In questo stadio nel bambino si verificano due fenomeni: un fenomeno di attrazione verso il genitore di sesso opposto ed un desiderio di possesso del sesso che non ha. A questa età il bambino è capace di piacersi e desidera piacere agli altri e adotta delle strategie di seduzione. Il ruolo del padre è molto importante e consiste nel definire il concetto di proibito (proibizione dell’incesto): egli deve definire l’organizzazione sociale dei ruoli nella famiglia, il che porta di conseguenza a rassicurare il bambino e permettergli di identificarsi socialmente. E’ a questa età che, se il bambino non ha rassicurazioni sulla sua collocazione sociale, può cadere in future problematiche sessuali che si esprimeranno più avanti, dopo l’adolescenza, in particolare con comportamenti violenti.
Dallo stadio ombelicale all’adolescenza. Da un articolo di Bernard Daraillans (parte seconda)
1. DALLO STADIO OMBELICALE ALL’ADOLESCENZA da un articolo di
Bernard Daraillans D.O. (parte seconda)
Lo stadio genitale o stadio edipico da 3 a 6 anni
In questo stadio nel bambino si verificano due fenomeni: un fenomeno di attrazione
verso il genitore di sesso opposto ed un desiderio di possesso del sesso che non ha. A
questa età il bambino è capace di piacersi e desidera piacere agli altri e adotta delle
strategie di seduzione. Il ruolo del padre è molto importante e consiste nel definire il
concetto di proibito (proibizione dell’incesto): egli deve definire l’organizzazione
sociale dei ruoli nella famiglia, il che porta di conseguenza a rassicurare il bambino e
permettergli di identificarsi socialmente. E’ a questa età che, se il bambino non ha
rassicurazioni sulla sua collocazione sociale, può cadere in future problematiche
sessuali che si esprimeranno più avanti, dopo l’adolescenza, in particolare con
comportamenti violenti. I genitori vi porteranno spesso i bambini, a questa età,
proprio perché hanno delle difficoltà di adattamento nella scuola materna. Hanno un
comportamento ipercinetico, non riescono a stare seduti tranquilli su una sedia, sono
sempre in movimento, incapaci di ascoltare e di concentrarsi su piccoli lavori.
Oppure hanno delle difficoltà ad acquisire la psicomotricità fine, necessaria per
esempio per la scrittura. Questo stadio rappresenta la fine della strutturazione
sensomotoria e l’inizio della strutturazione psicomotoria: è lo stadio nel quale si crea
in modo abbastanza definitivo tutto il meccanismo di regolazione sia neurovegetativo
che ormonale e neurosensoriale. Non si deve insegnare al bambino ad astenersi ma
gli si deve insegnare a regolarsi.
Quando si inizia il trattamento osteopatico, per rassicurare il bambino, la prima cosa
da fare è mettere una mano sul sacro e l’altra mano sugli iliaci ed equilibrare il
bacino per permettere una buona armonia sacro-iliaca ed un buon rilassamento del
pavimento pelvico. Poi si devono riequilibrare tutte le tensioni viscerali, ci si
rivolgerà al diaframma toracico, si libereranno tutte le efferenze ortosimpatiche ed
2. infine si concluderà con il riequilibrio cranico liberando il diaframma craniale per
portare il bambino in una parasimpaticotonia generale. Non si deve dimenticare la
tecnica di liberazione delle membrane interossee tra tibia e perone e radio e ulna
perché questa tecnica permette di favorire la liberazione della base cranica. Inoltre ha
un effetto di rilassamento ortosimpatico molto importante con risultati significativi
sulla aggressività e l’ipercinesia del bambino. Per cercare di ottenere la regolazione
ormonale ed emozionale si devono utilizzare le tecniche liquide.
Stadio di latenza: da 6 a 12, 13, 14 anni
Il bambino è scolarizzato e cerca nuovi modelli rispetto a quelli della famiglia: nello
stesso tempo l’ambiente con cui si confronta è meno armonioso di quello famigliare e
spesso più conflittuale. In questo stadio la crescita ossea è molto importante e
qualsiasi difficoltà di adattamento al suo nuovo ambiente creerà modificazioni della
crescita ossea a livello del cranio, della colonna vertebrale e del bacino. Si sta
formando il suo sistema posturale: la postura sarà il risultato della interazione tra
l’orecchio interno, il sistema neurosensoriale e il corpo somatoestesico. Sarà
necessario essere molto attenti per tutta la durata di questo stadio e controllare il buon
funzionamento del cranio in relazione con gli organi sensoriali ( come vista e udito
per esempio ) ma anche la relazione con l’equilibrio ortodontico e occlusale del
bambino. I bambini devono essere trattati in modo globale: si andrà a lavorare
dunque sull’equilibrio cranico, ortodontico e posturale, ma anche sulla colonna,
bacino e arti inferiori.
3. L’adolescenza
E’ lo stadio sensomotorio nel quale tutto deve essere rimesso in discussione.
Inconsciamente l’adolescente rivive tutti gli stadi precedenti, da quello embrionale a
quello di latenza. E’ uno stadio di conflitto interiore molto importante e l’adolescente
prende naturalmente i genitori come capro espiatorio. Rimette in discussione il suo
ambiente e la società e tutto questo è espressione di un lutto interiore. Egli cerca di
creare la sua vera personalità, la sua vera anima e l’unità del suo spirito. Il nostro
ruolo sarà molto importante, sia sul piano funzionale che su quello psicologico.
L’adolescente si presenta come un puzzle i cui pezzi sono disorganizzati e sta a noi
rimetterli in ordine. L’osteopata potrà aiutarlo a vivere i diversi stadi (embrionario,
fetale, ombelicale, orale, anale, ureterale, edipico e di latenza) cercando la loro
armonia che si rifletterà sul piano pelvico, viscerale, toracico e cranico.
L’equilibrio posturale farà la sintesi di tutti questi sistemi. Noi permetteremo
all’adolescente di liberare tutte le tensioni interne che sta vivendo e, allo stesso
tempo, di ricostruire tutto in un ordine funzionale che soddisfi e rispetti la sua
personalità, la sua anima e il suo spirito.