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Bibliografia della serata
“Presentami un libro”
Tema il Desiderio
del 13 maggio 2015
“La mia vita” di Alma Mahler
Si narra che Oskar Kokoschka, in preda alla disperazione per esser stato
abbandonato da Alma, si fosse fatto costruire una bambola con le sue sembianze, a
mo' di feticcio. Ma non fu l'unico a perderci la testa. Gustav Mahler, il primo marito,
nutrì per lei un amore ossessivo, inquieto, tormentato dal bisogno di possesso e dalla
gelosia. Alma fu l'amante di Gustav Klimt, Kokoschka, Alexander von Zemlinsky e altri,
e dopo la morte di Mahler ebbe altre due nozze: con Gropius prima, e in seguito con lo
scrittore austriaco Franz Werfel. Infedele, impietosa, arrogante, dotata di
un'intelligenza avventurosa, crudele, a volte, con chi l'amava, e insofferente verso ogni
debolezza, intrisa di quel pensiero nietzschiano che le fa pronunciare frasi come "colui
che ha bisogno di aiuto non merita di riceverne", la vita della donna che stregò gli
intelletti più in vista del suo tempo fu anche travagliata e sofferta, come il suo talento,
che sentiva di avere ma faticava a esprimere. Questo libro, a metà tra autobiografia e
affresco culturale, raccoglie i ricordi di vita, le passioni, le ragioni, i tumulti di un'esistenza che ha intrecciato il
suo destino a quello dell'arte del primo Novecento europeo, la testimonianza in prima persona della più bella
e indomita ragazza di Vienna.
“Cime Tempestose” di Emili Bronte
"Un romanzo in cui domina la violenza sugli uomini, sugli animali, sulle cose, scandito
da scatti di crudeltà sia fisica sia, soprattutto, morale. Un romanzo brutale e rozzo -
sono gli aggettivi utilizzati dalla critica dell'epoca - che scuoteva gli animi per la sua
potenza e la sua tetraggine e che narra il consumarsi di un'inesorabile (sino a un
certo punto) vendetta portata avanti con fredda meticolosità dal disumano Heathcliff.
'Cime tempestose' è un romanzo selvaggio, originale, possente, si leggeva in una
recensione della 'North American Review', apparsa nel dicembre del 1848, e se la
riuscita di un romanzo dovesse essere misurata unicamente sulla sua capacità
evocativa, allora "Wuthering Heights" può essere considerata una delle migliori opere
mai scritte in inglese. Tomasi di Lampedusa esprimeva il suo entusiastico e ammirato
giudizio su Cime tempestose: 'Un romanzo come non ne sono mai stati scritti prima,
come non saranno mai più scritti dopo. Lo si è voluto paragonare a Re Lear. Ma,
veramente, non a Shakespeare fa pensare Emily, ma a Freud; un Freud che alla propria spregiudicatezza e
al proprio tragico disinganno unisse le più alte, le più pure doti artistiche. Si tratta di una fosca vicenda di odi,
di sadismo e di represse passioni, narrate con uno stile teso e corrusco spirante, fra i tragici fatti, una
selvaggia purezza." (Dall'introduzione di Frédéric Ieva)
“Eneide” di Publio Virgilio Marone
Virgilio scrisse il suo capolavoro, l'Eneide, tra il 29 e il 19 a.C. per rendere poetico
omaggio all'imperatore Augusto e soprattutto alla sua città, Roma, magnificamente
florida nell'era della pax augustea, ma nata dalle ceneri della guerra di Troia. Una
grandezza costruita quindi con il ferro, il fuoco, il sangue, le lacrime di nostalgia,
dolore, rabbia e amore di un esule. Magnifico racconto pieno di avventure e di intense
emozioni, il poema virgiliano è la matrice di tutta la moderna letteratura e insieme il
paradigma della forza e della debolezza del genere umano. Nell'edizione qui
presentata due dei massimi latinisti italiani, Ettore Paratore e Luca Canali, offrono al
pubblico il frutto di un lungo lavoro filologico esemplare per rigore scientifico, insieme a
un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di
Enea.
“I morsi del buio” di Karine Giebel
Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata
in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane
donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da
poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica
infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso,
adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un
trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la
psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si
trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per
ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci
delle indagini.
“Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina
Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo
di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio
che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo
spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei
in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle
rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo.
Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo
narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate,
costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o
forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto
si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club
molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci?
In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i
menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il
volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di
trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri.
“Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach
Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi
di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo
le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto
basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo
Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza
del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da
gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la
guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è
pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una
nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per
Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un
altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo.
“Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum
Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il
meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo
amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado,
ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a
complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento
della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel
luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà
Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel
Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico
che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni
gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e
aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a
un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di
Enea.
“I morsi del buio” di Karine Giebel
Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata
in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane
donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da
poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica
infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso,
adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un
trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la
psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si
trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per
ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci
delle indagini.
“Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina
Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo
di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio
che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo
spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei
in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle
rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo.
Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo
narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate,
costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o
forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto
si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club
molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci?
In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i
menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il
volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di
trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri.
“Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach
Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi
di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo
le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto
basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo
Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza
del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da
gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la
guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è
pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una
nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per
Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un
altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo.
“Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum
Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il
meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo
amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado,
ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a
complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento
della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel
luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà
Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel
Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico
che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni
gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e
aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a
un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di
Enea.
“I morsi del buio” di Karine Giebel
Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata
in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane
donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da
poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica
infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso,
adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un
trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la
psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si
trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per
ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci
delle indagini.
“Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina
Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo
di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio
che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo
spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei
in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle
rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo.
Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo
narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate,
costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o
forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto
si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club
molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci?
In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i
menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il
volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di
trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri.
“Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach
Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi
di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo
le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto
basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo
Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza
del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da
gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la
guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è
pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una
nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per
Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un
altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo.
“Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum
Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il
meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo
amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado,
ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a
complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento
della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel
luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà
Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel
Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico
che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni
gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e
aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a
un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di
Enea.
“I morsi del buio” di Karine Giebel
Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata
in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane
donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da
poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica
infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso,
adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un
trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la
psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si
trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per
ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci
delle indagini.
“Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina
Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo
di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio
che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo
spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei
in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle
rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo.
Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo
narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate,
costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o
forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto
si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club
molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci?
In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i
menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il
volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di
trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri.
“Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach
Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi
di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo
le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto
basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo
Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza
del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da
gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la
guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è
pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una
nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per
Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un
altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo.
“Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum
Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il
meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo
amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado,
ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a
complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento
della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel
luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà
Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel
Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico
che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni
gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e
aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a
un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di
Enea.
“I morsi del buio” di Karine Giebel
Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata
in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane
donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da
poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica
infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso,
adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un
trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la
psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si
trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per
ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci
delle indagini.
“Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina
Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo
di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio
che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo
spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei
in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle
rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo.
Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo
narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate,
costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o
forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto
si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club
molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci?
In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i
menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il
volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di
trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri.
“Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach
Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi
di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo
le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto
basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo
Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza
del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da
gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la
guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è
pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una
nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per
Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un
altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo.
“Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum
Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il
meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo
amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado,
ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a
complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento
della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel
luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà
Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel
Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico
che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni
gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e
aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a
un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di
Enea.
“I morsi del buio” di Karine Giebel
Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata
in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane
donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da
poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica
infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso,
adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un
trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la
psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si
trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per
ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci
delle indagini.
“Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina
Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo
di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio
che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo
spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei
in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle
rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo.
Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo
narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate,
costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o
forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto
si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club
molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci?
In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i
menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il
volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di
trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri.
“Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach
Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi
di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo
le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto
basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo
Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza
del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da
gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la
guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è
pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una
nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per
Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un
altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo.
“Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum
Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il
meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo
amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado,
ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a
complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento
della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel
luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà
Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel
Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico
che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni
gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e
aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a

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  • 1. Bibliografia della serata “Presentami un libro” Tema il Desiderio del 13 maggio 2015 “La mia vita” di Alma Mahler Si narra che Oskar Kokoschka, in preda alla disperazione per esser stato abbandonato da Alma, si fosse fatto costruire una bambola con le sue sembianze, a mo' di feticcio. Ma non fu l'unico a perderci la testa. Gustav Mahler, il primo marito, nutrì per lei un amore ossessivo, inquieto, tormentato dal bisogno di possesso e dalla gelosia. Alma fu l'amante di Gustav Klimt, Kokoschka, Alexander von Zemlinsky e altri, e dopo la morte di Mahler ebbe altre due nozze: con Gropius prima, e in seguito con lo scrittore austriaco Franz Werfel. Infedele, impietosa, arrogante, dotata di un'intelligenza avventurosa, crudele, a volte, con chi l'amava, e insofferente verso ogni debolezza, intrisa di quel pensiero nietzschiano che le fa pronunciare frasi come "colui che ha bisogno di aiuto non merita di riceverne", la vita della donna che stregò gli intelletti più in vista del suo tempo fu anche travagliata e sofferta, come il suo talento, che sentiva di avere ma faticava a esprimere. Questo libro, a metà tra autobiografia e affresco culturale, raccoglie i ricordi di vita, le passioni, le ragioni, i tumulti di un'esistenza che ha intrecciato il suo destino a quello dell'arte del primo Novecento europeo, la testimonianza in prima persona della più bella e indomita ragazza di Vienna. “Cime Tempestose” di Emili Bronte "Un romanzo in cui domina la violenza sugli uomini, sugli animali, sulle cose, scandito da scatti di crudeltà sia fisica sia, soprattutto, morale. Un romanzo brutale e rozzo - sono gli aggettivi utilizzati dalla critica dell'epoca - che scuoteva gli animi per la sua potenza e la sua tetraggine e che narra il consumarsi di un'inesorabile (sino a un certo punto) vendetta portata avanti con fredda meticolosità dal disumano Heathcliff. 'Cime tempestose' è un romanzo selvaggio, originale, possente, si leggeva in una recensione della 'North American Review', apparsa nel dicembre del 1848, e se la riuscita di un romanzo dovesse essere misurata unicamente sulla sua capacità evocativa, allora "Wuthering Heights" può essere considerata una delle migliori opere mai scritte in inglese. Tomasi di Lampedusa esprimeva il suo entusiastico e ammirato giudizio su Cime tempestose: 'Un romanzo come non ne sono mai stati scritti prima, come non saranno mai più scritti dopo. Lo si è voluto paragonare a Re Lear. Ma, veramente, non a Shakespeare fa pensare Emily, ma a Freud; un Freud che alla propria spregiudicatezza e al proprio tragico disinganno unisse le più alte, le più pure doti artistiche. Si tratta di una fosca vicenda di odi, di sadismo e di represse passioni, narrate con uno stile teso e corrusco spirante, fra i tragici fatti, una selvaggia purezza." (Dall'introduzione di Frédéric Ieva) “Eneide” di Publio Virgilio Marone Virgilio scrisse il suo capolavoro, l'Eneide, tra il 29 e il 19 a.C. per rendere poetico omaggio all'imperatore Augusto e soprattutto alla sua città, Roma, magnificamente florida nell'era della pax augustea, ma nata dalle ceneri della guerra di Troia. Una grandezza costruita quindi con il ferro, il fuoco, il sangue, le lacrime di nostalgia, dolore, rabbia e amore di un esule. Magnifico racconto pieno di avventure e di intense emozioni, il poema virgiliano è la matrice di tutta la moderna letteratura e insieme il paradigma della forza e della debolezza del genere umano. Nell'edizione qui presentata due dei massimi latinisti italiani, Ettore Paratore e Luca Canali, offrono al pubblico il frutto di un lungo lavoro filologico esemplare per rigore scientifico, insieme a
  • 2. un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di Enea. “I morsi del buio” di Karine Giebel Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso, adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci delle indagini. “Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo. Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate, costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci? In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri. “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo. “Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado, ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a
  • 3. un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di Enea. “I morsi del buio” di Karine Giebel Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso, adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci delle indagini. “Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo. Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate, costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci? In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri. “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo. “Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado, ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a
  • 4. un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di Enea. “I morsi del buio” di Karine Giebel Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso, adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci delle indagini. “Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo. Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate, costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci? In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri. “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo. “Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado, ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a
  • 5. un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di Enea. “I morsi del buio” di Karine Giebel Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso, adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci delle indagini. “Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo. Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate, costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci? In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri. “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo. “Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado, ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a
  • 6. un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di Enea. “I morsi del buio” di Karine Giebel Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso, adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci delle indagini. “Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo. Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate, costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci? In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri. “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo. “Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado, ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a
  • 7. un commento agile e accattivante, che aiuta i lettori a comprendere e rivivere l'appassionante vicenda di Enea. “I morsi del buio” di Karine Giebel Besançon. Lorand apre gli occhi e si trova in un luogo sconosciuto, una cella ricavata in un garage. Non ricorda affatto come ci è arrivato. È stato rapito da Lydia, la giovane donna che ha incontrato per strada il giorno prima. Aveva l'auto in panne e lui, da poliziotto coscienzioso, l'ha accompagnata a casa sperando, nella sua cronica infedeltà alla moglie, in un'avventura galante. La donna, che lo ha drogato e rinchiuso, adesso si prepara a torturarlo lentamente. Il movente: il desiderio di vendicare un trauma subito nell'infanzia. La sola persona informata dell'assurdo progetto è la psicologa di Lydia, a cui la donna racconta quanto si appresta a compiere, come se si trattasse di un sogno. Intanto si scatena una disperata corsa contro il tempo per ritrovare Lorand ancora in vita. Ma le lancette della follia di Lydia corrono più veloci delle indagini. “Il club dei desideri impossibili” di Alberto Torres Biondina Un aeroporto internazionale dove passa un fiume di persone con un bagaglio non solo di valigie, ma anche delle esperienze più diverse. Facce senza identità in uno spazio che è un limbo. In questa terra di nessuno ha trascorso la sua vita lavorativa lo spazzino Salvador Fuensanta. È un cantastorie dei nostri giorni, uno che, mentre sei in attesa di imbarcarti per l'India, ti racconta di un tale, amico suo, che era andato sulle rive del Gange in cerca di pace. Ma prima di sapere come va a finire, arriva il tuo volo. Ti resta la curiosità, ma ti ha distratto dalla noia. Ed è questa la funzione del suo narrare. Il vecchio Salvador è come uno scrigno pieno di storie sedimentate, costantemente rielaborate, non importa se vere. Storie rese ancora più incredibili, o forse possibili, dall'arte di narrare. E allora anche i desideri impossibili in un aeroporto si possono realizzare. Basta trovare un venditore che ti proponga di iscriverti a un club molto esclusivo, grazie al quale puoi essere chiunque tu voglia... Perché non crederci? In fondo è una possibilità. E la realtà non è forse una possibilità fra le tante? Purtroppo, però, anche i menestrelli invecchiano, e Salvador deve andare in pensione e prendere, letteralmente, per la prima volta il volo. Ma qui... comincia un'altra storia. Un romanzo che è un inno alla potenza del narrare, capace di trasformare i passeggeri in ascoltatori attenti e curiosi e i lettori in altrettanti passeggeri. “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach Il gabbiano Jonathan Livingston non è come tutti gli altri. Là dove i suoi simili, schiavi di becco e pancia, si limitano a composti viaggetti per procurarsi il cibo inseguendo le barche da pesca, lui intuisce nel volo una bellezza e un valore assoluti. Tanto basta per meritargli il marchio dell'infamia e l'allontanamento dallo stormo Buonappetito. Solo, audace, sempre più libero, Jonathan il Reietto scopre l'ebbrezza del volo acrobatico e varca i confini di altri mondi, altre dimensioni abitate da gabbiani solitari simili a lui nella spasmodica fame e sete di perfezione. Ne diventa la guida, il maestro, il capo indiscusso, e tra i compagni incontrerà chi senza saperlo è pronto a raccogliere la sua eredità. Il romanzo-culto degli anni Settanta torna in una nuova versione che comprende una parte inedita, la quarta: quando la devozione per Jonathan, venerato come un dio, rischia di soffocare il suo messaggio, toccherà a un altro gabbiano ribelle come lui ritrovare con un gesto estremo la pura gioia del volo. “Il meraviglioso mago di Oz” di Frank L. Baum Base ispirata per numerosissime trasposizioni televisive e cinematografiche, "Il meraviglioso mago di Oz" è uno dei romanzi più famosi per l'infanzia. Dorothy e il suo amato cane Toto vengono depositati nella Terra dell'Est dei Biascichini da un tornado, ma nell'atterraggio schiacciano la Strega Cattiva. La Strega Buona del Nord viene a complimentarsi con Dorothy per quanto avvenuto, donandole le scarpe d'argento della defunta strega. E le spiega, poi, che in tutto il Paese di Oz (così si chiama quel luogo fantastico) esistono quattro streghe, di cui due buone e due cattive. Ma in realtà Dorothy è poco interessata alla storia, vuole solo tornare subito a casa, dagli zii nel Kansas. A quel punto, la Strega Buona le consiglia di recarsi dal Mago di Oz, l'unico che potrà aiutarla. Per trovarlo, le dice, sarà sufficiente seguire la "strada di mattoni gialli" fino alla Città di Smeraldo. Dopo aver incontrato tre nuovi compagni di viaggio e aver superato con difficoltà numerosi mostri e prove, Dorothy riesce finalmente a