseguenze: la gestione del servizio civile restava nelle mani del Ministero della Difesa.
La legge restrittiva e punitiva (8 mesi di servizio in più, commissione giudicante, esclusione
delle motivazioni politiche, dipendenza dai codici e dai tribunali militari) fece nascere
subito un movimento di lotta degli obiettori che si unirono nella Lega Obiettori di Coscienza
(LOC).
Per anni gli Enti e le Associazioni si sono battute per una modifica della legge e per il pieno
riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza. Nel 1992 il Parlamento licenziò un
nuovo testo di legge, ma l'allora Presidente Francesco Cossiga, rifiutò di firmarla per
incostituzionalità, la rinviò al Parlamento con una serie di note di perplessità sul fenomeno
OdC. Il giorno dopo il Presidente sciolse le Camere e la legge tornò in alto mare.
Il numero di obiettori é andato crescendo: 16.000 domande nel 1990, 30.000 domande nel
1994, 70.000 nel 1998.
Dopo una serie di altri tentativi falliti nel corso della XI e XII Legislatura, nel luglio del
1998 si giunge finalmente all'approvazione della legge 230 che sancisce il pieno
riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza. Con questa ultima legge l'obiezione di
coscienza non è più un beneficio concesso dallo Stato, ma diventa un diritto della persona: il
Servizio Civile rappresenta un modo alternativo di "servire la patria", con una durata pari al
servizio militare, a contatto con la realtà sociale, con i suoi problemi, con le sue sfide.
I giovani possono scegliere di difendere la Patria, con il servizio militare o con il servizio
sostitutivo civile. La gestione del servizio civile sostitutivo del servizio militare passa
all'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (dal 1° gennaio 2000).
Siamo a una svolta, sono ormai maturi i tempi per una radicale riforma del Servizio
Militare.
La Legge 14 novembre 2000, n. 331 recante "Norme per l'istituzione del Servizio Militare
professionale", muta profondamente la natura del Servizio di leva che diventa volontario e
professionale, determinando così la conclusione della obiezione di coscienza a partire dal
2007.
Nell'agosto 2004 dopo appena un lustro dalla promulgazione della legge 230, il Parlamento
anticipa al 1° gennaio 2005 la sospensione della leva obbligatoria con la legge 23 agosto
2004 n. 226, "Sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva e disciplina dei
volontari di truppa in ferma prefissata, nonché delega al Governo per il conseguente
coordinamento con la normativa di settore".
Il Decreto legge 30 giugno 2005, n. 115 prevede, su domanda degli obiettori ancora in
servizio, la concessione del congedo anticipato al 1° luglio 2005.
Si chiude un capitolo della storia istituzionale del nostro Paese e si schiude una nuova
prospettiva al passo coi tempi e con le esigenze della società: il Servizio Civile Nazionale.
"Gli obbligati alla leva che dichiarino di essere contrari in ogni circostanza all'uso personale
delle armi per imprescindibili motivi di coscienza, possono essere ammessi a soddisfare
l'obbligo del servizio militare. I motivi di coscienza addotti debbono essere attinenti ad una
concezione generale della vita basata su profondi convincimenti religiosi o filosofici o
morali professati dal soggetto." (art. 1 della legge 15 dicembre 1972, n. 772)
"I cittadini che, per obbedienza alla coscienza, nell'esercizio del diritto alle libertà di
pensiero, coscienza e religione (omissis) opponendosi all'uso delle armi, non accettano
l'arruolamento nelle Forze armate e nei Corpi armati dello Stato, possono adempiere gli
obblighi di leva prestando, in sostituzione del servizio militare, un servizio civile, diverso
per natura e autonomo dal servizio militare, ma come questo rispondente al dovere
costituzionale di difesa della Patria". (art. 1 della legge 8 luglio 1998, n. 230)
L'obiezione di coscienza ha rappresentato un modo alternativo di "servire la patria"
fornendo l'elemento base della filosofia ispiratrice del Servizio Civile Nazionale.
Essa si è rivelata nel tempo un prezioso strumento per aiutare le fasce più deboli della
società contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese.
La legge 23 agosto 2004, n. 226 ha anticipato al 1 gennaio 2005 la sospensione della leva
obbligatoria e ha segnato l'inizio di un nuovo capitolo del Servizio volontario, concepito
come opportunità unica messa a disposizione di tutti i cittadini tra i 18 ed i 28 anni, aperta
anche ai giovani che hanno svolto il Servizio civile sostitutivo del Servizio militare.
Una opportunità di formazione verso profili professionali orientati al principio
costituzionale della solidarietà sociale, una opportunità per lo sviluppo del Terzo Settore nel
nostro Paese.
Una esperienza di nuovo patto di cittadinanza fra giovani ed istituzioni, dove doveri di
socialità, sotto nuove forme di espressione, e diritti individuali trovano un punto di
equilibrio.
Alcune date salienti della storia dell'obiezione di coscienza
1947
22 maggio Alla Costituente viene bocciato l'emendamento dei socialisti G.E.Caporali e
P.Rossi volto a introdurre nella Costituzione il riconoscimento dell'obiezione di coscienza.
1948
22 settembre Pietro Pinna inizia il servizio militare alla scuola allievi ufficiali di Lecce. Il
giorno del giuramento si dichiara obiettore di coscienza.
10 dicembre L'assemblea generale dell'Onu approva la Dichiarazione universale dei diritti
dell'uomo.
1950
11 febbraio In un articolo su "La civiltà cattolica" il gesuita A.Messineo esprime forte
contrarietà all'obiezione di coscienza al servizio militare invocata in nome della fede
cattolica e dà ragione ai giudici che hanno condannato Pietro Pinna.
1955
19 aprile Viene pubblicato, anonimo, "Tu non uccidere" di don Primo Mazzolari.
23 dicembre Nel radiomessaggio natalizio, papa Pio XII dichiara "un cittadino cattolico non
può appellarsi alla propria coscienza per rifiutar di prestare i servizi e adempiere i doveri
fissati per legge".
1957
20 luglio L'on. Lelio Basso e altri sei deputati socialisti presentano una proposta di legge per
il riconoscimento dell'obiezione di coscienza.
1961
24 settembre Prima marcia della pace da Perugia ad Assisi organizzata dal Movimento
Nonviolento di Aldo Capitini.
18 novembre Il sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, organizza la proiezione del film di
Autant Lara "Tu ne tueras pas", vietato dalla censura e per questo finirà sotto processo.
1962
13 novembre Giuseppe Gozzini rifiuta di indossare la divisa militare in nome della fede
cristiana.
1963
12 gennaio Con una lettera pubblicata da "L'Avvenire d'Italia", don Luigi Stefani, assistente
della Gioventù Cattolica fiorentina, sconfessa l'obiezione di coscienza di Gozzini in nome
della fede cristiana.
13 gennaio In un'intervista su "Il giornale del mattino" Padre Ernesto Balducci prende le
difese di Gozzini "Un cattolico in caso di guerra totale ha, non dico il diritto, ma il dovere di
disertare".
13 febbraio "L'Osservatore Romano" scrive: "il cattolico che rifiuta il servizio militare può
appellarsi non già all'insegnamento morale ed oggettivo della Chiesa, ma ad interpretazioni
soggettive".
15 marzo Il Card. Ottaviani, segretario del Sant'Uffizio, afferma "come può un individuo
sottrarsi al suo dovere? Oggi non è concepibile una guerra d'attacco ma soltanto di difesa…
ma non si può negare il diritto alla difesa".
11 aprile Papa Giovanni XXIII rende nota l'enciclica "Pacem in terris".
15 ottobre La Corte di Appello di Firenze, rovesciando la sentenza di primo grado,
condanna a 8 mesi di carcere P.Balducci per apologia di reato per aver difeso l'obiettore
Gozzini.
1965
11 febbraio I Cappellani militari in congedo della Toscana votano un ordine del giorno nel
quale "considerano un insulto alla patria e ai suoi caduti la cosiddetta 'obiezione di
coscienza' che, estranea al comandamento dell'amore, è espressione di viltà".
6 marzo Il settimanale "Rinascita" pubblica la risposta di don Lorenzo Milani ai cappellani
militari della Toscana: la lettera sarà il motivo della denuncia alla magistratura fiorentina da
parte di un gruppo di ex-combattenti.
18 ottobre Don Lorenzo Milani, malato, scrive da Barbiana una lettera ai giudici in
occasione del processo contro di lui.
7 dicembre Viene promulgata dal Concilio Vaticano II la costituzione "Gaudium et spes"
dove si legge, al n. 79, "sembra conforme ad equità che le leggi provvedano umanamente al
caso di coloro che, per motivi di coscienza, ricusano l'uso delle armi, mentre tuttavia
accettano qualche altra forma di servizio della comunità umana".
22 dicembre "L'Unità", organo del PCI, si schiera a favore dell'obiettore cattolico Fabrizio
Fabbrini, in attesa di giudizio per aver rifiutato la divisa dieci giorni prima della fine del
servizio militare.
1967
26 gennaio Risoluzione dell'assemblea consultiva del Consiglio d'Europa sull'obiezione di
coscienza.
26 marzo Enciclica "Populorum progressio" di Paolo VI. Vi si legge "ci rallegriamo
nell'apprendere che in talune nazioni il servizio militare può essere scambiato con un
servizio civile, un servizio puro e semplice, e benediciamo tali iniziative e le buone volontà
che vi rispondono".
1968
31 dicembre Prima marcia di capodanno di Pax Christi, per il riconoscimento dell'obiezione
di coscienza.
1972
15 dicembre Viene promulgata in Italia la legge n. 772 contenente "Norme per il
riconoscimento dell'obiezione di coscienza".
1973
21 gennaio Nasce a Roma la Lega Obiettori di Coscienza; nella Presidenza, tra gli altri,
E.Balducci, M.Pannella, M.Mellini, G.Ramadori, S.Canestrini, R.Cicciomessere, P.Pinna.
1977
10 giugno Dietro l’impulso ricevuto dal primo Convegno della Chiesa italiana (Roma,
novembre 1976), la Caritas Italiana firma la convenzione col Ministero della Difesa per
l'impiego di obiettori di coscienza in servizio civile.
1982
12 giugno Si tiene a Roma la Prima Conferenza nazionale sull'obiezione di coscienza,
indetta dalla Caritas Italiana in collaborazione con Acli, Agesci, Azione Cattolica,
Comunione e Liberazione.
1983
7 febbraio Prima risoluzione del Parlamento Europeo sull'obiezione di coscienza, su
proposta dell'on. Macciocchi.
1984
18 febbraio Firmato il nuovo concordato tra l'Italia e la Santa Sede: per i preti si prevede, a
richiesta, l'esonero dal servizio militare oppure il servizio civile.
1985
11 aprile Intervenendo al Convegno della Chiesa italiana a Loreto, Papa Giovanni Paolo II
afferma "La Chiesa deve essere accanto ai giovani nella loro aspirazione alla pace nella
giustizia e nella libertà: tanto a coloro che adempiono con lealtà al dovere di servire la
patria, quanto a coloro che, sollevando obiezione di coscienza, scelgono di prestare un
servizio civile alternativo".
24 maggio Con la sentenza n. 164, la Corte Costituzionale afferma la pari dignità tra
servizio militare e servizio civile da considerare entrambi come forme di difesa della patria.
24 maggio Il Consiglio di Stato decide l'insindacabilità, da parte del Ministero della Difesa,
delle motivazioni dei giovani che presentano domanda di obiezione di coscienza al servizio
militare.
1987
10 marzo La Commissione per i Diritti Umani dell'Onu riconosce l'obiezione di coscienza al
servizio militare come diritto dell'uomo.
1988
2 giugno Nasce la Cnesc, Consulta nazionale degli enti di servizio civile.
1989
31 luglio Con la sentenza n. 470, la Corte Costituzionale decide la pari durata (12 mesi) del
servizio civile rispetto al servizio militare. La questione è stata sollevata dai casi di 4
obiettori (S.Capuzzo, A.De Filippis, M.Pusceddu e A.Scidà) che si sono autoridotti il
servizio civile a 12 mesi.
1992
16 gennaio Il Senato approva definitivamente la nuova legge sull'obiezione di coscienza,
che però non verrà mai promulgata dal Capo dello Stato.
17 gennaio Con una conferenza-stampa la Caritas Italiana e la Fondazione Zancan lanciano
ufficialmente la proposta di istituire un servizio civile nazionale, della durata di un anno, per
tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni.
1 febbraio Il Presidente della Repubblica Cossiga non promulga la nuova legge
sull'obiezione di coscienza e la rinvia alle Camere.
2 febbraio Il Presidente della Repubblica Cossiga scioglie le Camere.
1995
30 gennaio Udienza preliminare al tribunale di Piacenza per quattro obiettori di coscienza
che si sono recati in un campo profughi della ex-Jugoslavia senza l'autorizzazione del
Distretto militare.
14 febbraio Nel corso della conversione in legge del decreto sull'utilizzo delle Forze armate
al Sud contro la mafia, un gruppo di deputati chiede al Governo con un ordine del giorno
"un piano straordinario di utilizzo di tremila obiettori per programmi di prevenzione dalla
criminalità organizzata".
16 aprile Viene emanato il nuovo "Catechismo degli adulti" della Cei. Dopo aver
sottolineato l'urgenza della promozione della difesa popolare nonviolenta, si afferma "risalta
il significato educativo che può avere la scelta degli obiettori di coscienza di testimoniare il
valore della non violenza sostituendo il servizio civile a quello militare".
1996
2 maggio La Toscana è la prima regione italiana ad approvare una legge specifica sul
servizio civile.
1997
1 gennaio Il servizio di leva viene ridotto da 12 a 10 mesi.
15 giugno Al referendum sulla legge 772/72, si reca a votare il 30% degli aventi diritto,
rendendo nulla la consultazione.
1998
16 giugno A larghissima maggioranza il Senato approva in via definitiva la nuova legge
sull'obiezione di coscienza.
24 giugno La Commissione della CEI "Giustizia e Pace" pubblica il documento "Educare
alla pace" che contiene un intero paragrafo dedicato all’obiezione di coscienza.
2000
4 novembre Pax Christi, Loc e Aon organizzano a Barbiana il “Giubileo degli obiettori”.
14 novembre La legge 331 abolisce la leva obbligatoria e crea, dal 1 gennaio 2007, un
esercito di volontari.
2001
6 marzo Promulgata la legge n.64 sul servizio civile nazionale, aperto volontariamente
anche alle donne.
20 dicembre Iniziano il servizio civile le prime volontarie ai sensi della legge 64.
2002
5 aprile Emanato il Decreto legislativo per disciplinare il servizio civile nazionale.
7 maggio Parte la prima campagna informativa del governo sul servizio civile.
2003
25 febbraio Presentato un francobollo delle Poste Italiane dedicato al servizio civile.
8 marzo Udienza di Giovanni Paolo II in Vaticano agli operatori del servizio civile.
28-29 novembre Nell’ambito del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea, si
svolge a Roma la prima Conferenza Europea sul servizio civile.
12 dicembre Presentata la “Carta di impegno etico” del servizio civile nazionale.
2004
18 febbraio Viene costituito il “Comitato di consulenza per la difesa civile non armata e
nonviolenta” presso l’Ufficio nazionale per il servizio civile.
2005
1 gennaio Primo giorno dell’Italia “senza la leva obbligatoria”.
25 gennaio Il Presidente della Repubblica Ciampi riceve al Quirinale una delegazione del
servizio civile nazionale.
24 giugno Il Consiglio dei ministri decide di anticipare al 1 luglio il congedo di militari e
obiettori ancora in servizio.

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Storia servizio civile

  • 1. STORIA DELL'OBIEZIONE DI COSCIENZA E DELLA NASCITA DEL SERVIZIO VOLONTARIO CIVILE Premessa La Costituzione Italiana, approvata nel 1947 ed entrata in vigore nel 1948, stabilisce all'art. 52 che "La difesa della patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e nei modi stabiliti dalla legge", senza prevedere alcuna possibilità di obiettare. La parola "obiezione" deriva dal latino "obicere", che significa contrapposizione, rifiuto; l'obiezione di coscienza è infatti il rifiuto di obbedienza ad una legge o ad un comando dell'autorità perché considerato in contrasto con i principi e le convinzioni personali radicati nella propria coscienza. L'obiettore di coscienza è dunque un cittadino che, dovendo prestare servizio militare armato, contrappone il proprio rifiuto all'uso delle armi ed attività ad esse collegate. Il cammino dell'obiezione di coscienza in Italia non è stato facile. La storia La storia dell'OdC, in senso lato, inizia con l'unità d'Italia. La coscrizione obbligatoria introdotta nel 1861, incontrò una grandissima resistenza soprattutto tra la popolazione rurale del meridione, che non ne capiva i motivi ed era costretta a subirla forzatamente. La risposta dello stato fu la massiccia repressione attuata dall'esercito piemontese. Il malcontento popolare non si attenuò, anzi toccò il suo culmine durante la grande guerra del 1915-18: furono circa 470.000 i processi per renitenza alla leva, e oltre un milione per altri reati militari come diserzione, procurata infermità, disobbedienza aggravata, ammutinamento. Nell'Agosto del 1917 gli operai di Torino si rivoltarono contro l'assurdità della guerra: la repressione fu durissima, decine i morti. Dopo la disfatta di Caporetto, che vide un vero e proprio "sciopero militare" tra i soldati, si intensificò la repressione con fucilazioni di interi reparti. La protesta popolare era spontanea, dettata da un'istintiva avversione alle istituzioni militari e gli orrori ( i "macelli" ) della guerra, ma non era incanalata in alcuna forma organizzata. I primi due casi di OdC nel secondo dopoguerra si verificano alla fine degli anni '40, e fanno riferimento a Rodrigo Castiello ( pentecostale) ed Enrico Ceroni (testimone di Geova) che furono inquisiti. Il primo obiettore condannato alla reclusione fu Pietro Pinna (1948), nonviolento, finito in carcere per 10 mesi; liberato fu condannato di nuovo e ritornò in carcere finché fu prosciolto dal dovere del servizio militare.
  • 2. Nel 1949, dopo i primi casi di obiezione di coscienza, il socialista Calossi presentò il primo disegno di legge per il riconoscimento dell'obiezione. Nel '57 e nel '62 il socialista Basso ripropose l'iniziativa, coperta dall'oblio dell'indifferenza parlamentare e dalla ostilità del governo e delle gerarchie militari. All'inizio degli anni '60 si hanno i primi casi di obiettori cattolici che dichiarano di voler vivere integralmente la non violenza evangelica, espressa dai comandamenti "non uccidere" e "ama il prossimo tuo come te stesso". Il primo cattolico che basò il suo rifiuto su motivi di fede fu Gozzini nel 1962, seguito da padre Balducci che fu attaccato dalla chiesa ufficiale e difeso da don Milani che, in questa occasione, scrisse l'opuscolo "L'obbedienza non è più una virtù". I due sacerdoti, Padre Ernesto Balducci e Don Lorenzo Milani, vennero processati per apologia di reato. Don Milani, nel frattempo deceduto (1967), subì l'onta della condanna. Il resto della chiesa sembrò disinteressarsi al problema. Questi processi scossero l'opinione pubblica e portarono alla ribalta il problema dell'obiezione di coscienza, registrando importanti prese di posizione a favore dell'OdC. Intanto, sempre negli anni '60, Il Sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, autorizzò la proiezione del film "Non uccidere" - incentrato sul tema dell'obiezione di coscienza - nonostante il divieto imposto dalla censura. Fino alla fine degli anni '60, il numero degli obiettori rimase basso, quasi tutti testimoni di Geova con poche eccezioni, anarchici, nonviolenti, socialisti e pochissimi cattolici; molti obiettori finirono in carcere, mentre al Parlamento vennero presentati diversi progetti di legge, dei quali però nessuno venne approvato. La legge Pedini (1966) sembrò che potesse offrire una soluzione attraverso una specie di servizio civile nel terzo mondo; ma la legge si rivelò ambigua, insufficiente e la sua applicazione ancora peggiore; una legge fatta per pochi privilegiati i quali potevano mettersi al servizio di ditte private, enti statali e religiosi interessati a impiegare nei paesi sottosviluppati personale poco pagato. Dopo il '68 l'obiezione per motivi politici, oltre a quelli etico-religiosi si afferma come mai prima. L'analisi dell'esercito come istituzione che serve a mantenere un rapporto di pericoloso dominio dello stato sulla società civile, si collega alle lotte più ampie per i diritti civili condotte nelle fabbriche, nelle scuole, nei quartieri. Cresceva il numero dei giovani che sceglievano il carcere al servizio militare: era ormai un problema da risolvere. Nel 1970/71 gruppi di 6-7 persone fecero obiezioni collettive con motivazioni soprattutto politiche; nel 1972 gli obiettori in carcere erano varie decine, oltre 250 testimoni di Geova. La classe politica, messa alle corde dal vasto movimento d'opinione nato nella società e dal contemporaneo intensificarsi di azioni di protesta condotte dalle organizzazioni non violente, approvò, pur sotto l'influenza delle gerarchie militari e delle forze politiche
  • 3. contrarie, il disegno di legge Marcora, restrittivo e punitivo, invece di quello Fracanzani più attinente alle richieste delle organizzazioni. Passò così la legge 15 dicembre 1972, n. 772 che dava il diritto all'obiezione e al servizio civile sostitutivo per motivi morali, religiosi e filosofici. La legge "Marcora" rese possibile la scarcerazione dei giovani obiettori di coscienza e contemporaneamente segnò un cambiamento storico nella legislazione italiana, perché introdusse la possibilità di rifiutare il servizio militare con le armi sostituendolo con un servizio militare non armato. Con questa legge l'obiezione di coscienza non veniva ancora considerata un diritto, ma un beneficio concesso dallo Stato a precise condizioni e conseguenze: la gestione del servizio civile restava nelle mani del Ministero della Difesa. La legge restrittiva e punitiva (8 mesi di servizio in più, commissione giudicante, esclusione delle motivazioni politiche, dipendenza dai codici e dai tribunali militari) fece nascere subito un movimento di lotta degli obiettori che si unirono nella Lega Obiettori di Coscienza (LOC). Per anni gli Enti e le Associazioni si sono battute per una modifica della legge e per il pieno riconoscimento del diritto all'obiezione di coscienza. Nel 1992 il Parlamento licenziò un nuovo testo di legge, ma l'allora Presidente Francesco Cossiga, rifiutò di firmarla per incostituzionalità, la rinviò al Parlamento con una serie di note di perplessità sul fenomeno OdC. Il giorno dopo il Presidente sciolse le Camere e la legge tornò in alto mare. Il numero di obiettori é andato crescendo: 16.000 domande nel 1990, 30.000 domande nel 1994, 70.000 nel 1998. Dopo una serie di altri tentativi falliti nel corso della XI e XII Legislatura, nel luglio del 1998 si giunge finalmente all'approvazione della legge 230 che sancisce il pieno riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza. Con questa ultima legge l'obiezione di coscienza non è più un beneficio concesso dallo Stato, ma diventa un diritto della persona: il Servizio Civile rappresenta un modo alternativo di "servire la patria", con una durata pari al servizio militare, a contatto con la realtà sociale, con i suoi problemi, con le sue sfide. I giovani possono scegliere di difendere la Patria, con il servizio militare o con il servizio sostitutivo civile. La gestione del servizio civile sostitutivo del servizio militare passa all'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (dal 1° gennaio 2000). Siamo a una svolta, sono ormai maturi i tempi per una radicale riforma del Servizio Militare. La Legge 14 novembre 2000, n. 331 recante "Norme per l'istituzione del Servizio Militare professionale", muta profondamente la natura del Servizio di leva che diventa volontario e professionale, determinando così la conclusione della obiezione di coscienza a partire dal 2007. Nell'agosto 2004 dopo appena un lustro dalla promulgazione della legge 230, il Parlamento anticipa al 1° gennaio 2005 la sospensione della leva obbligatoria con la legge 23 agosto 2004 n. 226, "Sospensione anticipata del servizio obbligatorio di leva e disciplina dei volontari di truppa in ferma prefissata, nonché delega al Governo per il conseguente
  • 4. coordinamento con la normativa di settore". Il Decreto legge 30 giugno 2005, n. 115 prevede, su domanda degli obiettori ancora in servizio, la concessione del congedo anticipato al 1° luglio 2005. Si chiude un capitolo della storia istituzionale del nostro Paese e si schiude una nuova prospettiva al passo coi tempi e con le esigenze della società: il Servizio Civile Nazionale. "Gli obbligati alla leva che dichiarino di essere contrari in ogni circostanza all'uso personale delle armi per imprescindibili motivi di coscienza, possono essere ammessi a soddisfare l'obbligo del servizio militare. I motivi di coscienza addotti debbono essere attinenti ad una concezione generale della vita basata su profondi convincimenti religiosi o filosofici o morali professati dal soggetto." (art. 1 della legge 15 dicembre 1972, n. 772) "I cittadini che, per obbedienza alla coscienza, nell'esercizio del diritto alle libertà di pensiero, coscienza e religione (omissis) opponendosi all'uso delle armi, non accettano l'arruolamento nelle Forze armate e nei Corpi armati dello Stato, possono adempiere gli obblighi di leva prestando, in sostituzione del servizio militare, un servizio civile, diverso per natura e autonomo dal servizio militare, ma come questo rispondente al dovere costituzionale di difesa della Patria". (art. 1 della legge 8 luglio 1998, n. 230) L'obiezione di coscienza ha rappresentato un modo alternativo di "servire la patria" fornendo l'elemento base della filosofia ispiratrice del Servizio Civile Nazionale. Essa si è rivelata nel tempo un prezioso strumento per aiutare le fasce più deboli della società contribuendo allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese. La legge 23 agosto 2004, n. 226 ha anticipato al 1 gennaio 2005 la sospensione della leva obbligatoria e ha segnato l'inizio di un nuovo capitolo del Servizio volontario, concepito come opportunità unica messa a disposizione di tutti i cittadini tra i 18 ed i 28 anni, aperta anche ai giovani che hanno svolto il Servizio civile sostitutivo del Servizio militare. Una opportunità di formazione verso profili professionali orientati al principio costituzionale della solidarietà sociale, una opportunità per lo sviluppo del Terzo Settore nel nostro Paese. Una esperienza di nuovo patto di cittadinanza fra giovani ed istituzioni, dove doveri di socialità, sotto nuove forme di espressione, e diritti individuali trovano un punto di equilibrio. Alcune date salienti della storia dell'obiezione di coscienza 1947 22 maggio Alla Costituente viene bocciato l'emendamento dei socialisti G.E.Caporali e P.Rossi volto a introdurre nella Costituzione il riconoscimento dell'obiezione di coscienza. 1948 22 settembre Pietro Pinna inizia il servizio militare alla scuola allievi ufficiali di Lecce. Il giorno del giuramento si dichiara obiettore di coscienza.
  • 5. 10 dicembre L'assemblea generale dell'Onu approva la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. 1950 11 febbraio In un articolo su "La civiltà cattolica" il gesuita A.Messineo esprime forte contrarietà all'obiezione di coscienza al servizio militare invocata in nome della fede cattolica e dà ragione ai giudici che hanno condannato Pietro Pinna. 1955 19 aprile Viene pubblicato, anonimo, "Tu non uccidere" di don Primo Mazzolari. 23 dicembre Nel radiomessaggio natalizio, papa Pio XII dichiara "un cittadino cattolico non può appellarsi alla propria coscienza per rifiutar di prestare i servizi e adempiere i doveri fissati per legge". 1957 20 luglio L'on. Lelio Basso e altri sei deputati socialisti presentano una proposta di legge per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza. 1961 24 settembre Prima marcia della pace da Perugia ad Assisi organizzata dal Movimento Nonviolento di Aldo Capitini. 18 novembre Il sindaco di Firenze, Giorgio La Pira, organizza la proiezione del film di Autant Lara "Tu ne tueras pas", vietato dalla censura e per questo finirà sotto processo. 1962 13 novembre Giuseppe Gozzini rifiuta di indossare la divisa militare in nome della fede cristiana. 1963 12 gennaio Con una lettera pubblicata da "L'Avvenire d'Italia", don Luigi Stefani, assistente della Gioventù Cattolica fiorentina, sconfessa l'obiezione di coscienza di Gozzini in nome della fede cristiana. 13 gennaio In un'intervista su "Il giornale del mattino" Padre Ernesto Balducci prende le difese di Gozzini "Un cattolico in caso di guerra totale ha, non dico il diritto, ma il dovere di disertare". 13 febbraio "L'Osservatore Romano" scrive: "il cattolico che rifiuta il servizio militare può appellarsi non già all'insegnamento morale ed oggettivo della Chiesa, ma ad interpretazioni soggettive". 15 marzo Il Card. Ottaviani, segretario del Sant'Uffizio, afferma "come può un individuo sottrarsi al suo dovere? Oggi non è concepibile una guerra d'attacco ma soltanto di difesa… ma non si può negare il diritto alla difesa". 11 aprile Papa Giovanni XXIII rende nota l'enciclica "Pacem in terris". 15 ottobre La Corte di Appello di Firenze, rovesciando la sentenza di primo grado, condanna a 8 mesi di carcere P.Balducci per apologia di reato per aver difeso l'obiettore Gozzini. 1965
  • 6. 11 febbraio I Cappellani militari in congedo della Toscana votano un ordine del giorno nel quale "considerano un insulto alla patria e ai suoi caduti la cosiddetta 'obiezione di coscienza' che, estranea al comandamento dell'amore, è espressione di viltà". 6 marzo Il settimanale "Rinascita" pubblica la risposta di don Lorenzo Milani ai cappellani militari della Toscana: la lettera sarà il motivo della denuncia alla magistratura fiorentina da parte di un gruppo di ex-combattenti. 18 ottobre Don Lorenzo Milani, malato, scrive da Barbiana una lettera ai giudici in occasione del processo contro di lui. 7 dicembre Viene promulgata dal Concilio Vaticano II la costituzione "Gaudium et spes" dove si legge, al n. 79, "sembra conforme ad equità che le leggi provvedano umanamente al caso di coloro che, per motivi di coscienza, ricusano l'uso delle armi, mentre tuttavia accettano qualche altra forma di servizio della comunità umana". 22 dicembre "L'Unità", organo del PCI, si schiera a favore dell'obiettore cattolico Fabrizio Fabbrini, in attesa di giudizio per aver rifiutato la divisa dieci giorni prima della fine del servizio militare. 1967 26 gennaio Risoluzione dell'assemblea consultiva del Consiglio d'Europa sull'obiezione di coscienza. 26 marzo Enciclica "Populorum progressio" di Paolo VI. Vi si legge "ci rallegriamo nell'apprendere che in talune nazioni il servizio militare può essere scambiato con un servizio civile, un servizio puro e semplice, e benediciamo tali iniziative e le buone volontà che vi rispondono". 1968 31 dicembre Prima marcia di capodanno di Pax Christi, per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza. 1972 15 dicembre Viene promulgata in Italia la legge n. 772 contenente "Norme per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza". 1973 21 gennaio Nasce a Roma la Lega Obiettori di Coscienza; nella Presidenza, tra gli altri, E.Balducci, M.Pannella, M.Mellini, G.Ramadori, S.Canestrini, R.Cicciomessere, P.Pinna. 1977 10 giugno Dietro l’impulso ricevuto dal primo Convegno della Chiesa italiana (Roma, novembre 1976), la Caritas Italiana firma la convenzione col Ministero della Difesa per l'impiego di obiettori di coscienza in servizio civile. 1982 12 giugno Si tiene a Roma la Prima Conferenza nazionale sull'obiezione di coscienza, indetta dalla Caritas Italiana in collaborazione con Acli, Agesci, Azione Cattolica, Comunione e Liberazione. 1983 7 febbraio Prima risoluzione del Parlamento Europeo sull'obiezione di coscienza, su
  • 7. proposta dell'on. Macciocchi. 1984 18 febbraio Firmato il nuovo concordato tra l'Italia e la Santa Sede: per i preti si prevede, a richiesta, l'esonero dal servizio militare oppure il servizio civile. 1985 11 aprile Intervenendo al Convegno della Chiesa italiana a Loreto, Papa Giovanni Paolo II afferma "La Chiesa deve essere accanto ai giovani nella loro aspirazione alla pace nella giustizia e nella libertà: tanto a coloro che adempiono con lealtà al dovere di servire la patria, quanto a coloro che, sollevando obiezione di coscienza, scelgono di prestare un servizio civile alternativo". 24 maggio Con la sentenza n. 164, la Corte Costituzionale afferma la pari dignità tra servizio militare e servizio civile da considerare entrambi come forme di difesa della patria. 24 maggio Il Consiglio di Stato decide l'insindacabilità, da parte del Ministero della Difesa, delle motivazioni dei giovani che presentano domanda di obiezione di coscienza al servizio militare. 1987 10 marzo La Commissione per i Diritti Umani dell'Onu riconosce l'obiezione di coscienza al servizio militare come diritto dell'uomo. 1988 2 giugno Nasce la Cnesc, Consulta nazionale degli enti di servizio civile. 1989 31 luglio Con la sentenza n. 470, la Corte Costituzionale decide la pari durata (12 mesi) del servizio civile rispetto al servizio militare. La questione è stata sollevata dai casi di 4 obiettori (S.Capuzzo, A.De Filippis, M.Pusceddu e A.Scidà) che si sono autoridotti il servizio civile a 12 mesi. 1992 16 gennaio Il Senato approva definitivamente la nuova legge sull'obiezione di coscienza, che però non verrà mai promulgata dal Capo dello Stato. 17 gennaio Con una conferenza-stampa la Caritas Italiana e la Fondazione Zancan lanciano ufficialmente la proposta di istituire un servizio civile nazionale, della durata di un anno, per tutti i giovani tra i 18 e i 28 anni. 1 febbraio Il Presidente della Repubblica Cossiga non promulga la nuova legge sull'obiezione di coscienza e la rinvia alle Camere. 2 febbraio Il Presidente della Repubblica Cossiga scioglie le Camere. 1995 30 gennaio Udienza preliminare al tribunale di Piacenza per quattro obiettori di coscienza che si sono recati in un campo profughi della ex-Jugoslavia senza l'autorizzazione del Distretto militare. 14 febbraio Nel corso della conversione in legge del decreto sull'utilizzo delle Forze armate al Sud contro la mafia, un gruppo di deputati chiede al Governo con un ordine del giorno "un piano straordinario di utilizzo di tremila obiettori per programmi di prevenzione dalla
  • 8. criminalità organizzata". 16 aprile Viene emanato il nuovo "Catechismo degli adulti" della Cei. Dopo aver sottolineato l'urgenza della promozione della difesa popolare nonviolenta, si afferma "risalta il significato educativo che può avere la scelta degli obiettori di coscienza di testimoniare il valore della non violenza sostituendo il servizio civile a quello militare". 1996 2 maggio La Toscana è la prima regione italiana ad approvare una legge specifica sul servizio civile. 1997 1 gennaio Il servizio di leva viene ridotto da 12 a 10 mesi. 15 giugno Al referendum sulla legge 772/72, si reca a votare il 30% degli aventi diritto, rendendo nulla la consultazione. 1998 16 giugno A larghissima maggioranza il Senato approva in via definitiva la nuova legge sull'obiezione di coscienza. 24 giugno La Commissione della CEI "Giustizia e Pace" pubblica il documento "Educare alla pace" che contiene un intero paragrafo dedicato all’obiezione di coscienza. 2000 4 novembre Pax Christi, Loc e Aon organizzano a Barbiana il “Giubileo degli obiettori”. 14 novembre La legge 331 abolisce la leva obbligatoria e crea, dal 1 gennaio 2007, un esercito di volontari. 2001 6 marzo Promulgata la legge n.64 sul servizio civile nazionale, aperto volontariamente anche alle donne. 20 dicembre Iniziano il servizio civile le prime volontarie ai sensi della legge 64. 2002 5 aprile Emanato il Decreto legislativo per disciplinare il servizio civile nazionale. 7 maggio Parte la prima campagna informativa del governo sul servizio civile. 2003 25 febbraio Presentato un francobollo delle Poste Italiane dedicato al servizio civile. 8 marzo Udienza di Giovanni Paolo II in Vaticano agli operatori del servizio civile. 28-29 novembre Nell’ambito del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea, si svolge a Roma la prima Conferenza Europea sul servizio civile. 12 dicembre Presentata la “Carta di impegno etico” del servizio civile nazionale. 2004 18 febbraio Viene costituito il “Comitato di consulenza per la difesa civile non armata e nonviolenta” presso l’Ufficio nazionale per il servizio civile. 2005 1 gennaio Primo giorno dell’Italia “senza la leva obbligatoria”.
  • 9. 25 gennaio Il Presidente della Repubblica Ciampi riceve al Quirinale una delegazione del servizio civile nazionale. 24 giugno Il Consiglio dei ministri decide di anticipare al 1 luglio il congedo di militari e obiettori ancora in servizio.