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oIl mantenimento della vita e
l’organizzazione dei meccanismi che lo
rendono possibile occupano la maggior
parte del primo anno di vita del
bambino
oFreud ha sottolineato l’incapacità del
lattante di tenersi in vita con i proprio
mezzi
Il bambino alla nascita…
Il pensiero alla nascita non esiste
Il lattante alla nascita è in uno stato indifferenziato!
Tutte le sue funzioni, compresi gli istinti, si differenziano in
seguito, in base ad un progetto di maturazione e di sviluppo
Non esiste il l’io alla nascita e nemmeno di super-io, lo stesso
vale per l’interpretazione simbolica.
Venendo a mancare la parola nel primo anno di vita non
persistono meccanismi di difesa.
Secondo Freud il bambino neonato possiede:
o I due principi fondamentali, a) principio del
piacere b) principio della realtà
o Il punto di vista topico: L’inconscio , conscio e
preconscio
o Stadi della libido
o Zone erogene
Fattori congeniti
Ciascuno di noi è nato con un determinato
«corredo congenito» suddivisibile in tre parti
1) Corredo ereditario, determinato da geni e da
cromosomi
2) Influssi intrauterini, durante il periodo della
gestazione
3)Gli influssi legati al parto
(come esempio di influssi intrauterini si è scoperto
che la rosolia contratta dalla madre durante la
gravidanza può avere influssi distruttivi
sull’apparato visivo del feto)
Aspetto complessivo del fattore
ambientale
Relazione
madre- bambino
Il bambino è in simbiosi con la
madre, successivamente sviluppa la relazione
gerarchica.
Georg Simmel studia il gruppo madre-
bambino, da lui chiamato: «DIADE»
Differenze tra madre e bambino…
1)
L’adulto possiede un individualità, sotto forma di iniziative personali ed entra in
interazione con l’ambiente.
Il neonato non è comparabile all’ adulto non ha scelte individuali, non interagisce di
volontà con l’ambiente
2)
Per l’adulto l’ambiente è un insieme di elementi distinti, composto da gruppi e da
individui, che interagiscono con il soggetto e ne cambiano i fattori.
Per il bambino l’ambiente è costituito unicamente dalla madre, e inoltre non lo
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• Metodo introdotto da Spitz nel 1933 chiamato : «analisi del
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• Ogni bambino è stato ripreso cinematograficamente nel
periodo prossimo alla nascita e poi direttamente
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• Filmati degli esperimenti fatti sui neonati
• Infine intervista con genitori e personale addetto alla cura
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Oggetto della libido
Soggetto= Neonato per lui non esistono relazioni
oggettuali.
Secondo Freud: «L’oggetto della Libido è l’oggetto della pulsione
e ciò mediante cui la pulsione può raggiungere la sua meta»
L’oggetto libidico cambia nel corso della vita, non rimane mai
identico a se stesso ma cambia a seconda della storia e della
genesi
Stadio progettuale
Il soggetto è incapace di distingue il suo corpo dall’ambiente.. (percepisce il seno
della madre come parte integrante del corpo)
• Trauma della nascita: stato di eccitamento che presenta una sfumatura
spiacevole
• Primi mesi: il neonato non percepisce gli stimoli esterni, tranne se fanno
irruzione nella vita stessa del bambino
• Dopo diversi giorni: Si istaurano i riflessi condizionati
• All’inizio del secondo mese: il lattante riconosce il segnale di nutrizione solo se
ha fame
• Fine secondo mese: il neonato percepisce il volto umano
• Due settimane dopo: Il bambino segue movimenti del viso con concentrazione
Stimolo che viene osservato
maggiormente
Oggetto precursore
Terzo mese di vita: il lattante inizia a sorridere al volto umano!
Si ha una vera reazione Primo passaggio ad un
oggettuale comportamento attivo
Il neonato non sorride ad un elemento del viso ma alla
totalità, naso, bocca, fronte.
Se si cambia prospettiva (es: di profilo) il bambino si paralizza e
smette di sorridere.
Oggetto precursore nella percezione
Nel primo anno la madre è l’intermediario di ogni situazione/azione
• Il bambino sviluppa il linguaggio: passaggio
dall’inattività all’attività (comparsa del piacere)
• Situazione nuova, il bimbo produce suoni e li ripete
----------> Imita suoni della madre: separazione
dall’egocentrismo assoluto
Aspetto effettivo madre- bambino
Fondamentali gli atteggiamenti affettivi della madre
• Nei primi tre mesi il bambino si basa sugli
atteggiamenti affettivi della madre.
• Inoltre il bambino con il proprio patrimonio
congenito, influenza gli atteggiamenti materni.
Plasticità della psiche infantile
Tramite gli scambi d’azione il bambino stabilisce i limiti delle proprie
capacità, allarga sempre di più i confini, entro i quali traduce in azioni la
spinta delle sue pulsioni aggressive e libidiche
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plastico della
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Freud afferma: «il lattante non è in grado inizialmente di
provare l’azione specifica dell’ambiente, necessaria alla
cessazione della tensione.
Comunicazione madre bambino
Gli animali comunicano tra di loro con determinati
comportamenti…
(es: le api danzano per comunicare)
Perciò la comunicazione è:
Una risposta ad uno stimolo percepito dal soggetto.
La comunicazione umana avviene sotto forma di
linguaggio, ma non solo anche tramite gesti o
semplicemente il silenzio.
L’angoscia nel bambino
L’angoscia nasce nel neonato al momento della
nascita sotto forma di dispiacere e persiste per molte
settimane, cresce a tal punto che crea un legame con
la madre che comunica con il bambino per alleviare il
senso di malessere.
Successivamente il bambino crea un codice con
l’ambiente il quale risponde alle richieste di
sofferenza.
Carenza affettiva parziale
BAMBINO ALLONTANATO PROVVISORIAMENTE DALLA MADRE:
Primo mese: il bambino piagnucolava, chiedeva attenzioni
all’educatore ed egli interagiva con lui
Secondo mese: il pianto si trasforma in grida, perdita di peso e
arresto dello sviluppo
Terzo mese: Rifiuto assoluto di contatti, rigidità dei
movimenti, posizioni fisse (generalmente a pancia in giù)
Dopo terzo mese: rigidità del viso stabile, pianto rimpiazzato con
rare grida, Letargo
Dopo di ciò se si riporta il bambino alla madre egli riprenderà
piene funzioni motorie e fisiologiche in tempo sorprendente.
Carenza affettiva totale
Di solito un bambino che precedentemente aveva avuto un
rapporto buono con la madre, nel momento in cui ella viene a
mancare è più facile che entri in depressione
In questa situazione vediamo che i bambini abbandonati e sotto la
cura di un’unica infermiera, passano rapidamente alle fasi elencate
prima, l’unica differenza e che alla fine del terzo mese essi non
saranno riaccompagnati dalla madre.
All’ termine dell’esperimento si è visto che la maggior parte dei
bambini aveva problemi motori, spasmi alle dita, ed erano
nettamente deperiti. A rischio di morte.
Conclusioni
• Abbiamo sottolineato certe deviazioni dello sviluppo
psichico
• Alcune turbe psicosomatiche della prima infanzia, che
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• Che disordini gravi nelle fasi iniziali della formazione della
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Il primo anno di vita del bambino

  • 1.
  • 2. oIl mantenimento della vita e l’organizzazione dei meccanismi che lo rendono possibile occupano la maggior parte del primo anno di vita del bambino oFreud ha sottolineato l’incapacità del lattante di tenersi in vita con i proprio mezzi
  • 3. Il bambino alla nascita… Il pensiero alla nascita non esiste Il lattante alla nascita è in uno stato indifferenziato! Tutte le sue funzioni, compresi gli istinti, si differenziano in seguito, in base ad un progetto di maturazione e di sviluppo Non esiste il l’io alla nascita e nemmeno di super-io, lo stesso vale per l’interpretazione simbolica. Venendo a mancare la parola nel primo anno di vita non persistono meccanismi di difesa.
  • 4. Secondo Freud il bambino neonato possiede: o I due principi fondamentali, a) principio del piacere b) principio della realtà o Il punto di vista topico: L’inconscio , conscio e preconscio o Stadi della libido o Zone erogene
  • 5. Fattori congeniti Ciascuno di noi è nato con un determinato «corredo congenito» suddivisibile in tre parti 1) Corredo ereditario, determinato da geni e da cromosomi 2) Influssi intrauterini, durante il periodo della gestazione 3)Gli influssi legati al parto (come esempio di influssi intrauterini si è scoperto che la rosolia contratta dalla madre durante la gravidanza può avere influssi distruttivi sull’apparato visivo del feto)
  • 6. Aspetto complessivo del fattore ambientale Relazione madre- bambino Il bambino è in simbiosi con la madre, successivamente sviluppa la relazione gerarchica. Georg Simmel studia il gruppo madre- bambino, da lui chiamato: «DIADE»
  • 7. Differenze tra madre e bambino… 1) L’adulto possiede un individualità, sotto forma di iniziative personali ed entra in interazione con l’ambiente. Il neonato non è comparabile all’ adulto non ha scelte individuali, non interagisce di volontà con l’ambiente 2) Per l’adulto l’ambiente è un insieme di elementi distinti, composto da gruppi e da individui, che interagiscono con il soggetto e ne cambiano i fattori. Per il bambino l’ambiente è costituito unicamente dalla madre, e inoltre non lo percepisce come elemento separato ma come un insieme di nutrizione e soddisfazione. IL LATTANTE PASSA IL PRIMO ANNO DI VITA IN UN: « SISTEMA CHIUSO» (sistema semplice, composto dal bambino e dalla madre)
  • 8. Il metodo Test e metodi d’osservazione Educatore Educatore Femminile Maschile Metodo sperimentale (sull’ intera popolazione) Introduzione di una variabile = soggetto
  • 9. Analisi del film • Metodo introdotto da Spitz nel 1933 chiamato : «analisi del film» • Ogni bambino è stato ripreso cinematograficamente nel periodo prossimo alla nascita e poi direttamente all’espulsione • Filmati degli esperimenti fatti sui neonati • Infine intervista con genitori e personale addetto alla cura dei bambini
  • 10. Oggetto della libido Soggetto= Neonato per lui non esistono relazioni oggettuali. Secondo Freud: «L’oggetto della Libido è l’oggetto della pulsione e ciò mediante cui la pulsione può raggiungere la sua meta» L’oggetto libidico cambia nel corso della vita, non rimane mai identico a se stesso ma cambia a seconda della storia e della genesi
  • 11. Stadio progettuale Il soggetto è incapace di distingue il suo corpo dall’ambiente.. (percepisce il seno della madre come parte integrante del corpo) • Trauma della nascita: stato di eccitamento che presenta una sfumatura spiacevole • Primi mesi: il neonato non percepisce gli stimoli esterni, tranne se fanno irruzione nella vita stessa del bambino • Dopo diversi giorni: Si istaurano i riflessi condizionati • All’inizio del secondo mese: il lattante riconosce il segnale di nutrizione solo se ha fame • Fine secondo mese: il neonato percepisce il volto umano • Due settimane dopo: Il bambino segue movimenti del viso con concentrazione Stimolo che viene osservato maggiormente
  • 12. Oggetto precursore Terzo mese di vita: il lattante inizia a sorridere al volto umano! Si ha una vera reazione Primo passaggio ad un oggettuale comportamento attivo Il neonato non sorride ad un elemento del viso ma alla totalità, naso, bocca, fronte. Se si cambia prospettiva (es: di profilo) il bambino si paralizza e smette di sorridere.
  • 13. Oggetto precursore nella percezione Nel primo anno la madre è l’intermediario di ogni situazione/azione • Il bambino sviluppa il linguaggio: passaggio dall’inattività all’attività (comparsa del piacere) • Situazione nuova, il bimbo produce suoni e li ripete ----------> Imita suoni della madre: separazione dall’egocentrismo assoluto
  • 14. Aspetto effettivo madre- bambino Fondamentali gli atteggiamenti affettivi della madre • Nei primi tre mesi il bambino si basa sugli atteggiamenti affettivi della madre. • Inoltre il bambino con il proprio patrimonio congenito, influenza gli atteggiamenti materni.
  • 15. Plasticità della psiche infantile Tramite gli scambi d’azione il bambino stabilisce i limiti delle proprie capacità, allarga sempre di più i confini, entro i quali traduce in azioni la spinta delle sue pulsioni aggressive e libidiche Periodo più plastico della vita umana Freud afferma: «il lattante non è in grado inizialmente di provare l’azione specifica dell’ambiente, necessaria alla cessazione della tensione.
  • 16. Comunicazione madre bambino Gli animali comunicano tra di loro con determinati comportamenti… (es: le api danzano per comunicare) Perciò la comunicazione è: Una risposta ad uno stimolo percepito dal soggetto. La comunicazione umana avviene sotto forma di linguaggio, ma non solo anche tramite gesti o semplicemente il silenzio.
  • 17. L’angoscia nel bambino L’angoscia nasce nel neonato al momento della nascita sotto forma di dispiacere e persiste per molte settimane, cresce a tal punto che crea un legame con la madre che comunica con il bambino per alleviare il senso di malessere. Successivamente il bambino crea un codice con l’ambiente il quale risponde alle richieste di sofferenza.
  • 18. Carenza affettiva parziale BAMBINO ALLONTANATO PROVVISORIAMENTE DALLA MADRE: Primo mese: il bambino piagnucolava, chiedeva attenzioni all’educatore ed egli interagiva con lui Secondo mese: il pianto si trasforma in grida, perdita di peso e arresto dello sviluppo Terzo mese: Rifiuto assoluto di contatti, rigidità dei movimenti, posizioni fisse (generalmente a pancia in giù) Dopo terzo mese: rigidità del viso stabile, pianto rimpiazzato con rare grida, Letargo Dopo di ciò se si riporta il bambino alla madre egli riprenderà piene funzioni motorie e fisiologiche in tempo sorprendente.
  • 19. Carenza affettiva totale Di solito un bambino che precedentemente aveva avuto un rapporto buono con la madre, nel momento in cui ella viene a mancare è più facile che entri in depressione In questa situazione vediamo che i bambini abbandonati e sotto la cura di un’unica infermiera, passano rapidamente alle fasi elencate prima, l’unica differenza e che alla fine del terzo mese essi non saranno riaccompagnati dalla madre. All’ termine dell’esperimento si è visto che la maggior parte dei bambini aveva problemi motori, spasmi alle dita, ed erano nettamente deperiti. A rischio di morte.
  • 20. Conclusioni • Abbiamo sottolineato certe deviazioni dello sviluppo psichico • Alcune turbe psicosomatiche della prima infanzia, che presentano analogie con il comportamento adulto • Che disordini gravi nelle fasi iniziali della formazione della psiche lasciano inevitabilmente delle cicatrici che in un successivo periodo possono innescare altri disturbi.