1. DATE E NOMI DA RICORDARE
1. Prima della Legge
Nell'aprile 1947 viene giudicato e condannato Rodrigo Castiello di Cuneo, pentecostale. E' il
primo obiettore di coscienza del dopoguerra. Verrà amnistiato.
Nel gennaio 1948 viene giudicato Enrico Ceroni, testimone di Geova. Dichiara che "secondo la
Sacra Scrittura nessuna bandiera è sacra" e che è pronto a qualsiasi disobbedienza per non
mancare alla sua fede che gli vieta di impugnare le armi, indossare qualunque distintivo e
salutare i superiori. Viene condannato a 5 mesi e venti giorni di reclusione con il beneficio della
condizionale.
22 gennaio 1949: il giorno del suo giuramento alla scuola allievi ufficiali di Lecce, Pietro Pinna
presenta uno scritto in cui dichiara che "nel servizio militare si tradisce continuamente la propria
coscienza e si comprime la propria personalità". Pietro fu il primo obiettore non solo per
convincimenti religiosi, ma anche per motivazioni politiche e filosofiche. Viene condannato per
la prima obiezione a 10 mesi di carcere; per la seconda a otto; al terzo rifiuto (l'11 gennaio 1950),
viene esonerato dal servizio militare per nevrosi cardiaca.
15 ottobre 1949: condannato a quattro mesi Francesco Buraglio. Condannato anche Antonio
Pantoni
23 novembre 1949: il socialista Calosso e il cattolico Giordani presentano un DDL
sull'obiezione di coscienza.
18 gennaio 1950: viene arrestato Elevoine Santi
3 aprile 1950: arrestato Pietro Ferrua, studente anarchico: "Voi dite che si deve difendere la
patria ma non credo che tale dovere comporti lo scioglimento di dimostranti né l'obbligo di
rivolgere le armi contro di loro".
Nelle carceri militari le condizioni sono durissime: "..le celle di rigore sono le stesse di ottanta anni fa
dove vi furono rinchiusi Mazzini ed altri. Lunghe due metri larghe m. 1.50 molto umide, con l'acqua
talvolta per terra e con pochissima luce. Il detenuto deve vivere in quella tomba a pane ed acqua con
tre coperte di inverno dove ne servirebbero dieci e senza pagliericcio. Bisogna dormire sul cemento
talvolta per due mesi di seguito ...
Le punizioni a pane e acqua sono la norma trenta giorni di pane e acqua rovinano l'organismo
spianano la strada alla tubercolosi..."
dicembre 1961: si costituisce a Roma il Comitato nazionale per il riconoscimento giuridico
dell'obiezione di coscienza
13 novembre 1962: il primo obiettore cattolico, Giovanni Gozzini, rifiuta di indossare la divisa:
verrà condannato a sei mesi di reclusione
13 gennaio 1963: Padre Ernesto Balducci scrive una dichiarazione a favore dell'obiezione di
coscienza: "quando in nome della patria si spregiano gli scrupoli della coscienza e si
2. 2
oltrepassano i superiori limiti tra il giusto e l'ingiusto siamo già nel paganesimo. Motivo di più
questo per avere un attimo di silenziosa ammirazione per coloro che a proprie spese
testimoniano un'assoluta volontà di pace. (...) Un cattolico in caso di guerra totale ha non dico il
diritto ma il dovere di disertare". Denunciato per apologia di reato viene condannato dalla corte
d'appello e dalla cassazione
agosto 1963: promossi da Pietro Pinna, nascono i G.A.N. - Gruppi di azione nonviolenta, che
organizzeranno azioni dirette e atti di disobbedienza civile in favore dell'obiezione di coscienza:
volantinaggi e manifestazioni in molte città d'Italia porteranno a denunce e arresti di militanti
nonviolenti
18 marzo 1964: viene presentato dall'on. Pistelli (DC), un DDL per il riconoscimento giuridico
dell'OdC
11 febbraio 1965: un gruppo di cappellani militari riunitisi a Firenze, votano un ordine del
giorno (che verrà pubblicato dalla stampa nazionale), in cui dichiarano di tributare "il loro
riverente fraterno omaggio a tutti i caduti d'Italia, auspicando che abbia termine ogni
discriminazione e ogni divisione di parte di fronte ai soldati di tutti i fronti e di tutte le divise
che, morendo, si sono sacrificati per il sacro ideale della Patria. Considerano un insulto alla
Patria e ai suoi caduti, la cosiddetta obiezione di coscienza che, estranea al comandamento
cristiano dell'amore, è espressione di viltà".
Il giorno dopo, don Lorenzo Milani scrive, in risposta, la "lettera ai cappellani militari":
"rispettiamo la sofferenza e la morte, ma davanti ai giovani che ci guardano, non facciamo
pericolose confusioni fra il bene e il male, fra la verità e l'errore, fra la morte di un aggressore e
quella della sua vittima; se volete diciamo: preghiamo per quegli infelici che avvelenati senza
loro colpa da una propaganda d'odio, si sono sacrificati per il loro malinteso ideale di patria
calpestando senza avvedersene ogni altro nobile ideale umano".
30 ottobre 1965: Don Milani viene processato per la lettera ai cappellani militari. Non potendo
presenziarvi perché malato scrive una lunga autodifesa in cui dichiara che è ormai necessario
"avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è ormai
più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni. Che non credano di potersene far scudo né
davanti agli uomini, né davanti a Dio; che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di
tutto... Quando è l'ora non c'è scuola più grande che pagare di persona una obiezione di
coscienza. Cioè violare la legge di cui si ha coscienza che è cattiva e accettare la pena che essa
prevede. Preghiamo Dio che ci mandi molti giovani capaci di tanto". La corte d'appello il 28
ottobre 1968, condannò don Lorenzo che era morto il 26 giugno 1967
obiettori in carcere
1961 4
1962 11
1963 14
1965 24
1966 41
1967 (novembre) 36
Anarchici, cattolici, nonviolenti, testimoni di Geova un fiume inarrestabile: alla fine del 1967 sono
stati contati duecentonove condannati.
Processi e arresti anche per chi propaganda l'obiezione di coscienza o manifesta la sua solidarietà
agli obiettori.
3. 3
15 dicembre 1972: viene approvata la legge n. 772 (legge Marcora) "Norme in materia di
obiezione di coscienza"
E' una brutta legge, vessatoria e discriminatoria:
viene istituita una vera e propria commissione giudicante chiamata a valutare la veridicità delle
dichiarazioni di obiezione al di là della sussistenza delle cause ostative previste dalla stessa.
il servizio civile dura otto mesi in più del servizio militare
la gestione del servizio civile è interamente affidata ai militari
i tribunali militari sono chiamati a giudicare gli eventuali reati commessi dagli obiettori
21 gennaio 1973: nasce la Lega Obiettori di Coscienza
Comincia l'era del servizio civile autogestito
3 ottobre 1975: viene presentata la prima proposta di riforma della 772
28 novembre 1977: vengono approvate in parlamento le "Norme di attuazione della Legge 15
dicembre 1972 n. 772" (D.P.R. 1139/77)
2. La lotta continua... in Tribunale
24 maggio 1985: decisione n. 16 del Consiglio di Stato che limita i poteri della commissione di
indagine; potrà valutare solo la non manifesta infondatezza delle domande.
24 maggio 1985: sentenza n.164 della Corte costituzionale che dichiara la piena legittimità della
772: gli obiettori di coscienza in servizio civile concorrono pienamente alla difesa della Patria.
23 aprile 1986: sentenza n. 113 della Corte Costituzionale; è inammissibile che gli obiettori di
coscienza siano giudicati dai tribunali militari
2 giugno 1988: nasce la C.N.E.S.C. (Consulta Nazionale Enti di Servizio Civile)
18 luglio 1989: sentenza n. 409 della Corte Costituzionale; la pena per chi rifiuta il servizio
civile viene ridotta: invece che "da due a quattro anni" diventa "da sei mesi a due anni"
31 luglio 1989: sentenza n. 470 della Corte Costituzionale; la durata del servizio civile è
equiparata a quella del servizio militare
19 dicembre 1991: sentenza n. 470 della Corte Costituzionale; è illegittima la 772 nella parte in
cui non prevede che l'espiazione della pena prevista dall'art. 8 esoneri dal servizio militare
17 gennaio 1992: il Senato approva definitivamente il testo di riforma della legge 772
4. 4
1 febbraio 1992: il Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, rinvia alle camere la legge
con la motivazione di una sua dubbia costituzionalità. Il successivo scioglimento delle Camera
bloccherà la possibilità di una sua rapida ridiscussione.
28 luglio 1993: sentenza n. 343 della Corte Costituzionale; è illegittimo il terzo comma dell'art.
8 che non prevede l'esonero dal servizio militare per i giovani che abbiano rifiutato il servizio
civile adducendo motivi diversi da quelli previsti dalla stessa 772/72 e che per tali ragioni
abbiano scontato la pena detentiva.
27 novembre 1994: nasce l'Associazione Obiettori Nonviolenti
27 marzo 1996: la Regione Toscana approva la prima legge regionale sul servizio civile. Nel
1997 sarà la volta della Regione Liguria. Nel luglio 1998 la Regione Emilia Romagna ha
stipulato un protocollo d'intesa con il Ministero per 800 obiettori da avviare a trenta progetti
sperimentali. Nel corso del 1999 emanano leggi regionali l'Abruzzo e l'Emilia Romagna
1997: sentenze n. 43 e 382 della Corte Costituzionale; il primo, secondo e terzo comma dell'art.
8 sono illegittimi per le disparità che si vengono a creare tra obiettori che rifiutano il servizio
militare e/o civile per motivi diversi da quelli di coscienza (in questi casi l'obiettore totale per
avere l'esonero dal servizio deve espiare la pena: l'utilizzo di pene alternative comporterebbe la
non espiazione, quindi il rischio di nuovo richiamo per adempiere agli obblighi di leva, nuovo
rifiuto e nuova condanna.)
3. nascono i caschi bianchi
Estate 1992: sei obiettori di coscienza partecipano a un campo di condivisione a Zara (Croazia)
sul fronte croato serbo, utilizzando regolare licenza di espatrio
Dicembre 1992: tre obiettori partecipano alla marcia dei 500 a Sarajevo organizzata dai Beati i
Costruttori di Pace. Negata loro l'autorizzazione dal Ministero della Difesa, vi partecipano sotto
propria responsabilità compiendo un atto di disobbedienza civile
Aprile 1993: un obiettore si reca per due giorni in un campo profughi in Slovenia per portare
aiuti umanitari. Negatagli l'autorizzazione dal Ministero della Difesa, vi si reca compiendo un
atto di disobbedienza civile
Estate 1993: settanta obiettori si recano nell'ex Jugoslavia in missione umanitaria, a favore dei
profughi della guerra, partecipando a progetti promossi da organismi non governativi italiani.
Trentasette di loro, vistasi negare l'autorizzazione dal Ministero della Difesa, vi si recano
compiendo un atto di disobbedienza civile.
Inverno 1993: circa venti obiettori si recano in missioni umanitarie in ex Jugoslavia, alcuni in
disobbedienza civile
3 febbraio 1994: Maurizio Montipò viene privato dello status di obiettore
15 maggio 1994: Giovanni Grandi e Gianluca Landini vengono raggiunti da avviso di garanzia
per essersi recati 10 giorni in Croazia in disobbedienza civile
5. 5
26 maggio 1994: Pietro Ventura viene fatto decadere dallo status di obiettore
Estate 1994: quattro obiettori di coscienza si recano nella ex Jugoslavia in missioni umanitarie;
essendo stato negato il permesso dal Ministero della Difesa compiono un atto di disobbedienza
civile.
13 settembre 1994: Pietro Ventura, decaduto dallo status di obiettore per essersi recato per 10
giorni in un campo profughi in Croazia, è chiamato a presentarsi in caserma ad Ascoli Piceno,
ove rifiuta la divisa: viene denunciato alla Procura di Ancona
14 ottobre 1994: parte il primo contingente ufficiale dei Caschi Bianchi italiani alla volta di
Bloke in Slovenia: è composto da sei obiettori della Caritas di Piacenza, quattro di essi compiono
un atto di disobbedienza civile
22 ottobre 1994: conferenza stampa a Falconara dal titolo "contingenti non armati e ingerenza
umanitaria per il rispetto dei diritti umani" in occasione della partenza del secondo scaglione di
Caschi Bianchi. Appoggiano l'iniziativa circa 50 parlamentari (RC, PDS, Verdi-La Rete, PPI,
Riformatori). Vengono presentate interrogazioni e due interpellanze parlamentari sull'argomento.
24 ottobre 1994: parte il secondo scaglione di Caschi Bianchi Italiani composto da obiettori in
servizio ed ex obiettori. La missione è a Pola, in Croazia, all'interno di un progetto del Consorzio
Italiano di Solidarietà (I.C.S.)
30 gennaio 1995: i quattro obiettori di Piacenza recatisi in Slovenia nell'ottobre 1994, dopo
l'udienza preliminare sono rinviati a giudizio dalla Procura di Piacenza
3 febbraio 1995: Pietro Ventura si reca presso la procura militare di Roma, per essere
interrogato dal GIP
1996: numerosi obiettori di coscienza si recano in Croazia e Bosnia in disobbedienza civile.
Arrivano le prime sentenza positive nei riguardi degli obiettori sotto processo
Agosto 1996: viene approvata la Legge 482/1996 che prevede l'impiego di obiettori in Bosnia
Herzegovina e nei territori della ex Jugoslavia. La legge viene da subito impiegata da circa trenta
obiettori che si recano nella ex Jugoslavia per svolgervi attività umanitarie e di monitoraggio dei
diritti umani
1996-1997: le missioni fino a maggio 1997; poi il Ministero della Difesa blocca le autorizzazioni
Ottobre 1997: per sbloccare la situazione e per proseguire progetti umanitari, sei obiettori si
recano a Sarajevo. Uno di loro Matteo Santini viene denunciato alla procura di Ravenna
Dicembre 1997: nuova legge a favore delle missioni internazionali degli obiettori; è la numero
439/97
Febbraio 98: processo a Enrico Filippi
6. 6
5 aprile 1998: nasce a Firenze la Rete Caschi Bianchi formata da enti di servizio civile,
associazioni pacifiste e Organizzazioni Non Governative (O.N.G.). Tra gli obiettivi la
costruzione di una convenzione nazionale per obiettori Caschi bianchi
14 aprile 1998: durante la discussione della legge di riforma della 772, alla Camera viene
approvata una raccomandazione che impegna il Governo a studiare le possibilità di costituzione
di un corpo nazionale di caschi bianchi in cui impiegare anche obbiettori di coscienza
8 luglio 1998: il Parlamento Italiano approva la legge n. 230/98 "Nuove norme in
materia di obiezione di coscienza"
4. …dopo la riforma
Settembre 1998: prime missioni in Bosnia della rete Caschi Bianchi
7-13 dicembre 1998: missione I Care Kossovo a Prishtina. Insieme ad altri duecento pacifisti,
partono ventuno obiettori di coscienza regolarmente autorizzati. Alcuni di loro si fermano nelle
settimane successive per proseguire l'intervento di riconciliazione tra le etnie in conflitto
1999: Obiettori di coscienza in servizio civile prestano il loro servizio in Kossovo, Kurdistan,
Bosnia, Albania e Timor Est
Settembre 1999: il Consiglio dei Ministri vara un Disegno di legge concernente "Norme per
l'istituzione del servizio militare professionale". Si prevede che i nati nell'anno 1985 saranno gli
ultimi chiamati allo svolgimento del servizio di leva obbligatorio e il passaggio progressivo,
nell'arco di sette anni a Forze Armate basate interamente sul volontariato
20 ottobre 1999: il Parlamento approva la Legge 380/99 "Delega al Governo per l'istituzione
del servizio militare volontario femminile"
29 ottobre 1999: entra in vigore il D.P.R. n. 352 del 28 luglio 1999 "Regolamento recante
norme concernenti l'organizzazione e il funzionamento dell'Ufficio nazionale per il servizio
civile, ai sensi dell'articolo 8, comma 3, della legge 8 luglio 1998, n. 230".
26 novembre 1999: il Consiglio dei Ministri vara un Disegno di legge concernente "Istituzione
del servizio civile nazionale", che una volta approvato prevederà la possibilità di chiedere di
svolgere il servizio civile anche senza dichiararsi obiettori di coscienza, il servizio civile
volontario delle donne da subito e una volta sospeso il servizio di leva obbligatorio la creazione
di un servizio civile volontario per tutti
24 ottobre 2000: il Parlamento approva definitivamente la Legge "Norme per l'istituzione del
servizio militare professionale" (pubblicata in Gazzetta Ufficiale come Legge 331 del
14.11.2000). La legge prevede che, dal 1 gennaio 2007 la leva obbligatoria sia sospesa e le
Forze Armate siano composte esclusivamente da uomini e donne volontari.
4 novembre 2000: la commissione Affari Costituzionali del Senato approva la legge "Istituzione
del servizio civile nazionale"
7. 7
2000: Obiettori di coscienza in servizio civile prestano la loro opera in Kossovo, Kurdistan,
Bosnia, Albania, Cecenia, Congo, Ruanda, Tanzania….
6 marzo 2001: Il Parlamento approva la Legge n. 64 "Istituzione del servizio civile nazionale"
18 dicembre 2001: le prime 187 volontarie avviano la loro partecipazione ai primi progetti
sperimentali di servizio civile volontario
5 aprile 2002: Il Parlamento approva il Decreto Legislativo n. 77 “Organizzazione del Servizio
Civile Nazionale”
2002: nel corso dell’anno sono avviate/ al servizio 8.328 volontarie/i
2003: in servizio 15.800 volontarie/i
2004: in servizio 38.000 volontari
Con la legge 23 agosto 2004, n. 226 il Governo Berlusconi anticipa la sospensione della leva al
1° gennaio 2005.
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BIBLIOGRAFIA
Aldo Capitini, L'obbiezione di coscienza in Italia, Editore Lacaita, Fasano di Puglia 1959
A. Coletti, L'obiezione di coscienza, Feltrinelli Editore, Milano 1973
Giorgio Giannini, L'obiezione di coscienza, Satyagraha Editrice, Torino 1985
Giorgio Giannini, L'obiezione di coscienza al servizio militare, Napoli 1987
A. Gomez de Ayala, L'obiezione di coscienza al servizio militare nei suoi aspetti giuridico
teologici, Giuffré, Milano 1966
O. Gregorio, L'obiezione di coscienza, Borla, Torino 1966
M. Mellini, Norme penali sull'obiezione di coscienza, Roma 1987
R. Petraglio, Obiezione di coscienza, Edizioni Dehoniane, Bologna 1984
Rodolfo Venditti, I reati contro il servizio militare e la disciplina militare, Giuffré,
Milano 1968
Rodolfo Venditti, Le ragioni dell'obiezione di coscienza, Edizioni Gruppo Abele, Torino
1986
Rodolfo Venditti, Obiezione di coscienza al servizio militare. profili giuridici e
prospettive legislative, Padova 1989
Pietro Pinna, La mia obbiezione di coscienza (scritti 1950-1993), Edizioni del Movimento
Nonviolento, 1994
Sergio Albesano, Storia dell'obiezione di coscienza in Italia, Santi Quaranta Editore,
Torino 1995